Fanfic su artisti musicali > Pierce the Veil
Segui la storia  |       
Autore: Layla    30/11/2015    1 recensioni
Leah è la dottoressa dei Pierce The Veil, ama Mike Fuentes da anni, ma proprio quando lei decide che è arrivato il momento di dichiararsi lui inizia una relazione con Alysha Nett.
Lei scappa e, ascoltando il consiglio dell'amico Jacky Vincent, diventa medico dei Falling In Reverse.
Ma la fuga non risolve nessuno dei suoi problemi e sarà chiaro quando le due band dovranno fare un tour insieme.
Leah dovrà fare i conti con i suoi sentimenti e decidere chi vuole veramente: Ronnie o Mike.
Asia è la merchgirl dei Falling in Reverse, da sempre innamorata di Jacky riesce a vivere con lui una notte di passione che porterà a delle conseguenze. Asia vuole scappare, riuscirà a capire che non è la cosa giusta?
Delilah è la nuova dottoressa dei Pierce The Veil. Stringe amicizia con Ronnie, ma quando le cose si faranno serie vorrà scappare. Riuscirà a non farlo e ad affrontare le sue paure?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Fuentes, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

12) The voices are telling me I just can’t always be this strong

 
Delilah p.o.v

 
La mattina dopo mi sveglio piuttosto tardi.
Ho un brutto mal di testa e il mio cuscino è umido di lacrime, bel modo di iniziare a giornata!
Cerco a tentoni il mio smartphone e lo accendo, ci sono un sacco di messaggi e chiamate perse di Ronnie, io sospiro e digito un semplice “ciao” come risposta.
“Ciao a te!
Si può sapere perché non hai risposto ai miei messaggi e alle mie chiamate?
Ero un po’ preoccupato.”
“Scusa, mi sono addormentata  e poi non volevo parlare con nessuno.
Adesso vado a fare colazione.”
Abbandono il cellulare sul letto, mi metto un paio di jeans e una maglia larga a righe viola e nere, poi mi dirigo in cucina.
Sofia viene verso di me non appena mi vede, ma io stendo una mano davanti a me.
“Prima dei soliti insulti fammi fare colazione e prendere qualcosa per il mal di testa.”
“Va bene, ma io non volevo insultarti.”
“Ok.”
Ciabatto fino al cucinino e mi bevo un po’ di latte caldo con i pancakes avanzati e riscaldati nel microonde, poi prendo un moment.
“Adesso puoi proseguire con gli insulti.”
Le dico sedendomi sul divano.
“Beh, ecco volevo chiederti scusa per come ti ho trattata e mi dispiace anche per la storia di Ronnie Radke. Ecco, io non volevo offenderti o dire che non vali nulla in confronto a Leah, ero solo preoccupata che lui ti usasse e basta.
Però hai ragione, è la tua vita e io non posso sputare sentenze come se fosse la mia, forse a Ronnie piaci sul serio.
Mi dispiace di averti trattato male.”
“A questo proposito.”
Vic si mette vicino a lei.
“Penso che ti dobbiamo tutti delle scuse. Eravamo troppo presi dal dolore di avere perso Leah e non ci siamo accorti che ferivamo te.
Hai ragione su tutto, non ti abbiamo accolta e fatta sentire a tuo agio e ti abbiamo scambiato troppe volte per Leah.
Ci dispiace veramente, ti prometto che da qui alla fine del tour ti tratteremo con il rispetto che meriti. Noi ci teniamo a te, nel bene e nel male fai parte della famiglia dei Pierce The Veil e le famiglie non lasciano indietro nessuno.
Accetti le nostre scuse?”
Li guardo sorpresa, come se a entrambi fosse spuntato un corno in mezzo alla fronte, questa era l’ultima cosa che mi aspettassi.
“Io, ecco, sì. Accetto le vostre scuse e perdonatemi se ieri ho dato di matto.”
