Fanfic su artisti musicali > Mika
Segui la storia  |       
Autore: Spectrophobian    29/11/2015    2 recensioni
{Midez}
'Sai meglio di me che non possiamo rimanere qui. Hai qualcosa in mente?' chiese infine, giocherellando con il piercing che aveva in mezzo alle sopracciglia.
Michael sorrise, contento di poter rispondere alla domanda che, infondo, sperava di ricevere dall'inizio della serata.
'Tu mi conosce, ho già pensato a tutto! Io sa che abbiamo bisogno di pausa da Italia e da resto del mondo quindi, dimmi che ne pensi: un viaggio on the road, con quindici tappe in giro per l'Europe. Alcune tappe le ho scelte perché mi sono care, altre perchè... volevo solo andarci. Ti va?'
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fedez
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

21.12.2015

The Passenger, Iggy Pop - https://www.youtube.com/watch?v=S0nlygb1Qfw


Quando Federico si svegliò la mattina dopo Michael ancora dormiva.
Rimase per qualche secondo ad ammirare la bellezza del ragazzo che, sdraiato al suo fianco con le labbra leggermente schiuse e i capelli arruffati davanti agli occhi, viveva avventure tutte sue nel mondo dei sogni. Trattenendosi dal carezzare quei ricci, Fedez si stropicciò gli occhi e si diresse verso il bagno, infilandosi poi nella doccia e tirando un sospiro di sollievo quando sentì il calore dell'acqua avvolgerlo e proteggerlo dal freddo che solo una mattina invernale - in Svizzera, per altro - poteva riservare. 
Mika si svegliò qualche minuto dopo, riportato nel mondo reale dal canto di Federico ovattato dal suono dell'acqua scrosciante. Si alzò dal letto e, camminando a stento per via dei postumi del cioccolato del pomeriggio prima, si avvicinò alla finestra per godersi il panorama: purtroppo, tutto quello che riuscì a vedere fu una nebbia compatta e le bianche cime delle Alpi in lontananza. Scoraggiato, tese l'orecchio sperando di sentire qualcosa che si avvicinasse al cinguettio degli uccelli ma tutto quello che riuscì a sentire fu il classico "canto da doccia" di Federico.

'Che canzone cantavi?' chiese Mika, entrando improvvisamente nel bagno e sorprendendo un Federico in pigiama intento nello spazzolarsi i capelli ancora umidi davanti allo specchio.
'Mh?' mormorò l'altro, non capendo a cosa si riferisse il libanese. 
'I am the passenger and I ride and I ride, I ride through the city's backsides...' canticchiò Mika, intonando la canzone che aveva sentito cantare prima al tatuato.
'The Passenger, Iggy Pop.' rispose allora Federico, attaccando il phon alla presa affianco al lavandino.
'Penso sia bella canzone da scrivere su lucchetto per Svizzera, no? Parla di un viaggio, di viaggiatori.' mormorò Michael, seguendo con lo sguardo ogni gesto di Federico che cercava di capire come funzionasse l'asciugacapelli che aveva rubato dalla valigia del riccio. 
'Si, può andare. Che si fa oggi?' rispose l'altro, ripassando mentalmente il pezzo che Mika aveva proposto per la prima tappa.
'Prima di tutto colazione, poi Zoo di Basilea, Kapellbrucke e per le nove di nuovo in viaggio.' rispose l'altro, controllando quante cose avesse lasciato in giro per rimetterle in valigia: 'Quindi fai meglio a muoverti. Sto morendo di fame.'
Federico sorrise, accendendo il phon: 'Ancora cinque minuti!' esclamò, alzando il tono della voce per farsi sentire sopra il ronzio dell'asciugacapelli.







