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Autore: Heart    03/12/2015    2 recensioni
Naraku si è ritirato dopo che la sfera si è spezzata in due. Una parte ce l'ha lui e l'altra Kagome.
Nel silenzio, una nuova presenza appare. Una giovane arrivata da molto lontano per distruggere una volta per sempre la Shikon no Tama.
Ma qual è la sua vera missione? Misteri e segreti si susseguiranno con l'andare del tempo, sentimenti sconosciuti usciranno allo scoperto e attrazioni fatali provocheranno quasi la morte.
Il mondo del sovrannaturale apre le sue porte.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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XVII
“Tra fuoco e fiamme”
 
 
Il vento soffiava da nord.
Il palazzo dell’Ovest sembrava disabitato a quell’ora della notte, si notavano solo le sentinelle.
Inuyasha e Sesshomaru, dopo aver attraversato il Meido, apparvero di fronte alla reggia.
I due demoni cane si sentivano strani, ed una ulteriore strana sensazione li colpì.
-Non sento il profumo di Kagome.- Borbottò Inuyasha, analizzando tutta l’area.
- Perché non c’è, testa bacata.-Rispose piccato Sesshomaru che s’incamminò verso l’entrata del suo palazzo.
Anche lui se ne era accorto. Le presenze degli umani e di lei non c’erano; si chiese dove fossero.
Entrati, furono accolti da Toshi che beveva del sakè.
-Bentornati figlioli, com’è andata?-Chiese l’orso.
Inuyasha e Sesshomaru si guardarono negli occhi e si chiesero come mai lui sapesse di quel viaggio.
Forse era stata Dafne a parlarne? Quella donna non se ne stava un momento zitta.
-Bene.-Disse Inuyasha, vedendo il fratello attraversare la sala e sparire.
I due rimasti si guardarono per un momento per poi cambiare direzione, era strano parlare di una cosa del genere. Inuyasha si era trovata al settimo cielo nell'incontrare per la seconda volta il suo vecchio; aveva appreso molto da lui e, una volta tanto, non si era sentito abbandonato. Invece per Sesshomaru era tutta un'altra cosa. Il principe non aveva partecipato subito a quegli allenamenti speciali.
Quando poi si era unito a lui e al padre,  lo aveva preso come un bersaglio. Infine aveva fatto anche lui passi da gigante e non vedeva l’ora di vedere le sue  nuove tecniche.
Sbuffò e s’incamminò anche lui fuori dal salone. Aveva bisogno di rilassarsi e stare al caldo.
Purtroppo per lui non fu semplice rilassarsi, c’era qualcosa che lo tormentava, infatti non aveva chiesto a Toshi che fine avessero fatto i suoi amici. Nel limbo, suo padre lo aveva aiutato a forgiarsi in pazienza, astuzia e potere. “Un buon demone deve avere il sangue freddo.” Gli aveva detto più di una volta.
Pensò a come sarebbe stato vivere la sua infanzia con lui e con sua madre, i suoi insegnamenti e vivere il rapporto tra figlio e padre. Era un suo grande desiderio, che teneva in fondo al cuore. Un desiderio che non si era mai realizzato.
Chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi. Sentì chiaramente un’aura sacra intorno al castello, soprattutto in un punto.
L’energia faceva stare tutti i demoni a distanza. Non perse tempo e si diresse verso quel luogo.
Si sentiva trasportato, attratto.
Quando giunse lì, trovò anche il fratello che cercava di varcare la barriera che c’era intorno ad essa.
-E’ una barriera molto potente. Molti hanno tentato di oltrepassarla, ma si sono carbonizzati.-Spiegò il vecchio Orso.
-Vecchio, dove sono loro?- Sibilò Sesshomaru, ma Toshi gli sorrise.
-Ti sei risposto da solo, Sesshomaru.-Rispose.
-Che cosa significa? Che Kagome si trova lì dentro?-Domandò Inuyasha, stringendo i pugni.
-Esatto.-
-Come faremo ad attraversarla?Potrei usare la spada rossa!-Disse impugnando Tessaiga che, al suo volere, divenne rossa. Inuyasha si scontrò con quella barriera, ma fu tutto inutile, poiché fu respinto.
-C’è solo una possibilità.- Disse all’improvviso una voce.
I tre demoni si misero subito all’erta, ma constatarono che era Eddy.
-Tu sei Eddy? L’amico di Dafne?-Domandò Inuyasha guardandolo per bene.
