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Autore: Soccer Geek    22/11/2015    1 recensioni
Sono passati due anni dalla sconfitta di Deep Blue. I fratelli Ikisatashi hanno fatto ritorno al loro pianeta con la Mew Aqua e l’intenzione di renderlo bello e abitabile come la Terra. Nel frattempo i membri della squadra Mew Mew sono andati avanti con le loro vite sulla Terra, nonostante non siano ancora sicure del perché possano ancora trasformarsi in Mew Mew. Nessuno dei due gruppi ha più visto l’altro dal loro addio. Improvvisamente Kisshu appare di fronte a Ichigo e Retasu, sanguinando e dicendo di essere stato tradito. Ora le TMM si trovano nel mezzo di un’altra guerra intergalattic, dato che il fratellastro di Kisshu, Mylo, è venuto non solo per ucciderlo, ma per conquistare la Terra insieme al pianeta natale degli alieni appena rinnovato. Fortunatamente questa volta non sono soli in questa battaglia. (Presentazione tradotta)
**
[Long-fiction TRADUZIONE – tutti i dettagli all’interno ^^]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10

Ichigo giaceva nel suo letto fissando il soffitto. Non riusciva a dormire, nonostante sapesse di averne bisogno. Non solo perché la mattina seguente sarebbe andata con Kisshu e Rirī all'incontro che quel pomeriggio Ryo aveva organizzato con il preside della sua scuola, ma anche perché non voleva ritrovarsi senza energie se Mylo avesse deciso di colpire.

Tuttavia Ichigo non riusciva a smettere di pensare a Kisshu. Non era sicura di nulla riguardo ai suoi sentimenti per lui. Lei lo amava... ma aveva anche amato Masaya, o almeno credeva di averlo amato...

Non so cosa voglio. Non l'ho mai saputo, realizzò tristemente.

Forse lei e Masaya avevano affrettato troppo le cose. Forse aveva paura di commettere lo stesso errore una seconda volta. Non si stava pentendo della sue decisione di aver detto a Kisshu che lo amava. Ma voleva che le cose funzionassero tra loro, anche se non sapeva come farle funzionare.

I suoi pensieri vennero interrotti da un bussare alla sua finestra. Ichigo si alzò, corse al vetro e sorrise quando vide Kisshu seduto su un albero, vestito in pantaloni del pigiama e t-shirt, le sue solite fasce rosse attorno agli avambracci.

«Ciao» disse Ichigo aprendo la finestra.

«Ehi» rispose Kisshu con un sorrisetto.

«Cosa stai facendo sul mio albero?» chiese Ichigo.

«Non riuscivo a dormire» rispose lui con un'alzata di spalle. «Ho pensato di venirti a trovare. Posso entrare?»

«Certo» rispose Ichigo. Si spostò affinchè Kisshu potesse infilarsi attraverso la sua finestra.

«C'è qualcosa che ti preoccupa?» chiese la ragazza sedendosi sul letto, con le ginocchia tirate al petto.

«Molte cose» ammise Kisshu sedendosi a gambe incrociate di fronte a lei. Evitò il suo sguardo per un momento. «Ho paura».

«Di cosa?» chiese Ichigo inclinado la testa.

«Non di cosa, ma per chi» rispose Kisshu. «Per Pai e Taruto, per Rin, Rirī e Rozū, per le altre Mew Mew, per te, per tutti in realtà».

«Perché?» chiese Ichigo.

«Mylo non esiterà ad uccidere chiunque di noi» disse Kisshu con un sospiro. «C'erano così tanti modi per evitare tutto questo. Così tanti innocenti sono a rischio a causa del suo egoismo».

«Andrà tutto bene alla fine» disse Ichigo con un sorriso lieve, sporgendosi per accarezzare la spalla di Kisshu. «Siamo una squadra, ricordi? Non ci arrenderemo senza combattere».

Kisshu sorrise, i suoi denti bianchi brillarono nel buio.

