Capitolo EXTRA - Stupire!
Le
cose non vanno mai come credi
Un’altra notte ti svegli e ti chiedi
Se hai sbagliato per quella promessa
Se hai mentito
per una carezza.
Per questo viaggio ci
vuole coraggio
Per
questo amore pieghiamo il destino
Ti
resto accanto su questo cammino
Però, ti prego, tu dammi la mano.
I’ll show you something good
(something good)
I’ll show you something
good
E tutto quello che è stato è già stato
Lo metteremo
nel nostro passato.
Vieni con me
Ti
porterò
Sopra i
deserti che ho scoperto con te
Vieni
con me
Ti
condurrò
Per
quegli abissi dove mi perderei
E io sarò una regina
Sarò
l’estate e la nebbia di mattina
Sarò il
tuo miele, sarò le tue vele
E per questo ti chiedo… amami.
Le
cose non vanno mai come credi
Il cuore è pieno di lacrime rotte
Il tempo è ladro di cose mai dette
E so che indietro mai più si ritorna
Eppure ancora ti resto vicino
Stanotte resta
su questo cuscino.
I’ll show you something good (something good)
Ehy, I’ll show you something good
E tutto
quello che è stato è già stato
Lo metteremo nel nostro passato.
Vieni
con me
Ti porterò
Sopra i deserti che ho scoperto con te
Vieni con me
Ti condurrò
Per quegli abissi dove mi perderei
E
io sarò una regina
Sarò l’estate e la nebbia di mattina
Sarò il tuo miele, sarò le tue vele
E per questo ti
chiedo… amami.
Le cose non vanno mai
come credi
(Le
cose non vanno mai come credi)
Amami
(Le cose
non vanno mai come credi)
(Le
cose non vanno mai come credi)
Ancora
Le cose non vanno mai
come credi
(Le
cose non vanno mai come credi)
Amami
(Amami)
Amami
(Le
cose non vanno mai come credi)
Amami
Amami
(Le
cose non vanno mai come credi)
Amami
Ancora
(le cose non vanno mai come credi)
Ancora,
ancora, ancora (le cose non vanno mai come credi)
Amami
Amami
Vieni
con me
Ti porterò
Sopra i deserti che ho scoperto con te
Vieni con me
Ti condurrò
Per quegli abissi dove mi perderei
E
io sarò una regina
Sarò l’estate e la nebbia di mattina
Sarò il tuo miele, sarò le tue vele
E per questo ti chiedo
Amami…
Amami… ancora
Amami…
«JAMES POTTER!!!».
Una voce al quanto
“suadente” lo risvegliò quella mattina presto.
Rimase imbambolato per un
po’ alzando leggermente la testa dal cuscino.
Aprendo di poco i suoi
occhi.
Non riusciva a vedere
niente.
Una fortissima luce entrava
da una finestra.
Ma senza occhiali era paragonabile
ad un cieco.
«POTTEEEEEEEEEEER!!!» urlò di nuovo quella bellissima e sensuale voce che, al
parere di persone non innamorate (tra le quali non rientrava James Potter),
sembrava appartenere ad una donna “un tantino” incazzata…
Sorrise ebete.
«Si?
Dimmi pure… luce dei miei occhi?» le chiese con la
voce ancora impastata di sonno ma cercando di sembrare il più innocente
possibile.
Quei bastardi di Sirius ed
Angy dovevano aver fatto le spie alla sua bellissima ragazza che in quel
momento intonava melodiose armonie.
«Al diavolo la luce dei tuoi
occhi e smielosaggini varie…».
E perché, poi?
Perché lui, insieme a Lily,
Alice, Franck, Remus e Peter, aveva organizzato un piano diabolico per farli
mettere insieme e ora si volevano vendicare?!
Gli dovrebbero essere grati!
Per i bei momenti che hanno
passato insieme quei due…
James doveva essere una
sorta di genio incompreso.
‘Peccato
che nemmeno la luce dei miei occhi mi degna di una minima attenzione…’ piagnucolò
il ragazzo nella sua mente, mentre sentiva la dolce Evans tirargli via
violentemente le coperte da dosso.
«… Come caspita ti è venuto
in mente di fare una cosa del genere?!».
«Andiamo, Piccola Lily, sarà
bello!» cercò di convincerla il ragazzo.
Da quella divertentissima
giornata ad Hogsmeade erano passati due mesi.
Era Maggio, ormai, e la
scuola stava per finire.
I ragazzi avrebbero dovuto
dire addio ad Hogwarts per sempre.
E quell’emerito imbecille
del suo ragazzo aveva trovato un modo fantastico (per lui) per festeggiare
l’ultima settimana da studenti “liberi”, visto che dopo si sarebbero dovuti
preoccupare per gli imminenti esami dei M.A.G.O.
«Col cavolo “sarà bello”…
IDIOTA!» gli urlò la ragazza saltandogli addosso e tirandogli una cuscinata.
«AHIA!
Lily, smettila!».
«Non ci penso nemmeno… non
hai pensato all’orribile figura che farò?!».
«Ma se hai una voce
bellissima?» le rispose suadente James allungando la faccia verso di lei.
Lily né approfittò
tirandogli una nuova cuscinata.
Quella mattina di domenica,
dopo essere scesa in Sala Comune, aveva trovato Angy e Sirius in atteggiamenti
tutt’altro che casti comodamente sdraiati sul divano di fronte al fuoco ormai
spento.
Questi due, non appena
l’avevano notata, avevano ghignato osservandosi prima fra di
loro, poi fissando la giovane dai capelli rossi.
Ovviamente, Lily era rimasta
interdetta per un po’.
Se non addirittura
spaventata.
Quei due già erano due bombe
quando litigavano, figurarsi ora che si erano coalizzati poiché fidanzati.
