"Forse non tutti hanno fortuna di trovare l’anima gemella.
In effetti, Hachi, credo che le probabilità siano veramente poche.
Però credo che almeno a tutti sia concesso, almeno una sola volta, innamorarsi realmente.
Chi è più fortunato, invece, magari ama più volte.
In questo mi sento molto fortunata.
Ho amato intensamente, con tutta me stessa, ben due persone in vita mia, ed entrambe le volte sono stata ricambiata.
Esiste forse qualcosa di più bello di questo?"
***
Ascoltò una breve registrazione audio che era riuscito a trovare da qualche parte.
Era incredibile, non aveva neanche mai sospettato una cosa del genere.
***
-Dunque parrebbe che Nana abbia nascosto la sua vera identità per tutti questi anni.-
Esclamò ad alta voce Naoki, riportando i ragazzi in hotel.
-Francamente me lo immaginavo. Ammetto che la cosa non mi ha sorpreso per niente.-
Ribatté Yasu.
-Già, concordo. Però quel tipo… Non so, a me è sembrato strano.-
Commentò Shin, poi seguì un lungo silenzio. Il rumore di un cellulare spezzò l’aria tesa che si era creata nell’abitacolo.
-E’ il cellulare di Nana, ha lasciato la borsa qui. Credete che dovremmo rispondere?-
-Certo Yasu, magari è proprio lei a chiamarci! Passa la borsa, rispondo io.-
Shin indagò nella borsa di Hachi a lungo prima di trovare l’oggetto desiderato.
-Ma quanta roba c’è qui? Nobu, aiutami a svuotare la borsa o non lo troverò mai, prendi questo… e questo… e anche questi qui… Oh, eccolo, trovato! Sì, il prefisso è inglese, magari è proprio Hachi. Pronto? Sono Shin dal telefono di Nana… Ah, ciao Reira. No, non è con noi, mi dispiace. Ti farò chiamare quando possibile.-
-Beh, abbiamo sbagliato, non era lei. E’ piuttosto strano che non avvisi.-
-Non so Yasu, magari è Nana che le ha espressamente richiesto di non farlo. O forse Hachi non ci avvisa proprio perché non vuole far sapere a Nana che siamo qui anche noi.-
-Hai ragione, Shin.Ad ogni modo, non credo sia in pericolo.-
-Già, lo penso anch’io. Coraggio Nobu, ripassami tutta la roba di Hachi, so che non è gentile frugare all’interno della borsa di una donna, ma spero che mi perdonerà. Ehi Nobu, che ti prende? Tutto bene?-
Senza neanche guardarlo, Nobu si portò l’indice di fronte al naso,suggerendogli di tacere, e nel buio gli mostrò un pezzo di carta conservato in una pellicola trasparente: Richiesta di divorzio. I due ragazzi si fissarono in silenzio.
Esclamò ad alta voce Naoki, riportando i ragazzi in hotel.
-Francamente me lo immaginavo. Ammetto che la cosa non mi ha sorpreso per niente.-
Ribatté Yasu.
-Già, concordo. Però quel tipo… Non so, a me è sembrato strano.-
Commentò Shin, poi seguì un lungo silenzio. Il rumore di un cellulare spezzò l’aria tesa che si era creata nell’abitacolo.
-E’ il cellulare di Nana, ha lasciato la borsa qui. Credete che dovremmo rispondere?-
-Certo Yasu, magari è proprio lei a chiamarci! Passa la borsa, rispondo io.-
Shin indagò nella borsa di Hachi a lungo prima di trovare l’oggetto desiderato.
