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Autore: Dante Vail 1911    23/11/2015    1 recensioni
Cosa succederebbe se gli esseri più pacifici esistenti incontrassero gli esseri più combattivi, sadici e crudeli dell'universo?
Ebbene scopritelo in questa Fan Fiction piena di personaggi inediti e combattimenti potenzialmente fatali.
Tutto questo e altro ancora vi aspetta durante l'arrivo di un insolito essere ad Equestria che sconvolgerà la vita dei suoi abitanti...
Genere: Azione, Comico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 33
Robot, juggernaut e armaioli
Spazio aperto, ponte della Gravis, ore 12.30
Un umanoide metallico color acciaio con un'armatura rassomigliante a quella di un cavaliere, solo che troppo compatta e pesante per permettere la presenza al suo interno di qualunque cosa di più stretto di un bambino o del girovita della Cipriani, con inserti neri sugli spallacci e intarsi bianchi, a testa aveva un elmo spartano chiuso nella parte inferiore, gli spiragli per gli occhi erano più grandi, ma dentro niente occhi, solo lenti in polimero verdi, niente carne nell’elmo, una placca metallica nera risolveva questa mancanza, era ai comandi della nave, “”…vieni qui immediatamente, e già che ci sei portami una birra” grazie tante Dante, non potevi darmi una spiegazione migliore, così mi sono dovuto portare tutta l’attrezzatura, quando arrivo a terra gli devo fare un discorsetto che non…” il borbottare del robot fu interrotto da uno scossone improvviso della nave, poi un allarme iniziò a suonare, “e ora che c’è?” chiese il robot muovendo una mano per richiamare a se una schermata dinamica che mostrava una carta della nave, una falla nello scafo era segnalata da un pezzo rosso lampeggiante, “allora, credevi davvero di seminarci con così poco?” il robot si girò di scatto al sentire la voce ricevendo un pugno che lo fece ribaltare dietro alla postazione di comando. Atterrò in piedi e guardò il suo assalitore, davanti a lui un uomo, indossava un armatura marrone molto pesante, il collo dell’armatura era rialzato e solido, e copriva a cerchio anche il dietro della nuca, sul davanti il colletto era ribassato per permettere di vedere, l’uomo indossava un casco metallico con visiera, sulla spalla destra era disegnata la bandiera americana strappata e per metà alle fiamme, “Samus, cosa ci fai qui da solo?” chiese il robot al Juggernaut, “dovresti sapere che io difficilmente mi muovo da solo” poi sembrò tremolare e la sua figura si sdoppiò, ora due juggernout identici erano di fronte al robot, “ehy, vedi di lasciarne un po’ per me” dal corridoio arrivò un uomo piuttosto grasso con una giacca mimetica e dei pantaloni mimetici, aveva una folta barba con diverse treccine di perline, i capelli neri erano piuttosto lunghi, in bocca teneva un sigaro acceso, in una mano teneva una IMI Desert Eagle mk. XIX, nell’altra un RPG-7, “Bulk, non è colpa mia se con la tua mole non riesci nemmeno a camminare” lo schernì il juggernout, lui lo puntò con la pistola, “vuoi sentire tutta la mia mole?”, il capitano della nave non stette ad aspettare che i due finissero di litigare, scattò in avanti diede un devastante calcio sullo stomaco del pancione scaraventandolo contro un muro, il compagno cercò di reagire, mentre il robot cercava di prendere la spada che era appoggiata al muro, nessuno dei due riuscì nel suo intento, il calciato si schiantò violentemente contro la parete, molto violentemente, troppo violentemente, la lamiera della parete si aprì verso l’esterno facendo fuoriuscire Bulck e l’ossigeno, Samus si sbilanciò ed iniziò ad essere risucchiato fuori, ma poi si attaccò