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Autore: BlackDream99    09/12/2015    1 recensioni
"Te lo prometto", le disse Ron, quando l'oscura presenza del dolore aleggiava ancora nelle menti di tutti e due. In un viaggio per terre lontane, il rapporto fra Ron e Hermione si andrà rafforzando, contro quello che pensavano gli altri, contro quello che pensavano anche loro stessi. Una storia limpida che si basa su frasi aleatorie, baci appassionanti, sulla voglia di stare insieme, di perseverare, di continuare ad andare avanti, perché la vita, appena pensi che debba lasciarti in pace, ti rende le cose più difficili di quanto già non lo siano state. Un'ennesima ricerca porterà Ron e Hermione prima su strade buie e scomode, e infine, a quello che desideravano entrambi, forse lui ancor più di lei. Tra lacrime, gioie, congetture e inesperienza, l'amore avrà la meglio. Perché loro sono nati per stare insieme. E insieme resteranno. Per sempre.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Lettura consigliata con: Oceans - Petit Biscuit

Un lampo chiaro nel buio, come un fulmine nel cielo notturno. Ron si girò. Tutto svanito. Un altro, alla sua destra; uno alla sua sinistra, uno dietro, uno ancora a sinistra, sempre accompagnati da un rumore stridulo. Era circondato, lo sapeva, era questione di attimi. Nonostante la luce accecante non riusciva a distinguere nulla diverso dall'oscurità impastata di pece. Un altro lampo davanti a lui e fu costretto a pararsi gli occhi. 
''Lumos!'' esclamò in preda all'ansia. 
Era da solo, il rumore improvvisamente scomparso. Solo un fruscio leggero dietro ad una indefinita collina coperta di foglie morte e sassi cupi. Si mosse lentamente cercando di capire come tornare al sentiero, con il polpaccio che gli doleva in modo incredibile e la mente ancora occupata nella transizione fra la assurda conversazione precedente e la situazione attuale. Aveva percorso qualche metro quando di fronte a lui apparve un'altra luce di scatto. Era rossa, e rimase fossilizzata nel buio per più tempo rispetto alle altre, nonostante svanì comunque dopo meno di un secondo. 
Tenendo la bacchetta e la mente ben pronte a qualsiasi eventualità proseguì cauto verso dove era appena apparso il bagliore, tutti i sensi pronti a percepire anche il minimo movimento intorno a lui.
Non riusciva a capacitarsi di come si fosse trovato lì e del perché, le parole del Patronus sembravano appartenere ad una vita precedente e nemmeno il pensiero di Hermione era il più importante in quel momento. Camminava lentamente, muovendo in continuazione la testa verso ciò che non vedeva e non conosceva.
La luce rossa riapparve dietro di lui, ma il fatto non lo stupì neanche troppo; credeva che chiunque fosse stesse giocando con il cibo prima di mangiarlo. Il bagliore scarlatto aveva fiocamente illuminato la collina dietro di lui dalla quale era arrivato un leggero rumore, come di foglie calpestate, l'unico suono che apparteneva alla sfera dei sensi reali in tutto quello che stava accadendo. Tenendo ferma la bacchetta nella mano si sporse verso la collina, di cui non riusciva a vedere il termine. Parecchie file di grossi massi disordinati si alternavano agli alberi spogli e spettrali. E poi accadde quello che sperava: la luce rossa si ripeté, e per la prima volta Ron riuscì a capire, seppur a grandi linee, il punto quasi preciso dal quale questa provenisse. Prese a correre spinto dalla paura verso il bagliore ormai scomparso, districandosi con enorme fatica fra i tronchi e la pietra nera. Era sudato, spaventato e sfinito quando giunse al punto che aveva individuato: un albero cavo e un masso sdraiato sul terreno in orizzontale alle sue spalle. Cautamente fece il giro del tronco, che gli conferiva uno strano senso di inquietudine, e nulla. Nessuna traccia di persone, animali o magia. Salì di pochi metri fino al grande masso, gelido al tatto. Era davvero grosso, ci sarebbero voluti parecchi secondi per seguirne la circonferenza. Iniziò dal lato che sporgeva verso la discesa, appoggiando la mano destra al masso e tenendo la bacchetta con la sinistra. Dopo pochi attimi, il rumore riprese, ma stavolta era chiaro che si trattasse di foglie morte calpestate. C'era qualcuno a pochi metri da lui, ne era sicuro. Prese a correre, e corse anche quell'altro nella direzione opposta alla sua. Si rincorsero per quello che parve un minuto, poi il rumore dell'altro si interruppe all'improvviso, facendo fermare anche Ron. Non capiva cosa stesse succedendo, anche perché non era una condizione normale. Riprese a girare intorno al masso in modo più lento, facendo attenzione a percepire qualsiasi cosa. Era tornato dalla parte del lato che dava sulla radura dalla quale era partito quando inciampò in quella che al tocco gli parve una radice, perse l'equilibrio e cadde, iniziando a rotolare sulla schiena lungo la collina ricoperta di foglie. Una strana voglia di ridere lo assalì appena riuscì a fermarsi, mettersi dritto e capire quello che era accaduto, ma all'improvviso si ritrovò sdraiato sulla schiena, spinto da una forza invisibile che però gli parve parecchio concreta che lo aveva spinto dal petto, come un peso appoggiato tutto d'un tratto sulle costole. E poi... la luce.
