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Autore: Scarlett Carson    30/11/2015    2 recensioni
E se Aoko avesse sempre avuto con sè la gemma Pandora? Se nascondesse un segreto che si tramanda nella sua famiglia da generazioni. Se le avesse donato dei poteri incredibili. E se su quel dirigibile sperduto nel cielo avesse visto tutto. E se ci fosse davvero lo zampino dell'organizzazione che cerca la gemma più di tutto. Se solo Aoko sapesse come proteggere tutti ma la loro salvezza avesse un prezzo immenso. Cosa farebbe Kaito, alias Kid, se dovesse prendere una decisione.
What if ? del film 14 il dirigibile sperduto nel cielo. Cross over con la mia stessa storia DNAngel Jeanne!
Sono tornata in questa sezione! secondo me stavate meglio senza di me xD
Come potete vedere l'ho inserita come serie insieme alla storia DnAngel Jeanne. una specie di storia extra. spero vi piaccia quest'idea ;) Leggete e commentate in tanti sono curiosa di leggere le vostre critiche
Scarlett Carson (ex Shana17 per chi non lo sapesse ancora ;) )
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 05. Tutti in gita sul dirigibile!

 

Il fatidico giorno del viaggio del dirigibile giunse e Aoko non era ancora riuscita a convincere il padre a portarla.

“Uffa ma perchè? Visto che devo venire per l'esorcismo e ho poco tempo sarebbe perfetto. Prima mi sbrigo prima torno a casa” esclamò esausta di quella discussione.

Da quando aveva litigato con Kaito, aveva chiesto, con assidua insistenza, di portarla sul dirigibile. Li non lo avrebbe mai incontrato e avrebbe potuto concentrarsi solo sulla gemma; una volta esorcizzata aveva deciso che sarebbe tornata decisa a casa.

“Anche se verresti e, finito quello che devi, andartene, come spieghi il fatto che un attimo prima eri sul dirigibile e poi, a fine tratta sei sparita?” gli ricordò l'ispettore.

Ha ragione, Aoko. Una volta salita, devi rimanerci fino alla fine” le suggerì Jeanne.

“Va bene, allora salirò di nascosto e nessuno mi vedrà, o salgo e rimango fino alla fine del viaggio. Farò attenzione che nessuno si accorga di nulla” decise infine la ragazza.

“Sei proprio ostinata” disse e acconsentì a portarla con sé ad un patto.

“Devi promettermi che non farai nulla di stupido e insensato e che farai attenzione. Non fidarti di nessuno a parte dei Suzuki e del detective Goro Mouri che sarà presente con la figlia che è la migliore amica della nipote di Suzuki. Fai attenzione però a tutti gli altri” si raccomandò l'ispettore.

“Sì, va bene” disse Aoko entusiasta. “Ma come mai tutte queste raccomandazioni?” chiese dubbiosa.

“Vedi una settimana fa una banda di bioterroristi chiamati il Gatto Siamese Rosso ha rubato dei pericolosi batteri da laboratorio e hanno assicurato che li avrebbero liberati oggi. Sospettiamo che vogliano sfruttare il dirigibile Suzuki per liberarlo visto che sorvolerà l'intera città” gli confidò.

“Ne avevo sentito parlare ma non mi sono soffermata sulla notizia” la ragazza rammentava l'articolo letto dal giornale di quell'innominabile ragazzo: si era ripromessa che non ci avrebbe pensato per un po' ma le risultava parecchio difficile.

A scuola non si parlavano più: lui continuava a fare il cascamorto con tutte e a fare i soliti scherzi. Con lei, invece, non parlava più.

“Bene, possiamo andare” e si incamminarono verso il luogo da dove sarebbe partito il dirigibile, dopo aver salutato i nonni.

 

Era tanto che erano partiti e poco prima che arrivassero a destinazione, l'ispettore Nakamori, senza farsi notare dalla figlia, infilò un piccolo sacchettino di stoffa dentro la sua borsetta.

