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Autore: ludo22    08/12/2015    2 recensioni
La mia storia è ambientata subito dopo che Silas ha fatto la sua comparsa nel mondo dei vivi e Kol, nel presente di Caroline, nel nostro presente (oh santo cielo mi impiccio da sola e non avete ancora iniziato a leggere il capitolo) è già morto. Questa premessa mi è necessaria perché è proprio il minore dei fratelli Mikaelson il mio punto focale.
Bene, se non vi ho scoraggiato e volete proseguire nella lettura mi fa piacere, sennò pace, amore e fantasia.
Personaggi: Klaus\Caroline, Kol, Elijah, Rebekah Mikealson
Genere: Romantico, Avventura, Azione
Avvertimenti: Lemon, AU
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline\Klaus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In Time

 

Klaus rimase per qualche secondo fermo, dentro di lei. 
La sensazione di stare dentro al suo corpo era… Fantastica.
Era quasi come tornare umani… Con i super poteri dei vampiri!
Era come essersi liberato di tutti i demoni che aveva nascosto, troppo a lungo, nella sua anima. 
La bestia, il grande e cattivo lupo, il figlio illegittimo, il figlio deludente, erano lontano da lui, in quel momento.
Le baciò la punta del naso, prima di uscire delicatamente da lei e alzarsi dal letto. 
<< Dove vai? >> chiese Caroline, mezza addormentata. 
<< C'è una festa da mandare avanti qui sotto, tesoro. >> scherzò Klaus. << E non sta bene che sia solo Marcellus ad accogliere gli ospiti. >>
<< Posso venire con te? >>
L'uomo si girò. 
Era bellissima! 
Lo era sempre, ma con i capelli spettinati e il leggero rossore che le si propagava dalle guance fino al collo era… Divina. 
<< Certo, piccola! >> sorrise. 
La punizione per Antoine Guerrera avrebbe dovuto aspettare, ma non era poi così importante. 
Si rivestirono in silenzio. 
A Caroline il silenzio non era mai piaciuto. 
Le ricordava dei solitudinari pomeriggi passati a casa sua, quando era piccola, aspettando suo padre, che, però, non era mai tornato.
Klaus, invece, sembrava apprezzarlo. 
Siamo troppo diversi, siamo troppo diversi, siamo troppo diver…
Ma non voleva essere lei la prima a farglielo notare. 
Nonostante ciò, quando sbatté brevemente le palpebre, l'unica cosa che vide fu l'orizzonte e la luna che illuminava il volto di Klaus. 
Dannato quasi ibrido! 
Le era riuscito ad entrare anche nella testa! 
Non bastava sottopelle…
<< Sei sicuro che non abbiamo commesso un errore? >> chiese Caroline, prima di aprire la porta. 
La domanda della ragazza ferì i suoi sentimenti, ma decise di comportarsi come se niente fosse. 
<< Tu lo volevi, io lo volevo, non vedo che errore possa essere. >> commentò, un po' più freddamente di quanto avrebbe voluto, alzando le spalle e uscendo dalla camera da letto. 
Caroline rimase per qualche altro secondo ferma nella stanza, chiedendosi che errore avesse fatto stavolta.

 

                            -°°°°-

 