-Si.- Disse abbassando la testa per poi rialzarla con decisione. Dal suo viso traspariva  tanto dolore, ma non voleva dare spazio a quel suo lato debole. Si concentrò sui due demoni che aspettavano qualcosa da lui. – la barriera puoi essere momentaneamente sospesa. C’è solo una possibilità.- Affermò serio.
-Quale sarebbe?- Disse lapidario Sesshomaru.
-Dovete unire le due spade. Tenseiga e Tessaiga, le due spade devono diventare una sola cosa.- asserì.
-Non è possibile.- Sentenziò Sesshomaru.
-E’ possibile, perché non è la prima volta che ciò accade. Probabilmente i vostri amici stanno rischiando la vita e voi siete qui a blaterare cose senza senso. A voi la scelta.- ripetè Eddy, provocandoli.
Notò subito il cambiamento di Inuyasha e sorrise, ma Sesshomaru rimase fermo.
Poi, tutto di un tratto, le due spade si fronteggiarono e un lampo di luce apparve. Il principe aveva sibilato un –muoviti- e la magia si era accavallata.
Tessaiga si tinse di blu, invece Tenseiga di oro.
Le due spade riunite, sentendo l’onda di preoccupazione nei loro padroni, li avvolsero in una barriera. Grazie ad essa e senza far capire niente a nessuno, riuscirono ad oltrepassare indenni l'ostacolo.
Quando riaprirono gli occhi erano dinnanzi al giardino est.
Sesshomaru se lo ricordava, ma nel tempo non ci aveva messo più piede. Si guardò in giro per poi concentrarsi sulla spada che aveva perso il suo potere. Alla fine aveva scoperto un’altra specialità di lei.
-Ben fatto. La mia signora aveva ragione. In voi scorre lo stesso potere.- Sentenziò Eddy, per poi far strada ai due principi.
-Dov’è Kagome?-Domandò Inuyasha, non vedendola.
-Sarò veloce, perché non possiamo perdere più tempo. Ho ricevuto un messaggio dalla mia signora e si trovano nei guai, avrete il compito di proteggerli.- Dichiarò Eddy preoccupato.
-Sputa il rospo, ragazzino.-  proferì il maggiore dei fratelli.
Eddy annuì.
-Che cos’è?- chiese Inuyasha, indicando una strana lastra che rifletteva perfettamente la sua immagine. – Credo di averlo già visto nell’epoca di Kagome.-Asserì convinto.
-Nell’epoca moderna si chiama specchio. Tuttavia quest’ultimo è diverso. Si tratta di uno degli oggetti più preziosi dei Kami. Esso può apparire solo di fronte a un potere elevato e quando i sentimenti sono positivi. E’ lunga la storia, tuttavia esso può far viaggiare nel tempo.-
-Loro sono a spasso nel tempo?-Sostenne Sesshomaru avvicinandosi.
-Fermo. Se per caso vi cadessi, non potresti far più ritorno. Io sarò la vostra guida. Io sono legato a Dafne e grazie a questo legame li potremo ritrovare in fretta.- Si affrettò a dire, per poi concentrasi.
Il suo corpo fu invaso di una strana luce: - toccatemi, in breve saremo da loro.-
Detto questo i due demoni senza esitare toccarono il ragazzo e la luce divenne più forte. I due videro lo specchio contorcersi, incresparsi, come se ci fosse stata dell’acqua al suo interno. Non riuscirono a dire nulla, perchè lo specchio li avvolse.
 
 
◄▼►
 
L’alba era quasi prossima.
Da quella piccola cella si notava lo schiarire del cielo con i suoi colori.
Una piccola figura si stirò.
-E’ mattina. Mi sembrano tutte uguali le giornate.-Sentenziò con voce stanca.
Si apprestò ad alzarsi, ma era debole. Non aveva toccato nemmeno un tozzo di pane da due giorni. Bel soggiorno.
Alla sua destra un’altra figura si alzò. Aveva il viso pallido.
-Sango, come stai?-Chiese cercando di avvicinarsi all’amica, ma le catene non le permisero di arrivare da lei.
Cercò di ricordare perché erano fine in quella topaia, ma i soli ricordi erano l’arresto e poi quel lavoro duro. Ricordava perfettamente la sua amica Dafne fronteggiare il nemico, cercando invano di far ricadere tutte le colpe su di sè e poi il vuoto.
