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Autore: HachiXHikaru    08/12/2015    1 recensioni
"L'uomo dai capelli castani fece cenno a qualcuno di entrare e la nuova arrivata varcò la porta della classe sotto lo sguardo curioso di tutti; Naruto sobbalzò nel lanciarle una breve occhiata. Quella...
-Piacere, io sono Haruno Sakura-" -Preso dal sesto capitolo-
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Erano passati pochi giorni dall'arrivo della vecchia Chiyo a Konoha, ma ancora le quattro donne che avevano fatto visita a Konan poco prima non si erano presentate. L'avevano, tuttavia, incontrata varie volte al supermercato o intravista nel proprio giardino a leggere un libro seduta al sole; lei era stata cordiale e loro anche, di rimando, ma avevano sempre tenuto una fredda sfumatura di diffidenza. Chiyo ci aveva badato poco, abituata, ormai, a quelle sottospecie di donne che non hanno di meglio da fare se non impicciarsi della vita altrui e dispensare giudizi sul prossimo; se stavano alla larga era tutto guadagnato.
La piccola dai lunghi capelli rosa la salutò sorridente, prima di chiudere la porta e dirigersi a scuola, la vecchia la fissò andarsene mentre sorseggiava il proprio the accompagnato da qualche fetta di pane con la marmellata. Mentre, successivamente, cominciò a sistemare la cucina sentì arrivare la figlia che sbadigliò augurandole il buongiorno; era sabato, e fortunatamente poteva stare a casa a riposare un po'. Konan si sedette, prendendo un biscotto al cioccolato dalla scatola e addentandolo, Chiyo le versò il the e quella la ringraziò iniziando a sorseggiarlo soffiandoci sopra a intervalli cercando di non bruciarsi la lingua.
-Oggi sarà una giornata tranquilla, è sabato, i ragazzi usciranno coi loro amici, no?-
La donna annuì, per poi prendere un altro biscotto. Nell'addentarlo, però, si bloccò, ricordatasi di una cosa. Dopo aver masticato e mandato giù parlò.
-Sakura tornerà a casa dopo la scuola-
La vecchia si voltò un poco per guardarla interrogativa. Aveva conosciuto l'amichetto della nipote e credeva che lei si divertisse a giocare in sua compagnia; a dispetto di tutto quello che aveva sentito in giro sul suo conto le era sembrato proprio un bravo bambino. Inoltre la rosa parlava sempre bene di lui, l'aveva sentita lamentarsi solo del carattere scontroso di un certo Sasuke, ma su Naruto non aveva mai detto nulla di negativo.
-Pensavo avesse il suo amico...-
Konan scosse la testa sconsolata.
-Non rimane mai a giocare dopo la scuola, torna sempre a casa appena finisce-
Chiyo rimase in silenzio, poi si rivoltò verso il lavandino sospirando e fissando il basso; sapeva il perchè del comportamento di Sakura. Prima di trasferirsi a Konoha faceva lo stesso a causa della madre e ora...
-Non si è ancora ripresa-
Commentò e la donna scosse la testa tristemente. La madre aveva pienamente ragione e lei ancora non sapeva come comportarsi con la bambina. La situazione che da mesi si era creata all'interno della famiglia era insostenibile per tutti e soprattutto per Sakura; lei aveva sofferto - e stava soffrendo - molto. Si morse il labbro inferiore. E lei ancora non sapeva che fare. Si sentiva completamente inutile, eppure tutte le volte che lo diceva a Yahiko lui rispondeva che lei stava facendo il possibile, il resto doveva arrivare col tempo. Si mise la mano destra sul volto cercando di trattenere le lacrime mentre Chiyo usciva dalla cucina dandole le spalle.

La mattinata scolastica procedette senza troppe sorprese. Delle volte l'Haruno dava piccoli colpetti al compagno di destra perchè si svegliasse - ormai lo faceva da un po' di tempo - e il biondo alzava di scatto la testa dal banco urlando un qualche grido di battaglia di Ultimate Ninja. Ciò faceva sospirare la rosa, mentre il piccolo Uchiha cercava di ignorarli; erano troppo rumorosi per i suoi gusti. Durante la pausa la bambina disse all'amico che doveva finirla di addormentarsi in classe, anche perchè i suoi tentativi di farlo svegliare peggioravano solo la situazione; il biondo si grattò la testa ridendo imbarazzato e facendole sapere che a lui non importava molto la cosa. Lei sospirò sconsolata facendo morire lì quella specie di discussione, in fondo lei aveva cercato di fare qualcosa. Iniziò a mangiare, seguita dall'Uzumaki, e intanto lanciava brevi occhiate al moretto. Come suo solito se ne stava in silenzio e non partecipava ad alcuna discussione; era lì con loro solo perchè non aveva voglia di uscire, ecco qual'era la versione ufficiale. Eppure Sakura ci credeva poco, convinta che la verità fosse un'altra, anche se entrambi i bambini sostenevano di non sopportarsi. Per lei, però, erano semplicemente cocciuti e baka e l'unica cosa che le era concessa fare era quella di provare a unire quei due, perchè nessuno di loro voleva rimanere solo, anche se qualcuno era convinto che fosse la cosa che desiderava di più al mondo.