Jaqueline ancora si aggirava nel cortile dei Mikaelson. 
Non era sua abitudine lasciare che un uomo la trattasse come l'aveva trattata Klaus. 
Inoltre non era mai stata una donna a cui piacesse giocare secondo le regole che non fossero quelle che aveva deciso lei stessa. 
Quindi, quando vide la stupida ragazzetta che si era illusa di aver conquistato il cuore del suo vampiro, seduta al piccolo bar del giardino, sola, fu quasi un desiderio incontrollabile quello di andare a parlarle. 
<< Un bicchiere di… Oh, ma guarda chi c'è qui! Nientemeno che la futura regina di New Orleans! >> disse con sarcasmo evidente nella voce. 
<< Non so a cosa si stia riferendo, ma io e Klaus non stiamo insieme. >> disse Caroline, tremando appena sulle ultime parole. 
Dio quanto avrebbe voluto che tornasse tutto al primo giorno! 
Pensò, con un pizzico di nostalgia, alla sua versione umana, quella sciocca e frivola, che non sapeva niente di vampiri e che viveva la sua esistenza serena e felice, in una Mystic Falls senza drammi soprannaturali. 
Niente drammi con gli Originali, niente Damon che la violentava, niente Tyler che si trasformava in licantropo…
Poi però pensò a Klaus, alle sue mani, alla sua voce accentata, al suo modo di guardarla, al suo carisma e al suo… 
Realizzò che non sarebbe mai e poi mai voluta tornare indietro nel passato! 
Avrebbe potuto avere la normalità per colazione, la sanità mentale per pranzo, e l'innocenza per cena, avrebbe potuto cercare di aggirare il desiderio che aveva per lui, di lui.
L'aveva già fatto una volta, non sarebbe stato poi così difficile replicare. 
Ma non era una cosa che lei voleva veramente.
Se le fosse stato dato in sorte il potere di decidere come vivere la sua vita, avrebbe rivissuto ogni singolo momento. 
Anche quelli più dolorosi!
Anche stare con Klaus, pur sapendo che non era come si sarebbe dovuta comportare! 
Anche stare con Klaus, pur sapendo della sua perfidia, delle sue manie di prepotenza e della sua cattiveria! 
Anche, semplicemente, stare con Klaus! 
<< Ah, davvero? Non lo avrei detto visto come ti ha difeso qualche ora fa! >> commentò l'umana. 
Caroline si chiese perché quella sera le dessero tutti addosso in quel modo, ma preferì non rispondere all'implicita sfida che le aveva lanciato Jaqueline. 
<< Non ricordo di avervi invitato alla festa. >> disse invece. << Quindi siete l'accompagnatrice di… >>
L'umana sorrise fintamente, ma non rispose alla domanda della vampira. 
<< Tu invece sei diventata il suo piccolo animaletto domestico, non è vero? >> 
<< Io non sono l'animaletto domestico proprio di nessuno! >> si infuriò Caroline. << E poi… >>
<< Vedi tesoro, >> la interruppe Jaqueline, << tu puoi vincere nel breve tragitto, ma, alla lunga, si stuferà di te. L'ho visto accadere. Con mio marito e con Klaus stesso. Alla fine anche lui tornerà da me! Lo fanno tutti! >> e se ne andò.
Caroline sentì la bile e l'alcool lottare per uscire. 
Per la prima volta dai tempi in cui lei e Tyler fingevano di essere amici, una strana sensazione le attanagliò il cuore: gelosia.
Era ovvio che Klaus non fosse vergine. 
Dio, non lo era lei, figurarsi lui, che di anni alle spalle ne aveva ottocentocinquanta e passa! 
Ma il pensiero del suo corpo, aggrovigliato con quello dell'umana, le dava il vomito. 
Le loro labbra… 
I loro gemiti… 
<< Che intendi con che tornerà da te? >> ringhiò, afferrandola per un braccio. 
Jaqueline guardò male la mano imprudente che l'aveva afferrata, fino a quando Caroline non allentò appena la presa. 
<< Oh, non lo sai quindi, piccolina? >> la schernì l'umana, che in risposta ricevette solo un'occhiataccia, << Io e Klaus siamo stati insieme! >> elaborò, notando che la vampira era in procinto di staccarle la testa. 
Il respiro di Caroline si spezzò.
Allora era vero! 
I suoi sospetti erano fondati! 
Jaqueline la stava guardando con un pigro sorriso soddisfatto sul volto.
<< Per quanto tempo siete stati… >> provò a chiedere la ragazza, non volendo far vedere quanto tutto ciò l'avesse disgustata e scioccata. 
<< Insieme? Avevo quindici anni quando la nostra storia è cominciata. Quindi, sono più di dieci anni che va avanti il nostro tira e molla. Se vuoi un consiglio, tesoro, ti consiglio di impacchettare le tue cose e lasciare la sua ala della villa. Presto tornerò io ad abitarla. >> sorrise, districandosi dalla presa della vampira e allontanandosi. 

 

                                -°°°°-

 

<< Sai come le risolviamo noi le questioni nel mio paesino? >> chiese Caroline.
<< Oh, tesoro, no, ma credo che me lo mostrerai presto. >> commentò Jaqueline, annoiata.
Se intendeva sfidarla a duello era un'illusa, pensò la moglie del licantropo.
Caroline mostrò le due bottiglie che aveva tenuto nascoste dietro la schiena, con due piccoli bicchieri.
<< Non sono avvelenate, tranquilla. >> disse, versandosi e versandole il primo bicchiere di bourbon. 
La storia si iniziava a fare interessante. 
Molto più del previsto! 
Se Caroline avesse alzato lo sguardo, avrebbe visto il luccichio di potere, misto a vittoria negli occhi della donna, ma era troppo concentrata sul versare l'esatta quantità dell'alcolico nei bicchierini. 
<< Molto interessante! >> mormorò Jaqueline.

 

                                -°°°°-

 

Klaus stava amabilmente discorrendo con il governatore. 
Beh, amabilmente… 
<< Suo figlio e mia sorella stanno insieme e lui non sa dove sia lei? >> domandò il vampiro, con la mezza intenzione di staccare la testa dal collo di quell'incompetente. 
<< Precisamente! >> urlò l'umano, ebbro di vino e dei pregiati liquori. 
Klaus si allontanò. 
Se la festa non sarebbe finita di lì a qualche minuto, avrebbero fatto tutti una brutta fine. 

