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Autore: Adhafera    06/12/2015    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se la prima guerra magica non fosse stata violenta come la ricordiamo? Harry non è orfano, Sirius e Regulus sono sposati, i Lestrange non hanno ancora visto la prigone, e voi sapete chi non ha ancora scelto il suo rivale, i Varsani sono purosangue ma devono proteggere l' ordine degli Alchimisti e vogliono tenersi lontani dai drammi Europei. In tutto questo ci sono loro, la nuova generazione dei Black
Alphard: è, come suo padre, un fedele grifondoro, membro pestifero delle amicizie del giovane Potter che accompagnerà in tutte le sue avventure.
Nashira: ambiziosa e curiosa, sogna il mondo e nutre una strana ammirazione nei confronti della più squilibrata delle sue zie ed è l' orgoglio di suo padre.
Tarazed: mostra I primi sintomi di deviazione, adora passare il tempo col cugino Alphard ed è l'unico che abbia mai fatto ridere di gusto Regulus Black
Alcyone: non è bella ma è la più forte del gruppo, luce degli occhi di suo padre che la definisce la sua unica fortuna.
Ma l'ombra della guerra si sta avvicinando e per tutti arriverà il momento di scegliere da che parte stare.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Potter, Nuovo personaggio, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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BLACK STARS 3 HTML

Regulus Black studiava attentamente la sua scrivania, rimettendo in ordine le carte e assicurandosi di aver letto e risposto a tutta la posta; messe da parte con cura ci stavano una piccola pila di pergamene che gli sarebbero servite per il suo nuovo viaggio in Est Europa, ora che l' estate stava finendo sarebbe finito anche il tempo in cui avrebbe potuto passare tutti i giorni con i suoi figli.

Stava ancora sistemando quando all' interno del suo ufficio si aprì di colpo la porta e la corrente che vi si creò come conseguenza contribuì a rendere totalmente inutile il duro lavoro che aveva fino a quel momento minuziosamente compiuto, l' uomo sbuffò senza alzare lo sguardo sul responsabile...che poteva benissimo immaginare anche senza guardarlo

Reda...ti ho detto mille volte di non-”

Mi perdoni signore ma ha visite”

sentendo la voce del vecchio elfo domestico il minore dei Black lasciò immediatamente andare i pochi documenti che gli erano rimasti tra le mani e gli fece cenno di avvicinarsi

Perdonami Kreacher...ero convinto fosse Terazed”

gli occhi neri dell' uomo osservarono per un lungo istante l' elfo i cui polsi scarni erano decorati da starni braccialetti di perline colarate...bracciali che era sicuro di aver messo via assieme alle cose che la figlia Nashira non aveva portato con sé in Iran dai nonni, cercò di resistere all' impulso di mettersi a ridere per non mortificare ancora di più l' elfo che cercafa goffamente di nascondere le mani ditro la schiena

Kreacher ma cosa diamine hai fatto?”
“è stato il padroncino Reda signore...la padroncina Alcyone era triste di questi tempi e il padroncino ha pensato che darle una nuova sorella le avrebbe tirato su il morale”

l' uomo si mostrò veramente stupito, avrebbe ringraziato il figlio se non fosse stato certo che quella era solo la sua ennesima trovata per infastidire la sorella

Ha funzinato?”

non avrebbe in realtà neanche dovuto chiederlo e l' urlo squillante proveniente dal piano superiore gli confermò le deduzioni avute prima.

Torna da loro per favore ed evita che si scannino...sei autorizzato a legarli se non ti danno ascolto, avevi detto che c'erano visite?”

Sì signore vostro fratello...lo devo far entrare?”

bastò un cenno affermativo e l' elfo sparì richiudendo la porta dietro di sé, pochi attimi e con grande gioia notò che i suoi figli avevano smesso di darsele di santa ragione, tornò a risitemare i suoi documenti quando la porta si spalancò di nuovo creando di nuovo corrente che di nuovo rese inutile il suo accurato lavoro, si sarebbe volentieri messo ad urlare ma optò per un semplice massaggio alle tempie...erano solo le dieci del mattino e quella giornata era stata già più difficile di come l' aveva programmata.

Buon giorno principessa! Che aria stanca, ma che hai fatto?”

il sorriso smagliante del fratello gli fece seriamente considerare l' ipotesi di assassinarlo, essere così allegri di prima mattina avrebbe dovuto essere illegale...sopratutto se quella allegria veniva utilizzata per rendere la sua giornata ancora più miserabile

Sirius...cosa ti porta così lontano dal dipartimento degli Auror? Non hai assassini e maghi oscuri a cui dare la caccia?”
il maggiore afferrò la poltroncina sisemata di fronte alla scrivania di ebano del fratello senza aspettare che fosse quest' ultimo ad invitarlo ad accomodarsi e iniziò a guardarsi intorno studiando con disappunto i muri verdini lascianto che le scarpe scivolassero elegantemente sul pavimento lucido e marmoreo

Ti ho mai detto che si vede davvero tanto che questa stanza al contrario del maniero è ovviamente stata arredata da te?”

Davvero? E da cosa lo deduci?”
“è tetro quasi quanto Grimmould Place...tua moglie non aveva un gusto così pessimo!”
la faccia imrpovvisamente buia di Regulus fecero desistere l' ex grifondoro dal provocarlo ultriormente, era sempre troppo presto per parlare di Amineh anche dopo tutti quegli anni. Si sforzò di tornare serio e di presentargli immediatamente il motivo della sua visita.

Sono qui perché mi devi un favore Reg”
“Non ricordo che tu abbia fatto nulla per me negli ultimi tempi”
“Parlo di Natale...un favore per un favore...e avermi costretto a passare la notte più importante dell' anno assieme a quella megera di nostra madre ti costerà parecchio!”

il padrone di casa mandò gli occhi al cielo e si sedette anche lui, ormai conscio del fatto che non si sarebbe liberato del fratello velocemente.

Cosa posso fare per te?”
“Si tratta di Emmie...è ancora distrutta. Ha lasciato il lavoro consapevole di non riuscire più ad impegnarsi come una volta e il fatto che quel criminale possa essere ancora vivo e a piede libero di certo non la aiuta ad andare avanti”
l' espressione interrogativa dipinta sul volto del minore fecero subito capire a Sirius che il fratello non aveva capito assolutamente di chi stesse parlando

Emmie Reg...Emmeline Vance”

Temo di non sapere di chi parli”
“Oh avanti! Aveva una relazione con Rosier...biondina occhi marroni...ha lasciato il suo ruolo di Auror dopo che ha scoperto che il suo uomo era tra gli uomini che hanno ammazzato la sua migliore amica”

improvvisamente Rgeulus capì chi era la misteriosa Emmie. Evan non ne parlava spesso, anzi non en parlava affatto e Regulus non capì mai se lo facesse per tenerla lontana da possibili ritorsioni contro di lei o semplicemente perché, come sosteneva Bella, non gliene importasse granché.

Eravamo convinti che iniziare la sua attività privata l' avrebbe aiutata a staccare un po'...ma non sembra stare bene, io credo che non riesca ad andare avanti...e ho pensato che tra vedovi avreste potuto comunicare meglio”
“Primo: Non capisco come tutto questo abbia a che fare con me. Secondo: io e Emmeline Vance ci siamo a malapena rivolti la parola in circa dieci anni...e lo abbiamo fatto pressoché per motivi di lavoro, ora che ci penso dubito di aver mai avuto una vera conversazione con chiunque dei tuoi amici. Terzo: lei non è vedova, Evan non l' ha mai sposata, e non sono manco sicuro che ne avesse l' intenzione. Quindi Sirius davvero non capisco cosa tu voglia da me”
“Speravo che non so...potessi dirle qualcosa”
“Qualcosa su cosa esattamente?”
lo sguardo sfuggente di Sirius gli fece capire immediatamente che quello che il fratello aveva in serbo per lui non gli sarebbe piaciuto per nulla...si versò del Whiskey incendiaro in un bicchiere di cristallo abbandonato sulla superficie scura della scrivania per prepararsi meglio a qualsiasi idea assurda fosse venuta in mente al maggiore

Sì qualcosa di Evan! Sai quando la notizia di quanto male Alastor lo avesse ridotto si era sparsa...ecco Emmeline non ha reagito benissimo, ha lasciato il suo impiego da Auror e ora come ora credo stia peggio di prima”

Regulus dovette fare appello a tutte le sue forze di autocontrollo per non sputare il liquido alcolico in faccia al fratello e così facendo rischiò quasi di affogarcisi.