alla postazione di comando, la sua copia non ebbe la stessa fortuna e fu risucchiata all’esterno, il robot invece fu tirato indietro insieme alla sua spada, lui riuscì ad aggrapparsi alla lamiera prima di essere risucchiato fuori, la spada finì vicino al buco, il panzone roteò un paio di volte senza controllo nello spazio, poi si fermò, scosse la testa e si riprese, notando di essere nello spazio, un uomo normale sarebbe morto già da un pezzo, ma lui non era un uomo normale, come del resto c’era da aspettarsi, il robot si risollevò dentro alla nave a fatica mentre l’ossigeno residuo era risucchiato nel vuoto, Samus si rimise in piedi, ormai non vi erano più ne ossigeno ne gravità, la spada iniziò a fluttuare nell’aria in mezzo ai due che la guardarono, poi di colpo scattarono per il suo possesso, ma un secondo scossone improvviso fece sbagliare traiettoria ad entrambi. All’esterno Bulck guardava l’RPG-7 scarico che fluttuava nell’aria, poi notò che il razzo propulsore/sostentatore a propellente solido non aveva causato tutti i danni che voleva, quindi mosse le mani, e fra loro comparve una specie di rampa con un sistema di fuoco ed una bomba simil-nucleare, lo imbracciò a spalla e puntò la nave, i due all’interno si stavano riprendendo dalla botta, poi si girarono verso le finestre per vedere cosa aveva colpito la nave. Entrambi notarono cosa stava facendo Bulck, “quello non è ciò che penso, vero?” chiese il robot con voce preoccupata, Bulck tirò il grilletto, il sistema di propulsione a catapulta del Fat Man non avrebbe mai permesso alla bomba di arrivare a tale distanza, ma la mancanza di gravità sì, il proiettile nucleare si avvicinò sempre di più alla nave, “oh, e invece sì che è quello che penso che sia, VIA!!!” gridò il capitano prima di afferrare la sua spada e di buttarsi fuori dal buco precedentemente scavato, “imbecille, così ammazzerà anche me” disse Samus prima di cercare di raggiungere il buco, la bomba toccò a malapena la fusoliera della nave facendo un leggerissimo *tic* inizialmente non successe niente, poi di colpo la bomba esplose in una palla di fuoco titanica tirandosi dietro la Gravis, il robot fu sbalzato in avanti a folle velocità dalla deflagrazione, iniziò a roteare senza controllo diretto verso il pianeta che aveva di fronte, il colpo era stato tale che ora i suoi schermi mostravano la schermata di riavvio di Windows con quella maledetta ruota di trattini che gira a vuoto, entrò nell’atmosfera del pianeta, diventando incandescente, poi finì di riavviarsi, inizialmente si trovò un po’ disorientato, poi si accorse di essere in caduta libera, “WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!! SISTEMA DI VOLO!!!! SISTEMA DI VOLO!!!!!” gridò mentre scendeva a folle velocità. Sullo schermò apparve un cartello, #Flyingh protocol 4.1.6 ha disponibile un aggiornamento, lo vuole installare ora o in seguito?#, “MA CHE MI PRENDI IN GIRO????? IN SEGUITO, IDIOTA, ORA FAMMI VOLARE!!!!” gli rispose, la schermata scomparve, ricomparve la rotella di caricamento, poi *DOUM* #ERROR, protocol file not fonded#, “COSA????? NONONONONONONONO!!!!!! RIPROVA, RIPROVA!!!!” gridò mentre iniziava ad avvitarsi in volo, la schermata di errore scomparve, poi *DOUM DOUM DOUM DOUM” iniziarono ad aprirsi schermate di errore identiche che andarono ad occupare buona parte dello schermo, “SOFTWARE DI MERDA!!! CTRL ALT CANC!!!!” gridò il robot riavviando per la seconda volta il sistema, ma più velocemente. Quando ebbe finito i messaggi di errore erano spariti, “AH, VISTO? TI HO FOTTUT…” e poi arrivò, il tremendissimo e temutissimo, #FATAL ERROR 402# con schermata blu a scritte