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Autore: HeyCass    24/11/2015    1 recensioni
Quando la tempesta arriva,travolge ogni cosa.
Dalla storia:
Quando Yui aprì gli occhi ,al posto della creatura trovò davanti a se una figura vestita di nero.
"E ..tu chi diavolo sei?" Fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare.
"E' davvero la prima cosa che ti viene in mente?” Chiese la voce,ma Yui continuò a guardare la figura incredula.
“Be sappi solo che sono quello che ti sta salvando la vita ,mi ringrazierai dopo" rispose la persona davanti a se, poi con quella che sembrava un'enorme spadone, talmente grande che Yui fu certa potesse essere più grande persino del suo stesso proprietario, colpì il mostro, allontanandolo.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio, Sosuke Aizen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 “It's on the attack. It's a war, It's a game.”

Papa roach

 

 

 

 

"Quanti giorni sono passati, eh? Quanto ancora deve durare quella dannata ricerca!" Sbraitò, innervosito Mayuri. Nemu l'osservò impassibile.
"Perché non ho ancora il mio risultato? Qui c'è in ballo una vittoria contro quell'Urahara Kisuke!" Continuò alterato, il capitano della dodicesima divisone.
"Dammi risposte, Nemu!" Gli urlò contro l'uomo. Nemu l'osservò, con fare pacato e calmo.
"I dati sono molti, Mayuri-sama" rispose la donna, con tranquillità. Mayuri si fermò, dal dissezionare quello che ormai era qualcosa di mutilato e irriconoscibile, si voltò lentamente verso di lei.
"Ho la faccia di uno a cui importa se i dati sono tanti?" Chiese, affilando lo sguardo verso di lei.
"No Mayuri-sama" rispose la donna. Il capitano della dodicesima, alzò gli occhi al cielo.
"Era una domanda rettorica, Nemu!" Disse, poi fece per tornare a dissezionare quello che rimaneva; si bloccò d'improvviso. Si allontanò dal tavolo e sparì dietro qualche porta, borbottando fra se e se. Nemu rimase immobile, mentre l'osservava quasi tediata. L'uomo ci mise alcuni minuti, poi uscì da esso, continuando a parlare fra se e se, fino a uscire completamente dal laboratorio. Nemu l'osservò un poco, infine lo seguì, mentre quello parlava sottovoce, in qualche discorso con se stesso e camminava a passo svelto, verso la sala centrale dell'istituto di ricerca e sviluppo.
“Capitano Kurotsuchi” lo chiamò, sorpreso Akon, mentre quello entrava nella sala con passo spedito e viso contratto.
“Dov'è la mia ricerca?” Chiese schietto, osservando l'uomo. Akon lo guardò un momento, confuso.
“Quale ricerca? Se posso chiederlo?” Chiese perplesso, l'uomo. Mayuri alzò gli occhi al cielo, scocciato.
“La ricerca sulla distorsione, dov'è?” Chiese irritato. Akon spalancò un poco gli occhi, poi esitò un momento.
“Non è ancora pronta, Capitano” rispose l'uomo. Mayuri, affilò lo sguardo.
“Non mi piace per niente questa riposta, quindi riformulerò la domanda: dov'è la mia ricerca sulla distorsione?” Chiese con sguardo serio. Akon l'osservò un momento, sospirò.
"Capitano Kurotsuchi, ha consegnato la ricerca solo qualche giorno fa. Per quanto il computer sia piuttosto rapido, il range di dati da setacciare è molto ampio” rispose l'uomo, osservando il capitano, un poco titubante.
Mayuri lo scrutò a lungo, poi fece per portare una mano alla katana.
“Ca- capitano Kurotsuchi, la prego. Deve solo pazientare un poco, entro domani potrebbe essere pronto. La prego di aspettare solo un altro po” spiegò Akon, mettendo le mani avanti, con preoccupazione. Mayuri lo scruto, serio.
“Il tempo è prezioso, se non sarà pronto entro domani, vi darò in pasto a Ashisogi Jizō" disse con tono un poco minaccioso. Akon fece segno con la testa, poi sparì continuando le sue faccende.
"Che delusione, in questo istituto non esiste nessuno di competente, che delusione!" Ripete, scuotendo la testa.
"Capitano Kurostuchi!" Lo chiamò una voce, alla spella.
"Che c'è adesso?" Chiese scocciato, voltandosi.
"È stata indetta una riunione alla caserma del comandante. E' richiesta la sua presenza" Disse l'uomo, poi si alzò e rapido andò via.
"Che scocciatura, ci voleva pure questo. Cosa diavolo vorranno ora!" Disse irritato l'uomo, mentre si muoveva.
"Nemu, seguimi" disse Mayuri, facendo segno alla donna, che impassibile, si mise a seguirlo.