Angy e Sirius l’avevano
presa per le spalle e l’avevano fatta sedere per forza in mezzo a loro.
Sempre sghignazzando le
avevano rivelato del famelico piano di James di farla cantare quella sera nella
Stanza delle Necessità per festeggiare l’ultimo anno.
La giovane Evans,
ovviamente, impallidita come si doveva, si alzò senza degnare di altri sguardi
o parole i suoi due amici e si fiondò fulminea nella stanza dei Malandrini,
dove sapeva che il suo ragazzo ancora stava dormendo a differenza dei suoi tre
amici che si erano svegliati da un pezzo.
Immediatamente, cominciò una
lotta di cuscini.
Inizialmente, quella che
aveva il vantaggio sull’avversario era proprio Lily trovandosi a cavalcioni sopra James.
Ma dopo che questo si
riprese dal rimbambimento iniziale (dato sia dal “dolce” risveglio sia dai
colpi della ragazza), le prese velocemente i polsi e con un leggero ed
ingegnoso gioco di gambe, fece ribaltare la situazione.
Ora era la “Piccola Lily” a
stare sotto e lui sopra che la teneva bloccata dai polsi.
Sorrise malizioso portando
la sua bocca all’altezza del collo di lei ed iniziando a baciarla per bene.
Quei due mesi trascorsi
insieme erano stati fantastici!
Addirittura, la giovane
Caposcuola lo aveva stupito un bel po’ rivelandogli la sua voglia di farlo con
lui, quando, una notte, si erano ritrovati in un corridoio.
Una tornava dalla ronda.
Lui, invece… beh, quella
notte, riuscì a sviare egregiamente la ramanzina della sua fidanzata, non solo
per lo scherzo che aveva escogitato ma anche per la ronda da Caposcuola
mancata.
Lily sorrise chiudendo gli
occhi e lasciandosi trasportare.
«James…» lo chiamò con un
filo di voce.
Lui, imperterrito, continuò
a baciarle il collo tenendola ancora bloccata per i polsi.
«James…» provò di nuovo lei.
Lo sentì sbuffare ed alzare
riluttante la testa verso di lei.
«Cosa c’è?» le chiese pur
già sapendo la risposta.
Non aveva voglia di farlo.
Però era cattiva… davvero
tanto!
Sapeva perfettamente che,
anche solo sedendosi sul suo letto, lo istigava a farlo.
Fissò il verde per un po’.
Sembrava stranamente
preoccupato.
«Io… io non me la sento…»
disse un tantino rossa in viso.
«Lo so…» ammise scoraggiato
il ragazzo, liberandole i polsi dalla sua stretta rimanendo però a cavalcioni su di lei.
Lei, aiutandosi con le
braccia, si alzò mettendosi quasi a sedere.
E, senza preavviso, prese
tra le sue delicate mani il viso del suo ragazzo baciandolo con passione…
Si scambiarono parecchi baci
prima di distendersi nuovamente e, soprattutto, molto lentamente sul letto di
James.
Come sempre, lui fece
pressione sulle sue braccia per evitare che il suo peso potesse schiacciarla,
lasciando comunque che fosse Lily a guidarlo verso di lei.
Con i suoi tocchi leggeri
sul viso che lo conducevano alle sue labbra.
Si sentiva semplicemente
in paradiso…
Rimasero per un buonissimo
quarto d’ora a baciarsi passionalmente.
Con baci tutt’altro che
casti.
Ma, solo dopo un po’, James
si allontanò da lei riluttante.
Lei aveva detto che non se
la sentiva.
Ed ora si lasciava
trascinare dagli istinti, più che dalla ragione?
Nonostante tutto, lasciò il
verde e il nocciola incatenati.
La vide profondamente
interrogativa.
«Che c’è?» chiese interdetto.
«Non vuoi farlo?» rispose
Lily altrettanto interdetta.
James la fulminò con lo
sguardo.
«Ma se hai appena detto che
non te la senti…» rispose quasi offeso distogliendo lo sguardo.
Lily scoppiò a ridere.
«Ma che hai capito, scemo?» gli chiese ilare.
Potter riportò le attenzioni
su di lei.
Lily sorrise ancora di più
di fronte alla buffissima aria del suo ragazzo.
Gli poteva contare i punti
interrogativi che gli aleggiavano intorno alla testa.
«Intendevo dire che non me
la sento di cantare sta sera davanti agli altri…» continuò la giovane Evans
notevolmente rossa in viso, questa volta.
James scoppiò a ridere
contagiando anche Lily.
Risero entrambi per un po’.
Poi, lui si accovacciò
lentamente accanto a lei.
Lily si mise di lato,
avvicinandosi col corpo a quello di James.
«Andiamo, Lil… andrà bene,
vedrai!» le disse il ragazzo accarezzandole la fiammeggiante chioma dopo che
lei ebbe nascosto il viso, ancora un po’ rosso, contro il suo petto.
Alzò il capo poggiandolo sul
palmo della mano, mentre il gomito lo teneva sopra il cuscino.
In quel modo riusciva a
vedere la sua Piccola Lily dall’alto.
«No!» fu la risposta
soffocata della ragazza che raggiunse le orecchie di James dal suo petto.
«Ma scusa, hai cantato davanti
a me!».
«Era diverso!».
«Perché?».
«Perché, comunque, eravamo
solo io e te!».
«E allora?» chiese insistente il ragazzo ancora accarezzante i lunghi
capelli della sua ragazza.