bianche al seguito, “FOTTITI TU E TUTTA LA TUA FAMIGLIA!!!” gridò all’errore, e lui rispose, #FATAL ERROR 306#, “MA PORCA… AVIOFRENI!!!!” incredibilmente non vi furono problemi nell’attivazione di questi ultimi, diverse placche dell’armatura si aprirono rallentando di colpo la caduta, ora non si avvitava più, “perfetto, ed ora, PARACADUTE!!!” un paracadute rotondo rosso e bianco si aprì frenando la caduta con una frustata, però la velocità era troppa, le corde non ressero e si spezzarono una dopo l’altra facendo ricominciare la caduta, adesso era più controllata, forse se riusciva a trovare una buona zona di atterraggio. Sotto di lui solo foresta, ma in fondo si vedeva la pianura, era lontano ma poteva farcela, si mise come un paracadutista e cercò di andare in quella direzione, a 400 metri dal suolo era quasi al limitare della foresta, “CE LA FACCIO, CE LA FACCIO” la foresta finì e si trovò davanti ad un cottage su due piani con il tetto di foglie, “ARGH!!! LA CASA!!! LA CASA!!! LA PRENDO!!! LA PRENDO!!!” riuscì a passare appena sopra il tetto, “AH!!! SUCCHIAME…” prese di faccia il segnavento a forma di gallo, se lo tolse di faccia e notò dove stava finendo, “ARGH!!!! LE ROCCEEEEEEEEEEE!!!!!!!!” si schiantò ad una velocità improponibile su svariate rocce finendo in pezzi e scavando un cratere, sui suoi schermi ricomparve il riavvio.
“Cos’è stato?” Twiligth corse alla finestra della biblioteca attirata dal forte rumore, una colonna di fumo s'innalzava dal limitare della foresta, Spike spuntò affianco a lei, “li non c’è la casa di Fluttershy?” chiese, Dante lo abbatté mettendogli un piede in testa per vedere, “cazzo, hai ragione, muoviamoci, potrebbe essere nei guai” poi tolse il piede dalla testa di Spike lasciandogli la scanalatura dello scarpone sulla nuca. Twiligth e Dante uscirono di corsa dalla biblioteca, durante il tragitto per casa di Fluttershy incontrarono anche le altre preoccupate per lei. Arrivarono davanti al cottage constatando che la pegaso canarino stava bene, quindi seguirono la fossa scavata dall’oggetto misterioso, era lunga diverse centinai di metri, nell’impatto aveva spezzato alberi, rocce e quant’altro, poi arrivarono in fondo, vi era una profonda buca nel terreno ed intorno erano sparsi svariati pezzi di metallo, alcuni erano identificabili come parti di un robot, altri indefiniti. Dante e le ragazze guardarono all’interno, in fondo alla buca solo il torace, il braccio sinistro e la testa, “ma bene bene bene” disse Dante, poi dalla schiena del robot, si alzò un antenna con un led azzurro, i pezzi ebbero un fremito, poi iniziarono a muoversi come potevano verso il corpo principale, una vite rotolò davanti alle ragazze per poi suicidarsi lanciandosi nella buca, la mano sinistra passò in mezzo a loro causando il panico camminando come un ragno, il piede e la gamba destra arrivarono saltellando, poi Twiligth sentì qualcosa sotto lo zoccolo che fremeva, lo sollevò liberando una lastra metallica che scivolò a fatica verso la buca, Rarity si sentì tirare lievemente la coda, ma non ci diede peso, era troppo stupita dai pezzi che si rimontavano, poi qualcosa le palpò un posto che non avrebbe dovuto toccare, lei diede immediatamente un calcio all’indietro per poi girarsi e vedere che aveva colpito un braccio, precisamente il destro del robot, si spaventò e saltò sulla groppa di Rainbow Dash, il braccio scivolò in mezzo a loro usando la spalla e la mano per allungarsi e poi ripiegarsi e spingersi in avanti tipo bruco. I pezzi raggiunsero il corpo principale, poi iniziarono a scalarlo per poi montarsi al loro posto, viti e bulloni si avvitavano nelle loro posizioni, i