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Autore: Shayleene    29/11/2015    1 recensioni
In una giornata estiva come tante altre, Maka Albarn si infuria (come sempre) con la sua buki Soul Evans che non si presenta alla sessione di allenamento.
Torna a casa credendo di trovarlo lì ad oziare, ma il ragazzo non c'è. E non compare nemmeno nelle ore successive. Svanito nel nulla. E' allora che Maka sente crescere una profonda preoccupazione che la porterà alla ricerca del suo compagno, e alla scoperta di sentimenti di cui non era ancora consapevole.
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Franken Stein, Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

Quelle note. Quella canzone.
"È lui!" pensò Maka, facendo uno scatto e mettendosi a correre persino più velocemente di prima. Non avrebbe mai potuto non riconoscerla. Era stato proprio grazie a quel brano suonato al pianoforte da Soul che ava iniziato a fidarsi di lui. Dopo anni passati ad odiare il genere maschile a causa di suo padre Spirit, che aveva divorziato da sua madre preferendo le altre donne e l'alcol a lei, era finalmente riuscita a riallacciare in parte un rapporto con un ragazzo.
Allo stesso tempo anche Soul aveva in un certo senso aperto a lei la propria anima, permettendole di ascoltarlo mentre suonava. Maka aveva compreso solo dopo un po' di tempo quale privilegio le era stato concesso. Per la sua buki suonare il piano davanti a qualcuno significava mettere a nudo il suo vero essere, affidarsi completamente a chi lo ascoltava, stringere un legame più resistente di una catena di ferro.
Il vento le sferzava la faccia, mentre attorno a lei gli alberi e gli edifici scorrevano come ombre indistinte che cercavano di farla svanire nella loro oscurità. Il rumore dei suoi scarponi neri sulla strada lastricata le arrivava attutito alle orecchie, impegnate a catturare ogni singola nota del brano che aleggiava nell'aria. Per i primi minuti le sembrò quasi di continuare a girare in tondo. Ogni volta che credeva di essersi avvicinata il suono tornava ad essere più flebile e smorzato.
"Dannazione!" imprecò Maka dentro di sé, percependo le sue forze scemare lentamente rendendo i suoi arti fiacchi e pesanti come blocchi di pietra. Nonostante l'allenamento costante non era abituata a correre per così tanto tempo così velocemente. Il fiato che emetteva dalla bocca si condensava in piccole nuvolette bianche, che sparivano dopo pochi istanti. La temperatura si era abbassata notevolmente, causandole la pelle d'oca nelle braccia scoperte riparate solo in parte dal mantello nero.
Poi, un'ombra più scura delle altre. Maka si bloccò in meno di un secondo scartando di lato, e schivando un attacco solo grazie alla sua prontezza di riflessi. Si riparò nell'androne del portone più vicino, sporgendosi quel tanto che bastava per cercare di individuare l'avversario che se ne stava fermo in mezzo alla strada. Gli abiti scuri si confondevano con l'ambiente circostante, ma la bianca luce lunare si rifletté sul suo volto.
-Crona?!- esclamò, riconoscendo la figura emaciata dai capelli rosa. In quello stesso istante le note del pianoforte presero a risuonare più intensamente, invitandola quasi a procedere senza esitazioni. Ma Maka sapeva che non sarebbe stato possibile. Lo capiva dagli occhi vacui e allo stesso tempo intrisi di una cupa follia di Crona. Era successo di nuovo, uno delle sue solite crisi. Tutta colpa di quel maledetto sangue nero che Medusa gli aveva impiantato, rendendolo mentalmente instabile.
Davanti ai suoi occhi comparve a tradimento la scena della colpa che, nonostante fosse passato già qualche anno, non era ancora riuscita ad espiare.
La missione, l'arrivo nella chiesa affollata dai criminali di cui si dovevano occupare. L'arrivo di Crona che li aveva spazzati via dal primo all'ultimo con un singolo attacco di Ragnarok. Il loro primo scontro.
Era stato chiaro fin da subito che era troppo debole per affrontare un avversario come Crona. Troppo lenta, troppo insicura. Troppo incerta sulle sue capacità. Le mosse dello strano ragazzo la spiazzavano, disorientandola completamente. Sembrava non avere una tattica precisa, ma si limitava ad usare quell'enorme spada parlante dagli attacchi micidiali.
Nemmeno il momento in cui erano riusciti a ferirlo era stato una vittoria. Anzi. Aveva permesso a Crona di utilizzare il sangue nero, un'arma letale che Maka e Soul non conoscevano.
