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Autore: Bomboletta    22/11/2015    8 recensioni
BRITTANA!
Siamo nella Foresta Amazzonica.
Santana Lopez è una zoologa impegnata in un progetto di ricerca,lavora con gli animali,studiandoli nel loro ambiente naturale,e vive in foresta insieme al suo team di ricercatori,in una base scientifica circondata dal verde.
Brittany è la più brillante del suo corso,e ha vinto un concorso per diventare assistente su campo di una famosa zoologa,nella Foresta Amazzonica.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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SALVE!

 

Purtroppo questa volta mi sono distaccata dalla storia per molto, moltissimo tempo. Tra la mancanza di tempo e, ahime' di ispirazione.. Nel frattempo, se a qualcuno potesse interessare, ho scritto una shot SwanQueen.

 

Ad ogni modo, ho deciso che questo, con ogni probabilita',sara' il penultimo capitolo della storia. Ho notato un calo bruschissimo di visualizzazioni e recensioni nel capitolo precedente, probabilmente dovuto alla mia prolungatissima assenza. Quindi forse, e' meglio chiudere in bellezza.

Spero, comunque, che questo capitolo possa piacere. Alla prossima!!

B.

 

 

 

 

 

In Amazzonia,la parola staticita' non era contemplata. Tutto era in perpetuo movimento, e il cambiamento era costante,visibile,palpabile. L'acqua del fiume scorreva, il vento scuoteva le fronte degli alberi, gli animali si muovevano circospetti,crescevano,mutava. Le nuvole cambiavano forma,si riempivano d'acqua che poi svuotavano sul terreno. Il sole sorgeva,illuminava la giornata,tramontava e lasciava posto alla luna. Tutto scorreva,ogni cosa aveva il proprio ciclo.

E a proposito di ciclo, quella giornata non era proprio iniziata nel migiore dei modi:

 

 

 

“Secondo me questo e' il percorso migliore” Brittany indico' un sentiero tracciato in vedre,sulla cartina che occupava tutto il tavolo della cucina.

 

 

 

“Detesto contraddirti,ma il percorso giusto,e' questo” Santana punto' il dito su un altro sentiero,ben distante dal primo,tracciato in rosso.

 

 

 

“Che dici? E' molto piu' lungo! Si passa dal fitto della foresta,lontano dai corsi d'acqua” gesticolo' lei.

 

 

Stavano scegliendo il percorso da seguire,per giungere a un corso d'acqua,affluente del Rio,che conduceva a uno stagno. Avevano scoperto,grazie a una soffiata di Noah,che era un territorio popolato dai piu' disparati rettili. Sarebbe stato facilissimo raggiungerlo in barca,ma purtroppo erano acque troppo basse e fangose,assolutamente non navigabili. L'unico modo per arrivarci,era camminare.

 

 

 

“Sono piu' che sicura di cio' che dico” rincaro' Santana con un sospiro.

 

 

 

“Puoi darmi retta,per una volta in vita tua?” Brittany era esasperata.

 

 

 

“Posso ascoltare il tuo parere,e prendere le mie decisioni in base a cio' che IO ritengo piu' opportuno... o devo ricordarti chi e' il capo?” la guardo' nervosa. La bionda spalanco' la bocca.

 

 

 

“Sul serio,Santana? Davvero la stai mettendo sul piano professionale?” chiese minacciosa.

 

 

 

“Certo che si, stiamo lavorando o ho capito male?” ringhio,fulminandola con lo sguardo “Il percorso che seguiremo e' questo,fine della storia!” si alzo' e lascio' la stanza. La giovane strinse i pugni,e soffoco' un urlo. Holly,dall'angolo della stanza, non riusci' a trattenere una risata.

 

 

 

“Problemi in paradiso?” chiese. Quella che si guadagno', non era la piu' amichevole delle occhiate.

 

 

 

“E' cosi' testarda!” sbuffo'.

 

 

 

“Ma davvero!?”

 

 

 

“Piantala,Holly, non sei divertente!”

