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Autore: Rairakku    24/11/2015    3 recensioni
E se Itachi avesse preso un'altra decisione? Se avesse scelto di dire a Sasuke la verità durante il suo combattimento, come sarebbero andate le cose?
Un nuovo personaggio, una ragazza molto bella, legata a Itachi, di nome Raira.
Una Sakura che cerca di farsi forza per nascondere il suo cuore spezzato.
Un Sasuke confuso, e un Naruto che non si tira mai indietro.
Il passato di Kakashi verrà sempre di più alla luce, e dovrà affrontare tutto il suo dolore.
Personaggi: Raira e Nia (nuovi personaggi), Kakashi, Iruka, Itachi, Sasuke, Naruto, Sakura, Hinata, Ino, Sai, Shikamaru, Temari.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Cap.20

Quando Raira si svegliò, notò che non era presto come nelle mattine precedenti. Aveva dormito così bene che non aveva sentito il bisogno di scappare da lì o di evitare Kakashi. Sorrise scostando le tende e ammirando il cielo pulito.
L'Hatake era andato dal Quinto, le l'aveva comunicato la sera prima. Si concesse del tempo per prepararsi alla giornata.
In realtà, non sapeva neanche lei cosa avrebbe fatto, era meglio non continuare l'allenamento di Nia. Si strinse la fasciatura al braccio. Nuovamente era stata la sua migliore amica ad aprirle gli occhi, sì, perché per quanto i suoi potessero essere belli e particolari, non riusciva mai a vedere chiaramente la verità, se ne cercava sempre una propria.
<< Raira! >> la voce di Kakashi arrivò insieme al rumore della porta aperta << Tsunade vuole parlarti, c'è una sorpresa per te. >>
Una sorpresa? Odiava le sorprese.
Al momento, aveva tanti di quei desideri, che non sapeva davvero cosa potesse dirle l'Hokage. Sperava solo il meglio.

<< Eccoti, Raira >> la salutò allegra la la bionda, vedendola entrare nel proprio ufficio insieme al Ninja Copiatore.
<< Kakashi ha detto che voleva parlarmi. >>
Tsunade annuì: << Infatti, la tua sorpresa dovrebbe arrivare qui a momenti. Prima però, vorrei darti una notizia. >>
Raira guardò sconcertata l'Hatake, che le sorrise.
<< Abbiamo trovato una casa per te e Itachi. >> finì l'Hokage.
<< Davvero? >> esclamò la castana, in preda alla felicità.
Non le importava neanche come fosse fatta, dove fosse, le importava solo avere un posto da dividere insieme al suo fidanzato. Era vero, aveva chiarito finalmente con Kakashi, ma non poteva certo paragonare l'alloggio da lui con quello con Itachi.
Una voce la fece sobbalzare, a quanto pare non bastava la contentezza per la notizia. L'avrebbe riconosciuta tra mille, aveva il suono più bello che potesse desiderare, che le faceva provare emozioni uniche.
<< È permesso? >>
Si girò di scatto, le pupille le si dilatarono nel vedere Itachi, davanti a lei, in piedi, sano come un pesce. Gli corse incontro per poi stringerlo fortemente.
<< È arrivata la tua sorpresa. >> dichiarò Tsunade, che sorrise vedendo quel quadretto, sarebbe stato molto più bello se non fosse stato per Kakashi che in un angolo guardava la scena muto, senza una reale espressione.
<< Te l'avevo promesso, sarei uscito il prima possibile. >> disse l'Uchiha, baciando delicatamente Raira.
Il Quinto, poi, ripeté nuovamente della nuova casa dei due e chiese a uno dei suoi subordinati di accompagnarli.

Non era troppo grande, contava quattro stanze: quella da letto, la cucina, il bagno e un piccolo soggiorno. Si trovava in prossimità delle mura, ed era abbastanza lontana da strutture principali tipo quella dell'Hokage.
Comunque sia, agli occhi dei due era bellissima. Era bellissimo solo il fatto che potessero vivere di nuovo, finalmente, insieme.
<< Il letto è comodo >> disse Raira buttandoci sopra << e comodo. >>
A Itachi venne da ridere, vedendo la sua espressione angelica che chiedeva coccole: << Non abbiamo molto tempo, Tsunade ha detto che bisogna tornare da lei. >>
La ragazza continuò a guardarlo supplichevole, tant'è che l'Uchiha si lasciò convincere. In fondo, era da tanto che non si concedevano intimità.