-Avete visto l'episodio di ieri?-
Chiese all'improvviso lei, facendo voltare un poco a destra l'Uchiha; Naruto mostrò il suo sorriso a trentadue denti e annuì.
-Certo Sakura-chan, Kazuma è stato eccezionale!-
Lei alzò le spalle, con un mezzo sorriso sul volto, e chiuse gli occhi.
-Se l'è cavata, ma se non ci fosse stata Natsuki lì a curarlo non avrebbe vinto-
Il biondo fece una smorfia, ribattendo che il suo eroe se la sarebbe cavata comunque e i due bambini cominciarono a discutere su chi fosse stato più utile e più formidabile nella puntata serale del venerdì.
-È stato Wabisuke che ha trovato il punto debole del nemico-
Si voltarono entrambi verso il moro, stupiti che avesse aperto bocca per parlare con loro; la rosa sorrise contenta tra sé. Il silenzio creatosi venne spezzato dallo sbuffare dell'Uzumaki.
-Kazuma ha dato il colpo di grazia-
Questa volta Sasuke si limitò a un'alzata di spalle, per poi riprendere a mangiare. Non sapeva perchè avesse parlato con loro prima, ma quella specie di intervento gli era uscito così, senza che ci pensasse troppo su. Che per caso si sentisse anche lui uno di loro? Tsk, impossibile. Non li sopportava, inoltre continuava a fidarsi poco della rosa, anche se era solo un capriccio.
-Sakura-chan, oggi pomeriggio andiamo a giocare al parco?-
Chiese speranzoso il biondo ricordandosi che era sabato e cercando di cambiare argomento. Lei lo guardò per un attimo, poi scostò gli occhi e abbassò la testa stringendo le bacchette nella mano destra.
-N... Non posso, mi spiace-
Naruto la fissava. Non era la prima volta che rifiutava un suo invito, che lui ricordasse non avevano mai giocato nel pomeriggio, perchè lei aveva sempre qualcosa da fare. Il biondo non voleva credere che fosse perchè cercava di evitarlo, non aveva molto senso, però non trovava un'altra spiegazione.
-P... Perchè non fate qualcosa tu e Sasuke?-
I due si guardarono, per poi fare entrambi una smorfia; come se fosse stato lontanamente possibile. Si parlavano appena, inoltre era per entrambi inconcepibile poter giocare assieme. Loro si sfidavano e basta, ecco cosa facevano. Mentre quei due si guardavano in cagnesco, la bambina riprese a mangiare noncurante il proprio bento, tenendo la testa bassa e sperando che l'Uzumaki non le facesse ulteriori domande.
All'uscita li salutò velocemente, ricevendo risposta solo dal biondo, e si diresse verso casa mentre questo la fissava allontanarsi. Sasuke lanciò un'ultima occhiata all'Uzumaki, che pareva triste, e cominciò a camminare dandogli le spalle; non era la prima volta che succedeva una cosa del genere, e inizialmente Naruto ci aveva badato poco. Ora, però, pareva non sopportare più questi rifiuti da parte della rosa. Il moretto mise le mani in tasca cominciando a pensare cosa avesse da fare tutti i pomeriggi la bambina e non si rese conto che stava prestando fin troppa attenzione agli affari di quei due - affari che a lui non dovevano minimamente importare dato che non si considerava amico di nessuno.