«No, certo che no» disse.

«Allora, mi puoi dire di più sulle tue sorelle?» chiese Ichigo sperando di distogliere i pensieri di Kisshu da Mylo. Kisshu sembrò apprezzare l'argomento e si mise più comodo.

«Prima di tutto, un avvertimento. Rozū ha una vena selvatica e la tendenza a parlare troppo, entrambe queste cose le vedrai parecchio. Ma la maggior parte delle volte sa capire quando ha bisogno di calmarsi. Tuttavia quella ragazzina sa combattere e ha un sacco di energia per farlo. So che in questo momento è a terra per essere stata buttata fuori dalla scuola, anche se si comporta da dura e non lo fa vedere. Aveva in mente di andare all'accademia militare, come ha fatto il resto di noi. Doveva fare il test attitudinale il mese prossimo. Ma a causa dell'espulsione, non ha più i requisiti per farlo».

«Poverina» disse Ichigo. «È una tradizione di famiglia andare all'accademia militare?»

«Più o meno» rispose Kisshu. «Mio padre era un ufficiale di alto grado nell'esercito e Curry Oji-San aveva una posizione buona che bastava per essere sicuri che avessimo cibo e vestiti e che tutti i ragazzi passassero il test per entrare in accademia. Pai, Taruto e io siamo gli unici ancora legati all'esercito. Curry Oji-San è andato in congedo quando abbiamo portato a casa la Mew Aqua, dicendo che era stanco di combattere e voleva solo rilassarsi e trascorrere del tempo con la famiglia. E da lì Asagao» disse Kisshu ammiccando.

Ichigo sorrise di rimando.

«Quindi, tu quando hai iniziato l'accademia militare?» chiese.

«Di solito i bambini sono accettati all'accademia all'età di dieci anni. Occasionalmente si prendono bambini più giovani, come Pai, Rin, Taruto e io, anche se stavamo lì solo mezza giornata fino a che non abbiamo avuto dieci anni. Pai e Rin sono stati presi a otto anni e mezzo perchè i loro QI erano oltre la media. Io sono stato accettato a sei per la mia abilità a creare chimeri e le doti in combattimento. E Taruto è stato accettato a tre, per il controllo che ha sulle piante, che è una cosa estremamente rara tra i Cyniclon. Cosa ancora più rara è che il talento di un bambino fosse così sviluppato, come era quello di Taruto, già prima dei cinque anni. Taruto è stato il bambino più giovane mai accettato all'accademia».

«Le cose hanno funzionato bene alla fine, eravamo tutti insieme e potevamo guardarci le spalle a vicenda» continuò a spiegare Kisshu. «I ragazzi vanno all'accademia per fare addestramento di combattimento o per fare studi e ricerca. Pai è stato uno dei pochi a fare entrambi. Le ragazze ricevono un po' di addestramento militare, ma solo poche sono ammesse all'addestramento avanzato. Dopo quello iniziale, le ragazze possono o restare per studiare varie materie, in aggiunta a qualche corso di addestramento, o tornare a casa dalle famiglie e imparare un mestiere. Rin ha scelto la botanica, mentre Rirī ha deciso di restare a casa per fare pratica con sua madre per diventare Guaritrice. Rozū vuole raggiungere ciò che nessuna donna ha mai fatto e diventare un'ufficiale militare di alto grado, preferibilmente un generale».

«Grandi ambizioni per una ragazzina» commentò Ichigo.

«Rozū è una persona che fa le cose in grande, o piuttosto non le fa (*)» disse Kisshu con un ghigno. «E non permette a nulla di mettersi sulla sua strada. È molto competitiva e ama vincere. Una cosa è certa, nessuno degli uomini di Mylo saprà mai cosa lo ha colpito...»

«Rirī è come Pai. Matura e responsabile. Ha un istinto materno e il cuore tenero. Si è presa molto cura di Taruto quando lui era piccolo, anche se ha solo tre anni in più di lui e sono molto uniti».