<< Te l'avevo detto che avremmo fatto tardi! >> urlò Itachi saltando da un tetto all'altro, cercando di stare dietro alla fidanzata. Erano già in ritardo.
La risata cristallina di Raira, lo fece sorride, comprendendo la bellezza del momento, gli sembrava di esser tornato ragazzino, quando facevano ancora parte dello stesso team.

Questa volta, nell'ufficio di Tsunade non c'era nessun altro, erano solo loro tre.
<< Ci scusi per il ritardo >> chinarono il capo Itachi e Raira.
<< Non importa >> fece la bionda << ma passiamo alle cose importanti. >>
I ragazzi si fecero subito attenti, percependo la serietà del Quinto Hokage. Si appoggiava alla scrivania sui polsi, tenendo le dita incrociate, solita posa da chi ha qualcosa da dire.
<< Spero che voi siate consapevoli della vostra abilità di shinobi, >> cominciò << Itachi ne ha sempre data dimostrazione, basta fidarsi sul fatto che era un ricercato di livello S, mentre, tu, Raira, l'hai provato sconfiggendo Danzo, in più tutti sanno che eravate i più forti della vostra generazione. Questo è per dirvi che il Villaggio della Foglia ha bisogno di voi, come jonin. >>
Raira sgranò gli occhi. Aveva sentito bene? Guardò Itachi, se al suo contrario aveva già assunto un aspetto serio, annuendo alle parole della donna. Infatti, l'Uchiha era stato membro dell'ANBU, ma lei si era fermata a chunin, non era sicura di potercela fare. Sì, si era allenata costantemente quand'era lontana da Konoha, ma…
Tsunade sembrò capire i suoi pensieri.
<< Raira, capisco i tuoi dubbi >> aggiunse << per cui ti affido a Kakashi, insieme a lui avrai una preparazione degna. >>
Itachi un po' si infastidì, nuovamente l'Hatake. Sembrava che lui e Raira dovessero stare costantemente appiccicati. Lo stesso pensiero lo aveva lei stessa, ma questa volta non aveva più nulla contro Kakashi, per cui non aveva grandi problemi.
<< Qui ci sono i vostri nuovi coprifronte. >> li informò l'Hokage, mostrando due fasce, una blu e una nera. Itachi prese la prima, la castana la seconda che se avvolse in vita, poiché la fronte era già occupata. Indossarla equivaleva a un brivido di adrenaline, stava ad indicare che si era veri e propri ninja.
<< Adesso potete andare. >> li congedò in seguito Tsunade.
I due obbedirono, ma appena furono fuori dall'edificio, l'Uchiha si fermò.
<< Raira, tu vai a casa, io ho dimenticato che dovevo dire una cosa al Quinto. >>
Lei annuì, senza pensare a cosa avesse da dirle.

<< Cosa c'è, Itachi? >>
<< Sono qui per darle informazioni riguardo all'Organizzazione Alba, Quinto Hokage. >>
<< Va bene, comunque sia ho già mandato Jiraya ad indagare nel Villaggio della Pioggia. >> rispose Tsunade, ricordandosi dell'ultima volta che aveva visto il compagno.
<< Cosa?! >> urlò Itachi, evidentemente preoccupato << Non sarà mica andato a cercare il capo dell'Organizzazione da solo. >>
L'Hokage si scosse un po' per quella reazione: << Sì, perché? >>
<< È in grandissimo pericolo. Il capo è Pein, ma non è uno solo, ha più forme. Non importa se è un Sennin, rischia chiaramente la vita. Da quant'è partito? >>
<< Circa tre giorni… che intendi fare? >>
<< Mi dia il permesso di raggiungerlo insieme a una squadra. >>
Tsunade si morse il labbro, per quanto avesse paura per Jiraya, aveva cercato di convincersi che non c'era un grande pericolo, ma l'agitazione di Itachi aveva infranto quest'illusione.
<< Ok, componila te, mi fido. >>
<< Grazie. >>