 

                                -°°°°-

 

Erano arrivate al ventitreesimo bicchiere. 
E Caroline aveva appena decretato di odiare il bourbon. 
L'unica cosa che la faceva andare avanti era il fatto che la donna che aveva davanti era umana. 
Oggettivamente, quanto può essere più resistente un'umana rispetto ad un vampiro?
Fino a mezz'ora prima Caroline avrebbe detto che la forza di un essere umano era nulla e… Avrebbe sbagliato alla grande! 
Quelle donna sapeva il fatto suo in fatto di alcool, maledizione! 
<< Sono una vampira, Jaqueline. Come speri di battermi? >> biascicò.
L'umana la guardò con un puro sguardo di sufficienza e ingoiò il ventiquattresimo bicchiere, senza fiatare. 
Per la prima volta in tutta la sua vita, Caroline chiese a Dio di darle il potere di Damon Salvatore quando si trattava di alcolici. 
Ma, ovviamente, Dio aveva altro da fare! 
Portò, a fatica, l'ennesimo bicchiere di liquore alla bocca. 
<< Ti vedo stanca, tesoro. Magari vuoi un minuto di pausa. >> la schernì la donna. 
Caroline sorrise e, facendosi forza, ingollò l'alcool.
Di questo passo avrebbe vomitato, poco ma sicuro! 
Beh, non tecnicamente!, sembrò dirle la parte più selvaggia della sua mente, quella che aveva ancora diciassette anni e a cui non importava delle conseguenze, la parte che aveva imparato ad associare a Damon.
No, ma sverrai a terra!, la rimproverò la parte razionale di sé stessa, quella che prendeva le sembianze di sua madre e di Stefan. 
E Klaus ti raccoglierà da terra!, sembro sussurrarle Damon.
Il pensiero non era così tanto spiacevole, pensò Caroline.
<< Adesso basta! >> mormorò la vampira, scorgendo, con la coda dell'occhio, il suddetto vampiro che la guardava. 
Prese la bottiglia di bourbon e la finì in due grosse sorsate, sfidando Jaqueline a fare di meglio. 
La donna si limitò a sorridere. 
<< Sai, tesoro, per essere una vampira giovane sei abbastanza forte, ma vedi, io sono abituata a bere drink anche più forti del bourbon. 
Considerala una sconfitta. >> e, prendendo una bottiglia ancora da stappare, ne bevve tutto il contenuto. 
Caroline grugnì qualcosa di indistinto, prima di poggiare pesantemente la fronte contro il tavolo.  

  

                                -°°°°-

 

<< Non è meravigliosa? >> chiese Klaus, vedendo uscire Caroline dall'interno della casa su gambe leggermente malferme. 
Per quanto potesse essere arrabbiato, per quanto potesse avercela con lei, Klaus non era la tipologia di persona che negava la bellezza.
Marcellus rispose giovialmente. 
<< Certamente. >>
<< Ed è mia! >> sussurrò il vampiro, più a se stesso che a Marcellus. 
<< Ehm… credo che… >> Marcellus non ebbe mai la possibilità di continuare la frase, visto che Caroline cadde di botto sul duro pavimento in marmo. 
<< Pensi che sia svenuta? >> chiese Klaus, non muovendo un muscolo. 
<< Credo di si! Ed è la tua ragazza, non la mia! >> sorrise il bambino, dimostrandosi più furbo di quanto Klaus si aspettasse. 

 

                                -°°°°-

 

Caroline pensò che era comodo, il marmo. 
Pur essendo duro, aveva una sua morbidezza, una sua fragilità. 
Esattamente come Klaus, come lei, come Stefan, come… 
<< Tesoro, tutto bene? >> ghignò qualcuno sopra la sua testa. 
Caroline aprì soltanto un occhio e realizzò della posizione compromettente in cui si trovava. 

 

                                -°°°°-

 

Klaus intercettò Jaqueline appena prima che uscisse. 
<< Cosa hai fatto? >> ringhiò. 
<< Io proprio niente. Diciamo che ho fatto solo notare alla tua amica che sta perdendo solo tempo prezioso con te. >> si spiegò l'umana. 
Klaus le avrebbe volentieri staccato la testa, ma c'erano ancora troppi ospiti in giro per il cortile di casa sua. 
Respirò profondamente un paio di volte, per togliersi pensieri omicidi dalla mente, prima di tornare a parlare. 
O a ringhiare, per quel che valeva. 
<< Cosa vuoi perché ci lasci stare? >> 
L'umana sorrise. 
<< Voglio quello che mi è stato promesso, Klaus. Niente di più, niente di meno! >>
Il vampiro cercò freneticamente, nella sua memoria, tutte le promesse, tutti i giuramenti che avesse mai fatto a quel diavolo travestito da donna. 
Le aveva promesso che l'avrebbe trasformata in vampira. 
Le aveva promesso che le avrebbe procurato un anello solare. 
Le aveva promesso che… 
No! 
Non era possibile! 
Stava scherzando quando le disse quelle parole! 
Lei doveva saperlo.
Insomma era Klaus Mikaelso…
<< Ti sto facendo un favore. Prima capirai che non ha niente di speciale, prima tornerai da me! >> commentò la donna, sporgendosi appena, affinché la sua bocca, accuratamente truccata di rosso fuoco, fosse a pochi millimetri dal suo orecchio. 

