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Autore: FreddyOllow    24/11/2015    2 recensioni
[Aggiornamento 20/09/2020 - 12/10/2020 | Testo revisionato.]
Dopo l'enorme e violenta esplosione avvenuta nella centrale nucleare di Vaslejo City, di cui non si conoscono le cause, l'intera area venne sommersa da altissime radiazioni.
In poco tempo cominciarono a verificarsi strani fenomeni inspiegabili: stravolgimenti delle leggi fisiche, morti inspiegabili, anomalie radioattive e la comparsa di strani esseri umanoidi e non.
Mentre l'area radioattiva si espanse fino a raggiungere le campagne circostanti, il governo insabbiò il disastro al mondo. I militari sigillarono la città, ponendo un lungo perimetro di posti di blocco ai confini della zona di alienazione.
Nei mesi successivi, la zona venne invasa da alcuni avventurieri, chiamati Stalkers che, con il passare del tempo, divennero sempre più numerosi.
A Vaslejo City e in tutta la zona iniziarono a generarsi dalle anomalie da cui fuori uscivano strani reperti con strani poteri, il cui valore nel mercato nero era esorbitante.
Gli Stalkers li cercavano ovunque, rischiando persino la vita. Ma ciò che attirava di più della loro sete di ricchezza e potere, era il monolite. Uno strano e misterioso oggetto rettangolare che era spuntato nel centro della zona, in grado di esprimere qualsiasi desiderio.
Genere: Dark, Horror, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'idea di aver visto un ombra e di averla seguita, mi fece raggelare il sangue. Come avevo fatto a credere che in quei luoghi esistessero dei bambini? Dove avevo la testa? Ma ora capii che era stato il bambino a condizionare la mia mente. Si era insinuato nella mia psiche e mi aveva costretto a metterlo come priorità. Una priorità che ora come ora non capivo. Volevo aiutarlo, e forse era stato questo il mio tallone d'achille; l'ombra l'aveva notato ed era strisciata nella mia mente, facendo leva sui sensi di colpa e pietà verso il bambino. Doveva essere così. Non avevo altre spiegazioni da darmi.
E poi, in un mondo crudo e violento, dove il sangue scorre a fiumi senza sosta. Un bambino? era impossibile!
Non conoscevo queste cosiddette ombre e non l'avevo mai viste prima d'ora. Non sapevo se fossero anime dei morti o solo opera delle radiazioni.
Era da un po' di tempo che stavamo camminando nella foresta morta. Tutto il paesaggio sembrava ripetersi all'infinito. Il silenzio era interrotto solo dallo scricchiolio dei rami e delle foglie secche sotto i nostri stivali. Nuvoloni grigiastri coprivano la volta celeste e qualche tuono rombava il lontananza. Una cosa avevo capito della Zona; il tempo non mutava mai. Rimaneva sempre uguale. Forse l'intera Zona rimaneva così. Non avevo le prove, ma percepivo questo.
<< Hai molto da imparare dalla Zona, ragazzo. >> Disse lo Stalker serio, mentre camminava e tagliava i rami che ostacolavano il nostro percorso. << Da quanto sei qui? >>
<< Non da molto. Due mesi, anche meno. >> Risposi, anche perché non riuscivo a ricordare la data e il giorno esatto dell'entrata in servizio nella Zona.
<< Riguardo a prima, se stato molto fortunato. Se non ti avessi fermato o non ti avessi trovato delirante, a quest'ora saresti cibo per vermi. >>
Delirante? Che voleva dire? Stavo davvero delirando? Eppure non ricordavo che stessi gridando o altro. Ma una cosa era ormai chiara; l'uomo mi aveva salvato la vita. Poteva non farlo. Non ero una sua responsabilità, e poi sono un militare. L'acerrimo nemico degli Stalker. Quelli come lui odiano quelli come me. Era un pensiero che mi ripetevo spesso, quasi ossessivamente mentre lo seguivo. E inoltre, non trovavo risposte alle mie domande e non sapevo se l'uomo me le potesse fornire. Il mio istinto mi suggeriva che non era un semplice Stalker. C'era qualcosa in lui, qualcosa di sinistro. Lo potevo percepire nei suoi occhi freddi, apatici. Nella sua voce rauca, sofferente. Era più di uno Stalker.
<< Posso farti una domanda? >> Gli chiesi.
Lo Stalker annuì.
<< Cosa sono le ombre? E chi sono? >>
<< Una domanda che ha risposte incerte. >> Disse,  lanciandomi un occhiata interrogativa.