«Allora…» rispose furiosa
allontanandosi da lui ed alzandosi in piedi fulminea, camminando avanti e
indietro ai piedi del letto del suo ragazzo gesticolando freneticamente «… c’è
che quell’emerito imbecille del mio ragazzo ha chiamato tutti gli altri ad
assistere e, quindi, non saremo più solo io e te!» concluse marcando l’ultima
dicitura additandosi per prima e poi spostando il dito contro James.
Il giovane Caposcuola rimase
in silenzio.
Sospirò sconsolato.
«Vabbè… se non vuoi…»
rispose vago alzandosi e dirigendosi verso il bagno.
Si chiuse dietro sotto lo
sguardo strabiliato della sua ragazza.
Da quando James Potter
abbandonava così facilmente un’idea?
Specialmente se riguardava
una festa!
Lily abbassò lo sguardo sconsolata.
Sapeva perfettamente di aver
esagerato.
Non tanto per il fatto di
essersi arrabbiata… forse, più che altro per “l’emerito imbecille”…
Insomma… ormai James era il
suo ragazzo e non poteva più permettersi di insultarlo in quel modo.
Ne avevano già parlato due
settimane dopo il loro “fidanzamento”.
Lui doveva assolutamente
smetterla con gli scherzi contro Mocciosus e lei doveva assolutamente
interrompere il flusso abituale di “deliziosi” aggettivi che gli apostrofava in
epoche remote.
Solo che alcune volte…
proprio non si sapeva controllare.
E James ci metteva anche la
sua buona parte per farla arrabbiare.
Alzò lo sguardo ancora
mortificato e si avvicinò alla porta del bagno.
Bussò.
«James…» chiamò con voce
colpevole «…James… mi dispiace! Io…».
«Tranquilla,
Lily… ti ho detto che se non vuoi non fa niente! È colpa mia… dovevo chiederti
il permesso prima di dirlo agli altri!» la interruppe
la voce del ragazzo dall’altra parte della porta.
«Ma potresti uscire da lì,
per favore?» chiese ancora con quel tono di colpa che ormai, era sicura, non
l’avrebbe più abbandonata finché lui non l’avrebbe perdonata.
«No…».
«Perché?».
«Perché ora mi sto lavando…
vai in Sala Grande… ci vediamo lì!».
«Voglio scendere con te!»
rispose la rossa usando quasi un tono capriccioso da mocciosetta.
«Lily, ci metterò una vita e
rischi di non mangiare niente!».
«Vuol dire che faremo una
scappatina alle cucine» rispose con scherzosamente la giovane Evans sperando
che si lasciasse cadere l’offesa lì.
«Le
scappatine alle cucine si fanno di notte, Lily. Non di pieno giorno quando
potresti essere visto da tutti!».
Lily rimase in silenzio.
Aveva finito la scorta di
scuse per rimanere lì.
Ma assolutamente non voleva
scendere da sola.
Soprattutto in quel momento
che aveva combinato quel guaio.
«James… ti ho detto che mi
dispiace… ti chiedo scusa!».
Ci fu un secondo di
silenzio.
«Non ti devi scusare di niente,
Lil. Ora vai!» rispose James questa volta utilizzando un tono più scocciato.
Qualcosa che percepì anche
Lily.
Si stava andando sul
pericoloso, qui.
«Non me ne vado finché non
mi perdoni» gli rispose a tono la ragazza.
Sentì uno sbuffo dall’altra
parte della porta.
«Non
ti devo perdonare proprio di niente, ok? Sei una santa… quante volte te lo devo
dire?» chiese esasperato il ragazzo dall’altra parte.
«Nessun’altra più!» urlò
questa volta Lily «Perché so che mi diresti solo bugie!».
La porta si aprì di scatto
rivelando un James un tantino livido in faccia.
Ok, si
era arrabbiato.
Ma anche Lily non scherzava.
Detestava quando lui doveva
dire quelle cose…
Andava bene la prima notte,
quando si misero insieme.
Ma solo perché lei aveva
bisogno di sentirle vere quelle parole… e in fondo lo sapeva.
Ma dopo che lui gliele
ripeteva ogni volta che combinava un guaio per far cadere lì il discorso,
allora no!
La questione cambiava!
Glielo diceva solamente per
non sentirla… per lasciarla andare via… per non vederla finché non gli sarebbe
sbollita la rabbia o l’offesa!
Ma in quel caso glielo
poteva chiede esplicitamente… invece di inventarsi bugie!
«L’ultima cosa che faccio è
raccontarti bugie!» alzò la voce il ragazzo.
Lily, dal canto suo, non si
fece affatto intimorire.
Aveva passato sette anni a
litigare con Potter, figurarsi ora se si doveva lasciare spaventare da una
reazione bruta come quella.
Anche se, sulle prime,
l’aveva fatta sussultare.
Senza contare che comunque,
le strette al cuore per quella litigata erano forti e dolorose.
«Allora
evita di dirmi che sono una santa! Perché non è vero!»
gli rispose puntandogli un dito contro il petto.
«E tu evita di rompermi
ulteriormente le palle!» le rispose sbattendole di nuovo la porta del bagno in
faccia.
«TI
HO DETTO CHE MI DISPIACE! SCUSA!!!».
«Vattene!».
Lily non resistette oltre e,
con le prime lacrime che cominciarono a solcarle le guance, uscì dal dormitorio
dei Malandrini sbattendosi la porta alle spalle non prima di aver gridato un
“IDIOTA!”.
Questo, però… sapeva che se
lo meritava!
Esattamente come lei si
meritava di doversi sentire così in colpa… ma così tanto da costringerla a
rintanarsi di nuovo in camera sua e a non scendere nemmeno più per colazione.
«Non credo di conoscere due
persone più imbecilli di voi due!» commentò aspro Remus dopo che Angy e Sirius
ebbero raccontato delle ultime urla dei loro amici e della visione di Lily che
usciva in lacrime dal dormitorio dei ragazzi per chiudersi nel suo.
