5° Capitolo
In tutti questi mesi non mi sono
mai chiesta perché io avevo accettato quasi subito la tua morte,
però ora che ci penso non so
trovare una risposta.
Forse era perché ti avevo visto
morire con i miei occhi o forse perché
io non sono mai stata una ragazza piena di speranze, io credevo solo in
quello che potevo ottenere.
Ma sebbene avessi accettato la
tua morte non riuscivo a fare nessun passo avanti.
Non riuscivo ad accettare che il
dolore si attenuasse, avevo paura che anche il tuo ricordo si affievolisse
perciò io aspettavo…
Aspettavo e intanto provavo a
dimenticare il sentimento che avevo cominciato a provare per Ed.
Avevo paura di confonderti con
lui…
Ma questa era solo un’illusione
a cui volevo credere cecamente.
Perché quando mi scoprivo a
guardarlo da distante notavo sempre un certo distacco dalla gente, non
sorrideva mai ed i suoi occhi erano sempre inespressivi.
Lui era diventato più
silenzioso, non l’ho più visto in compagnia di nessuno tranne che della sua
ombra.
E quando mi resi conto di ciò che
stavo pensando notai che era esattamente quello che stavo facendo io.
Prima o poi doveva accadere…
Il rimorso non sé ne sarebbe mai
andato…perciò dopo molto tempo decisi di agire
Il mio primo passo era verso casa
tua.
Suonai il campanello e tua madre
aprì la porta.
-ciao..c’è Ed per caso?-
domandai
-ciao.. si entra..- chiuse la porta
-come va?- mi chiese
-…deve andare..- dissi io in
tono atono
Come
dovrebbe andare? Che razza di domanda era?! Non vedeva che saltavo di gioia?!
Non ebbi il tempo di pensare
altro…
Lei mi abbracciò e poi mi disse
– coraggio piccola…-
Perché mi sentivo
improvvisamente così debole e stanca…era arrivato il momento?
-mi dispiace è colpa mia…se
fossi stata più attenta..se non fossi scivolata, so che non mi può perdonare
però…mi dispiace..mi dispiace.. so che non cambierà nulla e che questo può
sembrare un gesto stupido ma la prego..- dissi con voce rotta , trovai
finalmente il coraggio di parlare a tua madre dopo tanto tempo, quando sentì le
sue mani avvolgermi in un abbraccio protettivo
non ebbi il coraggio di
proseguire…non avevo parole per spiegare quanto mi sentissi colpevole
-non è colpa tua…non potevi
impedirlo…non preoccuparti…- mi disse con voce comprensiva
-ma..è colpa mia! Se lui non si
fosse precipitato da me, se non mi avesse salvato...è colpa mia, voi mi
odiate…mi dispiace…-
Vidi delle lacrime solcare il
suo viso
-noi non possiamo odiare la
ragazza che mio figlio ha protetto sacrificando la sua vita…lo hai detto anche
tu no Ethan ti ha voluto salvare…- mi disse asciugandomi le lacrime.
Io ero spiazzata come potevano
non odiarmi? Perché mi trattavano come una figlia?
Avevo ucciso il loro figlio
minore! E ora cosa stavo facendo? Mi stavo affezionando al maggiore
Perché
dovevo dipendere da persone a cui avevo distrutto la famiglia?
Dopo avermi calmato mi disse –
Edward è di sopra…- e poi mi sorrise debole
-G -grazie – fu l’unica parola
che riuscì a dire.
Grazie per avermi ascoltato.
Grazie per non avermi odiato. Grazie per non aver fatto domande.
Grazie per avermi lasciato
entrare nella vita di Ethan e per avermi dato l’opportunità di rimanere nella
vita di Ed.
Salì lentamente le scale e mi
fermai di nuovo di fronte alla tua porta chiusa.
Sfiorai la maniglia fredda e poi
mi voltai sospirando.
Non era il momento di piangere.
Bussai – chi è?- chiese Ed
In quel momento fui tentata di
dire sarcasticamente “sono l’assassina di tuo fratello”
Non so perché esattamente, ero d
nuovo arrabbiata e frustrata, ma non volevo essere compatita.
Forse ci misi più del dovuto per
pensare o forse mi ero semplicemente distratta, sta di fatto che me lo ritrovai
improvvisamente di fronte e mi stava scrutando stranito.
– entra pure…- mi disse Ed dopo
aver ricevuto conferma dal mio sguardo imbarazzato che mi ero accorta di lui, spalancò
la porta lasciandomi entrare e poi la richiuse piano
-ciao…- dissi abbassando lo
sguardo
-ciao…- disse lui atono –
siediti pure sul letto- disse mentre lui continuava a girare per la stanza.