Ti senti bene Reg?”
“Ma sei fuori di testa? Tu vuoi che io passi a un ex Auror informazioni su un assassino ricercato...con il quale, giusto per essere chiari, non ho contatti da almeno un paio d'anni e tu mi chiedi se sto bene? Aveva ragione nostra madre, ti sei davvero bevuto il cervello”
“Ah ma allora è vivo!”

l' insolita allegria del fratello per una rivelazione del genere lo lasciarono totalmente basito...lo stava perdendo!
“Sir ti sei perso la parte della conversazione nella quale specifico che sono anni che non ne ho notizie? Non ho idea se sia vivo o morto, se stia bene...non so nulla”
“Promettimi che ti farai venire in mente qualcosa...me lo devi, verrò a tormentarti ogni giorno finché non vedrò un miglioramento in Emmeline”
“Non sono bravo a parlare con le perosne”
“Hai ragione fai schifo, ma se la mia ultima spiaggia...sono anni che cerchiamo di capire cosa le passi per la testa”

Mi sento sinceramente offeso dalle tue parole”

Sirius fece finta di nulla e si avviò verso la porta e prima che ne sorpassasse la soglia si voltò di nuovo verso il fratello...lasciando per la prima volta intendere la sua preoccupazione

Se ti sto chiedendo aiuto è perché sono davvero preoccupato per lei Reg...io, James, Lily...nessuno riesce ad aiutarla, non parla manco più con Marley, è stata lei a pregarmi di chiedere il tuo aiuto”

Farò quello che posso Sir...ma non ti garantisco nulla”

l' uomo lasciò la stanza sorridendo al fratello che si riabbandonò sulla superficie vellutata della sua poltrona

Ti stai cacciando in bel guaio Reg...maledetto Natale.

Il suo sguardo si fermò verso il ritratto della moglie...nel lato sinistro della stanza, proprio di fronte alle finestre, perfettamente illuminato, Emmeline Vance era stata anche una sua amica e se Sirius avesse chiesto aiuto ad Amineh piuttosto che a lui avrebbe ottenuto di certo molti più risultati

Che cosa devo fare amore mio?

In un certo senso sentì di capire la Vance e la sua necessità di staccarsi di chi la conosceva, di restare da sola...lo aveva fatto anche lui per un periodo e lo aveva aiutato, aveva legato di nuovo con Andromeda e aveva preso le decisioni per i suoi figli, ed era forse questo che li rendeva diversi, lui aveva i suoi bambini di cui prendersi cura, ai quali non far accadere nulla...Emmeline era sola per davvero, in un certo senso le allusioni di suo fratello per quanto riguardava una possibilità per lei di prendere decisioni estreme avevano un certo senso, perdere la persona amata era sempre difficile e devastante e il modo in cui le aveva perso Evan era forse peggio del modo in cui lui aveva perso Amineh.

Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dall' ingresso di suo figlio nell' ufficio, sudaticcio e coi capelli scarmigliati, capelli che ormai raggiungevano le spalle e che sarebbe stato il caso di accorciare

Perdonami padre, mi chiedevo se questa sera avessi davvero intenzione di mandarci a cenare dai nonni...so che tu non potrai esserci e mi chiedevo se magari anche noi potessimo...evitare”
la richiesta non lo srprese affatto, per quanto lui avesse provato a tenere la famiglia unita sapeva bene che con il carattere dei suoi genitori sarebbe stato impossibili creare una convivenza pacifica, a parte Nashira i due anziani coniugi Black raramente mostravano reale affetto per i suoi figli...così come raramente ne avevano mostrato per Sirius.

Ci penserò, tutto dipende da come vi comporterete mentre non ci sono...ho saputo che non avete fatto fare vita facile a Kreacher prima, perché tormenti tua sorella così tanto?”
Regulus si accorse a malincuore che il tono era molto meno severo di come avrebbe voluto che fosse, questo fece sorrdere il figlio che non cercò neanche per un istante di evitare di prlare della cosa

Se Sadal è troppo occupata ad essere arrabbiata con me non avrà, anche volendole, le energie per disperarsi della lontnaza di Nashira”

quella risposta così semplice scaldò il cuore del Black che fu sinceramente rassicurato dalla premura che il figlio mostrava per la sorellina,

Io andre adesso...fammi sapere se prenderai in considrazione la nostra richiesta”

Reda aspetta”

il bambino si fermò sulla soglia della porta voltandosi lentamente, Regulus sentì la necessità di dirgli qualcosa che nessuno aveva mai detto a Sirius, ma che avrebbe in passato potuto salvare il loro rapporto

Cosa c'è padre?”
“Stai...stai facendo un ottimo lavoro come fratello maggiore...solo non tormentare troppo Kreahcer”

il bambino uscì sorridente e Regulus si decise ad agire, era vero lui aveva un grosso debito con Sirius...un debito che andava ben aldilà di una cena di Natale.


La casa in Iran dei suoi nonni materni era terribilmente e meravigliosamente diversa dalla casa di Grimmould Place dove era abituata a passare il tempo con Orion e Walburga Balck , nessuna carta da parati e niente ritratti, niente arazzi per sbattere in faccia la purezza del sangue agli altri perché, secondo suo nonno, Il sangue è famiglia, il sangue è magia ma sopratutto il sangue è potere tienilo segreto e sarà ad insaputa dei tuoi nemici un potententissimo alleato.. e Nashira Black non poteva fare altro che concordare con quel burbero uomo che se la portava sempre appresso .

Tutta quella meravigliosa reggia era illuminatissima dalle ampie finestre che davano sui cortili lasciando entrare la luce del sole, di granlunga più presente rispetto che in Inghilterra, che rendeva il pallore d' avorio delle pareti e dei mobili intarsiati ancora più brillante, e se le zone comuni erano caratterizzate da quel pallore luminoso, quelle private erano rese di gran lunga più straordinarie dalla vivacità dei mosaici possibile grazie a tasselli che andavano dal blu al giallo, dall' arancio al verde, pareti che illuminate dalla luce delle lampadedi vetro raccontavano un sacco di storie, racconti che erano a metà tra la realtà e la leggenda, che conservavano gelosamente quell' alone di mistero che avvolgeva tutte quelle strane famiglie così diverse da quelle Inglesi.

La piccola Black si aggirava tra lunghi anditi di quella reggia, dove l' odore dell' incenso si mischiavaa quello dei limoni, fantasticando proprio su quelle storie meravigliose quando il flusso di pensieri fu improvvisamente interrotto dalla voce severa di una delle serve che sua nonna le aveva messo alle calcagna

Habibi Said per favore! Non dovreste assolutamente perdere tutta la mattinata in questo modo...andate a seguire le lezione assieme agli altri bambini della reggia ve ne prego!”

la bimba si girò trovando a pochi di distanza da lei la figura avvolta in veli arancioni di un adonna che non era altri che Roxsane Hussein, una ragazza di non più di ventisei anni molto stimata dai suoi nonni e dal resto della comunità, eppure quella stima non impediva affatto a Nashira di giocare a renderle la vita impossibile. La bambina sorrise bonariamente prima correre via a piedi scalzi lungo gli anditi bianchi della reggia che piano piano diventavano colorati lasciando posto alle stanze private. Nashira si decise a rallentare la sua fuga scatenata solo quando finalmente sentì i passi di Roxsane prima più lenti, poi distanti e poi totalmente e inesorabilmente silenziosi, sorridendo malignamente continuò ad andare avanti per la sua strada rendendosi conto, mentre studiava le storie raccontate dalle pareti, che quella zona di Dimora del Drago lei non l' aveva mai visitata, teneva lo sguardo ben puntato sui mosaici che mostravano quella che a tutti gli effetti pareva una lotta tra fiere...più nello specifico una lotta tra creature mitologiche, un drago cadeva a terra mentre un corvo gli cavava gli occhi, un tasso feriva le zampe e un grifone gli squarciava la gola...il tutto possibile grazie a un serpente che ne teneva immobilizzate le ali, fece ancora qualche passo avanti fino a permarsi di fronte a un' altissima porta sigillata da quello che pareva sicuramente un serpente o un drago senza ali che mordeva la sua stessa coda...lo aveva già visto rappresentato in molti dei gioielli della madre.