Ma soprattutto, che il guaio
l’avevano combinato loro!
Ora se ne stavano seduti insieme a Remus, Peter, Franck e Alice al tavolo di
Grifondoro con la testa china.
La ramanzina se la
meritavano proprio!
Insomma… c’erano voluti
sette lunghi anni per far andare d’accordo James e Lily e, ancora meglio, per
farli mettere insieme e ora, con un ingegnoso scherzo, ecco tutto all’aria!
«Non credevamo che potessero
reagire così!» si giustificò Sirius anticipando Alice sul suo secondo commento
visto che il primo a parlare era stato Remus.
«Infatti!» gli diede man
forte Angy alzando il capo determinata «Quei due sono
l’esagerazione fatta a persona!» continuò.
Alice sospirò.
Purtroppo, almeno per quanto
riguardava Lily, Angy aveva perfettamente ragione.
Anche Remus sospirò,
indicante lo stesso problema per James.
«Quindi, che cosa facciamo?»
chiese all’improvviso Franck lasciando cadere lì le prediche.
Remus ed Alice si fissarono
in cerca di idee, mentre Peter e Franck rimasero ad osservare i loro piatti
aspettando una qualche ispirazione divina.
Angy abbassò nuovamente il
capo tornando alla stessa posizione di Sirius.
Dovevano fare assolutamente
qualcosa.
Quei due non potevano passare dalla coppia felice che erano diventata due mesi
fa a non guardarsi più in faccia per una scemata del genere!
All’improvviso, però, si
sentì un rumore un tantino sinistro.
Alice ed Angy alzarono lo
sguardo incontrandosi e storcendo il naso insieme.
Franck si fissò intorno
preoccupato, mentre Remus e Peter semplicemente osservavano apparentemente
comprensivi il loro caro Felpato.
Quest’ultimo, dal canto suo,
arrossì.
«Scusate… ma non riesco a
ragionare a stomaco vuoto!» commentò in poche parole il Malandrino avventandosi
subito dopo su tutto ciò che trovava.
Angy si sbatte violentemente
una mano sulla faccia, mentre Alice e Franck lo fissavano come se fosse un
extraterrestre.
«Quando anche il cervelletto
del nostro caro Felpato si deciderà a raggiungerci, allora accoglieremo con
piacere la sua idea!» commentò il saggio Lunastorta.
«Quindi, ora dobbiamo
trovare un altro piano per farli tornare in pace?» chiese
esasperata Angy.
«Si,
e non credo ti convenga sbuffare o fare quelle facce visto che il guaio l’avete
combinato voi!» la rimproverò Alice.
Angy immediatamente ingoiò
l’aria che aveva inspirato per sbuffare.
Purtroppo per lei, la cara
Abbott aveva ragione.
Fantastico!
Ed ora?
…
Idee?
…
No?
…
Bene!
«Scusa, Peter, mi passi il
Porridge?» gli chiese gentilmente Sirius utilizzando un tono di voce alquanto
anormale per lui dato che si sentiva ancora piccolo piccolo per il guaio che aveva combinato.
Peter, senza farselo
ripetere due volte, per evitare anche di distrarre gli altri dalla
concentrazione, prese la scodella piena di Porridge e la passò al compare.
Sirius, però, non l’afferrò.
Peter continuava a
tendergliela.
Felpato la toccava con la
mano, ma non l’afferrava saldamente.
Aveva lo sguardo perso nel
vuoto.
«Sirius?» lo chiamò Peter,
mentre anche Remus e Franck portavano le loro attenzioni sul moro.
«Sirius, stai bene?»
aggiunse Franck facendo interrompere il discorso ad Angy che si voltò verso il
suo ragazzo un tantino preoccupata e catturando anche
lo sguardo di Alice che stava ascoltando il discorso della sua amica.
«Che gli è successo?» chiese
la dolce Abbott.
«Non lo so…» ammise
Codaliscia «…gli stavo passando il Porridge e…».
«Ma certo!» urlò all’improvviso
il ragazzo facendo sobbalzare l’intera tavolata dei Grifoni.
«Ragazzi…» continuò
alzandosi con un profondo ghigno di soddisfazione e anticipando qualsiasi
commento sul suo strambo comportamento «… ho un’idea!».
…
«Che
paranoia! Ma che dobbiamo fare qui?» chiese James, mentre veniva trascinato di
peso da Sirius lungo uno dei tanti corridoi «E poi non dovevi passare un po’ di
tempo con Angy?» continuò Ramoso tentando tutte le vie
per convincere l’amico a tornare indietro sui comodi divani della Sala Comune.
«Non si sente bene…» spiegò
in poche parole il giovane Black «… sai, problemi femminili!» aggiunse
voltandosi almeno una volta a guardare Potter negli occhi.
Se la prima parte della
spiegazione gli era sembrata una patetica scusa, la
seconda aveva eliminato tutti i suoi dubbi.
Povera Angy… anche lei,
insieme a Sirius, si erano rovinati l’ultimo sabato libero.
“Anche…” pensò il ragazzo tornando con la mente ad
una familiare testolina rossa.
Chissà cosa stava facendo in
quel momento…
Come stava passando
quell’ultimo sabato…
Con chi…
Se stava da sola…
E pensare che aveva programmato una serata meravigliosa: tutti insieme
appassionatamente!
Per non parlare poi di loro
due… la passione avrebbe raggiunto le stelle, secondo i suoi programmi!
Ovviamente, però, il tutto
doveva essere rovinato dalla loro stupidità.
Che diamine!
Lily sapeva perfettamente
che, ormai, quegli insulti indirizzati a lui e con mittente la giovane Evans,
lo ferivano a morte.
