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Autore: Nyr    07/12/2015    6 recensioni
STORIA INTERATTIVA - ISCRIZIONI CHIUSE
Questa storia è ambientata al Campo Mezzosangue, dove i Sette della Profezia e qualche altro personaggio dovranno cimentarsi in una nuova esperienza: Insegnare. Dopo la guerra infatti, Chirone li ha eletti Maestri. Ce la faranno i nostri eroi?
La storia raccontata da Rick Riordan subirà variazioni (leggere) per adattarsi meglio alla trama.
IL RATING POTREBBE CAMBIARE IN CORSO D'OPERA.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: I sette della Profezia, Nico di Angelo, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO II

Vi prego di guardare lo spazio autrice,
vi sono le ultime informazioni
per la storia interattiva, la
lista OC scelti e altro.

– Di Angelo! Jones! Si può sapere cosa state facendo per l’amor del cielo? – Nico si staccò dalla presa del ragazzo con un colpo secco, voltandosi di scatto verso la voce che li aveva colti sul fatto. Alexander, al contrario, si alzò con tutta calma, spolverandosi i pantaloni dal terriccio.
– Izzy, si può sapere cosa vuoi? Stavo risolvendo un problema di vitale importanza. – si rivolse alla nuova arrivata con un sorrisetto sulle labbra piene.
– Non me ne frega proprio nulla dei vostri “problemi”, non potete mettervi a scopare in mezzo all’arena! – lo fulminò lei, incrociando le braccia al petto e guardandoli con un cipiglio severo. Nico passò lo sguardo dall’uno all’altra, sconvolto. – E tu Nico, smettila di guardarmi con quella faccia stralunata! Me lo potevo aspettare da questo decerebrato qua, ma da te proprio no! Mi hai delusa fratellino. – Si rivolse a lui Isabelle, guardandolo male.
– Hey, guarda che sono più grande di te. – Sbuffò il moro. – E poi ha fatto tutto lui, io non centro nulla! – Si difese il ragazzo, alzandosi in piedi a sua volta.
– Si come no, e la sega a chi la stava facendo Alexander eh? A me? – Sbottò lei.
– Guarda, sinceramente la vedrei piuttosto dura. – Si intromise Alec, guardandogli eloquentemente le parti intime.
– Oh, sta zitto tu! – lo fulminò la ragazza. – Comunque, sono venuta a cercarvi perché Gabe non si trova da nessuna parte, non è che sapete dove sia?
– Gabe? L’ultima volta che l’ho visto è stato ieri a cena, non aveva mica lezione da Will stamattina? – Chiese Nico, corrugando la fronte.
– In realtà avrebbe dovuto avercela, peccato che il Maestro è venuto da me un’oretta fa a chiedermi se stesse male perché non si era presentato a lezione.
– E così il caro buon vecchio Gabe ha balzato, eh? Non me lo sarei aspettato da uno come lui, non lo faceva da quando…beh da quando si incantava a sbavare dietro a Nico! – Sghignazzò il moro, lanciando un’occhiata al ragazzo accanto che lo fulminò con uno sguardo.
– Sta zitto, coglione. Piuttosto, hai controllato alla sua casa? – Chiese, rivolto ad Isabelle.
– Si, ho guardato non appena il Maestro mi ha detto che non si era present …
– Hey ragazzi, di che parlate? – Una voce allegra si inserì nella conversazione, interrompendo Isabelle a metà. A quella frase tre teste si voltarono di scatto verso il ragazzo castano che si stava avvicinando a loro.
– GABRIEL DAWSON DOVE CAVOLO ERI FINITO? – l’urlo della ragazza fece sobbalzare tutti e tre i ragazzi e Gabriel fece un passo indietro alzando le mani in senso di scuse.
– Oh eddai Izzy! Una lezione di assenza, che sarà mai...– disse il ragazzo con un lampo strano negli occhi castani, Isabelle notandolo decise di approfondire successivamente limitandosi a fulminarlo con un’occhiata, occhiata ricambiata dall’altro. La comunicazione muta tra i due fu interrotta dal figlio di Ade che si spolverò i pantaloni neri ancora sporchi di terra.
– Mi dispiace lasciarvi ragazzi, ma non tutti possono cazzeggiare a giornate sane, io ho lezione. – Disse, guardando i tre ragazzi davanti a lui.
– E con il problemino come sei messo, mh? – Chiese con un brillio divertito negli occhi Alexander. Nico non fece in tempo a far precipitare l’altro nel Tartaro che si intromise l’ultimo arrivato.
– Che problemino? – Chiese ingenuamente.
– L’er… - Alexander fu interrotto da un destro al braccio da parte dell’italiano.
– Nulla di cui tu debba preoccuparti. – Disse velocemente. – E vedi di non saltare le lezioni, per quanto siamo amici, sono pur sempre un Maestro, e se dico a Will che non avevi una motivazione valida ti fa saltare un braccio e, fidati, le tue manine fatate non basteranno a curarlo. – Dopodiché fece un cenno di saluto al gruppo e si voltò verso l’uscita dell’arena. Nel frattempo Gabriel aveva assunto le tonalità di un pomodoro e – S-si signore. – Disse deglutendo alle spalle di Nico, che sbuffò una risata.
 
