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Autore: Black__Pearl__    22/11/2015    0 recensioni
“E quello fu l’ultimo giorno che lo vidi, l’ultima volta che sentii il suo delicato bacio sotto al cielo stellato, l’ultima volta che vidi il suo splendido sorriso. Il giorno dopo scomparve, era ovvio che sparisse, con la vita travagliata che avevamo voluto intraprendere, scomparve come un soffio di vento, un soffio che credevo potesse semplicemente passare, eppure continuavo a sentirlo sfiorare la mia pelle come quelle sue dolci carezze … un soffio di vento che non avevo mai smesso di amare”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nacque tutto nel gennaio del 2013, durante il rinnovo del contratto degli Exo. Allora ero più giovane ed ero capitata per caso al SM building dopo aver girato inutilmente la città in cerca di un lavoro. La SM aveva bisogno per loro di qualcuno che curasse gli affari generali e coordinasse gli impegni del gruppo … insomma cercavano qualcuno che facesse il lavoro sporco. Non avendo riscontrato alcun candidato, decisero di assumermi , dopo aver discusso a lungo sulla mia “tenera età” di nemmeno 20 anni.
Per la prima volta vidi la SM senza neppure un soldo per garantirmi un nuovo alloggio inizialmente. Pochi mesi dopo aver conosciuto i ragazzi andai a stare da loro, e la combinazione delle camere cambiò, in quanto venne fatta un’estrazione per il diritto di stare in camera con me, ironico no?

Li conobbi tutti insieme nelle loro condizioni peggiori, appena usciti dalla sala prove, stanchi, sudati e senza neppure un filo di trucco. Ricordo che molti di loro indossarono subito il cappuccio o tenevano la testa bassa, ma sicuramente spalancarono tutti la bocca come se avessero visto un fantasma. Uno dei pochi che riuscì a rimanere sobrio nonché a presentarsi per primo fu proprio Luhan. I suoi occhi e i suoi tratti mandarini così leggiadri lo rendevano un ragazzo proprio carino, fu questa la mia prima impressione.

Durante il primo mese di convivenza i ragazzi rimasero timidi e riservati, tutti tranne Chanyeol, che si divertiva ad ascoltare e ballare musica hip hop con me e ormai si apprestava a diventare il mio migliore amico tra loro. Nei mesi successivi stabilii una forte intesa con loro, che rese Suho il mio confidente nonché aiuto-cuoco e angelo custode, Sehun e Chen i miei rumorosi compagni di stanza con cui iniziavo spesso battaglie di cuscini, Chanyeol e Tao i miei migliori amici, e poi stabilii una forte amicizia con Luhan, Un’amicizia di quelle da cuscinate, di quelle da uscite per bere bubble tea, di quelle da film e cioccolata calda, da foto imbarazzanti e messaggi insensati …

Eppure quel qualcosa di strano successe una sera, dopo la conclusione del loro orario giornaliero. Metà di loro si erano già buttati in branda. Mi trovavo in cucina ad organizzare il loro orario del giorno dopo, ed era difficile poiché ognuno di loro aveva impegni diversi. In salotto pareva tutto buio ma in realtà la tv era accesa da un’oretta, un film mi stava tenendo compagnia. Sul divano, illuminato dallo schermo, Luhan era intento a guardare il film combattendo contro il sonno.
Mi alzai e dopo aver preparato due (doverose) cioccolate calde, lo raggiunsi e mi sedetti accanto a lui, che cercava di stare sveglio ma i suoi occhi si stavano piano piano assottigliando. Chiesi di cosa si trattava, anche se intuivo fosse un thriller, giusto il mio genere preferito. Gli chiesi se potevo rimanere a vederlo con lui e lui ovviamente accettò. Mi serviva solo come pausa dal lavoro, poiché comunque era già iniziato da un’ora abbondante.

Mi accorsi subito della differenza di temperatura fra il salotto e la cucina benché fosse uno spazio unico. Improvvisamente un brivido mi attraversò la schiena.

-Hai freddo?- mi chiese lui.

-Un po’- risposi io accorgendomi che anche lui doveva averne perchè aveva una coperta sulle gambe. Lui la sollevò e me ne offrì metà, questo implicò che mi avvicinassi a lui, non fu un gran problema. Mi avvicinai mantenendo comunque una distanza accettabile, anche se ero coperta solo a metà.

-Non essere ridicola, non sei coperta per nulla, puoi avvicinarti, tranquilla non ti mangio- rise lui.