E lui sapeva perfettamente
che era stato soprattutto il suo orgoglio e la sua testardaggine a rovinare
tutto dato che lei, comunque, si era scusata.
Sospirò pesantemente.
Sirius si voltò verso di lui
senza smettere di guidarlo per i lunghi corridoi del castello.
Ormai gli bastava un solo
sguardo, un solo rumore emesso dal suo amico, un solo tocco per capire che cosa
gli passava per la testa.
Quel sospiro era un chiaro
indizio di quanto Lily gli mancava e di quanto,
soprattutto, si sentisse in colpa in quel momento!
«Tranquillo, Ramoso… andrà
tutto bene!» gli mormorò il giovane Black, mentre salivano una rampa di scale.
«E tu cosa ne puoi sapere?»
gli chiese quasi scocciato James.
Gli piaceva essere un libro
aperto per Sirius.
Nonostante questo, però,
quello non era il momento più adatto per fare dell’ottimismo.
E, soprattutto, non ne
voleva proprio parlare.
Anche se non riusciva a
scacciare dalla sua mente quei due occhi verdi.
Sirius non rispose, ma si
limitò a continuare a camminare in silenzio.
James si insospettì.
Quel ragazzo aveva qualcosa
che non andava…
«Sirius… mi rispondi?».
«Siamo arrivati!» proclamò
il ragazzo spostando per un secondo l’attenzione del
compagno sull’ambiente che li circondava.
Erano di fronte alla fine di
un corridoio che si snodava a destra e sinistra in altri rami che portavano da
chissà quale parte del castello.
Improvvisamente, però, sulla
parete di fronte a loro cominciò a prendere forma una porta.
Piano piano
si infossò mostrando il legno scuro di cui era fatta e possenti battenti che
servivano per aprirla.
«Perché siamo venuti nella
Stanza delle Necessità?» chiese con un filo di voce James, mentre Sirius si
avvicinava alla porta e lentamente l’apriva.
Si fece da parte in silenzio
permettendo al compagno di entrare per primo.
Senza una parola James
obbedì al gesto dell’amico ed entrò cauto dentro.
C’era molto buio e quelle
poche zone illuminate erano accompagnate da delle candele.
Alcune erano sospese in aria
come succedeva nella Sala Grande, altre erano appoggiate su tavolini dove vi
erano bicchieri e bevande.
Altre
ancora erano sistemate a terra.
Vicino ai tavolini vi erano
dei cuscini immensi sui quali si potevano sedere due o tre persone.
Queste contornavano un
tappeto per terra e, sopra di questo, un pianoforte.
Lo stesso che lui suonò
quando incontrò Lily in quel posto.
Quando lei cantò per la
prima volta quella canzone.
Dietro al pianoforte un accogliente
camino acceso illuminava quel poco di spazio che c’era davanti a lui, poiché il
resto della stanza era molto grande e, di conseguenza, rimaneva al buio.
«Che… che cosa significa, Sirius? Mi vuoi fare una dichiarazione d’amore?» chiese il giovane Potter tentando di mettere un po’ di sarcasmo
in quella faccenda assurda.
Sirius gli mollò una
scuzzettata amichevole prima di precederlo su quei tre gradini rialzati.
Si stava avvicinando ai
cuscini.
Vi si sedette sopra.
James rimase a fissarlo
sconcertato.
Era la prima volta che quel
ragazzo lo sorprendeva così radicalmente.
Scese anche lui quei tre
gradini, ma prima che potesse muovere un passo di più, dal buio comparvero
altre cinque figure: Angy, che si andò immediatamente ad accomodare vicino
Sirius; Alice e Franck che, naturalmente si sedettero vicini, seguiti da Peter
che occupò un intero cuscino e Remus che prima di sistemarsi sorrise
incoraggiante verso James.
Il quale ci stava capendo
sempre meno.
«Che sta succedendo qui?»
chiese avvicinandosi.
Ma, esattamente come qualche
momento fa, prima che riuscisse a raggiungere i suoi sei amici, una voce lo
bloccò.
La conosceva bene quella
voce.
Oh, come la conosceva.
E… si… conosceva anche le
parole.
“…Lily…” pensò il ragazzo cercandola nel buio, mentre
lei continuava a cantare.
«Le cose non vanno mai come credi
Un’altra notte ti
svegli e ti chiedi
Se hai sbagliato per
quella promessa
Se hai mentito
per una carezza…
Per questo
viaggio ci vuole coraggio
Per questo
amore pieghiamo il destino
Ti resto
accanto su questo cammino
Però ti prego tu dammi la mano
I’ll show you something good
I’ll show you something good
E tutto quello che è stato è già stato
Lo metteremo nel nostro passato».
Eccola!
È comparsa all’improvviso
dal buio.
Dall’esatto punto dal quale
erano comparsi anche gli altri.
Era… era… semplicemente
divina!
Indossava un abito verde che
si intonava ai suoi fantastici occhi.
Non poco più sopra del
ginocchio era corto, con due bretelline leggere sulle sue spalle e una
scollatura non troppo provocatoria.
Ai piedi indossava degli sandali neri.
I capelli rossi raccolti in
una piccola coda debole che le lasciava qualche ciuffo ricadente lungo il suo
viso.
Ed era bellissima!
«Vieni con me
Ti porterò
Sopra i
deserti che ho scoperto con te
Vieni con me
Ti condurrò
Per quegli
abissi dove mi perderei…».
Cantava da sola.
Nessuna melodia
l’accompagnava.
Ma non serviva.
Infatti, ecco che lei alzava
la voce di un tono.
Melodiosa e fantastica.
Bastava solo la sua voce per
rendere il tutto unico.
