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Autore: _Justadream_    25/11/2015    0 recensioni
"Riuscirai sempre a trovarmi nelle tue parole,è la che vivrò".Questo era ciò che mi aveva detto mia madre prima di lasciarmi in quel terribile giorno.Non avevo mai avuto,prima di allora,un vero e proprio pretesto per pensarci,gente che viene continuamente al mondo e gente che se ne va,in un flusso continuo che non si ferma mai.Ma non per lei.Lei non doveva far parte di quel flusso.Doveva restare qui con me,fin quando ce l'avrei fatta da sola,fin quando sarei stata capace di contare sulle mie forze.E invece no,la morte,ossessionata dagli esseri umani,me l'ha strappata via e trascinata con sé.Non voglio pensare che lei faccia parte di quel flusso o magari,come diceva Foscolo,faccia parte del "nulla eterno".No,non é possibile,lei era troppo unica per far parte di quel gruppo.Lei è con me,nelle mie parole,e sono sicura che un giorno ci rincontreremo di nuovo.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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II Capitolo ~ II Capitolo: I don't need anyone's help

 POV di Rose.

<< Ehi Rose >>. Mio fratello cerca di svegliarmi. << Sono stanca lasciami dormire >>. La sveglia suona di nuovo. << Ti prego spegni quel aggeggio infernale >>. Mi copro le orecchie con il cuscino. << La sveglia suonerà finché tu non ti alzi ti avverto >> mi minaccia. << Ok va bene mi alzo >>.Stendo le braccia al cielo ancora con gli occhi chiusi. << Non ti prendo in braccio >> << e dai >> << no alza il sedere! >> è categorico.<< Che cattivo che sei >> . Scendiamo insieme al piano di sotto.<< Buongiorno >> mio padre avvicina la tazza di caffè alla sua bocca e ne beve un sorso.Sembra sereno. << Io ho fame >> Giona si siede a tavola.Rimango sulla soglia della porta.<< Tu Rose non fai colazione? >> domanda mio padre << Mangerò solamente una mela >>. << tieni >> Giona me ne lancia una.La prendo al volo.<< Grazie >> detto ciò torno in camera per prepararmi.Osservo il mio riflesso sullo specchio.Sembro un mostro.Mi aggiusto la maglia,e la collana di mia madre appare attorno al mio collo.La prendo tra le mani.Quando ero piccola chiedevo sempre a mia madre di farmela vedere,era come se io fossi una falena e la collana la luce.Ne ero attratta.Lei mi diceva che sarebbe stata mia.L'ho ereditata troppo presto.Mi butto sul letto.<< ROSE SBRIGATI >> urla mio padre.Esco di casa e mi trovo lei.Zainetto rosa sulle spalle e lunghe ciocche bionde che le delineano il viso.Mi sorride beata.<< Brown ci sei? >> << tuo fratello mi ha stregata >> << è già uscito!? credevo stesse ancora in casa >> << no è passato Ian a prenderlo con la moto >>.Lui.E' un tormento quel ragazzo. << se non fossi pazza di tuo fratello sarei pazza di Ian >> afferma convinta. << E' uno sbruffone! >> lo definirei odioso. << Ammettilo Rose è bello! A proposito ho sentito che ieri ha lasciato Charlotte >> era durato già fin troppo.La durata massima delle sue "avventure" è meno di 12 ore. << Non sono cose che mi riguardano >> . << Che succede White ti sei svegliata di mal umore oggi ? >> << no figurati e solo che non mi interessa ciò che fa Ian della sua "misera" vita >>  << vedrai che ora che Ian è tornato single sarà circondato da sanguisughe e di conseguenza anche tuo fratello>> sputa in tono amaro.Arriviamo davanti scuola.Vedo Ian e mio fratello alla loro solita postazione,intenti a parlare con almeno venti ragazze.<< che ti avevo detto!? >> afferma Mary irritata.Incrocio lo sguardo di Giona e alzo la mano per salutarlo.Lui ricambia il mio saluto.Il suo gesto però attira l'attenzione di Ian,che rivolge il suo sguardo su di me.Ci guardiamo negli occhi dieci secondi buoni.Finché lui non decide,controvoglia,di farmi un cenno di saluto.Giuro lo odio.Ricambio il suo saluto e mi giro verso Mary.Guarda la ragazza che abbraccia mio fratello. << Ti giuro io la faccio fuori! >> afferma in tono minaccioso << direi di andarcene da qui >>.La trascino a forza via di lì,altrimenti non so che fine farebbe quella ragazza.Mary prende l'elastico dal suo polso e si lega i capelli in maniera frettolosa.Quando fa così non si prospetta nulla di buono. << Calmati Mary >>.Cerco di calmarla,ma invano. << Perché non riesco ad attirare l'attenzione di tuo fratello? sono brutta per caso! >>. La guardo in maniera confusa.I capelli raccolti mettono in risalto i suoi zigomi e le ciocche bionde fanno risaltare l'azzurro dei suoi occhi.Infine il suo naso piccolino e le labbra carnose al punto giusto completano il suo viso in maniera perfetta.<< Ma che dici Mary,tu sei bellissima,i maschi sono tutti stupidi,mio fratello compreso >> << oggi pomeriggio devi andare dalla psicologa? >> mi chiede così,dal nulla.Sembra che si sia calmata. << Dovrei ma non voglio andarci >> << non credi che lei possa aiutarti,gli incubi ti tormentano,forse lei potrebbe... >> << no Mary non ti ci mettere anche tu! io sto bene! >> << non ti ho vista "BENE" quando l'altro giorno stavi su quel letto d'ospedale >> << abbassa la voce vuoi che ti senta tutta la scuola! >> << senti Rose,sai perfettamente che io ti sostengo in ogni tua scelta ma questa volta stai sbagliando,la psicologa può aiutarti >> << non ho bisogno dell'aiuto di nessuno,me la sono sempre cavata egregiamente >> << si infatti abbiamo visto dove ti ha portata! Per favore pensaci meglio Rose,secondo me lei può aiutarti >> << non credo sia questo il luogo adeguato per parlarne >> << va bene hai ragione andiamo in classe >>.
                                                                                                                             *

