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Autore: grety95    01/12/2015    1 recensioni
Flae non sa nulla della Vita. E' cresciuta in una gabbia, non ha mai visto il Mondo.
Flae non ha emozioni, vive per essere usata. Nessuno si è mai interessato veramente a lei, ma una notte Maria, una strana donna dagli occhi color sangue, la libera dalla sua prigione offrendole una nuova esistenza...
Quali progetti ha il destino per lei? E' finalmente padrona di se stessa, o sta per essere rinchiusa in un carcere diverso, più pericoloso e forse letale?
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale, Maria, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Jasper/Maria
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Precedente alla saga, Breaking Dawn
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Quando al crepuscolo di quel giorno un vampiro sconosciuto si diresse verso il casolare; Flae non immaginava che di lì a poco avrebbe dovuto combattere davvero per la sua stessa vita. Da circa sei mesi, ormai, militava nell’esercito dei Neonati ma, nonostante gli allenamenti sempre più cruenti, non aveva mai visto neanche l’ombra di una battaglia vera. Da quando aveva salvato Vincent e Charlotte, Flae era stata perfettamente integrata nel gruppo. Walter la sfidava continuamente, ma lei era più agile, più forte e più veloce, mentre il giovane sembrava destinato ad essere l’eterno secondo. Il timido Vincent le stava sempre alle calcagna, come se la ragazza fosse il suo scudo vivente; lei lo lasciava fare, ignorandolo il più delle volte e dispensandogli consigli e brevi lezioni tecniche all’occorrenza. Non c’era dubbio che Maria stravedesse per lei. Dopo l’eliminazione di Nettie e Lucy, infatti, la leader aveva iniziato ad occuparsi personalmente dell’addestramento della novellina, insegnandole strategie che poi lei riferiva ai compagni nei momenti di libertà che, con l’avanzare del tempo, si erano ridotti quasi esclusivamente alle battute di caccia. Prigioniera della sua apatia, Flae non aveva grandi argomenti di cui discutere, oltre agli allenamenti; così lasciava che fosse Charlotte a tenere viva la conversazione, durante le ore passate nel fienile a guardare le stelle. La giovane era sempre entusiasta e le raccontava con eccitazione tutti i particolari della sua vita umana, man mano che i ricordi riaffioravano. Anche Flae iniziava a ricordare. Non molto, per la verità. Rammentava delle sbarre di ferro, una strana polverina, gli occhi sanguigni di Maria che la fissavano e tanto, tanto dolore. Tuttavia, non sapendo come mettere insieme i pezzi, preferiva tacere ed ascoltare ciò che gli altri avevano da dire. Persino Peter aveva cambiato atteggiamento nei suoi confronti. Ora era gentile, le dava pacche sulla spalla quando lavorava bene e le permetteva di nutrirsi prima degli altri neonati. Agli occhi di Maria ciò era solamente un indicatore del fatto che tutto andava come sarebbe dovuto andare; ma Flae, che non era affatto stupida, sapeva che il comportamento del ragazzo era un modo per ringraziarla per aver salvato Charlotte. L’unico che non le rivolgeva la parola, e lei non era riuscita a trovare un motivo plausibile, era Jasper. Negli ultimi mesi, infatti, l’unica forma di comunicazione tra loro erano state le scosse che li avvolgevano ogni qual volta venissero a contatto l’uno con l’altra, durante l’addestramento; cosa che, per volere di Maria stessa, succedeva molto di rado. Non appena lo sconosciuto si fu presentato come Eric, Flae capì dal comportamento di Maria che qualcosa non andava. Jasper infatti le si era immediatamente accostato e, dopo pochi secondi, le aveva sfiorato il braccio come per avvisarla di qualcosa. << E’ evidente che sei qui per prenderti ciò che è nostro >> esordì la leader; il nuovo arrivato ghignò in un pieno atto di sfida << Esatto, e me lo prenderò! >> << State all’erta ragazzi… >> aveva sussurrato nel mentre Peter, che da mesi era diventato una sorta di balia, laddove il Soldato era l’addestratore. << E non sono solo! >> dichiarò