Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |       
Autore: cin75    27/11/2015    6 recensioni
Sam e Dean capiranno quanto è grande il potere di una preghiera e come al solito lo scopriranno nel peggiore dei modi. Puro casino Winchester Style!!!!
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Amara e l’Oscurità che si portava dentro o meglio l’Oscurità che era lei stessa, ormai si aggirava in piena tranquillità in lungo e largo nell’intero Paese.
Era riuscita a sfuggire  alle “infernali premure paterne” di Crowley.
Si era lasciata alle spalle un preoccupato Sam e un sempre più confuso Dean.
Ma nonostante tutto, nonostante sapeva di aver vinto un'altra battaglia , lei aveva fame.
Lei aveva sempre fame e sempre ne avrebbe avuto.
 

Ed era proprio per questo, spinti da questa consapevolezza, che i due cacciatori e l’angelo, da giorni, rinchiusi nel bunker, non facevano altro che seguire quelli che ormai sembravano essere segnali più che riconducibili al passaggio di Amara in qualche città o paese o semplice borgo.
Il giovane, a volte passava, nottate intere tra i libri della tradizione dei Men of Letters. Momenti di ricerche intervallati solo o dai rimproveri di Dean che lo volevano a letto almeno per qualche ora  o dalle visioni terrifiche della Gabbia.
Il maggiore, di contro, non era messo meglio. Ore e ore al computer per seguire e confermare con una telefonata ciò che era accaduto, facendosi spacciare ora per un federale , ora per un ranger, ora per un semplice detective. E anche lui si costringeva a concentrarsi costantemente solo sulla ricerca di Amara, per evitare quello che più lo stava mettendo in ansia in quel momento.

Forse dovrei tornare lì dentro, Dean!”, questo gli aveva detto Sam rivelandogli della gabbia e questo era ciò che per nessuno motivo Dean poteva né accettare né permettere.

Ed era per questo che quando fecero ritorno al bunker quella sera stessa, la prima cosa che fece fu nascondere gli anelli dei cavalieri. Aveva tenuti i primi tre dopo aver perso Sam al Cemetery Skull in Kansas e aveva recuperato quello di Morte quando lo aveva ucciso con la sua stessa falce.
Non poteva rischiare che Sam li trovasse anche perché era strasicuro che quel nerd del suo fratellino ricordava la formula che avrebbe aperto il passaggio per quella prigione infernale.
 
“Ehi, Dean!!” fu il richiamo di Castiel. Richiamo che lo destò dai suoi pensieri.
 
“Cosa c’è?!” fece sfogliando distrattamente dei fogli su cui aveva scarabocchiato qualche appunto.
“Credo che ci sia qualcosa a Duluth, in Minnesota.” Riferì girando il pc verso l’amico.
“Cosa?!”
“Credo che si tratti di Amara. Qui parlano di virus che colpisce il controllo nervoso, ma io penso che lo facciano perché non sanno…”
“…che cosa fare.” Finì per lui Dean.
I segnali c’erano tutti. Insofferenza, indifferenza, scatti improvvisi di rabbia, cambi repentini di umore, completa mancanza di senso di rimorso o una qualsiasi emozione. Ad occhi “innocenti” quella gente poteva semplicemente sembrare psicopatica o impazzita per un qualche oscuro motivo.
Già! Oscuro, era proprio la parola giusta!
 
“Ok! Sono stanco di stare qui dentro. Sto’ impazzendo. Se partiamo adesso, domani mattina siamo sul posto. Voglio stanare quella puttana oscura!” esclamò chiudendo di scatto lo schermo del pc e poi guardando Cas…
“Con tutto il rispetto per tua zia, Cas!” ironizzò.
“Cos….Amara o l’Oscurità o come tu voglia chiamarla non è mia zia!” lo riprese offeso l’angelo.
“Beh! in certo senso lo è. È la sorella di tuo Padre, no?!” asserì provocatorio e sorrise quando vide il confuso disagio palesarsi sul volto dell’amico.
 
Raggiunse Sam in uno degli archivi del bunker e lo trovò seduto a terra, gambe incrociate, circondato e immerso in una decina di libri e una miriade di fogli.
Solo Sam era capace di capire qualcosa in tutti quegli scritti letti contemporaneamente!!
“Ehi! Einstein …vieni. Si torna in strada!”  lo richiamò.
“Come?..dove andiamo?!” chiese sorpreso il giovane mentre si strofinava le mani sul viso per destarsi da quella concentrazione.
“Duluth!”
“Minnesota?..che ci andiamo a fare? A stanare il fantasma di Bob Dylan?!”
“Zitto profano e muovi il culo!!” fece scioccato dall’affermazione del fratello , andando via.
 

La mattina dopo, come previsto , erano a Duluth. I tre chiesero udienza al responsabile della polizia del posto, giustificando la loro presenza , con un caso di altre persone che avevano manifestato la stessa situazione generatasi a Duluth.
“Sono l’agente Plant.” fece Dean. “Il mio collega, l’agente Bohanam.” indicando Sam. “Lui…” fece poi rivolgendosi verso Castiel “..è il dott. Dempsey. Un consulente esterno.”
“Dottore?” fece il poliziotto.
“Beh!! da quello che ci hanno comunicato, qualunque sia la cosa che ha …diciamo…sconvolto, una parte dei suoi concittadini sembra avere natura mentale più che fisica. E il dott. Dempsey è un genio quando si tratta di capire l’inconscio di qualcuno. Potrebbe leggere l’anima se volesse !!” dichiarò con sul viso un aria strafottente e convincente allo stesso tempo, che solo Sam e Cas seppero ricollegare a ciò che il maggiore aveva appena asserito.