Dopo ore estenuanti di lezione la carpenella si è decisa a suonare.Come se fossimo tutti stregati seguiamo la folla che si crea fino a raggiungere l'uscita. << Sta arrivando tuo fratello >> sussurra Mary. << Ragazze! >> ci saluta con un sorriso.Sento intensificarsi la stretta di Mary sul mio braccio. << hai bisogno di qualcosa? >> gli chiedo schietta. << sinceramente sono venuto solo per dirti  che papà mi ha chiamato prima e mi ha detto che oggi non può portarti dalla psicologa quindi mi sono offerto io di accompagnarti >> << che felicità! >>.Mary mi tira una gomitata << ciò volevo dire... >> << tranquillo Giona tua sorella è davvero contenta di andare dalla psicologa oggi vero Rose? >> domanda retorica Mary.Annuisco in maniera meccanica,facendo nascere un sorriso sul volto di mio fratello. Mary mi riaccompagna a casa. Mi saluta con un bacio e mi incita di nuovo a farmi aiutare dalla psicologa.Inserisco la chiave nella serratura del portone facendo una leggera pressione verso destra. << Giona ci sei? >> domando appena entro. Tutto tace. Decido quindi di andare spedita verso la cucina. Apro il frigorifero.Prendo la bottiglia d'acqua e cerco il mio solito bicchiere per riempirlo.Stare a casa completamente sola mi crea sentimenti contrastanti,mi è sempre piaciuta la tranquillità,ma allo stesso tempo avere la mente così libera mi porta a pensare,e ragionare di più non mi fa bene. << ROSE! >> urla una voce dietro di me.Sobbalzo per lo spavento e il bicchiere sfugge dalla mia presa frantumandosi a terra.Mi giro in maniera fin troppo cauta verso il proprietario dalla voce.Ian è qui. Davanti a me.Con il suo solito sorriso beffardo.Inizio a maledirlo mentalmente. << Che ci fai qui? >> la voce mi esce fin troppo alta,quasi urlo. << Che c'è tesoro ti spaventi per così poco! >> il tono spavaldo con cui mi parla mi fa uscire fuori di testa. << Un essere ripugnante come te farebbe spaventare chiunque >> affermo acida cercando di ferire il suo ego.Il risultato è meno di zero. << Oh Rose! Piccola e ingenua Rose! se fossi così ripugnante non sarei il ragazzo più corteggiato della scuola >> << sicuramente non sei il più umile >> << l'umiltà non è una mia caratteristica,per essere veramente qualcuno devi prima credere in te stesso >> << direi che tu ci credi fin troppo >> << che caratterino White,sei sempre stata tenace,fin da bambina! >>. << Voi due state sempre a litigare! >> afferma mio fratello entrando in cucina. << Ha iniziato lui,mi ha fatta spaventare e mi è caduto il bicchiere a terra >> << ma se quando sei entrata io già stavo in cucina,non dare la colpa a me per la tua goffaggine! >> << la mia che? >> spero di aver capito male. << La tua goffaggine, che c'è devo per caso farti lo spelling? >>. << Giona perché non mi hai detto che veniva? >> scaglio la mia rabbia contro mio fratello.L'espressione confusa sul suo volto. << Sinceramente non ci stavo pensando per niente >> sembra sinceramente spaventato. Decido di tranquillizzarmi un pò,sembro sicuramente una pazza in questo momento. Sento l'adrenalina di prima abbandonare lentamente il mio corpo. << Devi essere avvisata di ogni cosa? >> sputa fuori,aspro,Ian. Ecco che il sangue inizia a pompare più velocemente e la rabbia si rimpossessa di nuovo del mio corpo. << Quando riguarda te si! Almeno mi preparo psicologicamente! >> mi avvicino di più a lui. I suoi occhi verdi pieni di rabbia a pochi centimetri dai miei.<< Finitela di punzecchiarvi a vicenda >> Giona sbotta mettendosi fra di noi.Il contatto dei nostri occhi si scioglie.