“No, tu hai fatto bene. Sei stata onesta e ti ringraziamo, senza quella sfuriata, probabilmente, non avremmo mai capito i nostri errori.”
Detto questo l’atmosfera si fa più serena, Mike si eclissa per parlare con la sua ragazza, Tony e Sofia si mettono a suonare la chitarra insieme e il resto della truppa si mette a giocare a un qualche videogioco.
Io recupero il mio cellulare e trovo un messaggio di Ronnie: “Dobbiamo parlare.”
Sì, lo penso anche io.
“Sì, hai perfettamente ragione.”
“Già, scrivimi il tuo indirizzo skype e io ti darò il mio.”
Io lo digito rapidamente e intanto accendo il portatile, controllo che ci sia la connessione e poi entro in Skype.
Come immaginavo ho una nuova richiesta di contatto che accetto, due secondi dopo Ronnie mi videochiama. È probabilmente nel bunk, perché intravedo uno spazio basso e dipinto di bianco a cui sono attaccate le fotografie di una bambina che credo sia Willow.
“Si può sapere cosa è successo ieri sera?”
Mi chiede innervosito.
“Te l’ho detto. Sofia mi ha detto che forse tu mi stai dedicando attenzioni solo per dimenticare Leah e la vostra storia o quel che è.”
“TI ho già detto che non è vero.”
“Non hai risposto subito, il che significa che quello che dici non è del tutto vero.”
“Non è per quello! È che proprio quando tu mi hai mandato un messaggio è scoppiata una lite tra Asia e Jacky e li abbiamo dovuti dividere.
Leah non c’entra nulla.
Sì, abbiamo avuto una storia, ma io ho sempre saputo che aveva in mente Mike Fuentes. Sono stato con lei perché volevo dimostrare alla mia ex che non era insostituibile. Quando le cose hanno iniziato a farsi serie almeno da parte mia ci siamo mollati. Non posso negare che ancora mi piaccia un po’, ma tu ieri sera mi hai proprio colpito.
Il piano era quello che ha detto Sofia, usarti per dimenticare Leah, ma non pensavo di incontrare una persona così interessante, quindi il piano è cambiato.”
“Quindi ti piaccio e basta, non sono il chiodo scaccia chiodo.”
Dico piuttosto cauta.
“Esatto. Mi credi?”
“Diciamo che voglio darti una seconda possibilità, ma voglio i giochi a carte scoperte, mi hai capita?
Se sono una sostituta finiamola qui che ho già abbastanza casini, se invece non lo sono riprendiamo da dove abbiamo iniziato.”
“Va bene. Come ti ho già detto non sei una sostituta, quindi possiamo riprendere da dove abbiamo iniziato.”
“Bene. Oggi Sofia e i ragazzi si sono scusati con me.”
“Sono felice per te, ma come mai l’hanno fatto?”
Io arrossisco e mi odio per questo.
“Diciamo che ieri sera ho fatto una sceneggiata e ho detto un paio di cose che mi giravano in testa da un po’.”
“Non ti ci vedo a fare una sceneggiata.”
“Io sono la classica tipa che sopporta fino a quando la misura è colma, poi espode.”
“Buono a sapersi, ti terrò d’occhio.”
Mi sorride e io gli sorrido di riflesso.
“Sono foto di tua figlia quelle appese dietro di te?”
“Sì, sono foto di Willow.”
“Bel nome.”
“Grazie, ma l’ha scelto Crissy, sua madre.”
“È la famosa ragazza a cui volevi dimostrare che lei non era indispensabile?”
Lui ride.
“No, quella è un’altra. Si chiama Jenna, mi sono messo con lei dopo che la storia con Crissy era finita.”
“Sei proprio un cattivo ragazzo.”
Dico divertita.
“Sì, a volte lo sono. Non sono orgoglioso di questo, a volte, ma purtroppo sono fatto così.
In me c’è una grossa parte da stronzo.”
“Evviva la sincerità, almeno so posso aspettarmi anche questo da te, finora ti eri comportato fin troppo bene.”
Lui ride e il suono della sua risata sta iniziando a diventare uno dei miei suoni preferiti.

