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Autore: Delfi_SirioStars    21/11/2015    1 recensioni
Una nuova forza portante. Un nuovo pericolo. Un nuovo inizio...
Dal testo:
" Cercò di non perdere di vista l’originale ma quando si lanciò verso di lei per bloccarla si accorse che era solo una copia e sparì. Quella ragazza era riuscita a seminarlo. Era incredibilmente abile.
Sfinito l’uomo non potette fare altro che tornare a casa. "
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Raikage
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 4: E’ troppo pericoloso
 
“Come ti è saltato in mente di dire a quel ninja che la ragazza è una forza portante!?” urlò il Raikage furioso battendo un pugno sulla scrivania.
“M-ma signore, dovevano sapere quale pericolo correvano se la ragazza si fosse trovata lì” rispose il ninja alquanto intimorito.
“Potevi benissimo inventarti una scusa!”
“M-m-ma…”
“Ha ragione Komoto, Raikage, e se si fosse intrufolata nel villaggio per poi scatenare il demone? Ci sarebbe stata una carneficina, e come l’avremmo risolto il problema? Saremmo stati costretti a pagare un enorme cifra” spiegò la segretaria entrando d’un tratto e facendo voltare i due.
“Giusto” ammise il Raikage. “Comunque, cosa ti porta qui? Pensavo avessi da fare” aggiunse.
“E’ arrivata una lettera dall’Hogake in persona” disse la donna porgendo l’oggetto al capo.
“Mhm…” mugugnò leggendo quest’ultimo.
“Cosa dice?” chiese la segretaria un po’ curiosa. Il Raikage non rispose ma rimase concentrato.
“Perfetto!” esclamò tutt’a un tratto alzandosi. I due nella stanza sobbalzarono dallo spavento.
“Bhe?” insistette la donna.
“Raika è a Konoha”
 
**
 
“Ottimo lavoro Kakahsi, sono veramente soddisfatta” lodò l’Hokage.
“Grazie, ma…adesso cosa vuole fare signorina Tsunade?” chiese Kakashi un po’ preoccupato per la sorte di Raika.
“Ho ordinato a Shizune di portarla in ospedale e curarla in una camera d’isolamento, intanto spedirò un'altra lettera al Raikage per avvertirlo che abbiamo preso la ragazza, a quel punto, manderò tre squadre Ambu per scortarla al suo villaggio” spiegò convinta.
“Capisco” si limitò a rispondere il ninja copiatore con sguardo perso. “Beh, io vado a riposare, ho camminato tutta la notta, arrivederci Hokage” aggiunse per poi andarsene.
“Arrivederci kakashi”.
Non sapeva perché, ma sentiva che quella ragazza gli sarebbe mancata. Rifletteva camminando, ma non sapeva a cosa stava riflettendo. Era perso nel vuoto, in un punto indefinito della sua anima protetta dal guscio d’orgoglio che non lasciava trapelare alcun sentimento. Qualcosa lo avvertiva che le loro strade presto si sarebbero incrociate di nuovo. Era una di quelle sensazioni che non si possono spiegare ma solo provare. Una di quelle sensazioni che non puoi controllare ma a cui puoi solo dare ascolto. Una di quelle sensazioni che ti fanno diventare impulsivo e testardo.
Quell’impulso non si fece attendere facendo tornare Kakashi nell’ufficio dell’Hokage.
“Signorina Tsunade!” richiamò.
“Kakashi, che succede?” domandò Tsunade perplessa.
“Ehm…”. Perfetto, ora non sapeva cosa dire. “Volevo…chiederle se…” balbettò il ninja copiatore. Poi d’un tratto sospirò e si ricompose con aria sicura per poi dire “Potrei scortare io la ragazza al villaggio del fulmine”. L’Hokage lo guardò confusa.
“Come mai?” chiese.
“So come trattare una forza portante, infondo, sono il maestro di Naruto”. Silenzio.
“Le tre squadre verrebbero spazzate via, non saprebbero nemmeno come comportarsi in caso di qualche ribellione da parte del demone, anche se manda 10, 20 o più squadre rischierebbe di perderle tutto in un batter d’occhio quindi…”
“Va bene, Kakashi, come vuoi, hai ragione” concluse l’Hokage consapevole di ciò che diceva.
“Perfetto, io vado”.
“Si parte domani all’alba!” esclamò Tsunade per farsi sentire mentre il ninja era già fuori. Si sentiva soddisfatto e confuso allo stesso tempo.
Perché aveva reagito in quel modo? Non riusciva a spiegarselo. Odiava i momenti come quelli, in cui non capiva certi suoi stupidi impulsi. Ma forse, non era stato proprio stupido, forse non voleva rendersi conto che il guscio d’orgoglia ormai troppo vecchio si stava frantumando, consapevole che non sarebbe durato per sempre.
**
 