...si chiama Uroboro, è una delle figure più antiche in assoluto, presente in quasi tutte le tradizioni culturali al mondo”

Nashira si voltò di scatto cercando di non mostrarsi insicura, dietro di lei comparve la figura austera e composta di suo nonno Thuban, che accarezzandosi la barba lunga faceva perfettamente intendere di non essere affatto contento.

Questa ala della casa si apre solo ai membri della famiglia, chiunque è estraneo e non condivide il nostro sangue non è ammesso al suo interno...avresti dovuto vedere la faccia della povera Roxsane quando mi ha raggiunto dicendo che eri sparita tra le mura di casa”

Nashira teneva lo sguardo puntato sugli occhi del nonno sapendo che se si fosse mostrata codarda il vecchio non ci avrebbe pensato due volte a rispedirla da suo padre, eppure non poteva evitare di arrossire violentemente, sperò comunque che la luce tenue delle candele rendesse meno palese la sua vergogna.

Hai visto i mosaici Nashira?”
“Sì”
“E hai capito cosa rappresentano?”

silenzio...avrebbe più di ogni altra cosa desiderato rispondere a suo nonno, fargli capire che sapeva...eppure non poteva, non poteva perché seppur quel luogo fosse la culla di sua madre lei era era totalmente impreparata per quanto riguardava la sua storia e le sue tradizioni, eppure non vide disappunto nello sguardo del vecchio, né rabbia o dlusione...semplicemente Thuban Varsani si sedette sul pavimento liscio invitando la nipote a fare lo stesso

è la storia di una guerra...non si è combattuta qui, nelle nostre terre ma negli antichi territori Vichinghi, anche se ormai nessuno ricorda esattamente dove”

Ma allora non è una leggenda!”
“Per noi non lo è affatto...anche se molti dimenticano...dimmi hai idea di cosa s'ignifichi la frase sotto gli stendardi della tua scuola? Non svegliare il Drago che dorme?”
la ragazzina scosse nuovamente la testa invitando il vecchio ad andare avanti con la storia.

Ci fu un tempo, quando la tua scuola ancora non esisteva e i suoi fondatori non erano nulla di più che giovani avventurieri, nel quale noi Alchimisti eravamo molti di più...ma al contrario di come viviamo oggi eravamo estremamente più divisi, in lotta tra di noi. Nonstante ciò la nostra magia era estremamente potente...le altre comunità di maghi e streghe se ne sentivano minacciati...e così, approfttando della divisione dei nostri antenati, che non videro il pericolo, uniti decisero di allontanarci e tentarono di privarci di quella che era la nostra vera forza... i draghi, creature estremamente intelligenti e molto amiche di noi alchimisti furono cacciati fin quasi all' estinzione”

Nashira conosceva quella parte della storia, sua madre parlava spesso di quella specie specifica di Draghi che grazie alla magia era connessa al suo popolo ...e che ormai non esisteva più.

Quasi?”
“Le leggende dicono che ce ne siano ancora qualcuni...sparsi in estremo oriente forse, votati a una vita da eremiti...non ci hanno distrutti insomma”
“Ci hanno solo messi a dormire!”
“Vedo che cominci a capire”

Nonno...noi abbiamo ancora qualche Drago degli Alchimisti?”
il vecchio si alzò dal pavimento prendendo per mano la nipote, si avvicinò all' Uroboro che sigillava la porta e le fece cenno di stare attenta, Nashira osservò il nonno dire qualche parola in una lingua sconosciuta per poi pungersi il dito con una spilla lasciando scivolare qualche goccia di liquido vermiglio sulla superficie argentea della zanna dell' Uroboro..che cominciò a girare lentamente.

Il sangue è potere.

Una volta che la porta si fu aperta Thuban entrò in una stanza completamente nera aspettando che la nipote lo seguisse di sua spontanea volontà...non dovette aspettare troppo. Si fermò di fronte a una cassa di mogano intarsiata e, così come aveva fatto per il sigillo della porta, fece scivolare su di essa qualche altra goccia di sangue per poi sollevarne il coperchio rivalando un contenuto così straordinario che Nashira si dovette tappare la bocca con entrambe le mani per trattenersi dall' urlare.

Noi non abbiamo Draghi...ma abbiamo le uova”
“Quando si schiuderanno?”
“Oggi...tra dieci anni...mai. Non possiamo dirlo, aspettano l' alchimista giusto”
la curiosità e la confusione che si dipinsero sul volto della piccola stella fecero capire subito a Thuban di aver finalmente catturato l' interesse di quella sua nipote ribelle

Vedi la mia speranza è che almeno una di queste si apra per te...se solo tu ti decidessi a diventare alchimista...Nashira perché fai dannare quella povera ragazza di Roxsane ogni giorno? E perché ti rifiuti di seguire le lezioni?”
“Mi annoio!”
“Ti annoi? Ti divertivi forse di più ad Hogwarts stella mia?”
“Non è quello...qui è più interessante, ma gli altri miei compagni...non c'è competitività, non mi sento stimolata”

Thuban sospirò capendo finalmente quale diavolo di problema ci fosse dietro tutto quel comportamento indisciplinato, l' Inghilterra la stava veramente educando male

Stella, perché mai dovrebbero essere competitivi? Perché mai tu dovresti essere competitiva? Non devi essere brava per lasciare indietro gli altri...devi essere brava per te stessa! Nashira non puoi permettere ai successi o insuccessi degli altri di essere il tuo principale stimolo, non è così che pensiamo noi...e di certo non è così che insegnamo...facciamo così, prenditi qualche giorno va bene? Rifletti su cosa vuoi imparare e su come lo vuoi imparare e poi fammi sapere se decidi di restare qui alle notre regole o tornare in Inghilterra e seguire le tue...ti avverto che altri atti ammutinamento come quello di oggi non saranno tollerati, chiaro?”
la bambina fece un cenno affermativo e si allontanò assieme al vecchio non prima di aver lanciato un ultimo sguardo alle uova solitarie che stavano al centro della sala...lei aveva già deciso, aveva deciso che una di quelle uova sarebbe stata per lei e se per ottenerla avrebbe dovuto seguire le regole di suo nonno lo avrebbe fatto... almeno per qualche tempo.


L' amore fraterno era come un contratto...uno di quei contratti con le clausole scritte in piccolo che uno normalmente ignora e che poi ti fregano per tutta la vita, uno pensa di aver a che fare semplicemente con tacito aiuto e supporto bilaterale quando in realtà la situazione è molto più complessa, prima ci sono le bugie ai genitori, poi si diventa automaticamente supporto post sbornia o babysitter non a pagamento e infine, come nel presente caso di Regulus Black, ci si ritrovava a pedinare per le strade di Londra una povera donna che nel giro di qualche anno aveva perso migliore amica, fidanzato e lavoro a causa di una pseudoguerra priva di senso che aveva coinvolto direttamente tutta la sua generazione. Assorto com'era dalle sue riflessioni non si accorse che la donna dai capelli color miele in questione era sparita dalla sua vista.

Dannazione.