 

 

 

“Deve essere frustrante lavorare insieme mettendo da parte il fatto che state insieme...sembra che a Santana riesca piuttosto bene!”

 

 

 

“Beh, non c'entra stare insieme...qui si tratta di ascoltare qualcuno,e IO sono la sua assistente!” batte' un pugno sul tavolo “Adesso mi sentira'!” si alzo' e si precipito' al piano di sopra.

 

 

 

Holly scosse la testa,nascondendo un sorriso mentre sorseggiava il suo caffe'.

 

 

Quando Brittany raggiunse la camera di Santana,apri' la porta di scatto,senza aspettare alcun invito. Lei stava tirando su i larghi pantaloni neri.

 

 

 

“Adesso non bussi neanche piu'?” chiese senza degnarla di uno sguardo.

 

 

 

“Perche' sei cosi' cocciuta” domando' “Perche' non puoi semplicemente ammettere di avere torto?”

 

 

 

“Perche' io non ho torto!” spiego' nervosamente “Non capisco perche' dovrei seguire un percorso, se ho la certezza di averne uno migliore!” si allaccio' gli scarponi marroni e imbraccio' il suo bastone metallico.

 

 

 

“Potresti semplicemente fidarti di tanto in tanto!” la bionda divento' paonazza.

 

 

 

“Non so chi delle sue dovrebbe fidarsi di piu'” Santana la guardo' seria “Cosa credi? Che essere la mia ragazza ti autorizzi a prendere decisioni che spettano a me? Che non hanno niente a che fare con la nostra relazione? Hai capito male!” ormai urlava. Brittany la guardo' sprezzante.

 

 

 

“Sai che c'e'?” chiese “Vai al diavolo,Santana!” la mora la guardo' amareggiata.

 

 

 

“Benissimo” sibilo'. Non aggiunse altro,e lascio' la stanza.

 

 

 

Rimasta sola in quella stanza,la biondina sedette sul letto e sospiro'. Forse aveva esagerato. E seppe,senza neanche controllare,che Santana si stava inoltrando in foresta,senza di lei.

 

 

 

Il sole era tramontato da un pezzo, e di Santana non c'era traccia. Il terrazzo era illuminato, e discretamente popolato. Brittany era seduta su uno sgabello e guardava la radura nella speranza di vederla spuntare da un momento all'altro. Di tanto in tanto mordeva il toast che Blaine le aveva ficcato tra le mani con la forza. Holly leggeva un libro,mentre Quinn,Ruby e Rachel,consumavano la loro cena. All'ennesimo sbuffo della zoologa, Quinn alzo' gli occhi al cielo:

 

 

“Tornera',Britt,lo sai... non stare in pena!” disse,addentando il suo toast.

 

 

 

“Lo so che tornera'” ribatte' senza distogliere lo sguardo dalla radura “Mi infastidisce non sapere quando...” preciso'.

 

 

 

“Beh,lo sai com'e'... molto probabile che passi la notte in foresta”

 

 

 

“Non mi piace...e' li' fuori da sola...potrebbe succedere qualunque cosa...”

 

 

 

“Io sarei piu' preoccupata per gli animali che si imbatteranno in lei!” ridacchio' Ruby.

 

 

 

“Simpatica...” mugugno' Brittany.

 

 

 

“Senti,Britt...non so perche' avete litigato,e non mi interessa” continuo' la capo ranger “Ma poco fa ho dato un'occhiata a quelle carte...e il sentiero rosso e' il piu' indicato” la bionda avrebbe voluto mollarle un pugno.

 

 

 

“Dio,anche tu?” rise nervosa “Almeno spiegami il perche'!”