Yoruichi si guardò attorno, sospetta.
L'istituto di ricerca e sviluppo era come sempre affollato, con shinigami che si spostavano da una parte all'altra, carichi di lavoro. La donna, diede un'altra occhiata in giro; Urahara gli aveva affidato un mantello che cancellasse la sua reiatsu, ma di certo quello, non l'avrebbe aiutata a passare in osservato agli occhi degli altri.
Aveva studiato affondo il piano con Kisuke: avevano calcolato la gran maggior parte delle possibilità che avrebbe potuto affrontare e fino ad allora, non aveva trovato grossa difficoltà, nel penetrare nel seretei, ma sopratutto, nel riuscire ad entrare nell'istituto di ricerca, o per lo meno, fino a quel punto. Il gioco si faceva decisamente più difficile là dentro; non farsi notare era la sua specialità, da buon ex capitano della seconda divisione, ma il reale problema, in quel particolare istituto, era la grande quantità di telecamere da videosorveglianza nascoste, applicate e create appositamente da Mayuri Kurotsuchi. Kisuke gli aveva dato una sottospecie di dispositivo elettronico che, ha detta sua, serviva a destabilizzare un poco il segnale delle telecamera, qualora vi passasse difronte, creando una piccola interferenza. Yoruichi, sorrise un poco, si fidava ciecamente di Urahara e dei suoi marchingegni, ma riuscire a passare inosservata sotto gli occhi del capitano delle dodicesima, non era di certo qualcosa di semplice, nemmeno per il suo vecchio amico.
La donna, mise una mano in tasca e toccò la piccola placca metallica, che Urahara gli aveva affidato insieme agli altri oggetti e che sarebbe stata la sua arma vincente. Sorrise con ghigno: quella sfida tra scienziati, ormai comprendeva anche lei e non vedeva l'ora di poter fregare il caro capitano della dodicesima. Pensò, quasi divertita.
Ritornò a concentrarsi e a guardarsi attorno e quando finalmente la strada fu libera, sgattaiolo fuori e rapida iniziò a spostarsi verso la sala centrale dell'istituto, quella che, a detta di Urahara, era il luogo dove avrebbe scovato ciò che cercava.
Qualcuno spuntò all'improvviso da qualche porta, dritto di fronte alla donna; Yoruichi, agile come un gatto, balzò in aria e con la forza della reiatsu, rimase ferma a un angolo del soffitto, mentre l'uomo, ignaro, passò sotto senza curarsi di lei. Sospirò di sollievo, mentre tornava a controllare la via. Scese poi nuovamente a terra e rapida, si spostò verso la sala centrale; si nascose dietro la porta, mentre dagli oblò di vetro su di essa, scrutò dentro alla sala. C'erano troppe persone e lei di certo, non poteva mettersi a combattere con ognuna di loro, inoltre aveva promesso a Urahara di fare il meno danno possibile, così che non si rendessero subito conto dell'infiltrazione. Sospirò scocciata e infine da una tasca, tirò fuori una sfera poco più piccola di una mano, l'attivò schiacciando un pulsante, dopo di che aprì lentamente la porta, facendola rotolare all'interno della sala controllo.
Il conto alla rovescia partì, fino a che ,allo scadere, la stanza non si riempì di un gas, facendo cascare istantaneamente, qualsiasi persona all'interno, a terra. Yoruichi, osservò dall'oblò mentre, il gas si disperdeva, poi rapida entò dentro alla sala, riprese la sfera e infine si avvicinò al computer centrale.
“Bingo” disse, davanti alla grande fonte dati, dell'intero seretei. L'osservò per un momento, mentre quello, era occupato a setacciare dei dati. Yoruichi si mosse rapida e, sotto direttive dette in precedenza da Urahara, prese la placca metallica e la inserì all'interno dell'apposita fessura. Qualche secondo dopo, il computer si bloccò d'improvviso, arrestando il suo lavoro e iniziò una ricerca, che rapida iniziò a infiltrarsi nei database del seretei. Yoruichi guardò il tutto, con una certa ansia, mentre si scrutava attorno sospetta. Doveva fare in fretta, Urahara gli aveva spiegato che il gas sarebbe durato si o no, dai quattro ai cinque minuti e se tutto sarebbe filato giusto, la ricerca sarebbe durata, qualche minuto in meno.
“Andiamo” pronunciò, guardando l'orologio che aveva al polso, mentre il computer continuava la sua ricerca. Qualcuno, disteso a terra, si mosse impercettibilmente, segno che il gas stava perdendo il suo effetto soporifero.
“Andiamo, dannazione” disse la donna, con un poco di agitazione, mentre inizia a sentire l'adrenalina circolare nelle vene. Qualcun altro si mosse; Yoruichi strinse i denti e tornò a guardare il computer.
Mancava meno di un minuto e qualcuno aveva iniziato a riprendere coscienza.
“Forza!” Disse ancora, la donna, in preda a un senso di ansia, agitazione, adrenalina e divertimento. Sullo schermo, comparve d'improvviso una scritta, che affermava la fine della ricerca e la riuscita della copiatura dei dati.
“Si” sussultò la donna, poi estrasse la placca metallica.
“Chi è là?” Chiese qualcuno alle sue spalle. Yoruichi si immobilizzò d'improvviso, non fece in tempo a voltarsi che improvvisamente la luce venne a mancare, il computer si spense e all'interno dell'istituto, delle sirene, annunciarono il momentaneo stand-by dell'energia. Yoruichi sorrise e rapida, si spostò veloce, approfittando dello sgomento e come un'ombra, indisturbata uscì dall'istituto, mentre stringeva fra le mani, la loro vittoria.



