Semplicemente
tu
ed io
Created
by Rita
{Solo
una “G”~
Luca, un ragazzo
alto e dal fisico atletico, stava entrando in aula quando si sentì
chiamare.
-
Ehi, bello!
Finalmente sei arrivato! –
-
Ah, ciao
Andrea... non ti avevo visto. –
-
L’ho notato, ma
che hai? Sei strano stamane. –
-
Niente,
niente... e che una tipa si è scontrata contro di me e nell’impeto della botta
le è caduto questo. – Disse mostrandogli un piccolo ciondolo
dorato.
-
Mm... una “G”…
chissà cosa rappresenta. –
-
Boh… forse è
l’iniziale del suo nome o magari quello del suo ragazzo. – Disse Luca, guardando
il piccolo oggetto.
-
Sì... può darsi.
Va bèh... entriamo che è meglio... la lezione sta per iniziare. – E così dicendo
i due ragazzi entrarono in aula. Luca, però, non smise di pensare a quella buffa
ragazza. Ogni tanto aveva l’impulso irrefrenabile di prendere quel piccolo
ciondolo e di tenerlo fra le mani, di accarezzarlo e inoltre sperava di poter
rivedere quella strana, ma pur sempre bella ragazza.
Luca era un
bellissimo ragazzo, dagli occhi azzurri più del mare e capelli biondi come il
grano. Ogni ragazza che lo vedeva non poteva non notare la sua incredibile
bellezza. Era perfetto col suo 1.89: il suo fisico era disegnato in modo sublime
su quel corpo da ventunenne. Era impossibile non accorgersi di lui!
-
Ohhh... ecco qui
i miei ragazzi preferiti! – Cinguettò una ragazza.
-
Ciao Lori.. –
Sbuffò Luca, vedendola arrivare.
-
Che ne dici se
ci sediamo insieme, eh tesoro? –
-
Quante volte ti
ho detto di non chiamarmi tesoro? Eh? Dimmi quante volte.
–
-
Mm... non
ricordo, ma sono sicura che siano state parecchie. Comunque, cambiando discorso:
che ne dici se domani sera uscissimo, tu ed io? –
-
Mi dispiace, ma
domani sera uscirò con Andrea, Luigi e gli altri. Vero Andry?
–
-
Ah, sì! Vero… mi
dispiace Lori, ma dovrai cambiare i tuoi programmi per la serata di domani...
ciao, ciao! - Disse Andrea ridendo sotto i baffi, seguito a ruota da Luca. “che
stronzo…” pensò la ragazza prima di girarsi e scegliersi un posto. Quelle ore di
lezione terminarono con la grande gioia di molti studenti, stanchi e annoiati
dalle polemiche del prof di disegno.
°°°
Le prime luci dell’alba filtrarono dalla
finestra e si posarono su un corpo ancora disteso e privo di forze. Greta
Accardi stava ancora dormendo beatamente sul suo letto, mentre la quotidianità
della città si metteva in moto.
-
Greta sono le
dieci... potresti anche svegliarti, benedetta ragazza! – Reclamò la madre, una
donna sulla quarantina, aprendo le tende della finestra.
-
Mamma... non ho
lezione oggi, è sabato! Fammi dormire, per favore! – La pregò Greta, coprendosi
con le coperte, il viso assonnato.
-
Non puoi. Non
ricordi che avevi promesso di portare tua sorella al parco? E poi ha chiamato
Sofia già tre volte, stamane. Non credi di doverla richiamare? – Domandò la
donna, sistemando la biancheria nella cassettiera.
-
Mamma lascia
stare, faccio io... tu vai a pure là dentro. –
-
Va bene! Non
dimenticarti di chiamare Sofia e di portare la piccola al parco prima delle
undici. –
-
Ok... – Sbuffò
la ragazza, alzandosi dal caldo letto ed entrando in bagno, per fare una doccia
veloce.
-
Non so Sofia,
non ho proprio voglia di uscire stasera… -
-
Ancora per quel
ciondolo... su Greta, sei patetica se non esci per quel ciondolino... dai,
andiamo fuori - Rispose la
ragazza, dall’altra parte della cornetta.
-
Patetica?
Patetica tu dici? Tu forse non sai che valore ha quel piccolo oggetto per me...
è troppo importante! –
-
Ok, hai ragione,
però ti consiglio di uscire con noi.. dai, magari ti rilasserai e non ci
penserai per un po’.-
-
Bèh... non hai
tutti i torti. D’accordo stasera usciremo! –
-
Perfetto
bellezza! Allora ci vediamo davanti alla pizzeria “la mensa del popolo”, ok?
–
-
Sì, va bene! A
stasera... ciao Sofy! –
-
Ciao tesorina...
a stasera!- Dopo aver
riposto il ricevitore, Greta si diresse nella camera della sua adorata
sorellina, per avvisarla che l’avrebbe portata al parco.
