12) The voices are telling me I just can’t always be this strong
Delilah
p.o.v
La
mattina dopo mi sveglio piuttosto tardi.
Ho
un brutto mal di testa e il mio cuscino è umido di lacrime,
bel modo di
iniziare a giornata!
Cerco
a tentoni il mio smartphone e lo accendo, ci sono un sacco di messaggi
e
chiamate perse di Ronnie, io sospiro e digito un semplice
“ciao” come risposta.
“Ciao
a te!
Si
può sapere perché non hai risposto ai miei
messaggi e alle mie chiamate?
Ero
un po’ preoccupato.”
“Scusa,
mi sono addormentata e
poi non volevo
parlare con nessuno.
Adesso
vado a fare colazione.”
Abbandono il cellulare sul letto, mi metto un paio di jeans e una
maglia larga
a righe viola e nere, poi mi dirigo in cucina.
Sofia
viene verso di me non appena mi vede, ma io stendo una mano davanti a
me.
“Prima
dei soliti insulti fammi fare colazione e prendere qualcosa per il mal
di
testa.”
“Va bene, ma io non volevo insultarti.”
“Ok.”
Ciabatto
fino al cucinino e mi bevo un po’ di latte caldo con i
pancakes avanzati e
riscaldati nel microonde, poi prendo un moment.
“Adesso
puoi proseguire con gli insulti.”
Le dico sedendomi sul divano.
“Beh,
ecco volevo chiederti scusa per come ti ho trattata e mi dispiace anche
per la
storia di Ronnie Radke. Ecco, io non volevo offenderti o dire che non
vali nulla
in confronto a Leah, ero solo preoccupata che lui ti usasse e basta.
Però
hai ragione, è la tua vita e io non posso sputare sentenze
come se fosse la
mia, forse a Ronnie piaci sul serio.
Mi
dispiace di averti trattato male.”
“A
questo proposito.”
Vic si mette vicino a lei.
“Penso
che ti dobbiamo tutti delle scuse. Eravamo troppo presi dal dolore di
avere
perso Leah e non ci siamo accorti che ferivamo te.
Hai
ragione su tutto, non ti abbiamo accolta e fatta sentire a tuo agio e
ti
abbiamo scambiato troppe volte per Leah.
Ci
dispiace veramente, ti prometto che da qui alla fine del tour ti
tratteremo con
il rispetto che meriti. Noi ci teniamo a te, nel bene e nel male fai
parte
della famiglia dei Pierce The Veil e le famiglie non lasciano indietro
nessuno.
Accetti
le nostre scuse?”
Li
guardo sorpresa, come se a entrambi fosse spuntato un corno in mezzo
alla
fronte, questa era l’ultima cosa che mi aspettassi.
“Io,
ecco, sì. Accetto le vostre scuse e perdonatemi se ieri ho
dato di matto.”
“No,
tu hai fatto bene. Sei stata onesta e ti ringraziamo, senza quella
sfuriata,
probabilmente, non avremmo mai capito i nostri errori.”
Detto
questo l’atmosfera si fa più serena, Mike si
eclissa per parlare con la sua
ragazza, Tony e Sofia si mettono a suonare la chitarra insieme e il
resto della
truppa si mette a giocare a un qualche videogioco.
Io
recupero il mio cellulare e trovo un messaggio di Ronnie:
“Dobbiamo parlare.”
Sì, lo penso anche io.
“Sì,
hai perfettamente ragione.”
“Già, scrivimi il tuo indirizzo skype e io ti
darò il mio.”
Io lo digito rapidamente e intanto accendo il portatile, controllo che
ci sia
la connessione e poi entro in Skype.
Come
immaginavo ho una nuova richiesta di contatto che accetto, due secondi
dopo
Ronnie mi videochiama. È probabilmente nel bunk,
perché intravedo uno spazio basso
e dipinto di bianco a cui sono attaccate le fotografie di una bambina
che credo
sia Willow.