“Si dia iniziò alla riunione fra capitani” affermò il comandante capitano, perentorio, sbattendo il suo bastone per terra.
“Ci sono importanti informazioni che dovete riportare?” Chiese quello, autoritario.
“Nulla di diverso dal solito signore, le cose procedono alla normalità. Abbiamo arruolato le nuove truppe e diviso in compiti fra gli shinigami emergenti; abbiamo anche valutato e migliorato i turni riguardo la sicurezza sulla terra, tutto procede a meraviglia” confermò, il capitano Ukitake.
“Ci sono stati alcuni riferimenti, riguardo avvistamenti di Hollow nel rukongai, ma la mia divisione se ne già occupata a dovere” rispose Histugaya ,serio e composto.
“Bene, c'è altro da aggiungere?” Chiese il capitano comandante. I capitani si guardarono fra loro, senza rispondere.
“Che mi dice, della ricerca sulla ragazza umana, capitano Kurotsuchi?” Chiese d'improvviso, il capitano comandante.
“Procede a meraviglia capitano. Anzi, credo di essere arrivato a una svolta importante, che potrà finalmente far luce sulla sua, improvvisa, quanto inspiegabile trasformazione” affermò, gongolante il capitano.
“Se tutto procederà come deve, domani avremo delle risposte” disse l'uomo, con un mezzo sorriso divertito.
“Riguardo cosa? Di preciso?” Chiese, il capitano Soi fon, di fronte all'uomo. Mayuri sorrise, compiaciuto.
“Bene, vedete ho riscontrato una strana distorsione, nell'anima dell'umana, che pare non essere conforme alla sua, in poche parole, sembra essere qualcos'altro!” Spiegò, eccitato il capitano.
“È cosa potrebbe essere” Chiese Histugaya, scrutandolo serio.
“Se i miei calcoli e le mie supposizione sono giuste, potrebbe essere un frammento di qualche altra anima, appartenente a qualche shinigami” confessò lo scienziato.
Il capitano Kyoraku alzò il viso d'improvviso e incontrò gli occhi del capitano della sesta, Kuchiki Byakuya. Si guardarono per una frazione di secondo, entrambi coscienti di ciò che potevano significare quelle parole.
Il capitano Kyoraku infine, portò una mano al capello, abbassandolo un poco.
“Oh capitano Kurostuchi, come sempre lei è fin troppo efficiente, ma cosa gli fa credere che sia davvero l'anima di qualcun altro?” Chiese l'uomo, guardandolo da sotto il capello.
“Mi lusingano le sue parole capitano Kyoraku,- disse con una punta di arroganzal'uomo, con un sorriso sul volto.- Purtroppo di questo non ne ho ancora certezza, ma il mio computer, in questo preciso momento, sta elaborando i dati che mi permetteranno, non solo di confermare questa teoria, ma persino di conoscere il volto di chi si cela dietro all'umana, Yui Asai” affermò, compiaciuto. 
Byakuya strinse i pugni, non poteva lasciare che ciò accadesse, perché se avessero scoperto la verità, allora probabilmente Yui Asai, sarebbe morta.
“E se si sbagliasse?” Disse d'improvviso, il capitano della sesta. Kurotsuchi Mayuri si bloccò un momento, poi lentamente, con la coda dell'occhio, guardò verso il capitano poco distante da lui.
“Sta forse insinuando che i miei calcoli e le mie teoria possano non essere corrette?” Chiese, tagliente il capitano.
“Esatto, potrebbe anche sbagliarsi” confermò, Byakuya, pacato.
“Parole audaci da rifermi, Kuchiki Byakuya! Quindi credi che io non sia capace di venire a capo di un rompicapo come questo? Con queste tue parole stai mettendo in dubbie le mie capacità e ti assicuro che non mi piace affatto” rispose, diventando serio, Mayuri.
“Non sono affari miei, se le mie parole ti piacciono o meno. Ho solo espresso un mio pensiero, infondo, Kurotsuchi Mayuri nemmeno tu sei perfetto” rispose duro l'uomo.
“Vuoi per caso che ti mostri quello che so fare, Kuchiki Byakuya” disse minaccioso, l'uomo afferrando la sua katana.
“Basta discutere. Siamo a una riunione fra capitani e come tali, mi aspetto un atteggiamento adulto e maturo, quindi piantatela di discutere” Urlò il comandante, arrabbiato e prima che potesse dire altro, la porta si spalancò d'improvviso, lasciando passare un uomo, che si inchinò di fronte a loro, con fare preoccupato.
“Come osi interrompere una riunione fra capitani?” Chiese duro il comandante capitano.
“Mi perdoni, capitano-comandante, ma è successo una cosa importante. L'istituto di ricerca e sviluppo è stato danneggiato, signore” affermò quello. Tutti i capitani all'interno della sala, si osservarono sorpresi.
“Cosa vai blaterando, è impossibile danneggiare il mio istituto” disse scocciato, Mayuri.
“Mi dispiace signore, ma qualcuno ha manomesso l'impianto elettrico ed è mancata l'energia per tutto l'istituto” rispose quello.
“Dannazione, che diavolo vai dicendo” Disse infuriato, il capitano Kurotsuchi.
“Capitano Kurotsuchi, vada immediatamente a controllare l'istituto. Voi tutti, preparate delle truppe di assalto e andate a cercare chi ha fatto ciò Trovate il responsabile. La riunione è terminata” disse sbattendo il bastone a terra.


