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Autore: innamoratahobbit96    21/11/2015    1 recensioni
POV CHANTAL:
Poi ci sono io, Chantal. Ho 28 anni. Ho la pelle scura, occhi castani e capelli neri, ricci e lunghi fino al collo e sono un’attrice teatrale americana. L’estate era finalmente giunta e io e i miei amici potevamo finalmente riposare, per questo, mi chiesero se volevo andare alle Hawaii con loro.
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POV RICHARD:
Mi chiamo Richard, ho 38 anni e sono un attore inglese. Finalmente erano arrivate le vacanze e non c’era meta migliore dove trascorrerle con i propri amici: alle Hawaii.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Richard Armitage
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 19
 

 
Alcuni anni dopo . . .
 
 
POV RICHARD:
 
Passarono quattro anni. Mi rassegnai all’idea di tornare insieme a Chantal. Non ci eravamo più sentiti. Chissà cosa stava facendo . . sicuramente era stata presa per lavorare a Broadway.
Conobbi altre persone e mi fidanzai con una mia collega di teatro, tuttavia la nostra storia non durò più di un anno.
In seguito fui scelto per prendere parte al film di “Into the Storm” e firmai il ruolo di un padre vedovo.
Le riprese si svolsero in America, a Detroit e Rochester.
 
E AZIONE!
Non molto lontano da me c’era un grande ventilatore che andava quasi a 160 chilometri all’ora.
Le gru, usate come macchine per la pioggia, ci bagnavano tutto il tempo e ci gettavano in faccia tante foglie.
Sembrava esserci veramente un tornado. Correvamo di qua e di là come pazzi.
Inoltre, avevamo un cavo ed eravamo legati ad un’imbragatura, che ci sollevava in aria.
Tutto il film era pervaso da paura e lotta per la sopravvivenza. Davvero emozionante.
 
Quando la giornata si concluse, tornai nel camerino, mi tolsi la maglietta bagnata fradicia, rimanendo a torso nudo.
Una doccia rilassante mi ci voleva proprio dopo una lunga giornata.
Appena uscii dal bagno, tornai al camerino. Ero a torso nudo, con un asciugamano legato alla vita e cercai i miei vestiti nell’armadio.
Ad un certo punto, qualcuno aprì la porta.
 
 
Sharah, una mia collega, si avvicinò alla sedia per prendere il suo zaino.
< < Mi dispiace . . non volevo disturbarti - balbettò appena mi vide – non . . ti avevo visto > >
Iniziò a ridere, diventando persino rossa in viso.
< < Perdonami ancora > > disse infine uscendo.
Scossi la testa e risi, trovando finalmente i miei vestiti.
Mi asciugai velocemente i capelli e mi vestii, quando sulla sedia notai un cartoncino colorato, sul quale erano segnate alcune date dei musical più famosi d’America. Iniziai a leggere, quando mi bloccai davanti ad una parola: Broadway.
Mi ricordava Chantal . . . mi domandai se facesse ancora parte di Broadway, così, accesi il computer e mi informai.
Credevo di averla dimenticata, ma evidentemente provavo ancora qualcosa per lei. Sì, non potevo negare che mi mancava e non c’è stata nessuna ragazza che abbia mai amato come ho amato Chantal.
New York non era molto distante.
 
POV CHANTAL:
 
< < Complimenti ragazzi! Sono fiero di voi! > > ci disse Robert, il nostro regista.
Il musical di Aladino aveva avuto così successo che si era deciso di mettere in scena altre repliche. Le date erano state già segnate e si sarebbero svolte per altri 3 mesi.
< < Chantal – mi chiamò Robert – domani verrà un giornalista e vuole intervistarti > >
< < Certo! A che ora? > >
< < Prima dello spettacolo . . siamo fortunati ad averti nella nostra compagnia Chantal, ma . . ultimamente sei cambiata – persino lui si era accorto – c’è qualche problema? > > mi domandò preoccupato.
Sentivo che mi mancava qualcosa. Far parte della compagnia di Broadway era un onore. Mi permetteva un’alta rendita economica e di svolgere la mia più grande passione: il teatro, ma aveva ragione chi diceva che i soldi non fanno la felicità.
A causa del lavoro avevo poche possibilità di uscire in compagnia dei miei vecchi amici, trascorrere una serata semplice al bar a ridere e scherzare senza la presenza di paparazzi a immortalare ogni momento personale.
Inoltre, sentivo il desiderio di viaggiare e provare altre esperienze anziché vivere la solita routine.
< < Non lo so Robert, non so cosa voglio veramente nella vita, mi sento . . incompleta . . non so, da una parte . . sono contenta , ma dall’altra, vorrei cambiare qualcosa della mia vita . . non lo so . . > > sospirai accasciandomi su una poltrona del teatro.
< < Solo il cuore potrà rispondere alla tua domanda. Devi fare solo ciò che ti senti.  Non avere paura dei cambiamenti > >
< < Io . . non sono più così sicura di voler continuare a recitare per Broadway . . > > mormorai timorosa della sua reazione.
< < Qual è il tuo desiderio? > >
< < Andar via da New York e provare esperienze teatrali in altri stati . . > >
< < Allora buttati in una nuova esperienza. Spero davvero tu possa incoronare il tuo sogno > >
< < Grazie Robert! > >
Lo abbracciai e sorrisi. Aveva ragione. Non dovevo mollare ed essere timorosa. Appena il tour si sarebbe concluso, avrei cercato offerte di lavoro all’estero.
 