 

                                -°°°°-

 

<< Ce la faccio, non ho bisogno del tuo aiuto! >> sibilò Caroline, tentando di aprire la porta. 
<< Sicura amore? >> Klaus ghignò. 
<< Certo che sono sicura. >> la voce della ragazza stridette sull'ultima parola, mentre provava, inutilmente, a tirare. 
<< No. Non ce la faccio. >> disse poi, sicura che lui l'avrebbe aiutata. 
<< Lascia, faccio io! >> Klaus sorrise della momentanea incapacità di Caroline di aprire una semplice porta.
Perché Klaus sembrava… divertito? 
Lei era… arrabbiata con lui, dannazione! 
Non ci sarebbero state fossette che tenevano stavolta.
Lui la prese in braccio, teneramente, mentre lei provò a divincolarsi. 
<< Mettimi giù, Klaus. Ti prego, gira tutto! >> rise.
Perché doveva comportarsi da perfetto gentiluomo quando l'unica cosa che voleva fare era spaccargli la faccia? 
E perché la pelle delle sue ginocchia e della sua schiena formicolava dove la stava toccando? 
<< Come la mia principessa comanda. >>
Caroline sentì distintamente le braccia di Klaus lasciarla e il vuoto che le lasciarono nel petto e… l'aveva appena chiamata principessa? 
<< Ho parlato con Jaqueline! >> disse. 
<< Lo immaginavo. E immagino cosa ti abbia detto. Ma lei… >>
<< Lei cosa, Klaus? >> lo attaccò Caroline, incrociando le braccia al petto. << Lei ti conosce meglio di quanto potrò mai fare io? E' stato divertente, ora puoi andare? Oppure non ti scuserai nemmeno e ti limiterai a lasciarmi? >>
<< Di cosa stai parlando, tesoro? >> chiese l'uomo, iniziando ad alterarsi. 
Stava, per caso, facendo delle stupide assunzioni su come si sarebbe dovuto comportare?
O su come avesse voluto che si comportasse?
O su… 
<< Non è ovvio? Ti sono sempre piaciuta perché non ti ho mai dato troppo spago, non mi sono mai arresa al tuo potere oscuro, non siamo… >> la ragazza si fermò per un momento, imbarazzata, per poi continuare. << e ora… Ora tutto è cambiato e mi continuavi a guardare in modo strano, sotto, e magari ti sei pentito o… >>
<< Caroline, sei ubriaca e non mi va di parlare di questo ora. >> concluse Klaus, voltandosi per uscire dalla stanza. 
Avrebbe dormito da un'altra parte dell'immensa villa. 
Magari nell'ala di Elijah… 
La verità era che era stanco di continuare a dimostrare che teneva a lei, quando lei era la prima a mentire su ciò che provava per lui.
Cosa si aspettava? 
Che le dicesse che la amava? 
Klaus Mikaelson non amava! 
Era una delle poche certezze che aveva acquisito con il tempo. 
Se ne doveva fare una ragione, come se l'erano fatte tutta le sue precedenti amanti! 
Nik, tuttavia…   
Fu un attimo.
Caroline, in un impeto di rabbia cieca, bruciante, vedendolo in procinto di aprire la porta, si sfilò velocemente una scarpa e gliela lanciò contro, centrandolo sulla nuca.
<< Mi hai appena lanciato una scarpa? >> chiese Klaus, girandosi incredulo e… furioso, ma i suoi occhi ebbero un breve guizzo anche… divertito.
<< Si, >> disse flebilmente lei, notando l'occhiata assassina che le lanciò il vampiro, ritrovando però, ben presto, il suo naturale coraggio. << ma l'ho fatto perché non ti puoi permettere di zittirmi in questo modo. E perché… >>  
Klaus, con la super velocità dei vampiri, la spinse contro un muro, e lì, tra il freddo del muro ed il suo corpo bollente, la baciò. 
<< Nessuno mi aveva mai tirato una scarpa prima! >> sussurrò con voce roca dal desiderio. << Mentirei se non ti dicessi che mi piace anche questo lato di te! >> 
<< Quello che tira scarpe? >> sorrise Caroline, mentre Klaus era rapidamente passato a baciarle il collo e le mandibola e la clavicola.
<< Assolutamente! >> rise il vampiro. << Ma inizio a pensare che mi piacciano tutti i lati di te, miss Forbes. Perfino quelli che mi nascondi! >> 
<< Io non ti nascondo nient… >> 
<< Non mi interessa Jaqueline. Mi interessi tu! >> la interruppe Klaus, << E dovresti smetterla di dirmi come comportarmi perché un giorno potrei anche decidere di seguire i tuoi consigli. >> scherzò poi, afferrandola per le cosce sode.
Caroline si lasciò alzare e allacciò le gambe attorno alla sua vita. 
<< La stessa cosa vale per me. Non mi interessano Antoine o Elijah o chicchessia. Mi interessi tu. Solamente tu. >> sussurrò di rimando lei, guardandolo negli occhi e strofinando i loro nasi. 
Questa volta Caroline non protestò e si lasciò depositare sul letto. 
<< Allora, dove eravamo rimasti, miss Forbes? >> scherzò Klaus, succhiandole il labbro inferiore in una maniera indecorosa, la mano destra nei capelli biondi della donna, la sinistra che le slacciava, frenetica, il corsetto.
Quando arrivò all'ultimo bottone, si fermò, e la guardò negli occhi. 
Solo poco tempo prima gli aveva chiesto se avessero commesso un errore e… 
Ed era terrorizzato dal pensiero che non fosse ciò che la vampira voleva. 
D'altronde l'aveva rifiutato così tante volte… 
<< Ehi, >> Caroline gli mise una mano sulla guancia. << Questo è ciò che voglio! Io e te! Non mi interessa se sto, tecnicamente, facendo l'amore con il nemico. >> 
Ed era vero! 
Ogni singolo muscolo del suo corpo le imponeva di scappare. 
La sua mente le stava lanciando un SOS ogni tre secondi circa. 
Ma il suo cuore le imponeva di restare ferma.
Di lasciarsi andare a quell'uomo e alla naturale paura che lui le induceva. 
Anche da semplice vampiro, Klaus era capace di terrorizzarla! 
Non come Damon! 
Caroline ricordava ancora i sogni che le aveva indotto a fare il fidanzato di Elena, durante il breve periodo in cui si erano frequentati: lei che uccideva sua madre, lei che uccideva Elena, lei che uccideva Matt, Bonnie, Tyler, tutti i suoi amici e le persone a cui più teneva… 
Lui, a differenza del maggiore dei Salvatore, non avrebbe mai e poi mai ferito lei in prima persona.
I suoi amici e il suo ragazzo forse, ma mai lei. 
Strinse, fino a lacerare, il lenzuolo in seta chiara.
Tyler. 
Tyler, con i suoi occhi scuri e la pelle olivastra.
Tyler, con quella voglia di primeggiare. 
Tyler, che l'aveva amata così tanto da riuscire a sconfiggere il soggiogamento di Klaus. 
Tyler, che non l'aveva amata abbastanza da restare… 