-Ma quanta roba c’è qui? Nobu, aiutami a svuotare la borsa o non lo troverò mai, prendi questo… e questo… e anche questi qui… Oh, eccolo, trovato! Sì, il prefisso è inglese, magari è proprio Hachi. Pronto? Sono Shin dal telefono di Nana… Ah, ciao Reira. No, non è con noi, mi dispiace. Ti farò chiamare quando possibile.-
-Beh, abbiamo sbagliato, non era lei. E’ piuttosto strano che non avvisi.-
-Non so Yasu, magari è Nana che le ha espressamente richiesto di non farlo. O forse Hachi non ci avvisa proprio perché non vuole far sapere a Nana che siamo qui anche noi.-
-Hai ragione, Shin.Ad ogni modo, non credo sia in pericolo.-
-Già, lo penso anch’io. Coraggio Nobu, ripassami tutta la roba di Hachi, so che non è gentile frugare all’interno della borsa di una donna, ma spero che mi perdonerà. Ehi Nobu, che ti prende? Tutto bene?-
Senza neanche guardarlo, Nobu si portò l’indice di fronte al naso,suggerendogli di tacere, e nel buio gli mostrò un pezzo di carta conservato in una pellicola trasparente: Richiesta di divorzio. I due ragazzi si fissarono in silenzio.
-Secondo voi quando lo hanno deciso?-
Domandò infine Shin quando furono tutti e tre nella privacy della loro camera d’albergo. Non volevano che Naoki scoprisse qualcosa, erano certi che non ne era consapevole neanche lui.
-Beh, non ne ho idea. Magari anche prima di recarci qui.-
Rispose Yasu con la sua solita pacatezza, che spesso pareva quasi indifferenza.
-Ma no, non faceva che ripetere di voler tornare, di voler rivedere Takumi e Ren e…-
-E’ del tutto naturale, in fondo Takumi è il padre di sua figlia. Solo perché quei due abbiano deciso di divorziare, ciò non significa che tra loro sia tutto finito e passato nel dimenticatoio.-
Nobu era rimasto in silenzio per tutto quel tempo. Richiesta di divorzio, e lei non gliene aveva parlato. Nonostante la sera precedente si fossero baciati, nonostante solo poche ore prima lui le avesse dichiarato, per l’ennesima volta il suo amore, lei gliel’aveva taciuto. Era chiaro, adesso, che Nana non corrispondeva affatto quei sentimenti. Si sentiva uno stupido, in cuor suo aveva sempre creduto che, a discapito del suo matrimonio, Nana provasse qualcosa nei suoi confronti, qualcosa di reale e di puro, la cosa che di più simile all’amore esista al mondo. E invece si era di nuovo sbagliato. Se non gli aveva neanche accennato al divorzio, probabilmente non gli importava un fico secco di lui. Che importanza aveva continuare a tormentarsi?
-Nobu, ti vedo piuttosto agitato. C’è forse qualcosa che non sappiamo? E’ successo qualcosa tra te e Hachi ieri sera?-
La voce di Shin lo riportò alla realtà. Non voleva parlarne, voleva tenere il suo dolore tutto per sé, non voleva condividerlo, tanto nessuno avrebbe capito.
Quante volte c’era passato? Quante altre volte sarebbe ricaduto nella fine trappola che quella donna gli tendeva?
Eppure, se ci ripensava, avrebbe potuto giurare che lei quel bacio lo avesse desiderato tanto quanto lui, avrebbe potuto giurare che tra loro c’erano state scintille. Che fosse talmente accecato dall’amore da immaginarsi persino i sentimenti di un’altra persona?
-Tra noi non c’è stato proprio nulla.-
Disse a voce alta. “Tutto il resto è frutto della mia fantasia” aggiunse tra sé e sé.
-Però, sapete? Si è fatto tardi, sono stanco, preferirei andare a dormire, spero non vi spiaccia.-
E con quelle parole si congedò dai suoi amici.
Shin e Yasu si scambiarono un’occhiata piuttosto eloquente. Le sue espressioni avevano rivelato più di quanto Nobu desiderasse ammettere, ma decisero che forse era meglio lasciargli un po’di tempo per riflettere da solo, per fare un po’ di ordine nella sua mente.