«Rirī ha detro qualcosa prima, riguardo alla tua aura che è di nuovo luminosa. Cosa intendeva?» chiese Ichigo.

«Rirī è nata con l'abilità di "leggere" le aure. Quando tocca qualcuno, può "vedere" la sua vera natura (**) e questo la aiuta a fare diagnosi sui pazienti. È visto come un tratto distintivo dei Guaritori e aiuta i maestri Guaritori a scegliere chi istruire. Risa Oba-San ha la stessa abilità e l'aveva anche mia madre. Rirī ha l'occhio attento e nota dettagli che nessun altro vedrebbe. Ma in più è anche un'ottima combattente corpo a corpo. Il suo stile di combattimento preferito è senza armi, quindi le frecce vanno bene per lei, perchè non è un vero e proprio combattere arma contro arma. Le era stato offerto l'addestramento avanzato all'accademia, ma lei ovviamente ha rifiutato. Pai la biasima ancora per questo occasionalmente, dicendo che ha sprecato il suo talento. Lei risponde sempre che stava semplicemente affinandone un altro. Le piace quello che fa e non rimpiange la decisione».

«Sembra che Rirī sua un'amante e non una guerriera» commentò Ichigo.

«Sì, questo riassume abbastanza» disse Kisshu con un sorriso.

«E Rin? Cosa c'è in lei?» chiese Ichigo.

«Cosa intendi?» chiese Kisshu aggrottando la fronte.

«Rin sembra solo... così diversa dal resto di voi, in un modo che non riesco a descrivere a parole...» disse Ichigo, desiderando trovare vie migliori per spiegarsi.

«Ah, ho capito cosa intendi» Kisshu le sorrise, toccandosi il labbro con un dente appuntito. «Rin è un'eterna bambina (***). Lo è sempre stata. Lei e Pai sono come il bianco e il nero. Se pai è razionale e pensa bene ogni cosa prima di farla, Rin è impulsiva e raramente riflette prima di agire. Rin è anche molto femminile. Era il suo modo di evadere dalla vita orribile che facevamo prima. Solo raramente l'ho vista indossare i pantaloni invece che la gonna ed era solo perchè erano parte dell'uniforme all'accademia. Mio padre una volta descrisse Rin come una persona che riusciva a vedere solo i colori brillanti in un mondo nero e grigio (****)».
Kisshu si fissò i piedi. «Io devo molto a Rin, ma lei rifiuta di vederlo».

«Cos'ha fatto?» chiese Ichigo.

Kisshu alzò lo sguardo verso Ichigo, fissandola tristemente.

«Mi ha tirato fuori dalla depressione dopo che Mylo mi ha aggredito» spiegò. «Ma incolperà sempre se stessa per ciò che è successo quella notte».

«Mylo ha provato a corteggiarla fin da quando erano bambini. Lei ha sempre rifiutato le sue avances, ma lui ha sempre insistito. La voleva - e la vuole ancora - così disperatamente. Quando sono cresciuti, Mylo è diventato ancora più convinto del prendersela. Ha minacciato di fare del male a lei o ai suoi fratelli se non accettava di stare con lui. Un giorno ha esagerato e ha dato una sberla a Rozū. Lei aveva sei anni al tempo; stava cercando Rin ed è finita nel posto sbagliato al momento sbagliato. Rin ha dato di matto e, beh, in sostanza ha preso a calci le chiappe dispiaciute di Mylo da un capo all'altro di Cynnth (*****). Mylo diventò lo zimbello dell'accademia e tutti riconobbero che Rin aveva vinto quella guerra».

Kisshu abbassò lo sguardo di nuovo.