Cominciò a guardarsi attorno convulsamente sperando in cuor che Emmeline Vance avesse semplicemente deciso di fermarsi in una delle botteghe vicine ma non vedendola tornare temette di dover ripetere tutta quella meticolosa, accurata e illegale attività di pedinamento il giorno dopo e quello dopo ancora

Perché mi stavi seguendo?”

l' uomo si girò di scatto trovandosi di fronte gli occhi nocciola della donna in questione piantati in volto, occhi che non nascondevano affatto il sentimento accusatorio della donna

Salve signorina Vance...sono qui-”
“Oh smettila...sei Rgeulus Black dico bene? Eri sposato con una delle mie amiche...non ti ho più visto molto in giro dopo che lei è... beh... cosa posso fare per te?”

Oh potresti garantirmi che non hai assolutamente intenzione di suicidarti nel prossimo futuro..cosicchè io possa tornare da mio fratello per dirgli quanto è demente

Mi chiedevo se potessimo parlare”

la donna lo studiò con iniziale sospetto per poi sbuffare, mandare gli occhi a cielo, girarsi dall' altra parte e andare via, il minore dei Black non perse tempo e le andò dietro ben deciso a sbarazzarsi di quel debito entro la fine della giornata

Aspetta..aspetta per favore, non volevo assolutamente offenderti!”
“La prossima volta che li vedi ti pregherei di dirgli che sto bene, assolutamente, indiscutibilmente e amabilmente bene”

Ma di chi diavolo parli?”
“Lo so Black...andiamo noi non ci siamo mai parlati in tutta la vita più o meno...e adesso tu ti presenti qui dicendomi che vuoi parlare solo tu sai di cosa...ti ha mandato Sirius vero? Non demorde”
l' uomo si passò le mani nervosamente sul volto, era stato scoperto, come previsto da lui e sottovalutato dal fratello, nel tempo record di cinque minuti...quella Vance paragonata a certi suoi colleghi era una davvero perspicace...una gran perdita per il dipartimento

Sì ...sì va bene, mi ha mandato Sirius, ma ascoltami è preoccuapto per te...e anche la McKinnon assieme a quei Potter, potresti ascoltarmi per solo per qualche minuto per favore? Se deciderai di ignorarmi lo capirei credimi, se fossi in te non mi ascolterei...ma mi costringeresti a tornare domani e dopodomani ...sono gli ultimi giorni che ho liberi dal mio impiego e vorrei passarli con i miei figli anziché a mantenere stupide idiote promesse fatte a mio fratello...per favore”
Emmeline si voltò un poco impietosita dalle parole di quello che per lei era quasi un completo sconosciuto, non aveva una gran voglia di parlare...con nessuno in realtà non solo col Black, ma conoscendo Sirius non lo avrebbe lasciato in pace e almeno lui che aveva una famiglia con cui stare non avrebbe dovuto perdere il suo tempo appresso a lei, infondo avrebbe solo dovuto dirgli quello che già aveva detto a Marlene e Lily, ai malandrini ad Alastor e al resto dei suoi colleghi: lei stava bene.

Dieci minuti ok?”
“Affare fatto...sarai autorizzata a cacciarmi allo scadere del tempo”

Ma le cose non andarono esattamente come previsto, un po' perché i dieci minuti avevano iniziato a contare solo quando si erano ritrovati seduti in un buio pub londinese, un po' perché avevano deciso di ingannare il tempo per arrivare nel suddetto con storie e ricordi che venivano da un tempo che pareva ormai assolutamente lontano, il tempo della scuola in cui lui, Amicus ed Evan, che aveva strategicamente evitato di nominare erano ancora migliori amici e in cui le uniche interazioni che vi erano tra Emmeline e Amineh erano quelle che includevano insulti, duelli improvvisati e punizioni comuni...ora che ci pnesava la Vance non era mai stata tranquilla come Lily.

Allora Black sei venuto solo per parlare di scuola e altre cose simili o c'è qualcosa sotto?”
la voce leggermente brilla della donna incoraggiarono Regulus ad andare avanti con la sua vera missione, una mente Vance indebolita dall' alcol è sempre meglio di una sobria, vigile e in grado di intendere e di volere.

Ero venuto in realtà perché Srius mi aveva chiesto di parlarti di ...Evan”

la vide mentre serrava la presa attorno l'ennesimo bicchiere di Fire Whiskey, il sorriso era scomparso dal suo volto ora deformato da una smorfia che Regulus non sapeva esattamente come interpretare.

per cui è questo il motivo per cui ti ha mandato da me dico bene?”
Black la osservò mentre cercava di nascondere gli occhi lucidi svuotando in un sorso solo tutto quel che restava nel bicchiere...se era già in lacrime solamente perché suo cugino era stato nominato non stava davvero bene

Voi tutti voi...con che cazzo di diritto vi permettete di intromettervi nella mia per dirmi come dovrei o non dovrei stare o come dovrei reagire? Avevo ragione all' inizio..noi non ci conosciamo ma sei arrogante quanto tuo fratello se pensi di poterti permettere di pensare qualcosa di me...io sto bene, chiaro? Voglio solo essere lasciata in pace va bene?”
gli occhi furiosi della donna continuavano a combattere caparbiamente contro le lacrime avendo per un certo tempo la meglio, Regulus dovette riconoscerle di essere parecchio determinata.

Che cosa speravano di ottenere? Credevano che sentendo le tue storie strappalacrime di come è difficile andare avanti dopo aver perso la persona, io decidessi di lasciar perdere tutto...di dimenticare e di tornare a vivere la mia vita come se niente fosse?”
il mago si rese subito conto che non era una domanda retorica, sebbene la precisione con la quale aveva azzeccato le intenzioni del fratello lo commosse quasi...non era l'unico a pensare che quella fosse un'idea imbecille; cercò di organizzarsi un discorso pesando le parole, evidentemente anche lui aveva fatto male i conti...malissimo.

Emmeline Vance era ubriaca ma non troppo.

A volte, Emmeline, lasciarsi il passato alle spalle ci aiuta a ricominicare...nessuno dice che tu debba perdonare tutti , ma accettare che certe cose fanno effettivamente parte della vita”
“Oh ma sentiti ti prego! Non si può neanche nominare Amineh che ancora un po'uccideresti qualcuno, prima di pretendere di curare le ferite aperte degli altri pensa alle tue Black...noi non siamo uguali, io non devo andare avanti e superare la morte del mio amato o cazzate del genere...perché lo so, lui è ancora la fuori vero? A volte penso che sarebbe stato più facile se Alastor fosse semplicemente riuscito a ucciderlo, avrei ricominciato, mi sarei fatta una famiglia con qualcun' altro e avrei ricominciato la mia vita. Sai perché è così difficile? Perchè io ho la certezza assoluta che anche se cercassi di andare avanti..anche se trovassi un altro, nonappena lui dovesse ricomparire non esiterei a cascarci di nuovo, lo prenderei di nuovo...lui e tutta quella sua oscurità, nonstante Dorcas o i Pachock... nonostante tuo fratello e Marley...rifarei tutto da capo”

quella ammissione lo lasciò totalmente spiazzato per la sua crudele verità, purtroppo lei aveva fottutamente ragione, lui non era andato avanti da Amineh perché avrebbe dovuto pretendere un comportamento diverso da quella donna in una situazione tanto simile?

Passò qualche secondo mentre lui cercava di metabolizzare lo stato d'animo della sua interlocutrice, la donna non gli schiodò gli occhi di torno..finché le lacrime non le imposero di nuovo la loro presenza...nonappena la Vance le sentì scorrere sulle guance si voltò di scatto e uscì dal pub lasciandosi Regulus alle spalle, basito e senza parole.

Sirius mi ucciderà.


Vi rendete conto della gravità della cosa?”

Alphard Black era sicuro che diventando amico di Harry Potter e Ronald Weasley non avrebbe potuto fare a meno di cacciarsi in una marea di guai...eppure in quel preciso momento il suo problema principale non era affatto il rischio di espulsione...o il rischio che il padre di uno dei suoi due migliori amici stesse per essere licenziato, o che Harry fosse di nuovo incappato misteriosamente in un guaio che li aveva inevitabilmente messi in pericolo di vita, neanche che una loro azione irresponsabile avesse messo a rischio la segretezza del loro mondo o che preso un'associazione che si batte per i diritti delle piante li avrebbe di certo trovati e scuoiati vivi per aver irrimediabilmente attentato all' esistenza del Platano picchiatore che a non sentire il loro professore di pozione, anch'egli stranamente più provato per i danni subiti dall' albero che da tutto il resto, era vecchio di circa...beh molto vecchi. No, il suo problema era sua madre...Marlene McKinnon, che di certo lo avrebbe chiuso in casa fino ai suoi diciassette anni nonappena avesse ricevuto la notizia di quello che lui assieme ai suoi amici aveva fatto quella mattina.


