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Autore: Black__Pearl__    22/11/2015    0 recensioni
“E quello fu l’ultimo giorno che lo vidi, l’ultima volta che sentii il suo delicato bacio sotto al cielo stellato, l’ultima volta che vidi il suo splendido sorriso. Il giorno dopo scomparve, era ovvio che sparisse, con la vita travagliata che avevamo voluto intraprendere, scomparve come un soffio di vento, un soffio che credevo potesse semplicemente passare, eppure continuavo a sentirlo sfiorare la mia pelle come quelle sue dolci carezze … un soffio di vento che non avevo mai smesso di amare”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina doveva sembrare una mattina come tutte le altre.
Mi svegliai con le dolci note di “Don’t Go” nelle orecchie, avevo dormito solo 3 ore quindi gli album degli Exo stavano ancora scorrendo, reimpostati nella mia playlist. Tolsi le cuffiette stordita dalla musica, in fondo anche senza volerlo avrei sentito quelle canzoni e quelle voci ogni giorno.
Alzai lo sguardo verso la finestra, ancora chiusa che dava ancora l’idea notturna, guardai la sveglia, erano le 9 precise, avrei dovuto svegliarmi almeno un’ora prima. L’adorabile, ma col tempo molto disturbante, suono di notifica di Kakao mi scosse: “La colazione è pronta”. Ogni giorno doveva scrivermelo invece che aiutarmi a svegliare il resto del branco!
“Grazie mille, Suho!” pensai alzandomi. Saltai abilmente la pila di vestiti di varia appartenenza appallottolati per terra, pila che giungeva fino a Sehun, che quella notte si era addormentato nell’angolo tra la porta e il primo bagno della casa proprio accanto alla nostra camera, probabilmente si era addormentato aspettando che uscissi.
Afferrai un cuscino e uscendo glielo sbattei addosso svegliandolo di soprassalto, le 9 era fin troppo tardi per loro.
Avvertendo il rischio di inciampare tirai su il bordo dei pantaloni, poi tirai su il cappuccio come ogni mattina per nascondere la mia faccia deturpata dal sonno, ovviamente niente di quello che indossavo per dormire era mio, ma amavo i vestiti larghi. Stavo per esibire il mio “brillante aspetto” davanti ad un mucchio di ragazzi più grandi di me, non pare una cosa normale se non fosse che ormai facevo questa cosa ogni mattina da quasi 3 anni.

Raggiunsi la cucina e mi sedetti a tavola davanti alla mia tazza di cioccolata e biscotti salutando “lo chef” con un debole cenno con la mano. Mi guardai intorno, il deserto, ero l’unica persona sveglia oltre a Suho e Lay, che preferii non contare in quanto stava sul divano combattendo contro i suoi occhi che cercavano di richiudersi. Non ci badai più di tanto e iniziai a bere la mia cioccolata, che ogni giorno deliziava il mio risveglio e mi dava energie.

Poco dopo si aggiunse silenziosamente anche Baekhyun e Kyungsoo e subito dopo, molto rumorosamente, anche Sehun, tirandomi in faccia un colpo di manica in segno di vendetta.
-Dormito bene?- chiese Suho, come sempre, e come sempre mi limitai ad annuire nonostante il mio massimo di ore di sonno sia di 4/5 ore.
-Baekhyun si è mosso come un cane fino alle 2- esclamò Chanyeol apparendomi alle spalle e salutandomi con un abbraccio.
-Ya! Vogliamo parlare del tuo respiro terribilmente rumoroso? Prima delle 2 non riesco a dormire!- rispose Baek.
Insomma, tutto come ogni mattina, stesse chiacchiere, stessa colazione, stesso disordine per terra, stessa battaglia coi cuscini per svegliare Lay quando perdeva la lotta contro i suoi occhi … ma quel giorno sentii comunque qualcosa di diverso, ma non riuscii a spiegarmi cosa.

Forse il dettaglio a rendere quella giornata diversa poteva essere il fatto che era il loro giorno libero quindi sarebbero rimasti in casa a far danni.
-Se non viene mangerò anche la sua porzione!- sbottò Sehun continuando a mangiare indicando la porzione di Kai.
-Chi va a svegliarlo?- chiese Suho. Vedendo “l’accalcarsi della folla” mi alzai e andai io, avendo già finito la colazione. Entrai nella stanzetta buia saltando anche lì la pila di vestiti (esclusivamente di Kai in quanto Kyungsoo era sempre molto ordinato), seguendo le luci che provenivano dai buchetti della serranda.
In quel momento mi sentii afferrare il braccio e tirarlo giù, e in secondo fui sdraiata vicino a lui sul suo materasso.
-Non vuoi mangiare?- chiesi per smorzare la situazione imbarazzante, annegando nel suo abbraccio.
-Non è così importante- rispose lui con la voce ancora roca. –Hai da fare oggi?- chiese subito dopo.
-Forse no- risposi io alzandomi. Uno splendido sorriso gli si disegnò su quel viso divino.
-Allora puoi uscire con me- mi sussurrò entusiasta. Quel ragazzo … qualche mese fa scoprii di piacergli, lui mi piaceva in fondo era bello, bello da morire, ma c’erano molte cose che mi fermavano e non mi lasciavano mai cedere alle sue provocazioni, una di queste era la regola ferrea che vigeva sui rapporti amorosi degli Idol …
-Sai come la penso!- dissi seria.
-Non vuoi proprio cedere, eh?- chiese lui. –Un caffè, nulla di più- disse poi. Ci pensai un attimo, poi decisi di accettare, non avevo niente da fare nel pomeriggio.
-E va bene- risposi facendo ricomparire quel bellissimo sorriso. Sorrisi a mia volta e lo tirai per un braccio in modo che si alzasse. Una volta alzato si passò una mano fra i capelli, mise una felpa che trovò per terra e uscì. Quel ragazzo, era perfetto perfino quando si alzava da letto!