Rivide a rallentatore il momento in cui aveva quasi rischiato di venire squarciata in due da quegli spuntoni neri, ma soprattutto visse per una seconda, devastante volta l'istante in cui Soul si era frapposto fra lei e gli aculei salvandole la vita rischiando la propria. Si era accasciato a terra, al confine tra questo mondo e quello dell'oltretomba. Tutto per salvare lei, un'inutile incapace che si faceva difendere dalla propria buki quando sarebbe stata lei a dover proteggere Soul!
Scosse la testa, sbattendo le palpebre per scacciare le lacrime e stringendo i pugni. 
"Soul, questa volta sarò io a salvarti." promise, uscendo dal nascondiglio e scagliandogli contro Crona che stava mormorando qualcosa tra sé e sé. Quando si fu avvicinata a sufficienza al ragazzo riuscì a distinguere le parole.
-Non so come comportarmi con chi mi lascia da parte... Sono sempre solo, solo con il sangue nero.- Sollevo lo sguardo folle incontrando quello di Maka,  e fece un sorriso maligno. -Anzi no, non sono solo... L'inferno è dentro la mia testa!- 
Con un grido sguainò Ragnarok cercando di colpire Maka, che nel frattempo stava studiando una strategia per riuscire a liberarsi di Crona senza fargli troppo male e raggiungere Soul il prima possibile. 
-Crona, lo sai che non ti lascerei mai da parte!- gli disse nel tentativo di farlo rinsavire, ma ricevendo in cambio un calcio così forte da farla schiantare contro il muro. Si guardò attorno freneticamente in cerca di una qualsiasi arma da usare, ma la strada era vuota. Ancora una volta senza Soul era totalmente inutile.
"No, devo farcela da sola!" 
Se non poteva sfruttare armi si sarebbe servita della propria agilità. Corse contro l'altro muro, utilizzandolo come trampolino di salto e colpendo Crona alla schiena facendolo cadere in ginocchio.
-Ti prego Crona, devo andare ad aiutare Soul!- lo supplicò.
Crona rise malignamente. -Lo vedì? Ti interessa solo di quello stupido che se ne frega di te, ma io non voglio rimanere solo!- Si passò la lama sul braccio, e il sangue nero iniziò ad uscire sotto forma di lunghi e pericolosi tentacoli.
Maka riuscì ad evitarli la prima e la seconda volta, ma poi venne colta di sorpresa. In un istante si ritrovò rinchiusa in un'indistruttibile gabbia di sangue nero.
-Adesso non mi abbandonerai più, vero Maka?- le chiese il ragazzo, accucciandosi davanti a lei e osservandola tra una sbarra scura e l'altra. Ragnarok si era trasformato nuovamente in quell'esserino odioso, insopportabile e malvagio che non faceva altro che dare pessime iniziative a Crona.
-Stupido, lasciami uscire o giuro che quando mi libererò ti beccherai un Maka-chop da farti finire nell'aldilà!- sbraitò Maka tentando senza successo di rompere le sbarre con calci e pugni.
Crona inclinò il volto pallido, ancora sorridente. -Maka... Tu non uscirai mai da qui. E come potresti? Non hai neppure un'arma...- disse con finta aria dispiaciuta. -Ma questo è un bene- aggiunse, -perché così resterai insieme a me!-
E iniziò ad incamminarsi nella direzione opposta a quella della musica, trascinandosi dietro la gabbia. Maka strattonò nuovamente le sbarre, in preda alla disperazione. Stava di nuovo abbandonando Soul, stava fallendo il suo compito di maestra d'armi. Come poteva essere degna di far parte della Shibusein? Come poteva permettersi l'onore di avere una buki fedele come Soul?
Rivide il suo sorriso ironico presente sul suo volto anche dopo essere stato gravemente ferito da Crona. Persino in un momento come quello voleva continuare a proteggerla cercando di non farla preoccupare. L'immagine sbiadì lentamente, lasciandole l'amaro in bocca. Anche Soul sarebbe scomparso a causa sua?
-NO!- gridò. In quell'istante le sue mani si accesero di una luce dello stesso colore della sua anima, e le sbarre iniziarono a piegarsi fino a spezzarsi del tutto. Crona si girò sorpreso, ma Maka gli era già addosso e lo colpì in pieno petto con un pugno scagliandogli contro anche la propria anima. Il ragazzo crollò a terra paralizzato, e Maka approfittò dell'occasione per fuggire. Per un istante pensò che Stein sarebbe stato fiero di vedere che era riuscita ad apprendere una delle sue tecniche, ma subito dopo si diede della stupida. Possibile che riflettesse su cose come la scuola in una situazione come quella?! La sua buki l'avrebbe di certo presa in giro chiamandola secchiona come al solito.
"Sto arrivando Soul, resisti!" pregò, spingendo al massimo le sue gambe. 

Crona c'è sempre e comunque, è un personaggio che nonostante tutto adoro xD Chissà se Maka riuscirà a raggiungere Soul o dovrà risolvere qualche altro ostacolo? Come vi è sembrato il capitolo? :D
 

   
 
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