“Che cosa significa che qualcuno era qui?” Urlò Mayuri, in preda alla furia.
“Ca..capitano, lo so che sembra strano, ma c'era qualcuno. Qualcuno è riuscito a entrare qui!” Disse l'uomo, un poco spaventato.
“Impossibile, impossibile. Nessuno sarebbe in grado di entrare qui e non essere visto; ho creato io stesso il sistema di sorveglianza ed è capace di rivelare la presenza di un misero moscerino che osi entri qua dentro! Com'è riuscito non solo a entrare, ma arrivare fino a qui?” Chiese imbestialito l'uomo.
“Capitano, abbiamo controllato i video di sorveglianza, ma pare che ci sia una discrepanza fra i video e circa venti minuti sono stati completamente cancellati. Inoltre, il computer centrale è stato manomesso e tutti i dati a partire da qui a due giorni, sono stati completamente eliminati, in amniera irreversibile.” Spiegò Akon, con dispiacere. Mayuri si voltò verso di lui, con lo sguardo più infuriato che qualcuno gli avesse ma visto fare, tutti rabbrividirono dentro alla sala.
“Che cosa vuoi dire?” Chiese, furioso.
“Che purtroppo, anche la ricerca che ci aveva affidato è stata completamente cancellata. Ciò significa, che dovremo iniziare da capo” spiegò Akon. Mayuri l'osservò per un momento, poi estrasse la sua katana dal fodero.
“Vi facci tutti fuori” Urlò fuori di se, mentre Nemu rapida andò a bloccarlo.
“Mayuri-sama, la prego, si calmi” disse la donna, bloccandolo con le braccia.
“Lasciami andare donna, voglio sapere chi ha osato fare questo, voglio farvi fuori tutti a voi incompetenti” Urlò in preda alla rabbia più ceca.
E mentre Kurostuchi Mayuri ribolliva dalla rabbia, Yoruichi shihouin, correva verso l'emporio di Urahara, con un sorriso stampato sulle labbra: avevano appena fregato Kurostuchi Mayuri.


 

