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Autore: HeyCass    07/12/2015    2 recensioni
Quando la tempesta arriva,travolge ogni cosa.
Dalla storia:
Quando Yui aprì gli occhi ,al posto della creatura trovò davanti a se una figura vestita di nero.
"E ..tu chi diavolo sei?" Fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare.
"E' davvero la prima cosa che ti viene in mente?” Chiese la voce,ma Yui continuò a guardare la figura incredula.
“Be sappi solo che sono quello che ti sta salvando la vita ,mi ringrazierai dopo" rispose la persona davanti a se, poi con quella che sembrava un'enorme spadone, talmente grande che Yui fu certa potesse essere più grande persino del suo stesso proprietario, colpì il mostro, allontanandolo.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio, Sosuke Aizen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"I will go, wherever you will go"

The Calling



 

 

Quando Yui riaprì gli occhi, si trovò distesa sul letto della camera dall'albergo. Si guardò attorno assonnata e cercò di mettersi a sedere, ancora un poco stordita. 
"Yui, stai bene?" Disse d'improvviso, una voce al suo fianco. La ragazza mise a fuoco e infine vide le facce dei suoi amici che, preoccupati, la osservavano.
" Cosa è successo? Che avete tutti? Certo che sto bene!" Disse quella, guardandoli perplessa. Inoe di tutta risposta, si lanciò verso di lei abbracciandola e stringendola forte.
"Ci hai fatto preoccupare" affermò quella, felice.
"Potete dirmi, che diavolo è successo?" Chiese verse tutti. Rukia, avanzò un poco verso il letto.
“L'hollow ti ha colpito all'improvviso, hai sbattuto la testa contro un albero e infine sei svenuta” spiegò, seria.
“ Ho cercato di curarti, mai hai perso molto sangue, perciò ti sei svegliata solo ora” continuò Inoe, staccandosi un poco dall'abbraccio.
"Che intendi per solo ora?" Chiese Yui, guardandola confusa.
"Hai dormito per quasi tutto il giorno!" Rispose Ishida, seduto dalla parte opposta della stanza. La ragazza sgranò gli occhi e guardò verso ognuno di loro, pensierosa, infine sorrise un poco.
"Ora sto bene, non dovete preoccuparvi, davvero!” Disse quella, cercando di uscire dal letto.
“Smettetela di fare quella facce!” Li riprese, tentando di risollevare gli animi preoccupati. I ragazzi si guardarono un momento, ancora con apprensione, dopo di che sorrisero, tirando un sospiro di sollievo.
“Eravamo davvero preoccupati" spiegò Rukia, grattandosi un poco la testa.
"Mi dispiace, davvero..." Disse Yui, rivolgendosi a tutti e i ragazzi, gli sorrisero felici.
"Ehi ma, dov'è Ichigo?" Chiese d'improvviso la ragazza, accorgendosi della sua assenza.
"È fuori! Ha detto che aveva bisogno di prendere una boccata d'aria" rispose Sado. Yui lo guardò un attimo, poi decise di rimettersi in piedi; dopo un momento di capogiro, si stiracchio indolenzita.
"Yui dovresti rimanere a letto!" L'ammonì Rukia.
"Ma sto bene, non preoccupatevi. Andrò a cercare quella testa arancione, per dirgli che va tutto bene” rispose, precipitandosi sulla porta.
“Yui aspett..” Cercò di dire Inoe, ma la ragazza uscì prima che potesse finire la frase e rapida si mise a cercare il ragazzo, per l'intero piano, senza riuscire a trovarlo. Sconsolata si fermò in mezzo al corridoio, appoggiandosi al muro pensierosa; non aveva idea di dove potesse essere, ma voleva trovarlo il più in fretta possibile, pensò distratta. Infine gli venne in mente l'unico posto in cui avrebbe potuto trovarlo e rapida, corse fino ad arrivare alla terrazza dell'hotel, trovandolo appoggiato alla ringhiera.
Il vento soffiò facendola rabbrividire, si strinse nelle spalle e si incamminò verso Ichigo, che ignaro, osservava pensieroso la città.
"Ti prenderai un malanno, se continui a stare qui fuori" disse una volta al suo affianco. Ichigo sussultò e si voltò rapido di lato, trovando il viso della ragazza; spalancò gli occhi nel vederla, dopo di che, senza dire nulla, sorrise verso di lei.
"Sei tu quella che si prenderà un malanno. Cosa ci fai qui? Dovresti stare a letto!" La riprese il ragazzo. Yui sorrise un poco, infine si appoggiò alla ringhiera come lui.
"Perché sei qui? " Chiese quella, guardandolo di sottecchi.
"Niente di particolare" Rispose, mentre osservava la città di Osaka estendersi sotto i suoi occhi.
"Yui, va tutto bene?" Chiese poi guardandola leggermente. La ragazza si voltò completamente, incontrando i suoi occhi preoccupati.
"Ho solo un leggero mal di testa, ma si va tutto bene” rispose lei, sorridendo. Ichigo la osservò, si staccò leggermente dalla ringhiera e si voltò fino a stare completamente difronte a lei. Yui l'osservò perplessa; il ragazzo la prese e con forza se la portò al petto, abbracciandola forte.
“Dannazione a te, mi hai fatto spaventare a morte” confessò il ragazzo, mentre la stringeva a se. La ragazza rimase un poco stupita, da quell'improvviso gesto, poi l'abbracciò, affondando il viso nel suo petto.
“Mi dispiace, non volevo farti preoccupare” disse lei, con il viso nascosto. Ichigo, gli accarezzò un poco i capelli, rincuorato di averla lì con se, sana e salva.
“Già, maledetta te e la tua impulsività” la riprese quello. Yui rise un poco, infine, sempre fra le sue braccia, alzò il viso verso di lui.
“Com'è andata ieri, avete qualche novità?" Chiese Yui. Il ragazzo abbassò un poco lo sguardo, incontrando i suoi occhi, annuì.
“Ci sono alcune cose che devi sapere” ammise serio. Yui l'osservò confusa, poi il ragazzo si mise a raccontare ogni cosa.