Mezz'ora dopo, il team era alle porte del Villaggio.
Itachi, leader della spedizione, fondamentale poiché era a conoscenza delle potenzialità del nemico.
Sasuke, che si era rivelato un ottimo ninja su cui poteva contare, i loro Sharingan uniti era fortissimi.
Naruto, anche se fosse rischioso il fatto che era una forza portante, aveva dimostrato di saper badare a se stesso e la sua potenza era indispensabile.
Hinata, di cui le capacità del clan erano pazzesche, si era offerta volontaria, infatti si trovava con Naruto quando il maggiore degli Uchiha li aveva raggiunti.
Shikamaru, un ottimo stratega e pensatore.
Infine c'era Sakura, che non solo era un ninja medico, ma era arrivata allo stesso livello di Tsunade.
La squadra era imbattibile e decisa. Se Jiraya era partito da tre giorni, probabilmente era appena arrivato, infatti secondo Naruto il Sennin aveva abitudine di fermarsi spesso durante i viaggi. A loro invece, sarebbe bastata una giornata.
<< Bene siamo pronti per part… >> la voce di Itachi fu sovrastata da un'altra femminile che lo chiamava per nome.
Si girò lentamente verso Raira, che era giunta di corsa.
<< Che ci fai qui? >> le chiese il maggiore degli Uchiha, facendo finta di non saperlo. Non aveva avvisato né tanto meno reclutato la ragazza per motivi, per lui, validi.
<< Sono venuta a conoscenza della missione solo adesso, perché non mi hai detto nulla? Voglio venire anch'io. >> Raira era piuttosto arrabbiata.
<< Proprio perché sapevo che avresti voluto seguirci, ti ho tenuta all'oscuro. >> gli rispose lui, cercando di mantenere una certa freddezza.
<< Perché non posso unirmi? Io… >>
<< Perché io ho deciso così. Saresti solo d'impiccio. >>
Vide gli occhi di lei oscurarsi, la bocca semi aperta che cercava di scacciare qualche parola, ma che non ci riusciva. Infatti Raira si sentiva morire. Per quale motivo la stava trattando in quella maniera?
<< Io non voglio ostacoli durante questa missione. E non farmi elencare tutte le ragioni perché non sei un ninja di cui questa squadra ha bisogno, sarebbe meglio andassi a forgiare il tuo carattere da bambina. >> finì per dire Itachi, mostrando tutta la cattiveria che aveva in serbo. I suoi occhi, che apparentemente potevano sembrare quelli di sempre, erano più cupi e severi. Raira non ebbe il coraggio di rispondere, non sentiva più neanche la terra sotto i piedi. Restò impalata a guardarlo andare via. Non fece caso al resto, vedeva solo lui. Le sue spalle, la sua indifferenza.

<< Non sei stato un po' troppo duro con lei, Itachi? >> gli chiese Sasuke.
Il fratello fece una smorfia. Non pensava davvero quelle cose, ma si era visto obbligato. Non le avrebbe mai permesso di partecipare a quella missione, era troppo difficile e aveva paura per lei. Non che non si fidasse delle sue capacità, ma sapeva che anche lui non ne sarebbe uscito illeso e lei di sicuro, nel vederlo messo male, avrebbe sicuramente attuato qualche pazzia, che andava assolutamente contro i suoi principi, non a caso aveva portato Shikamaru con sé.
<< Non ho potuto fare altrimenti, ci avrebbe seguito sennò >> rispose << e poi, anche tu avresti fatto lo stesso, al mio posto. >>
L'Uchiha minore non rispose, riconoscendo che aveva ragione. Sakura, che aveva ascoltato, sorrise compiaciuta da questa reazione.
Entrambi si erano ricordati di quante volte Sasuke si esponesse male con le persone per evitare che si affezionassero a lui o commettessero atti di cui, in seguito, sarebbero potuti pentirsi.
Un esempio facile facile, era appunto quando lui aveva finto indifferenza davanti ai sentimenti della rosa, per non permetterle di seguirlo con Orochimaru e per far sì che lo dimenticasse, anche se quest'ultima cosa non era andata a segno.