“Si
può sapere cosa è successo ieri sera?”
Mi
chiede innervosito.
“Te
l’ho detto. Sofia mi ha detto che forse tu mi stai dedicando
attenzioni solo
per dimenticare Leah e la vostra storia o quel che
è.”
“TI ho già detto che non è
vero.”
“Non hai risposto subito, il che significa che quello che
dici non è del tutto
vero.”
“Non
è per quello! È che proprio quando tu mi hai
mandato un messaggio è scoppiata
una lite tra Asia e Jacky e li abbiamo dovuti dividere.
Leah
non c’entra nulla.
Sì,
abbiamo avuto una storia, ma io ho sempre saputo che aveva in mente
Mike
Fuentes. Sono stato con lei perché volevo dimostrare alla
mia ex che non era
insostituibile. Quando le cose hanno iniziato a farsi serie almeno da
parte mia
ci siamo mollati. Non posso negare che ancora mi piaccia un
po’, ma tu ieri
sera mi hai proprio colpito.
Il
piano era quello che ha detto Sofia, usarti per dimenticare Leah, ma
non pensavo
di incontrare una persona così interessante, quindi il piano
è cambiato.”
“Quindi
ti piaccio e basta, non sono il chiodo scaccia chiodo.”
Dico piuttosto cauta.
“Esatto.
Mi credi?”
“Diciamo che voglio darti una seconda possibilità,
ma voglio i giochi a carte
scoperte, mi hai capita?
Se
sono una sostituta finiamola qui che ho già abbastanza
casini, se invece non lo
sono riprendiamo da dove abbiamo iniziato.”
“Va bene. Come ti ho già detto non sei una
sostituta, quindi possiamo
riprendere da dove abbiamo iniziato.”
“Bene. Oggi Sofia e i ragazzi si sono scusati con
me.”
“Sono
felice per te, ma come mai l’hanno fatto?”
Io arrossisco e mi odio per questo.
“Diciamo
che ieri sera ho fatto una sceneggiata e ho detto un paio di cose che
mi
giravano in testa da un po’.”
“Non ti ci vedo a fare una sceneggiata.”
“Io sono la classica tipa che sopporta fino a quando la
misura è colma, poi
espode.”
“Buono a sapersi, ti terrò
d’occhio.”
Mi sorride e io gli sorrido di riflesso.
“Sono
foto di tua figlia quelle appese dietro di te?”
“Sì,
sono foto di Willow.”
“Bel nome.”
“Grazie,
ma l’ha scelto Crissy, sua madre.”
“È
la famosa ragazza a cui volevi dimostrare che lei non era
indispensabile?”
Lui
ride.
“No,
quella è un’altra. Si chiama Jenna, mi sono messo
con lei dopo che la storia
con Crissy era finita.”
“Sei proprio un cattivo ragazzo.”
Dico
divertita.
“Sì,
a volte lo sono. Non sono orgoglioso di questo, a volte, ma purtroppo
sono
fatto così.
In
me c’è una grossa parte da stronzo.”
“Evviva la sincerità, almeno so posso aspettarmi
anche questo da te, finora ti
eri comportato fin troppo bene.”
Lui ride e il suono della sua risata sta iniziando a diventare uno dei
miei
suoni preferiti.
A
pranzo c’è un clima totalmente diverso: molto
rilassato e quasi allegro.
Ci
sono le lasagne cucinate da Liz e una torta preparata da Viviana.
È
tutto buonissimo e i ragazzi si sforzano di includermi nella
conversazione, lo
trovo un gesto molto carino. Forse Vic ha ragione, la mia sceneggiata
ha
portato a qualcosa di buono.
“Quando
ci sarà il prossimo concerto?”
Chiedo,
pensando che ho voglia di vedere Ronnie dal vivo e non tramite una
webcam.
“Tra
due giorni.”
Mi risponde pronto Mike.
“Ah,
stai contando i giorni! Il nostro Mike è proprio innamorato
di Leah!”