«Lui allora le fece un'altra offerta inondandola di lusinghe, dicendole che lui sapeva che lei era la sua anima gemella, perchè era l'unica che potesse batterlo in uno scontro. E Rin lo rifiutò. Nonostante quelle conversazioni fossero di solito fatte con molte poche persone intorno, Mylo fece la sua offerta davanti all'intera scuola, sperando di redimersi agli occhi di tutti, quando lei avesse accettato. La sua ulteriore umiliazione lo rese furioso e disse a Rin che lei avrebbe pagato per tutte le volte che lo aveva respinto. Rin, sapendo che poteva battere Mylo, gli disse che non aveva paura di nulla che lui potesse fare. Quella stessa notte, Mylo mi ha ha pestato me».

Ichigo sentì le lacrime riempirle gli occhi, si sporse in avanti e abbracciò Kisshu. Lui sorrise leggermente all'abbraccio di Ichigo.

«Grazie» sussurrò lui, sfiorandole la spalla. Prese un profondo respiro e parlò di nuovo, la testa di Ichigo stretta contro il petto. «Pochi giorni dopo, mi sono chiuso in camera, non parlavo con nessuno e rifiutavo di mangiare. Tutto quello che riuscivo a fare era sedere lì e fissarmi le cicatrici. Non volevo che nessuno le vedesse a causa di quanto sono disgustose e non volevo occhiate o pietà. Pensavo che fosse tutta colpa mia, che forse avevo fatto qualcosa di male e ne stavo pagando le conseguenze, come mi aveva detto Mylo quand-» Kisshu si interruppe e scosse la testa.

«Comunque, Rin alla fine è riuscita ad entrare nella mia stanza e ha iniziato a chiedermi scusa. Io rifiutai di accettare le sue scuse, perché lei non aveva nulla per cui scusarsi e glielo dissi. Credo che ci siamo anche urlati addosso, ognuno di noi incolpava se stesso per le azioni di Mylo, per circa dieci minuti prima che entrambi scoppiassimo a piangere. Pai ci ha trovato pochi minuti dopo. Mi ricordo che ci ha preso entrambi tra le braccia e ci ha tenuto stretti finché nessuno dei due aveva più lacrime. Ha detto fermamente ad entrambi che nessuno di noi era da incolpare. Che nessuno dei due meritava di essere ritenuto responsabile per ciò che Mylo aveva fatto. Tuttavia ci è voluto del tempo perchè il messaggio facesse presa su di noi.

«La mattina seguente, Rin è tornata nella mia stanza e ha avvolto queste bende rosse attorno alle mie cicatrici. "Nessuno deve sapere cosa c'è sotto," disse. "Adesso tutto quello che le persone vedranno sarai tu." E aveva ragione. Da allora ho realizzato che non era colpa mia e che Mylo aveva dei problemi. E io pensavo sbagliando che potessero essere risolti, ma lui mi ha dimostrato il contrario. Rin, comunque, incolpa ancora se stessa, ma non lo ammette».

Ichigo sedette in silenzio pietrificato e si limitò ad abbracciare Kisshu più stretto.

Kisshu notò il silenzio di Ichigo.

«Koneko-chan?» sussurrò. «Stai bene?»

«No» disse Ichigo contro il suo petto. «Voglio stare seduta qui e abbracciarti e non lasciarti mai andare». Sentì lacrime calde caderle lungo il naso. «Non voglio che tu combatta Mylo. Ti ha fatto già abbastanza male e non ne meriti ancora».

«Ma, come hai detto tu,» disse Kisshu. «Andrà tutto bene». Kisshu baciò i capelli di Ichigo. «E io non lascerò che Mylo si prenda il meglio di me stavolta. Non quando ho un ottimo motivo per vincere».

«E qual è?» chiese Ichigo tirando su col naso.

«Ti darò degli indizi» disse Kisshu sorridendo. «Ha i capelli rossi, le orecchie da gatto, un cuore tenero e in questo momento mi sta abbracciando».

«Ho bisogno di altri indizi» scherzò Ichigo alzando lo sguardo verso Kisshu.

