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Autore: Ledy Leggy    22/11/2015    1 recensioni
"Non è che posso aiutarvi? Cioè adoro lavorare all'FBI, ma sono più in stile criminale." Si intromise Neal.
"Lo faresti davvero?" Chiese Elsa sedendosi accanto a lui.
"Perché no?" Chiese lui con un sorriso.
"Ad esempio perché ti ho preso in ostaggio e rapito." Osservò Elsa sorridendo a sua volta.
"Con una pistola scarica: hai tutto il mio rispetto."
Genere: Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mozzie-Dante Haversham, Neal Caffrey, Nuovo Personaggio, Peter Burke
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 11

Pink Panthers




 

 

 

"Ho fatto un accordo con l'FBI." Disse Neal al telefono qualche sera dopo.

"Quando le telefonate iniziano così, non finiscono bene." Osservò Elsa.

"Gli consegno i Pink Panthers in cambio della libertà." Disse Neal tutto di un fiato.

"Scherzi?" Chiese Elsa stupita.

"No, sono serio." Rispose Neal.

"Oddio, sono contentissima per te. Però..." Elsa lasciò sfumare la voce.

"Sputa il rospo." Disse Neal.

"No, vabbè, non è niente." Rispose Elsa esitando.

"Dai Elsa, spara." Ordinò Neal.

"I Pink Panthers non sono uno scherzo. Sono abili... Quelli ti riuscirebbero a stare dietro anche dalla prigione. Promettimi che farai attenzione."

"Te lo prometto." Disse Neal serio.

"Ok." Elsa restò un secondo in silenzio. "Allora stasera tu e Mozzie venite da noi a festeggiare!" Disse poi con tono allegro.

 

Mesi dopo...

“Il signor distintivo?! E' inaccettabile che tu abbia dato il mio posto nei Pink Panthers a lui!” Esclamò Mozzie entrando nell'appartamento di Neal senza nemmeno bussare.

“Ora calmati Moz.” Disse Neal riempiendo tre calici di vino.

“Io sono calmo, ciao Elsa.” Dichiarò Mozzie salutando la ragazza seduta tavola.

Elsa rispose con un cenno.

“No, non lo sei.” Ribatté Neal. “E' uno Zinfandel.” Aggiunse poi indicando il vino.

“Allora prenderò... un bicchiere di Cabernet Franc del '93. Non provare a fermarmi.” Disse Moz prendendo in mano la bottiglia più pregiata dell'enoteca di Neal.

Elsa sghignazzò.

“Ehi Caffrey...” Disse Keller entrando dalla terrazza. “Sicuro che vuoi coinvolgere il pelato?” Chiese guardando Mozzie con disprezzo.

“Puoi spiegarmi che succede, prima che mi venga un aneurisma?” Chiese Mozzie poggiando il vino sul ripiano della cucina.

“Ok, siediti, te lo spiego...”

“Disse Bruto a Cesare!” Completò Moz. “No! Resto in piedi.” Puntualizzò poi.

Keller si appoggiò al tavolo accanto a dove era seduta Elsa.

“Chi mi assicura che questa piccola serpe non ruberà i miei soldi e fuggirà?” Chiese acido.

“Quali soldi?” Sbottò Mozzie iniziando ad agitarsi sul serio.

“Ruberemo trenta milioni di dollari ai Pink Panthers senza che se ne accorgano.” Disse Neal lasciando Moz a bocca aperta.

“Se chiudessi quel buco che hai in faccia per un secondo impareresti qualcosa.” Osservò Keller. “Forza.”

“Ti ho tenuto fuori per una ragione, Moz.” Disse Neal mentre lui e Keller si mettevano a sedere intorno al tavolo, dove Elsa aspettava da un pezzo. “E' esattamente lì che mi servirai.”

“Lavorerò dall'esterno?” Chiese Mozzie eccitato.

“Ci è arrivato!” Dichiarò Keller.

“Ah, i Panthers non lo sospetteranno mai.” Disse Moz sedendosi a sua volta.

“L'FBI non verrà a cercarti, anche se volesse farlo, tu sarai da un'altra parte.” Disse Neal.

“A intercettare i tubi pneumatici da un luogo diverso.” Concluse Moz capendo.

“A risucchiare trenta milioni di dollari.” Annuì Neal, gli occhi che brillavano.