Ariko era il nome della giovane corvina con il vestito bianco, che portava con se una storia triste e straziante: a detta sua, non riusciva a ricordare molto di quello che gli era capitato, solo alcune cose importanti, che gli erano rimaste impresse nella mente. Sapeva di essere morta nei pressi di Osaka, ne avevo preso coscienza con il tempo, anche se non ricordava il momento in cui era successo, ne sapeva dire da quanto; l'unica cosa che ricordava era l'uomo con cui era morta e cioè il suo fidanzato, Matsu. L'aveva cercato per tanto tempo, per tutta la città di Osaka, senza riuscire a trovarlo e sconsolata e sola, aveva deciso di recarsi nell'unico punto in cui era solita incontrare il suo uomo: ai giardini del tempio, sui gradini, al tramonto. Così lei aveva aspettato, raggiungendo quel luogo ogni sera, cantando la loro canzone e attendendo l'arrivo del suo Matsu, speranzosa. Ma Matsu, non era mai giunto.
Un giorno, d'improvviso, il mostro era comparso e le cose si erano complicate. Non riusciva a capire il perché, ma il mostro la perseguitava e la tormentava senza dargli tregua, è l'unica cosa che lei poteva fare, ogni volta, era scappare, lontano, senza mai farsi prendere. Nonostante la paura di quel mostro, Ariko, non aveva mai smesso di andare ai giardini, di aspettare e di cantare, covando dentro al cuore la speranza che prima o poi lui, sarebbe arrivato. L'aveva creduto così fortemente da perdersi completamente in quel circolo vizioso di attesa e paura, nella speranza di trovare il suo unico amore.
Yui aveva riflettuto molto su quella storia, aveva sentito il cuore fargli male nel petto, nel sentire quelle parole. Non riusciva a pensare quanto sola potesse sentirsi Ariko, che ogni giorno aspettava che Matsu tornasse, ma la cosa che la rendeva ancora più triste era la consapevolezza che forse Matsu, non sarebbe mai tornato. Lo pensò, con amarezza.
In seguito, dopo aver parlato con gli altri, decisero il loro piano d'azione.



