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Autore: Fogli    28/11/2015    6 recensioni
Sono passati 10 anni e Conan non può tornare più adulto: perciò ha inscenato la morte di Shinichi. Ma l'organizzazione è ancora a piede libero, nonostante non si sia fatta viva per anni.
Ma tutto ad un tratto questa si farà risentire, e con lei molti problemi torneranno a tempestare il detective.
Dopo dieci anni Conan riuscirà a fermare una volta per tutte l'organizzazione ?
Riuscirà a mantenere il legame con il suo vero io -Shinichi Kudo- che sente pian piano affievolirsi?
Riuscirà Conan a vincere una delle battaglie più difficili di tutta la sua vita?
Tratto dal capitolo 13:
(...)
Devi smetterla di comportarti in questo modo: è uno strazio per tutti, stai semplicemente giocando con i suoi sentimenti senza neanche rendertene conto. Basta»
(...)
«Sai… non ti riconosco più. Come puoi essere lo stesso ragazzo che faceva di tutto per aiutare gli altri e che mi ripeteva fino allo sfinimento valori che ho finito per imparare a memoria? Cosa è successo a quel ragazzo che non si arrendeva mai? Cosa è successo a quel liceale intrappolato in un corpo da bambino che conobbi anni fa!? »
Cosa è successo a quel ragazzo di cui mi sono innamorata?
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Bene, forse ora riusciremo a concludere qualcosa» pontificò Megure irritato, guardando carico di fiducia i due ragazzi rimasti.
« Dicevamo? »
«Ah… sì come ti stava dicendo Conan siamo chiaramente di fronte ad un incidente » spiegò Heiji portandosi una mano alla nuca.
«UN INCIDENTE!?? Ma come diavolo sarebbe possibile provocarsi quelle ferite con un...Mh! mh! Mhh! »Il giovane Mitsuhiko fu sapientemente bloccato da Hattori, che con mano ferma, teneva la bocca al liceale.
Lui e Conan si erano dimenticati di un piccolo e insignificante particolare…
«Mh! Mhh! Mh! »
Un certo piccolo, insignificante e TERRIBILMENTE FASTIDIOSO particolare con le lentiggini.
« Non provare a comunicare le tue teorie sul caso…altrimenti…»bisbigliò in un tono deciso all’orecchio del ragazzo con una certa enfasi, applicando al suono della sua voce un non so che di spietato.
«A-Altrimenti? »borbottò il giovane con tono spaventato e poco virile.
«Altrimenti… Zack» spiegò facendo scorrere il dito sotto il mento del liceale.
Questo annuì spaventato.
 
Sicuramente era un tipo facile da convincere, quel Mitsuhiko.
 
«I-Ispettore?! C-credo di essermi sbagliato p-prima… questo è chiaramente un i-incidente… » esordì guardando Hattori in cerca di consenso, ricevendo un sorrisino sforzato e una pacca sulla spalla.
Erano in momenti come questi che si chiedeva perché nonostante fosse cresciuto tra campionesse di arti marziali e poliziotti non avesse imparato a farsi rispettare.
In ogni caso era meglio rimandare quella lezione di vita al futuro, ecco.
 
«Perfetto. In ogni caso sarà meglio esaminare il cadavere» spiegò Megure piuttosto stranito facendo cenno ai suoi sottoposti di entrare nell’edificio.
 
In quel momento, Heiji si pietrificò: ritrovando il corpo, sarebbe stato facile capire che non era stata una triste casualità a far si che quel ragazzo morisse.
Ma… cosa poteva fare!?
Non aveva alcun modo per ostacolare i poliziotti senza risultare sospetto.
 
All’improvviso un boato interruppe le indagini. Tutti i presenti fecero un passo indietro, e gli agenti che avrebbero dovuto entrare nel capannone rimasero immobili, come pietrificati.
 
C’era stata un’altra esplosione.
 
L’edificio era stato privato dell’ultima parete stabile, collassandosi su se stesso.
Inutile dire che l’ultima via di passaggio, la finestra, era ormai inutilizzabile.
Tutti i presenti restarono immobili, non coscienti sul da farsi.
A quanto pareva, l’area non era ancora del tutto sicura, e ogni secondo in più che sarebbero rimasti in quel posto, più sarebbe stato pericoloso.
«Forse è meglio allontanare i minori» esordì un Megure senza fiato.
«Mitsuhiko, la situazione è troppo pericolosa qui per te; Heiji, tu sei maggiorenne, ma ti consiglio vivamente di allontanarti. » continuò.
Tsuburaya annuì, cercando di trattenere la paura, lo stupore e tutto quello che gli passava per la testa in quel momento.
Megure aveva ragione: lui aveva solo sedici, solo e solamente SEDICI anni.
Troppo presto per rischiare di morire.
 
