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Autore: Cicciolgeiri    04/03/2009    2 recensioni
"Proprio nel momento in cui Kitty uscì, nella stanza si affacciò Logan. "Che cos'è questo baccano? C'è gente che cerca di dormire, qua!" disse, appoggiandosi allo stipite della porta a braccia conserte. La sua tipica mossa da fico. Steve aveva provato ad imitarlo un paio di volte, ma quando non sei alto due metri e non hai alcuna massa muscolare non susciti lo stesso effetto sulle ragazze."
Steve Mackenzie alias Idro è la più giovane recluta degli X-Men ed è un tipo piuttosto imbranato, ma simpatico e volenteroso. Tra avventure, amici e amori, la vita di questo ragazzo e di tutti quelli che gli stanno intorno cambierà per sempre. Tra gli altri personaggi: ALEX SUMMERS aka HAVOK e LAURA KINNEY aka X-23.
Ambientata più o meno tra i primi due film.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: X-men
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo tre: Laboratorio dello Xavier’s Institute for gifted youngsters



Aprì gli occhi piano. Inizialmente fu accecata dalla luce, poi riuscì a mettere a fuoco un’enorme lampada al neon che le pendeva sopra la testa. Aggrottò la fronte. Dove diavolo era? Sulla testa sentiva qualcosa di pesante, un casco forse, e le avevano attaccato degli affari appiccicaticci dappertutto che le tiravano la pelle e le davano fastidio. Cercò di muovere le mani, ma non ci riuscì, non era neanche tanto sicura di avercele ancora, delle mani. Le doleva dappertutto, come se avesse corso per miglia e miglia. Intanto, un piano sopra di lei, qualcuno stava correndo per davvero.

