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Autore: Scarlett Carson    04/12/2015    2 recensioni
E se Aoko avesse sempre avuto con sè la gemma Pandora? Se nascondesse un segreto che si tramanda nella sua famiglia da generazioni. Se le avesse donato dei poteri incredibili. E se su quel dirigibile sperduto nel cielo avesse visto tutto. E se ci fosse davvero lo zampino dell'organizzazione che cerca la gemma più di tutto. Se solo Aoko sapesse come proteggere tutti ma la loro salvezza avesse un prezzo immenso. Cosa farebbe Kaito, alias Kid, se dovesse prendere una decisione.
What if ? del film 14 il dirigibile sperduto nel cielo. Cross over con la mia stessa storia DNAngel Jeanne!
Sono tornata in questa sezione! secondo me stavate meglio senza di me xD
Come potete vedere l'ho inserita come serie insieme alla storia DnAngel Jeanne. una specie di storia extra. spero vi piaccia quest'idea ;) Leggete e commentate in tanti sono curiosa di leggere le vostre critiche
Scarlett Carson (ex Shana17 per chi non lo sapesse ancora ;) )
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 06. Il demone chiamato Signora dei Cieli

La ragazza, ancora frastornata per la scoperta che aveva fatto, uscì dalla sua cabina.

“Ehi Aoko, tutto bene?” chiese una voce che non era ancora abituata a sentire: era quella di Kazuha.

“Sì tutto bene” disse lei cercando fare in modo che fosse davvero così.

“Ehi Aoko, ma a chi ti riferivi prima?” chiese Sonoko all'improvviso.

“Che cosa?” chiese Aoko, facendo finta di non ricordare il discorso interrotto poco prima.

“Non fare finta di nulla, chi ti ricorda Shinichi?” disse sempre più curiosa anche Kazuha.

“Solo un amico” disse lei, cercando di essere il più vaga possibile.

“Siamo sicuri che sia solo un amico?” chiese Ran, ormai più tranquilla di prima.

Erano solo quattro, quindi si era creato una sorta di momento confidenze tra donne. Quel tipo di discorsi, li aveva, solo con Jeanne, escludendo Keiko.

Non le conosceva nemmeno e non aveva voglia di parlare con loro dei suoi problemi e di Kaito.

Fu salvata, per la seconda volta nel lasso di poco tempo, dall'arrivo dei due detective liceali, accompagnati da un gruppo di bambini che Aoko non aveva notato prima.

“Allora, vi siete sistemate?” disse Heiji.

“Sì, le cabine sono fantastiche” rispose Kazuha.

“Voi non le avete viste le vostre?” chiese Ran.

“No, eravamo con l'ispettore Nakamori per mettere a punto un piano per Kid e ladra Jeanne” disse Shinichi.

“E lei chi è?” chiese uno dei bambini. Aoko notò che era magro e altino per la sua età e stava indicando lei con aria interrogativa.

“Io sono Aoko, la figlia dell'ispettore Nakamori” rispose ella alla sua domanda.

“Piacere Aoko, io sono Ayumi, lei è Ai e loro sono Genta e Mitsuiko” disse la bambina vestita di rosa indicando tutti.

“Noi insieme formiamo i Detective Boys!” dissero in coro.

Aoko li gurdò per un momento sbigottita, credendo fosse un gioco, ma si rese presto conto che, quei quattro bambini di circo 8 anni, dicevano sul serio.

“Cattureremo sia Kid che Jeanne!” disse Mitsuiko, lo stesso che aveva notato Aoko.

Ne dubito” pensò la ragazza tra sé, abbozzando loro un finto sorriso.

Non mi sono mai fatta catturare da nessuno, figuriamoci se mi lascio prendere da quattro mocciosi!” disse Jeanne.

“Ma figuriamoci” disse subito Sonoko, “nessuno può catturare quei due. Non ascoltarli Aoko, questi mocciosi giocano ai detective ormai da un pezzo”.

“Cosa? Noi non giochiamo affatto!” disse Genta, il più grosso tra tutti loro.

“Perdonateli, ragazzi. Avanti bambini, non fate casino” disse in tono gentile e affabile un uomo di mezza età, che si presentò subito alla figlia dell'ispettore Nakamori.