Yui alzò lo sguardo, nascosta tra i cespugli del giardino; ormai era sera e tutti loro erano nascosti in attesa che il sole tramontasse. 
Sado ed Inoe erano seduti poco lontano da lei; Ishida se ne stava appoggiato a un albero, pensieroso; Rukia, maneggiava con il suo cellulare cerca hollow. Lei, si trovava seduta per terra, immersa nei suoi pensieri.
Distrattamente alzò il viso, incontrando la figura di Ichigo, in piedi poco distante da lei. Lo scrutò a lungo e per un istante, la sua mente, pensò ad Ariko, ai suoi sentimenti, ma soprattutto alla possibilità di travarsi al posto della giovane corvina; in quell'attimo, sentì una paura immensa invadergli il cuore. Il pensiero di perdere una persona importante, una persona come Ichigo, gli fece venire i brividi più di quanto potesse pensare. Si domandò quanto dolore potesse provare Ariko, nell'attendere l'uomo che amava, senza mai vederlo arrivare. Strinse gli occhi, cercando di scacciare quell'inquietudine dal cuore, ripetendosi che Ichigo, non se ne sarebbe andato: lui sarebbe rimasto lì. 
"Se vedete il mostro, vi prego di non ucciderlo" Disse Ishida, sistemandosi gli occhiali. Tutti si voltarono verso di lui.
"Per quale motivo?" Chiese Ichigo, confuso.
"Perché se la mia teoria è corretta, so chi è quel mostro!" Rispose il ragazzo serio, tutti lo guardarono interrogativi.
Ariko comparve, bella come sempre nel suo vestito bianco, si camminò leggiadra sedendosi sui gradini, mentre con il viso rivolto al tramonto, iniziò a cantare.
"Credete che verrà anche oggi?" Chiese Inoe, rivolta al resto dei ragazzi.
"Io credo di si" rispose Yui, guardandola. Inoe deglutì un poco spaventata e infine, si ammutolì, lasciando che la canzone di Ariko si diffondesse nell'aria.
Il sole tramontò, ancora una volta all'orizzonte e la notte calò, mentre la voce di Ariko si affievolì nell'aria; ognuno di loro rimase nascosto, trattenendo il respiro, con un misto di agitazione e inquietudine nel cuore, attendendo il momento in cui quel mostro sarebbe tornato.
Aspettarono a lungo, fino a notte inoltrata, ma il mostrò non arrivò.
Ariko si alzò, scese i gradini e guardò verso i cespugli, dove sapeva di trovare nascosti i ragazzi, poi si voltò e iniziò a camminare verso l'oscurità, ancora una volta triste e sconsolata.
"Dannazione" disse Ichigo, scocciato, mentre lanciava uno sguardo al resto del gruppo. Il loro piano era appena sfumato, pensarono tutti.
"Ari-ko" sussurrò una voce nell'oscurità. Tutti si immobilizzarono, la ragazza dai capelli corvini si voltò a cercare quella voce, che nel buio l'aveva chiamata. Guardò la foresta scura con stupore, per poi distendere il viso in un espressione di pura felicità.
"Mastu- chan" urlò al buio speranzosa, ma nessuno comparve dall'oscurità della foresta, solo l'eco di un ruggito che investì qualsiasi cosa; qualche secondo dopo, comparve spaventoso, il terribile mostro.
"Eccolo, andiamo!" Urlò Ichigo uscendo allo scoperto. Yui lo seguì con la katana fra le mani, si precipitò davanti alla ragazza.
"Ariko, stai il più lontano possibile" sussurrò Yui, mentre Ichigo prendeva posto al suo fianco ed Ishida si posizionava poco distante da loro.
"Questa volta, sta attenta" disse il ragazzo.
"Non ti preoccupare, questa volta non mi lascerò battere" rispose quella, mettendosi in posizione d'attacco. Ichigo sorrise un poco, poi afferrò zangestu alle sue spalle e fece lo stesso.
La ragazza fece un balzo e si precipitò subito verso il mostro, attaccando; Ichigo la seguì, mentre Ishida se ne stava poco più indietro e lanciava qualche freccia occasionale.
I due ragazzi giocarono di squadra e mentre uno lo distraeva, l'altro andò ad attaccarlo, ferendolo in pieno petto. Il mostro si lamentò per il dolore, barcollò per un momento e tornò subito all'attacco. Ichigo lo colpì, questa volta ferendolo alla schiena, quello crollò a terra dolorante; i due ragazzi si fermarono e si lanciarono un'occhiata, preoccupata.
"Ari-ko" chiamò il mostro, con una voce che mise i brividi a tutti i presenti e che fece pietrificare chiunque. La corvina si destò, spalancando gli occhi, mentre i presenti assistevano a qualcosa d'indescrivibile.
"Ari-ko" disse ancora la voce, disperata.
"Come avevo previsto!" Affermò Ishida, raggiungendo i due ragazzi.
"Cosa.. cosa vuoi dire?" Chiese Ichigo, senza capire.
"È lui!" Disse improvvisamente Yui, realizzando. I due la guardarono.
"È lui non è vero? Il mostro è Matsu!” Disse Yui, incredula. Ishida annuì.
"Ma come... Com'è possibile che si sia trasformato in questo? Non sembra lontanamente un hollow! Che diavolo è?" Commentò confuso Ichigo.
"Lo so, qualcosa deve essere andato storto" spiegò il quincy.
“È più di qualcosa, sembra quasi che si stesse per trasformare in altro” commentò la ragazza, inquietata.
"Ari-ko" chiamò ancora, la voce.
"Matsu" pronunciò la corvina incredula, mentre osservava il mostro davanti a se; la creatura si riprese da quel momento di disperazione e con forza, si precipitò verso di loro, quasi accecato dalla rabbia. I due shinigami si spostarono, schivando il colpo e andarono all'attacco, ferendolo ulteriormente.
"Matsu" chiamò ancora la ragazza  incredula, mentre gli occhi bruciavano per le lacrime e il cuore piangeva. Il mostro tentò ancora una volta di alzarsi.
"Dobbiamo fare qualcosa!" Commentò Ichigo, in posizione.
"Se continua così, ci porterà a doverlo uccidere!" Disse Yui, parando l'ennesimo colpo.
"No fermatevi, vi prego non gli fate altro male! Per favore" pianse Ariko alle loro spalle, poi crollò sulle ginocchia, disperata.
"Matsu! Matsu sei tu? Ti prego, dimmi che sei tu?" Chiamò in lacrime. La creatura tentò di alzarsi e barcollante, cercò di camminare verso di lei.
"A-ri-ko" chiamò ancora, in un lamento straziante. I ragazzi lo guardarono, esitanti.
"Cosa facciamo? Potrebbe fargli del male!" Disse Ichigo avanzando verso l'hollow, con preoccupazione.
"E se non volesse?" Disse d'improvviso Yui. Ishida la guardò un poco.
"È un hollow o almeno sembra in parte. Nonostante si ricordi di lei, non potrà combattere la parte hollow ancora per molto. La sua stabilità è altalenante, se noti ci sono volte in cui è lucido, altre in cui perde le staffe. L'attaccherà prima o poi" spiegò Ishida, serio. Yui guardò verso il mostro, che crollò sulle gambe proprio davanti alla donna. La donna e l'hollow si guardarono, la creatura alzò una mano e fece per portarla sul viso della donna, ma si bloccò: improvvisamente ruggì e con forza tentò di colpirla.
"Merda" disse Yui, scattando con una velocità spaventosa e fermando il colpo diretto alla ragazza, che cadde all'indietro spaventata.
"Matsu" chiamò disperata, in lacrime.
"Non è più lui, Ariko! Mi dispiace. Dobbiamo, dobbiamo ucciderlo o ti farà del male. Ti prego devi capire!" Cercò di spiegare Yui, allontanando il mostro con un colpo.
"Ma lui.." Tentò di dire la corvina.
" Non è più lui! Non è il Matsu che conosci!" Spiegò Ichigo.
"Ti ucciderà e non si fermerà finché non l'avrà fatto!" Continuò Ishida, mentre il mostro si rialzava. Yui l'osservò con cura, così tremendamente vicina; il cuore gli si fermò nel petto per un solo secondo. In quel viso dilaniato, completamente irriconoscibile e quasi coperto da una maschera, io vi riconobbe dei leggeri tratti umani, ma sopratutto, incontrò un occhio azzurro, triste e disperato che la osservava. Fu quello il momento in cui si rese conto di avere Mastu davanti e si rese conto della sofferenza che stava provando, sentì una fitta al cuore: come avrebbe potuto aiutarlo? Come avrebbe potuto farlo senza ucciderlo? Pensò disperata. 

