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Autore: Lady Moon    22/11/2015    2 recensioni
La protagonista si chiama Luna, una ragazzina come tante, solo con qualche divergenza.
Improvvisamente entrerá in un mondo particolare, una vita che sognava, nuova, ma che risulterà essere inizialmente difficile per lei perché priva di normalitá, o almeno su alcune cose. 
Incontrerá nuovi amici, fará nuove scoperte sia belle che 'mostruose'. Scoprirá, inoltre, di avere dei poteri che dovrá imparare a dominare, perché essere una strega non è per niente facile, e compiere una missione che salverá il suo adorato nuovo mondo, solo lei potrà.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11: I Malcontenti. 


Susy gettò la sua borsa coi libri sul letto di Luna, come se niente fosse stato importante in quel momento, come se fosse tornata da una stressante giornata lavorativa.

:"E quindi? Partiamo, no?" - domandò con fare impaziente. 

:"Certo... sì... oh, signorina Luna, sarebbe, ecco, prudente che portassi la tua bacchetta" - rispose Bonnie, esitante.

:"Va bene, la porterò sempre con me ogniqualvolta saprò che non rischia di essere vista" - disse Luna.

:"Sarebbe molto meglio! Le persone non-magiche non possono capirci. Potrebbero fraintendere" - enunciò Bonnie.

:"Fraintendere? In che senso?" - intervenne Susy, sorpresa - ancora una volta. -

:"Beh, potrebbero pensare che Luna sia una matta o che scherzi o peggio ancora spaventarsi!" -

:"Questo era assodato, secondo me..." - azzardò Susy, rimuginando.

Non fu assolutamente ardua quell'impresa d'uscire dalla porta d'ingresso indisturbatamente, stavolta, poiché i genitori di Luna sarebbero tornati solo tra un paio di settimane, trovandosi a Parigi dai nonni e Sarah sarebbe tornata solo di sera.

:"E' molto comodo uscire da casa tua attraverso la porta, signorina Luna. Effettivamente, molto meglio che cercare di teletrasportarsi decentemente almeno una decina di volte" - disse Bonnie, tutta contenta.

:"Dove credi dovremmo iniziare a cercare?" - domandò Luna, chiudendo la porta e mettendosi le chiavi nella sua solita borsetta, ove era riposta accuratamente anche la bacchetta.

:"Non a casa mia, ho già cercato ovunque. Se qualcuno l'ha presa, beh, ecco... in molti frequentano il parco..." - farfugliò Bonnie.

:"No, no, aspetta..." - soggiunse Susy, interrompendo Bonnie.

:"Vuoi andare a cercare la tua non so che, nel parco? Cioè, penso che il ladro non sia così stupido da trovarsi lì" - 

:"Lo so! Ma tu hai qualche altra idea? Magari lo troviamo qualcuno di sospetto. Nella foresta non possiamo andarci, e voi lo sapete" - spiegò Bonnie, demoralizzata.

:"Mmh... andiamo al parco, non sono sicura di trovare qualcuno o qualcosa di sospetto, ma è vero che molte persone lo frequentano e se Bonnie si è lasciata sfuggire, in qualche modo palesemente strano la mappa, può darsi che qualche indizio lo troviamo... non abbiamo altri posti dove cercare, possiamo tentare" - esaminò Luna.

:"E' come se stessimo cercando di ritrovare il cane del vicino. Un posto migliore del parco?" - disse divertita Susy, che turbò la sensibilità di Bonnie e un po' quella di Luna, ma non ci diedero affatto peso, Susy non conosceva il valore di quella mappa. 

Giunsero al parco, il sole levava sempre più in basso, era pomeriggio. In giro c'erano coppiette di anziani e qualche studente annoiato, due o tre cani si rincorrevano per gioco e alcuni bambini si dondolavano sull'altalena. Luna pensò che fosse tutto troppo tranquillo per sospettare di anche un'infinitesima cosa. Guardò Bonnie, era perplessa. I suoi capelli rossi vivi venivano scossi dal vento e le coprivano il viso, ma rimaneva noncurante, forse preferiva non sistemarseli per non vederci anziché constatare quanto fosse inutile cercare in quel posto. Luna guardò Susy adesso, sospirava e si guardava intorno, poi si faceva seria tutt'un tratto, in vista di una o due persone che si avvicinavano, a mo' di detective.


:"Non c'è nessuno che conosci qui, Bonnie?" - domandò Luna.


:"No... direi... sembra tutto normale" - disse Bonnie, con voce stanca. 


:"Credo sia inutile... credo io... signorina Luna, devo parlarti di una cosa" - le disse, divenendo più inquietante. Susy abbandonò il suo lavoro da investigatrice e guardò Bonnie, in attesa.


