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Autore: AndreMCPro    30/11/2015    3 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ma questo vale anche per le fanfiction, milioni di mondi paralleli a quelli delle opere originali.
E se vi siete inseriti nella vostra stessa storia? Ecco cosa è successo a me...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
Il Diario della Profezia

Cap.13 Un nuovo alleato
 
«A quanto vedo hai seguito il mio consiglio e sei riuscito a trovarmi…»
Di nuovo quella strana figura composta di fumo nero che mi parla. Mi guardo intorno è subito mi rendo conto che qualcosa non torna.
«Ma com’è possibile? Io non dovrei essere qui!»
«Esatto. Questo posto è la mia casa, il mio mondo. Questo…»
«Questo è il vuoto interstellare, ma io non dovrei essere qui! Dovrei essere nel Nether!»
«Mai nessuno è entrato nel Nether. O meglio, solo uno, e le conseguenze sono state disastrose. Ma tu chi sei? Sembra tu sappia di cosa sto parlando e sai dove ti trovi. Rispondi» un occhio viola appare sotto quello che ora sembra un cappuccio. La massa informe di fumo ora assomiglia sempre più a un Guardiano Innaturale, ma quell’occhio è inconfondibile.
«Clidrath, sei proprio tu…»
«Conosci il mio nome? Questo è impossibile!»
Ormai la forma è completa, Clidrath è davanti a me, ma a differenza del povero Sam, che non sapeva se chi aveva di fronte fosse amico o no, io so benissimo da che parte sta.
«Oh, io conosco molte cose e non tutte facili da comprendere… ma questo penso dipenda anche da me»
Inizio a ridere ma percepisco la sua diffidenza nei mie confronti. Un grosso respiro e mi calmo, poi riprendo.
«Non sapevo che ti avrei incontrato adesso… Sinceramente credevo fosse impossibile, ma so che sarai di aiuto a dei nostri amici in futuro… soprattutto un Ragazzo di nome Samuel, detto Sam. Lui avrà bisogno del tuo aiuto fra circa quattro anni»
«Quattro anni? Ma quelli sono i giorni in cui la mia conoscenza rientrerà nel vostro mondo!»
Il suo occhi si stringe sempre più. Forse dire troppo tutto insieme gli creerà troppi dubbi e così facendo non si fiderà di me.
«Il mio signore mi ha detto di aiutarti, ma sinceramente credo sarebbe meglio eliminarti»
Questa volta sono io quello preoccupato. La statua di Herobrine, le rovine e quel simbolo magico mi fanno frullare migliaia di domande nella testa.
«Chi è il tuo signore? E poi in che senso dovresti aiutarmi?»
«Allora non sai proprio tutto, vedo»
«Io so chi sarai fra quattro anni, ma non so cosa sei adesso»
«E questa cosa ti dovrebbe preoccupare» Questa volta e lui che ride, mentre io deglutisco.
«Ti sei chiesto perché continui a stare male?»
«È da quando siamo arrivati in questo mondo che non sono al cento per cento, ma da quando ho ingoiato quella sfera nera ho iniziato a peggiorare»
«Già, la cosa più insensata che io abbia mai visto. Sai cos’era?»
Il mio silenzio è più che ovvio. Non ne ho la più pallida idea.
«Quello era un portale per questo mondo, un portale speciale che ti avrebbe permesso di restare in questo posto controllando la Distorsione che tu stesso generi con la tua sola presenza»
Un portale, per questo universo… le domande aumentano. «Ma allora la magia dovrebbe…»
«No, niente magia. Avrebbe dovuto contenere e fungere da sigillo, ma ingerendola è andata in contatto con la Distorsione aprendo cosi il portale… ma non completamente. Questo comporta tutti i tuoi stati d’ansia, la stanchezza e il malessere»
«Ma sono peggiorati di giorno in giorno…»
«Tu cosa hai fatto della perla prima della pazzia di ingerirla?»
«Ho cercato di studiarla per capire cosa fosse, e…» Un lampo di genio. «Ooooh»
«Vedo che inizi a capire. Conosci la magia, e conosci che tipi di ricerche si possono fare»
«E io credo di averle fatte quasi tutte… ho un’intera stanza piena di simboli!»
«Sono ricerche incomplete, ma hanno causato una maggiore apertura del portale da cui fuoriesce la Distorsione del mio mondo»
Una voce alle mie spalle e un tocco sul mio braccio «Massimo! Massimo!»
«Chi è che mi chiama?» mi volto ma non c’è nessuno.
«Non è qui. In realtà nemmeno tu sei qui, ma solo la tua mente. «È il tuo amico che tenta di tirarti fuori dal portale, ma se continua rischia di restare intrappolato quindi ascoltami bene»
Mi volto e faccio un cenno con la testa «Ti ascolto. Non voglio che mio fratello passi i guai per colpa mia, è compito mio proteggerlo»
«Fratelli, eh? Ora si spiega l’intervento del mio signore… Dunque… Sappi che tu PUOI controllare questa Distorsione. Impara a controllare i tuoi stati emotivi e controllerai anche il potere che hai acquisito. Così facendo il malessere diminuirà fino a cessare del tutto, poiché tu e il portale dentro di te entrerete in sincronia. Ora và, tuo fratello ti aspetta»
L’occhio si curva. Sembra un sorriso, ma la cosa lo rende ancora più inquietante. «In fondo mi sei simpatico, ma questo ti servi di lezione. Ci vediamo, Massimo»
«Aspetta, che…?» Non riesco nemmeno a completare la frase che un’onda d’urto mi trascina via e subito mi ritrovo nel mio corpo, con il portale curvato come se volesse scappare da me. All’improvviso si ridistende e come un tappeto elastico mi scaraventa all’indietro. Mi ritrovo disteso a terra con qualche livido, ma nulla di rotto. Credo che mi abbia fatto pagare la mia spavalderia iniziale. Mio fratello mi chiama preoccupato mi tiro su.
«L’avevo detto che ci sarebbe stato da divertirsi!» Mi fa’ male tutto e mi lascio cadere, ma non riesco proprio a smettere di ridere: sono un portale per un mondo che ancora non c’è! Questa cosa è troppo divertente!
 