Le prime ore erano state grigie e poi nere. Miroku e Shippo erano stati spostati altrove, invece lei e Sango da un’altra parte. Di Rin e Dafne non ne sapeva più nulla, ma nella notte aveva sentito grida e pianti. Non ricordava di chi fossero, ma si era stretta le gambe e le braccia, rannicchiandosi su se stessa per non sentire quel dolore.
Era diventata molto sensibile, il suo potere la stava mettendo di fronte a qualcosa di strano. Come era possibile? Dafne più volte le aveva detto che quando si sarebbe risvegliata, avrebbe avvertito lo stato d’animo della gente, che quel momento fosse arrivato?
Si sedette stanca ed aspettò. Quanto avrebbe voluto che Inuyasha fosse con lei!
Una lacrime scese e si depositò sulla gamba.
L’avventura si stava facendo più complicata di quanto immaginasse, anche se, sentiva qualcosa di strano intorno a lei. Come se ci fosse una barriera.
L’aveva vista intorno all’amica, quando uno dei soldati aveva tentato di strapparle i vestiti, essa si era attivata. Che fosse tutto grazie a lei?
-Io sarò sempre con voi- Le aveva detto sorridendole.
 
 
 
 
 
Dafne si risvegliò con il mal di testa.
Si sentiva confusa. Si guardò in giro e vide una piccola ombra tremare, vicino all’angolo. Cercò di alzarsi, ma le ginocchia le facevano male. Cercò di sedersi sulla pietra fredda e constatò che il suo corpo era pieno di ferite più meno sanguinanti, alcuni si erano rimarginate, ma da altre ancora usciva del sangue. Si toccò la fronte e trovò un bel bernoccolo che sporgeva.
-Accidenti, che diavolo mi hanno fatto?-Si domandò.
-Nee-chan?-udì una piccola voce.
Si voltò e per poco non si spaventò per ciò che trovò. La piccola Rin era cosparsa di lividi e ferite. Come era possibile che la barriera non si fosse attivata? Allungò la mano per prendere la sua più piccola e la strinse in un abbraccio pieno di calore.
-Andrà tutto bene, piccola. Ti proteggo io.- Disse, mentre uno strano formicolio le invadeva la coscia destra. La spostò e si trovò davanti ad una visione sconcertate. C’era qualcosa di scivoloso che stava corrodendo la barriera e pian piano entrava. La sua carne bruciava ed in un punto le sembrò di intravedere l'osso.
-Dannazione!-Scostò quella poltiglia e spezzò le catene che la tenevano prigioniera.
Ma non si alzò. Infatti, di lì a poco apparvero due guardie che la guardarono con sguardi maliziosi.
Quello presagiva solo guai.
-Prendete la mocciosa!- Affermò l’uomo parlando in una lingua diversa, antica.
Dafne afferrò Rin e se la portò al petto, non avrebbe permesso mai che la bambina diventasse una schiava per quei pazzi.
-Lasciala!-Una botta la colpì alla testa, ma non lasciò la piccola, che intanto tremava dalla paura.
I soldati cominciarono a dargliene di tutti i colori, con le lance o con la corda. Ma Dafne non la mollava. La piccola doveva rimanere incolume, potevano riversare tutto il loro odio su di lei, ma la sua innocenza non si doveva toccare.
Sembrava che il tempo si fosse fermato, sentiva il corpo indebolirsi e il sangue schizzare da tutte le parti.
Era debole e lo sentiva forte e chiaro.
La mancanza di sangue faceva la sua parte.
-MeKai!-urlò.
Detta quella parola una luce potentissima la invase, e disintegrò i corpi delle guardie che non poterono fare nulla. La terra tremò, le rocce si spaccarono e il fuoco divampò a causa di quell’ordine.
L’onda di potere si spinse oltre le mura del palazzo, inondando l’ambiente di nubi che vorticavano in un solo punto, le prigioni.
Tre ragazzi furono colti di sorpresa e cercarono di scansare quell’onda, ma fu invano.
Li gettò a terra e vennero tramortiti fino a che non fu cessata. il primo a riprendersi fu Eddy che si alzò con dolore, poi Sesshomaru ed infine Inuyasha.
Ciò che trovarono fu desolazione. Il palazzo che era di fronte a loro era sprofondato nelle viscere della terra.
-Ma ma… che cosa è successo?-Disse balbettando Inuyasha.