:"Non so chi sia quella creatura che abbiamo visto nella foresta. Non so se c'entra qualcosa con la sparizione, ma ho paura. Ho paura fosse una spia" - le disse, in tono macabro.


:"Una che? Spia? Di chi? Cosa vorrebbe da noi?" - rispose Luna, a disagio.


:"Signorina Luna, non siamo i soli che vagabondano nella foresta. Non crederai, intelligente come sei, che qualcuno non tenti di ostacolarti durante la tua impresa... oh, scusa, ostacolarci. Ci sono altre forze in quella foresta, pronte a distoglierci dal nostro obiettivo" - rispose Bonnie, inarcando le sopracciglia.


:"Parli delle creature che abbiamo incontrato fino a poco fa? O ti stai riferendo ad altri esseri... ancora?" - 


:"Bingo. A parte coloro che vivono nella foresta, ovvero le creature stregate e malvagie, beh, ci sono i Malcontenti" - 


:"I chi?!" - soggiunse Susy.


:"I Malcontenti. Scagnozzi della lupa, di quell'essere di cui ti parlai, che durante la notte si trasforma proprio in questo animale, ma che in realtà ha altre sembianze durante il giorno, quelle di una una vecchia, ed è debole, un raggio di sole non può neanche sfiorarlo. È durante la notte che esce fuori dal suo buco, che si nutre, che cresce in potenza" - disse Bonnie.


:"Me ne ricordo, come ricordo quell'urlo. E questo essere... esattamente... cosa vuole? Conquistare il mondo? È lui la causa della maledizione? Credi tenterà di ostacolarmi di persona una volta che avrà riacquistato a pieno i suoi poteri?" - chiese Luna, con un tocco di paura nella voce.


:"Sì, e lo farà" - rispose una voce, una voce fredda, sicura. Luna si voltò di scatto, Bonnie e Susy la imitarono immediatamente. Davanti a loro c'era la sagoma di una donna sulla trentina, alta, parecchio esile e con dei capelli cortissimi e spettinati d'un castano ramato spento. Indossava un paio di jeans neri, una maglia larga e lunga marrone, con dei disegni di triangoli, quadrati e cerchi incisi, ed infine un cappotto bordeaux, abbinato quasi perfettamente ai suoi capelli. 


:"Sono Alice. Insegno a Rolix alcuni degli incantesimi più difficili agli studenti che vanno a caccia di creature pericolose. Sono stata mandata qui dalla vostra insegnante Mia, che mi ha ovviamente spiegato tutto. Devo tenervi sott'occhio, che a voi piaccia o no. Tu dovresti essere Luna..." - disse, rivolgendosi a Luna, ancora più fredda di prima; la sua carnagione giallognola e la sua rigidezza metterono da subito timore a Luna, la quale non seppe dapprima se presentarsi o meno.


:"Allora, tu sei Luna oppure no?" -


:"Ehm, sì, sì! Sono Luna, piacere! Ma... come mai dovreste tenerci sott'occhio? ... non possiamo neanche andare nella foresta" - disse Luna, ancora più confusa di prima.


:"Senti, ragazzina, ti invito ad ascoltare me e la tua amica Bonnie, che ha accennato ad una spia di un certo essere pericolosissimo. Beh, i tuoi sospetti si sono avverati, Bonnie, davvero una spia vi ha seguiti fin qui e ha rubato la tua mappa Portatrice, oggetto raro e prezioso, così da evitare che una di voi o insieme entraste nuovamente nella foresta a disturbarla.
Era ciò che temevamo io, Mia ed altri, che prima o poi qualcosa si sarebbe smosso, da quando sei arrivata nella foresta, Luna, le cose sono cambiate. Gli alberi hanno iniziato a lamentarsi, le creature ad insospettirsi, a farsi del male a vicenda, tutto nella foresta è irrequieto. Potrà sembrarvi banale, difficile da credere, ma anche la natura parla, senza l'uso delle parole, essa si esprime attraverso ciò che domina, ciò che ne fa parte. Quella spia era una creatura mandata dai Malcontenti, i quali - come detto da Bonnie - sono nient'altro che servitori di quell'essere da voi ignoto. Essi gli stanno dietro come un cane fedele al suo padrone, credono che prima o poi potrà salvarli, salvarli tutti, quando succederà..." - esordì Alice, tesa.


:"Succederà cosa?" - domandò Susy.


:"Quando le creature e la malvagità della foresta si espanderanno e insieme ai maghi servitori dell'essere distruggeranno tutto, invaderanno il mondo. Noi moriremo combattendoli, secondo loro, che al contrario vivranno, essendo rimasti fedeli alla lupa, cresciuta in potenza" - continuò Alice.