«Fantastico… per poco ci lasciavamo la pelle… e ora? È più che chiaro che siamo di fronte ad un attentato terroristico, più rimarremo qui più faremo il loro gioco! Ispettore, non c’è motivo per restare in questa zona, anzi propongo di farla evacuare completamente! » esordì un agente seguito da un coro di consensi.
Praticamente nessuno, era più così convinto dell’utilità del rimanere in quel luogo.
Dopo qualche momento di ripensamento Megure annuì e diede l’ordine di evacquare la zona.
Se avesse detto di perlustrare l’edificio quindici secondi prima buona parte dei suoi sottoposti sarebbero ora stati all’altro mondo.
Stava diventando tutto pericoloso. Troppo pericoloso.
Fece cenno ai due ragazzi d’andarsene e rimase lì, aspettando ordini dal quartiere generale.
Anche questa volta il vecchio Megure se la sarebbe cavata, in un modo o in un altro.
 
^*^*^*^*^*^*^*^*^*
 
«Ai?? Ai?? AI????? »  Conan, oramai esasperato, continuava a ripetere il nome dell’ amica in tono quasi cantilenante, aspettando impaziente una qualche risposta.
La ragazza in questione continuava a tirarlo malamente, facendo , per via della differenza di statura, assumere al detective un atteggiamento piuttosto sbilenco.
Ormai da qualche minuto la situazione era inalterata.
«Ai! Senti potresti dirmi cos’è successo a Ran!? E poi si può sapere dove diavolo mi stai portando!?? » Un'altra richiesta di spiegazioni, destinata come le altre a essere completamente ignorata.
«Ai! Dimmi cosa diavolo sta succedendo!! » mormorò poi supplicante, sperando di essere considerato.
«Eccoci, siamo arrivati» pronunciò la ragazza in tono freddo, indicando l’edificio di fronte a lei.
«Cosa!?? Ma questa è la casa del professore! Non dirmi che… »
«Kudo, fammi il piacere di stare zitto. Per una volta invece di scervellarti faresti meglio ad ascoltare» pontificò la scienziata, riuscendo a zittire il ragazzo.
Conan sospirò, e insieme ad Ai, attraversò la strada.
Se capire le donne era difficile, capire la mentalità di una scienziata lunatica e riservata come Shiho era perlopiù impossibile. Insomma, era meglio arrendersi.
«Bene, siamo arrivati» enunciò la ragazza appena varcata la soglia di casa.
«Conan, siediti. Io e te dovremmo parlare a quattr’occhi»
«Come?? E qual era l’urgenza!?? E Ran? Cosa le è successo?? »
«Mouri sta bene. Puoi accertartene attraverso questo tablet» spiegò Ai porgendo il dispositivo «Sai, l’ho incontrata in autobus prima, e senza che lei se ne accorgesse le ho attaccato una ricetrasmittente ai pantaloni. »
 
Il detective afferrò il tablet. Dinanzi a lui vedeva una mappa e un puntino rosso lampeggiante, simile a quello riprodotto sui suoi occhiali.
«Questo è un nuovo modello. Agasa l’ha finito di progettare la scorsa settimana: non solo tutto l’apparecchio è totalmente trasparente e dotato di una pellicola adesiva; ma attraverso questi auricolari potrai sentire tutto quello che Mouri sente o dice e se clicchi due volte sullo schermo potrai anche vedere quello che succede attraverso una microtelecamera» spiegò con sufficienza.
 
Il ragazzo, incuriosito ma allo stesso tempo diffidente,  cliccò più volte sul puntino rosso.
«Un tavolo…? » mormorò.
«Probabilmente Mouri si trova in qualche bar in zona. Ricordati che la ricetrasmittente è attaccata sui pantaloni, sarà raro vedere visi umani. »
 
«Comunque non volevo parlarti di questo. Dimmi ti sei accorto cosa faceva Mouri mentre  correvi all’inseguimento con Hattori?? Oppure quando le hai detto che io e te siamo fidanzati? E quando sei corso su tutte le furie qui perché Okita l’aveva baciata come si è comportata?? Possibile che non ti rendi conto di nulla?? »
 
Conan si bloccò: probabilmente qualcosa gli stava sfuggendo. Un qualcosa che non era riuscito a notare.
 