                                                                                         BASEL ZOO
 
                                                        Basel ZooMappa del Basel Zoo


Da come lo zoo veniva rappresentato nella cartina dall'alto esposta all'entrata Federico l'associò al Central Park di New York: una grande macchia verde nel grigio della città.
'Qua c'è scritto che lo zoo è stato riconosciuto come salvatore di molte specie da estinguenza.' mormorò Mika, leggendo uno dei grandi cartelloni appesi sul muro in prossimità della biglietteria.
'...Estinzione. E poi scusa, ma da quanto parli lo svizzero?' chiese Federico, distogliendo l'attenzione dalla cartina che stava fissando. 
'Idiota, c'è traduzione in inglese affianco.' borbottò l'altro, muovendosi con piccoli passi man mano che la coda per la cassa avanzava.
'Ahn. Comunque questo posto è enorme, come fai a sapere che ce la faremo per le nove?' chiese Fedez, togliendosi finalmente lo sfizio di spostare un riccio ribelle dal viso del più grande che, intenerito da quel gesto, sorrise dolcemente: 'Non lo so ma tu non sai neanche dove saremo domani mattina quindi fra noi due io sono messo meglio, no?'
Federico rise, stringendo un braccio attorno alla vita di Michael e sentendo la differenza d'altezza farsi più palese.
Lo zoo, come Federico aveva intuito, si rivelò davvero enorme e, nonostante saltarono tutta la sezione dedicata agli uccelli e l'acquario causa paura dell'acqua da parte di Mika, il tour non scalò neanche di un minuto.
Dopo una sosta di almeno un quarto d'ora davanti alla riserva dei lupi di cui Fedez si era rivelato grande amante dal nulla, erano giunti a una delle ultime sale: quella delle scimmie.
Sfiniti, avevano deciso di sedersi per qualche minuto su una panchina per mangiare un panino e poi uscire definitivamente dall'edificio. Mentre parlavano ,entrambi notarono una scena particolarmente suggestiva.
Uno scimpanzé nella "gabbia" davanti a loro poggiava la mano contro il vetro ogni volta che un bambino curioso si avvicinava più degli altri per osservarlo meglio.
'Però, se ci pensi, è strano.' borbottò Federico, finendo con un morso il panino al salame che Mika aveva portato con se; quest'ultimo lo guardò in silenzio in attesa di un continuo.
'Nessuno sa cosa ci differenzi dagli animali, eppure per questo piccolo dettaglio loro sono in gabbia e noi siamo liberi, dall'altra parte del vetro che li fissiamo.'  spiegò senza staccare gli occhi dallo scimpanzé.
'Beh, non vedo molta differenza. Loro lì dentro hanno i loro alberi e i loro ruscelli, sono cresciuti dentro e ormai vedere la gente dall'altra parte del vetro è abitudine: non si accorgono di essere in gabbia proprio come anche noi, probabilmente, non ce ne accorgiamo e ci crediamo superiore. Magari animali sono li che dicono: -Guarda che schifo loro, con le loro pellicce finte che copre la loro pelle viscida e i loro musi spelacchiati e i loro pregiudizi... bleah. Menomale che noi siamo più intelligenti e liberi.-' constatò l'altro con un sorrisetto sulle labbra mentre si immaginava i pensieri di quei poveri animali.
Federico si girò, studiando l'altro con lo sguardo; 'Accidenti!' esclamò infine: 'Questa potrei rubartela per una canzone.' 
Mika si addolcì visibilmente: 'Sarebbe un onore sentire mie parole in tua canzone, Fedèz.'


 
 
KAPELLBRUCKE



KapellbruckePannelli dipinti



'Non è bello?' chiese Mika, camminando sul lungo ponte e affacciandosi ogni tanto per guardare il profilo della città aldilà del fiume. 
Mentre andavano avanti, osservavano sopra di loro i pannelli triangolari sul soffitto che erano stati decorati con dipinti medioevali mostranti scene di vita quotidiana e militare dell'epoca.
'Si, ma fa freddo.' rispose Federico, stringendosi nella felpa e osservando assorto il sole affogare nell'acqua all'orizzonte.
'Io aveva detto di portare giacca ma tu non ascolti.' sbuffò Mika, quasi contando sulle dita le volte in cui, effettivamente, aveva ricordato a Federico la temperatura esterna prima di uscire dall'hotel.
'Scusa, mamma.' ghignò l'altro, preparandosi a schivare un probabile colpo da Michael.
Mika si limitò a scuotere la testa mentre si sfilava la giacca e la poggiava sulle spalle del più basso che tentava in tutti i modi di non arrossire.
Continuarono a camminare e a commentare i dipinti fino a quando non si trovarono davanti ad una torre ottagonale le quali pareti erano ricoperte dai classici lucchetti che Federico aveva sempre visto nei film sdolcinati che Giulia lo aveva costretto a vedere.
'E qui finisce la nostra sosta svizzera.' mormorò Mika, prendendo un lucchetto e un pennarello dalla borsa.
'Uhh, fallo fare a me!' disse felice Federico, sfilando il tutto dalle mani del più alto e scrivendo sul lucchetto il titolo della canzone che avevano scelto insieme sforzandosi di utilizzare una scrittura comprensibile; infine, chinandosi verso le basi della torre alla ricerca di uno spazio libero, appese il lucchetto e lo fece scattare, lanciando poi le chiavi il più lontano possibile oltre la ringhiera del ponte.
"Chissà se sono ancora insieme." pensò Fede, osservando poi i lucchetti circondanti il loro con miliardi di nomi di tutte le nazionalità scritte sopra.
'We'll be the passenger, we'll ride through the city tonight.' canticchiò Mika mentre l'altro si rialzava e si puliva le ginocchia sulla quale si era poggiato poco prima.
La campana della Cappella di St. Peter rintoccò nove volte il lontananza, facendo capire ai due che era ora di andare.
Dopodiché, senza dire neanche una parola, si presero per mano e si diressero verso il furgone mentre, felici, si sentivano come se la chiusura di quel loro primo lucchetto li avesse avvicinati più di prima.






Ciao! 
Ancora una volta sono in ritardo... mi scuso e giuro che mi impegnerò nell'aggiornare prima.
Come al solito vi chiedo di recensire: sentire il vostro parere è l'incoraggiamento migliore per andare avanti, positivo o negativo che sia.
Grazie per aver letto fino a qui, ve se ama.
Un bacio, 
Alex.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mika / Vai alla pagina dell'autore: Spectrophobian