 

 

 

“E' il piu' lungo,ma il meno pericoloso...hai ragione,si passa dalla fitta foresta,ma e' un percorso quasi diritto, riparato dal sole anche in pieno giorno e poco battuto dai grandi predatori...il sentiero che vuoi percorre tu e' piu' breve, su quello non ci sono dubbi...ma dopo un'ora di cammino ti trovi in una zona perennemente umida,e quando ha piovuto da poco,il fango e totalmente liquefatto,sono delle vere e proprie sabbie mobili...ci sono finita dentro la prima volta che ho battuto quel luogo,e mi sono trovata immersa nel fango fino al collo...supponiamo anche che tu riesca ad aggirarlo,e credimi,non e' facile...altri venti minuti di cammino,ed eccoci nella zona di piu' alta concentrazione di ragni e insetti velenosi di tutta l'Amazzonia,gli alberi attorno sono popolati da serpenti corallo...vuoi che continuo,Britt?” chiese alzando le spalle “Nessuno sano di mente metterebbe piede in quel posto a meno di non essere costretto dall'assenza di percorsi alternativi...Santana aveva ragione...” a quel punto Brittany inizio' a sentirsi in colpa, non solo per averla mandata al diavolo, ma anche,e soprattutto,per non essersi fidata di lei.

 

 

 

“Beh,poteva dirmelo...” disse semplicemente.

 

 

 

“Magari voleva che tu ti fidassi di lei...” abbasso' lo sguardo colpevole,ma quando vide un ragazzone,nella radura,che camminava con passo lento,le si illumino' lo sguardo. Senza una parola scese e lo raggiunse,con passo svelto.

 

 

 

“Ciao Noah” gli disse.

 

 

 

“Hey, Britt” lui sorrise,alzando la mano in segno di saluto.

 

 

 

“Hai visto Santana?” chiese senza giri di parole.

 

 

 

“Santana?” ripete' lui “Non...non e' con te?” la sua esitazione lo tradi'.

 

 

 

“So che sai dov'e'...” gli disse. Lui abbasso' lo sguardo,colpevole.

 

 

 

“Non posso dirtelo,Britt,scusa...sai che non vuole essere trovata,quando e' nervosa...preferisce sbollire da sola...” si giustifico'. Lei gli mise una mano sul braccio.

 

 

 

“Ho bisogno di trovarla,Noah...abbiamo litigato,e devo dirle che mi dispiace...ti prego,sei l'unico che puo' aiutarmi...” supplico'. Il ragazzo la guardo' esitante,poi sospiro' sconfitto.

 

 

 

“Non e' molto lontana...mezz'ora di cammino o poco piu'...la radura a sud-est del fiume,poco distante dalla fossa dei serpenti...”

 

 

 

“Fossa dei...serpenti?” ripete' confusa.

 

 

 

“Oh,d'accordo...vieni con me!” si offri' di accompagnarla.

 

 

 

“Grazie!” esclamo' lei “Sei un amico!” saltello'.

 

 

 

Camminarono al buio per piu' di mezz'ora. Come Santana.anche Noah non aveva paura della foresta. Avanzava a piedi nudi,per nulla impaurito dalla miriade di animali velenosi che avrebbe potuto incontrare lungo il suo cammino. E se Brittany ci aveva messo venti minuti buoni ad abituarsi al buio che li circondava,il ragazzo sembrava non essere disturbato dal cambio repentino di luce.

 

 

Giunsero in un luogo che la giovane zoologa non aveva mai visitato,nei mesi di lavoro in Amazzonia. Si trovavano in una radura diversa dalle altre: gli alberi si diradavano all'improvviso,lasciando uno spazio aperto e mostrando una grande porzione di cielo,prima di interrompersi per lasciare posto al fiume. L'acqua scorreva cosi' piano da non fare rumore.

 

 

 

“Bene,principessina,siamo arrivati” comunico' il giovane. Brittany si guardo' intorno.

 

 

 

“Non la vedo” disse lei.

 

 

 

“Beh,guardati meglio in giro...io torno alla base,volevo parlare con Rachel...”

 

 

 

“Ancora grazie,Noah...” lui alzo' le spalle e sorrise di sbieco.

 

 

 

“Mi farai da scudo quando cerchera' di uccidermi per avertelo detto” annui' “Buona fortuna” spari' tra gli alberi,e Brittany si trovo' da sola. Il silenzio di quel luogo era surreale. Riusciva persino a sentire il suono dei suoi passi attutiti dall'erba morbida.

