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Autore: milly92    05/03/2009    5 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
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Ma salve!

Ho appena finito di scrivere il terzo cap del continuo, e sono molto preoccupata perché mancano solo sette cap alla fine e non so quanti altri ne riuscirò a scrivere in questo arco di tempo, quindi mi sa che non sarò molto puntuale nell’aggiornare la nuova.

Ma ora non pensiamoci, abbiamo almeno un altro mese a disposizione…

Grazie mille a:

vero15star: Mi dispiace dirti che Paris- Miss Acidità comparirà di nuovo tra un paio di cap, sigh… =(  Ma almeno Rossella ha abbassato la cresta, per fortuna, e in questo cap lei e Deb avranno un chiarimento che coinvolge anche Eliana! E ci sarà anche il chiarimento del tuo amato Niko! Baci tesoro, ti voglio bene!

Giulls: Si, si, Eliana è davvero simpatica! E Deb è molto cambiata esteticamente, perché mentre a sedici anni aveva i capelli mossi e non molto lunghi, a diciannove li ha ricci lunghi fino alla schiena, è più alta perché è cresciuta di circa 5 centimetri ed è magra, dato che è aumentata di soli due chili da quando era dimagrita e ci ha guadagnato molto grazie all’altezza… Beata lei! xD  Un bacione, ti voglio bene!

kirya: Ma grazie, sei un tesoro, mi fai arrossire come una pazza!  ^^ Riguardo ad un eventuale altro ragazzo che si immischierà, mi dispiace dire che non ci sarà nessun’altro, ma qualche piccolo casino non mancherà,eheh! =D

giunigiu95: Infatti, orai Deb on è più interessata a Niko, ed è meglio per lei visto che orai vive sotto lo stesso tetto della sua ragazza che da molto simpatica potrebbe diventare una serial killer! xD Andrea farà il bravo,promesso!

freeze: E’ tutto ok, ho chiamato degli operai che ricostruiranno tutto lo stucco caduto dalla faccia di Silvia, non preoccuparti! xD xD Niko ha fatto quella faccia perché è cosciente del fatto che avere Deb tra i piedi vuol dire ricordare molto spesso gli sbagli commessi e il fatto di doverle dare una spiegazione cosa che succederà in questo cap. E la cara Eliana non sa assolutamente nulla della vecchia “simpatia” tra i due, e lo verrà a  sapere sempre in questo cap! =)

_New_Moon_: Wow, mi sa proprio che io e te siamo telepatiche, ci sono troppo coincidenze!  =D Davvero ti immaginavi come sarebbero stati i protagonisti in futuro?Allora sono contenta di averti accontentata inconsapevolmente! ^^ Grazie mille per i complimenti, sei sempre troppo buona!

A Lunedì o martedì,

la vostra milly92.

Capitolo 48

L’Amore Non Va Mai In Vacanza

“Uff, ma che ti sei portata dietro, tutta Maddaloni?” sbottò stanco Giuseppe la mattina del 6 agosto mentre prendeva l’ennesimo trolley e lo trascinava su per le scale.

“Ma guarda che maleducato! Ti sei offerto tu di darmi una mano” gli ricordai, mentre prendevo la borsa e controllavo se dentro c’era la pen-drive con dentro le mie canzoni preferite e il mio racconto.

“Ehi, se me la dai dopo vado su internet e ti scarico le modalità di iscrizione all’università” disse Andrea indicandola.

“Oh, si, certo” risposi porgendogliela e prendendo a mia volta uno dei tre giganti trolley che mi ero portata dietro.

Eravamo nel parcheggio del palazzo in cui avrei abitato, circondati da numerose auto.

“Ehi, Deb, benvenuta!” esclamò Rossella.

Mi voltai, ma non vi trovai nessuno. 

“Sono sopra!” aggiunse. Alzai lo sguardo, e vidi che era affacciata al balcone del terzo piano, con i lunghi capelli sciolti e indossando una tuta rosa.

“Ehi, coinquilina!” la salutai, agitando la mano radiosa. Mi sentivo davvero leggera come una bollicina, salutare la mia famiglia non mi aveva per niente intristita, anche perché erano venuti i Gold Boyz a prendermi, evitandomi il viaggio in treno.