«In tutte queste situazioni Mouri ha sofferto per te, e si parla soltanto di questi ultimi due giorni. Ma se allarghiamo il periodo di tempo il numero di esse diventa incontabile. Lei è una ragazza paziente e leale come poche, che ha perso una presenza a lei molto cara. E tu? Si può sapere cosa hai fatto quando l’hai vista angosciata?? Ah, già dimenticavo, il detective qui presente non se ne è accorto, era troppo occupato a litigare con Hajime, come biasimarlo…! » sbottò la ragazza, tutto d’un fiato, osservando con gusto il viso del suo migliore amico diventare sempre più cupo e pensieroso.
«E non solo» continuò «Sei anche andato su tutte le furie con lei… e poi per cosa!? Mouri ti aspetta da dieci anni, se all’età di ventisei anni suonati bacia un ragazzo, per quanto odiabile sia, è del tutto legittimo. Ma no, secondo un certo investigatore la signorina in questione doveva rinchiudersi in un monastero di clausura aspettando il principe azzurro che non  sarebbe mai arrivato. Questa mattina hai ricevuto un suo bacio, ma rimani pur sempre solo e soltanto il suo caro fratellino e non hai nessun diritto su di lei. Devi smetterla di comportarti in questo modo: è uno strazio per tutti, stai semplicemente giocando con i suoi sentimenti senza neanche rendertene conto. Basta»
 
«Come mi dovrei comportare, allora!? Tu non capisci come mi sento io in questa situazione… credi che lo faccia apposta!? Io in questi anni ho fatto del mio meglio per non farle pesare la scomparsa di Shinichi… Ma non è così semplice. Come credi che io mi senta?? Tu non sai cosa significa, Ai! » proclamò il ragazzo, triste e irritato.
Peccato che non si fosse accorto di aver riaperto una profonda ferita nel cuore della giovane scienziata: «Già è vero… Io non ho la vaga idea di cosa significhi soffrire per amore…»
L’investigatore spalancò gli occhi, sorpreso: «Haibara... »
«Solamente tu mio caro hai una vita privata… credi che io sia un robot per caso!? »sbottò poi la ragazza, guardando Conan diventare sempre più confuso.
«Apri gli occhi, il mondo non gira intorno a te, come tu soffri, anche altre persone soffrono, ma non vuol dire che tu debba smettere di aiutare gli altri. » proclamò nervosa  «Sai… non ti riconosco più. Come puoi essere lo stesso ragazzo che faceva di tutto per aiutare gli altri e che mi ripeteva fino allo sfinimento valori che ho finito per imparare a memoria? Cosa è successo a quel ragazzo che non si arrendeva mai? Cosa è successo a quel liceale intrappolato in un corpo da bambino che conobbi anni fa!? » chiese poi tutto d’un fiato. Dalla dedizione con cui parlava si poteva capire quanto credesse a quelle parole.
 
Cosa è successo a quel ragazzo di cui mi sono innamorata?
 
