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Autore: agatha    09/12/2015    1 recensioni
Cinderella è sempre stata la favola preferita di Maria. Può la sua vita ricalcare quella della protagonista? Se il destino le fa incontrare un moderno principe azzurro come Michael, su una Ferrari al posto di un cavallo bianco, tutto è possibile.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maria De Luca, Michael Guerin
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Uscendo dalla chiesa vennero sommersi da una cascata di riso che sembrava non finire più. Ad uno ad uno gli invitati si fecero avanti per fare le proprie congratulazioni agli sposi. La festa si spostò poi in un ristorante circondato da uno splendido parco. Grazie alla splendida organizzazione della madre di Michael tutto si svolse in modo perfetto. Gli invitati vennero fatti accomodare e gustarono piatti prelibati. Gli sposi rimasero ben poco tempo seduti al loro tavolo. Scambiarono parole con tutte le persone presenti finchè ad un certo punto Maria, che stava pazientemente, ascoltando un’anziana parente di Michael che rievocava il suo matrimonio, non incrociò lo sguardo di lui. Lo implorò silenziosamente di salvarla  e, prontamente, venne in suo soccorso allontanandola con una scusa.
“Come va?”
“Benissimo se tralasciamo il mal di piedi e il mal d’orecchie”
“Scappiamo via allora”
“Dici sul serio?”
Lui rispose con una risata. Un suono così argentino che Maria si sciolse nel sentirla. Lo aveva sentito ridere molto volte eppure, solo ultimamente, aveva colto una nota diversa che sottolineava il cambiamento che era avvenuto dentro di lui.
“Dammi la mano principessa e vedrai”
Lui la condusse fuori dal ristorante e insieme camminarono in mezzo al grande giardino finchè non giunsero al gazebo che sorgeva su una piccola collinetta bassa e si rifugiarono al suo interno. Lei si tolse le scarpe una volta seduta in braccio a lui.
“Sei bellissima lo sai?”
“Anche tu. Ho notato le occhiate lussuriose che ti hanno lanciato alcune ragazze”
“Sei gelosa?”
“Sì. Tu sei solo mio”
“E tu solo mia”
Le loro labbra si unirono per un lungo bacio. Poi si fissarono negli occhi e un dito di lui percorse il contorno del viso di lei.
 
“E’ stata una sorpresa quando hai visto tua madre?”
“Non me l’aspettavo assolutamente”
“Avete parlato?”
“Sì. Ci siamo chiarite, è stata sincera con me e mi ha fatto capire alcune cose. Cercheremo di recuperare il nostro rapporto”
“E con Pierce?”
“Ho parlato anche con lui. Diciamo che non rientra ancora nella lista delle persone che mi stanno a cuore però è uscito dalla lista nera”
“E’ già un inizio”
“Già. Soprattutto ha guadagnato punti quando mi ha detto di aver cacciato di casa Courtney. L’aveva sorpresa a rubare dei soldi dal suo portafogli. Ha cercato di scusarsi per tutti i torti che ho subito da parte loro. Ha ammesso di essere stato un padre molto permissivo perché non voleva che soffrissero troppo dopo la perdita della madre. In realtà, così facendo, ha assecondato il loro carattere egoista”
“Direi che la tua famiglia ha alzato bandiera bianca”
 “Vero…. Ed è tutto merito tuo”
Lui sollevò un sopracciglio.
“Non fare finta di niente. Mia madre mi ha raccontato tutto”
“Sei arrabbiata?”
Maria scosse piano la testa facendo ondeggiare i suoi boccoli.
“Niente affatto. E’ stata veramente una cosa dolce quella che hai fatto. Era arrivato il momento di provare a ricucire i rapporti con la mia famiglia, perlomeno dovevo fare un tentativo. Se non fosse andata bene almeno non avrei vissuto con il rimpianto di non sapere cosa sarebbe successo”
“Sono contento di aver potuto fare qualcosa”
Michael la guardò con sguardo amorevole. Anche se Maria aveva sempre dichiarato di non voler avere più niente a che fare con la sua famiglia lui aveva capito che soffriva ancora molto per aver interrotto i rapporti con loro. Ci aveva pensato per qualche giorno prima di decidersi ad andare a Roswell per parlare con Amy. Doveva fare almeno un tentativo per lei, perché la sua felicità fosse davvero completa. Per fortuna era andato tutto bene. Amy era rimasta piuttosto stupita quando lui aveva spiegato chi fosse ma poi aveva visto spuntare un sorriso sul volto della donna. Volontariamente aveva omesso come si erano conosciuti, limitandosi a dire che erano molto felici insieme e, seppur velatamente, aveva spiegato come Courtney avesse cercato di boicottare la loro storia. Non intendeva certo mettere zizzania nella famiglia De Luca ma era giusto che sapessero quanto male avesse fatto a Maria. Quando se n’era andato aveva lasciato una Amy piuttosto sconcertata. Lei gli aveva promesso di riflettere sulle sue parole, anche se non poteva promettere di essere presente al matrimonio dopo tutto quello che era successo. Michael immaginava che le sue rivelazioni avesse confuso la donna e che aveva solo bisogno di riflettere con calma su tutto per capire quanto Maria avesse in realtà bisogno di lei. Per fortuna le sue intuizioni si erano rivelate esatte. Lei era riuscita a farlo uscire dal suo incubo, dalle sue paure, rompendo il muro che aveva costruito intorno al proprio cuore ed ora poteva dire, soddisfatto, di aver fatto altrettanto per lei, restituendole almeno in parte la sua famiglia.
 