Non sapeva dove andare. Non voleva tornare nella casa nuova, poiché era la maggior cosa che rappresentava la sua unione con Itachi. Si era ritrovata a camminare senza meta per le strade di Konoha, spaesata. Non sentiva il mondo scorrerle intorno, vedeva solo la crudeltà delle parole dell'Uchiha. Perché l'aveva trattata in quella maniera? L'aveva umiliata davanti a tutti, insinuando che fosse una bambina. Strinse i pugni per controllare la rabbia, quanto odiava quando la chiamavano così. Cosa doveva fare per dimostrare di essere cresciuta e maturata?
<< Raira! >> si sentì chiamare << Qualcosa non va? >>
Davanti a lei c'era Nia, che la guardava abbastanza preoccupata. A quanto pare, si vedeva lontano un miglio che non stava affatto bene.
Mugugnò qualcosa che assomigliava a un << Nulla d'importante >> per poi continuare a camminare, ignorandola.
La Nohara la guardò allontanarsi, senza aggiungere una parola. Da migliore amica, sapeva benissimo che non voleva essere avvicinata in certi momenti di sconforto, preferiva stare sola. Non condivideva questo punto di vista, ma aveva imparato ad accettarlo.
<< Sei preoccupata per Raira? >>
Una voce maschile e tremendamente attraente la sorprese alle spalle. Si girò tremante, sapendo benissimo a chi appartenesse.
Non era un caso che Kakashi Hatake si trovasse lì, in fondo lui c'era sempre quando si trattava dell'ultima rimasta del clan Ku.
Annuì, ammettendo le sue preoccupazioni: << L'ultima volta che non voleva parlare più con nessuno è stato quando… >>
<< Itachi ha lasciato il Villaggio. >> completò il jonin, sospirando. Nonostante i suoi continui litigi con Raira, lei non si era mai mostrata così apatica e… priva di vita.
<< Te sai cosa le è successo? >> chiese alla ragazza.
<< Non lo so con certezza… >> sussurrò, indecisa sul dirlo o no. Sapeva benissimo che l'unica persona in grado di farle cambiare umore in quella maniera era il suo fidanzato, ma questo avrebbe potuto dare fastidio a Kakashi. D'altra parte, però, non poteva nasconderlo << Penso che c'entri Itachi. >>
La risposta dell'Hatake fu diretta e piena di disappunto << Immaginavo. Io vado, ciao. >>
<< Ciao… >>

Ovviamente la colpa era di Itachi. Mai che lui non la facesse soffrire. Per Kakashi, l'amore che univa i due era insignificante. Lei gli dava decisamente troppo, l'Uchiha non la meritava affatto.
Mise da parte la rabbia, quando vide Raira sulla solita panchina del parco, con lo sguardo fisso nel vuoto.
Finalmente l'aveva trovata. Dopo aver salutato Nia, era corso a cercarla, dentro la sua testa aveva già tutto il discorso, ma dopo averla salutata con un goffo << Ehi >> non sapeva più che dire.
<< Ehi >> rispose lei, a pappagallo.
Tutto della ragazza, in quel momento, era apatico. Il tono, l'espressione, il modo di stare seduta e di muoversi.
Non dava neanche peso alla presenza dell'Hatake che si era seduto accanto a lei.
<< Congratulazioni per la promozione a jonin >> tentò lui, improvvisando un argomento non proprio azzeccato.
La risposta era stata ancora più disastrosa: << Mh. >>
Neanche un << Grazie >> sarebbe uscito da quelle labbra secche e perennemente semi aperte, come se aspettassero il bacio di qualcuno troppo lontano.
Kakashi, sognava di essere quel ragazzo, ma sapeva benissimo che non sarebbe mai potuto essere così. Era ingiusto. Affondò i denti nella carne della bocca, non sapeva se dirlo. Era un passo davvero azzardato. 
<< Io mi chiedevo se… se ti andava di uscire a bere qualcosa stasera, insieme. >> deglutì, aspettando ansiosamente una risposta, mentre sentiva il vuoto nella pancia.
Raira chiuse gli occhi e chinò il capo all'indietro. Sul serio aveva avuto il coraggio di chiederlo?
<< Mi spiace, ma mi sento stanca. >> gli rispose, senza sapere se le dispiaceva veramente.
Si alzò per andarsene, senza salutare.
Kakashi pensò che quello era un classico, che non importasse se avessero risolto i loro problemi, tanto ce ne sarebbero sempre stati altri che li avrebbero allontanati.