 
 
Massimo finalmente si calma e inizia a dare segni di lucidità. Mentre rideva tentava di dirmi qualcosa, ma non riusciva a non ridere e l’unica parola che ho capito è “portale”. Ma già sappiamo che questo portale era usato da Herobrine per venire in questo mondo, sicuramente aiutato da una setta religiosa.
«Hai capito? È troppo divertente!»
«Capito cosa? Non hai fatto altro che ridere tutto il tempo!» Adesso o mi dice cosa è successo o giuro che lo strozzo. Se non altro smette di sghignazzare senza motivo.
Prende un grande respiro e si calma definitivamente, poi inizia a spiegarmi a modo suo -ossia in maniera incomprensibile per dei normali esseri umani- cosa è successo in quei pochi secondi.
Lo ascolto con calma, ma quando mi nomina Clidrath rimango di sasso. Lui fa’ un cenno divertito, poi prosegue spiegandomi i motivi del suo malessere costante e progressivo e quindi del portale dentro di lui.
«Idiota. Sì, sei il solito idiota impulsivo! Ti rendi conto di quello che hai fatto?» E gli tiro un pugno sulla spalla. Nel farlo pero percepisco una forza contraria che quasi respinge il mio pugno fino praticamente a farlo appoggiare.
«E dai, non te la prendere… ora sappiamo molto più di prima, e dalle parole che ha detto ho capito che la magia già era stata in questo mondo, ma gli umani non erano pronti ed è stata rimossa»
Diventa serio per un attimo «Solo che ha parlato di un “suo signore” che però non so chi sia e la cosa mi preoccupa, soprattutto con questa gigantesca statua»
«No, non può essere lui. Non si spiegherebbe il portale chiuso, e soprattutto dubito che ci avrebbe aiutato. Anzi, ci avrebbe fatto fuori alla prima occasione!»
«Sì, hai ragione, ma allora chi era?» Chiede lui un po’ più rilassato vista la ovvia e buona notizia.
«Non lo so ma se ha chiesto a Clidrath di aiutarci vuol dire che non è un nemico. Non per ora, almeno»
«Ha detto che ci rivedremo… Proverò a saperne di più»
«Non giocare troppo con lui, è comunque un essere potente e se anche lui risponde a qualcuno non oso immaginare che razza di essere superiore sia»
«Adesso però possiamo tornare a casa e avvisare Sethbling e Sparklez che ci sono delle spie in città…» Si interrompe e sorride. «E soprattutto far vedere a qualcuno che il portale non è proprio una storiella per bambini»
«Come minimo si chiuderà in casa per un intero mese! Comunque conviene smontare questo portale e assicurarsi cosi che nessuno lo riapra. Per il momento meglio mantenere il segreto sul portale, sulla due città e sulle loro origini»
Massimo annuisce, dopodiché si a appresta a smontare la cornice di Ossidiana. Prende un piccone dal suo inventario ma lo fermo.
«Cosa fai?»
«Smonto il portale, perché?»
«Con quel piccone in ferro non credo che ce la farai mai, lascia fare a me» ed estraggo la mia trivella con punta in diamante.
«Ma così non vale!» Si lamenta Massimo abbassando il piccone.
«È una nozione di base, idiota! Come hai fatto a dimenticartela?»
«È una nozione di base, idiota!» Ghigna in modo malefico e alza di nuovo il piccone. «Te lo do in testa se non ti dai una mossa!»
Smonto immediatamente tutti i pezzi, dopodiché li riposo nel mio zaino ender.
«Già immagino la testa di Seth che si riempie di domande alla vista di questi pezzi!»
«Forse allora è meglio non metterli, tu che dici?»
In effetti ha ragione, meglio non creare scompiglio. Qualche curioso potrebbe fare troppe domande, senza contare coloro che ci cercano. Tuttavia noto qualcosa di strano oltre i soliti accumulatori non utilizzati. Lo tiro fuori.
«Guarda Massimo, un Libro con Penna! È Sethbling!»
«Cosa dice?»
«Un attimo, vediamo un po’…» Inizio a leggere. «Ah, ok, è solo preoccupato perché sono giorni che non ha nostre notizie e gli accumulatori sono rimasti vuoti»
«Già, Sethbling, dovremo spiegargli per bene chi siamo e cosa abbiamo trovato»