Entrata in casa, la bambina si annunciò a gran voce levandosi le scarpe e dirigendosi verso le scale per salire nella propria stanza. Dopo che ebbe posato la cartella sulla scrivania sentì la voce della nonna provenire dalla cucina che la invitava a fare merenda con lei; la rosa non se lo fece ripetere due volte e la raggiunse sorridente per poi sedersi al tavolino. Chiyo porse alla piccola un piatto pieno di onigiri e Sakura ne prese uno con la mano sinistra, prima di mangiarlo, però chiese di Konan. In fondo non l'aveva vista e sapeva che quello era il suo giorno libero dal negozio. Prima che la vecchia potesse dire qualcosa la donna apparve alle spalle della bambina con sottobraccio il cesto della lavanderia che aveva appena finito di stendere in giardino. Nel vederla, girandosi un poco, Sakura le sorrise, invitando anche lei a far merenda e, dopo che quella le ebbe sorriso, si sedette sospirando esausta. Mangiarono in silenzio e, quando la rosa arrivò al quarto onigiri, cominciò a spezzare il silenzio.
-Il mio papà non ha ancora chiamato?-
Konan scosse la testa senza curarsi di guardarla e lei abbassò gli occhi; Chiyo lanciò un'occhiata alle due.
-Probabilmente sta ancora lavorando-
Disse e la piccolina la scrutò coi suoi occhi verdi, per poi abbozzare un sorriso e finire di mangiare. La donna intanto stava in silenzio cercando di mantenere la calma davanti alla bambina. Akira era una brava persona, non lo metteva in dubbio, ma era fin troppo attaccato al suo lavoro. Sicuramente non amava stare settimane intere lontano dalla sua unica figlia, però, oltre che a chiamarla quotidianamente e prendere l'aereo per vederla ogni due settimane non faceva altro. Fosse stato per Konan avrebbe lasciato il suo stupido lavoro che lo teneva fin troppo distante da casa - anzi, la sua casa non esisteva neppure dato che Sakura abitava con lei, Akira aveva solo un appartamento vicino al posto di lavoro, a Kyoto. Eppure ogni mese mandava a lei e Yahiko un assegno per pagare le spese della figlia e lei lo accettava con riluttanza, ma in fondo lui non era cattivo, voleva bene a Sakura ed era anche per questo che era tanto attaccato al lavoro. Se lo avesse perso avrebbe perso tutto, tra cui la possibilità di creare una vita stabile per lui e sua figlia. Anche se Konan gli ripeteva sempre che lei e il marito potevano aiutarlo per tutto lui rifiutava; lui doveva badare alla famiglia, diceva, non poteva approfittarsi della gentilezza d'altri. Ma così facendo teneva la sua famiglia - sua figlia - lontana da lui. Lui lo fa per lei, si ripeteva sempre la donna, ma non poteva non irritarsi lo stesso.
Sussultò sentendo il telefono che squillava e si voltò verso questo in automatico, ma non rispose immaginando chi potesse essere. La bambina si fiondò alla cornetta e rispose sorridente; quando la persona dall'altro capo le disse qualcosa Konan vide i suoi occhietti verdi brillare. Aveva sempre un'espressione malinconica quando parlava con lui, lo voleva accanto, era naturale, però non glielo aveva mai detto, non volendo sembrare in qualche modo egoista e sapendo che lui faceva quel che faceva per il suo bene. Lo aveva sempre fatto dopotutto. Chiyo e la donna rimasero ad ascoltare la conversazione guardando la bambina e finendo di sorseggiare il the. Sakura, intanto, raccontava al padre della sua giornata scolastica e di tutte le piccole cose che aveva fatto quel giorno, poi veniva il turno dell'uomo e lei rimaneva in silenzio ad annuire e, certe volte, a commentare per poi ridere. Quando lui le fece sapere che doveva riattaccare si intristì; avrebbe voluto continuare a parlargli ancora e ancora.
-Va bene, allora ci sentiamo stasera-
Mormorò cercando di sembrare in qualche modo normale. In fondo non doveva pretendere troppo, lui faceva il possibile. Lo avrebbe rivisto quella sera grazie alla web-cam e si sarebbero dati la buonanotte e mandati un abbraccio; lei, però, avrebbe voluto darglielo dal vivo. Si morse il labbro inferiore posando la cornetta del telefono. Ma in fondo, da che lei ricordasse era sempre stato così.
-Tutto okay?-
Guardò la donna e annuì cercando di sorriderle avvicinandosi a lei.
-Papà sta bene, inoltre mi ha detto che forse gli daranno una promozione-
Quella abbozzò un sorriso accarezzandole dolcemente i capelli; era una buona notizia, dopotutto. In seguito misero in ordine la casa, poi Chiyo e la nipotina uscirono per andare a comprare qualcosa per la cena; Konan era rimasta a casa, cercando di godersi quegli ultimi istanti di riposo prima del ritorno dell'intera unità familiare.