“Okay, dovrò trovare il miglior punto di raccolta, lo dovrò cercare fra il JFK e il vecchio ufficio postale.” La mente di Moz era già all'opera.

“E' adorabile.” Dichiarò Keller alzandosi.

“Ehi aspetta. Non avevi detto che se uno imbroglia i Panthers loro se la prendono con tutte le persone a cui vuole bene?” Chiese Mozzie dubbioso.

“Non scopriranno che siamo stati noi.” Rispose Neal, improvvisamente serio.

Keller invece sorrise.

“Mi sembri molto ottimista.” Affermò uscendo.

“Ma dove l'hai trovato quello?” Chiese Elsa curiosa,riferendosi a Keller.

“Lunga storia.” Risposero Neal e Mozzie in coro.

“Sei preoccupato?” Chiese poi Neal.

“E cosa farai quando alla fine Keller ci tradirà?” Chiese Moz di rimando.

“Mh, sarò pronto.” Affermò Neal bevendo un sorso di vino.

“Ora Moz, pensiamo ai dettagli. Adoro organizzare queste cose.” Disse Elsa.

“Sei una di quelle sempre pronte ad ogni evenienza?” Chiese Neal con un sorriso.

Elsa sbuffò.

“Quando rapino le banche tengo conto di eventuali terremoti. Contento? Sono solo un po' paranoica.” Scherzò la ragazza.

Qualche ora dopo avevano rinunciato al piano e chiacchieravano tranquillamente intorno al tavolo.

“Direi che a questo punto il piano è rimandato a domani.” Osservò Elsa guardando l'orologio.

“Te ne vai?” Chiese Neal vedendola alzarsi.

“Devo tornare a casa a piedi.” Rispose Elsa a mo' di scusa.

“Tanto sai un sacco di arti marziali, non corri nessun pericolo.” Sbuffò Mozzie.

“Ci vediamo.” Disse Elsa prendendo le sue cose e avviandosi verso la porta.

“Elsa.” La raggiunse il padre quando fu sulla porta.

“Sì?” Chiese lei girandosi.

“Ho bisogno di un favore.” Disse Neal parlando sottovoce per non farsi sentire da Mozzie.

“Qualsiasi cosa.” Sorrise Elsa.

“Dovresti procurarmi una pistola.”

“Per questa storia con Keller?” Chiese lei.

Neal esitò a rispondere.

“Se la vuoi devi essere onesto, almeno con me.” Lo incitò Elsa.

“Sì, ma non ho intenzione di usarla a meno che non sia necessario.” Rispose infine Neal.

“Che modello preferisci?” Chiese semplicemente Elsa.

Neal tirò un sospiro di sollievo vedendo la reazione tranquilla e rilassata della figlia.

“E' uguale.” Rispose alzando le spalle.

“Automatica, semiautomatica...” Iniziò ad elencare Elsa.

Neal scosse la testa, come a dire che non cambiava nulla.

“D'accordo, scelgo io.” Disse infine Elsa.

Salutò Neal con un abbraccio e poi uscì.

 

“Ah, c'è una festa.” Esclamò il giorno dopo Neal, entrando in casa.

June e Moz erano seduti su due poltrone, con dei drink in mano, ad aspettarlo.

“Oh, l'hai preso!” Esclamò Mozzie vedendo la busta che aveva in mano.

“Come da richiesta.” Sorrise Neal.

“O mio dio.” Esclamò June incantata.

“June, sei davvero splendida.” Dichiarò Neal, avvicinandosi a lei. “Come sempre.”

“Grazie. Ma guardati, sai che quello era l'abito preferito di Byron?” Osservò lei compiaciuta. “E' semplice, elegante...”

“Io vorrei brindare alla elegante semplicità!” Dichiarò Mozzie alzando il calice.

“Sì. Concordo.” Approvò June. Poi cambiò argomento. “ Ti ricordi del nostro primo incontro in quel negozietto di articoli usati? Ha segnato l'inizio di una fase piena di novità, e te ne sono grata.” Disse June sorridendo al ricordo.

“Tu sei stata la mia ancora di salvezza.” Disse Neal con gli occhi quasi lucidi. “Dico sul serio, grazie.” Si chinò per baciarla in fronte. “Per tutto quello che hai fatto.”