“Un'altra cosa, non separarti dalla borsetta, non sappiamo che razza di persone ci siano oltre a noi e poi il viaggio sarà talmente breve che non ne vale la pena” disse, anche se sapeva che la sua poteva essere una richiesta alquanto sospetta, ma non gli importava, gli bastava sapere che ce l'avrebbe avuta sempre con sé.

“Sì va bene, ne ho scelta una comoda apposta” disse la ragazza in tono allegro.

Lui sperava che l'eccitazione della situazione non l'avrebbe distratta dalla sua missione e che l'oggetto che gli aveva infilato in borsa, come un perfetto borseggiatore, non avrebbe mai dovuto usarlo.

Aoko si sentiva in ansia: non solo era la prima volta che suo padre la portava con sé sul luogo del lavoro, ma anche perchè sapeva che avrebbe incontrato persone che avrebbero fatto di tutto per catturarla e non poteva permetterselo.

Bè almeno ti distrai dal problema che porta il nome di Kaito” le disse Jeanne.

Sì, è vero. Questa missione servirà anche a tenermi lontano lui dalla testa; peccato che ho poi un problema più grande, che porta il nome di Kaito Kid” rispose la ragazza nella sua testa.

A lui penso io” la consolò la ladra.

Arrivarono a destinazione, il dirigibile era davanti ai loro occhi e, davanti ad esso, anche un gruppo numeroso di persone.

“Attenta, Aoko. Adesso inizia la parte più difficile” le disse il padre a bassa voce mentre si stavano avvicinando.

“Non ti preoccupare, nessuno mi noterà” disse la ragazza che, a causa della sua scarsa stima di se stessa, sapeva nessuno le avrebbe rivolto la parola e nemmeno notata.

 

Il gruppo di persone non erano altri che il famoso detective Goro, insieme alla figlia Ran, il detective liceale Shinichi Kudo, che pensò Aoko lo avessero invitato per catturare la ladra Jeanne, insieme al suo amico, il detective dell'ovest, Hattori Heiji insieme alla sua amica d'infanzia Kazuha.

Aoko iniziava a sentirsi a disagio di fronte a tutte quelle persone che non conosceva.

“Oh, ispettore Nakamori, finalmente la stavamo aspettando” disse un uomo robusto con un grande sorriso sotto i suoi grandi baffi.

“Signor Suzuki, che piacere, grazie per l'invito sia per me che per mia figlia, ci teneva a venire con me per una volta” disse lui, indicando Aoko che iniziò a sentirsi a disagio, arrivando a pensare che forse la sua non era stata una grande idea.

“Ma si figuri per così poco!” esclamò l'uomo.

“Ispettore Nakamori quanto tempo” disse Goro, non molto sorpreso di vederlo in quanto sapeva che era suo il compito di acciuffare Kid.

“Detective Goro, sapevo che ci sarebbe stato anche lei qui oggi” disse Ginzo. Aoko non si era ancora staccata da suo padre e nemmeno spiccicato parola.

Ti ricordo che l'idea è stata tua, ora non fare così”le ricordò Jeanne.

Lo so, ma mi sento in imbarazzo; so che tra di loro si conoscono tutti mentre io non conosco nessuno, a parte papà” rispose ella nella sua mente, piagnucolando.

Avanti fatti forza, non sei sola, ci sono io con te!” la rincuorò la ladra e Aoko iniziò a sentirsi più sciolta, anche perchè tre ragazze molto belle, a parer suo, stavano vendendo verso di lei.

“Ehi, ciao. Piacere di conoscerti! Non sapevo che l'ispettore avesse una figlia della nostra età, che bello! Io sono Sonoko Suzuki, nipote di Jirokichi Suzuki.” si presentò ella.

E così lei è sua nipote” pensò la ladra.

“Sì, piacere mio sono Aoko Nakamori” si presentò ella.

“Io sono Ran Mouri, figlia del detective Goro, migliore amica di Sonoko” disse l'altra ragazza.