Camminarono mano nella mano in direzione dei negozi, che poi non erano nemmeno lontani dal giardinetto della piccola città, e Sakura non la finiva di parlare; la vecchia sorrise tra sé, felice di vederla contenta, o almeno così sembrava. Arrivate davanti a un negozio la piccola si offrì di aiutare la nonna, ma quella rifiutò gentilmente sentendo delle voci provenienti dal giardino; disse alla rosa che poteva aspettarla lì, lei avrebbe fatto da sola. La bambina accettò titubante e, dopo che Chiyo fu entrata, inizio a camminare con le mani dietro la schiena in direzione delle voci. Giunta nel mezzo del giardinetto si bloccò, sgranando gli occhi nel vedere sorpresa che i suoi due compagni di classe erano impegnati in una qualche sfida. Erano appesi con le braccia su uno dei giochi e le gambe gli penzolavano non poco da terra. Come al solito i due rivali si guardavano in malo modo e nessuno dava segno di cedimento; un gruppetto di bambini assisteva parlottando tra sé, facendo il tifo per il moro o dicendo brutte cose sul biondo. L'Haruno sorrise senza accorgersene rimanendo dietro il gruppetto cercando di non farsi vedere, ma gli occhi azzurri di Naruto la notarono immediatamente. Il piccolo Uzumaki, dopo aver esclamato il nome di lei, lasciò la presa sulla barra di metallo, atterrando senza troppo difficoltà e correndo incontro all'amica, che aveva mosso una manina imbarazzata in segno di saluto; l'Uchiha sbuffò, per poi scendere anch'egli.
-Che sorpresa, Sakura-chan-
Disse allegro il biondino che non la smetteva di sorridere, lei si grattò la guancia destra sorridendo ancora imbarazzata, poi scostò gli occhi verdi dall'Uzumaki, per guardare il compagno che la fissava in silenzio. Gli altri bambini, al passaggio del biondo, si erano fatti da parte, e ora osservavano la nuova arrivata in malo modo, poiché aveva interrotto la sfida dei due; alcuni cominciarono ad allontanarsi, forse diretti a casa, mentre altri rimanevano curiosi.
-La sorpresa è vedere voi due insieme-
Commentò contenta la bambina e Naruto si voltò un poco a guardare il moro; Sasuke, intanto, cercava di non incrociare gli occhi della rosa. Lo videro alzare le spalle e spiegare che stava semplicemente aspettando il fratello maggiore che doveva occuparsi di una commissione. Lei rise e il biondo fece incrociare i suoi occhi azzurri con quelli verdi dell'Haruno, che lo ascoltava senza smettere di sorridere.
-Ho sfidato Sasuke per vedere chi era il migliore tra noi, ma è finita in parità-
Il moretto sbuffò, avvicinandosi a lui.
-Ma che parità! Tu sei sceso, quindi ho vinto io, come sempre-
Naruto lo guardò in malo modo, controbattè e ricominciarono così a discutere mentre Sakura li guardava, leggermente divertita. Dopo un po' interruppe quella sottospecie di lite e propose una nuova sfida che il biondo accettò immediatamente, mentre l'Uchiha acconsentiva rassegnato dalle continue lamentele del rivale. Lui non aveva assolutamente voglia di ritrovarsi in una situazione tutt'altro che piacevole come quella, ma, doveva ammettere, se l'era andata a cercare quella volta. Però era tutta colpa dell'Haruno. L'espressione contenta sul volto del biondo, la sua tristezza... Era sempre e solo colpa sua.