                                                                                                                                    *

Salgo le scale in maniera frettolosa.Fanculo Ian.Si diverte sempre a stuzzicarmi.Lo odio.Il battibecco con lui oltre ad avermi innervosita mi ha completamente sfinita.Basta pensare a lui,non si merita nemmeno quello.Entro in camera.Sbatto la porta dietro di me.Cavolo che nervoso che mi mette! con quel suo solito sorriso beffardo che ti far venir voglia di tirargli uno schiaffo in piena faccia,sinceramente non so come ho fatto tutti questi anni a trattenermi dal farlo realmente,e rendere la mia fantasia una bella macchia rossa sulla sua faccia.Mi butto sul letto.Il telefono inizia a squillare.Leggo il mittente della chiamata. La scritta papà illumina la schermata.Non sono pronta per un nuovo round.Sopratutto con mio padre.Metto il silenzioso e appoggio il telefono sul comodino di legno vicino al mio letto.Lo schermo rivolto verso il basso così che l'illuminazione non mi dia fastidio.Chiudo gli occhi.Voglio solo riposare un pò.Sento la voce di mia madre chiamarmi.Gli occhi si aprono di colpo.Sento come se il mio cuore fosse stato trafitto da una lancia.Non riesco a trattenere le lacrime che mi solcano il viso.Mi metto una mano sul cuore,mentre con l'altra stringo la collana di mia madre.Sento la temperatura abbassarsi di colpo.Ho i brividi,tremo come una foglia.Non di nuovo.Sopratutto non con Ian di sotto.Faccio respiri profondi,ma sento di star per cadere di nuovo in un vortice ormai famigliare.La testa mi gira.Prendo tremante il telefono in mano e cerco Mary in rubrica.Risponde al secondo squillo.<< Ehi Rose che succede? >> << Mary >> riesco a dire tra le lacrime. << Oddio non di nuovo Rose! Dov'è tuo fratello? Cavolo ora lo chiamo >> << NO! non chiamarlo e di sotto con Ian >> << sempre testarda tu! Ascolta cerca di calmarti,fai dei respiri profondi >> mi istruisce.Faccio come dice. << Così bravissima >>.Continua ad incitarmi.Sento il cuore decelerare lentamente.Il freddo che prima si era impossessato del mio corpo svanisce come per magia.Mi asciugo le traccie di lacrime rimaste con il dorso della mano.<< va meglio ora?  >> la voce di Mary mi è di conforto.

