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Autore: Alyke diAngelo    02/12/2015    2 recensioni
[AU] [demon!Nico] [angel!Annabeth]
dal testo:
"All’improvviso, una luce abbagliante inonda la tua stanza. Sapevo che sarebbe arrivata. Annabeth, il tuo Angelo. Ti passa una mano davanti agli occchi, e tu li chiudi tornando a sognare davvero. L’angelo biondo ti da un bacio sulla fronte, e le tue labbra si increspano in quel sorriso che io tanto amo. Annabeth mi rivolge un’occhiata trionfante, prima di spiegare le candide ali piumate e uscire dalla finestra che tu tieni sempre aperta.
Ha ragione. Nessuno ama un demone.
Gli Angeli si amano.
I Demoni si temono.
Ed è questo che sono io: solo un demone con le ali rugose e le corna affilate.
E tu non mi amerai mai. Tu amerai lei. E io rimarrò per sempre solo con le mie lacrime di sangue. "
Genere: Dark, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annabeth Chase, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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ANCHE I DEMONI PIANGONO- PARTE 2 È in momenti come questo che tutta la tua vita ti scorre davanti. Come un sogno, troppo lontano per essere afferrato. Poi, tutto inizia a girare forte, sempre più forte. Sento di nuovo quel sapore dolciastro e le mie gambe cedono. Non so cosa stia succedendo. Mi prendo tra le mani la testa, scoprendola febbrilmente calda, e premo i palmi delle mani sugli occhi, tentando di alleviare il dolore con altro dolore. Ad un tratto, un’idea prende forma nella mia mente contorta. Ma certo. Come ho fatto a non pensarci… che ingenuo… la punizione. Questa è la mai punizione per essermi mostrato a te, Percy. È un momento, un solo, piccolo, inutile momento di pace, e poi tutto riprende a vorticare. Rivedo molti momenti della mia vita. Poi, tutto si ferma di nuovo, e vengo inghiottito da un ricordo che speravo aver rimosso. Ero morto. Questa era la mia unica certezza. Sentivo ancora l’odore del sangue, la ferita sulla testa bruciare, eppure al tatto non percepivo nulla. Un uomo alto mi si avvicinò a grandi passi e con le braccia spalancate, come a volermi attirare in un abbraccio. O in una tagliola. Era magro, l’uomo, con il volto scavato coperto da una barba ispidae scura. Aveva profondi occhi marroni, di quel marrone che non sai se è marrone o nero(RIPETIZIONE VOLUTA DALL’AUTRICE NdA). Già allora non pensavo che Dio fosse così. Mi sorrise e mi prese per mano, conducendomi in una stanza buia e sporca, con una sola finestra, molto in alto. Allora ero solo un ragazzino. Non potevo sapere. Mi spiegò molto dolcemente, in modo quasi paterno, che alcuni, dopo la morte, potevano diventare demoni anziché Angeli. Forse perché ero ancora confuso dallo stato di sbalordimento post-morte, forse perché ero soltanto un ragazzino affabile, mi illusi di essere in grado di sopportare questo fardello. Mi sbagliavo, Percy. L’uomo rise e si allontanò da me e tutto iniziò a girare. Fui cieco per qualche secondo, poi al luce tornò e vidi con fin troppa chiarezza cosa stava succedendo. Mi accasciai in ginocchio sul pavimento ruvido. Le lacrime iniziarono a scendermi sulle guance, le sentivo bruciare come il fuoco sulla benzina. Iniziai a urlare, un urlo sguaiato, disumano1 , mentre sentivo il dolore atroce che si estendeva fino alla schiena. La veste bianca che avevo addosso da quando ero arrivato si stava riempiendo di sangue. Sentivo quell’odore, quel tanfo rugginoso che mi ingorgava le narici, inebetendomi i sensi. Poi, ad un tratto, tutto si fermò bruscamente. Percy, non hai idea di quanto fossi sollevato. Mi toccai la schiena e percepii due sporgenze fredde e rugose. Ali. Ali nere e ruvide. Mi guardai la veste. Ora era nera. Come la pece, come il carbone, come l’angolo più buio dell’inferno. In un attimo, tutto si dissolse e si ricompose in un altro ambiente. Era la tua camera, Percy. La tua camera diciotto anni fa. Tua madre ti diede quel bacio sulla fronte e io mi sentii invidioso, senza davvero sapere il perché. Tu eri lì, con quei capelli corvini che sprizzavano da tutte le parti e gli occhi verde mare che si chiudevano per il sonno. “Ma Mamma” sbadigliò quel bambino di sei anni, mentre gli angoli della mia bocca si alzavano, provocandomi una sensazione del tutto nuova, “Io non ho sonno…” Fu allora che conobbi Annabeth per la prima volta. I capelli biondi dolcemente raccolti in una coda di cavallo, gli occhi grigio tempesta che ti penetravano l’anima, leggendoti dentro, tutti i tuoi segreti e le tue paure. Appena tua madre ti augurò buonanotte uscendo dalla stanza e spegnendo la luce, lei entrò furtiva dalla finestra, contorcendo le ali con un fruscio per non fare rumore. Il mio sorriso scomparve. I tuoi sogni sono cullati dalle note che la sua voce emette. Quella maledetta canzone. Ho provato, una volta, a cantare per te, ma tutto ciò che è uscito dalla mia bocca è stato uno stridulo verso gutturale, come un violino scordato suonato da Edward mani di Forbice. A questo punto, Percy… non ho più molto da dire. Forse un giorno non lontano mi affideranno a un'altra persona. Forse mi dimenticherò di te. Lo spero, alla fine. Addio, Percy. Ti ho voluto bene. Ti ho amato. Non dimenticarti mai di quel sogno in cui c’era un brutto demone con le corna affilate e le ali rugose, ti supplico. Addio, Percy. Forse un giorno anche tu sarai un demone, e allora ci rivedremo. Fino ad allora… Addio, Percy. ANGOLO DI ALYKE: Ok. le ore di scienze mi hanno mandato in pappa il cervello, quindi ecco che è uscito questo coso... spero vi piaccia, nel caso lasciate una recensioncina, eh... mi raccomando! ringrazio tanto tanto Maico, Cianfri, Nessieteunissen, IlaTonks99, Marylovesmusic e Sarah Lorence per le recensioni e tutte voi anime pie che avete messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate!!! baci, fiori e cheesecakes ai frutti di bosco, Alyke <3 P.s. mi scuso ma sono una capra e non so come andare a capo per lo spazio autore... -.- perdonatemi 1: non mi ricordo dove l'ho letta, ma non è mia sicuro.
   
 
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