“Ti amo signora Guerin”
“Ti amo signor Guerin”
“Non riesco ancora a credere che sia successo”
“Nemmeno io, eppure è così”
“Pentita?”
“Io no e tu?”
“Lo rifarei anche cento volte”
 
*****
 
Michael aprì la porta di casa ma le impedì di entrare.
“Cosa fai?”
“Non ricordi cosa dice la tradizione?”
“E da quando segui le tradizioni?” domandò lei con uno sguardo fintamente stupito.
Michael allargò le braccia.
“Qualsiasi scusa è buona pur di tenerti tra le braccia”
Fece seguire l’azione a quelle parole e la sollevò per portarla dentro casa. Erano stati indecisi se passare la prima notte in qualche lussuoso albergo, l’idea era stata allettante ma poi avevano preferito, di comune accordo, di tornare lì dove tutto era cominciato, dove si erano innamorati.
Michael le fece scivolare una mano intorno alla vita e l’altra dietro le ginocchia prendendola in braccio. Lei gli allacciò le mani dietro alla nuca avvicinandosi per baciarlo. Le loro labbra si incontrarono dolcemente per poi aprirsi e lasciare che le loro lingue si incontrassero. Si separarono solo una volta seduti sul letto. Michael iniziò a slacciarle i bottoncini che decoravano il vestito sulla schiena.
“Dov’è la cerniera?” le sussurrò lui vicinissimo al suo orecchio.
“Non c’è, li devi slacciare uno ad uno”
Michael si spostò guardandola serio in volto.
“Stai scherzando vero?”
Maria si girò e gli accarezzò una guancia e poi fece scivolare la mano sul suo collo, sul suo torace, scendendo sempre più giù.
“Purtroppo ti ho detto la verità, ma sarai adeguatamente ricompensato per il tuo sforzo”
Vide gli occhi di lui accedersi e le sue mani ritornarono sulla schiena cominciando pazientemente a slacciare i bottoni.
“L’hai fatto apposta vero?”
La risata di Maria confermò i suoi sospetti.
“Appena l’ho visto ho capito che era quello giusto. Mi ero immaginata esattamente la tua reazione e devo dire che non mi hai deluso”
“Sei una piccola strega”
“Non ero una tigre?”
“Sei entrambe le cose”
Finalmente giunse alla fine dei bottoni e l’aiutò ad uscire dall’abito ammirandola.
“Eri stupenda con quel vestito ma devo ammettere che senza sei molto meglio”
“Vediamo se anche per te è lo stesso”
“Prego, si accomodi”
“Con molto piacere”
Si buttò contro il suo torace lasciandosi abbracciare forte e respirando il suo inconfondibile profumo e cominciò a spogliarlo.
 
Era stata una lunga giornata e ben presto si addormentarono abbracciati. Ad un certo punto Maria si svegliò e, stando attenta a non disturbarlo, si alzò dal letto. Sentiva di dover fare qualcosa per conservare i suoi sentimenti, tutte le emozioni che aveva vissuto quel giorno. Mettere tutto nero su bianco le sembrava la soluzione migliore, anzi poteva fare qualcosa di più che scrivere un semplice pensiero. Trovò un foglio di carta immacolato e prese una penna rossa. Rimase solo un attimo ferma prima di lasciare che il cuore l’aiutasse a scrivere.
 
“Caro papà,
 
sono qui seduta a scriverti una lettera. Ho l’assurda convinzione che se metto nero su bianco queste parole tu riuscirai a leggerle. Oggi è stato il giorno del mio matrimonio. Non credo di essere in grado di esprimere a parole quanto mi sento felice, mi sarebbe piaciuto se tu e Michael vi foste conosciuti. Sono sicura che mi avresti dato in pieno la tua approvazione. C’è stato più di un momento in cui ti ho sentito davvero vicino, come se fossi accanto a me, con una mano sulla mia spalla e mi stessi vicino come facevi quando ero piccola e avevo paura di qualcosa. Mi manchi davvero tanto, ma Michael mi ha insegnato a convivere con questa mancanza, mi ha insegnato che tutti i ricordi e tutto quello che abbiamo vissuto sarà sempre vivo nella mia mente e quindi tu sarai sempre qui con me.
 
Ti confido un piccolo segreto: siccome è stato tutto merito di un innocente micino se gli ho tamponato la macchina Michael ha deciso di fare una donazione consistente in favore dei gatti e degli animali abbandonati. Quando me l’ha detto al momento sono scoppiata a ridere, soprattutto ripensando a quel giorno. Era talmente arrabbiato che se avesse avuto il gatto tra le mani ne avrebbe fatto una piccola pelliccetta e ora invece è tutto uno zuccherino. Non credo sia possibile che esista un giorno più bello di questo”

 

“Cosa stai facendo?”
La voce di Michael spezzò quella sensazione che si era creata mentre Maria stava scrivendo la lettera. Richiuse frettolosamente l’agenda con dentro la lettera piegata in due.
“Niente. Arrivo subito”
  
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