“E
allora, Jaime? Non eri tu che facevi il tifo per noi?”
“Sì, era solo una battuta! Come sei suscettibile
quando si parla di lei.”
“È
che ho paura che mi molli, va bene?
Non
l’ho trattata tanto bene per troppo tempo e avrei dovuto
evitare di mettermi
con Alysha.”
Non
prosegue oltre, ma il messaggio è chiaro. Se non si fosse
messo con Alysha le
cose sarebbero state come sono sempre state e non ci sarei io, ma lei.
Perché
il posto di Leah è con i Pierce The Veil e io sono solo una
sostituta.
Sospiro
e mi impongo di finire la torta di Viviana, poi lavo i piatti, pulisco
il
cucinino e mi rifugio nel mio bunk.
Prendo
una chitarra – la mia – e inizio a suonare qualcosa
a caso: Breaking &
Entering dei Tonigt Alive.
La
mia voce non è bella come quella di Sofia, ma mi
è sempre piaciuto cantare,
scrivere e disegnare e oggi ho volta di cantare.
“The things
that make you fall apart
They’re breaking and entering
And I never said I was right
Well I’m probably the one in the wrong
The voices are telling me I just can’t always be this strong
And nothing feels right not right now
Like I’ve lost my mind somehow
I’m scaring myself
I don’t know the girl in the mirror now”
Queste
sono le parole che mi colpiscono di più, perché
nemmeno io mi riconosco più.
Sono sempre stata strana, ma dalla stranezza ho sempre tratto la mia
forza,
adesso la percepisco come une debolezza. Le piccole cose che gli altri
dicono
hanno scavato piano piano un buco dentro di me riempiendolo di pensieri
negativi e paure e oggi sto perdendo me stessa.
Ma
non posso permetterlo, me stessa è tutto quello che ho. Non ho genitori o fratelli
e sorelle su cui
contare e mio nonno, per quanto mi voglia bene, non è adatto
a questo tipo di
confidenze.
“Non
sapevo suonassi.”
La
voce di Mike mi sorprende, non mi ero accorta che qualcuno avesse
aperto la
tendina del bunk e mi stesse ascoltando.
“Ci
sono tante cose che non sai di me.”
Appoggio
la chitarra dietro di me e lo invito a sedersi vicino a me.
“Mi
dispiace per quello che ho detto prima su Alysha, è stato
abbastanza
indelicato.”
“Ti
manca molto, vero?”
“Cosa? Sì, mi manca.
Sai,
dovresti conoscerla.”
Io rimango un attimo in silenzio, cercando le parole giuste che
– come al
solito – spariscono quando servono.
“Non
credo funzionerebbe.
Voi
mi considerate una sorta di usurpatrice e lei la pensa allo stesso
modo. Non
credo di starle molto simpatica, gliel’ho letto negli occhi
ogni volta che ci
siamo incontrate.
L’unico
modo per risolvere la questione è che io me ne vada e lei si
riprenda il suo
posto ed è quello che farò.”
“E
dove andrai?”
“Non
lo so. Quando ho accettato questo lavoro l’ho fatto
perché ero stanca di
occuparmi di vecchietti e volevo provare qualcosa di nuovo. Adesso non
lo so,
forse tornerò a Tampa, forse cercherò
un’altra band di cui occuparmi.”
“Capisco.”
Rimane un attimo in silenzio.
“Ti
piace Ronnie Radke?”
“Sì.”
“Beh, stai attenta. Lo sanno tutti che è un
puttaniere.”
“Lo so anche io.”
“E
allora perché gli dai corda, non hai l’aria di
essere una troia.”
“Perché è stato il primo a trattarmi
decentemente, credo.”
“Touché.”
Lui
rimane un altro po’in silenzio.
“Senti,
non sono il tipo di persona che esprime facilmente i suoi sentimenti,
ma vorrei
semplicemente di stare attenta a Ronnie e avvisarci se ti fa del male.
