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Autore: AnnaB99    21/11/2015    0 recensioni
Un ragazzo troppo giovane per la battaglia. Una ragazza misteriosa. Un nemico ancestrale si è risvegliato. Una terra sull'orlo della crisi. Una setta di assassini che venera un dio spietato. Solo l'Eletto potrà salvare Igladhash. Ma non sarà semplice trovarlo, non sarà semplice combattere una guerra già persa in partenza. Chi si salverà? Igladhash finirà in mano alle tenebre?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6: Storia di una principessa
“Circa 17 anni fa è nata una dolce creatura in quel bosco dove gli elfi vivono ormai da secoli. Questa si chiama Zaila, la principessa dalla pelle di neve. Quando è nata, difatti, la sua pelle era fredda e nivea come la neve che ricopriva il paesaggio circostante. Infatti ogni elfo che nasce (cosa molto rara) ha caratteristiche che dipendono dalla stagione in cui nascono. Quindi non tutti gli elfi hanno la pelle chiara e i tratti allungati ma li prendono dalla vegetazione e dalla stagione in cui sono nati. Per citare un esempio, il fratello della piccola, nato nella stagione calda, ha i capelli biondo grano e la pelle abbronzata, gli occhi verdi. La sua pelle è sempre calda, qualsiasi sia il tempo e la stagione. Il padre invece è nato nella stagione delle nebbie. I suoi occhi sono grigi, marroni e verdi, i capelli neri con riflessi verde smeraldo. La madre, invece, è nata nella stagione della fioritura. I suoi capelli lunghi e lisci sono verdognoli, gli occhi di un rosa acceso, la pelle rosea e morbida. La famiglia reale deve necessariamente essere composta da almeno 4 membri, per la divisione equa dell’eredità nel caso il re morisse o abdicasse in favore del/la figlio/a. Meglio se i figli sono un maschio e una femmina, in modo da dare in sposa la giovine e vederla sistemata. La piccola è nata sotto una strana costellazione, che prevede anni di dolore per poi arrivare finalmente alla pace (matrimonio? MORTE??). La piccola è cresciuta in intelligenza e bellezza, ma spesso è triste come se le mancasse qualcosa. Spesso le chiedevo a cosa stesse agognando con tanto fervore e lei mi guardava con occhi vuoti. Spesso mi rispondeva che non lo sapeva o che non poteva dirlo. Avrei tanto voluto saperlo così da aiutarla. È una persona molto distratta nello studio, ma particolarmente attenta agli stati d’animo delle persone che la circondano. Interessata alla lettura, al disegno e alla scrittura, se ne infischia della storia, che parla solo di guerra, alla geografia in quanto sanno tutti come è fatta la nostra terra. Incuriosita dalla poetica e dalla letteratura, alla scherma, che ha imparato grazie al fratello. Al suo 15° compleanno le fu presentato un principe. Ma niente. Lei non lo reputò idoneo ai suoi standard e se ne andò in camera. E andò avanti così per un mese. Niente che le piacesse. È andata avanti così per altri due anni fin quando lei non è scomparsa.”
È così che finisce il diario del dottore che si preoccupava della salute della giovane. Quella creatura che aveva suscitato in lui tanta curiosità. Se ne era andata. Alcuni dicevano che era scappata con qualche ragazzo dei villaggi vicini. Altri dicono che sia stata rapita.
 
Dopo il mio 15° compleanno la mia solitudine aveva ormai raggiunto il culmine. Tutti quei principi… palloni gonfiati. Io cercavo un uomo vero. Giravo per i boschi come un’anima in pena. Cercavo sempre un giovane uomo che accettasse di finire nei guai per amare la giovane principessa Zaila, promessa sposa di un povero fallito… Spesso uscivo la notte, vestita di nero, con il cuore in tumulto e l’adrenalina in corpo. Andavo in quelle bettole dove gli uomini si ritrovano per parlare di caccia e delle donne che avevano visto al mercato. E fu lì che, piano a piano, uscii dalla campana di vetro sotto cui i miei genitori mi avevano rinchiuso per tutti questi anni. Cominciai a sentir parlare della Setta scarlatta. “Che nome originale…” ho pensato la prima volta. Ma alla fine scoprii che era veramente azzeccato. Sentivo quegli umani discutere sulle stragi che compivano in nome del dio benefico e magnanimo che mi avevano insegnato ad adorare. Non potevano parlare di Igladhash. Oppure sentivo che devastavano villaggi per poi rapire giovani forzuti e fresche fanciulle. Poi o non si vedevano più, o li si vedeva dimezzo a quegli assassini. Però erano diversi. Lo sguardo, il corpo, il modo di fare. Tutto. In quel villaggio al limitare con la nostra foresta conobbi la realtà come sta, fatta di fatica e lavoro, dove le donne lavoravano e si prendevano cura dei figli; dove gli uomini avevano la pelle ruvida e abbronzata dal sole; dove gli anziani sono dolci e raccontano le favole ai bambini, che giocano per strada, prendono gli insetti e si rotolano nel fango; dove non si studiano tomi su guerre e trattati, armistizi e referendum, ma basta saper leggere e scrivere, far di calcolo se necessario. Dove poi ci si crogiola nella più totale ignoranza e indifferenza. Io cercavo quella vita fatta di semplicità e lavoro, dove vai a letto con le membra stanche, ma con il sorriso sulle labbra, perché finalmente puoi riposarti e perché sai che domani sarà un altro giorno di duro lavoro, che verrà ripagato equamente. Magari fossi nata contadina, mi dico a volte. Ma poi penso che allora avrei pensato che sarebbe stata migliore la vita di una principessa. Le persone sono incontentabili… Cercavo anche l’amore. L’amore di un uomo che non mi sposi solo per i soldi ma anche perché… Perché sono semplicemente io. E mentre cercavo l’amore fui rapita. Stavo tornando a casa, una di quelle sere spericolate, percorrendo la via principale. Un uomo completamente vestito di nero mi affianca. Poi mi afferra per un braccio, mentre con la mano mi serra la bocca. Mi infila in un sacco e mi trascina per tutto il bosco. E poi buio.


NOTE DELL'AUTRICE♪
Ciao ragazzi, scusatemi se non ho scritto molto in questi ultimi mesi, ma la scuola ha la precedenza in tutto! Spero che questo capitolo vi piaccia, che vi appassioni, che riesca a farvi sentire come se foste dentro la storia... e ditemi se qualcosa non va o semplicemente non vi è chiaro! Sarò più che contenta di rispondere alle vostre recensioni e richieste! 
Al prossimo capitolo, 
-Anna
   
 
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