Uno sbadiglio stanco in un ospedale bianco, all’interno di una delle più dure camere d’isolamento ricoperte da uno ristretto parallelepipedo di vetro forte.
“Ma che diamine…?” si domandò perplessa Raika ritrovandosi tanti fili attaccati alle braccia e il corpo ricoperto da lenzuola bianche. Si guardò intorno.
“Kakashi questa me la paghi” disse come se fosse una cosa normale, che pianificava da chissà quanto. Cominciò a girarle la testa all’improvviso, mentre fissava le pareti bianche, il letto bianco, il pavimento bianco…
Vedeva doppio e un dolore lancinante le sballava la vista, il cuore venne percorso da una fitta dolorosa, più delle altre, poi 2, 3, 4…portò una mano su di esso e strinse forte, come a voler racchiudere tutto ciò che provava in un pugno e buttarlo nel cestino. Staccò agitata tutti i fili che le si appiccicavano ovunque e si lasciò cadere a terra bruscamente cercando di liberarsi di tutto quel bianco che le dava alla testa. Chiuse gli occhi come se tutto ciò che vedesse fosse l’inferno, come se, se ne volesse sbarazzare.
Si agitava, sudava e si sentiva esplodere. Si divincolava sul pavimento e a sfuggita apriva gli occhi e li richiudeva a causa del bianco.
Un colpo forte del cuore le fece andare sul il petto mentre gli occhi si aprirono in colpo fulmineo e diventarono neri come la notte più oscura. Niente battiti. Poi un altro forte. Silenzio. Ancora un altro.
Sentiva il suo nome richiamato, ma era un suono confuso.
Poi vide qualcuno entrare e avvicinarsi a lei, mentre codesta tentava di voltare il capo, ma non ci riusciva. Non batteva le palpebre, le era impossibile. Si sentì afferrare per le spalle e scuotere.
“Raika! Ascoltami! Calmati!”. Era una voce maschile, una familiare. Kakashi.
“I-il…” tentò di spiegare Raika in fin di vita.
“Cosa Raika? Cosa?”.
“I-il b..bianco….i-il bianco” disse con voce rotta.
“Il bianco” riflesse Kakashi. Poi si guardò intorno. Finalmente riuscì a capire. La prese in braccio e la portò fuori dall’ospedale ignorando i richiami di Shizune e degl’altri infermieri.
Si ritrovò fuori, non sapendo dove andare. Serviva un posto buio. Correva e correva, fin che non gli venne in mente casa sua. Decise di portarla lì e una volta entrati la posò sul suo letto e chiuse tutte le tende.
Buio e silenzio. Solo l’affanno di Kakashi per la corsa e il respiro ansimante di Raika che poco a poco si calmava.
Il ninja copiatore si lasciò cadere a terra con la schiena poggiata sulla parete destra della camera, passandosi una mano tra i capelli, come se avesse evitato la catastrofe più totale.
 
 






"Spazio autrice"
Voilà lettori!!! Eccovi il 4 capitolo!!! Spero la storia incuriosisca altrimenti non ho azzeccato niente!! haah Beh vi consiglio di leggere una storia che si chiama "Non è tutto perduto" è davvero troppo bella!! Almeno a me è piaciuta da impazzire, poi c'è il continuo ma non voglio confondervi!! Arrivederci lettori!!!!

 
   
 
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