Vennero portati alle celle di sicurezza dove erano stati internati i vari “colpevoli”  e mentre l’agente di polizia li stava mettendo al corrente di ogni reato, fu richiamato per un incidente stradale.
“Io devo andare. Potete fare da soli!” asserì lasciandoli da soli.
“Tranquillo!, faremo loro solo qualche domanda.” ci tenne a dire Dean e una volta che furono soli, il maggiore si portò al centro del corridoio e guardò gli altri due.
“Sam tieniti pronto a muoverti. Cas? Anche tu. Lettura chiara e veloce!” disse e i due si misero in posizione , guardandosi con attenzione attorno.
“Ok! Signori e signore!” esclamò Dean. “Diteci dov’è la nostra cara amica in comune. Diteci dov’è Amara!”
Niente! La più assoluta indifferenza.
“Andiamo! Sappiamo che vi ha fatto qualcosa. Come vogliamo chiamarlo… il “bacio del vero amore”?” provò ad ironizzare.
“Lei ci ha resi liberi!” dissero quasi in sincrono un paio di loro.
“Sì, di fare cosa? spaccare teste? Squarciare petti? Spezzare gambe?” elencò il cacciatore ricordando i vari crimini di cui erano accusati.
“E non sentirsi in colpa!”  fecero altri due.
“Non ci diranno mai dov’è, Dean!” sussurrò Sam e Dean con una smorfia rabbiosa, sapeva che il fratello aveva ragione.
“Ok!” fece deciso e poi si rivolse di nuovo agli occupanti delle celle. “Fate come volete, ma sappiate che quando la troverò, perché la troverò..” ribadì con tono deciso. “…la farò a pezzi e la rimetterò nel barattolo sottovuoto in cui è stata conservata fino ad ora!”
“Nooo!!” gridò uno di loro, scattando verso le sbarre della cella e cercando di afferrare Dean. In quello stesso momento scattò anche Sam, afferrando il braccio teso verso il fratello che aveva indietreggiato per istinto.

Sam tenne il ragazzo pressato contro le sbarre della prigione, mentre Castiel, veloce e senza indugi, gli infilò una mano nel torace.
Il detenuto gridò , ma  Dean, andando in aiuto a Sam, gli mise prontamente una mano sulla bocca per evitare che qualcuno al di fuori di quel reparto di sicurezza , sentisse le grida.
Il ragazzo si dimenava come un ossesso e le barre di ferro non permettevano una presa facile.
“Cas…fa..presto!!”  fece Sam, sforzandosi di mantenere una presa forte intorno al detenuto.
“Solo le ultime notizie, Cas. Non ci serve l’intera cronologia!!” si accodò Dean.

Dopo qualche altro momento, Cas andò via dal ragazzo che sembrò ignorare completamente il dolore e tornò a sedersi pacatamente sulla sua panca.
“Allora?!” fece il maggiore guardando l’angelo.
“Niente anima!”
“Questo lo sapevamo Cas, grazie!! Ma sei riuscito a leggere niente altro?” fece il maggiore.
“Delle immagini confuse…un posto…un magazzino, credo!” farfugliò  l’angelo.
“Ok! Andiamo via da qui. Al motel cercheremo di dare un senso a tutto!” suggerì Sam e andarono via.
 
Al motel, Castiel spiegò in ogni particolare ciò che aveva visto. Il luogo, le varie immagini che aveva “rubato” dal ragazzo della prigione.
“Va bene, Cas. Hai detto che c’erano delle ruspe nel magazzino che hai visto, giusto?!” fece Sam.
“Sì!”
“ E che ad un tratto eri in un campo!” continuò , digitando ancora sui tasti del suo computer.
“Sembrava una grande coltivazione abbandonata!” ricordò Castiel andando incontro ai suggerimenti di Sam.
“D’accordo. A circa 30 miglia da qui, c’è una vecchia azienda agricola andata in fallimento. È abbandonata da anni ed è l’unica che corrisponde a quello che ha visto Cas.” fece il giovane mostrando le foto del posto sul portatile.
“Sam come facciamo a sapere che è quello il posto?! Sai quanti posti del genere, abbandonati o no, ci sono in tutto il Paese!” disse Dean, non proprio convinto.
“Semplice! Ci andiamo e controlliamo. Male che vada, siamo punto e accapo!” rispose innocentemente al fratello che non era affatto entusiasta di quel sopralluogo.
“Va bene. Ma non mi convince. Me lo sento a pelle. Finiremo nei guai!!” disse con un mezzo broncio  mentre prendeva il suo giaccone e le chiavi dell’Impala.
“Dean, se finiremo nei guai, vuole dire che avremo trovato Amara!” rispose ironico Sam.

Dean stava per rispondergli a tono, ma cavolo!!.. Aveva ragione.
Infondo era Amara il “guaio” a cui stavano dando la caccia.



N.d.A.: Unico avviso a questo punto della storia. Piccola "cosa" in tre parti. Spero vi piaccia!!
A presto!!!
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: cin75