***




“Dannazione si è fatto davvero tardi” disse Yui, mentre s'incamminava a casa insieme ad Ichigo.
“Be se qualcuno non si fosse messo a sfidarmi, all'ora di educazione fisica, non saremo finiti in punizione” rispose quello, scocciato.
“Lo dici come se fosse colpa mia, ma guarda che l'hai fatto di tua volontà, quindi sei colpevole tanto quanto me” rispose la ragazza, guardandolo irritata. Ichigo alzò gli occhi al cielo, infastidito.
“Bene,- disse Yui, fermandosi davanti alla sua casa.- Ci vediamo domani, testa arancione!” Disse quella avanzando, dandogli le spalle.
"Cerca di attraversare, il cancello, senza combinare casini, se ci riesci" disse quello, riprendendola.
"Perché invece tu non stai zitto" gli urlò di rimando la ragazza, scuotendo la testa esasperata e prima che potesse arrivare alla porta, quella si spalancò d'improvviso.
Sua madre spuntò fuori, con un sorriso a trentadue denti ed un espressione, che spaventò cosi nel profondo Yui, da farla tremare.
"M..mamma, non è colpa mia, è che ci hanno mandato in punizione e quindi.." Cercò di spiegare, davanti a quella sua espressione inquietante. La madre fece alcuni passi fuori.
"Si, si ok! Oh, ma guarda! Tu devi essere un suo compagno di scuola, piacere io sono Oswin, ma puoi chiamarmi Os se vuoi!" Disse quella, avanzando verso il ragazzo e ignorando completamente la figlia.
Yui rimase immobile, senza riuscire realmente a capire cosa stesse accadendo, mentre sua madre stringeva la mano di un Ichigo quasi paralizzato.
"P..piacere, il mio nome è Ichigo" disse quello, un poco imbarazzato.
"Oh Ichigo? Che nome meraviglioso! Sei quel ragazzo dell'altra volta vero? Quello per cui Yui a badato alle sorelline? Ma che piacere..." Disse sua madre, sfoderando un enorme sorriso. Ichigo si grattò la testa imbarazzato.
"Piacere mio, signora Oswin.." Disse quello, poco convinto.
"Ho detto di chiamarmi Os; solo mia madre mi chiamava cosi e lo faceva quando era seriamente arrabbiata! Andiamo Ichigo, visto che sei qui è che, oh guarda! E' l'ora di cena; che ne dici di rimanere a mangiare qui?" Chiese la donna, con un fiume di parole che gli ricordò Yui più di quanto avrebbe dovuto. Ichigo lanciò un'occhiata dietro le spalle della donna, incontrando lo sguardo di Yui che gesticolava in maniera minacciosa, suggerendogli di non osare minimamente prendere quella decisione.
"Io credo, credo che mi stiano aspettando a casa.." Tentò di dire, titubante.
"Li chiamerai per avvisarli, non c'è problema! Andiamo Ichigo" disse quella, prendendolo sotto braccio e portandolo dentro casa, con la forza.
Yui rimase un attimo ferma, ancora fuori da casa; era stata ingannata, crudelmente messa in trappola e non aveva potuto nulla, contro quella malvagia di sua madre. "Dovresti invitarlo a cena" aveva detto ed eccola lì. Yui strinse i pugni, prima o poi gli avrebbe fatto pagare quel suo brutto scherzo, pensò minacciosa.
"YUUUI vieni" Urlò, la voce di sua madre. Yui rabbrividì e facendosi un poco di forza entrò in casa.
Quando fu dentro, la prima cosa che vide, fu Ichigo accerchiato dai suoi fratelli, che con uno sguardo poco amichevole, lo squadravano dall'alto al basso. La ragazza chiuse gli occhi per un istante, cercando la forza interiore per affrontare il tutto.
"Che diavolo state facendo voi due? Lasciatelo in pace!” Disse d'improvviso alle loro spalle. 
“Stiamo conversando, sta tranquilla” disse Eiji, con un sorriso inquietante sulle labbra. Yui afferrò il ragazzo per un braccio.
“Potete farlo dopo, no? Vieni Ichigo, ti mostro dove appoggiare la roba" disse quella, facendogli strada verso il piano superiore e dileguandosi veloce.
"Ti aspettiamo qui, la cena è pronta" sibilò suo fratello maggiore Tastuya, mentre guardava la ragazza sparire per le scale.
Yui chiuse la porta della camera, alzò lo sguardo verso il ragazzo.
"Mi dispiace, mi dispiace, io...era una trappola, una maledetta trappola!” Sibilò la ragazza, arrabbiata. Ichigo la guardò un attimo, appoggiò la roba e infine si avvicinò a lei, mettendogli una mano sulla testa.
“Ce la possiamo fare” disse il ragazzo, cercando di convincere più se stesso, che altro. Yui l'osservò un attimo.
“No ti sbagli, non uscirai vivo di qui” disse la ragazza, sincera.
“Le tue parole non sono d'aiuto” disse Ichigo, guardandola storto.
“Ti sto preparando al peggio” rispose quella, voltandosi e uscendo dalla stanza, seguita dal ragazzo.
Ichigo alzò gli occhi al cielo, non era pronto ad affrontare tutto ciò, pensò agitato.