-L’ha risvegliata.- Proferì Eddy, per poi mettersi a correre. Aveva un brutto presentimento. Lei era in pericolo.
I due demoni non si fecero prendere dallo sconforto e lo seguirono. Entrarono nel vecchio palazzo e constatarono che tutti erano svaniti, restavano solo mucchietti di cenere.
-Questa scena mette i brividi- confermò Inuyasha. Il vecchio castello era ridotto male, con le mura spaccate in più lati, corsi d’acqua che inondavano i pavimenti.
-Di qua.- udirono i due e s’incamminarono verso un piccolo sentiero.
Dovettero spostare diversi massi e travi per passare, ma alla fine giunsero alle celle.
Inuyasha fu catturato da un rumore, le sue orecchie si mossero da sole e si diresse da altra parte.  Era una cella, ma le porte erano scomparse come tutto ciò che c'era intorno. Avanzò cauto, perché tutto poteva crollare da un momento all’altro e trovò un lembo di tessuto sotto un masso. Non ci pensò due volte e con forza lo sollevò. I suoi occhi ambrati si aprirono e un sussurrò uscì dalla sua bocca.
-Kagome.- Disse. Vide la sua donna che abbracciava Sango. Erano entrambe circondate da una stana barriera che sembrava doversi disintegrare da un momento all'altro.
Essa lo fece passare e scomparve. Il demone scostò dolcemente la ragazza l’abbracciò. Risentì il suo dolce profumo e poi le baciò la fronte. Lei si risvegliò da quel torpore, per specchiarsi in quelle iridi tanto amate.
-Inuyasha sei tu?-Domandò incerta.
-Si. Oh Kagome!- Sussultò per poi abbracciarla con amore. Le era mancata così tanto!
-Stai bene? Sei ferita?-Chiese a raffica, guardandola attentamente. Nessuna ferita solo indebolimento.
Fu raggiunto dal fratello e da altre tre presenze, Miroku lo scostò per prendere tra le braccia Sango e Shippo abbracciò Kagome.
-Loro sono gli unici soppravvisuti … -Comunicò Sesshomaru, per poi continuare – anche intorno a loro c’era una barriera?-Terminò.
Inuyasha annuì.
Dopo un po', non appena tutti si furono ripresi, cercarono le ultime due. Sesshomaru era in ansia. Rin non era con le due umane, forse era con Dafne? Sperava con il tutto il cuore che stesse bene.
A tale pensiero si fermò. Erano queste le sensazioni che si provava quando si teneva a qualcuno? Rielaborò quel momento, ma non aveva il tempo. Tutto poteva crollare da un momento all’altro.
Camminarono a lungo.
-Credo che Dafne si trovi oltre questo sentiero.- Mormorò Kagome.
-Come fai a saperlo?- le domandò Inuyasha, girandosi; lei alzò le spalle.
-Lo sento dentro.-Disse.
Il gruppo senza fiatare si diresse verso quella indicazione.
Trovarono una situazione ambigua. C’era Eddy che si reggeva a malapena e Dafne che stava sopra di lui per bere. Tutti capirono che il ragazzo le stava prestando il suo sangue.
Quando Dafne finì di nutrirsi i suoi occhi erano rossi. Due rubini scarlatti.
-Che avete da guardare?!-Disse fredda.
-Stai bene?-Domandò Kagome.
L’amica aveva il corpo pieno di ferite, il sangue si stava asciugando ma si vedeva chiaramente il segno. Il viso pieno di lividi e contusioni. I vestiti erano logori e strappati in più punti, da cui si intravedevano grandi parti di pelle.
-Tutto bene.- Asserì. – Grazie.- Disse al suo guardiano che non riusciva nemmeno a parlare, era diventato pallidissimo e a breve sarebbe caduto svenuto.
Il ragazzo svanì grazie anche a Dafne che gli prestò l’energia, per poi alzarsi.  Si spolverò i vestiti e si girò, prendendo un piccolo fagotto dormiente.
Il demone maggiore a vederla si rasserenò, lei stava bene.
-Dobbiamo uscire subito di qui- disse allarmata Dafne.
-Perché?-Chiese curioso Miroku.
Intanto Sango si era risvegliata.
-Sta arrivando la lava e se non vi volete bruciare, scappate!-Urlò Dafne.
In quel medesimo tempo una forte scossa li fece barcollare. La terra si spaccò ancora e da sotto fuoruscì del fuoco.