“Mi raccomando, ragazzi, è nelle vostre mani!” aveva detto mamma mentre caricavamo le valigie nell’auto.

“E fatela studiare” aveva aggiunto papà. Si era capito che quello per un suo modo carino per dire: “Non distraetemela”.

“Non fatela tornare più indietro, per favore, ora che ho la camera tutta per me!” aveva esclamato mio fratello, sempre attaccato al cellulare come una ventosa.

“Sali, su, Giuseppe già ha portato la prima valigia” mi invitò, mentre annuivo curiosa e mi trascinavo dietro la valigia, con Andrea alle calcagna. Una volta giunti nell’ingresso del palazzo, adornato da alcune piantine, il ragazzo chiamò l’ascensore ed entrammo, non senza difficoltà. Il risultato fu che ci trovammo quasi spiaccicati l’uno contro l’altra a causa delle due valigie che ci circondavano.

“Che piacere prendere l’ascensore con te” ironizzò, mentre l’ascensore si fermava di botto, con un grande tonfo, e mi fece quasi cadere addosso a lui.

“Ah ah” risposi, senza trovare niente di buono da dire, visto che come al solito sentivo le mie guance infiammate.

Per fortuna Francesco aprì la porta e iniziò a trascinarsi dietro solo la prima valigia, così potetti fingere di essere rossa a causa del peso della restante, che era la più grossa in assoluto.

“No, no, devi assolutamente chiudere gli occhi, prendila tu l’altra valigia, Dante!” sibilò Rossella, venendomi incontro e mettendomi le mani davanti agli occhi. “E’ un rito iniziato da Eliana e mi ha portato fortuna, qui ho trovato l’amore…” spiegò.

“Ma dai, è agosto, l’amore è in vacanza” risposi ironica mentre mi guidava verso l’ingresso dell’appartamento.

Sentii Andrea ridere; quanto avrei potuto vedere che faccia aveva fatto!

Non sapevo decisamente come mi sentivo al riguardo; quando c’era mi comportavo peggio di quando avevo sedici anni, ma quando non c’era mi mancava da morire e non facevo altro che pensarlo. Però continuavo a ripetermi che era troppo presto per trarne conclusioni, dovevo conoscerlo di nuovo, scoprire quanto fosse cambiato davvero…

“Tadà!” disse infine Rossella, togliendomi le mani dagli occhi e lasciandomi improvvisamente accecata dall’improvvisa luce che mi aveva avvolta in contrasto con il precedente buio.

Davanti a me c’era un salone abbastanza ampio, con due divani color avorio, un tavolino basso di vetro e una piccola tv. Appesi alle pareti c’erano vari quadri che rappresentavano frutta morta, paesaggi e, in fondo, un quadro raffigurante Eliana e uno Rossella.

“Oh, non farci caso, è un omaggio della padrona di casa, è una pittrice e ha insistito nel poterci fare un ritratto, immagino che morirà dalla voglia di fartene uno appena ti vedrà”  disse Rossella.

“Ho visto solo il salone e già mi sembra tutto favoloso” ammisi, piacevolmente sconvolta.

“Debora! Ciao, fatti salutare! Scusa, mi sono appena svegliata!”.

Eliana mi stava venendo incontro, tutta sorridente e con indosso solo un top e dei mini pantaloncini.

Mi diede un bacio sulla guancia e mi abbracciò, come se fossimo delle vecchie amiche.

Sono una stupida, come ho potuto diventare un mostro solo per essere come lei? Non è come pensavo…

“Figurati, dopotutto sono solo le nove” la compresi, ricambiando l’abbraccio. “Allora, dai, voglio vedere il resto della casa!” esclamai.

Restai ancora più sorpresa nel vedere il resto della casa, era un appartamento di 160 m2; la mia stanza era grande, con un letto matrimoniale, un grande armadio, una specchiera, una scrivania e una finestra luminosa che si affacciava su un giardino ben curato. Da lontano potevo anche intravedere il Colosseo. La cucina era la stanza più luminosa, i due bagni erano un po’ più piccoli, ma mi dissi che mi sarei trovata benissimo quando firmai il contratto d’affitto con la padrona di casa, la signora Ernesta, che, come aveva previsto Rossella, mi domandò di potermi ritrarre appena avevo un po’ di tempo libero. 