* * *
 
– Quel cazzo di specchio te lo spezzo in due! – Sbraitò una voce, rivolta al ragazzo dai capelli avorio intento a guardare la propria immagine riflessa da uno specchio in oro e quarzo rosa.
– La vedo dura, sinceramente: è magico, non si può rompere, te l’ho detto almeno venti volte. – Disse quello senza degnare di un’occhiata l’altro che, ancora più furioso, si avvicinò a passo di marcia.
– Forse, signorino caro – Disse, strappando di mano lo specchio al più piccolo. – Se te lo butto nel Tartaro, magico o non magico, questo coso non lo vedi più! – Disse, alzandosi di un’ottava all’ultima sillaba, gli occhi verdi fiammeggianti. Quell’altro, sebbene più basso di statura, raddrizzò le spalle e sfoderò il suo miglior sguardo letale. – E menomale che tu dovresti essere quello maturo tra i due. – Sbuffò con aria di sufficienza.
Il più grande per tutta risposta mise mano alla spada e – Avanti, signor Queen, io sono il più maturo, io sono il tuo maestro, io ti dico di prendere la benedetta spada e difenderti. – Sibilò, mettendosi in posizione di guardia.
– Ma…
– Niente ma! O fai così o ti faccio spostare nella cabina di Hermes! – Al che Aaron strinse gli occhi in due fessure e prese la spada da allenamento. Subito il ragazzo dagli occhi verdi attaccò e Aaron parò a stento. L’altro continuò a incalzarlo mentre il figlio d’afrodite indietreggiava: la spada non era proprio la sua arma preferita. Stava per essere messo spalle al muro quando una lama non sua s’interpose tra la sua e quella dell’altro.
– Che succede qui? – Chiese la voce di un ragazzo biondo spuntato da chissà dove.
– Grace. – Sibilò il maestro. – Sai fare altro nella tua vita oltre rompere i coglioni? – Chiese, sferrando un altro attacco al quale il biondo rispose senza problemi.
– Jackson ormai dovresti saperlo che darti fastidio è il mio hobby preferito. – Disse quello con un sorrisetto, proseguendo lo scontro. Aaron poteva benissimo vedere che i colpi con cui Percy fino ad allora aveva attaccato lui erano dieci volte più deboli rispetto a quelli che si scambiavano i due adesso. – E poi, caro maestro, non potevo permetterti di farti cacciare da Chirone perché avevi ammazzato un tuo alunno, specialmente se quell’alunno è Aaron. – Disse con fare ovvio Grace.
Jackson alzò gli occhi al cielo e – Tu e la tua ossessione per i figli d’afrodite! – sbuffò, nascondendo un sorriso. Per tutta risposta Jason tirò un colpo che Percy a stento riuscì a parare.
– Che c’è Grace, siamo suscettibili all’argomento? – Disse, il riso ancora negli occhi.
– Oh, sta zitto Jackson, com’è che apri la bocca solo per dargli fiato? – Sospirò esasperato il biondo.
– Beh, almeno io la apro solo per dargli fiato e non per fare altro – E questa volta a ridere ci scoppiò davvero, mentre l’altro roteava gli occhi con fare rassegnato.
– Era pessima. – Sospirò un’altra volta e poi scoppiò a ridere pure lui, le loro spade si incrociarono un’ultima volta sprizzando scintille e poi si staccarono definitivamente. Percy si voltò verso il gruppo di ragazzi che li guardava a bocca aperta. – Okay gente, potete andare a pranzo e tu! – il moro si voltò verso Aaron. – La prossima volta vedi di portare rispetto al maestro o sto coso te lo butto seriamente al Tartaro. – Disse sfilandosi lo specchio dalla tasca posteriore dei pantaloni per poi lanciarlo al ragazzo che lo prese al volo. – Non ci sarà sempre questo Superman biondo qua a pararti il culo: la spada devi imparare ad usarla, non me ne fotte una sega dei tuoi anellini del cazzo. – Ammiccò ai braccialetti dorati che Aaron portava al polso, poi si girò verso il coetaneo. – Andiamo a mangiare? – Chiese rimettendo Vortice nuovamente formato penna in tasca.
– Inizia ad andare, ti raggiungo tra cinque minuti. – Disse, guardando di sottecchi il figlio di afrodite.
– Ah, ricevuto. – Si voltò, e una volta di spalle lanciò uno sguardo indietro – Vedi di usarla come sai tu, quella bocca. – Disse ridendo e schivando la scossa che gli lanciò il biondo. – Au revoir. – Jackson si voltò definitivamente e li lasciò soli.
– E’ un coglione. – Disse con fare di scuse rivolto ad Aaron. Quello per tutta risposta alzò le spalle e mise a posto lo specchio.
– Dimmi un po’ Jason, come va con Piper? Siete ancora in rotta? – Chiese avvicinandosi all’altro, che lo guardò un momento per poi scuotere la testa e lasciarsi cadere a terra spalle al muro e gambe piegate.
– Vuoi sapere l’ultima? – Domandò, guardandolo dal basso. – Oggi stavo andando a lezione quando mi si para davanti, mi fissa e dice: “Baciami.” Poi mi afferra e mi limon…- Non fece in tempo a finire la frase che quell’altro lo interrompe con la sua risata, che mantiene però un tono di freddezza. – E dimmi, i tuoi bei discorsi sul fatto che per quanto avesse insistito saresti stato categorico sul fatto di non tornarci insieme dove sono finiti, al Tartaro? – Chiese sarcastico, appoggiando una gamba al muro per sostenersi perché nossignore, Aaron Queen non si sarebbe mai sporcato sedendosi a terra per della semplice stanchezza.
– Ha usato la lingua ammaliatrice, genio. – Disse il biondo, fissandolo male. – E poi ci siamo solo baciati, mica rimessi insieme.
– E intanto scommetto che prima di far lezione sei dovuto andare alla Uno per farti una bella doccia ghiacciata. Oppure ha risolto direttamente lei il problema, mh? – Aaron roteò gli occhi e con una spinta di reni si staccò dal muro. – Io vado a mangiare, ho fame. – Il biondo spalancò gli occhi per un momento poi con uno scatto si alzò in piedi e si precipitò dall’altro afferrandolo per una spalla e voltandolo verso di se.
– Ma che cazzo stai dicendo? – Chiese, dopo averlo voltato. L’altro lo fulminò con lo sguardò e scostò in malo modo la mano dell’altro.
– Sto dicendo che sei un coglione incoerente, ecco cosa sto dicendo. – Sibilò, voltandosi un’altra volta.
– Ma che c’hai, le tue cose? – Chiese ironico l’altro, seguendolo. – Guarda che non ho avuto nessun problema, tra l’altro anche se fosse certamente non le avrei permesso di risolverlo anche se con quelle mani fa mag…Aaron? Che hai? – Chiese perplesso, quando l’altro si fermò di botto.
– Cosa c’è, mi chiedi? C’è che non capisci un cazzo Grace, proprio un cazzo! – E dopo aver sbottato, di spalle, si voltò verso il biondo, fissò gli occhi neri in quelli azzurri dell’altro, il nero diventò rosa e - Non seguirmi. – L’ordine fu sibilato con voce autoritaria, il rosa si fece più intenso e poi sparì di colpo.
Aaron guardò il romano ancora per un secondo, poi si voltò e se ne andò via mentre l’altro rimase imbambolato per qualche secondo ancora, poi si riscosse, guardò la figura di Aaron in lontananza, un lampo rosa ripercorse la sua memoria e si allontanò fischiettando verso il pasto.*
 