                                                                                                                                        * 

I miei battiti sono tornati ad un ritmo normale dopo aver chiuso la chiamata con Mary.Sento bussare alla porta.<< Rose! >>.Mio fratello mi incita ad aprirgli.In questo momento non voglio sentire nessuno,ma il bussare incessante di Giona mi spinge ad alzarmi dal letto.Forse deve darmi qualche bella notizia,tipo che Ian è morto!. << Che vuoi? >> domando appena apro la porta. << Volevo dirti che mi sono ricordato ora che devo accompagnare nonna a fare una visita questo pomeriggio >>. Non è proprio la notizia che mi aspettavo di sentire,ma posso comunque definirla bella,almeno non dovrò andare da quella pazza psicopatica per farmi fare il terzo grado. << so che devi andare dalla psicologa quindi stavo pensando che potrebbe accompagnarti Ian >>. COSA? Mi strozzo con la mia stessa saliva. << Ma dico sei pazzo! spero tu stia scherzando! Io non vado dalla psicologa sopratutto non con lui >>. << Di che parlate? >>.Ian appare dal nulla.Da un morso alla mela che ha in mano.Prego Giona con gli occhi per non dire niente a Ian,ma capisco di aver perso quando inizia a parlare << dovresti farmi un favore >> chiede al suo amico. << dimmi tutto fratello >>.Ian mette un braccio intorno alle spalle di Giona.Dopo che saprà in cosa consiste il favore quel suo sorriso svanirà.Mi ritrovo ad essere quasi compiaciuta di ciò.<< Dovresti accompagnare mia sorella da una parte >> come previsto il sorriso di Ian svanisce << questo non è un favore è molto di più amico.Devo proprio? La principessa non può usare i suoi piedini >> sbuffa sonoramente e quello che mi fa più arrabbiare e che non nasconde per niente il suo fastidio << Senti carissimo nemmeno io gioisco del fatto che mi devi accompagnare,mio fratello si è fissato,potrei anche andare da sola se voglio >> << per una volta sono d'accordo con la rompiscatole >> afferma Ian scompigliandomi i capelli. << Leva le tue manacce da me! >> << Senti Ian,mi dispiace ma ho davvero bisogno del tuo aiuto,devi assicurarti che lei vada nel posto in cui ti dico va bene? >> Ian guarda Giona perplesso poi accetta poco convinto.
         