“Allora, l’unica cosa che devi conoscere solo le regole” mi disse Eliana mentre eravamo nel salotto con i Gold Boyz, intenti nel sorseggiare del caffè.

“Si, dimmi”  risposi subito, immaginandomi chissà quali regole rigide e noiose.

“Tranquilla, ne sono solo quattro” mi tranquillizzò Rossella, sorridendo di sbieco in direzione di Andrea.

“Regola n°1: la spesa si fa una volta a settimana, ogni settimana va a farla una di noi e poi, conservando lo scontrino, divideremo la spesa per tre” iniziò Eliana.

Annuii, mentre Rossella procedeva. “Regola n°2: le pulizie le facciamo così come ci troviamo, non ci sono ruoli prestabiliti ma cerchiamo di tenere la casa il più ordinata possibile”.

“Regola n°3: se si vuole organizzare una festa, si chiede prima il consenso alle altre due e se le altre il giorno dopo sono impegnate, tocca pulire a chi ha organizzato la festa. Regola n°4:  ognuno di noi è libera di portare a casa chi vuole, basta che avvisa le altre se qualcuno si ferma a pranzo o a cena” terminò Eliana, mentre io continuavo ad annuire, dicendomi che non erano severe.

“Perfetto” dissi. “Sarò una coinquilina D.O.C. , e Rossella lo sa visto che a già coabitato con me in passato”. 

“Si, confermiamo” rise Andrea, guadagnandosi un’occhiataccia da parte mia.

“Ah, dimenticavo di autorizzarti ad entrare dalla finestra, Andrea, visto che avete le camere vicine” sghignazzò Eliana.

“Cosa?” domandai esterrefatta, scatenando le risate generali.

La mattinata trascorse piacevolmente, anche se terminai a mezzogiorno e mezza di sistemare i miei vestiti e il resto della mia roba. Guardando la data sul display del cellulare, però, mi accorsi di una cosa che avevo dimenticato.

“Ragazze, ragazze!” esclamai subito, correndo in cucina, dove Eliana stava cucinando.

“Dimmi” disse lei tranquillamente. “Rossella è in bagno”.

“No, niente, è che mi sono appena ricordata che domani è il compleanno di Andrea e visto che lui mi organizzò una festa tre anni fa, vorrei…”.

“Capito, capito” mi rispose subito la ragazza, allargando gli occhi e sorridendo compiaciuta. “Tranquilla, grazie al nostro aiuto gli farai trascorrere un compleanno indimenticabile” mi tranquillizzò, facendomi l’occhiolino.

“Si?” domandai dubbiosa.

“Si, ma non urlare che di là c’è la loro cucina” mi ammonì, continuando a sorridere solarmente.

Come faceva ad essere cosa calma, placida  e tranquilla?

“Cosa succede?” domandò spensieratamente Rossella, entrando nella stanza ed alzandosi i lunghissimi capelli con un elastico. 

“Dobbiamo organizzare una festa a sorpresa ad Andrea, domani è il suo compleanno” bisbigliò Eliana, accennando alla parete vicina.

Rossella annuì, prima di dire, pensierosa: “Ma io so che voleva organizzare una cena con noi, diceva che 25 anni sono importanti, è un quarto di secolo…”.

“E lo festeggerà con lei, no? Così sarà ancora più speciale!” disse brevemente Eliana.

“Ma dai, piantala con queste illusioni, ti ripeto…” iniziai, arrossendo.

“Si, si, mi ripeti che tra di voi con c’è niente di niente, che vi dovete ancora conoscere, anzi, riconoscere… Ma ciò non ti impedisce di preoccuparti del suo compleanno e di organizzargli una festa a sorpresa, vero?” domandò la ragazza con aria furba.

Stava per ribattere quando Rossella disse: “Sento puzza di bruciato”.