 

Caroline si era appena appoggiata al freddo lavandino della sua scuola, specchiandosi. 

 

-Non importa quante volte ballerò con lui. Io amo te!-

 

Aveva detto a Tyler, solo pochi minuti prima. 
E allora perché, dentro di sé, sentiva la bugia? 

Perché è da quando è arrivato Klaus che qualcosa dentro di te è cambiato!, sembrò risponderle il suo Damon mentale. 
Assolutamente no!, il suo amato Stefan, che difendeva sempre ciò che era giusto.  
Non che Caroline avesse iniziato a guardare Tyler con occhi diversi. 
Proprio no! 
Ma c'era una piccola voce, dentro la sua testa, che sembrava ricordarle quanto
realmente valesse. 
Quanto desiderasse una vita al di fuori del suo piccolo paesino, lontana dai drammi di Elena, lontana da tutti loro. 
Quanto….
-Caroline, mi presti il rossetto?- chiese una voce.
Tiki, ricollegò immediatamente Caroline, sorpresa.
Perché non era l'unico essere vivente ancora vivo sulla Terra? 
Perché… 
Glielo passò senza nemmeno voltarsi. 
Chiuse gli occhi e aprì l'acqua. 
I suoi occhi. 
Erano così antichi e intensi e…
 
Smettila, Caroline! Smettila subito!, ancora una volta il suo Stefan mentale le veniva in soccorso. 
Si bagnò i polsi, nella vana speranza di farsi scivolare via il suo sguardo. 
C'era sempre quel pizzico di nostalgia quando Klaus la guardava.
C'era sempre quel pizzico di affetto, che non mostrava a nessun altro, quando Klaus la fissava. 
C'era sempre quel pizzico di… 
La porta del bagno si aprì e una voce maschile accentata soggiogò le sue compagne. 
-Andate via!- 
-Che ci fai ancora qui?- chiese la ragazza con voce sorpresa. 
-La tua amica Bonnie sta avendo dei problemi con l'incantesimo per farci uscire di qui, e ho deciso di sfruttare l'occasione per venire a parlare con te, senza l'inopportuna, quanto fastidiosa, presenza del tuo ragazzo.- commentò Klaus, appoggiandosi al muro del bagno. 
Caroline avrebbe voluto davvero protestare per gli aggettivi che l'uomo aveva usato per descrivere Tyler, ma non avrebbe potuto dargli davvero torto. 
C'erano così tante cose che avrebbe voluto dirgli… 
C'erano così tante cose che avrebbe voluto confidargli… 
Ma era il suo ultimo giorno! 
Poi addio Klaus, addio sensi di colpa, addio affetto per il malvagio lupo cattivo! 
-Fai sembrare come se ci fosse davvero qualcosa di cui parlare tra di noi. Beh, ultima notizia del giorno: non c'è assolutamente niente di cui parlare!- disse lei, coraggiosamente.

