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Autore: Hayhey    25/11/2015    4 recensioni
James Sirius Potter era estraneo alle ragazze. Al contrario dei suoi cugini –che se ne andavano in giro raccontando grandi avventure con ragazze bellissime, storie che riteneva comunque abbastanza inventate- non aveva mai avuto una ragazza e il suo pensiero non si era mai soffermato più di tanto su una di esse. Per lui non erano altro che persone destinate a diventare mamme e a far da mangiare come sua nonna Molly, o pazze come le sue cugine –soprattutto Rose e Roxanne, conosciute anche come ‘Duo Scavezzacollo’- che facevano degli scherzi fantastici.
James Sirius/OC - Rose/Scorpius
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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3. In cui la storia inizia a muoversi un po’
 
Sophie non aveva ancora parlato con James dal giorno in cui le aveva fatto quella proposta assurda. Che cosa gli sarebbe andata a ‘insegnare’? Lei? Come esempio per tutte le donne? Non aveva la minima idea di cosa dirgli e per questo, per una settimana, aveva cercato di evitarlo appena lo vedeva. Al tempo stesso, o quando lo vedeva nel solito corridoio, o che abbracciava la piccola Lily Potter senza motivo, o quando si sfregava gli occhi appena sveglio senza accorgersi degli occhiali, rimaneva sempre intenerita e sorrideva come una mamma orgogliosa.
Ne aveva parlato anche col Duo Scavezzacollo –che aveva riso per una mezzora buona con la Tassorosso che le guardava ormai rassegnata- e anche loro le avevano detto che, letteralmente, ‘solo una Tassorosso può farsi fregare da quel biscotto che è Jamie!’ e giù di risate nuovamente. Le aveva ringraziate freddamente e si era alzata, uscendo dalla Sala Grande. Più tardi, Rose l’aveva raggiunta e le aveva chiesto scusa da parte di entrambe.
“Ehi Soph, scusa davvero. Lo sai come siamo fatte Verdina,” sorrise la rossa, portandosi una mano a tirarsi i riccioli sulla nuca, “ma sono venuta a dirti che secondo me dovresti aiutarlo. Noi cugine ci abbiamo provato in tutti i modi, magari tu ci riesci! E magari poi vi metterete anche insieme!” sorrise malandrina.
“Ma Rose! Non è certo quello il mio obbiettivo!” sbottò indignata –ma sempre calma- la castana.
“Seh, seh…” borbottò qualcosa che assomigliava molto a un ‘poi lo vedremo’ e fece per andarsene.
“Rosie ma… quindi ci vado? Se poi mi chiede perché l’ho evitato in questi giorni?” domandò insicura.
Rose si girò sorridendo trionfante interiormente.
“Vedrai che ha la testa così fra le nuvole che non se ne sarà nemmeno accorto Verdina!” Il suo sorriso interiore si allargò ancora di più quando vide i suoi occhi verdi scurirsi leggermente. Quei due sono perfetti insieme! Adesso vedremo come si evolverà la cosa.
“Ah, okay… E smettila di chiamarmi con quel soprannome orribile!”
“Ma i tuoi capelli sono così strani! Devo pur rendere loro onore in qualche modo!”
“Rose Weasley. Lo sai vero che anche la pazienza di una Tassorosso non è infinita?” domandò Sophie.
La Corvonero decise saggiamente di andarsene salutandola con un sorriso tipico dei suoi e si diresse decisa verso i sotterranei Serperverde per estorcere la parola d’ordine a qualcuno. Fortuna volle –per i Serpeverde- che incontrò il cugino Albus proprio mentre usciva dall’entrata della Sala Comune.
“Ehi Rosie, che ci fai qua?” domandò il moro.
“Ciao Al! Stavo proprio cercando te! Mi serve un consiglio!”
Albus era stupefatto perché era la prima volta nella sua vita che sua cugina Rose gli chiedeva un consiglio. Di solito faceva sempre di testa sua e questo portava sempre a qualche disastro, quindi ora era un po’ spaventato di quello che gli poteva chiedere. E non si poteva aspettare di certo quello che successe.
Andarono in Biblioteca per essere più sicuri che nessuno li sentisse, sotto consiglio di Rose. Questo fece spaventare il povero Potter ancora di più, tanto che i suoi occhi guardavano la riccia come un mago che, preoccupato, non sa che risultato darà la sua pozione che emette vapori strani. Entrarono attraverso la porta imponente di quercia e attraversarono quasi tutta la sala, passarono di fianco a scaffali e scaffali di libri che raccontavano storie di maghi e streghe che avevano fatto grandi gesta, ma anche degli studenti che li avevano studiati in tutti quei secoli. Alla fine raggiunsero il tavolo più lontano dall’entrata in modo da essere nascosti a occhi e orecchie indiscrete.
“Albus Severus Potter,” cominciò Rose.
“Rose Weasley,” replicò Albus, beccandosi così un’occhiataccia dalla cugina.
“Ho un problema.”
“Dimmi tutto.” Altra occhiataccia.
“Sii serio, Albus. Dicevo, ho un problema. Mi piace Scorpius.” Diretta e sincera –beh, senza Roxanne di fianco.
Il Serpeverde strabuzzò gli occhi. Forse aveva sentito male.
“Scusa, puoi ripetere?”
“Mi piace Scorpius. Scorpius Malfoy. Sai, il tuo migliore amico. Quello alto, biondo, con gli occhiali, che quest’anno lo hanno reso un po’ più carino agli occhi di quelle arpie che ci sono in questa miseriaccia di scuola. Ed è per questo che sono venuta da te per chiederti come potrei fare per piacergli.”
La bocca di Albus era leggermente aperta, non si era ancora ripreso dalla notizia.
“Cioè, mi stai dicendo che quella che tutti credono adori fare scherzi a Scorpius Malfoy ne sia in realtà innamorata? –Rose alzò una mano per fermarlo,- Sì, va beh, ti piace, è la stessa cosa. Lo so che in realtà ne sei innamorata e non interrompermi che devo ancora capire bene la situazione. Insomma, ti piace Scorpius e vorresti il mio aiuto?” Rose annuì. “Ma perché non chiedi a Roxanne?”
“Perché abbiamo fatto un patto, se mai ci piacerà qualcuno deve essere accettato dall’altra, e lei non accetterà mai Scorpius. Ma magari, se vede che è simpatico come quando lo vedo ridere insieme a te e non solo lo sfigatello secchione che credono tutti, si convincerà!”
Gli occhi di Rose dicevano tutto quello che le parole non potevano e furono quelli a convincere il Serpeverde. Anche se era certo che il bene che le voleva Roxanne avrebbe superato il fatto che la sua cotta fosse proprio per Scorp.
“Ok, lo farò. Ma, -la rossa lo guardò preoccupata- sì, c’è un ma. Io non ho la più pallida idea di come fare cara mia.”
“Oh, ma quello non è un gran problema. Basterà che tu mi metta in buona luce o che tu semplicemente scopra cosa pensa di me. O che io smetta di non venire con te quando sei con lui. O…”
“Ho capito, grazie Rose.” Al scoppiò a ridere per la dolcezza della sua cugina innamorata. “Sei davvero carina innamorata, sai? Forse dovresti farti vedere così da lui.”
La Corvonero lo fulminò con lo sguardo.
“Che c’è?” rise Al, per poi sporgersi sul tavolo e scompigliarle i capelli, che diventarono ancora più disordinati del solito, con ricci che spuntavano non si sa da dove e finivano chissà dove.
 