 

 

 

“Santana?” la chiamo. E la sua voce riecheggio' nell'oscurita'.

 

 

 

Cammino' lentamente,guardandosi attorno alla ricerca della giovane. Il suo cuore perse un battito,quando finalmente la vide lontana. Era su un albero,accavalciata a un grosso ramo. La schiena appoggiata all'imponente tronco,le mani strette a quello che aveva l'aria di essere un telescopio. Era riuscita persino a stabilizzare un cavalletto su quel ramo,ed era concentratissima su cio' che vedeva attraverso la lente.

 

 

La notte la rendeva piu' selvaggia del solito. I capelli neri erano sciolti,ricadevano sulla felpa bianca che indossava,creando uno splendido contrasto. La pelle scura era illuminata dalla luce della luna. Rimase a fissarla per una manciata di secondi,fino a quando la voce scura della latina la fece trasalire:

 

 

 

“Come hai fatto a trovarmi?” chiese seria,senza distogliere lo sguardo dal telescopio. Aveva parlato pianissimo,ma la sua voce riecheggio'.

 

 

 

“E' importante?” chiese lei di rimando.

 

 

 

“Si,dal momento che ero venuta qui per stare da sola” ringhio'.

 

 

 

“Sei stata da sola per tutto il giorno...” Santana lascio' il telescopio,e scese dall'albero in un secondo,grazie a una liana. Le si paro' davanti e la guardo',con quegli occhi neri come la notte.

 

 

 

“Cosa vuoi?” domando'.

 

 

 

“Scusarmi” disse semplicemente Brittany.

 

 

 

“Bene,scuse accettate, ora puoi tornare alla base!”

 

 

 

“Sul serio Santana...mi dispiace per non averti ascoltata...e mi dispiace per averti mandata al diavolo...avrei dovuto darti retta...” abbasso' lo sguardo con aria colpevole.

 

 

 

“Quando ti ho detto che volevo stare con te, quando tutto questo e' iniziato... ho accettato di fidarmi di te,perche' la fiducia viene ancor prima dei sentimenti... e tu non ti fidi nemmeno di una semplice affermazione? E' cosi' che ricambi la mia fiducia?” chiese nervosa.

 

 

 

“Hai ragione” la bionda fece un passo verso di lei “Ho sempre paura di dire o fare qualcosa che rovini tutto...non riesco ad abbassare la guardia o a godermi le piccole cose...e ho finito per combinare lo stesso un casino...mi fido di te, non mi sono mai fidata di nessuno allo stesso modo,anche se non te ne ho dato prova...” sospiro' “Non puoi...perdonarmi e bas...”

 

 

Fu zittita dalle labbra della mora,che raccolsero le sue all'improvviso,con impellenza,quasi ne valesse della sua stessa vita. Trattenne in fiato,ma i suoi muscoli si sciolsero con quel gesto. Duro' qualche secondo,poi Santana la guardo'.

 

 

 

“Vieni con me” le disse.

 

 

 

“Torniamo alla base?” chiese Brittany,speranzosa.

 

 

 

“No...seguimi e basta” la prese per mano,guidandola nell'oscurita', a pochi metri dalla sponda. Si allontanarono dall'albero dove aveva lasciato incustodito il suo telescopio.

 

 

E del resto,chi avrebbe potuto rubarlo?

 

 

Neanche cinque minuti dopo,si trovarono ai piedi di un largo albero...illuminato?

 

 

La bionda guardo' meglio,con espressione,da principio corrucciata. E guardandolo meglio,si accorse che lassu' c'era una casa. Era esterrefatta.

 

 

 

“Hai...una casa sull'albero nel bel mezzo della foresta amazzonica?” chiese,mentre la sua voce saliva di un'ottava. Santana rise.

