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Autore: Aliaaara    28/11/2015    0 recensioni
Nessuno si sarebbe mai aspettato quello che successe quel giorno.
Ricordo perfettamente l’odore di bruciato nell’aria, le grida delle persone, quel fischio incessante nelle orecchie, la terra che tremava sotto i piedi, i pianti disperati, le parole mai concluse e quelle lacrime che continuavano cadere senza controllo.
E la speranza.
Dicono sia l’ultima a morire.
Ma io là c’ero. L’ho vissuto sulla mia pelle.
Quando il mondo intorno a te inizia a cadere in pezzi, la speranza è la prima che vedi morire non appena ti rendi conto di non avere più alcun futuro.
 -Lucy Heartphilia    7/7/X791 - 4/7/X791
[Partecipa al WhitePaper "The End Of The World"]
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Save The Future
 
 
Capitolo 1
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
9:23 7/7/X791
 

 
 
 
 
Un frastuono. Un enorme boato. Strani versi nell’aria che assomigliavano a ruggiti. Mi faceva male la testa, tanto. Provai ad aprire un occhio, non vidi nulla e una luce improvvisa seguita dal suono di un esplosione mi accecò e dovetti richiuderlo velocemente. Sentivo puzza di bruciato.
Ma dove ero finita?
Ero stesa, la faccia premeva attaccata al pavimento, un braccio era steso lungo il fianco in una posizione scomodissima, l’altro invece era davanti a me e mi faceva un male pazzesco e non sapevo come.
Provai a tirare a me il braccio lontano, faticando, c’era qualcosa sopra che mi impediva di muoverlo. Provai a muovere allora quello destro ma sembrava avessi perso totalmente la sensibilità in quello, non riuscivo proprio neppure a sentire le dita della mano.
Strinsi gli occhi mentre mi facevo leva sui gomiti, cercando di tirarmi su. Qualcosa però mi pesava enormemente sulla schiena facendomi male, era troppo pesante. Cercai di togliermelo di dosso piegando da un lato la schiena e facendo in modo che il peso che avevo cadesse su un lato. Immediatamente dopo il tonfo di questo ne seguirono altri, sembravano massi dal suono e si abbattevano sulla mia schiena a ripetizione. Urlai probabilmente ma non mi parve neppure sentirlo per tutto il rumore che sentivo attorno a me.
In qualche modo riuscii a tirarmi su con la schiena e a reggermi sulle braccia, cercai di aprire gli occhi ma mi ci volle un po’ prima di farlo. Inizialmente una luce e un fischio acuto mi suonava nelle orecchie. Provai a guardarmi attorno ma non appena voltai lo sguardo vidi un faro abbagliante poco prima che un esplosione scoppiasse a qualche decina di metri da me facendomeli chiudere ancora per tutta la polvere che si elevò.
Tremavo, avevo paura. Cosa stava succedendo?
Mi costrinsi a tenere gli occhi chiusi. A ricordare. Cosa stavo facendo prima?
Il Torneo dei Giochi Magici, la cattura a palazzo, lei Natsu e gli altri che scappavano…
Sbarrai gli occhi.
Il viso puntato a terra e quello che vidi fu solo la terra, la polvere e macerie di quello che doveva essere un pavimento o colonne di qualche parete.
-La scossa di terremoto…- ricordai vagamente. La mia voce gracchiava, sentivo la gola secca come se fino a poco prima avessi urlato. Anzi, lo avevo fatto.
C’era stata quella scossa mentre fuggivamo da palazzo e le guardie ci avevano bloccati in un corridoio, poi le pareti avevano iniziato a rompersi, i pavimenti sgretolarsi e poco dopo stavo urlando mentre precipitavo nel vuoto con centinaia di massi che mi cadevano addosso.
Mi colse una consapevolezza –D..dove sono?- mi chiesi guardandomi attorno agitata con gli occhi sbarrati –Dove sono... gli altri?- mi chiesi.
E rimasi incredula quando alzai lo sguardo e la vidi.
La distruzione.
Il palazzo era crollato, quello che era rimasto era poco o più che macerie. Attorno ogni singola cosa era stata distrutta. La città che doveva ergersi alla mia sinistra stava bruciando in quel momento. L’arena dei Giochi sembrava intatta se non per uno squarcio su un lato che aveva fatto crollare tutta una platea.
Quello che però più di tutti attirò la mia attenzione fu il cielo.
Draghi.
Draghi ovunque.
Volavano, ruggivano, davano fuoco alla città man a mano che passavano.
Sentivo la gente urlare, ne distinguevo le grida sotto quei suoni sconnessi di esplosioni e frastuoni.
Guardai attorno a me girando lo sguardo di qua e di là sempre più agitata, il cuore mi batteva in petto e sentivo la testa girarmi. In quel momento l’unica cosa che avrei voluto fare era piangere, rannicchiarmi da qualche parte e piangere a dirotto come non avevo mai fatto.
Un urlo umano squarciò il cielo, mi drizzai col viso e mi guardai attorno cercando la persona a cui apparteneva quella voce –Natsu…?- mi chiesi speranzosa ma non lo vedevo.
Però lo avevo sentito. Doveva essere lì da qualche parte, dovevo trovarlo.
Cercai di farmi forza e di tirarmi in piedi ma solo in quel momento mi accorsi di un masso che mi copriva il braccio destro. Non sentivo più la sensibilità alla mano e questo non sapevo se fosse un bene o un male.
Iniziai a tirare, cercando di liberare il braccio. Tirai e tirai ancor più forte ma niente, il masso era troppo grosso.
Un'altra esplosione mi fece sussultare, cercai di affrettarmi, di questo passo sarei saltata in aria se fossi rimasta ancora lì. Allora mi misi in posizione a gatto e mi spostai verso il masso che mi tratteneva la mano, iniziai a spingere verso di lui con tutta la forza che avevo. Alla fine riuscii a spostarlo di un poco, quel tanto che mi bastasse per poter poi iniziare a tirare con tutta la forza che avevo, e finalmente liberai la mia mano.
Ripresi il respiro, avevo già il fiatone. Osservai la mia mano rossastra, sanguinava su più punti ma pian piano mi sembrava di riuscire a muovere le dita.
-Baaastaarddoo!!- sentii urlare e alzai lo sguardo in cielo da dove proveniva quel suono che avrei riconosciuto tra mille.
Natsu.
Stava in cielo e lottava contro un drago, continuava a colpirlo più e più volte nella speranza di fargli anche solo un graffio ma senza nessun risultato. Alla fine una zampata dell’animale lo fece precipitare a terra in picchiata e sprofondare tra le macerie.
-Natsu!!- gridai con tutta la voce che avevo in gola, preoccupata per lui.