-che stai cercando?- chiesi confusa
-niente…cosa volevi?- disse
tornando a guardarmi
Ma restai zitta, no sapevo che
cosa dire, chinai la testa
-…sei cambiato…- dissi
all’improvviso dopo non so quanto tempo
-ah..tutto qui…grazie per
avermelo fatto notare- disse sarcastico
-no…perché sei così schivo con
me…?- dissi
-adesso sarei quello che ti
evita! Sbaglio o sei stata tu a non rivolgermi la parola per..quanti mesi sono..?-fece
una pausa e fece finta di pensare -..ah..già soltanto 8 mesi! - mi accusò fermandosi
davanti a me
-scusa…- dissi io – hai
ragione…è meglio se vado a casa..- dissi alzandomi ma lui mi si parò davanti
-non è vero…non sei venuta per
questo…perché?- mi disse scrutandomi
-non ha più importanza..- dissi
io senza guardarlo negli occhi
-perché quella sera eri lì sotto
la pioggia?- disse all’improvviso
-cosa..? quando?..- dissi
disorientata non capendo
-quasi cinque mesi fa…cercavi di
ammazzarti dopo che..?- non finì la frase ma la sua voce era cupa
-no io…non ti ho visto..- dissi
sorpresa, la mia mente vagava in cerca di qualche ricordo vago
-che ti prende? Prima mi proponi
di ucciderti e poi cerchi di ammazzarti nello stesso posto di Ethan?
-non era questo…io….non importa-
non riuscivo a parlare, ogni scusa mi sembrava assurda.
Non avevo una risposta per il
mio comportamento forse era sbagliato, irrazionale,
demente, ipocrita, masochista o semplicemente era il mio modo per continuare a
fuggire…
Ma questo dipende dal punto di
vista soggettivo di una persona.
Era
Ed che avevo visto non eri tu…
Ero delusa e spaventata
-che cosa? Perché ti avvicini e
poi scappi? Perché hai così paura di me? Lo so che ti ho fatto male in
passato…ma è diverso ora..-
-no...io …- balbettai
-i tuoi genitori sono
preoccupati…che ti succede?- mi chiese sfiorandomi il viso
-io non ce la faccio più…avevi
detto che non mi avrebbero odiato…ma sono io la prima a farlo…- dissi mentre
gli occhi bruciavano
Lui fece per abbracciarmi ma
arretrai.
-io non so più cosa voglio o
cosa sia importante…vorrei poter donare la mia vita per far rivivere Ethan…-
dissi piangendo
-ma lui ti ha salvato perché ci
teneva a te…ti voleva bene te l’ha detto prima di morire…-
-si ma ha detto anche che lui se
né è pentito..- dissi
-no, non ha detto questo…Ethan
ha detto che ti voleva bene ma che non era abbastanza…- mi abbracciò e questa
volta non mi lasciò protestare.
-io sono sempre stato innamorato
di te…ti ho sempre trattata male perché non lo accettavo.
Poi mio fratello si è messo in
mezzo…non sopportavo che lui potesse starti vicino, mentre io non potevo, non
ne ero capace….credevo di averlo nascosto ma Ethan lo sapeva per questo mi ha
detto di proteggerti, io non me ne ero mai accorto eppure gli ho detto grazie
di averti salvato…
Perché per me sei importante…e
per quanto mi sforzi di detestarmi non potrò mai pentirmi per quella frase
mai…- disse con voce dolce ma allo stesso tempo severa
-e allora perché continuavi a
farti del male?- dissi io
-non capisci…fare quegli
incontri mi servivano solo per scaricare la rabbia che avevo per me stesso…non
sopportavo l’idea che tu fossi così debole perché io non sarei mai stato capace
di odiarti. Non sono più andato da quando Ethan è..morto, ho promesso a me
stesso e a lui che ti sarei stato accanto, se non puoi accettarmi mi basta
esserti amico…- mi disse dolcemente
-non posso… ogni volta che ti
guardo, non posso innamorarmi di te…mi sembra sbagliato ingiusto, tu avevi
ragione io mi nascondevo dietro a Ethan e ora non riesco a capire se mi sto
nascondendo di nuovo oppure se ti voglio bene veramente…ma non posso fare a
meno di pensare a Ethan…..io non volevo prenderlo in giro ma non sapevo cosa
dovevo provare…- dissi cercando di non piangere.
Ed mi staccò da se e mi fissò
negli occhi –non è giusto…- non mi lasciò finire perché mi baciò e questa volta
non si limitò ad aspettare la mia reazione.