 

 

 

“Vuoi guardarla dal basso per sempre, o posso invitarti a entrare?” le chiese. Poi si arrampico' lungo una scaletta che Brittany non aveva notato,all'inizio. La segui',guardandosi attorno. E ricordo' il racconto del padre di Santana,in merito alla casa sull'albero costruita meticolosamente nel giardino di casa Lopez, e ancora in piedi dopo quindici anni.

 

 

Era una costruzione simmetrica, precisa, resistente. Bellissima,a dirla tutta. Le dimensioni erano quelle di una stanza al massimo.

 

 

 

“L'hai costruita tu?” chiese alla latina.

 

 

 

“Asse dopo asse” rispose lei.

 

 

 

“Le hai sparse in tutta la foresta?” rise la bionda “Quante ce ne sono in giro?”

 

 

 

“Solo questa” spiego' lei aprendo la porta di legno “Quando piove e' un problema gironzolare in foresta, mi serviva un rifugio di emergenza lontano da altri sapiens”

 

 

L'interno sembrava direttamente tirato fuori da una favola. C'era un letto grande,nel mezzo della stanzetta,con un copriletto verde scuro. Le finestrelle si trovavano ai lati,erano grandi e illuminavano la stanza. Permettevano una vista panoramica sulla radura. C'era una piccola scrivania, una macchina fotografica e un computer. Sull'altra parete una libreria piena di grossi tomi dall'aria interessante. In pratica tutto cio' di cui Santana Lopez aveva bisogno quando non era alla base. L'illuminazione venne meno,e la porta si chiuse.

 

 

 

“Hey, perche' hai spento la..” le spiegazioni giunsero prima di formulare la sua domanda. Giunsero insieme alle labbra di Santana, che premevano sulla sua pelle, appena sotto l'orecchio.

“Che credi di fare?” soffio' mentre un sorriso si allargava sulle sue labbra.

 

 

 

“Ti mostro i vantaggi del passare la notte lontani dalla base” sussurro'.

 

 

 

“L'ultima volta che ho controllato,avevamo una certa privacy anche in camera tua...” la prese in giro la bionda.

 

 

 

“Ma qui puoi urlare quanto ti pare...” Brittany spalanco' la bocca.

 

 

 

“Santana!” la rimbecco' ridendo. La latina la spinse sul letto,in malo modo,e le fu addosso in una manciata di secondi. Le sue labbra cercarono quelle dell'altra e le baciarono con impellenza.

 

 

Brittany avvolse le braccia attorno al suo collo,accogliendo quel caldo saluto,mentre lasciava entrare la sua lingua tra le labbra e sospirava. Si allontanarono cosi' che la bionda potesse sfilarle la felpa bianca,sotto la quale trovo' una canotta nera.

 

 

 

“Sei piu' vestita del solito” si lamento' “Non mi piace...”

 

 

 

“Sai,fa freddo...” l'ispanica le morse il mento,mentre le sue mani si intrufolavano sotto la maglia della bionda.

 

 

 

“Scommetto di poterti riscaldare meglio di una stupida felpa” aggiunse graffiando la pelle scura. I loro vestiti volarono via in fretta, i loro corpi nudi si scaldarono e si amarono per tutta la notte.

 

All'alba, il loro litigio era un ricordo lontano.

 

 

 

Alla base,nel frattempo,Quinn e Holly facevano colazione,gettando occhiate preoccupate attorno a loro.

 

 

“Penso che dovremmo andare a cercarle” esordi' la piu' giovane.

 

 

 

“Non c'e' bisogno” Holly scosse la testa.

 

 

 

“Non mi preoccupo per Santana,ma Brittany e' sparita nella foresta ieri notte...”

 

 

 

“Dio,Quinn,dovresti uscire piu' spesso dal tuo laboratorio...c'era Noah giu' in radura,e di certo l'ha portata da Santana...”

 

 

 

“Davvero?”

 

 

 

“Si...saranno qui a breve,garantito!” la primatologa scosse la testa.

 

 

 

“Spero tu abbia ragione...”

 

 

 

“Piuttosto...che sta succedendo nella tua vita?” Holly la guardo' intensamente.

 

 

 

“In merito a...?” Quinn inarco' un sopracciglio.