Poi, fu qualcosa di rapido e veloce, il mostro fece per attaccarla con violenza, Yui spalancò gli occhi, mentre un'idea balenò alla mente: c'era una possibilità di fermarlo. Non era sicura potesse realmente funzionare, ma in quel momento era l'unica carta che avrebbe potuto giocare. Si alzò e si precipitò verso il mostro, senza pensarci oltre.
“Yui, cosa fai?" Chiese Ichigo, osservandola perplesso.
"Ho un piano!" Rispose quella, incamminandosi verso la creatura.
"Quale?" Chiese Ishida, tendendo l'arco.
"Non so se funzionerà, ma non mi importa! Ci devo provare a qualunque costo!" Disse con forza, avanzando. Il mostro la guardò e gli andò incontro tentando di colpirla. Yui schivò con agilità, fino a quando non fu vicinissima a lui, vide la sua zampa andargli contro, non si spostò. La creatura la colpì, incastrando i suoi lunghi artigli nella sua spalla, Yui urlò dal dolore, mentre sentiva gli artigli penetrare nella pelle.
"Yui!" Urlò Ichigo, andandogli incontro preoccupato.
"Aspetta!" Gli urlò la ragazza a denti stretti, trattenendo il dolore; afferrò il braccio del mostro, bloccandolo in quella posizione. La creatura cercò di divincolarsi da quella presa, mentre la ragazza gemeva dal dolore e cercava di resistere il più possibile, mantenendo la presa.
“Dannazione Yui!” Urlò ancora il ragazzo dai capelli arancioni, preoccupato.
"Sta fermo!" Urlò Yui, verso il ragazzo che gli correva incontro; gemette con forza. 
Voltò la sua katana, puntando verso se stessa la lama e verso il mostro l'impugnatura.
"Che cosa fai? Yui è pericoloso, fermati!" Urlò Ichigo, mentre correva verso di lei.
“Lasciami fare!” Rispose la ragazza, mentre con una mossa rapida lo colpì sulla fronte con l'impugnatura.
Ci fu un attimo di assoluto silenzio, tutto si fermò improvvisamente attorno a loro. In seguito una luce scoppiò espandendosi attorno e accecando tutti i presenti. Yui sentì  il dolore sparire e il braccio liberarsi dagli artigli.
Il mostro ruggì con forza, avvolto completamente dalla luce e lentamente i ruggiti, sfumarono lasciando spazio a delle urla umane. Infine la luce scomparve completamente e una persona ricadde al suolo, incosciente. 
Nessuno osò pronunciar parole, rimasero in silenzio a osservare la persone che giaceva a terra, immobile.
Yui lo scrutò per un po, incredula e stupita, poi quello si mosse e ancora frastornato si alzò, mettendosi a sedere. Quando Yui incontrò il suo viso, sorrise felice.
"Tu devi essere Matsu, non è vero?" Chiese la ragazza, davanti al viso stupito di un giovane ragazzo, ancora spaesato.
"Matsu" Chiamò una voce più in là. Il ragazzo alzò il viso e incontrò gli occhi scuri della ragazza corvina, la guardò con stupore, trattenendo a stento le lacrime.
“Ariko” chiamò quello, felice. Dopo di che si alzò barcollante e si incamminò verso la ragazza dai capelli corvini, stringendola in un abbracciò carico di amore e felicità.
"Ti ho cercato ovunque, Ariko, in ogni angolo della città e prima di trovarti è successo qualcosa! Loro mi hanno trasformato cosi. Ho continuato a cercarti comunque e ti ho trovato, ma tu non mi riconoscevi ed io.. io volevo ucciderti. Mi dispiace, Ariko! Perdonami!" Spiegò il ragazzo in lacrime, affondando il viso fra i capelli scuri della ragazza. La corvina lo strinse più forte, anche lei in lacrime.
"Ti ho aspettato a lungo, ti ho aspettato qui, al tramonto! Ho cantato la nostra canzone e ho aspettato. Avevo cosi tanta paura, ma io sapevo che saresti tornato, me l'avevi promesso. Avevi promesso che non mi avresti lasciato!" Continuò quella, ormai felice.
"Mi dispiace Ariko. Mi dispiace!” Si scusò Matsu, fra le sue braccia.