 
«Tsk… Mi stai chiedendo cosa è successo a quel liceale sicuro di sé che tu conobbi?? » chiese poi lievemente amareggiato «Semplice: è morto in quell’incidente. La fiamma di Shinichi Kudo è spenta ormai da un pezzo.
Quella di Conan Edogawa l’ha sostituita… »
Il viso del detective si contorse in una strana espressione tra l’arrabbiato e il triste mentre il resto del corpo si adagiava sul divano, inerme «…Ė inutile… » borbottò con un filo di voce « è inutile continuare a credere di essere Shinichi Kudo, è completamente inutile… io ormai non ho più niente di Shinichi, nulla… »
«Stupido. »
«Cosa? »
«Sei uno stupido, Kudo»
«Ti ho detto di chiamarmi Conan, e poi non ripronunciare mai quel no-»
«Basta. Faresti meglio ad ascoltarmi, Kudo. Non pensavo che tu fossi veramente capace di annegare così bene in un bicchier d’acqua. Chi sei tu? Non sarebbe del tutto corretto definirti Conan Edogawa, tantomeno Shinichi Kudo. In questo momento il nome ideale per te sarebbe Idiota. In ogni caso tu sei semplicemente te stesso. Che importanza ha se gli altri ti chiamano Shinichi o Conan!? Tu devi semplicemente comportarti come credi equilibrando le tue scelte, non stilare un grafico con la tua percentuale di “Kudità”…! »
Il silenzio avvolse la sala. Ai fissava Conan e Conan fissava il pavimento. Il pavimento non fissava nessuno.
«E quindi dovrei essere semplicemente me stesso…? »
«Sì»
«…Ok » pronunciò lentamente «Di che cosa mi dovevi parlare Haibara? »
«Del tuo comportamento verso Ran. Per favore, cerca di esserle più vicino, poi…»
«Poi? »
La scienziata emise un lungo respiro «Dovremmo smetterla con questa storia del falso fidanzamento… è estremamente dannoso per Ran… quindi d’ora in poi diremo a tutti che ci siamo lasciati, intesi? »
«…»
«Conan? »
«…Intesi»
Ai socchiuse gli occhi, come sollevata «… Bene. Finalmente tutto sta andando per il meglio»
«Ai? »
«Sì? »
«Mentre parli potresti guardarmi? »
Silenzio.
La ragazza alzò la testa lentamente, e senza mostrare la ben che minima emozione rivolse a Conan uno sguardo freddo, inesistente;
E poi, finalmente parlò:
«Ran ha sofferto e soffre molto, Conan. E credimi, molto più di quanto immagini» la scienziata accavallò la gamba, e a voce bassissima, continuò: «proteggi la tua colomba, Kudo. Ora pensa solo a proteggerla… Ho paura di non essere l’unico corvo in giro… »
La ragazza alzò il tono di voce «Ah, Conan poi… »
Il detective sobbalzò: «S-Sì? »
«Tu non devi… »
«Io non devo…? »
Lo sguardo di Ai si fece tutto ad un tratto malizioso: «Tu non devi usare il tablet che ti ho dato per vedere particolari panorami di una certa ragazza… intesi? »
A quel punto Conan si fece cadere sul divano, alla disperata ricerca di qualcosa per coprire il rossore e il sangue che gli colava dal naso.
Inutile, quando c’era di mezzo Ai non riusciva proprio a non fare la figura dell’imbecille.
 
^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^
 
Un giovane dalla carnagione scura camminava per Tokyo, diretto verso la più vicina fermata dell’autobus.
Dopo tutto quello che era successo i mezzi pubblici erano stati obbligati a fare deviazioni, e al momento non era disponibile una linea diretta per Beika. Anche se lui era sempre stato un ragazzo sportivo, fare un altro paio di kilometri a piedi non era certo il primo dei suoi desideri.
Ma forse la cosa che gli scocciava di più era…
«Dai Heiji! Non fare quel muso lungo! Anzi, che ne dici di andare insieme a bere un cappuccino in quel bar affianco? »
… quella specie di scienziato da strapazzo che lo stava seguendo.
«Senti… Mitsuhiko… »chiese stringendo i pugni «Ė sabato, sei DAVVERO SICURO di non avere dei compiti da fare?? »
«Certo che sì! Il programma scolastico è fin troppo facile, ho finito tutto in un battibaleno! » rispose sereno, senza notare l’isteria dell’altro «…Aspetta ma se mi ci fai pensare…ODDIO!! Avevo promesso a Genta di aiutarlo con matematica! Aspetta che ore sono… LE CINQUE DEL POMERIGGIO!? Sono in ritardo di mezz’ora! Genta mi ammazzerà! » urlò in preda al panico, ignorando gli sguardi furtivi della gente e correndo via a massima velocità.
«Eheheh… » ridacchiò Heiji, senza riuscire a capire come potesse un simile fenomeno da baraccone ottenere ottimi risultati a scuola.
Beh, forse il vecchio Hattori si era semplicemente abituato alla serietà oltremisura di Kudo.
Ricominciò a camminare allegramente sollevato di non avere più nessun moccioso a parlargli, ed arrivò alla fermata dell’autobus in un battibaleno.
 