                                                                                                                                             *

<< PRINCIPESSA LA SUA CARROZZA LA STA' ASPETTANDO >> urla Ian dal piano di sotto.Mio fratello se ne andato da meno di cinque minuti e io già non lo sopporto più. << Finiscila di chiamarmi principessa,non ci ho mai creduto a queste cose >> << forse ogni tanto ti dimentichi che vengo in questa casa da tutta la vita e ti ho vista crescere,ti spiavo ogni tanto quando stavi in camera tua e vedevo come ti mettevi  davanti allo specchio e ti provavi la tua adorata coroncina >>.Mi ricordo della coroncina,me la regalò mio padre quando ero piccola,la odiavo,però alcune volte me la mettevo giusto per provare a vedere cosa si provasse ad indossarla.Aspetta Ian mi spiava!?. << Come ti sei permesso di spiarmi? >> << su via che sarà mai,ero piccolo ed ingenuo >> << eri stronzo fin da piccolo! >> affermo acida << Dove vai vestita così? >> << mi devi accompagnare in quel posto non ti ricordi? >> << si me lo ricordo ma devi metterti qualcosa sopra alla maglietta >> << perché mai? >> << perché andiamo con la mia moto >> mi lancia il casco che ha in mano,non mi ero nemmeno accorta che  lo avesse,lo prendo al volo.Esco fuori con il mio adorato giubbotto di pelle nero e vado verso Ian che mi aspetta con il casco in testa,già in sella alla sua adorata moto,mi rivolge un sorriso,e giuro davvero di aver sentito una scossa dentro di me.Scuoto leggermente la testa per eliminare quella sensazione dal mio corpo,per poi continuare a camminare verso Ian.Cerco di salire sulla moto e lui mi offre la sua mano << non ne ho bisogno! >> declino in modo scorbutico la sua offerta.Mi allaccio bene il casco.<< Ti conviene aggrapparti a me altrimenti potresti cadere >> << non preoccuparti fortunatamente ho un buon equilibrio >> << fa come vuoi >> << bene >> rispondo secca << bene >> << senti puoi partire così questa agonia finisce prima >>. << Vuoi rallentare! hai passato il semaforo rosso,chi te l'ha data la patente per questo coso! >> urlo per sovrastare il rumore del motore della moto,e farmi sentire da Ian << se ti aggrappassi a me non ci sarebbero tutti questi problemi! >> mi risponde secco.Cerca di prendere il mio braccio. << che stai facendo? >> domando allontanandomi da lui << ti voglio far vedere come devi aggrapparti a me >> << senti rimetti la tua mano sul manubrio,non vorrei fare un incidente >> << tu sempre così testarda! finiscila! >>.Mi coglie impreparata e riesce a prendere il mio braccio, lo avvolge alla sua vita e poi fa lo stesso con l'altro,decido di non controbattere non perché la cosa mi stia bene,solo perché sto davvero temendo per la mia vita.Non so come arriviamo sani e salvi davanti all'edificio della psicologa,so solo che quando Ian rallenta un pò per parcheggiare,come una molla scendo dalla moto e mi avvio verso l'entrata dell'edificio.Lo convincerò ad andare via,e dopo me ne tornerò a casa a piedi così da far credere a Giona e mio padre di essere andata dalla psicologa. << Dove stai andando? >>.Mi giro verso Ian.Sembra confuso. << Scusa! mi sono scordata di ridarti il casco! >> mi avvicino con il sorriso più falso del mondo e glielo metto sulle gambe,poi riprendo la mia fuga verso la porta d'entrata.Il mio braccio viene tirato.Due occhi verdi mi fissano. << che vuoi? >> domando schietta << prima ti ho domandato dove stavi andando >> << stavo entrando nell'edificio >> << e non potevi aspettarmi? >> << il tuo compito è finito Ian,dovevi solamente accompagnarmi ora lascia il mio braccio e fammi andare,vatti a fare un giretto con Charlotte e lasciami stare,dirò a mio fratello che sei stato con me quindi non preoccuparti puoi andare! >> << tu credi davvero che io creda a tutta questa storia!? So bene che se io me ne andrò tu non entrerai in quel edificio,sono un maestro in queste cose non puoi di certo ingannarmi >> << beh immagino! sei diventato un maestro a forza di uscire di nascosto dalle camere delle  povere sfortunate che sono state con te! >>.La cattiveria nella mia voce e percepibile.Ian sospira. << cosa c'entra questo? e poi che ne sai tu della mia vita privata >> << che cosa ti importa a te se io entro o no in quell'edificio? >> domando esasperata.Voglio che se ne vada,il più lontano possibile da me. << a me non importa niente,ma ho visto il modo in cui tuo fratello mi ha chiesto questo favore,se non era una cosa tanto importante non si sarebbe raccomandato con me un'infinità di volte per assicurarsi che tu vada lì.Non so cosa tu debba fare ma tu ci andrai a costo di portarci in braccio >>.Lo guardo negli occhi.E' convinto della sua decisione,non ho scelta.

                                                                                                                                *

In ascensore l'atmosfera è imbarazzante.Ho acconsentito a salire perché conoscendo Ian mi avrebbe davvero portata qui in braccio, è troppo testardo non posso competere. << Smettila di fissarmi! >>.Lo sguardo incessante di Ian mi mette in soggezione. << non tutto il mondo gira intorno a te principessa,stavo guardando quel ragno,è davvero enorme  >>. Cosa?.Giro di poco la testa verso destra giusto per ritrovarmi il ragno a pochi centimetri dalla faccia.Sobbalzo per lo spavento.Odio terribilmente i ragni,non sono mai stata tanto schizzinosa come le altre ragazze,ma i ragni non posso proprio vederli.Troppo pelosi,troppo schifosi!.<< Ora mi abbracci? >> domanda retorico Ian.Che cosa? io non lo sto...capisco di trovarmi abbracciata a lui quando apro leggermente gli occhi che tenevo precedentemente chiusi.Mi stacco all'istante dal suo corpo,piuttosto imbarazzata della situazione.Finalmente le porte dell'ascensore si aprono.Esco fuori più veloce di un fulmine con Ian che mi segue a ruota.<< Perché stai correndo? >> mi domanda << non sto correndo! >> << si invece quindi finiscila >>.Non voglio che lui sappia che io vado dalla psicologa,nel giro di un giorno lo saprebbe tutta la scuola, parlerebbero tutti di questa storia e io non sarei più la ragazza sconosciuta del liceo,e sinceramente non ci tengo.<< Ian smettila di seguirmi! >> << ti ho detto che ti accompagno >> << DEVO ENTRARE QUI! >> urlo stanca di convincerlo a non seguirmi,indicando la porta dietro di me.Ian guarda la porta.Sembra che stia lentamente capendo tutto.Ho già attivato il mio cervello per inventarmi una scusa plausibile per tutto questo,quando sento una risata.Mi giro e lo vedo quasi a terra,per il troppo ride. << che stai facendo? >> domando del tutto sconvolta della sua reazione.<< Vai dalla psicologa! Non ci credo,lo sapevo che eri pazza ma ora ne ho la conferma >> << STRONZO! >> urlo prima di entrare dalla psicologa.