Stavo esitando leggermente quando lui, posando abilmente la mano sul mio fianco mi avvicinò a lui ancora di più fino ad annullare ogni distanza, alzò il braccio e lo mise sopra lo schienale del divano così potei coprirmi totalmente. Piano piano la sua mano guidò la mia testa sulla sua spalla dolcemente. Fu strano, ma subito pensai ad un semplice gesto di apprensione e mi abituai in fretta al calore della coperta e del suo corpo così incollato al mio. Non vidi mai la fine del film, perchè mi addormentai proprio sulla sua spalla, tanta era la stanchezza.

Mi svegliai stesa sul divano, guardai l’orologio, era quasi ora di cena e ancora non mi ero messa ai fornelli. Mi alzai velocemente ma mi accorsi che la cucina era già di proprietà di Suho che si stava occupando di almeno 4 pentole contemporaneamente.

-Vuoi che ti aiuti?- chiesi io ancora nel sonno.

-Ben svegliata! Tranquilla, tu ora torni sul divano e finisci di riposarti, quando sarà pronto ti chiamerò, te lo meriti- Lo ringraziai con un forte abbraccio, ma non sopportavo di essere inutile così apparecchiai la tavola.

-Menomale fai qualcosa, non hai fatto altro che dormire- mi venne alle spalle una figura talmente alta che dovevo alzare la testa.

-Vorrei proprio farti lavorare un terzo di quanto lavoro io, Kris- gli dissi fregandogli il cappello per poi indossarlo. Con l’occasione gli chiesi se aveva visto Luhan, essendo in camera con lui.

-Quello è anche peggio di te, si è messo subito a letto, non cercatelo per cena- disse Kris sedendosi in attesa della cena. I ragazzi erano tutti molto stanchi, infatti alcuni non vennero per cena perchè si erano già addormentati. Probabilmente Luhan alla fine del film aveva preferito non darmi fastidio e andare a dormire in camera sua ,,, in ogni caso quella sera fu l’inizio di una serie di eventi che resero piano piano me e Luhan qualcosa … di più.
Questo era il secondo e fondamentale motivo per cui non avevo intenzione di dare corda a Kai … quel qualcosa tra me e Luhan, non riuscivo a smettere di sentirlo.

Prendemmo quindi l’abitudine di vedere film insieme e quando era il momento giusto, lui lasciava che mi addormentarsi vicino a lui.
Ogni tanto potevo sentire la sua testa appoggiarsi sulla mia e durante le cene iniziammo a diventare la coppietta del gruppo, io mi limitavo semplicemente a smentire i pettegolezzi, mentre potevo vedere un Kai particolarmente infastidito da tale “rumor”.
A pensarci bene, ogni volta Kai ci ricordava del fatto che io avessi 4 anni meno di lui. Sinceramente guardando Luhan mi era difficile percepire questa differenza, non soltanto per il suo aspetto giovane e fresco che traeva in inganno, ma per il suo carattere solare e dolce.
In realtà col passare dei mesi iniziò a crescere qualcosa che non avrei mai voluto vedere tra noi, imbarazzo e timidezza che mi portò a distanziarmi da lui, a bloccarmi ogni volta che mi trovavo con lui. A quel punto venne il momento di chiedersi: “Mi stavo innamorando di lui?”

 
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Quella notte i miei pensieri vennero interrotti da un messaggio di Kakao, il quale mi scosse nella mia dormiveglia, pensavo fosse una risposta di Luhan, quindi mi precipitai al telefono. Ma non era lui stavolta, era una persona alquanto scema che non si faceva sentire da un mese, Zi Tao:

“Wassup Baby? indovina dove sono”, in realtà sapevo benissimo che si trovava a Londra, il suo Weibo era costantemente aggiornato. Si trovava in una delle mie città preferite, così gli scrissi di spedirmi un souvenir.
Saranno passati 5 mesi dalla partenza di Tao, ma lui aveva preferito confidarsi con me del disagio che stava avendo, e benché mi dispiacesse, fui una di quelle che lo aiutò ad andarsene, per il suo bene, con la promessa che, anche all’oscuro degli altri, saremmo rimasti in contatto fisso, a lui piaceva che gli raccontassi i progressi della band, voleva sentirsi come se fosse ancora con noi.

Visualizzai anche il messaggio che avevo mandato a Luhan, ma ancora quel piccolo “1” giallo non se ne andava, non lo aveva neppure visualizzato, e ormai la mezzanotte era passata e non era neanche più il suo compleanno. Chiusi il cellulare e tornai a letto sperando, il giorno dopo, in una giornata migliore.
   
 
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