“Allora brindiamo alle cose speciali.” Mozzie alzò il calice un'altra volta, e un'altra volta June lo imitò. “E alle ancore di salvezza.”

“Esiste qualcosa a cui non brindi?” Chiese Neal sarcastico a Mozzie.

“No.” Rispose June per lui.

“Brindo... a quello che non ho capito.” Disse Mozzie bevendo ancora dal bicchiere.

“Allora, fra sette giorni alla stessa ora?” Chiese June rivolta a Moz.

“Sì! Io porterò il vermouth” Rispose quello.

“Puoi scommetterci le chiappe che porterai il vermouth!” Esclamò June alzandosi in piedi.

“Le mie chiappe sono già state avvertite!” Rise Mozzie, salutandola.

“Spero che stasera ti divertirai con tuo nipote.” Disse Neal accompagnandola alla porta.

“Sì, è un ragazzo eccezionale.” Affermò June sorridendo.

“Ci vediamo domani.” Neal strinse June in un lungo abbraccio, e le sussurrò nell'orecchio.

“Ti voglio bene.”

“Anch'io ti voglio bene.” Disse lei di rimando.

Poi uscì.

“A proposito di primi incontri...” Disse Neal chiudendo la porta. “Guarda cosa ho trovato l'altro giorno.” Prese un libro dal tavolino e lo aprì davanti a Mozzie.

Conteneva delle carte tutte stropicciate.

“La regina!” Sospirò Moz ammaliato.

“Quella del nostro primo incontro. Facevi il gioco delle tre carte al Madison Park, ha ancora la piega.” Disse Neal sorridendo al ricordo.

“Mi fregasti cinquecento dollari...è lì che capii che eri il migliore! Ti seguii fino a casa...”

“E io non ho più avuto un'enoteca fornita!” Concluse Neal.

“Facevamo tutto questo per il brivido.” Ricordò Mozzie. “A prescindere dai guadagni.”

“Adesso colpiremo al JFK per cinquecento milioni.” Osservò Neal.

“Stiamo volando troppo in alto.” Dichiarò Moz.

“Un ultimo volo.” Disse Neal prendendo in mano la regina di cuori.

“Disse Icaro.”

“Sai, dopo questo... torneremo alle origini.” Disse Neal.

“L'idea mi piace.” Dichiarò Mozzie.

“Controlla la regina per me.” Disse Neal prima di aprire la porta.

Mozzie se la sfilò di tasca con un sorriso.

“Torneremo alle origini.” Disse poi. “Ah Neal!” Lo richiamò mentre stava uscendo. “C'è Elsa in terrazza, ti voleva parlare.”

Neal uscì e camminò per la terrazza, senza vedere nessuno, poi, mentre stava per tornare dentro sentì un toc toc.

Alzò lo sguardo e la vide in piedi sulla ringhiera in pietra, che guardava la notte.

“Ciao papà.” Gli sorrise.

“Ciao.” Rispose lui guardandola dal basso. “Perché non scendi? Ti spaccherai l'osso del collo prima o poi.”

“Ehi, stai diventando un padre ansioso.” Osservò Elsa.

Nonostante tutto saltò giù con un balzo.

“Ti ho portato questa.” Elsa prese una scatola poggiata sul tavolino e gliela porse.

Neal la aprì e vide una pistola dentro.

“Non è niente di che, ma è pulita. Non avevo tempo per niente di più in così poco tempo.” Disse alzando le spalle.

“E' perfetta così.” Disse Neal ringraziandola.

“Ora devo andare, ma prima spiegami una cosa.” Disse Elsa avvicinandosi al salotto. “Cosa stai organizzando? Un attimo fa hai salutato June come se dovessi partire per dei mesi, poi hai portato la regina di cuori a Moz... Sei sicuro che vada tutto bene?” Chiese Elsa preoccupata, posandogli una mano sul braccio.

Neal sospirò.

“No, anzi non me lo dire. Non voglio costringerti a mentirmi, piuttosto stai zitto.” Cambiò idea Elsa scuotendo la testa. “Però se hai bisogno di qualsiasi cosa, io ci sono.” Disse baciandolo sulla guancia e uscendo.

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

Per una volta aggiorno in tempi almeno vagamente decenti.

Grazie a tutti coloro che leggono e che apprezzano.

Spero di leggere le vostre recensioni.

A presto :)

Ledy Leggy

  
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