I presenti non poterono che tacere, davanti a quella scena: un lieto fine, inaspettato.
Yui guardò la scena con un sorriso sulle labbra, mentre con una mano  premeva sulla ferita grondante di sangue. Delle lacrime scivolarono sul viso, per la felicità; mai aveva assistito a qualcosa del genere, sentiva il cuore pieno di gioia per quei due ragazzi e dopo essersi lasciata trasportare da quel momento, rapida asciugò il volto, cercando di nascondere quell'attimo di debolezza.
Prima che potesse alzarare il viso, sentì delle braccia avvolgerla da dietro e stringerla.
“Non farlo mai più. Dannazione, non osare mai più metterti in un pericolo del genere” sussurrò con forza, Ichigo nel suo orecchio. Lei sorrise un poco.
“Mi dispiace, so che era pericoloso, ma era l'unica cosa a cui ho pensato” spiegò lei, dolcemente. Lui la strinse ancora di più.
“Sei la solita. Mi farai morire dalla preoccupazione, se continuerai così” rispose lui, addolcendosi.
Yui sorrise nel sentire quelle parole, si voltò un poco verso di lui, sfiorando il suo viso con il naso.
“Scusami, cercherò di non farti più preoccupare, Kurosaki” scherzò un poco lei. Ichigo sbuffò sonoramente, infine la lasciò andare, sedendosi vicino e osservando la sua ferita, con apprensione, mentre poco distante da loro, i due fantasmi si abbracciavano finalmente insieme: l'attesa per Ariko era ormai giunta al termine.