:"Alice... che creatura era esattamente? Perché non ci siamo accorte di niente?" - domandò Bonnie, incredula.


:"Sei ancora alle prime armi in questo campo, Bonnie, come Luna. Era un corvo dell'Irlanda, hanno quel colore perché sono diversi dai corvi comuni, sono magici e sono alleati con i Malcontenti da diversi anni. Hanno ormai dimenticato la loro vera natura, per servire quella di un essere spregevole" - 


:"Sono anche parecchio veloci. Sono in grado di comunicare con questi "Malcontenti" "? - intervenne Luna, sospettosa.


:"Esatto; si capiscono a vicenda, i corvi hanno imparato con gli anni a farsi capire e a capire la lingua degli umani" - 


:"Allora i Malcontenti sono maghi... ehm... avidi e disprezzabili, i quali hanno mandato una spia che le ha seguite e ha rubato la mappa Portatrice affinché non entrassero più nella foresta... ma perché?" - chiese Susy, ritornando ad assumere l'aria di una detective in azione.


:"La risposta è molto semplice, ragazza, e in breve l'ho già detta. Credi che la foresta voglia essere disturbata? Credi che quell'essere voglia permettere che Luna compia la sua missione? Significherebbe ucciderlo, uccidere il male che incombe nella foresta. Di conseguenza il mondo non potrebbe essere più sotto il suo dominio. Ora, non so se voi l'abbiate capito: i Malcontenti faranno qualunque cosa per soddisfare il loro padrone. Il loro primo avvertimento è stato la sparizione della mappa, il secondo... potete immaginarvelo. Dovete tenere gli occhi aperti, Luna, specialmente tu. Non temo né rancore né dispiacere nel dirtelo, perché è la realtà e dev'essere affrontata così come si presenta... sei in pericolo" - concluse Alice, guardando Luna con una siffatta inespressività che era difficile stabilire a cosa stesse pensando precisamente.
A Luna sobbalzarono le ossa ed il cuore, era una sensazione che non aveva mai provato prima, era diversa; era come se il suo corpo volesse avvertirla che c'era un pericolo, probabilmente mortale, che se non faceva così come le avevano detto sarebbe stato peggio per lei, era un qualcosa di troppo grande da definire in quel momento, puro istinto, pura certezza di volersi salvare, di tenerci alla propria pelle.


:"Io... mi uccideranno, se insisterò? E prima o poi dovrò scontrarmi con quell'essere, vero?" - Susy a quelle parole spalancò la bocca e divenne bianca, forse quanto la carnagione di Luna, che era davvero pallida di suo. Non osò proferire parola. Bonnie emise un gemito.


:"Sì, Luna... loro non guardano in faccia a nessuno, goderebbero nel ferirti, godono nel veder soffrire con le loro torture tutti. E tu che sei la "prescelta", immagina quanto sarebbero contenti di sbarazzarsi di te. Sono loro i veri mostri, non le creature stregate da loro stessi, che vivono nella foresta. Esse sono vittime che hanno combattuto... ma senza successo, non ce l'hanno fatta ad opporsi" - rispose Alice, stavolta straordinariamente con un tono più delicato, compassionevole. Nessuno però ci fece caso, erano troppo impegnate ad elaborare ed accettare quelle crude ed aspre parole.


:"Beh... non siamo così negativi... no?" - esordì Bonnie, singhiozzando.


:"Oh, no... salvo che non preferite essere ridotte in cenere... tenete gli occhi ben aperti" - rispose Alice, seccamente.


:"In cenere?!" - urlò Susy dalla paura.


:"È un modo di dire... ragazza di cui non so il nome.
Bene, ora mi scuserete, ma gradirei che rimaneste qui fino a che non decidete di tornare a casa di Luna. Né le spie né i Malcontenti vi seguiranno, non vengono in posti in cui ci sono non-maghi. Preferiscono evitare il loro contatto ma soprattutto non vogliono essere visti. Non bighellonate in spazi chiusi, bui, privi di persone" -


:"No, tranquilla, non lo faremo. E comunque sono Susy, mi spiace per la scortesia" - disse Susy, tentando di accennare un sorriso, invano.


:"Piacere. Seguite il mio consiglio, dovrò abbandonarvi per un po'...
Tenete pronte le bacchette. A dopo, ragazze" - furono le ultime parole pronunciate da Alice, prima di sparire in un vortice grigiastro che la teletrasportò chissà dove... Luna, Bonnie e Susy rimasero a guardarsi a bocca aperta. Nessuno osava fare un passo, sembravano quasi pietrificate al suolo.


