Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Lois Lane 89    30/11/2015    2 recensioni
Bella cerca di mantenere la pace tra i Cullen e il branco, ma non è una cosa facile. E le cose si complicano quando la famiglia di Edward riceve ospiti e la vita di Bella viene sconvolta da una terribile notizia.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La mattina dopo, scesi le scale ancora mezza addormentata; ma c'era Edward accanto a me (quindi non dovevo preoccuparmi di farmi male cadendo).
Stavo andando in cucina quando sentì bussare alla porta, ma avrei preferito non aprire dato che era Lucas.
"Buon giorno Isabella. Che ne dici di vestirti e venire a fare un giro?"
"Dico che te lo scordi. Ora levati dai piedi."
Gli chiusi la porta in faccia e tornai in cucina da Edward.
"Non c'è modo peggiore per iniziare la giornata."
"Fortuna che so come fare per migliorarla. Fai colazione e poi vestiti."
Quando fui pronta, uscimmo di casa passando dalla porta sul retro: mi prese in spalla e si inoltrò nel bosco.
Senza accorgermene eravamo appollaiati sul ramo di un albero (fortuna che non soffrivo di vertigini e che Edward era accanto a me).
"Meglio?"
"Adesso sì. Questo è il mio mondo, dove ci sei tu."
La tranquillità fu interrotta da una scossa che fece tremare l'albero sul quale ci trovavamo: mi aggrappai a Edward per evitare di cadere.
"Che succede? Un terremoto?"
"No. Sono quei geni dei miei fratelli. Lo trovano divertente."
Scendemmo sui rami più bassi e infatti trovammo Emmett e Jasper: quanto avrei voluto strozzarli.
"Potremmo starcene da soli?"
"No. Vogliamo stare con Bella."
"Non ha bisogno di guardie del corpo. Ci sono io con lei. E' la mia ragazza e vogliamo stare da soli."
Edward mi prese e andammo nella nostra radura.
"Non credi di avere un pò esagerato con loro?"
"No. Non voglio averli sempre in mezzo ai piedi. Quello che voglio è stare da solo con te."
Quando finì di pronunciare l'ultima frase, mi stese sul prato: non mi sembrava vero che avesse fatto un gesto simile.
"Avevi ragione prima. La giornata è davvero migliorata."
"Io ho sempre ragione."
Sempre modesto: i nostri visi erano molto vicini e non appena le sue labbra toccarono le mie, la mia reazione fu quella di sempre.
Le mie braccia furono intorno al suo collo e cercai di non farlo allontanare da me quando si staccò.
Purtroppo non passò molto tempo prima che dovetti tornare alla realtà, che per me significava tornare a casa.
Il giorno dopo, a scuola non avevo lezioni insieme a Edward, quindi Lucas ne approfittò per tornare all'attacco.
"Esci con me e non te pentirai."
"Mi pentirò se lo faccio. Te lo ripeto per l'ultima volta: è Edward il mio ragazzo. Quindi levati dai piedi."
Feci per andarmene, ma Lucas mi prese per un braccio.
"Forse mi sbaglio, ma non è stato lui a consolarti a Jacksonville. Non era lui che non ti voleva più?"
"E' stato tutto un brutto malinteso. E comunque non sono affari tuoi. E ora lasciami andare."
Neanche a farlo apposta, Emmett mi fu accanto e Lucas mollò la presa.
"E questo chi è? Non mi sembra lui."
"E' suo fratello. Ti consiglio di non farlo arrabbiare."
"Tutto ok, Bella?"
"Sì Emmett. Tutto a posto. Devo andare a lezione."
Emmett rifilò a Lucas un'occhiata assassina prima di allontanarsi.
L'ultima ora avevo spagnolo, e per fortuna Lucas non c'era, ma una ragazza di nome Jenny s'avvicinò a me.
"Ciao Bella. A volte ti vedo con quel ragazzo della riserva. E' un tuo amico?"
"Sì. E' il mio migliore amico. Si chiama Jacob."
Amico: in quest'ultimo periodo i rapporti tra me e Jake non erano proprio amichevoli.
"Il suo nome lo sapevo. Non è che potresti darmi il suo numero? Vorrei chiedergli di uscire. E' molto carino."
Questa era la consersazione più strana che avessi mai avuto: nessuno mi aveva mai chiesto di Jake.
"Mi dispiace Jenny, ma non credo che sia una buona idea."
"Perchè? Ti piace?"
"Non fraintendermi. Jacob per me è come un fratello. Lo conosco da quando ero piccola. Tra noi non ci sarà mai nulla di più dell'amicizia. Ma Jacob bisogna saperlo prendere. E' molto testardo."
La lezione cominciò e Jenny non ebbe più l'occasione di parlare di Jake.
Quando uscì nel parcheggio, stavo per dirigermi verso la macchina di Edward, quando vidi una persona familiare: Jake accanto alla sua moto, così andai da lui.
"Ciao Bella. Volevo chiederti scusa per tutto quello che è successo."
"Accetto le tue scuse e..."
Stavo per chiedergli se voleva fare un giro in moto, quando vidi il suo sguardo cambiare: sembrava imbambolato.
Vacillò per un momento e si sedette sul sellino; seguendo il suo sguardo, vidi Jenny che gli sorrideva.
Sventolai la mano davanti alla faccia di Jake, ma sembrò non accorgersene neanche.