 

-Sei bella, forte, luminosa, mi piaci!-

 

Klaus sorrise, avvicinandosi e piegò leggermente la testa, come se la stesse studiando.
-Sì, cerchi sempre di trattarmi con sdegno e sufficienza, e questo fa male, tesoro.- il suo sorriso si intensificò mentre lei alzava gli occhi al cielo, oramai a separarli solo pochi centimetri di spazio. 
-Il tuo corpo, tuttavia, racconta una storia molto diversa, amore.- una mano di lui le attraversò la schiena, mentre Caroline sentì il bruciore, lì dove lui la toccava. 
-Si, disgusto, forse!- la ragazza provò a ritrovare il controllo del suo corpo con quella battuta salace, ma la sua voce suonò senza fiato. Klaus aveva un sorriso soddisfatto sul volto, e i suoi occhi, oh, i suoi occhi! 
Bruciavano da quanto erano insaziabili e intensi! 
Caroline si morse il labbro e scosse la testa. Lei non stava pensando alle scintille che sembravano propagarsi dai loro corpi quando erano nelle vicinanze, lei non stava pensando alla strana chimica che sembrava attrarli. Lei lo odiava,
chiaro? 
Chiaro! 
-Non puoi negarlo amore.- sussurrò lui, chinandosi appena sul suo collo. -Lo sento anche io!- le forcine che tenevano sù il suo complicato chignon parvero vacillare, mentre lei sentì il fiato, dannatamente bollente di lui, contro il collo mentre continuava a disegnare leggeri arabeschi sulla pelle di porcellana della sua schiena.  
Caroline pregò che qualcuno entrasse nel bagno. 
Chiunque! 
Anche quell'insopportabile so-tutto-io di Tiki… 
-Spesso ti manca anche il respiro.- mormorò Klaus, prima di baciarle delicatamente una spalla e… Dio se aveva ragione. Caroline aveva smesso di respirare. Quando se ne rese conto, cercò di recuperare il fiato, insieme alla dignità, ma erano respiri brevi, inframmezzati, troppo rapidi perché l'aria giungesse davvero ai polmoni. Sembravano quasi più degli ansiti che respiri veri e propri, dannazione! 
Caroline voleva gridare, voleva spostarsi, ma scoprì che le sue gambe e la sua voce non le appartenevano più.
Un braccio le circondò rudemente la vita sottile, mentre un leggero ringhio si propagò dalla gola di Klaus. 
'Non è abbastanza, non è abbastanza, non è abbastanza, non è abbastanz…' Caroline lesse, attraverso lo specchio, negli occhi dell'ibrido, ma sapeva bene che lui avrebbe rispettato la sua decisione, qualunque essa fosse stata. 
Se c'era ancora una decisione da prendere, soprattutto! 
La ragazza, infatti, continuò a stare ferma. 

Muoviti Forbes, si può sapere che ti prende?, ancora una volta fu la voce di Stefan a riscuoterla dalle sensazioni che le stava facendo provare lui. 
Solo un altro secondo!, pregò il suo Damon mentale. 
Fu durante quel maledetto secondo di troppo (o era un minuto? Forse un'ora? Giorno? Secolo? Millennio?) che Klaus si avvicinò ulteriormente a lei, e le succhiò il lobo dell'orecchio. 
I suoi denti umani premettero la leggera e tenera cute, ma non morsero, prima di rilasciarlo con un leggero pop.
E Dio, quanto le sarebbe piaciuto evitare quell'ennesima umiliazione, ma il desiderio era, semplicemente, troppo forte. 
Un leggero gemito le lasciò le labbra.
Caroline aprì di botto gli occhi, rendendosi conto che erano chiusi, e lo guardò male dallo specchio che aveva di fronte. 