:"Non dovremmo an-andarc-ene, vero? L'avete sentita, no? Andare a casa tua, Luna... o... in posti pieni di gente" - balbettò Susy. Bonnie accennò calorosamente più volte di sì con la testa.


:"Possiamo... possiamo almeno sederci lì?" - propose Luna, indicando una panchina vicino ad un'altalena in momentanea solitudine - nessuno in quel momento si dondolava. -

Si sedettero. Luna rimase a fissare il verde degli alberi, i vari colori vivaci dei fiori del parco, sentiva flebilmente il suono dell'acqua che scorreva nella fontana situata poco più in là; esso era prodigiosamente vivo, mellifluo all'udito. Era assolutamente inammissibile fare un paragone con ciò che si propagava nella foresta Solitaria, palesemente meno ricca di vigore, serenità. Quel posto non emanava alcuna fiducia, nemmeno un vecchio saggio avrebbe pensato che ci sarebbe stata una speranza, seppure minima, di farla rifiorire.


:"Dovremmo avvertire Clara e Dean" - disse Luna, fredda.


:"Cosa?" - le rispose Bonnie.


:"Mi hai sentita. Loro devono sapere che la mappa è stata rubata da quel corvo mandato da quegli esseri spregevoli. Non credi anche tu che non sappiano probabilmente ancora nulla? Loro come raggiungevano la foresta? Non mi sembra di averlo mai chiesto... l'ultima volta Polluce li teletrasportò fuori, ma lei ha poteri più ampi di noi" - disse Luna, avendo d'un colpo un'illuminazione.


:"Potrebbe farci entrare lei! Non pensi!? Come ha riportato fuori Clara e Dean, potrebbe anche farli rientrare, farci rientrare!" - 


:"Io... non... lo so. Io... aspetta! Forse hai ragione ma... gli unicorni di solito..." - 


:"Gli unicorni?" - domandò Susy, basita.


:"Clara è amica di Annabeth. La ricordi? Quando non tornavano a casa con me, anche perché non abitiamo esattamente vicini, lei e il fratello si facevano aiutare da lei ad uscire dalla foresta e li conduceva a casa come ha fatto Polluce l'ultima volta. Ma ci entravano solo grazie a me, con l'aiuto della mappa. Annabeth non li ha mai portati dentro, tuttavia... sì... Polluce potrebbe se volesse... ha senso, però vedi, loro semplicemente non dovrebbero farlo" - disse Bonnie, intimidita.


:"Va avanti" - incitò Luna.


:"Aspettate un attimo! Alice ha detto di rimanere in posti affollati di non-maghi. Ammenoché non stiate tentando il suicidio, non credo dovreste provare a rientrarci!" - subentrò Susy, aspra.



:"Beh, sì, in effetti hai ragione... dovremmo  rimanere qui per il momento anche perché come ti dicevo, Luna, gli unicorni non sono autorizzati a portare membri esterni al loro gruppo nella foresta, figuriamoci se di diversa specie. Farli uscire sì, potrebbe essere considerato quasi opportuno mandarli via, anche se Annabeth non riaccompagnava a casa Clara e Dean con l'intenzione di non riaccoglierli. Se qualche membro del loro gruppo lo venisse a sapere, Polluce finirebbe in guai seri, molto seri... gli unicorni sono rigidi e riverenti con le loro regole. Avvertiremo i gemelli a tempo debito, andrebbero a caccia dei Malcontenti pur di riavere la mappa che mi hanno rubato" - rispose Bonnie.

:"Bene! Restiamo qui ma non con le mani in mano!" - inveì Luna, nevrotica.
Non sopportava l'idea di rimanere al sicuro senza muovere un dito, non sopportava che qualcuno si preoccupasse per lei quando c'erano giá i suoi genitori e sua sorella a farlo. Voleva combattere, voleva agire sul male; lei era le prescelta oppure no? Solo lei avrebbe potuto, avrebbe voluto. Mai come in quel momento sentì di capire e di accordare le presumibili intenzioni di Clara e Dean. Se questi Malcontenti avevano avuto la briga di rubare una mappa di vitale importanza per impedirle di compiere la sua missione nella foresta, allora dovevano farsi sotto, allora dovevano affrontarla, farsi vivi. Lei ci avrebbe provato. Doveva pensare a qualcosa, doveva interrogarsi e cercare delle risposte. Era carica dentro, era un fucile a cui doveva essere premuto solo il grilletto.


:"Oh, Luna..." - disse qualcuno poco lontano dalle tre; Luna conosceva quella voce, era inequivocabilmente familiare, il suo cuore ed il suo stomaco sussultarono in una danza a ritmi veloci.
Si girò nella direzione da cui proveniva, era Sam.
   
 
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