 
A pranzo c’è un clima totalmente diverso: molto rilassato e quasi allegro.
Ci sono le lasagne cucinate da Liz e una torta preparata da Viviana.
È tutto buonissimo e i ragazzi si sforzano di includermi nella conversazione, lo trovo un gesto molto carino. Forse Vic ha ragione, la mia sceneggiata ha portato a qualcosa di buono.
“Quando ci sarà il prossimo concerto?”
Chiedo, pensando che ho voglia di vedere Ronnie dal vivo e non tramite una webcam.
“Tra due giorni.”
Mi risponde pronto Mike.
“Ah, stai contando i giorni! Il nostro Mike è proprio innamorato di Leah!”
“E allora, Jaime? Non eri tu che facevi il tifo per noi?”
“Sì, era solo una battuta! Come sei suscettibile quando si parla di lei.”
“È che ho paura che mi molli, va bene?
Non l’ho trattata tanto bene per troppo tempo e avrei dovuto evitare di mettermi con Alysha.”
Non prosegue oltre, ma il messaggio è chiaro. Se non si fosse messo con Alysha le cose sarebbero state come sono sempre state e non ci sarei io, ma lei.
Perché il posto di Leah è con i Pierce The Veil e io sono solo una sostituta.
Sospiro e mi impongo di finire la torta di Viviana, poi lavo i piatti, pulisco il cucinino e mi rifugio nel mio bunk.
Prendo una chitarra – la mia – e inizio a suonare qualcosa a caso: Breaking & Entering dei Tonigt Alive.
La mia voce non è bella come quella di Sofia, ma mi è sempre piaciuto cantare, scrivere e disegnare e oggi ho volta di cantare.
The things that make you fall apart
They’re breaking and entering
And I never said I was right
Well I’m probably the one in the wrong
The voices are telling me I just can’t always be this strong

And nothing feels right not right now
Like I’ve lost my mind somehow
I’m scaring myself

I don’t know the girl in the mirror now”