“Io mi chiamo Kazuha” disse la ragazza con i capelli legati in una coda alta.

Erano tutte e tre molto belle, pensò Aoko tra di sé sentendosi un po' inferiore a loro. Sembrava non avessero nemmeno la sua età dato il loro modo di essere e vestire, “a confronto sembro una bambina” disse lei.

Non cominciare e fai finta di essere tranquilla e rilassata” disse Jeanne scocciata di quella sua continua visione di se stessa e la sua mania a confrontarsi sempre con altre ragazze.

Ma le hai viste?” si difese ella, ma sapeva che doveva fare in modo che non sospettassero mai di nulla.

“Ti ringrazio per avermi permesso di venire, ma non avevo voglia di stare a casa da sola mentre papà è sempre via per colpa di Kid” disse lei schietta.

“Oh figurati, sono contenta che ti abbia deciso di unirti a noi, sono certa che andremo d'accordo” disse entusiasta Sonoko.

“Effettivamente quando incontravamo tuo padre alle prese con Kid non ti abbiamo mai vista” disse la ragazza che si era presentata col nome di Ran, la figlia del grande detective Goro.

Aoko era stupita da quanto le avesse detto.

“Vuoi dire che voi partecipate sempre ai loro casi?” disse Aoko riferendosi non solo a suo padre ma anche al detective privato.

“Sì, ma certo” disse ella con naturalezza.

D'un tratto si sentì messa in disparte da tutti; era sempre rimasta sola mente suo padre dava sempre la caccia a quel ladro da strapazzo, non le aveva mai permesso di seguire un indagine, ma la lasciava sola coi nonni, sempre.

“Che fortuna” riuscì solo a dire.

Siccome le altre si erano accorte del disagio che aveva provato la ragazza che avevano appena conosciuto, decisero di cambiare argomento.

“Ehi, oltre Kid verrà anche Jeanne, che bello ha accettato il mio invito!” disse Sonoko per portare l'argomento da un altra parte sperando di renderla più partecipe.

Così è stata questa ragazzina a chiedere che ci fossi anche io” concluse la ladra, avvertendo il suo disappunto nella ladra, Aoko abbozzò un sorriso.

“Già, infatti grazie a te, Shinichi ed Heiji che le danno la caccia, non fanno altro che parlarne” disse Ran chiaramente infastidita.

“Che c'è?” disse Sonoko, “gelosa del tuo maritino?” ironizzò ella.

Ran, che da parte sua era diventata rossa come un peperone, negò immediatamente, nello stesso momento, però, arrivarono i diretti interessati.

Aoko quasi perse un battito: uno dei due ragazzi che si era avvicinato, era uguale a Kaito. Lo aveva sempre visto sotto le sembianze di Jeanne, ma vederlo così da vicino, le fece impressione, infatti, il giovane detective lo notò subito.

“Così sei la figlia di Nakamori” disse lui solo.

Lei si limitò ad annuire.

“Come mai così imbarazzata tu? Non dirmi che ti piace? Stagli alla larga lui è di Ran” disse Sonoko. Aoko buttò uno sguardo a Ran e a Shinichi e, dopo la battuta di quella ragazza, non avevano negato ma la guardavano in modo strano, soprattutto la ragazza.

Aoko corse ai ripari: “ma solo che lui somiglia molto ad una persona che conosco” si limitò a dire, non voleva parlare di quell'argomento così delicato con quelle persone che conosceva da poco.

I ragazzi stavano per chiedere di più ma l'intervento del colosso della Suzuki Corporation salvò Aoko.

“Tutti a bordo del Bell Tree I, si parte!” informò l'uomo e tutti salirono a bordo.

 

Mentre il dirigibile prendeva quota, fece fare un giro turistico per mostrare loro la sua creatura, con lo stesso entusiasmo di un bambino mentre scarta un regalo di Natale.

Finito il giro, gli agenti, col padre di Aoko, si posizionarono nella stanza dove era custodito il gioiello.