                                                                                                                              *

<< Tutto bene? >> mi domanda ingenuamente la mia psicologa.Annuisco meccanicamente con la testa,cercando di calmare la mia rabbia.I suoi occhi,fin troppo grandi,sono fissi su di me.Come se volessero leggermi dentro e questo mi spaventa.Non voglio il suo aiuto.Non voglio l'aiuto di nessuno.Non ne ho bisogno. << Questa volta è stata più leggera? >>.A cosa si riferisce?.La guardo in modo confuso. << Mi riferisco alla crisi >>.Come fa a saperlo?. << credo di aver inquadrato bene la situazione.Secondo una mia ipotesi la crisi che hai avuto non è un episodio isolato,so che i medici hanno affermato il contrario,ma io ho un opinione diversa,è possibile che mi sbaglio.Capisco sempre di più che il tuo corpo sta collassando sotto il peso della perdita di tua madre >>.Sento una fitta trafiggermi il cuore. << Fidati di me,voglio solo aiutarti Rose >> << NON HO BISOGNO DELL'AIUTO DI NESSUNO! >> urlo ormai stanca di sentire tutti ripetermi la stessa cosa. << Non è vero Rose,ne hai bisogno,non so davvero quanto ancora il tuo corpo sia in grado di reggere questo peso così opprimente! devi superare una volta per tutte la morte di tua madre e continuare a vivere,perché Rose sono sicura che tua madre vorrebbe questo >> .Vivere?. << Vivere? se vivere implica dimenticare mia madre allora non voglio >> alzo la voce in modo che il mio pensiero gli arrivi in maniera chiara. << Nessuno vuole che tu la dimentichi >> afferma prendendomi per le spalle.La guardo negli occhi e mi sembra sincera. << Fidati di me Rose >>.La sua voce così delicata mi fa involontariamente ricordare il calore della voce di mia madre e le lacrime escono contro la mia volontà.Le numerose lacrime offuscano la mia vista,e mi rendo conto che la mia psicologa mi sta abbracciando solo quando il mio corpo sussulta al contatto.

                                                                                                                                 *
POV di Ian.