"Eccoli! Andiamo ragazzi sedetevi" disse la madre indicando la tavola. Ichigo deglutì: perché gli stava toccando tutto quello? Quella tavola cosi piena di.. uomini ostili, lo fece rabbrividire; combattere un hollow, in quel momento, per lui sarebbe stato molto più semplice e divertente, di questo ne era sicuro. 
Yui guardò la tavola, da una parte suo padre leggeva il giornale capotavola, i due fratelli osservarono il ragazzo prima che prendesse posto.
Yui afferrò il braccio del ragazzo dai capelli arancioni e lo portò con se, per farlo sedere vicino. 
"Ehi Ichigo, perché non ti siedi qui vicino a me?" Chiese Eiji, facendogli segno di sedersi al suo fianco. Ichigo sbiancò.
"Io..." Cercò di dire, senza riuscirci.
"Eiji è meglio se lui..." Si intromise, Yui trattenendo il ragazzo.
"Avanti vieni" disse quello, prendendolo per l'altro braccio e portandoselo via. Ichigo con un labiale gli chiese aiuto, ma Yui non pote fare altro che guardarlo andare via.
Fu cosi che la tavola si compose: da una parte lei e suo fratello Tastuya; dall'altra Ichigo e Eiji, mentre suo padre e sua madre stavano capotavola ai lati opposti. Yui sbuffò scocciata, mentre suo fratello Eiji, con quel suo sguardo di chi aveva in mano una preda da divorare, faceva alcune domande al ragazzo.
La cena fu servita nei piatti e iniziarono a mangiare; ogni tanto Yui lanciò qualche sguardo al povero ragazzo, mentre da una parte Tatuya guardava Ichigo con un coltello fra le mani , mentre sua madre l'osservava con occhi sognanti. La ragazza si portò una mano sul viso, esasperata e tirò una gomitata al fratello di fianco.
“Cerca di smetterla o giuro che quel gioco a cui tu quello là, tenete tanto, verrà fatto a pezzi” minacciò la ragazza. Tatsuya si voltò verso di lei.
“Non ne avresti il coraggio” la beffò il ragazzo.
“Non mettermi alla prova” disse la ragazza, sorridendo minacciosa. Tastuya la fulminò con lo sguardo.
"E tuo padre?" Chiese Os, mentre chiacchierava con il ragazzo.
"Mio padre non è proprio ciò che si può definire normale, ma è un buon padre. Ha fatto di tutto per noi: per Karin e Yuzu, da quando la mamma... Be tutti abbiamo fatto del nostro meglio" disse Ichigo sorridendo leggermente. Yui lesse la tristezza nei suoi occhi, mentre parlava della mamma; la ragazza strinse la presa sulle posate, non sopportava vederlo così, era qualcosa che la faceva arrabbiare, perché se avesse potuto, avrebbe eliminato tutta quella tristezza dal suo cuore, per vederlo sempre felice. Pensò, con forza.
"E la scuola come va?" Chiese suo padre, improvvisamente. Yui lo guardò, sorrise verso di lui, aveva cambiato argomento apposta, suo padre riusciva sempre a fare la cosa giusta al momento mento giusto, cosa che purtroppo non aveva ereditato; anzi, aveva preso da sua madre, istinto e poca riflessione e scoppiettante come lei, sempre. Sorrise, nel pensarlo.
La serata continuò, piuttosto tranquilla, tra chiacchiere e qualche domanda verso l'ospite; infine si arrivò al dolce, senza che nulla di preoccupante fosse accaduto, pensò la ragazza, quasi sollevata.
Quando finirono di cenare, tutti andarono verso il salone, mentre la signora Os serviva il dolce.
"Allora Ichigo, sei un compagno di classe di Yui, no? Com'è che siete diventati amici?" Chiese il padre. Yui guardò un attimo il ragazzo, incontrando il suo sguardo; entrambi sapevano che il loro incontro era stato tutto a parte normale. Yui sorrise divertita.
"Lei mi tirava sempre calci alla sedia" disse quello. Yui si immobilizzò un momento, dopo di che si voltò verso il ragazzo, guardandolo stupita e contrariata. 
"Questo, questo non è vero.." Cercò di difendersi.
"Si che lo è e lo fai tutt'ora. Non sta mai ferma "Rispose quello, mentre sorridente, addentava un pezzo di torta. Yui strinse i denti.
"Senti chi parla, il signor "sono la simpatia fatta a persona". Non facevi altro che rispondere male e guardarmi storto!" Ribatte la ragazza, infastidita.
"Non è affatto vero, ero..solo..." Cercò di dire il ragazzo.
"Cosa?" Disse quella, scrutandolo irritata.
"Be non ti conoscevo!" Rispose Ichigo, toccandosi la testa.
"Tsè, tutte scuse. Forse te li meritavi i calci" disse quella, fulminandolo con lo sguardo.
"Senti chi parla! Credi che fossi così tanto simpatica, anche tu?" Chiese quello, indispettito. 
"Come potevo esserlo, con uno scorbutico come te?" Chiese Yui arrabbiata.
"Io scorbutico? Questo non è assolutamente vero!” Ribatte il ragazzo, scocciato.
“Ma siamo sicuri che siano amici? A me non sembra ci possa essere qualcosa!” Chiese Eiji. Tatsuya l'osservò un poco.
“Gli opposti si attraggono, ricordatelo” disse quello, sicuro. Eiji fece spallucce.
"Oh andiamo ragazzi, non discutette! L'importante è che alla fine siate diventati amici, no?" Disse Os, ridendo divertita. Yui e Ichigo si guardarono con astio.
"Allora, da quand'è che state insieme?" Chiese improvvisamente, Tastuya. Ichigo, si tirò dei pugni al petto cercando di non affogare con la torta, mentre Os, lo aiutava, tirandogli dei colpetti dietro alla schiena.
"TASTUYA! Cosa diavolo stai dicendo, deficiente!" Lo sgridò Yui, furiosa.
"Oh andiamo, lo sappiamo che state insieme! Lo vedo sai, allora, I-C-H-I-G-O da quand'è che cerchi di fart.." Cercò di dire Eiji, ma ricevette un colpo dietro alla testa.
"EEEEJIIII" urlò Yui, guardandolo furiosa.
“Aia, smettila di colpirmi, maledetta strega!” La riprese, il più piccolo dei fratelli.
" Tappati quella tua bocca o giuro che...” Minacciò la ragazza, in preda alla rabbia.
“Calma, sorellina, calma” disse Tatsuya, sbattendogli una mano sulla testa, neanche fosse un cane. Ichigo rimase immobile, mentre il suo viso si tingeva di un colore innaturale.
"Ragazzi non fate i maleducati! Non si chiedono certe cose! Su, da bravi!" Li riprese Os e tutto tornò alla calma.
"Allora, ti piace mia figlia, vero?" Chiese la donna, ammiccando verso il ragazzo. Ichigo divenne rosso peperone, dall'imbarazzo.
"Mamma dannazione!" Disse la ragazza, coprendosi il volto imbarazzata.
"È una cosa normale cara! Avete sedici anni e tu sei una bella ragazza, lui è un bel ragazzo ed è anche bravo. E' normale per questa età essere attratti dai proprio compagni di class.." Tentò di dire la donna, con tranquillità.
“Mamma, non osare!” La riprese Yui, bloccandola.
"Che diavolo vai dicendo, mamma! Non ci deve nemmeno provare! Ehi dico a te, mandarino, sta attento a cosa fai, perché se ti vedo mettere anche solo dito su mia sorella, giuro che ti faccio a pezzi" disse Tastuya infuriato. Ma ricevette un colpo dietro alla testa anche lui.
"Se non la smetti di dire idiozie, giuro che te le metto io le mani addosso! Papà diglielo tu di smetterla, per favore" Si lamentò la ragazza, arrabbiata e imbarazzata.
"Ragazzi ora basta! Anche tu Os, lasciali in pace. Ok, sono ragazzi, ma noi non dobbiamo metterci in mezzo cosi. Per favore" disse suo padre, facendo tornare la calma, mentre ormai Ichigo era del colore dei suoi stessi capelli, mentre combatteva contro l'istinto di prendere il suo stemma da shinigami e fuggire lontano.
"E poi anche se fosse, lui mi piace. Sei proprio un bravo ragazzo Ichigo, davvero!" Disse quello sorridendo. Ichigo sorrise più imbarazzato, mentre ormai il suo viso era irriconoscibile.
"LA VOLETE SMETTEREEE!- Disse la ragazza, infuriata, mentre si alzava e afferrava il ragazzo per un braccio.- Andiamo in camera, forse almeno lì, nessuno ci farà domande sconvenienti " disse quella, rivolgendo uno sguardo truce ai suoi famigliari.
"Dove credi di andare, non osare entrare in camera suaaa" urlò suo fratello Eiji.
Ma prima che potesse continuare, Yui aveva già chiuso la porta della camera interrompendo le sue parole.
"Aah dannazione io odio questa famiglia" disse furiosa la ragazza, portando le mani sul viso disperata e scivolando con la schiena appoggiata alla porta, fino a sedersi per terra. Ichigo era talmente scosso, che gli avrebbero dovuto portare una coperta e una bevanda calda, all'americana, talmente era sotto shock. I due ragazzi si guardarono un momento, entrambi disperati e imbarazzati, poi scoppiarono ridere nervosamente. 
"È la peggior serata di sempre" disse divertito il ragazzo, piegandosi in due dalle risate. Yui affondò il viso fra le ginocchia, ancora scossa dalla risata.
"Dannazione, che vergogna" disse con il viso nascosto. Poi sentì una mano sulla testa.