-
Wow! Oggi è una
giornata spettacolare, vero piccolina? –
-
Sì, sì... guarda
che bel cielo: è tutto blu! –
-
Già… ti va di fare un giro nelle macchinette?
Ho ancora qualche gettone. –Le chiese Greta, frugando dentro le tasche dei suoi
jeans.
-
Siiiii, evviva!
Voglio mettermi sul cavallino. –
-
Ok, signorina...
il cavallino ci attende! – Disse, sorridendo la sorella maggiore. E correndo si
diressero verso le giostre. La mattinata si svolse nei migliori dei modi per
Greta e per la sua sorellina, le quali si divertirono un mondo a rincorrersi e a
giocare, tanto che sfinite, si sdraiarono sulla soffice erba verde del parco.
Ormai la primavera regnava padrona sulla grande città, il sole riscaldava con
più intensità, tant’è che molti ragazzi preferivano saltare la scuola per
potersi godere appieno le belle giornate primaverili. Greta si stava riposando
su una panchina del parco e ogni tanto volgeva lo sguardo verso la sua piccola
sorella, la quale si divertiva a giocare con una farfalla, saltando
allegramente. Il tempo al parco volò e si fecero presto le dodici, cosicché le
due sorelle s’incamminarono verso la loro abitazione. Una volta arrivate, Greta
trovò una brutta sorpresa proprio davanti casa.
-
Dani ancora non
hai capito che mi devi lasciare in pace? – Chiese infastidita, la mora, aprendo
il cancello della villetta.
-
E su, piccola...
non essere così acida di primo pomeriggio! –
-
Primo fra tutti
io non sono acida ma stufa delle tue continue persecuzioni e secondo non parlare
in questo modo davanti a mia sorella! –
-
Allora questa
dolce bimbetta è tua sorella Giuly? Eh? – Disse il ragazzo, abbassandosi
all’altezza della piccola bimba, la quale intimorita si nascose dietro la
sorella.
-
Hai visto??
l’hai fatta spaventare! Sei incredibile Dani! – Disse con sguardo severo, poi
rivolgendosi alla bimba, enunciò:
-
Tesoro entra nel
vialetto e aspettami lì che torno subito. – La bimbetta annuì ubbidiente ed
entrò, attendendola seduta sugli scalini.
-
Sei sola a casa?
– Chiese Dani, non appena la bimba sparì dalla loro
visuale.
-
Che t’importa? –
Domandò gravemente la mora.
-
Così... non
posso chiedere? -
-
Sì, sì...
–
-
Gre ti va di
uscire stasera? Magari potremmo andare al cinema oppure in spiaggia...
–
-
No, non mi va e
poi stasera ho un altro impegno. –
-
Ah, sì e con
chi? –
-
Ma che te ne
frega? Sarò libera di uscire con chi voglio o no? –
-
Ok...ok… non te
la prendere! Ci vediamo in giro! ciao piccola mia! –
-
Non mi chiamare
piccola! Scemo! – Disse prima di entrare nel vialetto. “uffa… non lo sopporto
più!” pensò la mora entrando in casa con la sua piccola
Giuly.
°°°
-
Mamma cosa c’è
da mangiare a pranzo? –
-
Ho preparato il
tuo piatto preferito tesoro: le lasagne! –
-
Gnam gram… ho
una fame da lupi! – Disse Luca, accomodandosi a tavola.
-
Elena è pronto a
tavola! – Urlò la signora Michelini, una donna sulla quarantina e di bassa
statura, sedendosi anch’essa a tavola.
-
È già pronto? –
Una dolce voce fece capolinea nella grande cucina di casa
Michelini.
-
Si amore, tua
madre ha superato se stessa con questa portata! – Disse il padre, sedendosi e
gustando il primo boccone di quel capolavoro.
-
Stasera devi
uscire, Lu? – Chiese Elena, rovesciando un po’ d’acqua nel suo
bicchiere.
-
Si, penso di si.
Anche perché Andrea mi ha detto che vorrebbe andare ad una nuova pizzeria che ha
aperto da poco. –
-
Ah, bene! Allora
mi autoinvito. Ho bisogno di parlare con il tuo amico.. –
-
Con Andrea?
–
-
Si, e comunque
verrà anche Stefano. –
-
Ah, ok! Più
tardi ti dirò l’orario! – Affermò il ragazzo, gustando un nuovo boccone di
pasta.
-
Perfetto! –
Disse la ragazza consumando il suo pasto. Il pomeriggio passò in fretta e Greta
dopo essersi fatta un bagno rilassante, si preparò per quella serata che forse
le avrebbe cambiato la vita.
Continua…
Spero che questo secondo capitolo sia piaciuto. Commentate in tanti, per favore!!!!!!!!!!!!
un Grazie speciale a A7X che ha aggiunto la mia ff nei suoi preferiti! Grazie infinite!
Un ultima richiesta per tutti: Recensite, plaese!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!