Poco dopo lo vidi rialzarsi da terra, lo sguardo ancora fisso sul suo avversario e la faccia determinata più che mai, si pulì un rivolo di sangue che gli scendeva lungo la bocca come se nulla fosse e infiammò un pugno per poi partire alla carica contro il drago urlando a squarcia gola.
Sgranai gli occhi quando vidi il drago andargli in contro. Quando furono in linea di collisione  Natsu colpì il drago, questo non si fece nulla ma d’altra parte colpì con una fiammata il roseo in pieno, scagliandolo allora ancora più lontano.
-NATSU!- urlai ancora terrorizzata.
Aveva fatto un volo enorme e chissà dove era precipitato. Quello che però mi preoccupava più di tutti era il fatto che non lo rivedevo riemergere e continuare a lottare come al suo solito.
Dovevo andare da lui.
Mi alzai in piedi senza pensarci e mi incamminai verso la sua direzione. Ovviamente caddi al primo passo in avanti facendomi male, non avevo molta sensibilità nelle gambe.
Ci riprovai un ultima volta, sta volta rimanendo in piedi per un attimo in equilibrio per accertarmi delle mie condizioni. Sembravo tutta intera, qualche scorticatura in giro e vestito strappato, la mano sanguinava pesantemente ma per il resto mi sembrava tutto a posto, non avevo altro dolore.
Diedi un occhiata in cielo, i draghi erano troppo impegnati a distruggere tutto per prestare attenzione a me. istintivamente mi chiesi come avrei potuto competere con uno di quei cosi se me lo fossi ritrovata davanti e immediatamente il mio sguardo si posò sul mio borsellino delle chiavi.
Non c’erano.
 -Dove sono le miei chiavi??- mi chiesi andando nel panico più totale e piegandomi nel punto in cui mi ero risvegliata in cerca del borsellino.
Sollevai diverse pietre con fretta, la mano sembrava funzionarmi ancora bene, e sempre più agitazione. Ma di lui ancora nessuna traccia.
All’improvviso mi si illuminarono gli occhi quando vidi qualcosa di pelle marrone tra un masso e l’altro –Eccolo!- affermai sollevata e lo afferrai per un bordo iniziando a tirare per liberarlo.
Pesava troppo però e io credei si trattasse del masso ma quando questo cadde di lato mi comparve davanti il viso sanguinante e privo di sensi di una guardia reale, morta, a cui io stavo tirando una mano credendo che il borsellino fosse il suo guanto. Lo mollai immediatamente drizzandomi in piedi, facendo un passo indietro quando me ne resi conto e cacciai un urlo portandomi una mano davanti alla bocca dallo sgomento. La guardia aveva un osso innaturale nel collo, doveva essersi rotto quello nella caduta e doveva essere morto sul colpo. Questo mi fece capire come mi fosse andata bene e fossi fortunata di essere tutta intera.
Il mio pensiero andò agli altri.
-..Dove… Dove sono gli altri??- mi chiesi immediatamente guardandomi attorno.
Quello che vedevo erano corpi riversi a terra, alcuni maciullati, altri solo pezzi, c’è chi era completamente bruciato e chi invece era stato schiacciato da un masso e morto sotto di esso.
Ero terrorizzata mentre facevo qualche passo incerto tra quelle macerie sperando di non scorgere tra di essi un viso familiare o magari di rivedere il mio borsellino di chiavi ma ormai quest’ultimo mi sembrava del tutto perduto.
-…Wendy!- urlai ad un tratto mentre mi incamminai tra i massi facendo attenzione a non pestare nessuno -..Charlie...?- aggiunsi guardandomi attorno, le braccia strette in vita, tremavo –Mira! Lily!- provai più forte ma nessuno mi rispose, l’unico suono che mi giungeva erano quelle delle grida della gente lontana e delle esplosioni continue create dalle fiamme dei draghi.
Un drago in quel momento colpì poco lontano da me e io cacciai un urlo parandomi con un braccio il viso dalla nube di polvere che si alzò poco dopo e che una volta diradata mi lasciò di nuovo sola tra quei cadaveri -…Yukino…?- provai un ultima volta, la voce rotta per come stavo per scoppiare a piangere.
Non so per quanto tempo camminai per quelle macerie dimenticandomi momentaneamente di Natsu, singhiozzavo ormai a dirotto mentre osservavo un viso dopo l’altro di qualcuno che non c’era ormai più e pregavo, pregavo come mai avevo fatto in vita mia.
Pregavo che non scorgessi mai tra di loro uno dei loro visi, che in qualche modo durante la distruzione del palazzo fossero riusciti a mettersi in salvo. Mi chiesi se Loki fosse riuscito a tornare nel Mondo degli Spiriti Stellari prima di venire risucchiato in quella distruzione e sperai infinitamente che fosse riuscito a portarsi tutti gli altri con sé e salvarli.
Ma ogni mia più piccola speranza andò perduta quando vidi una ciocca blu scura uscire tra dei massi insieme ad un piccolo braccio esile, immobile.
-No…- dissi solo all’inizio, bloccandomi nel vedere quella scena –No…- ripetei per poi correre in quella direzione e buttarmi a terra ed incurante del dolore alle ginocchia ed iniziare a togliere massi su massi da quel corpo piccolo e fragile che non era riuscito a reggere un simile colpo.
-Ti prego.. no… t..ti..prego no, non lei… ti scongiuro…- iniziai a supplicare tra una masso e l’altro.
Le lacrime avevano iniziato a cedermi copiose dagli occhi, tanto è che ad un certo punto non ci vidi neppure più niente e dovetti fermarmi. Singhiozzai più volte mentre mi pulivo velocemente il viso con una delle mani per vederci qualcosa.
Ed era proprio lei, la piccola bambina di dodici anni dai lunghi capelli blu racchiusi in due codini. Quella stessa ragazzina che mi si era presentata la prima volta inciampando sui suoi stessi piedi in tutta la sua tenerezza durante quell’avventura contro gli Oracion Seis, che era rimasta senza casa e nessun posto in cui tornare. Quella che nascondeva un enorme potere e che era dovuta crescere in fretta per poter dimostrare quello che era in grado di fare.
La stessa bambina che il giorno prima mi aveva sorriso con quei occhi marroni sprizzanti di felicità dopo la vittoria al torneo,  in quel momento mi guardavano inespressivi, privi di vita, vuoti. La sua ultima espressione, quella che mi sarei portata con me per il resto dei miei giorni, era quella di una bambina morta schiacciata da delle macerie con un rivolo di sangue che gli usciva dalla testa.
Portai una mano davanti alla bocca e mi piegai in avanti e piansi, piansi, piansi a dirotto per quelle che mi sembravano ore.
Wendy era morta.
Era lì davanti a me priva di vita che fissava il vuoto totale.
 