In un nano secondo il gruppo iniziò a correre a perdifiato.
Tra salti e salite giunsero nella sala principale, dove poco prima risiedeva la famiglia reale.
-Ma quella non è…- si fermò Kagome. All’altro lato della stanza, precisamente sopra un arazzo, galleggiava una strana luce, pian piano si fece più visibile, mostrando il suo contenuto.
Dentro la sfera che la proteggeva c’era una chiave.
-La prima chiave.- Parlò Dafne.
Un’altra scossa li fece svegliare.
-La dobbiamo prendere.- urlò Kagome.
-E’ impossibile. Il fuoco sta distruggendo tutto, è una cosa da pazzi attraversarlo. – Dichiarò Inuyasha.
-Sango!-Urlò Miroku. Tutti guardarono nella sua direzione per notare la ragazza tuffarsi verso le fiamme.
 
Si era spinta oltre i suoi limiti; sentiva il fuoco toccarla, ma correva ancora. Ce la doveva fare, il loro futuro era in mano a quel potere. Amava i suoi cari e li avrebbe protetti ad ogni costo. Una vampata la fece arrestare. Era troppo alta. Ma non si diede per vinta. Indietreggiò e prese un lungo respiro. Ce la poteva fare, lei era forte.  Portò i capelli indietro e poi iniziò a correre. Non aveva paura. Il fuoco non l’avrebbe bruciata.
Saltò. Non pensò a nulla, solo alla sua forza. Al cuore che batteva forte. All’amore che inondava il suo animo. E ci riuscì. La chiave era tra le sue mani.
-Ce lo fatta!-Urlò.
Le fiamme l’avvolsero, ma per puro miracolo non le fecero nulla. La chiave era di un colore rosso. Con degli strani girigori all’impugnatura.
Complimenti, ti sei guadagnata la chiave di rubino. La tua energia, ma soprattutto il tuo coraggio si è mostrato di fronte a te. Ne sei la degna custode. Disse una voce incolore.
-Grazie. Sono felice di questo compito.- Si fermò per tossire, il fumo la stava soffocando.
Alza la chiave ed esaudisci uno dei suoi tre desideri. Parlò ancora.
Sango non perse tempo.
-Chiave di Rubino desidero che io e miei amici ritorniamo nella nostra epoca!-
Dette quelle parole una luce rossa li avvolse e sparirono.
 
 
La luce si spense e tutti si ritrovarono al suolo.
-Ahia!-Esclamò Sango che si trovava sotto Miroku.
-Miroku togli quelle manacce dal mio sedere!-Affermò Sango arrabbiata.
Pian piano il groviglio di corpi fu sciolto e si ritrovarono tutti liberi a guardarsi.
-Siamo ritornati.- Asserì Kagome, abbracciando Inuyasha.
-Si. Ho bisogno di un bel bagno caldo.- Continuò Sango, ma tutti si fermarono.
- A proposito che fine avevi fatto? Ci siamo preoccupati da morire, la prossima volta ti lego a me.- Disse duro Miroku che si stava riprendendo da diversi infarti.
-Dai tesoruccio, sto bene come vedi- disse mielosa verso il ragazzo, che divenne felicissimo a quell’appellativo.
-Sanguccia mia!-Si lanciò verso le sue braccia, ma si ritrovò il vuoto a colmare quell’assenza.
-Comunque siamo tutti sane e salvi.- Sostenne.
-Si.- Riprese il monaco.
-Nee-chan stai bene?-Tutti si voltarono verso la piccola Rin, che si trovava accanto al principe e, a Dafne.
La ragazza era rimasta silenziosa e china su se stessa.
-Dafne stai bene?-Si avvicinò Inuyasha, ma fu fermato da Sesshomaru. Il ragazzo fissò il fratello per poi annuire.
Si rialzò.
Dafne era in ginocchio, con le mani premute sulle orecchie. Il volto era pallido e deformato al dolore.
Stringeva i denti con forza.
Nessuno capì quello che avvenne, ma una grande energia fu scagliata dal suo corpo. Furono sballottolati all’indietro per poi notare una figura evanescente.
Dafne rialzò il viso e la sua maschera di dolore fu visibile a tutti.
Gli occhi erano di due colori differenti. Uno rosso e l’altro blu. Brillavano entrambi.
-State lontani da me!-Disse a denti stretti. Lo sentiva, il suo potere si stava ribellando al suo volere.
