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Autore: AndreMCPro    11/12/2015    4 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ma questo vale anche per le fanfiction, milioni di mondi paralleli a quelli delle opere originali.
E se vi siete inseriti nella vostra stessa storia? Ecco cosa è successo a me...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
Il Diario della Profezia

Cap. 16 Ritorno - Nuovo, vecchio amico
 
La festa dura tre ore circa, poi tutti, chi più chi meno stanchi per le due intense giornate appena conclusesi, si apprestano a passare la prima notte tranquilla e al sicuro da chissà quanto tempo.
Massimo partecipa ai festeggiamenti, poi si ritira in disparte. Più di qualcuno lo cerca ma nessuno lo trova.
«Ma dove diamine si sarà cacciato, adesso?»
«Sono quassù!» Massimo mi risponde dalla cima della torretta principale. Lo raggiungo.
«Che stai facendo qui?»
«Controllo che tutto funzioni a dovere e che non ci siano falle nelle difese del villaggio. Quando partiremo domani mattina voglio stare tranquillo»
«Capisco. Quindi non dormi nemmeno questa notte? » Gli chiedo con uno sbadiglio.
«Beh, partiremo a mattina inoltrata quindi quando sorgerà il sole me ne andrò a fare un paio d’ore di sonno»
Mi avvio verso la botola e scendo le scale. Quando ormai sono fuori e mi avvio verso le nostre camere sento un movimento alle mie spalle e la porta aprirsi.
«Andrea, arma in mano e seguimi! Di corsa!» Lui impugna già la sua ascia.
Lo seguo senza pensarci: forse c’è una falla nelle difese. Ci avviciniamo al cancello che dà a nord ma non vedo mob ostili. Anche il golem è solo di ronda e non ci sono segni di effrazione.
«Ma che succede?» Gli chiedo perplesso. «Qui è tutto ok»
«C’è qualcuno fuori inseguito dai mob. Se non interveniamo subito è morto» Lui apre il cancello e prosegue la sua corsa costeggiando il mare. Ora lo vedo anche io in lontananza e nella sua posizione si nota un continuo lampeggiare.
«A terra! ADESSO!» Urla Massimo e senza indugiare lancia la sua ascia come un boomerang tagliando in due tutti i mob che hanno la sfortuna di trovarsi in traiettoria, poi estrae la spada, raggiunge il malcapitato che nel frattempo si era gettato a terra come consigliato e si piazza tra lui e i mostri.
«Andrea, portalo via! Io guadagno tempo!» Estrae anche il pugnale e inizia ad affettare quelli che si avvicinano. Io non ci penso due volte e porto via lo straniero, che però indugia.
«Cosa fai? Muoviti!»
«Devo recuperare il mio mezzo!» Strano, la sua voce mi sembra familiare, ma nelle tenebre non riesco a riconoscerlo.
«Dov’è?»
«È finito in acqua»
«Ci pensiamo domani. Adesso corri!»
«Nel correre non mi batte nessuno!» E lo straniero si lancia in direzione del villaggio fortificato.
«Cavolo se sa correre!»
Quando lo straniero arriva vicino le luci del villaggio inizio a vederlo meglio.
«Ma io quei vestiti e quei capelli li conosco!» Il cancello si apre senza che lo straniero premi pulsanti. Il golem fa’ per attaccare ma sempre lui utilizza uno strano aggeggio che manda una luce strana e il golem lo ignora.
«Ma che cosa sta succedendo?»
Mentre il cancello si chiude lo straniero si volta e non posso credere a quello che vedo.
Riapro il cancello e rimango a fissarlo allibito.
«Grazie ragazzi, mi avete salvato! Mi presento, io sono…»
«DOTTORE! Si può sapere cosa stai facendo qui?»
«Mi conosci, ragazzo? Ci siamo già incontrati?»
«Direi proprio di si. Che c’è, adesso fai anche fintata di non conoscermi?» Poi un lampo: quei vestiti, e i suoi occhi… qualcosa non torna.
«Chi è la tua compagna di viaggio?» Gli chiedo secco senza dargli il tempo di parlare.
«Come? Che ne sai tu?»
«Dottore, rispondi per favore. È importante»
Lui mi guarda perplesso ma risponde alla mia domanda.
«Amelia Pond. Conosci anche lei?»
«Ora ho capito. Tu ed io ci incontreremo ancora, nel tuo futuro, ma per me è già successo. Adesso però resta dietro di me. Sei in pericolo»
