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Autore: baby_shine_angel    02/03/2009    1 recensioni
In questa fanfic, i Tokio Hotel non esistono e il protagonista è solo Georg. Gerg è un normale diciottenne trasferitosi da Halle a Mageburg a causa del divorzio dei suoi genitori. Si troverà molto bene anche a scuola, già dal primo giorno, grazie ad un inaspettato, ma importante incontro, con una ragazza speciale. Arrivato a scuola si fece indicare la direzione per raggiungere la classe e il professore, lo presentò subito molto gentilmente. “Ragazzi questo è il vostro nuovo compagno Georg Listing e viene da Halle” disse sorridendo alla classe, che salutò il ragazzo. In particolare una ragazza all’ultimo banco era rimasta colpita da quei lunghi capelli castani, morbidi e liscissimi e da quei profondi occhi grigio-verdi. E per lui era stata la stessa cosa. Era fisso a guardare quella splendida ragazza, che continuava a fissarlo. Spero la leggerete!!!Ci conto, è molto semplice, ma carina ^^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Quella giornata tutti i ragazzi della classe di Georg e Leila erano molto felici.
Un po’ per l’aria primaverile che iniziava a farsi sentire e un po’ perché il preside aveva comunicato loro che quel giorno sarebbero usciti un’ora prima, a causa dell’assenza della prof di arte.

Le lezioni trascorsero quindi moto velocemente, ma c’erano due ragazzi in particolare che proprio non riuscivano a prestare completamente attenzione.

Georg e Leila, infatti,ce la misero tutta per ascoltare le parole dell’insegnante, ma ogni cinque minuti uno dei due si girava e fissava l’altro intensamente, quasi fosse la cosa più bella che avesse intorno.
E in effetti era questo che i ragazzi pensavano, ma ogni volta che anche l’altro girava il volto, il primo si ritraeva immediatamente.
E andarono avanti così per buona parte del tempo.
Ma i due non erano gli unici a non stare attenti.
Dalla seconda fila, infatti, qualcuno li guardava in modo invidioso, con un’espressione sul viso che faceva capire solo una cosa: troverò il modo per farvi allontanare.

Quel qualcuno era Irin, che essendosi anche lei interessata a Georg, non sopportava la vicinanza e la bella amicizia che c’era tra loro.

 Mentre prendeva appunti, Leila avvicinò maggiormente il braccio al banco di Georg e con la matita scrisse su di esso:

 
“Io non ci capisco nulla di questa psicologia!!”
Georg allora scrisse sotto alla frase:
“Ma no dai, non è così complicato. Se vuoi oggi possiamo vederci e ti aiuto”
“Grazie mille sei davvero gentile. Così magari capirò qualcosa, visto che domani abbiamola verifica e sono terrorizzata!”
Georg sorrise di fronte alla spontaneità di Leila.

 
L’ora terminò e Leila ne approfittò per chiedere a Georg:

 “Ma visto che usciamo un’ora prima, cosa ne dici se pranziamo fuori insieme e poi vieni a casa mia a studiare?”
“Per me è un’ottima idea. Quando usciamo avviso e poi vengo con te d’accordo?”
“Va benissimo” disse lei con un dolce sorriso.

 

Alle 13:15 uscirono da scuola e si diressero verso una piccola pizzeria del centro insieme ad altri amici, tra cui Fabian e Annie, la sua ragazza e migliore amica di Leila.
Chiacchierarono animatamente, quando Fabian per scherzare un po’ disse:

“Ehy Leila, ti conviene stare attenta, non sei l’unica a volere Georg tutto per te. Sai che quando Irin vuole qualcosa,la ottiene sempre, in ogni modo.
 
Al sentire quelle parole, Leila arrossì violentemente, considerando anche il fatto che il diretto interessato sedeva proprio di fianco a lei e le sorrideva dolcemente.
“Q-questi non s-sono affari che ti riguardano…” disse balbettando.
Era sempre così, quando si intimidiva balbettava.
Georg guardandola ne fu subito intenerito e accarezzandole una guancia disse:
“Non preoccuparti, non c’è niente di male, anche tu sei carina”.
“Ma tu non mi piaci!” mentì immediatamente Leila.
In realtà era tutto il contrario. Georg le piaceva e tanto anche.

Un passo avanti l’aveva fatto, almeno questo poteva dirlo.
Anche lui pensava che fosse carina.

 

Finite le pizze fecero una passeggiata per il centro, ma essendo orario di pausa tutti i negozi erano chiusi.
Quindi, dopo una mezz’ora decisero di andare ognuno a casa propria.
Era l’ultimo anno, dovevano studiare, non potevano permettersi di farsi trovare impreparati.

 

Georg e Leila si diressero a casa della ragazza e dopo essere entrati decisero di guardarsi un po’ di televisione.
Senza nemmeno accorgersi Leila sbadigliò e appoggiando la testa sulla spalla di Georg, si sentì stringere dal suo braccio.
Sorrise cercando di non farsi notare e arrossì dopo che Georg le ebbe dato un piccolo bacio sulla tempia.

 

Non trovando nulla di interessante alla tv, decisero quindi di andare in camera e iniziare a studiare.
Il tempo che impiegarono non fu molto e quando ebbero finito Leila aveva decisamente le idee più chiare. Ringraziò quindi Georg e gli offrì una bibita.

 
Alle 18:00 però il ragazzo ricevette una telefonata di sua madre.

 
“Georg io ora sono alla stazione. Torno tra dieci minuti ma tu inizia ad andare a casa.
E arrivata zia Deborah, ricordi che doveva venire da noi?”
“Sì, l’avevo completamente scordato!!”
“Ma si può sapere dove hai la testa? Sono tre giorni che dimentichi tutto e hai i pensieri altrove!!”

 
Georg sorrise.
Sapeva benissimo dov’erano diretti i suoi pensieri.

 
“Scusa dai, me lo ero dimenticato. Comunque arrivo in dieci minuti, non di più, tranquilla”.
“D’accordo, ciao”.
“Ciao”.

 

Poi rivolto a  Leila:

“Era mia madre, scusa ma devo scappare, che sono arrivati dei parenti a casa, che vediamo poco, perché vivono in Italia.
Hanno preso l’aereo e poi ci hanno raggiunti con il treno” spiegò.
“Ma è magnifico!! Mi piace molto l’Italia. Ci sono stata in vacanza due volte” raccontò lei con entusiasmo.
“Davvero? Io non l’ho mai vista, ma sinceramente mi piacerebbe molto, ora però scappo, ci vediamo domani, ciao”.
“Ciao Georg, a domani”

 

Leila stava per chiudere la porta di casa, ma venne trattenuta per il braccio.
Georg la fece voltare.
Si fissarono per interminabili istanti, specchiandosi l’uno negli occhi verdi e luminosi dell’altro.
Si conoscevano così da poco, ma si sentivano già così tanto uniti…
Georg le mise un braccio intorno alla vita e le accarezzò la guancia con un dito.
Lei si sentì rabbrividire, ma mise lo stesso le braccia attorno al collo di Georg.
Lui l’avvicinò maggiormente e dopo aver sfiorato le labbra con quelle della ragazza, decise di approfondire il bacio.

 Non potevano sentirsi più felici in quel momento, finalmente erano riusciti a dichiararsi e senza nemmeno dover parlare.
Quel gesto valeva più di tante inutili parole.

Alla fine si staccarono e Georg poggiò la fronte su quella di lei.
Le diede un ultimo bacio lì, dopodiché si salutarono definitivamente più felici che mai.

  
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