"Stronzo". L'insulto urlato da Rose mi martella la testa.Secondo il vocabolario italiano la parola stronzo indica una persona stupida e odiosa.Sullo stupido avrei qualcosa da ridire,ma sull'odioso non ho nulla da controbattere.Se mi definisco realmente uno stronzo? Si,direi proprio di si,cioè sinceramente io non ci trovo nulla di male nel mio comportamento,però le ragazze non fanno altro che urlarmi questo,quindi credo proprio che per il sesso femminile io incarni proprio le caratteristiche del perfetto stronzo.A proposito di ragazze,quella receptionist non smette di fissarmi.Non sembra molto più grande di me,direi proprio che posso provarci.Mi avvicino in maniera cauta,come un felino che deve catturare la sua preda.<< Ehi! >> la saluto con la mano appoggiando il mio gomito sinistro sulla scrivania,lei ridacchia per poi ricambiare il saluto.<< Posso avere il piacere di conoscere il tuo nome? >> domando << mi chiamo Isabel >> << Come mai una ragazza cosi carina lavora qui? >> << tu invece come ti chiami? Perché sei qui? >> domanda schietta  << mi chiamo Ian.ho accompagnato una mia "amica" >> mimo con le mani le virgolette << ho visto come litigavi prima con quella ragazza che hai accompagnato qui e di sicuro so di non poterla definire semplicemente tua "amica".Sei un bel ragazzo e di sicuro non sei il tipo che passa inosservato ma francamente non mi interessano i ragazzi impegnati >> .Cosa? Io impegnato?. Scoppio in una fragorosa risata  << hai capito male io e lei non stiamo insieme,non siamo nemmeno amici >> affermo stizzito.Io fidanzato? con Rose? davvero il colmo.Tutte le cellule del mio corpo ridono al solo pensiero.Isabel continua a guardarmi,aspettando forse che io faccia la mia prossima mossa.Ma sono bloccato.Ripenso al viso di Rose.A come i suoi occhi fossero lucidi per una battuta che forse l'ha ferita.Il mio corpo smette di ridere.Mi sento colpevole?. La mia bocca inizia a parlare inconsapevolmente.<< Perché lei viene qui? >> domando, sinceramente interessato, a Isabel.<< Non lo so,so solo che il suo caso è molto delicato,viene qui ogni pomeriggio da 2 giorni ormai,e da quello che so dovrà continuare così per almeno un anno >>. Addirittura per un intero anno? Che cosa cazzo gli è successo? Perché Giona non me ne ha parlato?. Troppe domande,senza una risposta,mi frullano nella mente. Mi allontano dalla receptionist per avvicinarmi di nuovo alla porta di legno che Rose ha varcato poco fa.<<
NON HO BISOGNO DELL'AIUTO DI NESSUNO! >> sento il suo urlo e mi avvicino immediatamente alla porta per riuscire a sentire qualcosa.Quando la sento singhiozzare non ci penso due volte ad entrare.La vedo di schiena,mentre quella che sembra essere la sua psicologa la abbraccia.La sento piangere.Non è la stessa Rose che mi tiene sempre testa.E' la prima volta che la vedo così fragile. Fragile come quei vasi antichi che mia madre custodisce con tanta premura.Che cosa l'ha ridotta così?.Mi sento scomodo nel guardare questa scena.Sono sicuro che lei non vorrebbe che io la veda così.Voglio andarmene così da non farla sentire a disagio.<< Non sapevo avessimo un ospite >> vengo strappato dai miei pensieri dalla voce della psicologa.Osservo Rose mentre si gira lentamente.Quando punta i suoi occhi su di me,mi pento di essere entrato.I suoi occhi verdi , a causa del pianto sono più chiari del solito e quando mi mettono bene a fuoco  si dilatano.Vedo che è a disagio,ed è proprio quello che non volevo che accadesse.Complimenti Ian hai solamente peggiorato la situazione! << scusate io non volevo interrompere >>affermo velocemente, per la prima volta in tutta la mia vita sono imbarazzato.


 POV di Rose.