Capito?”
Io annuisco piano.
“Grazie
e grazie della chiacchierata.”
“Figurati, adesso vado.
Pensiamo
di vedere Harry Potter e il calice di fuoco, vieni anche tu?”
“Sì, perché no?”
Metto
la chitarra nella sua custodia e poi sotto il letto, per poi
raggiungere il
resto della truppa nella zona relax. Mi siedo accanto a Jaime, guardo
Viviana
che assentisce impercettibilmente – non voglio creare guai o
gelosie – e lui mi
passa un braccio attorno allo spalle.
“Sei
brava per una che non ha mai studiato musica.”
“Ho seguito un corso di chitarra al liceo e non ho smesso di
suonare, mi ha
sempre aiutato a scaricare la tensione per gli esami e i tirocini.
Non
pensi di sembrare troppo confidenziale con quel braccio?”
Lui ride.
“Viviana
sa che non la tradirei mai, si fida di me.”
Io
sorrido.
“Viviana
è fortunata.”
Poi mi lascio assorbire dal film impreco
come sempre alla resurrezione di Voldemort, non poteva rimanere morto?
Nessuno
ne sentiva la mancanza, ma che storia sarebbe senza un cattivo?
Una
storia debole e senza senso probabilmente. Mi innervosisce anche il
comportamento di Cornelius Caramell e io e Mike gli riserviamo un paio
di
epiteti non proprio carini.
“Fan
di Harry Potter, sono proprio delle teste calde!”
Commenta
Liz mentre toglie il dvd dal lettore.
“Ma
dai, Liz! Farebbe venire il crimine anche a te!
Pur
di non ammettere che le cose sono di nuovo in merda preferisce fare
finta che
non sia successo nulla e che Silente e Harry siano due pazzi!
SI vede come sono pazzi, un anno dopo il Signor Oscuro farà
irruzione e
ucciderà proprio al ministero della magia.”
“Va bene, Mike.
Calmo,
non ho insultato tua madre, ho solo espresso un parere.”
“Abbastanza
superficiale, direi.”
La rimbecca lui.
“Scusa
mio fratello, Lizzie. Lo sai che è un fan sfegatato di Harry
Potter e si scalda
se qualcuno ne parla male e credo che Delilah sia una sua
fan.”
“Sì,
lo sono.”
“Ah,
un’altra che piangerà alla morte di Sirius Black e
Silente come se li
conoscesse sul serio!”
Dice
divertita.
“Mangiamo
un po’ della torta di Vivi?”
Urla Jaime per evitare che si scateni la terza guerra mondiale, io
intanto
rispondo a un paio di messaggi di Ronnie dicendo che va tutto bene e
che se
vuole parleremo stasera.
Per
lui non c’è nessun problema, quindi stasera lo
rivedrò, evvai!
Sofia
porta nella zona relax quello che è avanzato della torta al
cioccolato
preparata da sua sorella e la taglia in fette precise.
Io
mangio la mia e mi sembra infinitamente più buona di quella
che ho mangiato a
mezzogiorno, forse perché non ci sono tensioni a fare da
contorno. Questa volta
sembriamo davvero solo un gruppo di amici che ha deciso di mangiarsi
una torta
insieme dopo aver visto un film alla tv.
Sa
di normalità, ecco e di normalità qui non se ne
è respirata molta ultimamente.
La
sera arriva finalmente e posso chiamare Ronnie.
Lui
è ancora nel suo bunk, quello con lo sfondo di legno chiaro
e le foto di Willow
appese, questa volta noto che ha anche delle lenzuola rosse, le mie
sono viola.
“Ciao.”
Mi dice sorridente.
“Ciao.”
“Come
va?”
“Un po’ meglio. Oggi io e Mike abbiamo parlato,
secondo lui dovrei conoscere
Leah e mi ha messa in guardia su di te.”
Lui sospira.