cavi si legavano insieme, le placche metalliche si agganciavano fra loro, le ammaccature su di esse si ricolmavano come se qualcuno le battesse dall’interno, in un paio di minuti il robot si era completamente ricomposto, si alzò in piedi e la lente di sinistra si illuminò, la destra lampeggiò un attimo, poi il bot si diede una forte botta in testa con la mano destra e anche l’occhio destro si accese completamente, “mi hai portato la birra?” chiese Dante, “la birra? Mi prendi per il culo? Sono appena precipitato dallo spazio!!!” rispose il robot, “e con ciò? Una birra potevi portarmela comunque”, “come…cosa? Ho rischiato di essere nuclearizzato e tu ti preoccupi della birra?”, “già, vedi io mi do delle priorità”, “te le faccio vedere io le priorità”, “con molto piacere”, “avanti vieni”, “no, prima le signore” i due erano sul punto di pestarsi a vicenda, ma dei colpi di tosse di Twiligth li fermarono, il robot si girò notando i pony, inclinò la testa di lato, “emh… Dante, perché qui ci sono sei pony colorati?”, “i pony colorati avrebbero un nome” disse Rainbow Dash, “oooooooookkkkkk, Dante, perché qui ci sono dei pony colorati parlanti?”, “ti stupisci tanto della cosa? Anche tu sai parlare se è per questo” continuò Rainbow Dash, “già, ma io non sono un pony”, “perché, hai qualche cosa contro i pony?” Twiligth si avvicinò a Dante che osservava la scena, “non dovresti dividerli o fare qualcosa?”, “aspetta, mi sto divertendo troppo”, “no, non ho nessun problema con nessun animale parlante”, “animale a chi?” disse Dash avvicinandosi alla sua faccia volando, “a te, equino arcobaleno volante”, “vuoi vedere tutta la mia parte animale?” chiese lei mettendosi come una boxeur, “su dai illuminami” i due caricarono il pugno e lo scagliarono sull’avversario, ma entrambi i pugni furono fermati da Dante a super velocità usando le mani, “ok, ora basta”, “Dante chi è questo pallone gonfiato?” chiese stizzita Dash, “lui è…” Dante fu interrotto da Pinkie, “uh uh, lui è quello che non sopportavi nel tuo ricordo con gli abiti eleganti e lo spadone, che poi a causa di un incidente è diventato un robot e adesso si trova qui!!!” a Dante cascò la mascella, “Pinkie, è impossibile che si tratti di lui” disse Twiligth, “oh no, e invece è proprio lui” disse Dante, “ma come facevi a saperlo Pinkie?” chiese Rarity, “intuizione” disse lei, “ma perché si trova qui?” chiese Applejack, “semplice, durante il matrimonio ho capito che non sarei mai riuscito a proteggere tutta Equestria da solo, anche con i miei figli, quindi gli ho telefonato e gli ho detto di venire qui” spiegò Dante, “telefonato è una parola grossa, mi hai imposto di venire qui con musica a tutto volume e una ragazza che ti chiedeva di scopare” disse Vargas, “e quando lo avresti chiamato?” chiese Twiligth, “ecco, era lei la ragazza, riconosco la voce”, “perché avrei dovuto chiedere a Dante di spazzare il pavimento?” chiese lei, “non era propriamente quello che…” Dante tirò un calcio in faccia al robot facendolo cadere all’indietro, “credo che tu stia sbagliando persona” disse poi. Di colpo si udì uno schianto, tutti si voltarono verso una nuvola di polvere che si alzava dal terreno, la polvere si posò mostrando Samus che si rialzava. Affianco a lui atterrò anche Bulck, Dante li guardò perplesso, “Dante, hai chiamato tu quei due, vero?” chiese Fluttershy nascondendosi dietro al nep-class, “no Fluttershy, non li ho chiamati io, e la cosa non mi piace” disse abbassando le mani sulle else delle spade, Vargas si mise seduto, poi notò i due e si alzò, “loro, sono un problema”, “li conosci?”, “si, stavo combattendo con loro quando mi hai