Prendo la piuma e l’inchiostro e inizio a scrivere. «Gli rispondo che stiamo bene, che la sua invenzione ha superato le sue aspettative e che…»
«Non gli dire come si è disintegrata, non per messaggio. Abbi pietà per il suo cuore»
«Sì, sì, ok» Mentre rispondo noto degli strani segni sui bordi della pagina, ma le pagine sono nuove
«Massimo guarda!»
Lui prende il libro. anche lui non capisce ma poi spalanca gli occhi e alza la testa.
«Non mi dire che...»
«Dire cosa?»
Lui prende e inizia a ripiegare gli angoli liberi verso il centro e avvicinando gli angoli si intravede qualcosa, poi preme bene gli angoli in modo che combacino meglio e queste fanno apparire dei numeri.
«Che mi prenda un colpo! Guarda che razza di furbastro è il nostro Sethbling!»
«Che cosa…» mormoro, sbalordito.
«Un attimo ancora, c’è altro…» Alza la pagina e si avvicina a una luce ed ecco che in trasparenza sempre a cavallo tra i due bordi appare la scritta “riga, lettera” «Eh, già, è proprio furbo!» E inizia a sghignazzare.
«Si può sapere che significa?»
«Ecco vedi in trasparenza?»
«Sì, vedo, e quindi?»
«E hai visto i numeri, giusto?»
«Certo, non sono mica cieco!» Ribatto, stizzito. «Adesso mi spieghi?»
«Beh… Sethbling deve aver dato una occhiata a quel libro e notato i segni sulle pagine disegnate che ho strappato per cercare di capirci qualcosa»
«Quindi sa dove siano andati…»
«Anche se fosse non gli cambia molto, ma di certo il codice nascosto lo ha stimolato ad altre domande e ha avuto questa idea per dirci qualcosa, e voleva che nessuno oltre noi capisse cosa»
«Cosa dice il messaggio?»
«Un attimo, se ho capito bene queste sono le righe e queste le lettere e se le cerchi tutte quante…»
«Sono pochi numeri, quindi poche lettere. Quanto ci vuole?»
«Ecco, ecco, sto controllando di aver preso le lettere giuste. Allora… “Quclcino mi osserva”. E chi è questo Quclcino?»
«Fa’ vedere… scemo, hai sbagliato lettere: “QUALCUNO mi osserva”. I sospetti sono confermati per la seconda volta, e sappiamo già chi può essere»
«Se scopre dove siamo ci attaccherà di sicuro»
«E come fa, senza corpo?» Replico io. «Comunque è meglio andare»
Ci avviamo verso la grande porta lasciandoci alle spalle il trono e la sua imponente statua, superiamo la porta e ci avviamo lungo le scale, ma subito notiamo che il passaggio in cima è chiuso.
«Cavolo, c’era da immaginarselo… il passaggio era dotato di un meccanismo di richiusura»
«Sì, ma forse questo può aiutarci» Massimo mi indica un simbolo sulla parete prima delle scale, sul lato destro, affiancato ad un altro tunnel. «Non sembra una fontana?»
«Sì, e quindi? Aspetta, pensi quello che penso io ? »
Mi fa’ un ghigno divertito. «Sì, credo di sì»
Ci incamminiamo nel tunnel e raggiungiamo quella che sembra la base della fontana. il centro largo quattro per quattro e in cima alla colonna d’acqua si intravede la luce
«Proprio così, uscita plateale trovata. Andiamo? » Fa’ mio fratello infilandosi nel tunnel d’acqua. Ma cosa lo chiede a fare se poi fa di testa sua?  Prendo un grosso respiro e mi sbrigo a seguirlo. Mentre risalgo mi viene da pensare una cosa. Gli abitanti di queste città sapevano il fatto loro in quanto a costruzioni, anche se la tecnologia non era sviluppata. Si sono decisamente troppo appoggiati alla magia e ne hanno pagato il prezzo… Ma perché? E chi ha fatto tutto questo? La mia testa continua a pensare alla statua di Herobrine inviolata. Che sia stato uno dei suoi tentativi di acquisire potere? Forse il viaggiatore che ha oltrepassato il passaggio ha scoperto i piani di Herobrine e ha avvisato i suoi, ma così ha scatenato l’ira del dio che li ha puniti sterminandoli… Direi che è un’ipotesi tutto fuorché inverosimile.
Sto finendo il fiato, ma ecco l’uscita. E quello che vedo non mi piace, non mi piace per niente.
  
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