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Autore: agatha    09/12/2015    1 recensioni
Cinderella è sempre stata la favola preferita di Maria. Può la sua vita ricalcare quella della protagonista? Se il destino le fa incontrare un moderno principe azzurro come Michael, su una Ferrari al posto di un cavallo bianco, tutto è possibile.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maria De Luca, Michael Guerin
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Lentamente lui si spostò raggiungendo il divano e lasciandosi cadere stancamente. Appoggiò i gomiti alle ginocchia prendendosi la testa tra le mani.
“Sono uno stupido”
Maria si concesse un piccolo sorriso, forse non tutto era perduto, c’era ancora qualche speranza. Lo raggiunse e si mise accoccolata per terra, di fronte a lui. Con le mani cominciò a massaggiargli un polpaccio sentendo i suoi muscoli tesi.
“E’ vero a volte lo sei, ma sei un adorabile stupido lo sai?”
Lui rimase ancora immobile per qualche secondo, avvertendo su di sé lo sguardo di Maria, ma poi riuscì ad alzare la testa per guardarla.
“Credo di sì”
Non volendo mettergli fretta lei si morse la lingua frenando le mille domande che voleva rivolgergli.
“Allora com’è il mio massaggio?”
“Rilassante. Sei molto brava”
“Ho avuto un ottimo maestro”
“Già…. Ma forse questa è stata una delle poche cose buone che ho fatto”
Fece una pausa e lei decise, saggiamente, di non commentare di lasciarlo libero di parlare.
“Non volevo reagire il quel modo a casa ma l’aver saputo di Billy mi ha fatto andare il sangue al cervello. Non avrei mai voluto aggredirti come ho fatto. Io non so…. No, io so perfettamente perché, solo che non è facile…”
Lui aveva parlato fissando un punto lontano, sopra la testa di lei. Quando si era fermato aveva abbassato lo sguardo per capire la sua reazione ma l’unica cosa che vide furono i suoi capelli perché lei aveva abbassato il viso controllando il suo massaggio. Così era più semplice.
“Ho sempre avuto relazioni superficiali che non mi hanno procurato grossi problemi, invece con te….  E’ tutto così profondo e intenso. Io sto ancora cercando di convivere con queste emozioni così forti. Sento di avere in mano la vera felicità ma mi sembra una cosa così fragile…. Non so nemmeno io cosa sto dicendo….”
“Mi stai aprendo il tuo cuore”
“E’ tremendamente difficile”
“Lo so, ma ne vale la pena credimi”
“Dopo averti quasi persa una volta mi sono reso conto che non posso dare per scontata la nostra storia, non ho nessuno un pezzo di carta che mi giuri che andrà sempre tutto bene. Quando ho sentito che tu e Billy vi eravate visti è come se si fossero realizzate le mie paure. Ho perso la testa e l’unica cosa che ho pensato è che mi avevi mentito e che forse…”
 
Lei lo aveva zittito appoggiandogli un dito sulle labbra.
“Non sei l’unico che ha questa paura. Abbiamo solo un modo per vincerla”
“Quale?”
Dopo questa domanda lui aveva cominciato a dare piccoli baci al suo dito.
“Fiducia e amore” gli rispose lei.
“Tanto amore” sottolineò lui.
“Sincerità”
“E dolcezza”
“Pazienza”
“E sesso”
“Michael!”
“Stavamo diventando troppo melensi e poi non mi sembra che tu ti sia mai lamentata”
“E’ vero”
Le loro labbra si incontrarono con nuovo ardore. Dopo aver chiarito tutti i malintesi stava diventando sempre più forte la voglia di far capire all’altro quanto era importante. Il loro bacio divenne molto profondo. Le loro lingue si erano intrecciate, quel sapore così familiare che tornava prepotente farsi sentire.
 