Salutai la compagnia e uscii dal teatro. L’aria non era fredda. Era già il mese di marzo e la primavera aveva iniziato a farsi sentire, dai fiori che sbocciavano nei prati.
Camminai sul marciapiede, fermandomi ogni tanto per osservare le vetrine che esponevano nuovi prodotti.
< < Sì! Ti voglio sposare! > > sentii urlare di gioia una donna vicino ad una gioielleria. Il suo fidanzato la abbracciò e la baciò appassionatamente.
< < Che ne dici di festeggiare con un bel viaggio alle Hawaii? > >
La ragazza continuò ad abbracciarlo ed esultò. Ripensai a Richard, cosa stava facendo in quel momento? Era insieme alla sua fidanzata? Se l’aveva.
Possibile che non riuscivo a dimenticarlo?
Trattenni le lacrime e tornai a casa, ripassando il copione del musical. Così facendo mi sarei distratta un po’.
 
POV RICHARD:
 
Quando le riprese del film si conclusero, alcuni giorni prima della Premiere mi diressi a New York. Camminai tra le strade trafficate di Times Square e poi Broadway, cercando il New Amsterdam Theatre.
Ero ansioso, il cuore mi batteva all’impazzata, avrei rivisto Chantal . . e per la prima volta l’avrei vista recitare.
Volevo riconquistarla e dirle finalmente quel “Ti amo” che non sono mai riuscito a confessarle.
Nonostante fossi un attore di successo, mi mancava l’amore e solo Chantal riusciva a rendermi felice.
Attesi in coda, rifiutandomi di sorpassare gli altri spettatori nonostante volessero farmi entrare. Molte volte non sopportavo di essere trattato così.
Sì, ero famoso, ma non avevo intenzione di farmi trattare come un re.
 
Quando ci fecero entrare in sala, presi posto in prima fila. Il teatro era pieno di gente e riconobbi molta gente famosa tra il pubblico.
< < Lei è . . Richard Armitage? > > sorrise una ragazzina avvicinandosi a me.
< < Sì > > risposi.
< < Può . . farmi . .? > >
Indicò un piccolo taccuino e annuii.
Presi la sua penna e firmai, mentre la ragazzina continuava a sorridere.
 
POV CHANTAL:
 
< < Mancano solo dieci minuti all’apertura del sipario > > disse la segretaria del direttore. Sembrava alquanto preoccupata.
Noi attori, invece, eravamo calmissimi stranamente. Forse per il fatto che ormai eravamo abituati.
Grace, una mia collega, che si stava anch’essa truccando, si alzò dalla sedia e andò verso la porta.
< < Stai calma per l’amor del cielo! > > disse alzando la voce per farsi sentire.
< < Melanie > > la richiamai sospirando dolcemente.
< < Ho capito che è una stagista, ma . . che si calmi un po’ > > continuò.
Risi e scossi la testa, poi presi la matita nera e me la passai sotto gli occhi.
Ad un certo punto, sentii qualcuno appoggiarsi allo stipite della porta.
< < Preparati bambolina. Ci siamo quasi > > disse Matthew aprendo la bocca e spruzzandosi uno spray in bocca.
Indossava già il costume: dei pantaloni bianchi lunghi e larghi, un gilet corto, senza bottoni, che mostrava il suo petto muscoloso e un cappellino. Mi guardò maliziosamente e se ne andò.
< < Non vuoi dargli una seconda possibilità? > > mi chiese Melanie.
< < No. Un tradimento non si può perdonare > > dissi dirigendomi verso l’armadio per prendere il mio costume.
< < E poi . . io non riesco a dimenticare Richard > > sussurrai abbassando lo sguardo.
< < Vedrai che se son rose fioriranno > > cercò di consolarmi
< < Sono certa che sono già appassite > > dissi con il mio solito pessimismo.
 
Aprii l’armadio e osservai il mio abito azzurro: avrei indossato una gonna lunga fino alle caviglie, un top corto che mi lasciava scoperta la pancia e una cintura di metallo che aveva tanti pendagli.
Dopo averlo indossato, uscii dal camerino con Melanie e raggiungemmo gli altri.
La direttrice presentò lo spettacolo e le luci si abbassarono.
Presi un velo e mi coprii dal naso in giù.
La musica partì e le mie colleghe entrarono in scena danzando con i propri veli.

 
 
 
  
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