Ron...sei sicuro di sapere quello che stai facendo?”
il rosso aveva le mani sudate, tremava e aveva la faccia di chi aveva appena visto qualcuno morire...come facevano i babbani a reggere lo stress di guidare ogni giorno una di quelle dannate automobili?

Per cui Harry..spiegaci un po' meglio...un elfo domestico si smaterializza in casa tua e tu non fai nulla?”

il ragazzo dagli occhi verdi si girò di scatto verso l' amico..parlavano ormai di quello strano fatto ormai da ore...come diavolo era possibile che la domanda di Alphard Black fosse sempre la stessa?

E cosa avrei dovuto fare? Sentite si è semplicemente presentato in casa mia a dirmi che non dovevo andare ad Hogwarts quest'anno...che io e Neville saremo stati in pericolo per non so bene quale motivo...non me lo ha voluto dire e poi è semplicemente sparito”
Ron cercava con tutte le sue forze di concentrarsi sulla conversazione e di non sbandare fuori dalle rotaie del treno.

Continuo a pensare che sia assurdo...nessuna delle nostre famiglie ha elfi domestici, se si esclude zio Regulus è ovvio, ma se fosse stato lui a mandarlo l' elfo non sarebbe di sicuo venuto da te, anzi non sarebbe venuto affatto perché mio zio serebbe venuto da mio padre di persona che si sarebbe catapultato a casa Potter...questa storia è strana”

Ascoltate ragazzi! È il suono del treno dovremmo essere vicini!”

Il ricordo di quello che accadde dopo era ancora vivido, Harry che rischia di cadere dalla macchina, Ron che rompe la bacchetta e lui che cercava di tenere disperatamente le mani su quell' aggeggio volante...e ultimo ma non per importanza ovviamente, l' attentato alla vita del Platano.

Voi non sarete espulsi...ma dovremo scrivere alle vostre famiglie per informarle di quello che avete fatto”
eccola la sua sentenza, già immaginava la faccia della madre e ringraziò Godrick di essere a distanza di sicurezza da lei.

I tre furono dismessi e trovarono Hermione che anocra li aspettava seduta in sala grande fissandoli con disappunto

La scuola non è ancora riniziata e voi già rischiate l' espulsione....siete fuori di testa?”

i tre si avventarono sul banchetto cercando di non badare all'evidente disgusto che si era dipinto sul volto di Hermione e Ginny che cercavano di non prestare attenzione al massacro di pollo che stavano commettendo senza ritegno. Cercarono di raccontarle brevemente quello che era successo quella mattina...senza tralasciare l' elfo che aveva visitato Harry durante l' estate sperando che quella che si era dimostrata la più ingegnosa tra loro riuscisse a studiare qualcosa per arrivare in fondo a quella storia ma di tutto quello che aveva ascoltato la riccia registrò più di ogni altra cosa la parola elfo e domestico e schiavitù

Io non posso crederci!”
“Lo so Herm, quando Ron ed Harry hanno-”
“Elfi domestici? È davvero una cosa legale?”
i tre non sapevano davvero come spiegarle la cosa perché per tutti loro era una cosa abbastanza normale, Alphard era cresciuto con le storie di suo padre sugli scherzi maligni che riservava a Kreacher, uno degli elfi di casa Black, elfo che nonostante gli anni ancora gli serbava rancore, Harry e Ron non avevano alcun elfo di proprietà delle loro famiglie ma la maggior parte dei loro amici sì...per cui il disappunto di Hermione era una cosa tutta nuova per loro.

Queste sono pratiche barbariche...è assurdo che nel ventesimo secolo esista ancora la schiavitù, qualcuno dovrebbe fare qualcosa!”

Io non capisco cosa tu ci veda di così sbagliato Herm...insomma alcune famiglie li trattano parecchio bene ...altre meno ma dammi retta, loro sono contenti di fare quello che fanno!”
Harry e Ron furono davvero contenti di non trovarsi al posto di Alphard in quel momento soprattutto nonappena si resero conto che Hermione non aveva affatto intenzione di ribattere ma di punire il loro amico per le numerose uscite infelici che aveva fatto dall' inizio del banchetto, fu un attimo e il succo di zucca che Alphard stava bevendo gli si rovesciò misteriosamente addosso scatenando l' ilarità nel tavolo dei grifono, Harry e Ron inclusi che dovettere inghiottire accuse quali vermi doppiogiochisti, traditori, e finti malandrini che di certo era l' insulto peggiore che potesse uscire dalla bocca del Black.

Ora...tornando a quello che vi è capitato, se fossi in voi scriverei a Nashira, Alfie tu e tua cugina siete parecchio amici...magari lei sa a chi può appartenere l' elfo. Per quanto riguarda noi cerchiamo di tenere gli occhi aperti, di sicuro succederà qualcosa se davvero voleva impedirti di tornare...oh guardate il professor Allock sta per essere presentato!”
l' attenzione di Hermione e delle altre studentesse della tavola fu subito rapita dalla figura gagliarda ed elegante del loro nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure e tra sospiri e complimenti riusicrono finalmente ad arrivare alla fine di quella assurda giornata.


Questa è l' ultima volta che faccio qualcosa per Sirius...davvero l' ultima.

Quella notte autunnale era particolarmente buia di suo, senza bisogno di aggiungere il panorama spettrale che prendeva confusamente forma di fronte a Regulus Black nascosto dalla notte.

Faceva piano e attenzione a mentre si muoveva tra i cipressi cercando di individuare nell' oscurità l' abitazione di qualcuno che ormai non vedeva da diversi anni e che probabilmente non aveva per nulla sentito la sua mancanza, rallentò istintivamente i passi resosi conto di essere giunto di fronte a quella che era ormai solo l' ombra di una casa...una piccola capanna di legno che cadeva ormai a pezzi.

Bussò piano sperando che il suo ospite fosse di buon umore ma mentre attendeva che la porta si aprisse notò con sorpresa che da lì dentro non proveniva assolutamente alcun rumore.

Ma guarda chi si vede! Il cuginetto depresso...come stai Rge?”
il Balck si voltò ritrovandosi la punta di una bacchetta puntata contro il collo, bacchetta che apparteneva ad un uomo incappucciato i cui occhi brillavano nell' oscurità trsti e maligni...quantomeno eta riuscito a trovarlo. Suo cugino Evan Rosier viveva da circa due anni come un latitante...cosa che effettivamente era, uno scontro contro Alastor Moody gli era costato un pezzo di schiena ed era costato all' auror un occhio, dopo che Evan era stato sconfitto e ridotto in fin di vita, i misteriosi omicidi e scontri che insaguinavano il paese avevano iniziato a fermarsi, Bella stessa depressa com'era dopo la sconfitta di uno dei mangiamorte più forti assieme a lei aveva rinuciato alle sue uscite assieme al marito e aveva iniziato ad agire più prudentemente.

Sei qui per dire al quel cane di tuo fratello che mi avete finalmente trovato?”
“Parli come se fossi uno di quelli che hanno cercato di ammazzarti Evan...no io sono qui per parlare”

Tu sei come quelli che hanno cercato di ammazzarmi Balck...o avresti come tua cugina il Marchio Nero, non c'è che dire, a parte la povera Bella della vostra famiglia non si salva nessuno... che Salazar l' aiuti a sopportarvi!”