 
 
^*^*^*^*^*^*^*^*^*
L’atmosfera a casa del dottore Agasa si era fatta a dir poco imbarazzante.
Entrambi i finti liceali erano seduti, ognuno perso nei suoi pensieri, quando uno dei due decise di parlare.
« Ai? »
«…Sì? »
«…Credo che dovrei andare. Ho lasciato Hattori da solo e vorrei partecipare anch’io alle indagini»
«Se Conan-kun non ha fiducia in Hattori-kun non è affar mio. » Disse senza togliere lo sguardo dal computer che aveva preso in mano « Comunque, se veramente nutre così tanta paura farebbe meglio ad andare. Sembra davvero in pena»
Il detective annuì e ridacchiò nervoso, non riuscendo ancora una volta a ribattere.
«Driiiiiiiiiiiiiiiiiiin! »
Il ragazzo sobbalzò e curioso andò a vedere chi stesse suonando al campanello.
«HATTORI!? CHE CI FAI QUI!? »
«Beh, ciao anche a te Kudo» rispose portandosi una mano alla nuca «Sono qui per discutere di quello che sta succedendo. Vedi devi sapere che mentre tu eri qui a chiaccherare amorevolmente,  c’è stata un’altra esplosione. »
«Cosa!? Che è successo ?? » chiese visibilmente sorpreso. Quella storia sembrava non avere né capo né coda.
 
«Niente di che… semplicemente c’era un'altra bomba e l’edificio è collassato su se stesso… Ti sei già fatto dell’idee al riguardo di questa situazione, Kudo? » chiese guardando l’amico con rivalità.
«Credi che la lettera che hai ricevuto e questo siano collegate? »
Il detective del Kanto fissò il soffitto per qualche secondo, per poi esordire: «È da troppo tempo che l’organizzazione non si fa viva. E ora compare tutta in una volta, con esplosioni, messaggi segreti e misteri. Sembra la trama di un romanzo. » ironizzò «A prima vista verrebbe spontaneo credere  che tutto sia collegato, ma ne dubito. Il messaggio era scritto da Vermouth, la quale conosce la mia vera identità, e diceva di stare attento all’incolumità di Ran.
Non credo che queste esplosioni siano in qualche modo ricollegabili a lei… »
«Conan! Ti rendi conto cosa stai dicendo!!!?? » Ai si era tutto ad un tratto alzata in piedi, e con fare deciso stringeva i pugni « Se veramente ci fosse un collegamento in tutto questo, ciò vorrebbe dire che l’organizzazione sa che tu sei Shinichi Kudo. Altrimenti perché dovrebbe commettere un omicidio dove il giovane Conan Edogawa sicuramente investigherà?? Se veramente questi due fatti avessero un filo logico, noi tutti non avremmo altro da fare che aspettare la nostra esecuzione»
«Aspettate! » Heiji si portò una mano alla testa, e riordinando velocemente le idee proclamò « Kudo sei troppo ottimista, e tu Haibara… a dir poco sei la negatività fatta persona. E se Vermouth avesse voluto soltanto avvertirci? Forse l’organizzazione ha qualche sospetto su voi due, e sta investigando. Forse la seconda esplosione era una trappola per te, Kudo. Si sa, sei in questa situazione perché sei stato troppo curioso e hai ficcanasato in affari che non ti riguardano. Forse l’organizzazione ha pensato che, se Conan Edogawa fosse stato veramente Shinichi Kudo, in quel momento sarebbe stato dentro il capannone ad investigare. E anche se, a fine dell’impresa avessero solamente ucciso un comune detective distaccato dal caso, non ci avrebbero comunque rimesso. Mi sembra un piano a prova di mandato di cattura, come tutti i loro del resto. »
«Questa è una possibilità. Ma un po’ azzardata, visto che tutti i detective sono un po’ curiosi. Comunque ancora tutte queste ricostruzioni hanno un buco. Yukio Ayashiro. Quest’uomo è stato ucciso con una bomba. O forse si è ucciso. Ma non è questo il punto. Credo che per capire meglio questa storia dovremmo trovare il filo che lo lega all’organizzazione. Io e Hattori abbiamo chiesto alla polizia d’indagare, ma vorrei che ci aiutassi anche tu, Ai. »
«Sentiamo… cosa dovrei fare? »
«Cerca su tutti i siti, forum e blog informazioni su quest’uomo. Spesso con Internet è possibile tracciare il profilo psicologico di una persona » proclamò in cerca di consenso.
«Sono una scienziata non un hacker, Conan… comunque… farò del mio meglio… tu pensa alla ragazza dell’agenzia investigativa e invece tu Hattori chiedi il maggior numero d’informazioni possibili alla polizia. Ritroviamoci tra tre ore, ognuno con il proprio responso. »
I ragazzi annuirono, chiedendosi come fossero arrivati al punto di far dirigere le indagini ad Haibara, e uscirono indaffarati.
La ragazza aprì il browser di internet in navigazione anonima, e dopo essersi preparata una tazza di caffè incominciò a lavorare.
 