«E io sarò una regina
Sarò l’estate e la nebbia di mattina
Sarò il tuo
miele, sarò le tue vele
E per questo ti
chiedo
Amami
Le cose non vanno mai come credi
Il cuore è pieno di lacrime rotte
Il tempo è ladro
di cose mai dette
E so che indietro mai più si ritorna
Eppure ancora
ti resto vicino
Stanotte resta
su questo cuscino
I’ll show you something good
I’ll show you something good
E tutto quello che è stato è già stato
Lo metteremo nel
nostro passato
Vieni con me
Ti porterò
Sopra i deserti che ho scoperto con te
Vieni con me
Ti condurrò
Per quegli abissi dove mi perderei
E io sarò una
regina
Sarò l’estate e la nebbia di mattina
Sarò il tuo miele, sarò le tue vele
E per questo ti
chiedo
Amami…
Le cose non vanno
mai come credi
(Le cose non
vanno mai come credi)
Amami
(Le cose non
vanno mai come credi)
(Le cose non vanno mai come credi)
Ancora
Le cose non vanno mai come credi
(Le cose non vanno mai come credi)
Amami
(Amami)
Amami
(Le cose non
vanno mai come credi)
Amami
Amami
(Le cose non vanno mai come credi)
Amami
Ancora (le cose non vanno mai come credi)
Ancora, ancora, ancora (le cose non vanno mai
come credi)
Amami
Amami
Vieni con me
Ti porterò
Sopra i deserti che ho scoperto con te
Vieni con me
Ti condurrò
Per quegli abissi dove mi perderei
E io sarò una regina
Sarò l’estate e la nebbia di mattina
Sarò il tuo miele, sarò le tue vele
E per questo ti chiedo
Amami…
Amami… ancora
Amami…».
«Caspita,
Lily! Non credevo avessi una voce così bella!»
commentò Remus applaudendola per primo, seguito subito a ruota da Angy e Alice
che guardavano fiere la loro compagna più Sirius, Franck e Peter che squittiva
eccitato.
La
giovane Evans sorrise impacciata e ancora molto rossa in
viso.
Nonostante non se la
sentiva, l’aveva fatto.
James lo guardava tra il
sorridente e ancora il stupefatto.
Non riusciva ancora a
capacitarsi di quello che aveva visto.
Sebbene lei si fosse
scusata, aveva comunque fatto la serata che aveva programmato lui per
chiedergli ulteriormente scusa.
E davanti agli altri!
Aprì la bocca pronto a dire
qualcosa e…
«Bene!» lo bloccò sul
nascere Sirius «Ora si mangia!» continuò sfregandosi le mani impaziente.
«Non sai pensare ad altro…»
commentò Remus seguendo i suoi amici ai tavolini dove vi erano appoggiate su
dalle Burrobirre ai svariati dolci sequestrati alla
cucina della scuola.
Il piano era riuscito!
Tutti concordavano sulla
mistica presenza di un lato geniale nascosto in Sirius.
Un lato mistico che metteva
paura.
Quella mattina aveva persino
riso di perfidia dopo aver spiegato la sua ispirazione divina ai suoi amici.
Ma, l’importante era che il
piano aveva funzionato.
Lily aveva cantato comunque
davanti a James per farsi perdonare.
Dall’espressione di Ramoso
sembrava sarebbe andato tutto per il verso giusto.
Erano rimasti da soli in
quel momento.
E lui ora si poteva
abbuffare di tutte le schifezze di quel mondo.
Ghignò…
«Ragazzi…» chiamò sotto voce
«… è proprio vero che faccio paura! Credo che fra un
po’ mi cacherò sotto dal terrore!».
Angy lo ignorò portandosi
via una scandalizzata Alice per la demenza del compagno, seguite subito a ruota
da Franck.
Remus si schiaffò un’altra
manata in faccia.
Era impossibile!
«Allora?» chiese
timorosa la ragazza.
James non era da meno.
Voleva dirle tante cose.
Abbracciarla di slancio.
Darle tutti quei baci che
non le aveva potuto regalare da quella mattina che non si guardavano più in
faccia.
Ma, soprattutto, ora voleva
stupirla lui!
«Ti è piaciuta la sorpresa?»
chiese Lily ancora rossa in viso e molto, molto
timidamente.
James sospirò.
Poi sorrise.
Si avvicinò alla ragazza
raggiungendole un orecchio.
«Dovevo sorprenderti io,
Piccola!» le sussurrò provocandole brividi lungo tutta la schiena.
La giovane Evans ingoiò il
groppo alla gola.
«Non mi interessa chi doveva
sorprendere chi…» gli sussurrò all’orecchio, mentre James si allontanava per
poterla vedere dritta negli occhi «… volevo solo farmi perdonare da te!» ammise
in fine non riuscendo ad evitare che i suoi occhi si riempissero di lacrime.
«Lily… io ti ho detto che…».
«No!
Tu hai ragione… è solo che a volte non riesco a contenermi e… e…» rimase
qualche secondo in silenzio trattenendo con tutta se stessa i singhiozzi che
minacciavano di salire, mentre James posava le sue mani sulle guance di Lily pronto a raccogliere la prima lacrima che le fosse
scesa «… o… insomma… il punto è che mi dispiace! E, ti prometto che la prossima
volta rifletterò cento volte prima di parlare…» concluse serrando i pugni e
buttandosi contro il petto del ragazzo «… mi dispiace, James… mi dispiace
davvero!» continuò la ragazza strofinando il viso
contro il petto di Ramoso.
Potter sorrise stringendola
forte a se.
«Lily…
la colpa era tua fino ad un certo punto! È da quando ti sei scusata che la
colpa è passata a me… ero troppo testardo per ascoltare il cuore… non so
nemmeno cosa volevo dimostrare con quello che ho fatto! Ho esagerato… dispiace
anche a me!» le sussurrò baciandole dolcemente i
capelli.