Regulus fece appello a tutte le sue forze pur di non saltargli addosso e prenderlo a botte, primo perché era una cosa tremendamente babbana e volgare che se avesse raggiunto le orecchie di sua madre avrebbe causato la scomparsa dall' arazzo anche della sua di faccia, secondo perchè Evan Rosier nonostante gli anni di latitanza si era tenuto, notava sorpreso, estremamente in forma, il mantello nero disegnava perfettamente le spalle larghe e muscolose dell' uomo. Si concesse qualche minuto di pausa per capire cosa fare quando notò con sorpresa che il cugino ghignando aveva ritirato la bacchetta sorridendogli tristemente... era buio ma Regulus fu sicuro di leggere anche dello scherno nel volto del mangiamorte non ebbe comunque tempo di indagare perché questo lo superò aprendo la porticina della catapecchia in cui si nascondeva facendogli cenno di entrare e accomodarsi.

Ti offrirei di sederti su una poltrona... se ne avessi una”
Evan Rosier si levò il mantello nero gettandolo a terra liberando una folta chioma rossa scura umidiccia di pioggia, Black constatò che doveva essere passata un' eternità dal suo ultimo bagno decente.

Allora cosa volevi dirmi? Se sei venuto a cercarmi dopo quattro anni...sono quattro vero?...immagino che tu debba avere una vera urgenza!”
Ragulus riempì i polmoni di ossigeno preparandosi per quella assurda riunione che faceva apparire la conversazione di quella mattina con la Vance una piacevole chiaccherata. Finse di perdere tempo a guardare in giro finché non fu sicuro che Evan avesse messo tra sé stesso e la propria bacchetta una distanza tale che, preso da attacchi d'ira che di certo sarebbero arrivati, non avrebbe avuto la possibilità di farlo fuori.

Premetto che non sono qui di mia iniziativa... sono qui perché Sirius è convinto che una sua amica sia in grave pericolo e che tu possa essere in qualche modo coinvolto”

il Black si fermò studiando la reazione della rosa ma tutto quello che ottenne fu lo sguardo leggermente stranito dell' uomo e una smorfia che lentamente si mutò in risata, il gene di follia presente nella famiglia Black era stato sicuramente portato dai Rosier, e quella scena non faceva altro che rafforzare quella che prima era rimasta solo una sua teoria campata per aria...questo spiegava tante cose, in primis la follia omicida di Bella che aveva in comune molto più con Evan piuttosto che con i cugini o le sorelle.

Cos'è sei qui per prendere le parti di una delle amichette sanguesporco di tuo fratello? Beh ti comunico che non ho fatto nulla negli ultimi anni...sai ero troppo impegnato a cercare di far guarire la schiena, le ultime vittime con le quali ho avuto a che fare sono stati i Paciock”
“Ecco veramente non si tratta di qualcuno che hai ucciso o che potresti avere intenzione di uccidere...e neanche di un sanguesporco se devo essere sincero”

la curiosità cominciò a farsi strada tra le emozioni contrastanti di Rosier e Regulus capì che avrebbe dovuto fare in fretta prima di fargli perdere la pazienza senza neanche iniziare.

Ti ricorderai di certo di Emmeline Vance”

un' altra pausa, pausa durante la uale Evan rimase come congelato, immobile, Regulus cercò di interpretare la sua reazione ma gli occhi dell' uomo erano nascosti da alcuni ciuffi ribelli che ne celavano lo sguardo...non sapeva se fosse infuriato o piuttosto preoccupato, ma vedendo che il cugino non mostrava l' intenzione di parlare continuò lui.

Questa mattina mio fratello si è presentato da me chiedendomi aiuto, a quanto pare dopo che tu...beh...hai fatto quello che hai fatto la ragazza non ha reagito molto bene, ha lasciato gli Auror e non parla quasi più con nessuno dei suoi amici, così Sirius mi ha invitato a parlare con lei, sperando che la storia della mia vicenda con Amineh l' avrebbero aiutata ad andare avanti”
“Che idea idiota...io non sono morto e di certo non sono Amineh Varsani”

È esattamente quello che ha detto lei-”

Allora l' hai vista davvero?”

Sì ci siamo ubriacati assieme proprio oggi pomeriggio”

la sua affermazione così serena mise Evan leggermente a disagio, ancora una volta Regulus non seppe come interpretare le reazioni del cugino, sembrava infastidito dalle sue parole ma una vocina ottimista nella sua testa gli suggeriva che forse, se la fortuna era dalla sua parte, poteva davvero trattarsi di apprensione.

E se devo essere sincero credo che abbia ragione Sirius...Evan lei non sta affatto bene, è sola non ha una famiglia, la sua migliore amica è stata uccisa dai mangiamorte di cui fa parte anche l'uomo che ama...e lei non può affrontare questa cosa da sola ma non vuole aiuto, ha allontanato tutti, il suo lavoro e le amiche di sempre, Marlene ha detto che non ricorda quando è stata l' ultima volta che hanno avuto una conversazione per più di quindici minuti e Sirius è sicuro che possa tentare di fare qualcosa di estremo...e onestamente ne sono convinto un po' anche io. Io credo, dopo averci parlato...che possa seriamente decidere di mettersi in pericolo”

Rosier non tradì alcuna emozione, non che lo avesse mai fatto quando si trattava Emmeline...aveva sicuramente fatto praticha durante gli anni, ma quella faccia ghiacciata e assolutamente inespressiva lo preoccupò abbastanza

Per cui sei venuto qui convinto che me ne importasse qualcosa no?”
“Evan-”
“Ascoltami Rgeulus...io non ho alcuna intenzione di mettermi in mezzo ai casini tuoi e di tuo fratello...sono stato bene con Emmeline fin quando è durato...ora sono andato avanti, ora la guerra è la mia priorità e non mi fermerò finché tutti questi schifosi babbanofili non saranno estirpati...compresa Emmie”

Regulus si rese conto che le parole del cugino lo turbarono più del previsto...ma del resto lo aveva capito, lui era come Bella...non sapeva manco perché fosse andato a cercarlo, avrebbe dovuto ignorare la richiesta di Sirius per principio e non immischiarsi in cose che non lo riguarvano e che non gli avevano comunque fatto ottenere nulla, guardò il cugino sconsolato un' ultima volta prima di girarsi verso l' uscita della catapecchia.

Stai facendo uno sbaglio Evan...lo dico da uomo che ha perso l'amore della sua vita”
“Vai fuori Black e cerca di non farti più vedere”

uscì come gli era stato intimato di fare, percorse sonsolato qualche passo in mezzo alla prima neve dell' anno...precoce in quell' angolo sperduto della scozia dove il cugino aveva trovato rifugio, per poi udire il suono distino e sordo di qualcosa che si frantumava seguito da un urlo quasi animalesco...si girò un ultima volta verso la casa di Rosier sorridendo compiaciuto.

Forse non tutto è perduto.

Si smaterializzo direttamente dentro il suo maniero trovando soddisfatto i suoi figli sdraiati tranquillamente sul tappeto rapiti da qualche storia assurda e meravigliosa che stava uscendo dalle labbra ipnotiche di Ninfadora Tonks...sua nipote.

Quel termine suonava ancora stranissimo, aveva passato gran parte della sua vita fingendo che Andromeda fosse morta, così come la sua famiglia si aspettava che facesse, eppure dopo la morte di Amineh era stata tra i primi ad aoffrirgli supporto...prima di Narcissa sicuramente e prima di Sirius, così mentre i suoi figli prendevano confidenza con la cugina perduta lui aveva imparato a conoscere quella sua nipote, bizzarra, indipendente e determinata giovane donna che amava passare il tempo con i suoi cugini. Appena i tre si resero conto del suo arrivo si alzarono immediatamente per andargli incontro

Papi lo sai che Tonks ci ha raccontato un sacco di sotrie su Merlin oggi?”
Sadal pretese subito di essere presa in braccio mentre Reda lo salutò, sorridendo, semplicemente con un cenno.

è andato tutto bene Dora?”
la ragazza odiaca essere chiamata Ninfadora ma lui odiava chiamarla per cognome, un po' perché era assolutamente innaturale, un po' perché ancora, dopo tutti quegli anni, il fatto che Dromeda avesse deciso di sposarsi con nato babbano gli bruciava ancora, la ragazza capiva e cercava di non darci troppo peso per sua fortuna.