<< Non sapevo avessimo un ospite >> la battuta della psicologa mi costringe a tornare in me.Di che ospite sta parlando?.Mi giro molto lentamente verso la porta di legno e vedo l'ultima persona che avrei voluto vedere in questo momento.Sento i suoi occhi su tutto il mio corpo,si concentrano sopratutto su i miei occhi.Mi sento a disagio.Perché è entrato? Ha sentito qualcosa ? Che cosa penserà dopo avermi vista così?.Mille domande mi martellano la testa e inizio ad agitarmi sul posto. << scusate io non volevo interrompere >> afferma velocemente,alzo lo sguardo su di lui,non mi ero nemmeno accorta di averlo abbassato.Leggo nei suoi occhi imbarazzo.Ian imbarazzato? Non è possibile. << conosci Rose giovanotto? >> domanda curiosa la mia strizza-cervelli, << si >> risponde,ormai più calmo,Ian. << Rose non mi avevi mai parlato del tuo fidanzato? >>.Il mio che? Fidanzato? Io ed Ian fidanzati?. << Non siamo fidanzati >> mi affretto a dire contemporaneamente con Ian << lui è solo un amico di mio fratello >> aggiungo cercando di calmarmi. << Capisco,va bene Rose direi che per oggi può bastare così >>  << Se dovete continuare io me ne esco,scusate ancora per aver interrotto la seduta >> << oh non preoccuparti giovanotto,la seduta è finita,penso che per oggi  ho fatto stancare abbastanza Rose,ci vediamo domani Rose,mi raccomando >> ci saluta cordialmente accompagnandoci alla porta.Una volta usciti dalla porta di legno,il silenzio regna tra me ed Ian.Camminiamo verso l'ascensore ancora avvolti dal silenzio più totale,finché una voce non richiama la nostra attenzione << Ian >> vedo una ragazza correre verso di noi.Il volto della ragazza mi è famigliare e non ci metto molto a ricollegare quel volto alla receptionist che incontro sempre all'entrata. Come fa a conoscere Ian? << Ian scusami volevo lasciarti questo >> sventola davanti a se un foglietto. Che cosa ci sarà mai scritto?  << c'è il mio numero di telefono prendilo e chiamami se hai tempo >> lascia il biglietto nella mani di Ian, che ha assunto un'espressione abbastanza sconvolta, per poi andarsene in maniera seducente.In ascensore l'imbarazzo è palpabile.<< Allora ora ci provi anche con le receptionist? >> << se una ragazza è bella non mi pongo limiti >> mi risponde schietto. Ora che gli prende? Non si starà per caso comportando così perché mi ha vista prima in quello stato?. << Che succede Ian? >> domando nervosa al ragazzo privo di espressione di fianco a me << Che cosa ti è successo? Perché tutta questa merda? >> mi domanda semplicemente. Rimango a guardarlo negli occhi e spero che questa tortura finisca il prima possibile. Non me la sento di condividere con Ian una problematica così intima. Mi prenderebbe per pazza se sapesse tutto quello che è successo. La mia crisi,l'ospedale,la psicologa. E' tutto così complicato. Lui non riuscirebbe a capire. Le mie preghiere vengono ascoltate e le porte dell'ascensore si spalancano. Mi precipito fuori. Inizio a correre involontariamente,cercando di scappare da questa situazione scomoda. << Rose fermati >> . Sento i passi veloci di Ian e suppongo che probabilmente anche lui stia correndo. Mi sento in trappola. So già che lui mi raggiungerà. Quando sento la sua mano avvolgersi attorno al mio polso mi volto verso di lui. Ho la mente offuscata dalla paura che lui possa riempirmi di domande,a cui io non posso rispondere. Non devo rispondere. Mentre la mia testa sembra scoppiare,sopraffatta da tutti questi pensieri,Ian mi stupisce,agendo nel modo in cui mai mi sarei aspettata << ti riaccompagno a casa >> mi dice senza troppi giri di parole.

                                                                                                                                   *

Il viaggio in moto insieme ad Ian è silenzioso,rispetto al precedente. Riesco quasi a sentire oltre al rumore del motore quello dei suoi pensieri. So che vorrebbe chiedermi molto cose.E' il classico ragazzo che non si fa mai gli affari suoi,guarda caso nella maggior parte dei pettegolezzi a scuola c'è sempre lui di mezzo.Una volta arrivati davanti casa mia scendo dalla moto,gli porgo il casco per poi allontanarmi verso il portone di casa. Lo sento armeggiare con il sedile della sua moto,probabilmente per mettere a posto il casco che mi ha prestato. Forse dovrei dirgli grazie. No ma dai,io che ringrazio Ian per qualcosa! Oltretutto non volevo nemmeno che mi accompagnasse,nel caso dovrebbe essere mio fratello a ringraziarlo. Sento il rumore del motore e capisco che sta per ripartire. << Grazie! >> mi volto verso di lui urlando  per riuscire a farmi sentire. Tutte le mie paranoie sono andate a farsi fottere. Mi saluta con un cenno del capo,come fa ormai tutti i giorni,e lo vedo allontanarsi in sella alla sua moto.Rientro velocemente in casa e subito vengo investita da un odore invitante.Mi avvicino alla cucina. Vedo Giona e mio padre intenti a cucinare e a sorridere tra di loro. Non li vedevo così da molto tempo. Una parte di me è felice nel vederli così sereni ma dall'altra parte mi sento esclusa da questa famiglia. Loro stanno provando ad andare avanti mentre io ancora non ci riesco.



Angolo personale: ragazze vorrei sapere che cosa ne pensate della storia,vi piace?

 
                                                                                                                   





 












  
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