Ricordai una cosa che mi aveva detto lui tempo prima e non potei fare a meno di sorridere: aveva finalmente avuto l'imprinting.
Andai da Jenny e gliela presentai: Jake le chiese se voleva andare a fare un giro con lui e lei non esitò un istante ad accettare.
Finalmente Jake si era dimenticato di me e aveva trovato la persona giusta per lui.
Quando salì in macchina, ancora sorridevo.
"Si può sapere cosa c'è da essere così contenta?"
"Ancora non ci sei arrivato? Quando Jake ha visto Jenny ha avuto il colpo di fulmine: ha avuto l'imprinting. Questo significa che noi possiamo stare insieme senza problemi. Puoi trasformarmi."
"Il terzo incomodo c'è ancora: Lucas."
"Non ho paura di lui. Ora niente ci impedisce di fare quello che vogliamo. A lezione Jenny mi aveva chiesto di darle il numero di Jake per uscire con lui. Ed è accaduto anche di meglio."
"Ora che hai fatto cupido, dobbiamo liberarci del tuo vicino."
"Non dobbiamo preoccuparci di lui. Trovarsi Emmett  davanti non deve essere stato piacevole."
"Lo terrò d'occhio comunque. Per sicurezza. E sono felice che finalmente possiamo stare insieme."
"Presto Jenny saprà tutta la verità. Spero solo che non la prenda troppo male."
"Ora basta pensare a loro. Stasera non potrò venire da te. Devo andare con Caius e Garrett in giro per la zona."
Quella sera infatti, rimasi sola: ora che Jake aveva avuto l'imprinting non avevo più nessuno con cui parlare.
Presi in mano il telefono, ma prima che potessi chiamare Alice, bussarono alla porta.
Naturalmente sapevo che non era Edward (lui non bussava praticamente mai), così quando aprì la porta non fui affatto sorpresa di vedere Lucas.
"Finalmente ti ha lasciata sola. Ora credo che possiamo parlare."
La sua mano si strinse intorno al mio braccio, e capì che non aveva intenzione di parlare.
Mi spinse dentro casa per poi chiudere la porta a chiave.
Ne approfittai della sua distrazione per avviare una chiamata a Alice e mi infilai il cellulare in tasca.
"Non so che cosa vuoi da me, ma è meglio che te ne vada. E anche subito."
"Il tuo bambolotto non è qui, quindi possiamo divertirci un pò."
Avanzò verso di me, e quando mi fu vicino, mi tirò uno schiaffo che mi fece cadere a terra: sentì qualcosa di umido e vidi che mi aveva spaccato il labbro.
Mi alzai in piedi, ma prima che potessi raggiungere la porta sul retro, Lucas mi prese e mi sbattè contro il muro per poi iniziare a mettermi le mani addosso.
"E' inutile che provi ad urlare. Nessuno ti sentirà."
E su questo si sbagliava: non so come, ma riuscì a liberarmi e a correre fuori, nel bosco dietro la casa.
Ad un tratto, sentì qualcosa afferrarmi per la vita e portarmi verso l'alto.
Non era Lucas: era un braccio freddo, infatti non appena sollevai lo sguardo vidi Jasper.
"Tutto ok?"
"Sì. Edward non dovrà sapere nulla."
"Troppo tardi."
Avrei riconosciuto quella voce ovunque: lui era dietro di me e Jasper scivolò giù dall'albero sul quale era salito.
"Non dovevi andare da qualche parte?"
"Abbiamo fatto prima del previsto. Sono tornato appena in tempo per sentire quello che succedeva dal telefono di Alice quando l'hai chiamata."
"Che cosa gli hai fatto a Lucas?"
"Niente, anche se vorrei ucciderlo. L'ho solo denunciato. Dovrebbe essere già arrivata la polizia."
Dopo la denuncia, mi portò a casa sua, ma impedì a Carlisle di medicarmi la ferita.
"Abbiamo rimandato troppo a lungo. E questo è il momento giusto. Trasformami."
"Bella... sei sotto schock. Non sai quello che dici."
"Invece non sono mai stata più lucida di adesso. Non puoi leggere i miei pensieri, e molto probabilmente avrei anch'io un dono se diventassi un vampiro."
"Il ragionamento non fa una piega. Ma non saresti mai più forte di me."
"Emmett, stai zitto. Non posso morderti. Il patto verrebbe infranto."
"Se mi iniettassi il veleno con una siringa il patto sarebbe salvo. Me lo hai promesso Edward. E io sono pronta. Non voglio restare umana."
Carlisle propose di addormentarmi con del sonnifero e darmi della morfina in modo che non sentissi dolore.
"Se vuoi cambiare idea questo è il momento per farlo."
"Non lo farò. Ho deciso quale sarà la mia strada e non intendo tornare indietro. Sono pronta."
Finalmente, il mio desiderio venne esaudito: divenni un vampiro.
Tre giorni dopo la trasformazione era conclusa ed ebbe inizio la mia nuova vita.
Le cose tra Jenny e Jake andavano alla grande e lei aveva accettato tutta la faccenda del lupo.
Tutti gli ospiti, inclusi i Volturi (nemmeno Aro e Jane potevano usare i loro poteri su di me) tornarono a casa e Garrett seguì Kate a Denali.
Io e Edward saremmo rimasti insieme per l'eternità e nessuno sarebbe mai stato in grado di separarci: essere un vampiro era il mio destino.
THE END
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Lois Lane 89