Sì! Siamo andati tutti molto d'accordo...abbiamo esplorato il giardino e Reda ha perfino trovato un serpente!”
“Incredibile! Lo avete preso?”

il bambino fece una smorfia delusa

Sì...e se non fosse stato per Sadal te lo avrei fatto vedere!”
“Gli stavi facendo male!”
“No invece!”
“Sì invece!”
“Ok va bene... non vorrete farvi vedere litigare da vostra cugina vero?”
la ragazza sorrise e salutò i cugini che vennero portati da Kreacher nelle loro camerette...se fosse andato tutto bene avrebbero preso sonno nel giro di qualche decina di minuti.

Grazie...per quello che fai”
“Mi piace passare il tempo con loro...non lo farei altrimenti, gli manca la sorella”
purtroppo se ne era reso conto anche lui, la lontanaza di Nashira aveva accentuato le liti tra i due, ma il suo personale punto di vista era che fosse fi gran lunga meglio vderli litigare piuttosto che vderli ignorarsi completamente come era stato per lui e Sirius per tanti anni.

Ho saputo che hai intenzione di provare a diventare Auror, congratulazioni!”
“Devo ancora passare test, ed esami e prove pratiche...mi piacerebbe ma non è affatto detto che ci riesca...so che non accettano reclute nuove da un sacco di anni”
“Accetteranno te...sarebbero degli idioti a non farlo!”
la donna sorrise allo zio che sapeva, con molta difficoltà, sapersi mostrare molto più affettuoso e incoraggiante di come era stato fino a ualche anno prima, dover tirare su tre figli da solo lo aveva profondamente cambiato.

Grazie...bene! Se dovessi avere bisogno di altro aiuto con le due pesti d isopra non esitare a farmelo sapere...avrò un mucchio di tempo libero tra Ottobre e Novembre”

la ragazza uscì dal maniero per dirigersi verso casa sua mentre lui rimase a fissare il soffitto della sala principale...quella stressantissima giornata era finalmente giunta al termine, aveva deciso di ritirarsi anche lui nelle sue stanze quando la figura piccina e a piedi nudi della sua figlia minore non catturò subito la sua attenzione.

Alcyone...dovresti già essere a letto!”

la bambina fece una smorfietta infastidita e si avvicinò dal padre

Non posso dormire...Reda è furioso con me per la storia del serpente, cercherà di farmi qualche scherzo...ma io te lo giuro papi, stava soffrendo così tanto, stava quasi per piangere!”
l' uomo ridacchiò un po' a quella curiosa affermazione della figlia...certamente aveva sentito tante cose sui serpenti ma non che piangessero, se la tirò vicina accarezzando la guancia devastata dalle cicatrici...quanto era buona, quanto era forte quella sua bimba piccola, la sua fortuna.

Sono sicuro che tuo fratello non farà nulla del genere...ma se può farti sentire meglio resterò in camera tua finché non sarò sicuro che vada tutto bene”
la bimba sorrise e trascinò il padre su per le scale...quel criminale di suo fratello non avrebbe potuto farle assolutamente nulla...sarebbe stato meglio avere Nashira dalla sua parte, ma in assenza della sorella Regulus Black sarebbe andato benissimo.



Posso entrare?”

Nashira Black levò lo sguardo sulla porta della sua stanza, lasciando andare le immagini colorate che la sua lampada di vetro riproduceva sui muri colorati di Dimora del Drago.

Di fronte a lei stava un' anziana donna sorridente coi capelli nascosti sotto un velo arancione

Nonna!”
“Sono arrivate queste per te oggi...te le avrei portate prima ma mi sembravi assorta nello studio e ho preferito non interferire”

Rania Varsani le porse un piccolo mazzo di lettere legate tra loro da una sottile cordicella...Nashira notò incuriosita che su quella in cima stava riportato il nome di Alphard e la curisità l'assalì immediatamente... lei e suo cugino avevano stabilito un numero massimo di una lettera ogni due settimane che avevano giurato di rispettare tassativamente eppure quel lasso di tempo dall' ultima lettera non era ancora passato, la bambina capì che il cugino doveva aver di sicuro combinato qualcosa nei suoi primi giorni di scuola e impaziente di leggerne il contenuto rischiò di fare a pezzi le altre, una di Nené Greengrass e una sorprendentemente di Theo Nott.

Tu e tuo cugino Alphard siete molto amici vero?”
“Sì, lo adoro... è un grifondoro un po' vivace ma è straordinario quando ci si mette, sa fare scherzi davvero divertenti!”
la donna sorrise e si sedette accanto alla nipote, felice di poter finalmente avere con lei una conversazione che non riguardasse le lezioni a Dimora del Drago o la sua continua necessità di infrangere le regole

E dei tuoi zii che mi dici?”
“Oh io adoro tantissimo zia Bella... anche se non le piace tanto essere chiamata zia”
Rania la osservò un po' contrariata, Nashira fu sicura di leggere della preoccupazione sul suo volto ma non se ne curò più di tanto... sapeva che tra i parenti di sua madre e i parenti di suo padre non scorreva buon sangue...e la conversazione avuta con il nonno quel giorno le aveva chiarito un po' il perché
“è così forte... e si fa rispettare da tutti, quando sarò una donna vorrei essere come lei!”
“Ti lascio alle tue lettere ora...mi raccomando non andare a dormire troppo tardi”

L abimba sorrise e aspettò che la donna fosse fuori prima di concentrarsi sulla posta, prese una busta a caso, tanto avrebbe dovuto e leggerle tutte ma voleva lasciarsi quella di suo cugino per ultima ...a quanto pare era toccato a Nott che fondamentalmente parlava delle lezioni e di quanta poca soddisfazione desse tormentare Daphne da sola anche se i siparietti che l' amica e Blaise Zabini mettevano su ogni volta erano un vero spasso, una frase la colpì particolarmente in mezzo a tutto il contenuto ...mi manca in un certo senso la mia nemica amica, spero che questa lettera ti trovi bene, quando tornerai sarò dispostissimo a darti ripetizioni di vera magia, non voglio che Piton ci tolga dei punti per la tua incapacità...

non sapeva onestamente se ridere o arrabbiarsi...ma in un certo senso era già una gran cosa che Nott avesse deciso di scriverle di sua spontanea volontà. Fu poi il turno di Daphne, il contenuto della lettera dell' amica non era poi tanto diverso da quella di Theo era solo molto più onesta in alcuni punti, ad esempio la portata reale delle punizioni, ma per il resto essendo compagni di casa né Daphne né Theo avevano granché da raccontare...ecco forse l' unico punto interessante era quello di un nuovo professore di difesa contro le arti oscure che a sentire Daphne era un vero mito mentre secondo Theo era un vero incapace, arrivò finalmente il momento della lettera che aveva agognato più di tutte, quella di Alfie che come previsto era la più densa e ricca di particolari...a partire da un misterioso elfo domestico, e un pericoloso viaggio in macchina fino ad arrivare alla punizione del professor Piton giunto in difesa del Platano picchiatore...non c'era che dire suo cugino e i suoi amici sapevano come divertirsi, ma il sorriso le si spense leggermente quando arrivò alla fine della lettera, il cui contenuto la preoccupò un po'.

...ed è per questo cara cugina che temiamo che qualcosa possa succedere di nuovo nella nostra amata scuola, non avrei infranto la nostra regola se non fossi sinceramente preoccupato per Harry e Neville, se tu dovessi conoscere una famiglia con un elfo domestico di nome Dobby ti prego ti farmelo sapere al più presto. Spero che vada tutto bene a Dimora del Drago e spero anche di poterti vedere presto.

Alfie.