Eric, nell’istante in cui una ventina di altri vampiri aveva manifestato la propria presenza, circondando il casolare. << Andate >> aveva ordinato Peter nel tono più sommesso possibile << Qui c’è in gioco la pelle >> Subito i combattenti di Maria avevano preso di mira un avversario ciascuno, come Jasper aveva loro insegnato, mentre gli avversari caricarono in massa: era evidente che non avevano ricevuto la minima preparazione necessaria ad uno scontro come quello. Per i primi minuti della battaglia tutto sembrò andare per il meglio: i neonati di Maria, efficienti come macchine di morte, smembravano e decapitavano i nemici che, per contro, affondavano i denti nella loro carne, cercando invano di sopravvivere. Poi, però, successe l’imprevisto. Un gruppo di coyote comparve a poche centinaia di metri dal luogo dello scontro, sulla cresta del canyon. L’odore degli animali pervase l’aria: sangue di carnivori, molto simile a quello umano, irresistibile. Jasper capì immediatamente ciò che stava per succedere. Sapeva che i neonati erano imprevedibili ed estremamente suscettibili al minimo stimolo o provocazione. In un baleno aveva perso il controllo emotivo delle sue reclute, oltre a quello degli avversari, che lui stesso aveva reso timorosi e quindi più deboli grazie alle sue capacità, allo stesso modo in cui aveva aumentato il furore dei suoi. << Fa’ qualcosa! >> gli aveva immediatamente ordinato Maria e subito lui aveva irradiato in tutti i presenti ondate di calma, nel tentativo di pacare gli animi, ben sapendo che la competizione per il cibo avrebbe provocato un alto numero di vittime da entrambe le parti. I suoi sforzi sembrarono essere ripagati in un primo momento, finché gli animali non si avvicinarono ulteriormente: allora si scatenò il finimondo. Come tutti gli altri, Flae era irrimediabilmente attratta da quel profumo, al punto che fu tra i primi a schizzare via, puntando alla giugulare del coyote più vicino. Sentì i piedi staccarsi da terra, ma venne intercettata a mezz’aria dal corpo duro di un nemico, che evidentemente puntava il suo stesso obiettivo. Entrambi ruzzolarono a terra e il ragazzo iniziò a premere le dita contro la sua gola, ringhiando. Flae poteva sentire lo scricchiolio della sua pelle granitica, mentre si sgretolava sotto la stretta dell’aggressore. Pochi secondi ancora, forse un minuto, e le avrebbe staccato la testa. All’improvviso ci fu uno strappo sonoro e la testa volò, ma non era la sua. Prima ancora che Flae se ne accorgesse, Jasper aveva spinto via con un calcio il cadavere decapitato del nemico ed ora l’aveva afferrata per aiutarla ad alzarsi. << Sei la più in gamba qui >> le disse il generale << Resta lucida e fatti valere, abbiamo bisogno di te! >> quindi sparì nella mischia. Il contatto tra loro era stato talmente breve che la scossa non aveva avuto neppure il tempo di innescarsi. Flae metabolizzò in fretta il fatto che il Soldato le aveva appena salvato la vita, poi guardò la battaglia che infervorava davanti a lei e le venne un’ idea. I primi sette coyote erano stati rapidamente abbattuti, tuttavia ne rimanevano tre che, proprio in quel momento, correvano a perdifiato nella direzione da cui erano venuti. I vampiri ormai erano troppo occupati a litigare tra loro e a staccarsi le braccia e le gambe a vicenda, per prestare attenzione agli animali. Ora i nemici erano in inferiorità numerica, lei avrebbe dato il colpo finale per annientarli. Jasper abbatté una giovane donna, decapitandola mentre lei gli affondava i denti nel braccio sinistro. Alzò l’arto per esaminare la ferita e si lasciò sfuggire un gemito di dolore. Improvvisamente, però, la sua attenzione fu attirata dalla novellina che correva dietro ai coyote, nella direzione opposta rispetto alla battaglia. << Flae?! >> la richiamò furioso: dove stava andando? Stava forse scappando? << Ma che fa? >> chiese Peter sbalordito, materializzandosi alle sue spalle. Pochi istanti dopo, però, fu chiaro ad entrambi che la ragazza non stesse affatto tagliando la corda. Flae agguantò due dei tre coyote, morse