chiamato”, Samus si guardò in giro, “guarda quanta bella gente, l’uomo di latta e Dante Vail, il fratello di Dwane” disse, “però, perspicace l’amico” disse Dante, “non li sottovalutare, non sono nemici facili da abbattere” disse Vargas, “credi che non me ne sia accorto? Ragazze, tutte via, non vi voglio in zona” disse Dante mettendosi di fronte al gruppo ed estraendo una pistola, “Dante, cosa ci fai con dei pony? È finito il tempo in cui uccidevi a sangue freddo chiunque non ti andasse a genio?” disse Samus, “il tuo cervellino microscopico non è in grado di capire i motivi del perché io sia con loro e non contro di loro, magari quando arriverai all’inferno potrai fartelo spiegare da qualcuno, ne ho mandati tanti laggiù con cui parlare” e Dante gli aprì un buco nel cranio con un colpo, il suo corpo cadde a terra, “sai, la cosa bella di me, è che ci sono tanti me” un calcio al volto fece percorrere diversi metri a Dante che rotolò a terra, un secondo Samus era in piedi dove prima vi era Dante, poi si girò verso le ragazze, “e questo sarebbe il vostro protettore? Non mi è sembrato tanto…” un proiettile casull 454 gli aprì un buco nella spalla, non raggiunse il cuore solo grazie all’armatura, Samus cadde in ginocchio e guardò dietro di lui, Dante si stava rialzando con la pistola fumante in mano, “ok, lo ammetto, sei più forte di quanto immaginassi” disse Samus, poi si sdoppiò creando una copia in piedi, la copia prese la pistola nella fondina e sparò al Samus ferito uccidendolo, Dante si rimise in piedi, “complimenti, una tecnica ottima, crei copie di te stesso, e se l’originale muore, una copia diventa il nuovo originale, una tecnica difficile da combattere” disse pulendosi il rivolo di sangue che gli usciva dal labbro. Vargas si spostò davanti alle ragazze, “ascoltate Dante, tutte via, qui siete solo di intralcio” disse estraendo la spada, Dante ripose la pistola, sguainò entrambe le spade, Samus guardò entrambi, poi si divise in sei copie, il suo gruppo si divise a metà e si girò verso i rispettivi avversari, due di loro si armarono con un M16 A4, altri due con machine gun, 7.62 mm, M240, e gli ultimi con il Remington 870, poi silenzio, nessuno si muoveva, nessuno fiatava, uno spiffero di vento fece arrivare un rotolacampo, tutti aspettavano una mossa avversaria, il rotolacampo colpì la gamba di uno dei Samus, e si scatenò il putiferio, tutti i Samus aprirono il fuoco, i due avversari iniziarono a difendersi dai proiettili usando le spade, piombo e acciaio iniziarono a volare da tutte le parti insieme a scintille dovute al contatto metallo su metallo, i pony si buttarono dentro il cratere in copertura, Dante avanzò fino al Samus con il Remington, fece roteare la spada e gli castrò la canna del fucile, lui lo sollevò e guardò la canna, poi fu impalato da Dante, i suoi due amici si spostarono ai due lati del cow boy e iniziarono a sparargli, lui iniziò a far roteare le spade ai lati fermando i colpi, il Samus con l’M16 si ritrovò con l’arma inceppata, e Dante colse l’occasione, non tagliò gli ultimi colpi che lo avevano raggiunto, facendo roteare la spada li fermò, poi li fece cadere a terra tutti con la punta verso l’alto e perfettamente verticali, quindi fece strusciare la lama all’inizio della fila fino alla fine facendo ripartire i colpi verso il mittente che li incassò tutti e cadde a terra. La copia ancora in vita si divise di nuovo preparandosi a combattere, intanto Vargas si stava occupando dei tre Samus che aveva di fronte, si avvicinò a loro sfruttando la sua natura metallica per proteggersi dai proiettili, arrivò di fronte al Samus con la mitragliatrice ad uso generalizzato