"Chissà a come stai, a cosa o a chi stai pensando. Vorrei esserci io nella tua testa, come tu sei nella mia, ma purtroppo so che se fosse così, soffriresti e basta. Ti chiedo scusa se ti ho trattata male, per l'ennesima volta, come sempre non te lo meritavi, ma ho avuto sul serio paura che potessi fare qualche pazzia. Spero tanto che mi perdonerai. Mi manchi già, piccola, impulsiva e testarda Raira."
<< Itachi, te la senti? >> la voce di Shikamaru si unì a quella della continua pioggia cadente.
L'Uchiha maggiore dovette abbandonare i pensieri riguardo alla ragazza, per concentrarsi su quello che era il piano.
Erano arrivati quella mattina stessa nel Villaggio della Piogga e avevano già rintracciato Jiraya e Pein. Il Sennin non se la stava cavando troppo male, ma era già entrato in modalità eremitica.
Per fortuna, erano arrivati in tempo per aiutarlo. Mancavano pochi minuti all'attuata del piano pensato dal Nara, dove lui non era altro che il tassello principale.
<< Sharingan! >>


Era sera e Kakashi era appena tornato da un breve missione, aveva chiesto direttamente lui all'Hokage di affidargliene una, così che si potesse distrarre un po'. Tsunade gli aveva anche detto di coinvolgere anche Raira, ma visto che si era accorto che la ragazza non aveva assoluta voglia di far nulla, aveva risposto dicendo che era meglio lasciarla riposare.
Girò l'angolo, diretto a casa, quando notò una figura fin troppo nota appoggiata di fianco all'entrata, che teneva le braccia incrociate dietro alla schiena e aveva un'aria pensosa.
Continuò ad avvicinarsi, senza sapere che dirle.
La ragazza alzò lo sguardo, puntando i suoi occhi bicolori su di lui.
<< È ancora valido l'invito di ieri, Kakashi? >>

Per pura casualità, Nia e Iruka si erano trovati a mangiare il ramen insieme.
Avevano passato una serata tranquilla, parlando del più e del meno come fanno gli amici.
Non erano neanche le undici che già era arrivato il momento di salutarsi, tra tutti e due non c'era la voglia e la forza di far tardi.
<< Ci si vede, buonanotte, Nia. >>
<< 'Notte… >> sussurrò lei, pensierosa.
<< Ehi, che c'è? Non è mica per Raira? >> chiese il chunin, tirandole un buffetto sulla guancia.
La ragazza s'incupì leggermente: << Sì… in questi momenti trova diventa imprevedibile, temo che possa fare qualche sciocchezza. >>
<< Ma dai, che dici! >> rise adorabilmente lui << Stai tranquilla, non è più una bambina, sa badare a se stessa. >>
Quelle parole riuscirono a tranquillizzare l'animo di Nia, che lo ringraziò per poi salutarlo e dirigersi verso casa.