I ragazzi attesero il passare della notte, lasciando che i due ragazzi rimanessero insieme ancora un po. Inoe curò completamente le ferite di Yui, nell'attesa che l'alba sorgesse.
"Grazie Inoe, ti sono debitrice" disse Yui, tornando come nuova e toccandosi il braccio, soddisfatta.
"Figurati, non mi devi niente" rispose quella sorridendo; la castana sorrise di rimando e si alzò, stiracchiandosi un poco. Fece qualche passo per raggiungere i ragazzi che, poco lontano, chiacchieravano spensierati, ma d'improvviso si bloccò. Un brivido percorse la sua schiena, mentre la sensazione di essere osservata con insistenza la invadeva. Si voltò di scattò scrutandosi attorno, cercando il responsabile di quella terribile sensazione, ma non vi trovò nessuno. Un rumore la destò, la ragazza si voltò verso la foresta buia; sentiva che c'era qualcosa fra i cespugli nell'oscurità. Incuriosita, si mise a camminare verso di essa, allontanandosi dal gruppo ed entrando in un pezzo di foresta scura.
Un'altro fruscio,
Yui si fece più tesa, iniziando a inquietarsi.
“Ehilà, c'è nessuno?” Chiese verso il buio, ma non ci fu risposta. La sensazione si fece più acuta.
“Lo so che ci sei, fatti vedere!” Disse con forza la ragazza, avanzando. Mentre si incamminava, il sole iniziò a sorgere in lontananza e il cielo diventò sempre più chiaro. Il buio iniziò a sfumare e l'oscurità si rese visibile; fu quello il momento in cui Yui, scorse una figura vestita di bianco in lontananza. Il cuore si fermò nel petto per un secondo, consapevole che quella che aveva sempre sentito, non era solo una sensazione, qualcuno la osservava per davvero.
“Chi sei?” Chiese avanzando. La figura non si mosse, rimase immobile dov'era, mentre la luce iniziava a definirne meglio i contorni.
“Ehi tu, chi diavolo sei? Rispondi!” Insistette ancora la ragazza. La figura, si mosse impercettibilmente e alzò il viso; Yui spalancò gli occhi, mentre due iridi color del ghiaccio la osservavano nel buio.
“Ferma dove sei” disse profonda e scura, la voce. La ragazza si bloccò sul posto, pietrificandosi.
“Chi sei?” Chiese quella, guardando verso la figura.
“Non è importante” disse la voce.
“Ti sbagli lo è! Rispondi!” Continuò dura.
“Sta attenta, Yui Asai” disse la voce, tetra. 
“Come fai a conoscere il mio nome?” Chiese stupita.
“Noi sappiamo molte cose..” Confessò enigmatica la figura. L'alba avanzò ancora, illuminando ancora di più la foresta; i due occhi azzurri, vennero accompagnati dal viso di un'uomo: barba incolta, capelli lunghi. Yui spalancò gli occhi nel vederlo.
“Voi chi?” Chiese ancora incredula.
“Vivi la tua vita fin che puoi Yui Asai, il tempo sta per scadere” disse scuro quello.
“Yui, dove sei?” Urlò una voce alle sue spalle. L'uomo incastrò lo sguardo sul suo, per una frazione di secondo, poi sparì completamente. Yui fece per muoversi nella sua direzione.
“Ehi, che ci fai qui?” Chiese la voce di Rukia alle sue spalle. La ragazza si voltò di scatto, ancora un poco spaventata.
“Va tutto bene?” La scrutò confusa, la corvina. Yui annuì, cercando di riprendersi e senza dire una parola, raggiunse la ragazza e insieme si allontanarono.
Yui dovette nascondere il tremore delle mani, mentre le sue viscere si contorcevano dalla paura; le parole di quell'uomo l'avevano profondamente spaventata.