«Cosa? Ma se siamo dentro le mura!»
«Non è quello il punto…»
Massimo entra dal cancello camminando a ritroso per vedere se i Mob lo seguono, cosi facendo finisce a sbattere con il golem che ne frattempo si era piazzato al cancello per prevenire eventuali incursioni. Lui si volta e lo guarda, gli da una pacca sulla gamba e fa’ un sorriso.
«Bravo, bello» Poi rinfodera la spada e il pugnale.
«Allora, chi è il nostro ospite?» Chiede rilassato, ma poi alza la testa e lo vede. Il pugnale sta già per essere lanciato quando mi paro davanti.
«Togliti. Adesso, o giuro che…»
«Fermo, non è lui! Cioè, è lui, ma non chi conosciamo noi»
«E poi sono io quello che beve… Tu fumi, e anche pesante! Si può sapere che dici? Togliti di mezzo!»
«La sua compagna di viaggio è Amy » Il dottore mi guarda sorpreso, forse non si aspettava che la chiamassi con il suo soprannome. «Amy Pond, capisci?»
«E a me che… cosa?» Massimo ora è perplesso e inizia a guardarlo in modo meno ostile.
«Non capisco… perché  mi vuole uccidere? Io non vi conosco!»
«Infatti non voglio uccidere te! O meglio, sì, ma… Ah al diavolo » mette via anche il pugnale e ci da’ le spalle.
«Veditela tu con lui. È meglio che mi dia una calmata prima di parlargli… Mi è venuto anche mal di testa » E se ne va verso il piccolo parco giochi che lui stesso ha costruito per i bambini.
«Adesso posso sapere chi siete voi due?»
«Amici, per quanto può sembrati assurdo. Beh, mio fratello l’hai trattato un po’ male e ti vuole fare la pelle ma… ancora non hai fatto niente, quindi non credo che ti…»
Il dottore tira fuori il suo cacciavite e me lo punta contro, poi lo guarda e controlla il risultato.
«Tu non sei di questo mondo e nemmeno di questo universo… questo lo sa tuo “fratello”?»
«Non è mio fratello per finta, e anche lui arriva dallo stesso universo. Piuttosto, dimmi cosa è successo a te»
«Ero tornato a visitare questo mondo. Dopo la mia prima e disastrosa visita volevo avere un po’ più di tempo per studiarlo, ma qualcosa nel Tardis non ha funzionato e sono precipitato. Devo recuperarlo»
«Non adesso. Ci pensiamo domani mattina. In acqua nessuno lo può toccare, quindi adesso seguimi e vieni a farti una dormita»
«Ma come fate a conoscermi?» Insiste lui.
«Dottore… Spoiler» Gli faccio un sorriso e lui si stranisce.
«Anche tu, adesso? Non bastava la dottoressa?»
«Dottore, troppe domande a cui non posso risponderti per ovvi motivi. Domani recuperiamo il Tardis e poi se vuoi venire con noi visiterai questo mondo in nostra compagnia»
«Chi è il vostro amico?» Si avvicina il capo villaggio, che deve aver sentito il frastuono delle armi e non deve aver dormito tranquillo, anche se certamente di più rispetto alle notti insonni di un tempo.
«Salve io sono il Dottore» E tira fuori la sua carta psichica.
«Dottore in erbe… Ah, no, specializzato nell’uso delle erbe, capisco. E come mai da queste parti?»
«Ha avuto problemi con il suo mezzo al calar del sole ed è riuscito a raggiungere il vostro villaggio. Se permette lo ospitiamo nelle nostre camere e poi domani partirà con noi»
«Va bene Andrea. Quindi è tutto a posto, nessun pericolo?»
«Nessun mob ha superato le difese, e i Golem sono di ronda. Siete al sicuro»
«Al sicuro…  una parola che aveva perso completamente significato ma che ora solleva gli animi. E tutto grazie a voi»
«È stato un piacere aiutarvi» Il vecchio mi sorride, poi si avvia verso la sua casa. Fa’ un cenno a Massimo, che si trova su un tronco piazzato a terra e che gli risponde con un grande sorriso. Mio fratello ci guarda, torna ad avere una faccia seria e si gira di spalle borbottando visibilmente.
«Cosa fa’, parla da solo?» Chiede il dottore.
«Ha preso da sua madre, si sfoga cosi. Però tu non sei meglio, eh»
Lui mi guarda perplesso, mentre io scoppio a ridere di gusto.
  
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