(Your)Self
Attendevi con ansia quest'incontro, a tu per tu, un po' come in quei film da cowboy della tua infanzia: sceriffo buono e delinquente senza scrupoli; due pistole cariche e un conto in sospeso da saldare. Credevi davvero di accantonare il passato con le urla di un aspirapolvere acceso e qualche mossetta da casalinga innamorata?
Sei allo specchio e il tuo riflesso non nasconde la linea di disprezzo negli occhi e quella risata sarcastica che è il tuo marchio di fabbrica. I giorni nel Progetto Dharma, signor LaFleur, t'impolverano le spalle e rendono ridicolo. Ti sei rammollito per l'onda dorata dei suoi capelli e non serve agitarsi e tendere le braccia, spiombando il peso sulle mani ai lati del lavabo. Neanche ciondolare il capo e respirare fra i denti legati fra loro.
La nausea caccia un colpo di tosse e un altro ancora. Guardi l'uomo che interpreti: un bravo vicino, un lavoratore infaticabile, un amico che sorride e ascolta. E dentro le viscere si muove la carne che hai ucciso, t'imbratta il sangue e la coscienza. Allo specchio non sei più solo e tanti fantasmi ti porgono il prezzo da pagare; in bocca, avverti un sapore metallico.