“Ed eccola qui, Lady of the Sky” la presentò come se fosse una persona in carne ed ossa.

Ecco il nostro obiettivo” le ricordò Jeanne piombando nei pensieri della ragazza.

È un bellissimo gioiello, davvero. Stendo a credere che lo abiti un demone” le confidò Aoko.

Ricorda, non fidarti delle apparenze. Questo sarà difficile da battere, non è come gli altri. È molto forte, posso percepirlo”.

Ho una strana sensazione” le disse Aoko, intimorita da esso.

Ha avvertito la nostra presenza, come noi della sua, aspettiamoci il peggio”.

Dobbiamo esorcizzarlo al più presto! Ma come facciamo?”

Aspetteremo il momento giusto”.

“Ehi Aoko, tutto bene?” le chiese Sonoko.

“Eh cosa? Si tutto a posto” disse Aoko, interrompendo il suo discorso con Jeanne.

“Ti eri incantata a fissarlo e ti ho chiesto se ti piacesse, ma non hai risposto” la informò Sonoko.

“Oh sì, mi piace molto” disse lei svelta confermando la teoria della ragazza.

“Sono contenta” disse entusiasta Sonoko.

 

Nel mentre, un agente aveva seguito il giro ancora un po' scosso per quello che aveva visto.

Ma perchè è qui? Credevo di poter distrarmi un po' ed invece! Che nioia! Mi toccherà nascondermi per tutto il tempo” disse rassegnandosi alla nuova condizione in cui si era ritrovato all'improvviso.

 

L'unico momento in cui Aoko potè tirare un sospiro di sollievo fu quando ognuno do loro si recò nella propria cabina fino a quando il pranzo non fosse stato servito.

Ovviamente la ragazza la condivideva con il padre che, per sua fortuna, in quel momento non c'era. Aveva proprio voglia di stare sola a riflettere, soprattutto perchè non le toccava un compito facile. Nella piccola cabina era posto uno specchio che le permetteva di specchiarsi fino a metà busto.

Peccato che la persona riflessa non era Aoko ma la ladra Jeanne.

“Che ne pensi?” le chiese Aoko appena vide il suo nuovo riflesso.

Penso che prima concludiamo questa faccenda, prima ce ne torneremo a casa. Non ma non mi sento a mio agio”

Aoko annui, “nemmeno io, non vedo l'ora finisca tutto. Dobbiamo escogitare un piano e alla svelta”.

A quello penso io, tu cerca di avvicinarti alla teca in un momento tranquillo, non abbiamo molto tempo e stiamo già perdendo tempo prezioso”.

“Posso chiedere a papà di far allontanare gli agenti di modo che posso avvicinarmi, tu lo puoi esorcizzare e la finiamo lì. Tutto questo prima che si faccia vivo anche Kid”.

Non sarà così facile, ti avviso. Occhi aperti e sensi all'erta, Aoko. Non sai mai di chi ti puoi fidare qui”. Dicendo questo il riflesso della ladra svanì lasciando il riflesso di una Aoko sempre più perplessa.

Si tolse la borsetta che teneva a tracolla per prendere qualcosa quando il suo sguardo venne attirato da qualcosa che non avrebbe mai pensato di vedere.



***
Ehilà! eccomi, dopo aver aggiornato la mia storia originale, sono riuscita ad aggiornare anche questa :)
Spero che vi sia piaciuto, dato che lo aspettavate da tanto, chiedo scusa ma spero che poi la storia, alla fine di tutto, vi piaccia.
Allora che ne pensate di questo capitolo? Cosa pensate di questo nuovo furto per jeanne e Kid? Quale brutto presentimento sentono i nostri eroi xD ??
Lascio a voi tutte queste supposzioni, e fatemi sapere con un commentino ;) 
Ringrazio chi, durante questa mia assenza forzata, mi ha seguita comunque, mettendo le storie nelle varie categori, grazie di cuore ;) 
Alla prossima
Kiss Kiss
Scarlett 

 

  
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