 

 

 

“A tutto in realta'...alla rottura con Noah, a questa storia con Ruby...a Rachel...”

 

 

 

“Beh...” la biologa sospiro' “Io e Noah avevamo una grande intesa...ma prima ancora di essere amanti eravamo, e siamo, grandissimi amici... sapevamo fin da principio che lui ha dei doveri nei confronti della sua tribu'...sapevamo che questo momento sarebbe arrivato, e anche se praticamente non conosce la sua futura moglie, che mostri saremmo a continuare a stare insieme alle sue spalle? Lui ha un onore e dei principi, e io non sono una sgualdrina...doveva finire...ci siamo divertiti finche' abbiamo potuto, adesso e' giusto restare amici” alzo' le spalle,con un sorriso triste.

 

 

“Dovreste essere orgogliosi della maturita' con la quale state affrontando tutto cio'...ma Quinn, sul serio sei pronta a un'altra relazione? Con Ruby, poi, che ha un lavoro lontano da qui?”

 

 

 

“Primo, non stiamo insieme” preciso' scaldandosi un po' troppo “Secondo...Ruby e' diversa...stavo male per Noah e lei si era lasciata da poco tempo...ci siamo date conforto quando entrambe ne avevamo bisogno...stiamo bene...”

 

 

 

“In pratica siete amiche che vanno a letto insieme” Holly non amava girare attorno alle cose.

 

 

 

“Non ho detto questo!”

 

 

 

“E Rachel?” incalzo' la primatologa.

 

 

 

“Che c'entra Rachel?”

 

 

 

“Beh...sappiamo entrambe che non e' Ruby quella che vuoi!”

 

 

 

“Prego?” Quinn avvampo' letteralmente.

 

 

 

“Puoi darla a bere a chi vuoi, ma vi ho viste,sai? Quando Ruby non c'e' la inviti a dormire in camera tua, passate ore a parlare ma eviti accuratamente di parlare con lei della tua vita sessuale” Holly cercava di non ridere, nonostante la voglia fosse impellente.

 

 

 

“E' la mia migliore amica,Holly!”

 

 

 

“E io sono Pocahontas!”

 

 

 

“Senti, ma che importa? A lei piace quel bietolone del tuo assistente...Jim, Finn, o come diavolo si chiama...” ringhio'.

 

 

 

“Ah si? Per questo gli ha mollato un cazzotto in faccia quando lui ha provato a baciarla?” Quinn boccheggio'.

 

 

 

“Ha provato a baciarla!?” la sua voce divenne acuta.

 

 

 

“Bionda,ma mi ascolti quando ti parlo? Ti ho detto che lei lo ha preso a pugni!” a quel punto scoppio' inevitabilmente a ridere.

 

 

 

“Ma non mi ha raccontato nulla...”

 

 

 

“Fai due piu' due...” Quinn si blocco', sovrappensiero “Ascolta Q, non sono tua madre,ma ti voglio bene e se io fossi al tuo posto...beh, farei chiarezza nel mio cuore...parlerei con Ruby e poi con Rachel...rimetterei ogni tassello al proprio posto...puoi provare a incastrare due pezzi del puzzle quanto vuoi, ma se sono pezzi di due quadri diversi...non combaceranno mai...”

 

 

 

“Dottoressa Holliday, vorrei prenotare una consulenza privata, se non le dispiace...mi e' giunta voce che lei e' in grado di guidare ogni essere sulla retta via!”

 

 

 

Le due donne si voltarono,trovando Santana appoggiata alla ringhiera, con un ghigno in volto, e Brittany a poca distanza da lei.

 

 

 

“Purtroppo non posso fare miracoli,signora Lopez, i casi disperati di solito vanno a ricoverarsi!”

 

 

 

Scoppiarono a ridere, e mentre la primatologa le invitava a unirsi a loro per la colazione, Quinn andava a prendere cappuccino e biscotti anche per loro. Meditava, nel suo cuore, sulle parole dell'amica...

 

 

  
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