“Mi presento, io invece sono il Dottor Agasa, sono uno scienziato e i bambini sono sotto la mia supervisione” disse l'uomo.

“Ma figuratevi, devo dire che hanno le idee molto chiare. Io sono Aoko Nakamori” disse lei.

“Come mai questa passione per l'investigazione?” chiese ella cercando di comportarsi come se nulla fosse.

“Semplice, avevamo un amico di nome Conan Edogawa, è stato lui a trasmetterci questa passione” disse Ayumi.

A Shinichi venne da sorridere: “Poveretti, non sanno la verità ma è giusto così. Quanti bei ricordi che ho avuto con loro. Almeno gli ho lasciato un bel ricordo”.

Anche Ai sorrise e si voltò verso il ragazzo tornato diciassettenne da poco più di un anno.

“E lui adesso dove si trova?” chiese Aoko curiosa.

“Purtroppo è dovuto partire, è andato a vivere in America coi suoi genitori. Ogni tanto lo sentiamo per telefono e questo ci rincuora” disse la bambina.

“Allora Aoko, piaciuto il gioiello?” chiese Ran per cambiare argomento, anche se le interessava più sapere altro da lei, ma sapeva che non era né il momento né il luogo adatto.

“Sì, molto” disse Aoko, prendendo la palla al balzo, “anzi, se non è un problema Sonoko vorrei rivederlo e seguire il lavoro di mio padre da vicino” disse poi, per trovare una scusa per esaminare meglio, con Jeanne, le varie opzioni per l'esorcismo.

“Ottima idea, così anche io e Kudo possiamo elaborare meglio uno stratagemma per quei due ladri” disse Heiji.

“Allora è deciso, torniamo tutti dalla Lady of the Sky!” esclamò Sonoko tutta entusiasta e così di avviarono verso la stanza in cui era custodito il prezioso gioiello.

I presenti erano ignari che qualcuno li stava spiando e sorrideva perchè finalmente avevano parlato dell'argomento che più gli premeva.

 

Dopo aver fatto un giro turistico per il dirigibile, grazie alla guida di Sonoko e al giro che aveva compiuto lo Sky Deck, arrivarono in una stanza dal cui soffitto si poteva vedere il cielo e, al centro, c'era un gruppo di poliziotti attorno ad una teca anch'essa di vetro.

Da lontano, Aoko riconobbe suo padre che dialogava animatamente con il signor Suzuki, che aveva capito essere lo zio della ragazza che aveva chiesto la presenza sia di Kid che di Jeanne.

I ragazzi si avvicinarono piano verso la teca dove era custodito il gioiello.

Era un anello meraviglioso, messo in esposizione su quella finta mano, pensò Aoko, le dava un tocco di eleganza in più.

“Devo ammetterlo, è davvero meraviglioso” disse Ran. “Qualcuno ha mai provato ad indossarlo?” chiese ella, immaginandoselo al dito.

“No, per qualche oscuro motivo chi lo ha donato a mio zio si è caldamente raccomandato di non farlo” disse Sonoko, chiaramente delusa.

Chiunque essa sia questa persona, ha dato un ottimo consiglio” sussurò Jeanne nella mente di Aoko.

Ormai ella era abituata a sentire i suoi commenti nella sua testa ed essere presente anche nelle conversazioni con persone vere. E poi erano sempre divertenti, a volte, i suoi commenti e le facevano tornare spesso il sorriso, soprattutto quando si sentiva triste e sola. Cosa che, ultimamente, le capitavano spesso entrambe.

“Qual'è la sua storia?” disse Aoko all'improvviso, sperando di ottenere informazioni in più rispetto a quelle che le erano state fornite dai suoi nonni.

“Sono contento che qualcuno lo abbia chiesto” disse all'improvviso il signor Suzuki, contento che qualcuno avesse posto quella domanda. Era molto fiero di quel suo gioiello.

“Guardatelo bene, quello è uno dei lapislazzuli più grande che esista e, al suo interno, potete notare dei riflessi dorati, dati dalla presenza di piccole schegge d'oro. Tutta via, ve n'è una più grande, cosa vi ricorda?” disse lui.

“Sembra il profilo di una donna” disse Kazuha.

“Esatto, da lì il suo nome Lady, cioè signora, ma c'è dell'altro, se osservate con più attenzione”.

