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Autore: Melian1312    09/12/2015    1 recensioni
"Miei Valar! Aredhel, presto vieni qui!"
Spronai il cavallo e lo raggiunsi. Elros era inginocchiato accanto ad un... un Megacero enorme che sembrava voler proteggere qualcosa tra o vicino alle sue zampe. Mi avvicinai ancora e il mio cuore perse un colpo: a terra giaceva il corpo di Thranduil.
Guardandomi intorno notai che nella radura c'erano altri corpi, questa volta di orchi. Elros mi guardò con aria preoccupata: l'elfo non si muoveva.
Feci segno alla guardia di spostarsi per permettermi di dare un'occhiata. Il Re giaceva privo di sensi ed era pallido, molto pallido, TROPPO pallido, sembrava morto.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Radagast, Thranduil, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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* FineFlashback *

Mi sentivo la testa pesante. Le ferite al braccio e alla schiena pulsavano dolorosamente.

Ero avvolto nell'oscurità più profonda, come se le stelle che illuminano il mio cielo ogni notte si fossero spente.

L'ultima cosa che ricordavo era l'odore ripugnante del sangue degli orchi e la pioggia scrosciante che cadeva dal cielo, poi solo il buio.

Tuttavia era vivo, sentivo di esserlo; ma non riuscivo a trovare la forza per aprire gli occhi.

Avevo sete, la gola mi bruciava. Dovevo aprire gli occhi, svegliarmi, sempre che fossi addormentato.

Sforzai le palpebre e un sottilissimo filo di luce rischiarò le tenebre che mi circondavano.

Strizzai gli occhi e misi a fuoco le immagini.

Ero in una casa, o meglio, in una stanza; adagiato su un letto.

Allora le voci che avevo sentito prima di perdere conoscenza non erano frutto della mia immaginazione, erano reali.

Sentivo l'allegro scoppiettio del fuoco provenire dall'altra stanza, all'improvviso la porta della camera si aprì e sulla soglia apparve.... no, non può essere.... eppure apparve lui: Elros.

"Finalmente vi siete svegliato, mio signore, iniziavamo a preoccuparci seriamente." disse sorridendo allegramente notando il mio stato.

"Dove sono?" le parole mi uscirono a fatica dalla bocca.

"Siete al confine Nord del vostro regno. Vi abbiamo portato qui essendo il posto più vicino a dove ci abbiamo trovato."

"Abbiamo? Tu e chi altro?" chiesi, non avvertendo nessun altra presenza nella stanza.

"Vi ricordate che avevo chiesto il giorno di permesso? Dovevo accompagnare una mia amica per un pezzo di strada. Si chiama Aredhel, è la principessa delle Montagne Grigie." spiegò.

"Quanto tempo ho dormito?"

"Circa tre giorni..."

"E lei dov'è? È tornata nel suo regno?"

"Oh, no - disse ridendo - ha insistito per aspettare che voi tornaste in forze prima di ripartire. Sinceramente la ringrazio perché è lei la guaritrice, io non so cosa fare, mentre lei è molto capace... vi ha curato lei."

"Allora dov'è? Vorrei conoscerla." chiesi.

"È andata a caccia... Avevamo finito il cibo." disse abbassando quasi impercettibilmente lo sguardo.

Annuii pensieroso. Erano passati tre giorni... il Bianconsiglio si riuniva stanotte e io dovevo andarci assolutamente. Dovevo avvisarli di ciò che succedeva a Dol Guldur, ne andava della salvezza del mio popolo.

Sicuramente gli orchi che mi avevano attaccato erano stati inviati per mettermi a tacere.

I miei pensieri furono interrotti dal rumore della porta che si apriva e si chiudeva.

"È tornata - disse Elros andando verso l'altra stanza e dicendo rivolto alla principessa - Ciao Aredhel! Indovina che è successo!""Elros, non è il momento; ha ricominciato a piovere e io mi sono bagnata tutta." rispose stancamente una voce femminile.

"Invece dovresti saperlo: il re si è svegliato!" disse con allegria.

Subito dopo la porta si aprì di nuovo ed entrò una dama elfica. Aveva i capelli color oro e gli occhi blu come il mare più profondo. Era magra ed era alta poco meno di me. Indossava un mantello nero con sotto un corpetto di stoffa con una gonna e dei pantaloni leggeri sotto.

"Buongiorno sire." disse chinando la testa.

"Buongiorno, hiriel (principessa)." ricambiai.

Lei sorrise e fece cenno ad Elros affinché preparasse la cena, colazione, pranzo; in effetti non avevo idea di che ora fosse.

"Avete sete?" chiese la ragazza, notando lo stato della mia voce.

Annuii e lei di rimando mi porse un bicchiere d'acqua. Ignorando le fitte lancinanti che mi mandava il braccio presi il bicchiere e bevvi avidamente l'acqua fresca.

Provai ad alzarmi ma le ferite si risvegliarono tutte insieme e mi dovetti abbandonare ancora sul cuscino.

"È meglio che non vi sforziate per i primi giorni... siete ancora debole e le cure devono finir di fare effetto." disse dolcemente.

Risposi con un breve cenno del capo. In quello stato non avrei mai raggiunto Imladris in tempo. Alla fine gli orchi avevano vinto.

"C'è qualcosa che non va, mio signore?" la voce dolce di Aredhel mi distolse dai miei pensieri. C'era qualcosa di particolare in lei... non sapevo come descriverlo, ma era come se percepissi che quella ragazza che avevo davanti non era ciò che sembrava... O meglio, c'era dell'altro sotto... Ma che cosa?

"Si, dovevo consegnare una lettera a Imladris e in questo stato non riuscirò mai ad arrivarci in tempo."

"È così importante?"

Annuii con forza. Non potevo aspettare oltre, il mio popolo era in pericolo. Giravano voci su un certo Negromante che abitava nella fortezza aveva persino il potere di resuscitare i morti. Se un potere del genere fosse tornato nella Terra di Mezzo avrebbe significato guerra per tutte le Razze.

"Potrei andarci io se è così importante per voi." propose Elros.

Spostai la mia attenzione sul l'elfo in fondo alla stanza.

"Non so, Elros, si tratterebbe di portare un messaggio a Elrond di Granburrone, solo a lui e nelle sue mani; sono notizie che devono essere lette da persone adeguate." dissi stingendo i denti a causa del dolore che ogni mossa mi procurava.

Gli consegnai poi la lettera con impresso il sigillo di Bosco Atro.

"Non vi deluderò, sire." replicò Elros con sicurezza.

Poi prese la lettera, fece un breve inchino e passò nell'altra stanza per prepararsi per il viaggio.Seguii Elros nell'altra stanza per aiutarlo a prepararsi... Ero sollevata che si fosse offerto lui per fare questa commissione, ma ero anche spaventata di restare da sola con Thranduil, non tanto perché avevo paura di lui, ma temevo di sbagliare...

"Che hai, si può sapere? - chiese Elros - Tutto bene?"

"Sì, sì, sono solo un po' stanca."

"Mi raccomando, stai attenta con lui."

"Perché, non ti fidi?"

"No, tutt'altro, è di lui che non mi fido. Sai, è un po' irascibile." disse sottovoce.

"E tu vedi di tornare presto e intero, così non mi lasci per tanto tempo con il Re irascibile." scherzai fingendomi sicura.

"Agli ordini, mia signora." disse ridendo, poi uscì dalla casa, montò a cavallo e si diresse galoppando verso Imladris.


*Angolo dell'autrice*
Ciao a tutti!
Ecco qui in nuovo capitolo, spero vi piaccia!
A presto!

   
 
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