“È ora di andare ragazzi” disse Ichigo, rivolto ai due fidanzati. Quelli si lanciarono uno sguardo, poi annuirono sicuri.
"Noi, noi volevamo ringraziarvi" disse Matsu, osservando tutti i presenti, grato.
"Senza di voi non ci saremo mai ritrovati. Grazie mille" disse la ragazza, facendo un piccolo inchino. Tutti sorriso felici.
"Non c'è di che!"Rispose Ichigo un poco imbarazzato, grattandosi la testa.
"È l'ora" disse Rukia. Ichigo annuì, poi guardò Yui.
"Tocca a te! Infondo è solo grazia a te se sono insieme!" Disse il ragazzo, spostandosi di lato. La ragazza sorrise, dopo di che presa No Arashi, la voltò tenendola per l'impugnatura.
"Grazie di tutto" dissero i due ragazzi, Yui sorrise.
"Buon viaggio" disse la ragazza, dopo di che li colpì sulla fronte, con l'impugnatura della katana. I due ragazzi iniziarono a svanire lentamente e come due piccole luci, si levarono verso il cielo e sparirono completamente, mentre il sole spuntava all'orizzonte, annunciando la nascita di un nuovo giorno.
Yui rimase con il viso puntato verso l'alto, riflettendo su ciò che era appena accaduto, felice.
Il giardino si illuminò completamente, una folata di vento spostò alcuni rami e leggero, un fiore di ciliegio scivolò giù, posandosi delicatamente a terra.
Mai più fra quei giardini si sarebbe udita la meravigliosa melodia, la ragazza dai cappelli corvini aveva finalmente raggiunto la pace, è ciò era l'unica cosa che contava.