Dopo che tutti avemmo finito la colazione tornai in camera per rifare i letti, anche se stavolta dovetti rifare soltanto il mio, poiché Sehun aveva dormito seduto per terra e Chen era stato a trovare la sua famiglia. Tre giorni senza le urla di quel ragazzo parevano così silenziosi e vuoti … pensando a questo aprii il telefono:
“Quando torni?” scrissi a Chen per poi tornare a rifare il letto. Sapevo che sarebbe stato via fino al 20 di aprile. Poco dopo lo schermo si illuminò di nuovo:
“Scema! Torno stasera, ricordi? E andiamo al cinema, ricordi??” realizzai quindi che era già il 20 aprile. Ecco cosa stava andando storto in quella giornata, ecco perchè era tanto diversa … era il 20 aprile, stavo davvero scordandomi del compleanno di Luhan?

 
                                                                                                     ----


Mi lasciai cadere sul divano terribilmente innervosita dalla notizia appena appresa. Scorrendo tra le conversazioni di Kakao, verso le ultime c’era anche una chat con Luhan, non gli avevo mai scritto da quando se n’era andato, invasa sia dalla rabbia sia dalla tristezza, in fondo non mi aveva detto nulla … se n’era andato d’improvviso come un soffio di vento, che però a distanza di mesi continuavo ancora a sentire sulla mia pelle … avrei dovuto scrivergli? Un messaggio di auguri, anche se lui non lo aveva fatto durante il mio compleanno …
Aprii la chat, gli ultimi messaggi risalirono al giorno prima della sua partenza, quando gli scrissi che dovevo parlargli, era diventato così strano in quei giorni … e uscì, ma disse che andava tutto bene forzandomi visibilmente un sorriso … avrei dovuto scrivergli? E con quale coraggio, se non mi ero mai fatta sentire?
Aprii il suo contatto e visualizzai la sua nuova foto del profilo, un gatto grigio davvero adorabile. Chiusi il telefono, decisi che ci avrei pensato più tardi.
 
Quel pomeriggio io e Kai uscimmo per andare al Coffee Shop più vicino, passeggiavamo come un’apparente coppietta, a braccetto mentre ogni tanto si voltava per sorridermi o si passava la mano tra i capelli. “Dannato gesto, non ha senso se poi ritornano esattamente come prima!” pensai tra me e me, nonostante sapevo di trovare quel gesto particolarmente sexy, e lo sapeva anche lui.
Lui si era accorto del fatto che ero giù quel giorno, mi guardava più spesso quasi incuriosito dalla mia espressione seria.

Una volta entrati nel Coffee Shop ordinammo entrambi una cioccolata calda, e una volta seduti al tavolo si tolse la sciarpa nera che proteggeva continuamente la sua gola, e la mise intorno al mio collo, tentando di farmi sorridere, con successo. Lasciai quindi sprofondare parte del mio viso in quella sciarpa calda che profumava di lui, del suo meraviglioso profumo.
-C’è qualcosa che ti preoccupa?- chiese lui visibilmente preoccupato. Mi scossi dall’estasiante profumo della sciarpa e incrociai il suo sguardo, dopodiché scossi la testa, ma lui non sembrò crederci, non riuscì a togliermi gli occhi di dosso. Tentai nuovamente di sorridere immergendo la cialda nella cioccolata calda, e lo tranquillizzai per un po’.
Ammetto che le sue attenzioni mi piacevano, ci teneva a me nonostante non gli dessi mai corda … era sempre così premuroso e dolce, mentre sul palco era sempre diverso.

Uscimmo a fare una passeggiata fino all’ora giusta per tornare al dormitorio, dove avremmo preso il van per andare a prendere Chen all’aeroporto, poi al cinema per una serata tutti insieme.
Passeggiammo fino ad un parco nelle vicinanze del dormitorio dove ci piaceva andare spesso. Ci sedemmo sulla panchina e rimanemmo per un po’ in religioso silenzio.
-Me lo dirai? Che c’è che non va?- mi chiese guardandomi serio, non avevo scampo, dovevo trovare un modo per dirglielo.
-Se tu non parlassi con una persona da molto tempo, gli faresti gli auguri per il compleanno?- chiesi io vagamente appoggiando la testa sulla sua spalla per evitare sguardi imbarazzanti.
-E con questa persona si presume abbia avuto un bel rapporto?- chiese lui.
-Sì … molto bello … come anime gemelle quasi- risposi io pregando perchè non se ne accorgesse.
-Direi che glieli farei, anche solo perchè sono una persona educata- sorrise lui, io risposi sorridendo a mia volta.
-Grazie- gli dissi abbracciandolo. Una volta rientrati a casa seguii il suo consiglio e senza pensarci troppo presi il telefono e gli scrissi, un semplice messaggio di auguri, rimanendo comunque un po’ fredda … dopodiché mi lasciai andare ai vari pensieri sulla reazione e sulla risposta che avrebbe potuto avere.
-Yuni-ah! C’è il van, dobbiamo andare- urlò Kai sulla porta, già pronto per uscire. Mi scossi dai miei pensieri, misi un giubbotto leggero e uscii, quella sera avrei solo dovuto divertirmi.
   
 
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