''Rivelo''.
Aveva parlato una voce fine e delicata, ed un attimo dopo Hermione era apparsa sdraiata su Ron, col sorriso sul volto e i gomiti poggiati sul petto di lui nel punto in cui era stato spinto. Ron non trovava la forza di dire niente, troppe sensazioni diverse erano affiorate tutte insieme dal suo cuore. Aprì la bocca senza dire nulla, pensava che stesse sognando, era incredibile che lei si trovasse davvero lì, vicina e stretta a lui, ridente e felice, lei che non era sparita, lei che lo aveva lasciato furiosa all'interno della tenda durante quella che sembrava una vita passata. I loro occhi si incrociarono per la prima volta, rimasero in attesa per lunghi attimi immobili ed impassibili, poi Hermione iniziò dal nulla a ridere in quella maniera che Ron amava, quella che lo lasciava senza parole ogni volta, non che in quel caso ce ne fosse comunque bisogno. Lei girò le braccia sul collo di Ron ed iniziarono a rotolare velocemente sul tappeto di foglie morte che aveva ripreso un po' di colore. Si fermarono tutto d'un tratto, stavolta era lui che però si trovava sopra. Gli sguardi si   toccarono ancora, inebriati l'uno dell'altro. Poi Ron lasciò cadere la bacchetta a terra e poggiò una mano sul fianco di Hermione e l'altra sul suo viso perfetto. Non poteva credere che fosse davvero lì. Stava pensando a quale delle mille domande che aveva intenzione di porle fosse la più importante quando il cuore lo spinse a fare l'unico gesto che in quella situazione si poteva definire sensato. Chiuse gli occhi e la baciò. E quel bacio fece sì che sfogasse tutti i pensieri, le preoccupazioni e le idee che lo tormentavano, perché aveva ritrovato la cosa più importante della sua vita, la parte mancante di se stesso. Quando molto tempo dopo entrambi riaprirono gli occhi, una forte antitesi invase l'atmosfera intorno a loro. Hermione era sorridente, felice, orgogliosa, Ron al contrario era sudato e sconvolto, ma sembrava che la presenza di Hermione l'avesse calmato, come un'anima errante che ritrova finalmente la sua gemella. Si misero seduti uno di fianco all'altra, sempre senza parlare ma continuando ad idolatrare gli occhi dell'altro. Hermione cercò la mano di Ron fra le foglie brune e la strinse forte, e Ron fece altrettanto. Si avvicinò alla sua meraviglia preferita e riprese a baciarla delicatamente, come il primo bacio ad Hogwarts e come amava lui, facendola sentire felice per far sì che anche lui fosse a posto. Si separarono dopo altri intensi minuti di passione e si strinsero in un forte abbraccio ingenuo, uno di quei magnifici legami che riappacificano senza ulteriori spiegazioni. 
''Scusami'' sussurrò Hermione comunque in tono scherzoso mentre teneva appoggiata la testa sulla spalla del suo uomo. Ron rispose quasi arrabbiato, con voce rude, ed Hermione si sciolse lentamente nella fredda oscurità della notte: ''Non pensare che io possa sopportare questo con tutte. Non è fattibile. Ma con te è diverso. Sei la donna della mia vita, e dovunque scapperai per ritrovarti sarò disposto a fare i più assurdi sacrifici, perché sono pazzo. Mi hai stregato, Hermione, e non sai quanto io possa essere felice di questo''.
   
 
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