Palestra interna numero due dello Xavier’s

Steve Mackenzie alias Idro e tutti i suoi compagni di corso arrancavano a fatica nell’ampia palestra. Logan non si era smentito: era da quarantasette minuti che giravano in tondo per la sala da ginnastica. Steve era convinto che se continuavano così avrebbero fatto un solco profondissimo nel pavimento. Dalla palestra si levavano dei: << Basta! >> o degli << Augh! >> inarticolati di gente a cui era venuto un crampo, ma a nessuno era permesso di fermarsi. << La vita di una persona è articolata in varie fasi! >> aveva esordito Logan quella mattina, prima di farli cominciare a correre << Voi, adesso, siete nella fase “mammoletta”. Se volete i risultati dovete impegnarvi o credete che questi siano venuti per magia? >> e mostrò i bicipiti. Dalle ragazze si levarono fischi di ammirazione e commenti vari.
<< E tu in che fase sei, Logan? >> aveva chiesto maliziosamente Jubes.
<< Quando sarai più grande te lo dirò, per ora correte e zitti, se non volete cascare per terra dopo due secondi! >>
<< Io lo so in che fase è, ma non posso dirlo! >> aveva detto Kitty mordendosi un labbro.
<< Io invece lo dico: è in fase “stronzo”, non può pretendere di farci fare i Marines solo perché è fissato! >> aveva esclamato Gas affiancandosi alla ragazza.
<< Guarda che ti sente! Quello è peggio di un … ehm … Steve, lo conosci un animale che ci sente benissimo? >> gli aveva chiesto Kitty, che aveva già il fiatone.
<< Ehm … la lince? >>
<< Ecco, sì! Quello è peggio di una lince! >>
<< Ma la lince non era quella che ci vedeva bene? >> aveva fatto notare Gas.
<< Ah, non importa, è il concetto che conta e il concetto è: non parlare perché ti sente! >> aveva tagliato corto Kitty.
Steve respirava piano e a fondo e in effetti la tecnica funzionava, anche se aveva ancora troppo caldo: si levò la maglietta, la appallottolò ben bene e la lanciò su una delle panchine che stavano a bordo palestra, restando in canottiera. Si disse che, tra qualche anno, quando l’avrebbe rifatto, nessuno avrebbe avuto il coraggio di prenderlo in giro, perché con tutto quell’allenarsi, per allora, sarebbe già diventato più o meno come Logan, anche se era solo un sogno ad occhi aperti. Adesso che era più leggero si sentiva molto meglio. Stava quasi iniziando a divertirsi, quando dal piano di sotto provenne un boato allucinante. Non aveva fatto nemmeno in tempo a togliersi la maglia che già qualcuno aveva tentato di suicidarsi, pensò. Tutti ne approfittarono per fermarsi. Le lampade al neon ebbero un calo di tensione e poi si spensero, mentre un altro boato risuonava nell’aria e il pavimento vibrava.
<< Ti prego Steve, stai facendo crollare la struttura: non ce la fa a reggere tanto! Copriti! >> sbraitò Gas.
<< Ma non sono stato io! Non c’entro niente! >> rispose lui.
<< No, per favore Steve: questo è veramente troppo, non ti si può guardare! Sei riuscito a far fulminare i neon! Ragazze: mettetevi gli occhiali, è letale! Al riparo, state lontani da lui! >> urlò il ragazzo tra l’ilarità generale, buttandosi dietro i materassi della palestra per ripararsi << Svelti, seguitemi, da questa parte! Speriamo attutiscano le schegge! >>
<< La vuoi piantare di fare casino, Gas? Non è colpa di Steve, è il vapore del tuo cervello fuori controllo! Questo deve essere opera dell’ultima arrivata! >> disse Logan, grattandosi la barba << Mi toccherà andare a vedere. Ehi, mezze cartucce, dico a voi: fermi tutti dove siete e non uscite dalla palestra. Cercate di non toccare cose di metallo e rimanete sul linoleum, fa da isolante >> e, detto questo, uscì.
<< L’ultima arrivata >> ripeté Bobby, << intendeva dire la ragazza che avete ripescato in Texas ieri? >>
<< Mi sa proprio di sì >> disse Steve, mentre Gas usciva da dietro i materassini e qualcuno rideva ancora come un matto.
<< Caspita, è una di quelle toste !>> osservò Jubes con una certa ammirazione << Ma perché dobbiamo isolarci stando sul linoleum, è elettrica, per caso? >>
<< Sì, è elettrocinetica: ha arrostito un tipo e ha abbattuto una quercia emettendo energia elettrica… Deve essere parecchio forte >> spiegò Steve. Proprio in quel momento si sentì un’altra scossa al piano di sotto e Kitty grugnì, stringendosi a Colosso.
<< Non ci farà mica saltare in aria, vero? >> domandò spaventata.
<< Spero proprio di no, sono troppo bello per morire! >> annunciò Gas, beccandosi una manata da Steve.
<< Certo che Logan è stato proprio coraggioso ad andare a controllare … >> sospirò Jubes con aria sognante << Non come voi poppanti, che ve la fate sotto da soli! >>
<< Anche io se fossi grosso quanto lui, avessi gli artigli e mi rigenerassi non mi preoccuperei di dare un’occhiata! >> gracchiò Bobby. A lui non andava molto a genio che Logan fosse l’idolo delle folle.
<< Non fare il ghiacciolo acido, biondo! >> lo rimbeccò Jubes, arricciando il naso.
<< E tu non fare la fan sfegatata! >>
<< Ti senti punto sul vivo, eh Sorbetto alla Vaniglia? >>
<< Non mi sento punto proprio su niente, è solo che … >>
<< … che sei geloso, perché Rogue ha una cotta per lui! >> completò Jubilee con un sorrisetto.
Steve, Bobby e Rogue esclamarono un: << Ehi! >> all’unisono.
<< Non è vero che ho una cotta per lui! >> disse Rogue. Colosso si lasciò sfuggire una risata e Rogue incrociò le braccia, infastidita. << Non è assolutamente vero, chiaro? >>
Un'altra scossa, stavolta davvero forte, li distolse dal discorso.
<< Cavolo! >> commentò Jubes. Il panico iniziava a diffondersi nella palestra. Steve stava per dire che forse sarebbe stato meglio andare anche loro a controllare, ma uno scoppio improvviso soffocò le sue flebili parole.
<< Cacchio! >> esclamò Gas, la voce in falsetto per la paura << Va a finire che qui saltiamo veramente in aria, se non mandano a nanna Miss Permanente! >>