Forse ancora adesso non capiva perché io non sapessi niente sulla Zona. Forse pensava che lo stessi prendendo in giro, ma il suo sguardo cambiava quando incontrava i miei occhi. Sapeva che non mentivo. Sapeva che ero sincero, forse anche ingenuo. Ovviamene non avrei mai avuto il coraggio di chiedergli cosa pensasse sul mio conto. 
Poi lo Stalker disse: << Un tempo erano persone vive. Persone come noi. Poi dopo la morte è successo qualcosa... Qualcosa che le ha intrappolate nella Zona. Molti credono che sia colpa della radiazioni e onestamente concordo con loro. Una volta che muori nella Zona, c'è la probabilità che la tua anima rimanga qui per sempre. Che tu sia uno Stalker, un militare, non conta nulla. Rimani qui per sempre. E a questo punto che diventi un Ombra. Non sanno che sono morti, perciò fanno rivivere la loro morte a chi li segue. Ora non sono uno scienziato o stronzate del genere, quindi ti ho detto quello che so. >> Fece un pausa. << Non tutti credono all'esistenza delle ombra. Molti Stalker ci ridono su e spesso sono proprio questi che scompaiono nella Zona. E quando qualcuno scompare è sempre opera di un Ombra. I mutanti lasciano sempre le carcasse divorate in giro, le Ombre non lasciano nulla. Niente. Sparisci per sempre e diventi uno di loro. Questo succede. >> Abbassò lo sguardo. << Un mio caro amico ora è uno di loro. Ho rivissuto la sua morte. Ho sentito il suo dolore. Stavo quasi per morire come lui, quando mi hanno salvato. Tu stavi facendo la stessa fine del bambino. Ci scommetto 100 rubli che il bambino è morto davanti a quell'albero. Non posso dirti come, ma è morto lì. E se non ti avessi fermato, tu stavi avresti fatto la sua stessa fine. Ora mi dirai come fanno a farti fare tutto ciò? Sarò breve; si impadronisco della tua mente, poi cercano una zona d'ombra in esso e una volta trovato, ti fanno vedere ciò che vuoi vedere. Tu hai visto un bambino. Questo vuol dire che sei una persona semplice. Una persona altruista, sempre pronta ad aiutare le persone in difficoltà. Ora non voglio dire che se fossi crudele avresti visto qualcos'altro. No, non dico questo. Quello che voglio dire è che le Ombre sono dappertutto. Sono anche qui, intorno a noi. Noi non li vediamo, ma quando un ombra si mette sulla stessa frequenza di un uomo, beh ecco che ti appare l'ombra che è più simile a te a livello emotivo. Non so cosa vogliono da noi e non so perché tentano di ucciderci. Alcuni dicono che non vogliono ammazzarti, che in realtà desiderano essere trovati e seppelliti, così da lasciare la Zona, ma io non credo a questo cazzate. Le Ombre non hanno più nulla di umano. Vogliono solo divorati e trascinarti nel loro abisso. Nulla di più. >> Mi fissò negli occhi. << Come ti ho già detto, è un discorso contorto e lungo, ma il fulcro è questo. Le teste d'uovo ne sanno molto più di me. Molti studiano questo strano fenomeno. Vogliono capire se c'è vita nell'aldilà e cosa succede dopo la morte. Vogliono prove. Gli scienziati sono fatti così. >>
Le parole dello Stalker mi colpirono. Tutto mi aspettavo, fuorché che le ombre fossero un tempo persone come me. Forse lo erano anche i mutanti? O erano la progenie delle radiazioni? Forse si erano evoluti per prendere il posto degli umani? Forse erano qui per sterminarci tutti? Più ci pensavo, più il mio cervello andava in pappa.
Feci per chiedergli qualcos'altro, ma lo Stalker parlò per primo: << Togliti gli stemmi militari. Andiamo all'accampamento degli Stalker. >> Aggiunse l'uomo.
Non c'era bisogno che mi spiegasse del perché voleva che togliessi gli stemmi. Avevo ormai capito da un pezzo che se fossi entrato con la mia uniforme, ne sarei uscito con i piedi in avanti. Strappai gli stemmi dalla divisa e li gettai a terra, sperando che una volta entrati mi avrebbero accolto come un normale Stalker.
<< Perché mi stai aiutando?! >> Domandai perplesso.
<< Aiutarti? >> Rispose lo Stalker con una smorfia.  << Cerco solo di non farti morire come un coglione! >> 
   
 
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