"Ehi non fare così, infondo ero io quello sotto interrogatorio, mica tu?" Disse Ichigo, accarezzandogli un poco la testa con affetto. Yui alzò leggermente il viso, vide Ichigo rannicchiato vicino a lei, mentre abbozzava un sorriso. Sentì il cuore fermarsi per un momento, si sciolse davanti al suo viso e infine gli sorrise.
"Mi dispiace per la serata, davvero, avrei voluto che andasse diversamente, ma loro sono fatti cosi, devono per forza metterci il naso" disse Yui tornando ad arrabbiarsi.
"Non c'è problema, cioè..si be... Mi hanno un poco traumatizzato, ma devo dire che hai una bella famiglia, non mi sentivo in mezzo a cosi tante persone a tavola da una vita. Tua madre è davvero una bella persona" disse Ichigo sorridendo, per poi diventare triste improvvisamente.
"Avrei voluto che tu potessi conoscere la mia; la mamma era fantastica" sussurrò Ichigo, mentre le sue labbra si alzavano in un sorriso amaro.
"Lo so, ma non ho bisogno di conoscerla e sai perché? Perché se era fantastica quanto lo sei tu, allora questo mi basta. Signor mandarino" lo prese in giro. Ichigo gli lanciò un'occhiata, indispettito.
"Smettila, tu e tuo fratello siete proprio due simpaticoni" La riprese, togliendo la mano dalla testa della ragazza.
"A qualcuno avrò pur preso, no?" Disse quella ridendo. Ichigo borbottò qualche parole, che Yui immaginò essere poco carina.
Quella sorrise divertita, dopo di che il ragazzo fece per alzarsi, ma lei lo bloccò per la manica della maglia, facendolo voltare.
Ichigo la guardò un momento perplesso, poi lei lo spinse verso di se, facendogli perdere l'equilibrio e facendolo ricadere sulle ginocchia. Il ragazzo dovette frenarsi con una mano sulla porta, mentre evitava di andare a sbattere contro la sua faccia. La osservò contrariato, pronto a riprenderla, ma quando la guardo negli occhi si ammutolì, mentre quelli lo scrutavano profondi e scuri, così enigmatici. Yui si avvicinò al suo viso e infine lo baciò dolcemente, mentre le sue mani si infilavano fra i suoi capelli. Ichigo non pote opporsi, non ne trovò la forza, catturato dalle sue labbra. Lentamente si allontanò da lei osservandola.
"Sei.." Cercò di dire, ma lei lo zittì con un altro bacio; infine si alzò aiutandolo a rimettersi in piedi. Ichigo scosse la testa e una volta in piedi, si voltò e andò a prendere borsa e capotto.
Yui l'osservò, mentre si rivestiva e poggiava la borsa dietro la schiena, come faceva di solito.
"Grazie per la cena" Disse quello, con un sorriso.
"Oh non c'è di che, quando vuoi essere interrogato e ha bisogno di una buona dose di vergogna, chiedilo: mia madre e i miei fratelli saranno felicissimi di poterti torturare ancora" disse quella, mettendo una mano sulla maniglia.
"Magari, direi di evitare..." Disse quello toccandosi la testa, mentre si sentiva a disagio al solo pensiero.
“Ma ti farò comunque sapere” disse quello dolcemente, avvicinandosi e stampandogli un bacio sulla fronte. Yui sentì le gote diventare rosse e abbassò lo sguardo un poco imbarazzata. Decisa, aprì la porta e quando lo fece, le facce dei suoi due fratelli, più quella di sua madre, erano incollate a essa e stavano origliando. Yui chiuse gli occhi, esasperata.
"Ma che diavolo state FACENDO?" Urlò infuriata.
I tre si alzarono di corsa e scapparono via, prima di essere travolti dalla furia della ragazza. Ichigo arrossì ancora una volta, mentre quella scena gli ricordava qualcosa di familiare.
"Mi dispiace Ichigo, oggi stanno facendo a gara: A CHI RIESCE A METTERE PIU' VOLTE YUI IN IMBARAZZO!" Urlò quella, mentre sentiva i passi dei suoi famigliari correre giù per le scale.
Quella gliel'avrebbero pagata,pensò furiosa.
Scesero infine le scale e arrivarono alla porta; quando furono fuori, Yui gli sorrise dispiaciuta.
"Spero che dopo questa serata tu non decida di querelarmi da amica, ti capirei infondo" disse quella grattandosi la testa. Ichigo là osservò, dopo di che prese a camminare dandogli le spalle. 
"Credo dovremo iniziare a parlare sul termine amica" disse quello senza guardarla. Yui sussultò un poco, nel sentire quella parole.
"Inizia a suonarmi strano. Buona notte" la salutò con la mano, incamminandosi poi verso casa sua. Yui lo vide sparire dietro l'angolo, sorrise.
Per quanto gli costasse ammetterlo, forse "amica" era un termine che non andava più bene, non riferita a lui, ma il pensiero dell'altro termine, la metteva in eccessiva agitazione; si ne avrebbero parlato, più in là. Pensò, scacciando così quel pensiero e tornando dentro casa, pronta a rivoltarsi contro la sua famiglia.