Lily alzò il capo verso
James sorridendogli.
«Stupido…» gli disse in un
soffio prendendogli il viso e trascinandolo verso il suo.
Un primo tocco leggero.
Un secondo.
E poi il vero bacio.
Esattamente come piaceva
fare a loro.
Esattamente come avevano
fatto la prima volta.
Esattamente come avrebbero
fatto per sempre.
«Vive l’amour!» urlò Sirius alzando in alto un calice
pieno di chissà ché, subito seguito a ruota dagli altri che brindarono ai loro
amici.
James e Lily si staccarono
sorridenti prima che la ragazza nascondesse sul petto del giovane il suo
rossore improvviso.
«E questo non è niente!»
sentì dire James.
Questa volta tutti
ammutolirono.
Che cosa aveva in mente quel
depravato, ora?
Si staccò dalla ragazza che
rimase a fissarlo interdetta, mentre lui le sorrideva felice.
«Che significa?» chiese
Angy.
«C’è dell’altro?» aggiunse
Sirius.
«Eccome se c’è!» esclamò
Ramoso.
Poi, sotto gli occhi di
tutti, ancora di fronte alla sua fidanzata, frugò qualcosa nelle sue tasche.
Sembrava una ricerca vana,
perché a momenti James arrivava a toccarsi i piedi tanto spingeva dentro le
tasche.
Poi alla fine fece una
faccia trionfante.
Aveva trovato quello che
cercava.
Estrasse un pugno dalla
tasca e lo allungò verso Lily.
«Te l’avevo detto Lily, no?»
cominciò il ragazzo sorridendole.
La giovane Evans lo guardava
come se fosse appena uscito da uno strizzacervelli.
«Cosa?» chiese la ragazza
capendoci poco quanto niente.
«Che, dopo aver passato
sette anni della mia vita a cercare di convincerti di stare con me, non ti
avrei lasciata andare via così facilmente!» continuò il ragazzo.
«Ma io non devo andare da
nessuna parte!» rispose Lily.
«Già… dove dovrebbe andare?»
chiese Angy.
James, però, si limitò a
sorridere ancora di più e ad aprire lentamente il pugno.
Gli altri erano troppo
lontani per vedere cosa vi era dentro ma, giudicando dagli occhi spalancati e illuminati
di Lily, sicuramente qualcosa di meraviglioso.
La giovane Caposcuola alzò
di scatto lo sguardo verso James.
Questo divenne rosso in viso
portandosi la mano libera dietro la nuca e sfregandosela in segno di disagio.
«Beh…» commentò «Ti ricordi che avevo anche detto che odiavo le proposte
sdolcinate di inginocchiamenti vari ecc. ecc.? Che tu sei anche stata d’accordo
con me?» le chiese James ma preferì non aspettare risposta «Beh… Lily Evans…
vuoi sposarmi?».
Remus si strozzò con la
Burrobirra ma, questa volta non c’era nessuno ad aiutarlo a riprendersi.
Tutti troppo scioccati da
quello che avevano di fronte.
Lily era rimasta a fissare
James con quello sguardo sognante e felice.
Ma davvero tanto felice.
Con i suoi due occhioni
verdi illuminati dall’emozione più grande che abbia mai potuto provare fino a
quel momento!
Poi, qualcosa sembrò
smuovere la sua espressione…
«SI!» gli urlò in faccia
prima di buttarsi addosso al ragazzo gettandogli le braccia al collo.
«Oh,
SI! SI! SI! Mille volte SI!» continuò la ragazza al
culmine della sua gioia dopo che James l’ebbe tirata su da terra e l’ebbe fatto
fare un giro su loro stessi.
Ridevano come due scemi, ma
lo facevano di cuore.
Caspita!
Si sposavano!
Si dovevano sposare!
Proprio loro!
Qualche mese prima era
ancora Lily Evans VS James Potter ed ora…
Ora non era più Lily Evans, ma Lily Potter!
E poi si baciarono!
Tanti piccoli e veloci baci!
Un sorriso tra uno e
l’altro!
Una risata cristallina tra
uno e l’altro!
E poi di nuovo baci e baci e
baci e baci…
…
«Allora?» chiese James
osservando Lily spostarsi sul suo braccio per usarlo come cuscino
accoccolandosi attaccata a lui come una gatta.
Avevano dovuto cacciare
Remus, Peter e Sirius dalla camera dei Malandrini per poter avere il loro
momento.
Insomma… dovevano
festeggiare a modo loro, o no?
Lily sorrise.
«Allora cosa?» gli chiese
posandogli un bacio a stampo sulle labbra.
James ghignò.
«Ti è piaciuta la
sorpresa?» le chiese usando apposta le stesse parole che aveva utilizzato
lei quella sera.
Lily rise di cuore
posandogli un secondo bacio a stampo sulle labbra.
«Dovrebbe significare un
si?».
«Dovrebbe significare che è
stato il momento più bello di tutta la mia vita, James Potter!» rispose Lily
guardandolo dritto negli occhi.
James sorrise soddisfatto
avvicinandosi di nuovo alla sua donna e baciandola con passione.
Riprendendo ad amarla come
sempre.
Riprendendola senza
lasciarla più… mai più.
Ma soprattutto… iniziando
una nuova vita!
Beh… ragazzi… a questo
punto è davvero finita!
L’immenso ritardo ve
lo posso spiegare tranquillamente… niente ispirazione! Una cosa davvero grave…
anche perché avevo cominciato un’altra storia su James e Lily, ma la devo
vedere ancora bene prima di postarla su EFP!
