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Autore: Lily_Malandrina    04/12/2015    1 recensioni
Isabelle Donald, single e ventenne. ha una vita piuttosto ordinaria. Un bel gruppo di amici, una famiglia divertente e studia in un'ottima università. Ci sono però degli aspetti che cambierebbe, dei punti da limare e lei non ha alcuna intenzione di farsi scappare l'occasione. In fondo bastano 60 secondi di coraggio e tutto può cambiare.
Ho inventato questa storia basandomi su un sogno che ho fatto. Alcuni personaggi somigliano fisicamente ad alcuni miei amici, ma il resto è tutto TOTALMENTE inventato. Spero che vi piaccia leggerlo, tanto quanto a me piace scriverlo.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ariadne volteggiava. Non si era mai sentita così leggera, così libera, e il merito era tutto della persona di fronte a lei. Le sembrava incredibile come, in così poco tempo, le situazioni potessero cambiare e migliorare, come un “perché no” detto al momento giusto, avesse il potere di modificare una vita.
William era davanti a lei, con le mani poggiate sui suoi fianchi e la guardava in silenzio. I suoi occhi limpidi fissavano quelli di lei, quasi a cercare delle risposte a qualche domanda.
- Stai bene, piccola?
- Sì, sì, tutto bene. Stavo solo pensando…
- A cosa?
- A noi due… a questo ultimo periodo. Sono successe un sacco di cose e beh, sono proprio felice ora, sai?
Lui sorrise dolcemente e la strinse a sé, senza perdere il ritmo con la musica. – Sono contento di questo. Era così tanto che volevo dirti quello che sentivo, ma non mi sembrava mai il momento giusto. Lo so che è stato brusco il modo in cui è uscito tutto, però sono felice, quella sera di aver avuto il coraggio di baciarti. Lo rifarei mille volte, pur di avere ancora l’occasione di dirti “Mi piaci, voglio uscire con te”. Con le parole non sono mai stato troppo bravo, ma i gesti plateali sono decisamente il mio forte.
Ari sorrise. Non aveva bisogno di dire niente. Il suo sguardo vagò verso i lati della pista e vide Grace che la guardava e sorrideva. Anche con lei il rapporto andava migliorando, anche se le causava ancora molto dolore. Tra poco più di due mesi lei se ne sarebbe andata e non sapeva se e quando l’avrebbe rivista. Inoltre Grace non aveva ancora nemmeno accennato agli altri che si sarebbe trasferita. Non sapeva come avrebbe fatto, ma avrebbero mantenuto i contatti, doveva, anzi voleva riuscirci, perché nonostante il dolore, nonostante le bastonate e i litigi, lei era la sua migliore amica e lo sarebbe stata ancora a lungo.
**
Uno stridio interruppe la musica. – Scusate l’impianto fa le bizze! Ora che siete tutti attenti, stiamo per annunciare il vincitore per come miglior costume della festa! Rullo di tamburi per favore… - tutti si misero a battere i piedi per terra, in attesa che l’occhio di bue bianco brillante si posasse su uno di loro. – Il vincitore, per il costume migliore e più realistico è…. IL RAGAZZO VESTITO DA FRANKESTAIN! Sali sul palco amico, fatti ammirare!
Il faretto si era fermato su un ragazzo moro, con in testa un chiodo finto piantato da parte a parte. Si diresse a passo sicuro verso il palcoscenico, con uno scrocio di applausi ad accompagnarlo.
Il viso era disteso in un sorriso dolce, e gli occhi verde bottiglia brillavano sotto le luci.
-Congratulazioni, come ti chiami?
-Dean, grazie per avermi scelto!
-Il tuo costume è davvero strepitoso, come hai fatto a realizzarlo?
-Ho rubato dall’armadio dei miei amici, ovviamente. – disse questo, puntando il dito contro un gruppo indistinto di persone, che subito scoppiarono a ridere.
- Ancora congratulazioni a te! E ora che ne direste di ricominciare a ballare?
La musica ripartì velocemente, e tutti si misero a ballare, tutti tranne Andy. Lui non riusciva a staccare gli occhi dal misterioso Frankestain. Dean scese dal palcoscenico e, per sbaglio, incrociò lo sguardo di Andi e ammiccò. Il ragazzo arrossì violentemente, e ringraziò fosse notte fonda.
Decise che una birra gli avrebbe fatto bene, e si diresse con passo sicuro verso il tavolo. Ancora si stupiva della sua velocità. La fisioterapia aveva finalmente fatto effetto e lui era riuscito a riprendersi dall’incidente in moto. Stava appunto versandosi da bere, quando una voce gli fece rovesciare sul tavolo più della metà del contenuto della bottiglia. – Ehi, ciao.
-Ciao…
-Ho visto che mi guardavi, prima e ho pensato di venire a presentarmi. Piacere, Dean, Frankestain stanotte. – Dean era davanti a lui, la mano truccata, piena di finte cicatrici, tesa verso di lui.
- Andrew, Merlino solo ad Halloween dal 1994.
Dean rise di gusto. – Ormai hai una certa esperienza in magia, quindi?
-Sto cercando di rimodernare le formule, ma non so perché Hocus Pocus sembra essere ancora di moda. Tu invece hai scoperto da dove hanno preso tutti i tuoi pezzi?
- Li sto rintracciando man mano, ma gente poco interessante…insomma, troppo morta.
I due ragazzi si guardarono e poi scoppiarono a ridere.
-Dean, muoviti, dobbiamo andare. – una ragazza bionda, vestita da Trilli era apparsa dal nulla e lo stava chiamando. A Andy si gelò il sorriso. – Arrivo, Enzie. – poi tornò a rivolgersi ad Andrew, porgendogli un biglietto da visita. – Questo è il mio numero di telefono, chiamami, magari usciamo una volta.
Detto questo si sporse, gli diede un bacio sulla guancia e se ne andò. Andy fissò il numero di telefono, una mano sulla guancia che Dean aveva baciato e sorrise, incredulo.
**
Devanie aveva la bocca spalancata per lo stupore. Guardava Andrew con aria sconvolta, per via della scena a cui aveva appena assistito… possibile che lui sia..? Ma no, ce l’avrebbe detto… E se invece…? No…Però poi stasera….
I pensieri si affollavano nella sua mente, doveva assolutamente parlare con Ise.
 
  
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