Queste sono le parole che mi colpiscono di più, perché nemmeno io mi riconosco più. Sono sempre stata strana, ma dalla stranezza ho sempre tratto la mia forza, adesso la percepisco come une debolezza. Le piccole cose che gli altri dicono hanno scavato piano piano un buco dentro di me riempiendolo di pensieri negativi e paure e oggi sto perdendo me stessa.
Ma non posso permetterlo, me stessa è tutto quello che ho.  Non ho genitori o fratelli e sorelle su cui contare e mio nonno, per quanto mi voglia bene, non è adatto a questo tipo di confidenze.
“Non sapevo suonassi.”
La voce di Mike mi sorprende, non mi ero accorta che qualcuno avesse aperto la tendina del bunk e mi stesse ascoltando.
“Ci sono tante cose che non sai di me.”
Appoggio la chitarra dietro di me e lo invito a sedersi vicino a me.
“Mi dispiace per quello che ho detto prima su Alysha, è stato abbastanza indelicato.”
“Ti manca molto, vero?”
“Cosa? Sì, mi manca.
Sai, dovresti conoscerla.”
Io rimango un attimo in silenzio, cercando le parole giuste che – come al solito – spariscono quando servono.
“Non credo funzionerebbe.
Voi mi considerate una sorta di usurpatrice e lei la pensa allo stesso modo. Non credo di starle molto simpatica, gliel’ho letto negli occhi ogni volta che ci siamo incontrate.
L’unico modo per risolvere la questione è che io me ne vada e lei si riprenda il suo posto ed è quello che farò.”
“E dove andrai?”
“Non lo so. Quando ho accettato questo lavoro l’ho fatto perché ero stanca di occuparmi di vecchietti e volevo provare qualcosa di nuovo. Adesso non lo so, forse tornerò a Tampa, forse cercherò un’altra band di cui occuparmi.”
“Capisco.”
Rimane un attimo in silenzio.
“Ti piace Ronnie Radke?”
“Sì.”
“Beh, stai attenta. Lo sanno tutti che è un puttaniere.”
“Lo so anche io.”
“E allora perché gli dai corda, non hai l’aria di essere una troia.”
“Perché è stato il primo a trattarmi decentemente, credo.”
Touché.”
Lui rimane un altro po’in silenzio.
“Senti, non sono il tipo di persona che esprime facilmente i suoi sentimenti, ma vorrei semplicemente di stare attenta a Ronnie e avvisarci se ti fa del male. Capito?”
Io annuisco piano.
“Grazie e grazie della chiacchierata.”
“Figurati, adesso vado.
Pensiamo di vedere Harry Potter e il calice di fuoco, vieni anche tu?”
“Sì, perché no?”
Metto la chitarra nella sua custodia e poi sotto il letto, per poi raggiungere il resto della truppa nella zona relax. Mi siedo accanto a Jaime, guardo Viviana che assentisce impercettibilmente – non voglio creare guai o gelosie – e lui mi passa un braccio attorno allo spalle.
“Sei brava per una che non ha mai studiato musica.”
“Ho seguito un corso di chitarra al liceo e non ho smesso di suonare, mi ha sempre aiutato a scaricare la tensione per gli esami e i tirocini.
Non pensi di sembrare troppo confidenziale con quel braccio?”
Lui ride.
“Viviana sa che non la tradirei mai, si fida di me.”
Io sorrido.
“Viviana è fortunata.”
Poi mi lascio assorbire dal film  impreco come sempre alla resurrezione di Voldemort, non poteva rimanere morto?
Nessuno ne sentiva la mancanza, ma che storia sarebbe senza un cattivo?
Una storia debole e senza senso probabilmente. Mi innervosisce anche il comportamento di Cornelius Caramell e io e Mike gli riserviamo un paio di epiteti non proprio carini.
“Fan di Harry Potter, sono proprio delle teste calde!”
Commenta Liz mentre toglie il dvd dal lettore.
“Ma dai, Liz! Farebbe venire il crimine anche a te!
Pur di non ammettere che le cose sono di nuovo in merda preferisce fare finta che non sia successo nulla e che Silente e Harry siano due pazzi!
SI vede come sono pazzi, un anno dopo il Signor Oscuro farà irruzione e ucciderà proprio al ministero della magia.”
“Va bene, Mike.
Calmo, non ho insultato tua madre, ho solo espresso un parere.”
“Abbastanza superficiale, direi.”
La rimbecca lui.
“Scusa mio fratello, Lizzie. Lo sai che è un fan sfegatato di Harry Potter e si scalda se qualcuno ne parla male e credo che Delilah sia una sua fan.”
“Sì, lo sono.”
“Ah, un’altra che piangerà alla morte di Sirius Black e Silente come se li conoscesse sul serio!”
Dice divertita.
“Mangiamo un po’ della torta di Vivi?”
Urla Jaime per evitare che si scateni la terza guerra mondiale, io intanto rispondo a un paio di messaggi di Ronnie dicendo che va tutto bene e che se vuole parleremo stasera.
Per lui non c’è nessun problema, quindi stasera lo rivedrò, evvai!
Sofia porta nella zona relax quello che è avanzato della torta al cioccolato preparata da sua sorella e la taglia in fette precise.
Io mangio la mia e mi sembra infinitamente più buona di quella che ho mangiato a mezzogiorno, forse perché non ci sono tensioni a fare da contorno. Questa volta sembriamo davvero solo un gruppo di amici che ha deciso di mangiarsi una torta insieme dopo aver visto un film alla tv.
Sa di normalità, ecco e di normalità qui non se ne è respirata molta ultimamente.