Sotterranei dello Xavier’s, Laboratorio

Non sapeva esattamente quanto tempo fosse passato da quando era stata colpita dal fulmine, da quando sarebbe dovuta morire. Eppure non era morta. Era sdraiata su una specie di lettino di ferro, in un’ampia camera rivestita d’acciaio luccicante piena zeppa di macchinari che avevano tutta l’aria di essere molto tecnologici. Sembrava uno studio medico all’avanguardia e forse lo era veramente, ma come c’era arrivata? Fu allora che iniziò ad avere paura. Era ancora troppo debole per riuscire a muoversi, non capiva dov’era, era stata colpita da un fulmine e non era finita all’altro mondo e non sapeva cosa fosse successo a Ryan. Quel nome fece capolino nella sua testa come se niente fosse e d’un tratto si ricordò che con lei, sotto la quercia, c’era anche Ryan. Cosa gli era successo? Stava bene? Era rimasto ferito a causa sua? Non si ricordava niente.
Provò a chiamarlo, ma dalla bocca le uscirono solo mormorii senza senso. Forse si era sbagliata: era morta e quello era il Paradiso. Eppure quella grande lampada al neon non era una cosa che avrebbe collocato in Paradiso: se l’era immaginato di più come un bel campo pieno di fiori colorati e cose del genere. Forse era all’Inferno, allora. Ma anche con l’Inferno lampade al neon e lettini da studio medico avevano poco a che fare.
Fece un respiro profondo e fu come se le orecchie le si fossero stappate: improvvisamente sentì il rumore intermittente di un elettrocardiogramma e delle voci, distorte e inquietanti. Il battito dell’elettrocardiogramma aumentò freneticamente: di chi erano quelle voci? Andò in iper ventilazione, mentre suoni e gemiti nella sua testa si mescolavano tra loro, facendosi sempre più forti e confusi. Lampi di luce accecanti fecero irruzione nella sua visuale e rivide chiaramente la quercia, la pioggia che cadeva copiosa, Ryan che le sorrideva e le si avvicinava. Gli occhi azzurri di Ryan. I capelli biondi di Ryan. La pelle bianca di Ryan. E poi luci abbaglianti, l’elettricità che si agitava attorno alle sue mani, contratte come artigli, il lampo che squarciava il cielo cinereo, e una carcassa ai piedi di un albero fulminato: il corpo incenerito di Ryan. Fu allora che sentì di nuovo l’elettricità, la saetta che l’attraversava da parte a parte, la potenza del fulmine, troppo forte per poter essere controllata. Una moltitudine di archi voltaici iniziarono a protendersi dal suo corpo, come tanti tentacoli luminosi. L’elettricità danzava per la stanza in tutte le direzioni, zigzagando impazzita, distruggendo e incendiando ogni cosa. Boati ed esplosioni, rumore, luce. Violet svenne, mentre il suo esile corpo veniva scosso da tremende convulsioni e trafitto dalle saette.

E ora passiamo ai ringraziamenti ^^
Grazie di cuore a RIN HISEGAWA che ha recensito lo scorso chap: sono felicissima che la fic ti sia piaciuta, anche perché, come avrai ormai capito, ci tengo molto alla tua opinione!
X quanto riguarda le domande che mi hai fatto: la prima (perché gli X-Men hanno portato via Violet senza dire niente ai suoi?) troverà una risposta tra qualche chappy (dovrai portare un po' di pazienza^^); la seconda (come sono le rifiniture delle tute di Gas e Steve?) quelle di Gas sono grigio molto chiaro, quelle di Steve, invece, sono color acquamarina, cioè azzurro chiarissimo.
PS: Grande idea quella dell'hate club dell'Uomo Ghiacciolo, ci sto^^

Un grazie anche a tutti quelli che leggono senza recensire, baciotti da CICCIOLGEIRI!!!!!
  
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