<< Allora, c'è qualcosa che ti turba? >> chiese Kakashi, dopo aver finito il secondo bicchiere di Saké, preceduto da tre di Shochu, ma non aveva nulla a che fare con la grande quantità di bevanda alcolica bevuta da Raira.
Lei, che aveva sorpassato la sua fase di apatia, sostituita da uno stadio di fibrillazione, per motivi chiari, si decise a parlare, cercando di riderci un po' su.
<< Itachi è partito per una missione e mi ha detto che non mi voleva, visto che sono inutile, a suo parere. >>
<< Non capisce proprio nulla… non sei inutile. >> ribadì lui, fissandola intensamente.
Si era tolto il coprifronte, la cicatrice sul suo occhio era visibile, anche se un po' nascosta da quei ciuffi ribelli.
Raira lo guardò stupita: << Lo pensi sul serio? >>
<< Certo. Ma adesso è meglio andare a casa. >> l'Hatake si alzò, senza non appoggiare prima i soldi sul tavolo.
<< Sei sicuro di voler pagare te? >> chiese la castana, accorgendosi di tutte le premure dell'uomo.
Kakashi le sorrise: << In fondo sono stato io a chiederti di uscire, no? >>
Le guance di Raira si dipinsero di rosso, e il Ninja Copiatore ne fu compiaciuto, non la vedeva mai arrossire. Poi si rese conto di quello che aveva detto e dell'ovvio motivo della reazione della ragazza, e si corresse immediatamente: << Come amici, intendevo. >>
Lei rise, cercando di alzarsi, ma il troppo alcool bevuto le fece il primo scherzetto.
Kakashi si apprestò per sorreggerla: << In queste condizioni, vai poco lontano. Meglio se ci fermiamo a casa mia, è più vicina. >>
Il liquore le impediva di assemblare bene l'idee e di reagire coscientemente. Non si preoccupò minimamente di dover dormire a casa dell'Hatake, anzi, accettò anche abbastanza entusiasta.
Come percorsero il tragitto, era tutta un'altra storia. Alla fine, però, riuscirono ad giungere alla meta.
Appena entrati, Kakashi la appoggiò sul futon, mentre lui si chiuse in bagno, cercando di prendere un po' il controllo di sé. Una volta uscito, però, si rese conto che tutti i suoi sforzi erano stati inutili e resi vani dalla ragazza che si era appena tolta i pantaloni. Il suo essere ubriaca le donava un viso angelico e la rendeva un po' impacciata alla vista, tutte cose che la facevano trovare ancora più bella.
<< Ti da fastidio se dormo in mutante? >> chiese lei, come se fosse normale per i due << Mi danno fastidio. >>
L'uomo ne era abbastanza imbarazzato, ma cercò di ricordarsi che erano solo amici e cose del genere potevano succedere. Si affiancò alla ragazza, pronto per dormire e sperare che il dopo sbornia non fosse atroce.
Si distese a pancia in su, tenendo le braccia sotto la testa, cercava davvero il sonno, ma non arrivava. In compenso, però, c'era Raira, che era pronta a punzecchiarlo.
<< Non dirmi che hai sonno >>
<< Guarda un po' chi parla, quella che non si tiene in piedi. >> borbottò l'Hatake, rendendosi conto solo dopo della poca e pericolosa vicinanza dei due.
La castana si era appoggiata sui gomiti, mostrando la lingua: << Vedi? Ho il pieno controllo del mio corpo. >>
Kakashi le lanciò un'occhiataccia. Dunque adesso aveva la forza di tenersi su da sola.
<< Dai, non puoi dormire! >> continuò a lamentarsi lei, quando le venne un'idea. Se fosse stata lucida, si sarebbe anche resa conto di quanto pessima fosse.
Si buttò a farli il solletico, muovendo le dita velocemente per tutto il corpo di Kakashi, che era scoppiato a ridere.
<< Questa è guerra >> dichiarò, cominciando a sua volta a torturare la ragazza.
Continuarono una buffa e impacciata lotta, rotolandosi per tutta la lunghezza del futon.
Quando Raira si trovò seduta sopra di lui, la vicinanza dei loro visi era nuovamente troppo poca e troppo pericolosa, ma ovviamente, ignorarono anche questo particolare.
<< Voglio vederti senza maschera. >> disse lei, con un sorriso di sfida.
<< No, i veri shinobi non mostrano mai il loro viso. >>
<< Ma in questo momento non sei un ninja >> Raira gli diede un buffetto sulla fronte scoperta << Non porti neanche la fascia con il simbolo della Foglia. >>
Senza dare tempo all'Hatake di ribattere, gli abbassò il tessuto che gli copriva gran parte della faccia.
Quello che vide, la meravigliò. Era di una bellezza invidiabile, il naso era dritto e proporzionato, le labbra che non erano né troppo sottili né troppo carnose, sembravano delicate. Infine, c'era un piccolo neo posizionato sotto alla sinistra della bocca.
A quel punto, la vicinanza tra loro era quasi nulla.
Non seppe neanche lei cosa la spinse a farlo, se il troppo alcool o la disperazione, ma lo baciò con irruenza, lasciandolo inizialmente sorpreso. Ben presto, però, il Ninja Copiatore rispose, facendo danzare la propria lingua con quella della ragazza.
Raira si staccò lievemente, per permettere ad entrambi di riprendere fiato. Lo fissò attentamente, per poi tornare sulle sue labbra.
<< Mostrami tutto quello che hai imparato dai libri del Sennin, Kakashi. >>



Spazio autrice:
Vi prego, non ammazzatemi per il ritardo! Sì, certo, come se fosse solo questo il motivo per cui lo dovreste fare.
Parte gli scherzi, spero che comunque vi sia piaciuto. Ho appena terminato di scriverlo e visto che sono quattro giorni che non aggiorno, ho anche saltato la fase del controllo, dunque non so se ho fatto qualche errore, spero comunque che siate clementi.
Spero mi scusiate anche per aver aggiornato così tardi, ma forse un modo per farmi perdonare c'è.
Vi aggiungo la foto di Kakashi senza maschera, in caso qualcuno non l'avesse mai vista.
Il disegno è direttamente di Kishimoto e a mio parere è davvero bellissimo (il disegno o Kakashi?)
Bacii





 
   
 
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