Nobu comunque non si recò in camera sua, ma uscì fuori, schiaffeggiato dal vento gelido che sembrava farsi beffe di lui.
“Takumi, cos’avrà voluto dirmi oggi? Voleva prendermi in giro ancora una volta? Che sciocco sono stato! Non avrei mai immaginato che Nana potesse farmi qualcosa del genere, eppure mi ha taciuto tutto quanto. Con o senza Takumi, tra noi non esisterà proprio nulla. Questo può significare una cosa sola: lei non prova affatto nulla per me.”
Domandò infine Shin quando furono tutti e tre nella privacy della loro camera d’albergo. Non volevano che Naoki scoprisse qualcosa, erano certi che non ne era consapevole neanche lui.
-Beh, non ne ho idea. Magari anche prima di recarci qui.-
Rispose Yasu con la sua solita pacatezza, che spesso pareva quasi indifferenza.
-Ma no, non faceva che ripetere di voler tornare, di voler rivedere Takumi e Ren e…-
-E’ del tutto naturale, in fondo Takumi è il padre di sua figlia. Solo perché quei due abbiano deciso di divorziare, ciò non significa che tra loro sia tutto finito e passato nel dimenticatoio.-
Nobu era rimasto in silenzio per tutto quel tempo. Richiesta di divorzio, e lei non gliene aveva parlato. Nonostante la sera precedente si fossero baciati, nonostante solo poche ore prima lui le avesse dichiarato, per l’ennesima volta il suo amore, lei gliel’aveva taciuto. Era chiaro, adesso, che Nana non corrispondeva affatto quei sentimenti. Si sentiva uno stupido, in cuor suo aveva sempre creduto che, a discapito del suo matrimonio, Nana provasse qualcosa nei suoi confronti, qualcosa di reale e di puro, la cosa che di più simile all’amore esista al mondo. E invece si era di nuovo sbagliato. Se non gli aveva neanche accennato al divorzio, probabilmente non gli importava un fico secco di lui. Che importanza aveva continuare a tormentarsi?
-Nobu, ti vedo piuttosto agitato. C’è forse qualcosa che non sappiamo? E’ successo qualcosa tra te e Hachi ieri sera?-
La voce di Shin lo riportò alla realtà. Non voleva parlarne, voleva tenere il suo dolore tutto per sé, non voleva condividerlo, tanto nessuno avrebbe capito.
Quante volte c’era passato? Quante altre volte sarebbe ricaduto nella fine trappola che quella donna gli tendeva?
Eppure, se ci ripensava, avrebbe potuto giurare che lei quel bacio lo avesse desiderato tanto quanto lui, avrebbe potuto giurare che tra loro c’erano state scintille. Che fosse talmente accecato dall’amore da immaginarsi persino i sentimenti di un’altra persona?
-Tra noi non c’è stato proprio nulla.-
Disse a voce alta. “Tutto il resto è frutto della mia fantasia” aggiunse tra sé e sé.
-Però, sapete? Si è fatto tardi, sono stanco, preferirei andare a dormire, spero non vi spiaccia.-
E con quelle parole si congedò dai suoi amici.
Shin e Yasu si scambiarono un’occhiata piuttosto eloquente. Le sue espressioni avevano rivelato più di quanto Nobu desiderasse ammettere, ma decisero che forse era meglio lasciargli un po’di tempo per riflettere da solo, per fare un po’ di ordine nella sua mente.
Nobu comunque non si recò in camera sua, ma uscì fuori, schiaffeggiato dal vento gelido che sembrava farsi beffe di lui.
“Takumi, cos’avrà voluto dirmi oggi? Voleva prendermi in giro ancora una volta? Che sciocco sono stato! Non avrei mai immaginato che Nana potesse farmi qualcosa del genere, eppure mi ha taciuto tutto quanto. Con o senza Takumi, tra noi non esisterà proprio nulla. Questo può significare una cosa sola: lei non prova affatto nulla per me.”