SPAZIO AUTRICE

* Potere che verrà spiegato a tempo debito.

Salve a tutti gente, non temete: sono tornata! Il capitolo era pronto già da un po’ ma il mio computer in sto periodo ha deciso di fare le bizze e quindi ho avuto diversi problemi con l’accensione.
Passando al capitolo: sono entrati in campo nuovi personaggi! *Coriandoli, stelle filanti, petali di rosa* Ma non sono finiti qua ehh già ne mancano ancora un po’! A questo proposito: chiudo le iscrizioni. Pensavo di tenerle aperte ancora ma rischio di incasinarmi con i troppo personaggi, così ho deciso che se proprio mi serve qualche riserva prenderò alcuni di quelli scartati perché si, mi dispiace perché erano veramente belli ma per problemi di trama ho dovuto eliminarne alcuni.
Se volete continuare a partecipare all’interattiva vi propongo come nella scorsa un gioco: ad ogni capitolo mi direte le coppie che preferite così modellerò la storia a seconda dei punteggi più alti. Vi chiedo cortesemente di non votare per forza il vostro OC con il personaggio che mi avete già scritto ma di leggere la storia e a seconda dei rapporti che vi sembrano più belli votare di conseguenza. Anche coloro che non hanno inviato/non ho accettato OC possono partecipare!
LISTA DEFINITIVA OC
- Aaron Queen
- Alexander Jones
- Angelica Valentine
- Annalyse Lloyd
- Barbara Gorgon
- Emily Bells
- Gabriel Dawson
- Honor Ash
- Isabelle Winchester
- Thalia Jhonson
- Wendy Harlett
L’ho già detto ma ripeto che non posso assicurare di utilizzare tutte le caratteristiche che mi avete fornito, qualcosa potrà risultare diverso, scusate. (soprattutto odia/ama)
Ora vi lascio davvero
- Nyr

 
  
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