Avevo ancora gli occhi aperti, non
sapevo che fare né come reagire.
So solo che piccole lacrime
scendevano senza controllo.
-io gli volevo bene…-
-Ethan lo sapeva…sorrideva ha detto
che era felice…ricordi?- mi disse senza staccarsi troppo
-si ma non sapevo cosa volesse
dire…Ed..- mi baciò di nuovo
-dì il mio nome completo…- mi
disse
-Edward…-
È vero io non avevo mai pronunciato il suo nome
completo, me ne accorsi solo in quel momento.
-finalmente hai pronunciato il
mio nome..-
Non lo avevo mai visto sorridere,
tranne quando faceva scherzi idioti e rideva compiaciuto; ma questo era un
sorriso diverso era debole eppure così sincero.
Per quanto mostro mi sentissi in
quell’istante non potei fare a meno di abbracciarlo.
Due lacrime scesero dal suo viso,
mi baciò facendomi dischiudere le labbra
Per la seconda volta Edward mi
fece capire cosa provava.
Non so il perché ma questa è la
differenza che ti contraddistingueva da lui in ogni modo.
Lui era freddo però ha trovato
il modo di farmi capire il suo dolore e sebbene avessi dovuto provare rancore
per il fatto che mi ha sempre umiliato non trovai la forza per farlo.
Avevo accettato tutto di lui,
non mi importava di nient’altro.
Ma
tu dietro a un sorriso possibile che non
nascondessi nemmeno un briciolo di paura?
Tu sei sempre stato perfetto e rimarrai
tale qualunque cosa accada.
Non so se conta qualcosa ma
sarai sempre il mio primo rimpianto.
Non ho avuto la forza di
conoscere le tue debolezze.
Volevo che tu fossi perfetto ai
miei occhi.
Perché volevo che il mio amore
per te, per quanto sbagliato e immaturo fosse , volevo che rimanesse tale.
- io non voglio rovinare la tua
famiglia…di nuovo- sussurrai
-tu non hai fatto un bel
niente…-
-ma…-
-ascoltami…ascolta solo me..-
disse guardandomi negli occhi…
E
la vita va avanti nel bene o nel male, non può aspettarti in eterno…
E mentre gli ultimi ricordi si
rinchiudono di nuovo nella mia mente, in un posto sicuro dove nemmeno il tempo
li consumerà, sento la sua stretta
intensificarsi
-tutto bene?- mi dice con voce
dolce e preoccupata
-si...Edward - dico malinconica mentre asciugo con la maglia
le lacrime che scendono ancora una volta
Ed mi abbraccia e mi sussurra –
Ti amo-
Dopo tutto questo tempo mi sento
ancora in colpa.
Forse perché io non ti ho mai
detto nulla del genere.
Forse perché è la prima volta
che Edward me lo dice.
È come se lo dicesse in tua
presenza, come per onorare una promessa lontana.
-Ti amo Edward..- rispondo ma
non posso fare a meno di percepire la tua voce sussurrarmi dolci parole tra
l’eco del vento ….
Io non posso fare a meno di
rimpiangere un sogno aggrappandomi al presente.
Non posso fare a meno di amare
Edward come non posso fare a meno di sentire la tua mancanza ogni giorno…
Sapevi
così tante cose ma non me le hai mai dette…
Se
adesso potessi chiederti il perché tu risponderesti certamente
“Dovevi andarci a sbattere contro prima di
rendertene conto…e poi dove stava la tua fiducia”
Poi
sorrideresti…
E
io ti potrei finalmente ringraziarti:
“Non
ti ringrazierò mai abbastanza per tutto ciò che hai fatto per me Ethan…”
Ma
questo è solo il mio modo di vederti…
Un
angelo che mi ha regalato la sua vita…e io non ti ho mai detto grazie
Mi
hai tenuta in vita quel tanto che bastava per farmi capire che ci sei sempre
stato e poi ho solo dovuto capire che mi avevi lasciato in buone mani..
Ma
io sono sempre stata tremendamente paurosa
Mi
manchi…
N.B.
Ringrazio marghepepe
per aver recensito sono contenta che ti sia
piaciuta il cap. precedente e spero che ti piacerà anche quest’ultimo capitolo.
Piace molto anche a me il
nome Edward (non solo per Twilight) credo che questo
nome ispiri un po’ di nostalgia…
Ringrazio anche Balenotta, non preoccuparti per il ritardo, sono
contenta che ti siano piaciuti gli altri cap…
Spero di non avervi deluso
con il finale…ma non avevo previsto un vero finale per questa storia…
Ringrazio anche tutti quelli che hanno sol letto…