Angolo dell'autore:

Salve cari.

Perdonate il ritardo! La modifica del capitolo mi è costata più tempo di quello che credevo, ma per farmi perdonare vi ho sfornato un capitolo, forse un po lungo. (Altro che regalo, a me pare più una tortura, quindi: buona fortuna).

Il caro vecchio Kisuke, ovviamente, non si ferma davanti a nulla e come si dice: in guerra e in amore, tutto e permesso, no?
Chi riuscirà a spuntare questa sfida, ora che Mayuri dovrà fare fronte all'attacco nemico? 

E quanti ti voi vogliono malamente eliminare i fratelli di Yui? No dai, io adoro quei due e mi diverto un mondo a scrivere di loro xD.

Bene, direi che si passa ai ringraziamenti: 

Un grazie a Zephiel97,  che è sempre presente e lascia sempre una recensione; Grazie mille caro ^^

Un grazie grande a Tammy1997, che mi fa sempre felice con i suoi commenti.

Un grazie anche a MeikyuuButterfly, per essere riuscita a leggere ventidue capitoli, tutti insieme ed essere ancora viva (o spero) dopo averlo fatto. Grazie per aver recensito ed aver messo la storia fra le seguite.

Un grazie anche a TheLadyVampire97, per aver aggiunto la storia alle seguite.

Grazie anche a coloro che leggono la storia e che la seguono comunque.

Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento.

Un saluto.

Cass.


 

  
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