«Sta per ricevere un bacio da me» disse Kisshu. Baciò teneramente il naso di Ichigo e lei sorrise. Stettero seduti insieme per qualche minuto ancora, con le braccia intorno all'altro. Alla fine Kisshu si mosse per alzarsi.

«Immagino di dover andare» disse Kisshu. «Buonanotte, gattina».

«Aspetta» disse Ichigo, mentre lui evocava un portale da teletrasporto. Kisshu si voltò con un sopracciglio alzato. «Vorresti... dormire con me stanotte?» chiese Ichigo.

Quando Kisshu ghignò, Ichigo arrossì e aggiunse velocemente: «Sai, solo sotto le coperte e con i pigiami, niente di strano».

Kisshu richiuse il portale e tornò indietro verso il letto di Ichigo.

«Ne sarei felicissimo» disse.

I due si acciambellarono sotto le lenzuola rosa di Ichigo, di nuovo con le braccia attorno al corpo dell'altro. Dopo pochi minuti, entrambi dormivano pacificamente.






(*) Questa frase in inglese era più d'effetto: "Rozū's a 'go big or go home' outlook kind of person". A volte l'inglese ha delle espressioni colloquiali che sono fantastiche, non trovate? Il problema poi è trovare qualcosa di equivalente e altrettanto buono in Italiano...

(**) Idem come sopra, questo era "she can 'see' their true colors", che può corrispondere appunto al nostro "vedere la vera natura di qualcuno", ma il contesto qui ci suggerisce che non si tratta solo di comprendere il carattere di una persona, ma anche il suo stato d'animo e stato fisico. Tutto condensato, ma intuibile nel semplice "true colors" :)

(***) Questo capitolo è pieno di cose particolari! Ho tradotto "wild child" in un modo che non capisco ancora se sia riduttivo o esagerato... Fate voi :)

(****) E quattro... Questo era: "a person who could only see the bright colors in a world of black and gray". L'unico modo è tradurlo letteralmente, magari per loro è un modo di dire normale. Comunqure mi piaceva l'idea di proporvi la frase originale che mi piace molto.
(*****) Sentite questo xD "Rin has kicked Mylo's sorry rump from one side of Cynnth to the other"

NdT

Buonasera :D
Sono tornata!!
Ho accumulato parecchio ritardo con questa storia, perchè ho dato la precedenza alla one shot per il contest, avevo finito i capitoli pronti e non mi mettevo mai a tradurne di nuovi... Da adesso cercherò di tornare come prima :)

Riporto le NdA dell'autrice:
Allora, non molta azione in questo capitolo, ma queste informazioni di background (non chiedetmi di tradurlo) e questi fatti - quelli su Rin in particolare - dovevano essere inseriti. Inoltre mi danno la scusa per raccontare più cose sulla vita dei Cyniclon su Cynnth prima della Mew Aqua e un'occasione per far coccolare Ichigo e Kisshu. Ci sarà più azione nei prossimi capitoli *ghigno malefico. A lunedì!

Niente, appunto ha detto tutto lei - tranne per il fatto che io non so se aggiorno lunedì xD

Riflessioni mie: Non fraintendetemi, adoro Kisshu e Ichigo insieme, ma forse il Kisshu di questa storia è un po' troppo "buono" (e anche un po' vittima) per i miei gusti... Non so, per quanto mi riguarda, mi sono innamorata di Kisshu pazzo, o almeno arrogante e soprattutto forte, con le spade in mano a cavallo di un chimero insomma :D
All'autrice invece è piaciuto renderlo più "tenero" e soprattuto, "giustificare" i suoi comportamenti di prima con un trauma che ha lasciato in lui delle grosse tracce.
Voi cosa ne pensate?
Io intanto andrò a sfogare la mia idea di Kisshu nel capitolo nuovo di ET :D

Grazie a tutti i lettori attivi o silenziosi, ci sentiamo a breve - spero :)

Endorphin <3

   
 
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