Sophie si era finalmente decisa, sarebbe andata a parlare con James. Ovviamente prima doveva trovarlo e non sapeva dov’era, aveva cercato in tutti i posti in cui era di solito: il corridoio, la Sala Grande e aveva chiesto anche a Fred Weasley se fosse nella Sala Comune di Grifondoro, ma non era neanche lì. Guardò nel chiosco interno della scuola e vi trovò Lily Potter, piccolina e con i capelli rossi e lisci, simile in tutto e per tutto a sua madre, che aveva intravisto molte volte alla stazione di King’s Cross.
“Ehi, Lily,” la salutò, “come va?”
Lily si girò verso di lei e sorrise gentile, come era suo solito. Se poi le andavi contro, o andavi contro qualche sua amica o amico, diventava una vera peperina con una lingua ben affilata, cosa che prendeva di sprovvista chiunque non la conoscesse.
“Ciao Sophie! Tutto bene, tu? Hai bisogno?”
“Tutto bene, grazie! A dire la verità, sì. Stavo cercando tuo fratello James, l’hai per caso visto?”
“Penso sia nella Torre di Astronomia e che stia pensando a qualche cosa di profondo come sempre.” Sorrise la rossa.
Sentendo il commento della Grifondoro, Sophie sorrise d’istinto al pensiero delle volte, poche, che aveva parlato con lui e aveva capito già com’era: un sognatore a cui non importava il giudizio degli altri. Forse dovrei dirle che James è una settimana che mi stressa chiedendomi se ho visto ‘una ragazza con i capelli metà verdi e metà castani che si chiama Sophie Clavy’, come se non sapessi chi è la migliore amica di due mie cugine poi, pensò Lily.
“Sai che è una settimana che mi chiede se per caso ti ho visto?”
Sophie arrossì imbarazzata, poi notò il sorriso di Lily e disse: “Ma è una cosa di voi Weasley-Potter quel sorriso malandrino? Ti giuro che ce l’avete tutti tranne James!” Cazzo. Così la induco ancora di più a pensare male, come Rose, e ci siamo appena conosciuti! Non è mica la prima volta che parlo con un ragazzo!
“Può darsi Sophie, può darsi. Ora va’ e non stropicciarmelo troppo, che poi non mi abbraccia bene. E non dirgli che mi piacciono i suoi abbracci. Ne va della mia reputazione.” Le fece l’occhiolino e si allontanò verso un’amica che la stava chiamando.
La Tassa era rossa da capo a piedi, sentiva il viso e le orecchie in fiamme e non seppe mai come trovò il coraggio di salire sulla Torre di Astronomia, dove vide James da dietro, i capelli ricci mossi leggermente dal vento freddo di novembre, le braccia appoggiate alla balaustra e la testa rivolta verso l’orizzonte ad osservare un altro tramonto. Si avvicinò silenziosa e si appoggiò alla balaustra come lui, facendolo girare. Gli sorrise e lui ricambiò con un sorriso enorme di benvenuto e poi stettero in silenzio a godersi il tramonto.



-My corner-
Ma buona sera a tutti!!
Eccomi, in ritardo di due giorni (sorry), con un nuovo e fresco capitolo! Spero che vi piaccia e grazie a tutti quelli che hanno recensito (siete un botto)!! Ora vado a cenare se no me matan (mi ammazzano)!
Con tanti muffins,
hayhey:3
ps. questo capitolo è dedicato a GeaRoseMalfoy perchè è una persona fantastica (lei sa perchè) e la storia è per JustAHeartBeat!

 
   
 
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