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Autore: Loop    03/03/2009    1 recensioni
Qualche volta ci si sveglia senza fiato, qualche volta è la notte ad accelerare il battito del cuore. Perché gli incubi sono vecchi amici che tornano spesso al nostro capezzale. E forse non bisogna averne paura, forse, bisogna solo lasciarsi sprofondare.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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poesia
Non mi è mai piaciuto scrivere cose tristi.
Però stasera non riuscivo a dormire.
Mi sono sentita nel panico più assoluto, e non sapevo che fare.
Così ho scritto una poesia.
Nata nella paura, questa composizione è un piccolo incubo sciolto.
E, se ignorate questo breve commento, mi fate contenta.
Soprattutto, non è mia intenzione mettere l'angoscia a qualcun'altro.
Quindi, abbiate pazienza.
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Composizione lenta



Scende la notte, lenta, pesante,
ha gli occhi inqueti,
e mi guarda nel buio.
Poi si avvicina, tende il braccio,
mi afferra la gola, e stringe;
prima il cuore accelera,
poi sento l'aria mancare,
e nel rigirarmi fra le lenzuola,
il letto diventa un mare
liquido e pastoso
e sento i demoni che,
odorando il mio sangue nell'aria,
mi tirano verso il basso
dove non troverò salvezza.
Solo una cosa vorrei ancora:
camelie rosse
lungo la scia dorata
del mio cuore che scappò.
  
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