 
Non smisi mai di piangere, solo ad un certo punto mi decisi di reagire e fare qualcosa ma non smisi mai di singhiozzare e riversare il mio dolore. Mi ero limitata ad allungare una mano verso la ragazzina per chiuderle gli occhi che mai più avrebbe riaperto, ad alzarmi ed allontanarmi da lì e dal quel posto che mi aveva causato così tanto dolore.
Tenni sempre la testa alta mentre mi allontanavo, mi sentivo vuota dentro, non avrei retto vedere un altro viso amico a terra e privo di vita.
Avevo pure rinunciato a cercare le mie chiavi.
Mi trascinai a fatica verso dove pensavo fosse precipitato Natsu, arrancando a fatica.
Dov’erano gli altri? Erano ancora vivi?
Se sì, stavano ancora lottando, ci avrei potuto scommettere qualsiasi cosa.
Ma lottare per cosa?
Più camminavo in quel posto e più vedevo chiaramente in cosa ci eravamo cacciati.
Più di diecimila draghi volavano sopra le nostre teste. Milioni di persone in quel momento stavano morendo una dopo l’altra. I maghi lottavano con tutte le loro risorse per scongiurare il pericolo e salvare qualche innocente quando ormai ognuno avrebbe dovuto pensare a se stesso.
Perché era tutto finito.
Qualsiasi cosa avessimo fatto sarebbe stata valsa inutile. Combattere era inutile.
Il mondo che conoscevamo era finito.
Non avevamo più alcun futuro.
 
