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Autore: Pulse    23/11/2015    0 recensioni
Gregory ha 18 anni ed è ricoverato al San Patrick,istituto di riabilitazione psichiatrica.Qui incontra Maxwell,un ragazzo estroverso e solare...con però alle spalle una storia di profondo dolore.Insieme i ragazzi intraprenderanno un percorso di crescita e cambiamento.
Un'amicizia che pian piano si trasformerà in amore.
Attenzione:in questa storia non saranno presenti scene inappropriate ma resta comunque la storia d'amore tra due ragazzi maschi...quindi se non gradite non leggete.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 7

Superheroes

Max non viene al centro da più di una settimana...
E se gli fosse successo qualcosa?!?!?
É il solo amico che ho...non voglio perderlo.
Non che io non ci abbia provato a farmi degli amici,ma in questo postaccio le guardie e gli infermieri sono tutti scorbutici...per non parlare del biondino alla reception.Gli unici discretamente simpatici sono i pazienti,ne ho conosciuto uno abbastanza sopportabile.
Si chiama Kyle ed é internato qui da praticamente una vita,é stato ricoverato 19 anni fa a 13 anni dopo aver tentato il suicidio per via del fatto che il suo vicino di casa ha violentato sua madre ripetutamente davanti ai suoi occhi.
Spero di non rimanere in questo manicomio per molto.
Kyle é abbastanza alto,ha i capelli scuri...molto scuri...quasi più scuri dei miei.
I suoi occhi sono di un verde intenso..quasi magnetico.

Max é più bello di lui comunque...aspe' che sto dicendo!!!
Io non posso fare certi pensieri sui maschi tanto meno su Maxwell...sono etero.
Kyle mi ricorda molto JJ,un mio amico d'infanzia morto un po' di tempo fa.
Io e JJ siamo cresciuti insieme,nella stessa strada...eravamo molto legati.
Abbiamo passato tutta la nostra infanzia e buona parte della nostra adolescenza assieme prima che lui mi venisse portato via dalla maledettissima leucemia.
Io vivevo in una piccola villa all'inizio della via,lui abitava nella villa che dominava la fine del viale...era una villa enorme,grande come una reggia.Aveva qualsiasi cosa ogni bambino potesse desiderare...l'ultimo modello di cellulare,biciclette fantastiche...vestiti alla moda e qualsiasi cosa avesse una cifra compresa tra i tre e i venti zeri.
Io al confronto sembravo un pezzente e spesso in sua presenza mi sono veramente sentito tale.

Lo odiavo.

Poi per colpa/merito della signorina Prichett siamo finiti a fare un progetto di scienze assieme...avevamo circa 10 anni e da allora diventammo inseparabili.
Ai miei occhi non era più un bambino viziato e prepotente ma una persona dolce,solare,divertente ed intelligente.
JJ era molto intelligente,lo era fin troppo.
Spesso veniva preso in giro da alcuni ragazzi più grandi.
Un giorno la situazione divenne insostenibile,avremmo avuto circa 13 anni quando mi confesso di non poterne più e di aver escogitato una soluzione.
«Sbaglierò di proposito alcune risposte dei test e in classe quando mi interpelleranno farò scena muta,cosi sembrerò meno secchione».Mi disse cosi.
Io gli dissi che mi sembrava una cosa senza senso e stupida.
«Se una persona ha le capacità per brillare perché non può farlo??»...commentai cosi.
Mi rispose che il mondo non é fatto solo da persone buoniste ed ingenue come me...ma che il mondo,caro Gregory,é marcio fino al midollo e che il potere appartiene ai prepotenti e che noi diversi non possiamo far altro che star zitti e omologarci alla massa.

Ci pensai per giorni,mesi,anni...ci penso tutt'ora e Dio sa quanto JJ abbia avuto dannatamente ragione.

2 giorni dopo

Odio stare senza Maxwell,senza di lui inizio a pensare... a pensare... a pensare.
Kate é venuta a trovarmi una volta,non mi sono sentito mai cosi tanto solo.
Nel momento stesso in cui inizio un respiro non posso fare a meno di pensare a quanto é difficile portarlo a termine,a quanto il mondo sia fottutamente ingiusto.
Come già detto prima oggi penso...e l'odore del asfalto bagnato mi ha fatto ripensare a quando io e JJ ci sfidavamo giorno e notte...pioggia o sole a basket nel retro di casa sua.
La risata di una guardia mi ha fatto ricordare la sua quando gli ho confessato di avere una cotta per sua sorella Kate...
Ah...
Non l'avevo detto.
Bhe comunque Kate é...era sua sorella.
Il budino della mensa di oggi mi ha ricordato quella volta che abbiamo cucinato una torta di compleanno per suo padre..fu un completo disastro...quell'idiota non aveva messo il tappo al frullatore...cacao farina e zucchero dappertutto.
Amavo quando cantava sottovoce,quando si mordicchiava il labbro mente studiava.
Amavo la sua risata pura e genuina.
Amavo i suoi occhi limpidi,la sua voce angelica ma roca.
Amavo la sua totale e completa ammirazione per Mika.
Amavo le nostre scampagnate e le nostre arrampicate in montagna.
Amavo le chiacchierare con lui fino a notte fonda e stracciarlo ai videogame.
Amavo camera sua piena di foto...di nostre foto e di miei disegni.
Amavo lui...ma che dico...io non l'amavo!!!!
...
Devo smetterla di mentirmi...non resistevo un giorno senza di lui e ora che non c'è più ho cercato di raggiungerlo nella tomba.
Si,l'ho amato profondamente e con tutto me stesso.
Dalla finestra socchiusa sento Superheroes dei The Script.
Era la nostra canzone durante la sua malattia...trasformare il dolore in potere.
Io vorrei dannatamente imparare a farlo.
...inizio a piangere...
Un pianto silenzioso e logorante ma allo stesso tempo rumoroso e liberatorio.
Rivoglio JJ.
Voglio Max.




   
 
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