Lo odiava, lo odiava, ma l'immagine di loro due, intenti a fare chissà cosa, che si rifletté nello specchio le brucerà per il resto della sua eterna vita. 
Lei, premuta tra il lavandino e il corpo dell'ibrido, le braccia e le gambe tremanti, lo sguardo malizioso e… Malvagio di Klaus.
Sì, c'era malvagità nel suo sguardo! 
La stessa che ha un lupo quando vede un agnellino solo e sperduto nel mezzo della foresta. 
Lui sapeva che lei non sarebbe stata capace di dimenticarlo, per quanto lontano andasse! 
Lui sapeva che lei non sarebbe stata capace di rimanere ancora troppo tempo a Mystic Falls! 
Lui sapeva che…  
Stava ansimando troppo, la sua schiena si alzava e si abbassava al ritmo di quella di lui, e per un attimo, si sentì… Dio… Così… Maledettamente… Bene! 
Caroline gli diede una leggera gomitata e lui la lasciò andare.
Si scambiarono un'ultimo rapido sguardo attraverso quel maledetto specchio, prima che lui sparisse, ma la leggera risata di lui permeava ancora l'aria. 
Caroline sentì distintamente le gambe cedere e crollò sullo sporco pavimento del bagno, per la prima volta in vita sua, sicura di aver commesso un errore…  

 

Ora, come allora, Caroline si chiese cosa sarebbe successo se si fosse lasciata andare. 
Klaus, intanto, le aveva slacciato il corsetto del tutto e si stava impegnando per riuscire a sfilarle la gonna. 
<< Un secondo. >> chiese la vampira. << Un secondo, Klaus! >> 
L'uomo, sentendosi chiamare per la seconda volta, si fermò, irritato. 
Lei gli aveva detto che lo voleva e adesso si tirava indietro? 
<< Perché ti piaccio? >> chiese la ragazza. 
<< Tu mi hai interrotto per chiedermi perché mi piaci? >>
Seriamente?
<< Si >> c'era una risolutezza nuova nella voce e negli occhi di Caroline mentre lui si tirava sù.
<< Bene. >> commentò il vampiro, mettendosi seduto e aiutando lei a fare lo stesso. 
Era evidente che lei lo stesse mettendo alla prova e, per quanto questo comportamento lo ferisse, era certo che non nascondesse cattive intenzioni. 
<< Mi piace questa parte di te. >> disse il vampiro, indicandole il basso ventre e Caroline alzò gli occhi al cielo, ma lui sorrise e proseguì. << Mi piace il fatto che tu sia fragile e dura, timida e aggressiva allo stesso tempo. Mi piace che mi interrompi, quasi, sempre. Mi piace come sorridi. Il solo pensiero di farti del male mi fa sentire il peggior killer del mondo. Perché questo gioco, di carne ed ossa, non può e non deve essere spento. Sei così bella quando sorridi… >> il vampiro si interruppe per passarle l'indice sulla guancia, per un secondo dimentico del suo compito. << E mi piaci perché ti impunti che vuoi aprire l'unico pistacchio chiuso, quando la ciotola è piena di pistacchi che si aprono. Mi piaci perché sei spaventosamente bella, ma non te ne rendi conto. E… >>
<< Cosa intendi con 'spaventosamente'? >> Caroline si azzardò a fare la prima domanda, spaventata dalla risposta, e lo vide lanciarle un'occhiataccia, ma le rispose. 
<< Intendo dire che, spesso, temo di non riuscire più a trovare qualcosa di altrettanto bello nel mondo, Caroline. Posso continuare, ora?>> chiese il vampiro, leggermente sorpreso dall'arrossamento delle guance della ragazza. 
Come era possibile che quell'angelo si sminuisse sempre? 
La vampira annuì e lui proseguì:
 << E amo dormire accanto a te. >>
Le guance della giovane si tinsero di un rosso ancora più acceso quando sentì la parola 'amo' uscire dalla sue labbra.
Klaus non era capace di amare! 
Klaus non sapeva cosa fosse l'amore! 
Klaus non…  
Caroline abbassò lo sguardo, in un naturale gesto di auto conservazione e pudore, ma Klaus le prese il mento con le dita della mano destra e la costrinse a tornare occhi negli occhi.
<< E' una cosa che ho desiderato fare dalla prima volta che ti ho vista. Dormire con te. Non parlo di fare l'amore, ma di stare, semplicemente, sdraiato accanto a te. Stringerti forte per proteggerti da qualunque brutto sogno tu stia facendo al momento. Scoprire, al mattino, che abbiamo intrecciato le mani, cosa che capita abbastanza spesso, se devo dirla tutta. >> Klaus si fermò un istante, per tornare al punto. << Comunque, baciarti la tempia mentre ti addormenti sul mio petto. Cullarti fino a che non ti vedo con gli occhi chiusi. Sentire il tuo lento battito cardiaco stabilizzarsi mentre ti addormenti. Mi piacciono tutte le tue insicurezze, anche quelle che cerchi disperatamente di non farmi vedere. Mi piace che arrossisci quando ti fanno un complimento. Mi piace il fatto che riesci a vedere del buono in una persona come me. Mi piace il fatto che non ti trucchi la bocca di rosso fuoco, come fanno tutte le altre ragazze, che non stiri i capelli, ma che li lasci naturalmente boccolosi. Mi piacciono tutte le cose che ti rendono diversa dalle altre. >>
Caroline lo guardò, sorpresa. 
Era incredibile come, anche nel passato, Klaus fosse l'unico in grado di farla sentire unica e speciale. 
La prima scelta. 
Non Tyler, non Matt, non Damon, non Stefan. 
Klaus. 
L'ibrido millenario. 
Il più cattivo tra i cattivi. 
La persona che aveva ucciso milioni e milioni di persone.  
Caroline sapeva, oggettivamente, di amare troppo.
Amava i suoi genitori più di quanto loro avessero mai amato lei, aveva amato Matt incondizionatamente, aveva amato Tyler di un amore intossicante, illimitato, come se potesse essere solo lui l'ultimo amore della sua vita e ora Klaus… 
Solo che Klaus non era capace di amare! 
Se lo dovette ripetere nel cervello più di una volta.
Ma lei cosa provava per il vampiro? 
Non lo odiava, poco ma sicuro! 
Caroline si chiese se l'avesse mai davvero odiato. 
La loro storia sembrava essere costellata di miliardi di minuscoli frammenti di ragioni per cui doveva odiarlo, e miliardi di minuscoli frammenti di ragioni per cui lei non poteva odiarlo. 
Ma amare Klaus… Anche solo voler bene a Klaus… Significava entrare in una spirale che in cui non era certa di saper essere in grado di uscire. 
Diavolo, non era certa di niente! 
Il vampiro fraintese l'occhiata che gli lanciò lei, e si offese, perché sorrise amaramente:
<< Come vedi ce l'ho anch'io un cuore, piccola, ma si fa fatica a raggiungerlo, e tu ci sei arrivata così in fretta che mi spaventa, spesso. 
E adesso sono stanco, quindi, se me lo concedi, vorrei andare a letto. >> sdraiandosi e mettendosi una mano davanti agli occhi, come per nasconderli alla fievole luce che li accerchiava. 
<< No… Non… Non devi nasconderti. Non da me! Non da noi! Non da questo! >> proruppe la ragazza, scostandogli la mano dal volto. 
<< E allora cosa vorresti che facessi, hmm, Caroline? >> ribatté lui, infuriandosi e alzandosi in piedi di scatto. 
C'era un'energia nuova tra i loro corpi, la riuscivano a sentire entrambi. 
Una specie di senso di attesa.
Una specie di speranza nuova, che nessuno dei due avrebbe mai ammesso che ci fosse, ma che c'era. 
L'aria ne era pregna! 
Caroline pensò alle mille e più opzioni che le vennero in mente, ma erano tutte giuste e sbagliate allo stesso tempo, tranne… 
Sapeva che era una mossa azzardata, ma, forse, era l'unico modo in cui lui avrebbe capito cosa provava davvero lei nei suoi riguardi.
E ne sarebbe valso la pena in quel caso? 
Klaue era un maestro del controllo, eppure… 
Eppure era la paura il tratto dominante del suo carattere, in quel momento. 
Paura che scoprisse troppo, paura che non capisse, paura che…  
<< Scambiamoci il sangue! >> sussurrò. 