Il fatto che Alphard fosse così preoccupato la scaraventava in uno stato di ansia che la tenne sveglia per quasi tutta la notte, non aveva idea di qualcuno che potesse avere un elfo di nome Dobby non perché non conoscesse l' elfo ma perché nelle sue visite di altre casate purosangue mai si sarebbe sognata di andare a chiedere il nome degli domestici che la servivano e mai le sarebbe neppure interessato...eppure in quel momento pareva una cosa importante e si sentiva totalmente impotente mentre uno dei suoi adorati cugini stava fosse correndo dei rischi, sentiva di doverne parlare con il padre ma se Alfie non lo aveva detto ancora ai suoi zii aveva sicuramente un buon motivo e le sue mosse azzardate avrebbero potuto metterlo ancora più in pericolo...sperò vivamente che il cugino riuscisse a resistere almeno fino alle vacanze di Natale, fino ad allora l' unica cosa di utile che avrebbe potuto fare sarebbe stata prepararsi ad aiutare suo cugino nell' unico modo che le era possibile nel suo immadiato futuro. Appena iniziò ad albeggiare la bambina uscì dalla stanza percorrendo tutti gli alloggi di Dimora del Drago fino ad arrivare a uno dei giardini interni...uno dei suoi luoghi preferiti di tutta la reggia dove suo nonno passava sempre le prime ore della giornata: i Giardini d'Acqua, Thuban le aveva detto, in quel breve lasso di tempo che avevano passato assieme in quel luogo meraviglioso che l' acqua era un' elemento fondamentale per gli alchimisti, l' acqua perfezionava la vista e connetteva il mondo, era l' elemento che più stimolava lo spirito di adattamento forse per questo motivo da quando era arrivata ci aveva passato così tanto tempo. Gli alchimisti veneravano gli elementi e li sfruttavano a loro favore e ogni maniero, casa o catapecchia che fosse aveva luoghi che richiamavano a tutti e quattro, nel caso dei varsani questi luoghi erano i Giardini d' Acqua, la Voliera, la Gabbia di Fuoco e l' Oasi dei Limoni. Arrivata a destinazione la bambina notò senza troppa sorpresa che il nonno era già dentro, si fece coraggio e toltasi le scarpe immerse i piedi nell' acqua cristallina che le arrivava fino alle caviglie, attorno a lei le fontane spruzzavano piccoli e ritmici gesti d'acqua che riflettevano la luce del sole formando una miriade di piccoli arcobaleni, raggiunse il nonno inginocchiato con la veste fradicia e l' acqua che gli scorreva lungo la testa, il vecchio si voltò verso la bambina sorridendole gentilmente

Sei già sveglia stella mia?”
“Nonno sono qui per dirti che ho deciso di diventare un' Alchimista...sono pronta a seguire le tue regole”

il vecchio sorrise soddisfatto, non sapeva cosa avesse fatto cambiare attitudine alla nipote così velocemente...ma fu grato a qualsiasi cosa le fosse successa quella notte.



Era passata un' altra giornata finalmente...un' altra giornata senza Dorcas e senza uno scopo, un' altra giornata senza i suoi genitori e suoi amici, ma andava bene così. L' incontro con Regulus Black di quel pomeriggio l' aveva turbata più di quanto non avrebbe voluto ammettere, ma era passata e lei era ancora lì. Aprì la porta del suo appartamento togliendosi immediatamente le scarpe scaraventandole in un angolo...in quel momento i suoi piedi congelati entrarono a contatto con qualcosa di caldo e morbido, Emmeline Vance sorrise riconoscendo le fusa rilassanti della sua gatta che reclamava sicuramente qualcosa da mangiare.

Adesso..adesso Maityssa non ti agitare”
ma la gatta non la smetteva di miagolare fino ad arrivare al punto di graffiarle mano per andare a nascondersi sotto uno dei mobili

Piccola stronza ma che cavolo-”

ma prima che potesse finire di imprecare contro il felino fifone i suoi sensi così come quelli della gatta furono messi tutti in allerta, la ragazza si guardò intorno spaesata tirando fuori la bacchetta...le finestre di casa erano tutte chiuse e già questo era strano...lei lasciava sempre le finestre aperte quando un' uscita non le prendeva troppo tempo, si guardò intorno senza notare nulla di strano nella penombra

Chi c'è?”

nessuna risposta e nessun rumore sospetto...eppure quella sua assurda convinzione di essere osservata da qualcuno che non fosse Maityssa non la abbandonava

Lumos”

il piccolo getto di luce della sua bacchetta disegnò con più precisione le zone della casa non troppo meglio di come le aveva setacciate lei con gli occhi, appena si convinse di essere solo troppo solo superstiziosa fece per abbasare la bacchetta ma il rumore di passi provenienti da poco più dietro di lei la portarono voltarsi di scatto rivelando di fronte a lei una figura incappucciata, cercò di non farsi prendere dal panico e lanciò contro l' intruso il primo incantesimo che le venne in mente...incantesimo che il suo ospite schivò con nessuna difficoltà...dannato il giorno in cui aveva deciso che lasciare le finestre aperte fosse una buona idea, con sua grande sorpresa l' uomo, o chiunque ne avesse la stazza, non rispose al suo attacco ma accorciò la distanza tra loro finquando la punta della bacchetta della Vance non scomparve sotto il cappuccio, probabilmente in contatto col collo, appena fu abbastanza vicino Emmeline poté chiaramente scorgere due occhi blu..quasi violacei fissarla con insistenza, sui quali ricadeva un ribelle ciuffo rosso...

...non può essere, che diavolo fa qui dopo tutti questi anni?”
“Vuoi ucciderti Emmie? Non sarebbe molto meglio meglio uccidere me?”
la voce roca dell' uomo, che lei conosceva fin troppo bene, risvegliarono una vita di ricordi che aveva cercato di seppellire negli ultimi quattro anni...abbastanza inutilmente visto che erano bastate quelle poche parole per farle inumidire gli occhi...ma lei non avrebbe pianto, non di fronte ad Evan Rosier.

Avanti! Fallo Emmie dannazione!”
nonostante la rabbia, il tono della voce era rimasto un sussurro...e lei sentiva ma non ascoltava troppo impegnata a studiare quegli occhi in tempesta che avevano la stessa furia, la stessa tempesta e la stessa passione di quattro anni prima...si domandò ingenuamente se quel misto di emozione così ben ritmate tra loro fosse per lei o per il crimine che lui desiderava che lei compiesse

Io ti ho rovinato la vita”
io ti ho dimenticato...perché tutto di nuovo?

Io sono un torturatore che trae piacere dalle sofferenze degli altri”
io non posso farlo

Sono un assassino”

lui è davvero di nuovo qui...la mia rosa

Sono una bestia...fallo Emmie cazzo uccidimi e vai avanti una volta per tutte!”
“Io ti amo”

le vedeva chiaramente le lacrime di rabbia scorrere sulle guance ruvide dell' uomo ed erano per lei la cosa più bella del mondo, avrebbe potuto farlo, avrebbe potuto ucciderlo ed andare avanti con la sua vita lasciandosi quegli anni di tormento e angoscia alle spalle...avrebbe potuto, ma non voleva.

Lasciò semplicemente andare alla bacchetta riducendo ancora di più la distanza che li separava

Maledetta donna”

fu tutto quello che Rosier riuscì a dire prima che Emmeline si impadronisse delle sue labbra con violenza mentre l'uomo dopo una resistenza iniziale spostò le mani dalle sue spalle per ripercorrere quel corpo che gli era mancato per quattro anni, voleva le sue labbra, voleva i suoi capelli e il suo seno ...le sue gambe e quello che proteggevano...stava andando tutto nel modo sbalgiato.

Emmeline si fece sollevare da terra con facilità serrando le gambe attorno al bacino dell' uomo, inspiegabilmente ricomicniò a piangere mentre ai i morsi e le carezze di Rosier si faceva strada i ricordo dei Pachock quando li avevano ritrovati e del corpo freddo di Dorcas quando le avevano chiesto di riconoscerla...e lei si vergognava...si vergognava non perché sentiva di tradirli ma perché era egoisticamente contenta che in quelle condizioni avessero trovato loro e non l' uomo che adesso la stava posando sul letto facendosi strada dentro di lei.... ora che posso, ora che è reale...mi riprendo la sua anima e la sua oscurità, il suo corpo e i suoi crimini tutto.

   
 
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