“Insomma,
la mia reputazione mi precede sempre, potrei stampare dei biglietti da
visita
con scritto quello che gli altri pensano di me.”
“Puoi sempre provarci, sarebbero originali.”
“Tu cosa hai detto all’idea di conoscere
Leah?”
Io arrossisco.
“Ho
avuto uno dei miei momenti alla Luna Lovegood e ho detto che mi
sembrava una
pessima idea, perché secondo me Leah mi detesta o qualcosa
del genere.”
Lui
ride.
“Beh,
ci hai preso. Ti considera una bambola senza cervello per via dei
capelli
rosa.”
“Simpatica, davvero simpatica. Mi aspettavo qualcosa di
meglio dalla perfezione
in persona.”
“Non lo è, cioè, non è
perfetta. Fa errori come tutti e a volte giudica male
anche lei.”
“Felice
di sapere che non diventerà la prossima santa di questo
millennio.
A te
com’è andata?”
“Bene, direi.
Ho
sentito Asia dire a Leah che domani comprerà un test di
gravidanza, così
finalmente ci faremo un’idea della situazione. Devo ammettere
che non so chi si
sta cagando in mano di più: se Asia o Jacky.”
“Jacky
non mi pare si stia comportando bene.”
“Lo so, ma è ancora giovane. Sono sicuro che alla
fine si prenderà le sue
responsabilità. Dai, persino un satanasso come me non si
è tirato indietro
quando la sua ragazza era incinta!”
Io rido, portandomi la mano davanti alla bocca come faccio di solito.
“Tu
non sei un satanasso, ti piace molto recitare la parte del satanasso,
questo è
quanto!”
“Come mai ti metti la mano davanti alla bocca quando
ridi?”
La domanda mi spiazza un attimo, non ci ho mai pensato sinceramente,
è un gesto
che faccio fin da quando sono piccola.
“Non
lo so, forse per nascondere il piccolo spazio tra gli incisivi che ho,
forse
perché mi vergogno a sapere che la gente mi veda ridere.
È una cosa che faccio
fin da quando sono piccola, non ci ho mai pensato,
sinceramente.”
“TI ho sorpresa!”
Lui
punta un dito contro di me e poi scoppia in una risata fragorosa.
“Colpevole,
detective Radke.
Qual
è la pena?”
“Che mi mostri il tuo sorriso quando ridi.”
“Me lo ricorderò, ormai mettere la mano
è un’abitudine così radicata.
Leah
come ride?”
Chiedo
in preda a uno di quegli impulsi di autodistruzione.
“Non
come te, la tua è una risata nascosta, che va scovata e
questo mi piace un
sacco.”
“Sei
sicuro, Ronnie?”
Gli chiedo insicura.
“Sì,
sicurissimo.
Oltre
a chiacchierare con Mike Fuentes cosa hai fatto?”
Io mi lancio in un riassunto della giornata che culmina nella visione
del film
di Harry Potter e – sebbene sappia che lui non è
un fan accanito come me- non
posso fare a meno di inserire una lunga parte dedicata ai miei commenti
da
potterhead sfegatata.
Devo
dire che lui ascolta tutto con molto interesse, anche se probabilmente
non
gliene frega niente del fatto che avrei preferito che Voldemort non
risorgesse.
“Scusa.”
Sussurro alla fine.
“Ti
ho detto un sacco di stronzate su Harry Potter di cui probabilmente non
te ne
frega nulla.”
“Al contrario, mi ha divertito molto ascoltare i tuoi
commenti.
Tu
mi fai ridere, Luna ed è questa la cosa che mi piace di
più di te.”
Io biascico un “grazie” e sorriso.
Non
sono mai stata più felice di così.
Angolo di Layla
Ringrazio Nico_Ackerman per
la recensione, sono contenta che ti piaccia il personaggio di Deililah
e che non ti sembri forzata una storia con Ronnie.
In questo capitolo ci sono stati almeno un paio di chiarimenti
importanti e spero ti piacerà^^