N/A 

Buongiorno a tutti, 
No, non sono morta, tantomeno mi hanno rapita gli alieni (o JoMo, sigh). 
Ho solo avuto parecchi esoneri, il computer rotto e il lavoro che non mi fa vivere (oltre al mio ragazzo e ai miei amici XD).
Volevo anche dirvi che, causa tutti questi impegni, che si intensificheranno durante i mesi di Dicembre/Gennaio/Febbraio, sarò impossibilitata a scrivere più di un capitolo al mese (ma saranno più lunghi, almeno questo ve lo devo XD).
Per quanto riguarda le scene smut ne ho in programma un altre paio, poi basta, ma mi pareva brutto attaccarle l'una all'altra, quindi, la prossima dovrebbe essere a breve, molto a breve, quindi stay tuned!  
Cosa ne pensate di Jaqueline? 
La sto rendendo credibile o sta venendo un bello schifo? 
E dell'idea di Caroline? 
Porterà più male o più bene nella dinamica di coppia? 
Io lo so, ma aspetto i vostri commenti XD. 
Un bacione, 

Ludovica


ps. Per le amanti di Romeo and Juliet in a different way, vi prego di darmi un altro paio di settimane, perché dopodomani ho l'ultimo esonero e poi inizio gli esami il 16 di dicembre (lo so, bella sfiga, è la Sapienza, baby ;)) 
pps. Grazie mille a tutte le ragazze/i che recensiscono, che continuano a mettere la mia storia tra le preferite, le seguite e le ricordate, oltre a quelli che mi scrivono messaggi privati. 
Vi adoro, dal primo all'ultimo! 
Seriously! 

   
 
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