Harold se ne stava seduto sulla panchina , nascosto dal tronco dell’albero .Il cappello calato sulla testa. Il vento autunnale ormai si era fatto freddo .La vide che arrivava in lontananza e si distrasse al punto di non curarsi di chi invece gli scivolava ,come un serpente, alle spalle. Senti il duro metallo di un arma piantarsi nella sua schiena e la presenza di qualcuno che si sedeva dietro di lui. Sentì il battito del suo cuore che accelerava. Chi poteva essere? Con tutta la gente a cui aveva pestato i piedi.....Forse qualcuno era venuto a presentargli il conto.”Mettiti comodo , andiamo a fare un viaggio.”Sibilò una voce nel suo orecchio. Harold scavò nei suoi ricordi .Non l’aveva mai udita prima. Prese in considerazione varie ipotesi : poteva gridare, girarsi di scatto e colpirlo ...oppure attendere e vedere come la situazione si evolveva. Fu il suo carceriere a decidere per lui. Senti una siringa ipospray nel collo. Gli aveva iniettato qualcosa. Riuscì solo a pensare che forse,se era fortunato, era solo un narcotico. Ma già mentre formulava questo pensiero la sua mente si annebbio e l’oscurità calò su di lui. Il suo aggressore afferrò il corpo inerte. Diede un segnale col suo comunicatore da polso e la luce li avvolse teletrasportandoli, probabilmente, su una navetta che attendeva in orbita alla terra.
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“Spock, c’è una tizia che ti cerca.”
Il vulcaniano era appena salito sul ponte .Si chiese cosa c’era che non andava. Dopo un anno di matrimonio aveva imparato a leggere le microespressioni del volto della sua illogica moglie ed ad associarle a determinati stati d’animo. Quello che vedeva ora era ira, ira funesta per la precisione. Che cosa aveva fatto per scatenarla? Fece una rapida analisi dei recenti avvenimenti. Non gli pareva di aver commesso gesti inconsulti , ed era certo di non aver dimenticato anniversari o ricorrenze.
”Quale tizia ?“ Chiese infine.
”Una certa Velma!” Sbottò Uhura.
Spock rimase per un attimo in silenzio. I vulcaniani non mentono, pensò ....abbelliscono la realtà.., aggiunse mentalment.Perchè è la cosa più logica da fare, proseguì sempre nella sua testa.
”E’ la segretaria di un ricercatore universitario con cui sto collaborando.”Spiegò infine.
Uhura lo trapassò con lo sguardo .Ci aveva creduto? Difficile dirlo , la conoscenza della natura umana ,che Spock aveva maturato, non si spingeva a tanto.”Passamela nel mio ufficio.” Aggiunse infilandosi nel turbo ascensore. Fortunatamente il suo ufficio era sul ponte 6 lontano dalla curiosità di Uhura. Non è che volesse nasconderle ciò che stava facendo , ma finchè non aveva un quadro un pò più chiaro della situazione preferiva tenere il tutto per se. La rivelazione era stata troppo sconvolgente e non voleva che sua moglie gli dicesse che aveva bisogno di supporto psicologico per affrontarla. Specie se questo sarebbe dovuto provenire dal dottore di bordo , McCoy!