 
 
 
11:02  7/7/X791
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'Autrice:
 
Eccomi qui con qualcosa di Fairy Tail! Non voglio dilungarmi troppo perché penso abbiate capito che tratto della storia avvenuta alla Lucy del futuro dell'opera originale, ho scritto una storia in cui penso siano andate le cose lì, spero vi piaccia e siate d'accordo con le mie scelte. Sarà una storia a più capitoli, vero, ma solo perché altrimenti sarebbe venuta una mega One-Shot confusionata, ma non sarà molto lunga, conto di tenermi sui sette capitoli.

Per chi si stesse chiedendo cos’è il WhitePeper, no non sto impazzendo, la spiegazione è qui sotto, dateci un occhiata se siete curiosi:
 
Il WhitePaper non è un contest e non serve nessun tipo di iscrizione per parteciparvi. Le vostre storie non verranno corrette da noi e non ci sarà nemmeno una classifica. Noi vi daremo soltanto degli spunti ogni mese e voi potrete scegliere se seguirli o meno. Ovviamente se starete al gioco vi chiediamo di mettere -Questa storia partecipa al WhitePaper "TEMA DEL MESE DATO"- Alla fine della fiction e nella trama esterna. Insieme a -Se ti interessa partecipare o sei curioso di scoprire cos'è un WhitePaper contatta Aliaaara o Diavolo Bianco.-
Quindi, se vi interessa, ditecelo con un messaggio privato così avremo un vostro contatto con cui vi invieremo un tema diverso ogni mese con una data di scadenza.
Ovviamente se avete dei possibili temi da proporre ditecelo (ne terremo conto). Il divertimento sta anche nello scrivere qualcosa quando il tema deciso non vi ispira, è come un modo per vedere cosa siete in grado di riuscire a creare. Speriamo che il WhitePaper vi ispiri e sproni a scrivere quando ne avete voglia ma non sapete cosa raccontare.
Se avete domande non esitate a chiedere.
 
Grazie tante per aver letto,
Bye-bye
Aliaaara
  
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