Quel potere infinito. Lo sapeva che non era stata una mossa giusta risvegliarlo, ma era stato istintivo, per lei. Adesso ne stava pagando le conseguenze.
Gli altri la guardarono senza poter far nulla. La chioma mutava colore, dal grigio al nero. Dal bianco al blu. Sembrava che il suo sangue fosse impazzito.
Tenseiga, come se fosse stata richiamata, si estrasse da sola e si conficcò sul terreno, ergendo una barriera intorno agli altri. Nessuno riusciva a parlare, paralizzati dal quel dolore sussurrato dalla bocca della loro amica.
Stava male e fu in quel momento che Inuyasha ricordò tale timbro. Lo aveva già sentito.
Quella notte di tanto tempo prima. Allora era stata lei a gridare, ma perché? Cosa aveva all’interno del suo corpo?
Ricordò le parole del padre.
La tua amica è la signora degli inferi e non solo. Lo aveva lasciato con una confusione totale; si chiese come facesse una ragazzina come lei a contenere un potere così forte, che ci fosse qualcos’altro in mezzo?
 
Mentre Dafne urlava di dolore, stringendo le mani intorno al corpo, una strana figura apparve. Non era come Eddy.
 L’uomo indossava un lungo impermeabile nero, sulla spalla portava una fodera di spada, i suoi occhi erano di un grigio perlato. Kagome e Miroku rabbrividirono.
-Ehi tu! Chi sei?- lo interpellò Inuyasha pronto a sguainare Tessaiga.
Ma l’uomo non gli diede conto. Estrasse la sua spada che era avvolta da una strana luce e si preparò a colpirla.
Sesshomaru si  mosse velocemente, uscendo dalla barriera e fronteggiando l’uomo sconosciuto.
L’uomo si trovò per un attimo sorpreso, ma durò poco. Il demone continuò ad attaccarlo, sfoderando il suo potere.
-Non ho tempo per giocare con te.- Gli disse, prendendolo dal polso e gettandolo verso un albero.
Ma il principe non si fece cogliere impreparato, affondò un piede e poi si lanciò nuovamente. Caricò un pugno e lo diresse verso il suo avversario. Da lì a poco iniziò uno scontro ad armi pari. L’uomo parava tutti i suoi colpi e Sesshomaru faceva altrettanto.
Erano due eccezionali combattenti e l’uomo rise.
-Mi complimento con te, demone. Allora ciò che si racconta su di te è meritevole. –Pronunciò per poi sistemarsi.
-Non me ne faccio nulla delle tue parole, chi sei?- Domandò.
-L’uomo del futuro.- Sogghignò.- Non sono qui per combattere, forse un giorno. Sono qui per conto della mia signora.- Asserì.
Detto questo s’inginocchiò verso Dafne che non aveva dato peso a nulla intorno a sè.
-Che le stai facendo?-Disse, facendo un passo verso la ragazza.
-Il mio dovere.- Rispose, alzando il mento alla ragazza e poi sfiorando le sue labbra per baciarla.
Nessuno si aspettava una cosa del genere.
Pian piano l’energia di Dafne si affievolì e lei cadde priva di sensi.
-Il mio compito è finito,- affermò, prendendo Dafne e incamminandosi verso l’interno del palazzo.
Tutti lo seguirono e constatarono che egli non aveva nulla di pericoloso, era solo preoccupato per la ragazza. Depose Dafne su un letto e la rimboccò le coperte con amore.
A Kagome a vedere quella scena si strinse il cuore.
Quell’uomo aveva qualcosa di familiare. E se fosse stata quella donna? Poteva essere? Erano talmente potenti da poter fare quella cosa?
-Grazie.- Disse Kagome.
L’uomo la fissò.
-Grazie a voi che vi prendete cura della mia principessa, è stato un piacere incontravi. – Disse svanendo pian piano.
Kagome sussurrò tale parole –l’amore di una mamma va oltre il confine-.
-Cosa hai detto?-L’apostrofò Inuyasha, essendo dietro di lei.
-Nulla. Credo che sia meglio riposarci.- Disse convinta.
 
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutti.
Vi sono mancata?
Come vi è sembrato questo capitolo?
Pieno di azione e di piccoli tasselli che si stanno riunendo.
Chi sarà l’uomo venuto dal futuro?
Vediamo se qualcuno riesce a scoprirlo.
Alla prossima
Heart
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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