Michael infilò le mani sotto la sua maglia accarezzandole la schiena e spingendola sempre di più contro di sé. Maria si stava perdendo nel turbine di sensazioni che stava provando, per fortuna conservava ancora un barlume di lucidità.
“Michael”
Cercava di parlare ma lui non staccava le labbra dalle sue.
“Michael fermati”
“Non ci penso neanche”
“Michael…. Ti ricordi dove siamo?”
“Non mi interessa…”
“Non possiamo fare l’amore nel salotto di Isabel”
Per fortuna il nome della cugina servì come campanello d’allarme e anche Michael si sentì subito lucido.
“Siamo nel salotto di Isabel”
“Già, è quello che ho appena detto”
Lui si tirò in piedi sempre tenendola tra le braccia.
“Andiamocene”
“Prima dobbiamo salutarli”
“Molto velocemente però”
Li trovarono in cucina coinvolti anche loro in un bacio.
“Noi andiamo” li avvisò Michael.
Isabel lo fissò negli occhi.
“Tutto a posto?”
“Sì, questa volta per davvero”
Si sorrisero senza bisogno di aggiungere altre parole.
 
Arrivati a casa non persero tempo. Appena richiusa la porta si avvicinarono lentamente abbracciandosi e unendo le loro labbra. Dopo la confessione di Michael, dopo aver fugato gli ultimi suoi dubbi e le sue paure, si sentivano molto più vicini e ora avvertivano la necessità di unirsi anche fisicamente. Le loro bocche si cercavano avide. Mentre le loro labbra si incontravano le mani scendevano a togliere i vestiti, inutili in questo momento. Michael la prese in braccio appoggiandola sul tavolo della cucina. Le sue mani scesero stuzzicandole i seni e, contemporaneamente, i suoi fianchi spingevano verso di lei. Maria si stava dedicando a baciare e mordere il suo collo e l’orecchio sinistro, strappandogli piccoli gemiti di piacere. Era una dolce tortura per entrambi. La prima a cedere fu lei.
“Ti voglio Michael”
“Shh, non voglio andare in fretta”
La fece sdraiare cominciando a lasciare una scia di baci intorno all’ombelico e scendendo sempre più giù mentre lei aveva infilato le mani nei suoi capelli scompigliandoli. Maria si lasciò sedurre da questa tortura finchè sentì di non poterne più. Si sollevò verso di lui.
“Michael”
La sua voce era implorante.
“Andiamo di là”
“No, ti voglio adesso e subito”
Lui le sorrise.
“La mia tigre”
Assecondando i suoi desideri lui entrò nella sua bocca con la lingua e nel suo corpo.
 
Michael era semisdraiato sopra di lei, che era ancora appoggiata al tavolo, e le stava lasciando dei piccoli baci sulla pancia e intorno all’ombelico. 
“Suggerirei di spostarci sul letto, ti ricordi cos’è successo l’ultima volta che siamo rimasti sdraiati su qualcosa di duro?”
“Mmmmh…. Solo se prometti di continuare con questi baci”
“Non mi dedicherò ad altro, promesso”
La prese in braccio e lei allacciò le mani intorno al suo collo.
 
Si infilarono sotto le coperte rimanendo abbracciati. Si era fatto buio e ormai non filtrava più la luce attraverso le tende. Maria sospirò e si strinse ancora di più al corpo caldo di Michael. Nel suo cuore finalmente c’era una sensazione di pace, di tranquillità, come una nave che finalmente ha raggiunto il porto e sa di essere al sicuro contro la tempesta, contro tutte le tempeste che si possono scatenare. Fu lei, infine, a spezzare il silenzio.
“Sposiamoci subito ti prego”
Michael sollevò un sopracciglio sentendo le sue parole.
“Cosa?”
“Non voglio perdere altro tempo. Non mi interessano i ricevimenti fastosi con milioni di persone… Io voglio essere tua moglie”
Lui si chinò dandole un piccolo bacio sul naso.
“Neanche a me piacciono le cose troppo elaborate ma non posso permettere che il nostro matrimonio si riduca ad una fuga a Las Vegas per sposarci di nascosto. Primo perché credo che i miei non potrebbero mai accettare che il loro unico figlio li privi di questo momento e potrebbero persino arrivare a diseredarmi e, secondo, perché ti meriti solo il meglio, ti meriti un matrimonio da favola, proprio come cenerentola e, in qualità di principe azzurro, farò tutto il possibile perché sia così”
“Promettimi solo che sarà presto, il prima possibile”
“Ci proverò. Anzi, non c’è nessuno come mia madre in grado di smuovere mari e monti se decide di fare una cosa”
“Vorrei che questo momento e questa serata durassero per sempre”
“Credo non sia possibile mia piccola tigre ma posso prometterti giorni altrettanti belli come questo”
“Mi basta solo che tu stia sempre con me”
  
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