 

La sera arriva finalmente e posso chiamare Ronnie.
Lui è ancora nel suo bunk, quello con lo sfondo di legno chiaro e le foto di Willow appese, questa volta noto che ha anche delle lenzuola rosse, le mie sono viola.
“Ciao.”
Mi dice sorridente.
“Ciao.”
“Come va?”
“Un po’ meglio. Oggi io e Mike abbiamo parlato, secondo lui dovrei conoscere Leah e mi ha messa in guardia su di te.”
Lui sospira.
“Insomma, la mia reputazione mi precede sempre, potrei stampare dei biglietti da visita con scritto quello che gli altri pensano di me.”
“Puoi sempre provarci, sarebbero originali.”
“Tu cosa hai detto all’idea di conoscere Leah?”
Io arrossisco.
“Ho avuto uno dei miei momenti alla Luna Lovegood e ho detto che mi sembrava una pessima idea, perché secondo me Leah mi detesta o qualcosa del genere.”
Lui ride.
“Beh, ci hai preso. Ti considera una bambola senza cervello per via dei capelli rosa.”
“Simpatica, davvero simpatica. Mi aspettavo qualcosa di meglio dalla perfezione in persona.”
“Non lo è, cioè, non è perfetta. Fa errori come tutti e a volte giudica male anche lei.”
“Felice di sapere che non diventerà la prossima santa di questo millennio.
A te com’è andata?”
“Bene, direi.
Ho sentito Asia dire a Leah che domani comprerà un test di gravidanza, così finalmente ci faremo un’idea della situazione. Devo ammettere che non so chi si sta cagando in mano di più: se Asia o Jacky.”
“Jacky non mi pare si stia comportando bene.”
“Lo so, ma è ancora giovane. Sono sicuro che alla fine si prenderà le sue responsabilità. Dai, persino un satanasso come me non si è tirato indietro quando la sua ragazza era incinta!”
Io rido, portandomi la mano davanti alla bocca come faccio di solito.
“Tu non sei un satanasso, ti piace molto recitare la parte del satanasso, questo è quanto!”
“Come mai ti metti la mano davanti alla bocca quando ridi?”
La domanda mi spiazza un attimo, non ci ho mai pensato sinceramente, è un gesto che faccio fin da quando sono piccola.
“Non lo so, forse per nascondere il piccolo spazio tra gli incisivi che ho, forse perché mi vergogno a sapere che la gente mi veda ridere. È una cosa che faccio fin da quando sono piccola, non ci ho mai pensato, sinceramente.”
“TI ho sorpresa!”
Lui punta un dito contro di me e poi scoppia in una risata fragorosa.
“Colpevole, detective Radke.
Qual è la pena?”
“Che mi mostri il tuo sorriso quando ridi.”
“Me lo ricorderò, ormai mettere la mano è un’abitudine così radicata.
Leah come ride?”
Chiedo in preda a uno di quegli impulsi di autodistruzione.
“Non come te, la tua è una risata nascosta, che va scovata e questo mi piace un sacco.”
“Sei sicuro, Ronnie?”
Gli chiedo insicura.
“Sì, sicurissimo.
Oltre a chiacchierare con Mike Fuentes cosa hai fatto?”
Io mi lancio in un riassunto della giornata che culmina nella visione del film di Harry Potter e – sebbene sappia che lui non è un fan accanito come me- non posso fare a meno di inserire una lunga parte dedicata ai miei commenti da potterhead sfegatata.
Devo dire che lui ascolta tutto con molto interesse, anche se probabilmente non gliene frega niente del fatto che avrei preferito che Voldemort non risorgesse.
“Scusa.”
Sussurro alla fine.
“Ti ho detto un sacco di stronzate su Harry Potter di cui probabilmente non te ne frega nulla.”
“Al contrario, mi ha divertito molto ascoltare i tuoi commenti.
Tu mi fai ridere, Luna ed è questa la cosa che mi piace di più di te.”
Io biascico un “grazie” e sorriso.
Non sono mai stata più felice di così.

Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione, sono contenta che ti piaccia il personaggio di Deililah e che non ti sembri forzata una storia con Ronnie.
In questo capitolo ci sono stati almeno un paio di chiarimenti importanti e spero ti piacerà^^

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Pierce the Veil / Vai alla pagina dell'autore: Layla