Dovresti essere felice Shiho, finalmente ha deciso di farti partecipare attivamente alle indagini…
 
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«Allora Kudo io vado »disse un ragazzo dalla carnagione scura all’amico « Haibara è stata crudele, mi ha affidato il compito più noioso. Ma a te non è andata tanto male, eh?? » chiese dandogli una gomitata.
Conan assunse un espressione da ebete. Tra tutti gli incarichi che gli poteva affibbiare, gli aveva dato il compito di proteggere Ran. Dopo tutto, Ai era veramente un buon capo.
 
«Kudo togliti quella espressione dalla faccia, sembri un maniaco »
 
«Eh?? » il liceale divenne color porpora e con fare scocciato chiese «Hattori… faresti meglio ad andare la strada è lunga»
« Sì sì ho capito,  vuoi stare tutto solo nei tuoi pensieri… »borbottò ridacchiando «allora ti lascio, ciao! »
Conan strinse i pugni, ricordandosi che prima o poi, quel ragazzo del Kansai avrebbe fatto una brutta fine.
 
^*^*^*^*^*^*^*^*
«Allora Kazuha ora dove andiamo? »
«Non so, senti Ran che ne dici se…»
Un ragazzo, da sopra il tetto di un edificio lì a fianco, rideva di gusto.
Era vestito completamente di nero e indossava un passamontagna che gli copriva il viso.
Era da tempo che aspettava quel momento. Finalmente aveva l’opportunità tanto sperata per sbarazzarsi di una certa persona. Impugnò la pistola che aveva portato e si perse a pregustare il momento.
«Mouri… MUORI! »
Ecco finalmente, aveva preso la mira.
«Ehehe… è finita per te! La Shin/Shiho trionferà! »
« Tre… »
«Due…»
«Uno.. »
«FERMO! »
Il ragazzo, preso alla sprovvista, venne immobilizzato da un'altra figura.
«Solo io posso comparire in questa storia! E l’unica persona che può essere presa di mira è Okita! »sentenziò questa, trascinando via l’altro, ormai esasperato.
 
 
^*^*^*^*^*^*
 
Buondì!
Sono in super ritardo lo so T-T
Il fatto è che dopo quello che è successo a Parigi non me la sentivo di pubblicare un capitolo che parlasse di esplosioni… comunque alla fine mi sono fatta coraggio! ^_^
Comunque ecco il tredicesimo capitolo.
Spero che vi sia piaciuto,
Nonostante pubblichi ogni decennio mi sto appassionando a questa storia, e mi fa veramente piacere sapere tutti i vostri pareri.
Allora parliamo un po’ della trama.
Ho adorato scrivere quel momento dove Ai parla a Conan di Ran. ^_^
È un punto importante della trama, come del resto tutto questo capitolo in generale e ci tengo particolarmente.
Ma anche l’indagine appena iniziata incomincia a dare i suoi frutti. Chi sarà questo Yukio Ayashiro?? Cosa centrerà con l’organizzazione??
Per una volta Ai partecipa più attivamente alle indagini, è un fatto da ricordare! XD
Ma ora, passando alle cose più serie… avete capito chi era il paladino della Shin/Shiho??
Zanexd22 hai qualche idea??
Per farti capire le motivazioni, copio direttamente il testo della tua ultima recensione:
 
E sono sicuro che farò comparsa nel prossimo capitolo, come assassino di Ran...
 
 
Mai offrirmi queste succose opportunità XD
Però sei stato bloccato da qualcuno che diceva di concentrarsi su Okita…
Ehm… chissà chi era….  _fantasie_
 
Grazie a chi ha recensito ^_^
 
Martini02  _fantasie_ Virgola4869 ShinRan4862
SiMoNe00 Zanexd22 shinichi e ran amore Hagenti
 
Saluti e buon novembre (?)
Fogli
   
 
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