e lo colpì con una devastante botta con l’elsa della spada facendolo rotolare indietro, senza perdere tempo eseguì una spazzata con la spada e colpì il Samus che gli stava affianco troncandolo a metà, poi roteò su se stesso piantando la spada nella spalla del terzo Samus che cercò di estrarre la lama con le mani, ma Vargas gliela rigirò nella ferita per poi estrarla uccidendolo, Dante si preparò ad affrontare i quattro Samus che aveva di fronte, poi notò con la coda dell’occhio cosa succedeva affianco al cratere. Bulck fino a quel momento non aveva fatto niente, era sempre così, Samus era in grado di affrontare talmente tanti avversari in contemporanea che lui finiva sempre in secondo piano ad annoiarsi, quindi decise di ammazzare il tempo, ammazzando qualcuno,il gruppo di equini non partecipava alla battaglia, ma tanto anche lui non partecipava, quindi, si avvicinò al cratere da dietro. In mano gli apparve una M134 minigun, “ATTENTE!!!” gridò Dante preparandosi a scattare, il ciccione tirò il grilletto, le sei canne dell’arma iniziarono a roteare, Dante non sarebbe mai riuscito ad arrivare in tempo, le ragazze si girarono vedendo Bulck con l’arma in procinto di sparare, non si sarebbero mai riuscite a spostare in tempo, la minigun iniziò a riversare piombo, con una cadenza di fuoco di 6000 colpi al minuto niente con resistenza inferiore all’acciaio termo rinforzato  sarebbe potuto resistere, i pony si buttarono a terra cercando di proteggersi a vicenda, chiusero tutte gli occhi, si sentì un tonfo, poi rumore di metallo su metallo, Twiligth aprì titubante un occhio con la paura di ritrovarsi morta o peggio di vedere le sue amiche morte, ma erano falsi entrambi i casi, davanti a loro, 2 tonnellate e mezzo di robot/nep-class erano a difesa dai colpi nemici, Bulck si fermò notando che non sortiva effetti, Vargas si alzò e si girò verso l’avversario, “attacchi civili indifesi? Che uomo senza onore” disse guardandolo con probabile disprezzo. Dante tirò un respiro di sollievo notando che Vargas aveva salvato le ragazze, ma quella era una distrazione che non doveva permettersi di avere, un Samus gli piantò un Karambit nel fianco, Dante sputò del sangue per il colpo inaspettato, il Samus estrasse il coltello con un movimento laterale lacerando la carne di Dante talmente tanto da lasciare la colonna vertebrale a vista, Dante però era studiato per ciò, la sua sopportazione del dolore gli permetteva di evitare di cedere, fece girare la spada nella mano e fece un mezzo giro all’indietro piantando la lama nel collo avversario, per poi girarla e decapitare il Samus, quindi si girò verso i restanti tre Samus, la ferita era decisamente mortale per un umano comune, per lui, era semplicemente molto grave, ma non poteva permettersi di mollare, ma Samus aveva ancora frecce al suo arco. Il Samus al centro iniziò a sdoppiarsi, e sdoppiarsi, e sdoppiarsi, alla fine davanti al cow boy vi erano 25 Samus, Dante era solo e ferito, e questo non va bene. Vargas si avvicinò al suo avversario che buttò a terra la minigun, mise le mani nelle tasche dei pantaloni, estrasse due H&K MK23 e sparò entrambi i caricatori addosso al robot ottenendo solo piombo appiattito che cadeva a terra, quindi buttò a terra le armi indietreggiando, rinfilò le mani nelle tasche estraendo due pistole mitragliatrici Ceskoslovenska Zbrojovka Brno Samopal Vz.61 “skorpion”, iniziò a sparare sull’avversario continuando ad avere lo stesso risultato, piombo appiattito a terra, era abbastanza ovvio che i proiettili non sortivano effetti contro Vargas, quindi l’abilità di possedere ogni arma da fuoco esistente gli serviva davvero