Avevo addirittura
cambiato idea non volendo postare più niente… poi, però, Sirius è stato tanto
gentile da prestarmi un po’ della sua ispirazione divina! XD
Cmq, bando alle
ciance! Questa è davvero la fine… di questa storia, eh… perché l’altra non ci
dovrebbe mettere molto ad arrivare (sempre che la scuola me lo permetta… ieri
mi stavo per impiccare XD)
Cmq, passando ai
RINGRAZIAMENTI:
Per
chi mi ha aggiunta ai suoi preferiti:
·
DANINO
·
Dora92
·
Frytty
·
Germana
·
Ginny_potter94
·
Jaily
·
Jellicalcat
·
Kairi4ever
·
Karmenpotter
·
Lady Patfood
·
Lally88
·
Ludo
·
MaryCullen
·
Mikelina
·
My angel
·
pRiNcEss LiLIUzzA
(ciao CARAAAAAAAAAAAA… ^^! Ricordati che ti adoro e mi piacerebbe tanto se
lasciassi un commentino! Grazie Stellina, un bacio!)
·
PrincessMarauders
·
Riddikulus
·
Sarina87
·
Sweetbaby
·
Wolverine
·
_PaNsY90_
Per
Chi ha Commentato ed è rimasto con me fino alla fine (grazie!):
·
Dora92: Ciao, Giulia… se prima ero perdonata…
beh ora dubito persino che tu voglia leggerlo questo capitolo…
Cmq, grazie per i
complimenti sulla scrittura! Non puoi immaginare quanto contino per me poiché
penso sempre di annoiare con le mie storie… Grazie davvero, anche per aver
seguito la ficcy fino alla fine…
Nonostante tutto però,
c’è una buona notizia che ti dovrebbe far felice: ho cominciato a scrivere
un’altra storia su James e Lily… penso che questa sarà molto più lunga di quest’altra e la devo ancora vedere bene prima di postare
almeno l’Epilogo… perciò bisogna aspettare… spero di ritrovare un tuo commento
fra le recensioni, ok?
Un bacio Giu e grazie ancora!
Ciau, alla prossima!
·
Germana: ehi, cara… basta con i complimenti o
mi fai diventare un peperone! Grazie cmq per tutto quello che hai detto e non
ti preoccupare per quei vecchi capitoli che non hai recensito… anzi… U.U piuttosto preoccupati di perdonare questo mio orribile
ritardo… Ti assicuro che di solito non impiego così tanto tempo per postare un
capitolo nuovo, però, come ho già detto, avevo addirittura pensato di non
postare più il capitolo EXTRA… ma, invece, eccoci qui! Ringraziamo il caro
Felpato che, GENTILMENTE, mi ha voluto prestare la sua fantomatica ispirazione
divina! Cmq, adesso è davvero finita… ma spero di trovarti nella mia prossima ficcy che dovrò pubblicare fra un po’…
Ti aspetto… mi
raccomando!
Un bacio e grazie
ancora per tutto!
Ciau…
·
Jaily: ciao pazzoide (ti
posso chiamare così o ti offendi? Perché dai commenti che fai mi lasci davvero
a bocca aperta! Sei completamente fuori di testa! ^^) Cmq… ti adoro anche ioooooooooooooooooooooo! E mi dispiace di non aver potuto
commentare il tuo vecchio capitolo, ma sono tornata da poco dalla montagna e li
mancava il collegamento a Internet! Mi dispiace da morire, ma prometto che mi
farò sentire presto… sia con un commento per te sia con una nuova storia!
Ehi, Gio! Grazie per i mille complimenti e scusami anche per il
ritardo… questo capitolo non merita nemmeno di essere letto… ma non avevo
ispirazione… tanto che avevo addirittura deciso di abbandonare… senza contare
che la scuola ha dato la sua buona parte!
Invece, eccomi qui!
Insieme al capitolo EXTRA che tanto volevi…
Spero ti sia piaciuto
il tutto e… beh… alla prossima allora!
Un bacio strastrastrastrastrastrastra…megaenorme! XD
A presto… ciau!
·
Lady Patfood: Se
proprio ci tieni posso mandarti il Sirius sensuale (quello che voglio anche io
XD), ma un Sirius inca… beh… meglio che se ne resta
dov’è! XD…
Vabbè, parlando di
fatti seri, grazie per aver lasciato un commento! Mi ha fatto davvero piacere e
spero che anche tu mi possa perdonare per tutto queste tempo
che è passato per postare questo ultimo capitolo!
Mi dispiace sul serio…
Cmq, prometto di farmi
sentire di nuovo presto con una nuova storia su James e Lily… ok?
Un bacio, bellissima…
Alla prossima!
;)
·
Pan_Tere94: Ciao cara…
beh, come vedi, non era proprio la fine fine… è vero
che ci ho messo una vita da nascita a morte per postare questo ultimo capitolo
EXTRA, ma come ho già spiegato altre volte non avevo proprio idee per l’impostazione
della fine!
Spero che almeno il
mio sforzo sia servito a qualcosa… Mi raccomando fammi sapere, ok?
E, anche a te, chiedo
scusa per il ritardo… non volevo, ti assicuro che se fosse stato un capitolo
normale lo avrei preparato molto più velocemente, esattamente come sto cercando
di fare con la nuova storia di James e Lily che sto ancora scrivendo… per
postarla ci vorrà un po’! Anche perché vorrei far passare questo periodo
infernale della scuola che mi ostacola moltissimo!
Spero di risentirti
presto e… beh… alla prossima, allora!
Un bacio… ciao!
Grazie ancora a tutti
quelli che hanno seguito la mia fan fiction e i suoi protagonisti… insieme a
loro vi mando un grosso abbraccio e vi saluto:
Alla Prossima!
Ciao!