“Bè, prendendo ispirazione dal nome che le è stato dato direi che pare rappresentare il cielo” concluse Ran.

“Molto bene, osservato meglio, sembra proprio il cielo notturno e, da qui, Sky, ovvero cielo”.

“Ma non sta dicendo nulla di che, alla fine” notò Heiji.

“Aspetta, la parte più terrificante deve arrivare” disse Jirokichi, più serio che mai.

Tutti si fecero più attenti, persino i poliziotti presenti.

“Chi me lo donò, raccomandandosi di non farlo mai indossare a nessuna donna, mi disse che vi era su una maledizione. Pare che all'interno viva lo spirito di una dama aristocratica vissuta intorno al 1700; quest'anello le fu donato, all'epoca, da quello che sarebbe poi stato il suo promesso sposo. Peccato che quest'ultimo la tradiva spesso e volentieri e, ovviamente, a lei non andava molto a genio. Così lanciò una maledizione su quell'anello, il quale pareva piaceva donarlo a tutte le donne che sposava, tradiva e uccideva la prima notte di nozze, per poi riprendersi il gioiello e ricominciare. Quando lo scoprì era ormai sul punto di morte, grazie ad una pugnalata sul letto che stavano condividendo dopo la cerimonia. Disse che a chiunque avesse fatto indossare quell'anello, l'avrebbe spinta alla morte, dopo aver fatto a lui quello che lui faceva sempre a tutte, alla fine: ucciderlo. Una vita per una vita, il prezzo da pagare per chi lo indossa è questo. Pare che dopo la sua morte, il suo spirito si sia trasferito nel gioiello, nel quale, da allora, è comparsa la figura di donna in oro che voi avete ammirato poco fa. Da allora, tutte coloro che lo hanno indossato sono morte, mariti o compagni compresi”.

Tutti rimasero shoccati da quella storia e molto colpiti e a tutte le ragazze e donne presenti, fece passare la voglia di volerlo provare.

Quella meno sconcertata era Aoko, che in parte era già a conoscenza della storia ma non credeva potesse nascondersi addirittura una tragedia risalente a più di 400 anni prima.

Ma è davvero così?” chiese Aoko, sperando che la ladra dentro di lei le rispondesse.

Sì, in gran parte” le rispose ella.

C'è ancora altro che dovrei sapere di quest'anello prima di lasciarlo a te?” chiese Aoko. Anche se non le sarebbe dovuto importare molto, era curiosa di sapere lo stesso. Voleva essere partecipe il più possibile, sapere quello che tutti sapevano senza essere sempre l'ultima a sapere le cose, o essere quella alla quale è sempre meglio non dire mai nulla.

Era stufa di quel comportamento che avevano tutti nei suoi confronti, sapeva che c'erano tante cose che le nascondevano le persone che le stavano accanto, come Jeanne, suo padre, i suoi nonni, Kaito...

Già soprattutto quest'ultimo, si ritrovò a pensare, sapendo che alla ladra non era sfuggito quel suo pensiero, ma lasciò correre.

Quello che loro non sanno è che lo spirito c'è davvero, oltre al fatto che anche se non viene indossato può impossessarsi della mente altrui” le confidò la ladra.

Quindi, non è vero che il demone si attiva solo se l'anello viene indossato?” esclamò Aoko terrorizzata al solo pensiero.

No purtroppo, per questo dobbiamo stare doppiamente attente ed eseguire l'esorcismo al più presto”.


***
Ehilà!
ho cercato di finire il prima possibile questo capitolo e sto lavorando al successivo! DEvo dire che è sura riprendere una storia dopo che la si è interrotta da così tanto tempo! Vabbè, xD me la sono cercata xD
Allora? che ne dite del capitolo? come avrete capito ho preso solo un leggero spunto dal film "La nave perduta nel cielo", alla fine non ci sono stata fedele per molto XD ma spero che la mia versione alternativa, alla fine, vi piaccia! :) anche perchè non avrei scelto come titolo:  una drammatica svolta degli eventi xD XD
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo e chi continua a mettere la storia tra le categorie ;) fatemi sapere cosa pensate accadrà adesso! 
Alla prossima
Kiss Kiss
Scarlett
Ps; l'immagine spero vi piaccia, è tratta dall'anime Umineko no naku koro ni! non c'entra molto, ma lei mi piace un sacco xD


 

  
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