prima uno e poi l’altro, aprendo un grosso squarcio in entrambi, in modo a che il sangue iniziasse ad uscire copioso. Il generale la vide combattuta: sarebbe riuscita a resistere? Jasper era sicuro di no, perciò rimase esterrefatto quando con una smorfia la novellina mollò le due carcasse e corse nuovamente verso il tumulto gridando a lui << Trattienili! >> Senza farselo ripetere, il Soldato si gettò su Carol e Vincent ordinando a Peter e Maria di fare lo stesso con gli altri, immobilizzandoli in modo a che non si lanciassero sui coyote straziati. I nemici, invece, resi pazzi dalla sete, si avventarono sugli animali senza badare a cosa stesse succedendo intorno a loro << E’ una trappola, idioti! >> gridò Eric ai suoi, ma venne ignorato. Solo quando i nemici furono totalmente sopraffatti, Jasper dette l’ordine che i compagni venissero liberati e usò al meglio la sua influenza affinché l’annientamento dei rivali fosse la priorità assoluta. Furono minuti intensi, ma, grazie all’intuizione della novellina, il clan di Eric si estinse insieme al suo ‘creatore’, a cui la stessa Maria si premurò di staccare la testa con estrema soddisfazione. Il fuoco ardeva, mentre i resti dei nemici sconfitti incenerivano sfrigolando. Flae era rapita dalle fiamme danzanti, così come lo era stata dalle stelle della notte. Improvvisamente un grido acuto fece tremare l’aria. Jasper balzò in piedi allarmato: non avevano ancora finito? Vide un capannello di neonati stretti intorno ad un cadavere smembrato che non si ricordava di aver notato, prima. Il lamento straziante proveniva da Carol, che aveva la testa nascosta contro la spalla di Walter; Charlotte li stringeva entrambi nel tentativo di consolarli. Quando fu più vicino, il generale vide il motivo di tanta agitazione e si sentì gelare: i resti del povero Vincent giacevano scomposti. La testa frantumata verticalmente, gli occhi ancora aperti, ma spenti, per sempre. Anche Peter si era avvicinato ed aveva posato la mano sulla spalla di Charlotte << Mi dispiace, ragazzi. A volte succede… sono certo che rimarrà nei nostri cuori >> Il silenzio che seguì fu interrotto unicamente dall’incedere sicuro di Maria << Ti sbagli, Peter >> iniziò << E’ morto perché era debole e coniglio! Tutti voi farete la stessa fine se non vi impegnerete! E tutti noi dobbiamo essere grati a Flae per la sua prontezza! >> Jasper si ricordò allora della novellina. Si guardò attorno e la vide assorta nei suoi pensieri; gli occhi fissi sul fuoco. Lei si girò, sentendosi nominata, e d’istinto raggiunse gli altri. Quando vide ciò che restava di Vincent restò lì, immobile, senza esternare nulla. Come sempre il Soldato non sentiva niente in lei, ma si sorprese quando avvertì una scossa. Era più flebile del solito, ma comunque presente e senza bisogno che ci fosse contatto tra loro. L’intensità aumentò di botto poi, quando Maria diede un calcio alla testa mozzata di Vincent borbottando qualcosa con disprezzo. Fu allora che Jasper capì: quella scossa era un muro, una barriera tra le emozioni di Flae ed il resto del mondo! Ne era certo: la novellina aveva un lato umano come tutti quanti loro. Doveva solo trovare il modo per far sì che si manifestasse. Percepiva le emozioni di tutti gli altri intorno a lui: tristezza, dolore e soprattutto rabbia nei confronti della loro leader, che si dimostrava fredda e crudele anche di fronte alla perdita di un compagno. Per anni aveva avvisato Maria, qualora avesse percepito biasimo nei suoi confronti, ma sapeva che questa volta non l’avrebbe fatto. Lo doveva al povero Vincent, morto per una causa non sua, e soprattutto lo doveva a Flae. Quanta pena gli faceva quella ragazza! Messa davanti al cadavere di un amico, non aveva neppure il diritto di piangerne la perdita come tutti gli altri. Fu in quel momento che Jasper Withlock fece una promessa silenziosa: a qualsiasi costo, anche se avesse dovuto affrontare l’ira e l’odio eterno di Maria, avrebbe fatto in modo che Flae potesse provare emozioni!
   
 
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