"Forse è meglio tornare" disse Ishida. Tutti annuirono e insieme si incamminarono verso l'uscita del tempio, con il cuore un poco più leggero.
"Immaginate il casino che farà la prof se non ci trova?" Commentò Yui, d'improvviso. Tutti risero.
"Ci manderanno dal preside per questo. Un altra volta" disse Inoe, divertita.
"Ci sbatteranno fuori dalla scuola" La seguì Sado.
"Io ho un asso nella manica!" Disse Rukia, con sicurezza.
"Le tue recite non avranno nessun effetto, se le fai troppo spesso" la riprese Ichigo,
"Questo lo dici tu!" Rispose la shinigami, incrociando le braccia.
"E poi sei davvero poco credib..." Cercò di dire il ragazzo, ma Rukia lo zittì prima che potesse continuare, tirandogli una gomitata al fianco; tutti risero.
Yui rise con loro, poi si bloccò un momento, voltandosi a guardare il grande tempio alle sue spalle, con fare pensieroso.
"Guarda che se non ti sbrighi rimarrai qui" la riprese Ichigo, alle sue spalle. Yui non si voltò, rimase a fissare il tempio.
Il ragazzo la osservò confuso, poi la raggiunse mettendosi al suo fianco.
“Qualcosa non va?” Chiese, preoccupato.
"Promettimi una cosa!" Disse Yui, d'improvviso.
"Cosa?" Chiese il ragazzo, confuso.
"Se mai dovessi perdermi, se non dovessi ritrovare la strada per tornare o se sarò lontana, per chissà quale motivo: mi aspetterai?" Chiese, voltandosi leggermente verso di lui. Ichigo la scrutò serio, studiando i suoi lineamenti preoccupati. Sorrise un poco, si voltò e infine fece per andare via. Yui l'osservò, incamminarsi.
"Ehi ma dove vai, non mi hai risposto!" Lo riprese la ragazza, seguendolo.
"Ovvio, perché non c'è bisogno" rispose il ragazzo, bloccandosi. Yui si fermò rimanendo alle sue spalle.
"Non importa dove andrai, se ti perderai o andrai troppo lontano: io ti inseguirò e ti riporterò indietro! In un certo senso non posso dirti che ti aspetterò, perché ovunque tu andrai, io verrò a riprenderti!" Disse Ichigo, voltandosi a guardarla. Infine si girò e riprese a camminare, con tranquillità.
Yui rimase ferma, mentre un sorriso si dipinse sul viso e il cuore nel petto, prese a battere più veloce. Non era certa di essere al sicuro, non dopo quello che aveva visto, non dopo le parole di quell'uomo, ma di una cosa era certa: finché Ichigo sarebbe stato al suo fianco, allora tutto sarebbe andato bene. 
"Aspettami, brutta testa arancione!" Urlò rincorrendolo, sotto un sole primaverile che si svegliava, annunciando l'inizio di un nuovo giorno nella città di Osaka.















Salve.

So di essere un poco in ritardo ma questa volta è stato qualcosa di voluto.
Ho passato questi giorni a pensare e ripensare a questa cosa e alla fine, sono giunta a una conclusione.
So che ho una particolare, quanto assidua frequenza a commettere errori da far accapponare la pelle a chiunque, (persino a un cinese appena arrivato in Italia e che non è capace di capire la lingua) per questo mi scuso profondamente. Il capitolo scorso, ho davvero fatto un errore di quelli che ti portano al suicidio istantaneo nel momento stesso in cui lo leggi, talmente brutto da far rivoltare chiunque e di questo, non posso che scusarmi ancora.

Sono davvero mortificata, per avervi propinato qualcosa di terribile, ma sopratutto, capirei l'improvvisa decisione di mandare al diavolo la storia e mandarmi sotto casa i cecchini per farmi fuori, dando così sollievo alla povera, quanto maltrattata lingua italiana.

A me piace molto scrivere, ma la verità è che non ne sono capace e per quanto cerchi di migliorarmi, non credo che sia qualcosa che io possa aggiustare da un giorno all'altro, quindi vi dichiaro ufficialmente che: se gli errori continueranno e saranno così terribili, smetterò di pubblicare la storia.
Ovviamente una storia non è data solo da una buona trama, ma anche dal modo corretto con cui essa viene scritta e la mia, manca davvero troppo in questo e sinceramente, preferisco smettere la sua pubblicazione, piuttosto che continuare a fare figuracce.
Mi dispiace davvero, la storia l'ho praticamente finita di scrivere, ma se manca della cosa più importante, cioè una buona stesura, trovo sinceramente inutile la sua esistenza e pubblicazione.
Non so ancora quando, vi avviserò per tempo, nel caso.
Grazie a coloro che nonostante tutto leggono e seguono la storia e a coloro che la commentano. 

Siete stati fin troppo gentili e pazienti con me.

Bene, dopo il lungo testamento è meglio se vada.
Un saluto.

Cass.

 

  
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