a poco, buttò a terra le due pistole mitragliatrici Ceskoslovenska Zbrojsuper giga bau bau edition yeah mother fucker non mi ricordo come diamine si chiamano, e infilò le mani sotto la giacca estraendo questa volta un M72 LAW e tirò il grilletto sparando il missile, che Vargas evitò spostando la testa di lato. Bulck si fermò e Vargas gli arrivò davanti, ormai avendo finito tutte le opzioni Bulck decise per l’ultima possibilità, “PUAH!!!” sputò il sigaro in faccia all’avversario, il sigaro colpi il volto avversario e cadde a terra, i due lo guardarono per un attimo, Vargas alzò lo sguardo sull’avversario che fece spallucce, “ci ho provato” disse, quindi Vargas tracciò un lungo taglio sul largo pancione del panzone che cadde a terra morto, si girò per andare a dare man forte a Dante, ma fu fermato da un proiettile 7,62 x 51 mm che gli trapassò la spalla spargendo olio ed ingranaggi di fronte a lui, si girò calcolando la posizione dell’avversario tramite la sua posizione, la portata del proiettile, il vento, la forza di gravità, il misticismo mistico e Paris Hilton, per arrivare a dire che il cecchino era…. A dodici metri da lui, sulla strada in piedi che si faceva notare, aveva un cappotto burba che lasciava vedere un giubbetto antiproiettile nero con un falco con delle armi al posto delle ali che teneva una R rosso sangue disegnato sopra,  in testa teneva un cilindro nero sgualcito che lasciava vedere del tessuto burba sotto le scuciture, sul viso portava una maschera da medico della peste con una lente rossa sull’occhio sinistro e un visore termico sul destro, in mano teneva un Walther WA 2000 con baionetta, Vargas lo guardò ed estrasse la spada, Dante poteva aspettare, o perlomeno lui credeva così, ma Dante non poteva aspettare, per quanto abile fosse, doveva affrontare 25 avversari in contemporanea e per di più ferito, non erano tanto i proiettili i suoi problemi, ma quando i Samus lo attaccavano usando il Karambit, schivò un Samus e lo decapitò con la katana, un altro cercò di placcarlo, ma lui saltò e gli ricadde sul collo spezzandoglielo, ma era come affrontare un idra, ne uccidi uno e ne spuntano due, fortunatamente il massimo di copie che poteva avere Samus era 25, ma erano comunque ingestibili da affrontare in combattimento. Un Samus arrivò da dietro in salto e piantò il coltello da combattimento nella scapola di Dante per poi estrarlo dall’alto verso il basso strappando il braccio sinistro di Dante che cadde a terra, il cow boy cadde in ginocchio tenendosi la spalla, un Samus gli si avvicinò e gli puntò la pistola alla testa, anche volendo, non sarebbe riuscito ad uscire da quella situazione, ma non era alla sua morte che Dante pensava in quel momento, “ultime parole?” chiese Samus, Dante sfruttò l’occasione, recuperò tutto il fiato che aveva e gridò, “VARGAAAAAAASSSSSSS!!!!” il suddetto interessato che stava avendo uno scontro a forza con il cecchino baionetta contro spadone si girò, anche le ragazze si girarono rabbrividendo vedendo le condizioni di Dante, “PORTALE VIA!!! IMMEDIATAMENTE!!!” continuò Dante, “ah, credi che solo perché lui le porterà via da qui noi non le andremo a cercare?” disse Samus, “no, non è questo il motivo” disse Dante, “e allora perché? Sentiamo”, “perché… fra poco… qui… sarà un massacro” le ultime tre parole non sembravano pronunciate da Dante, ma Samus non ci fece caso.

eccolo che arriva, con un giorno di ritardo ma arriva, scusate se ci sono degli errori nel capitolo ma non ho avuto il tempo di correggerlo alla perfezione... non è vero mai non ne avevo semplicemente voglia
   
 
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