Il bambino aveva accompagnato Itachi che doveva dare una specie di esame. Lo avevano saputo entrambi quel pomeriggio e, naturalmente, l'artefice di tutto era Madara. Ovviamente il fratello non poteva rifiutarsi e Sasuke si era offerto di accompagnarlo; non aveva di meglio da fare. Arrivati, però, il maggiore dei due Uchiha aveva detto al fratellino di aspettarlo nel giardinetto e così lui aveva obbedito. Si era messo a passeggiare osservando la natura circostante, finchè non aveva udito delle voci di bambini. Aveva rallentato il passo, cercando di non farsi notare e, allo stesso tempo, di sentire quello che si dicevano; riconobbe immediatamente Naruto, che era seduto sull'altalena e teneva la testa bassa. Il moro si sentì pervadere dalla rabbia al solo pensiero di ciò che stavano dicendo quegli altri sul conto del biondo; non lo conoscevano affatto, eppure credevano di saperne più di tutti. La voce dell'Uzumaki riecheggiò nell'aria e a Sasuke parve che stesse per mettersi a piangere. Farfugliava qualcosa su Sakura, descrivendola come una persona gentile, che gli era sinceramente amica e che non lo avrebbe mai lasciato da solo, se non per una buona ragione; gli altri bambini risero, commentando che nessuno poteva essergli amico, lui in fondo era comunque diverso da tutti loro e procurava solo fastidio. Naruto provò a controbattere e in quel momento l'Uchiha passò davanti al gruppetto, facendo, così, puntare l'attenzione dell'Uzumaki su di lui. Lo guardò inespressivo quando quello lo chiamò per nome, alzandosi dall'altalena e puntandogli il dito contro lanciando una delle sue tante sfide. Sasuke sbuffò, cercando di sembrare scocciato, ed infine acconsentì. Iniziarono quella bizzarra sfida, rimanendo appesi su uno dei giochi del giardinetto, fino a che la rosa non arrivò. A quel punto il volto di Naruto si illuminò ancora una volta e l'Uchiha non potè fare a meno di essere contento.

Stettero per un altro po' tutti insieme, chi passava guardava curioso chi potesse anche solo rimanere più di dieci minuti in compagnia del biondo e delle volte si sentiva vociferare qualcosa a proposito della famiglia della rosa. Come se qualcuno sapesse realmente qualcosa. La bambina stava seduta per terra a osservare i compagni che discutevano su chi avesse ragione sull'esito della sfida e chi torto; lei stava in silenzio, non volendo creare ulteriori conflitti con un semplice commento personale. Li fissava e le piaceva. Le piaceva la loro compagnia, il fatto che discutevano delle cose più assurde, che conoscessero il suo anime preferito, che non fossero stupidi come gli altri e che non giudicassero qualcuno solo da quello che gli raccontava la mammina. Pensando questo sorrise tristemente. Forse era dovuto al fatto che nessuno di loro ce l'avesse, la mammina. Si alzò immediatamente in piedi quando la nonna la chiamò. Il biondo smise di parlare con l'Uchiha, rivolgendo la sua attenzione verso la bambina che andava incontro alla vecchia. Sakura si voltò un momento, sorridendo ai due e salutandoli per poi aiutare Chiyo con le buste della spesa. Naruto la fissò allontanarsi e, nel guardare lei e la nonna che tornavano a casa mano nella mano, fece una smorfia. Sasuke notò il suo cambio d'umore e provò a riprendere la discussione che avevano interrotto precedentemente, ma la voce di Itachi lo bloccò. Anche per lui era ora di tornare a casa. Lanciò un'occhiata all'Uzumaki, gli diede una patta sulla testa e corse verso il fratello.
-Tanto la sfida è finita e ho vinto io-
E gli fece la linguaccia mentre Naruto lo fissava un po' confuso, per poi rispondere che non era finito proprio niente e che nessuno dei due aveva vinto; infine sbuffò e girò i tacchi per tornare a casa da Jiraiya. Il moro, dopo averlo visto andarsene, si voltò, imboccando la via del ritorno assieme al fratello.
-Ti sei divertito coi tuoi amichetti, Sas'ke?-
Non rispose, facendo solo una smorfia e Itachi rise stringendogli la mano. Chiese della rosa che aveva visto andare via poco prima del suo arrivo e il bambino gli confermò che era lei la nuova arrivata. Non commentò il fatto di averlo trovato a giocare assieme a lei e al piccolo Uzumaki, conoscendo già quale reazione avrebbe potuto scaturire, disse solo che gli sarebbe piaciuto conoscere la bambina, un giorno. Sasuke sbirciò il volto del fratello pensando a un ipotetico incontro tra i due. Probabilmente avrebbero preso il the sorridenti e cominciato a parlare delle più grandi stupidaggini; forse anche lui e Naruto sarebbero rientrati nei loro discorsi ed entrambi si sarebbero trovati d'accordo sul fatto che la loro era un'amicizia un po' strana. Scosse la testa, cercando di scacciare quei pensieri dalla mente. Lui e il biondo amici. Tzè. E inoltre, Itachi e Sakura che parlavano amichevolmente, era una visione un po' strana nel suo insieme, ma non improbabile.
-Com'è andata?-
Chiese cercando di smettere di pensare a tutte quelle sciocchezze. In fondo, lui e Naruto non sarebbero mai potuti essere amici e il fratello e l'Haruno non avrebbero mai potuto incontrarsi o parlare insieme seduti a un tavolo; di questo era assolutamente convinto.

  
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