“Eh, anche io la sento, Debora non ce la conta giusta!” asserì Eliana.

“No, Eli, sento una vera puzza di bruciato! Cosa hai infornato?!” domandò Rossella, mentre io scoppiavo a ridere ed Eliana, capito il senso della domanda, correva verso il forno.

“No, cavoli, avevo preparato la pasta al forno per festeggiare la tua venuta…” disse mortificata un minuto dopo, mentre esibiva un vassoio bruciato di pasta al forno.

Rossella la guardava senza sapere cosa dire.

“Dai, qual è il problema? Possiamo uscire e prendere qualcosa in un ristorante, dopotutto sono nuova qui, potrete mostrami la città, conosco solo la zona principale!” la incoraggiai. Per quelle poche volte che ero andata a Roma sapevo che ristoranti e locali non chiudevano mai fino alla sera.

“Si, dai” accettò Rossella.

Eliana non sembrava convinta, continuava a scrutare il vassoio con aria mortificata. “No, sei appena venuta, sei stanca dopo il viaggio…”.

Scrollai il capo, decisa. “Eli, sono state solo due ore di viaggio, e per di più in buona compagnia, cosa vuoi che sia? Dai, vestiti ed usciamo!”.

Alla fine si convinse, e per l’una eravamo tutte e tre fuori nel cortile, intente nel salire nell’auto di Rossella.

“Ehi, ragazze, dove andate?” urlò la voce di Andrea.

Alzammo lo sguardo,e lo vedemmo affacciato al balcone, con indosso solo dei pantaloncini neri, a torso nudo.

Non svenire, non svenire! Però, che cavolo, quanto è bello…

“Mi portano in giro per Roma” spiegai, mentre mi riprendevo dallo shock.

“Si, pranziamo fuori” aggiunse Rossella.

“Ah, ok. Ma tornate presto, che alle cinque vi aspetto a casa per il caffè” dichiarò, sorridendo e ritornando dentro.

Quando entrammo nell’auto, notai che le due ragazze mi guardavano insistentemente.

“Cosa c’è?” domandai, mentre abbassavo il finestrino. 

“Hai fatto una faccia quando l’hai visto, ihih” sghignazzò Eliana.

“Infatti, è la stessa che facevo io fino a due anni fa” aggiunse pensierosa Rossella, prima di tapparsi la bocca  guardarmi preoccupata.

 La guardai di rimando, mentre la solita marea di pensieri mi invadeva.

Ma cosa sto facendo? Condivido la casa con lei dopo tutto quello che è successo? Ed Eliana, poi, forse se non fosse stata per colpa sua non mi sarei…. Ammalata…

“Deb, scusa, sto cosa stai pensando” disse Rossella, mentre Eliana metteva in moto. “Scusami, purtroppo il fatto che mi sia piaciuto Andrea è incancellabile, sono stata davvero cattiva con te a volte, ma era solo attrazione fisica, se non fosse stato per il suo aspetto non mi sarebbe mai piaciuto, invece ora io ho Pierre, lo amo da impazzire, quindi giuro che non mi metterò mai in mezzo tra voi … E sai che ho sempre tifato per te, gliel’ho sempre detto ad Andrea che quella giusta per lui sei sempre stata tu” terminò, mettendomi una mano sulla spalla.

Scrollai le spalle, decidendo però di esternare i miei pensieri. Eliana ci ascoltava silenziosamente, forse si sentiva esclusa.

“Ok, ma, mi dispiace ammetterlo, sei stata davvero cattiva… Ricordi quando venni al concerto?” le rammentai.

Rossella annuì, così mi decisi a proseguire, a dire davvero tutto. Non bisognava parlare solo di Andrea.

“E ricordi in che modo brutto e barbaro mi hai detto che Niko si era fidanzato?” domandai.

Sentii Eliana trattenere il respiro. “Niko? Cosa c’entra?”.

Guardai allarmata Rossella, che chiuse gli occhi come per invocare la pazienza. “Eliana non sa di questa piccola parentesi”.

“Quale parentesi?” continuò lei allarmata, accostandosi vicino un piccolo ristorante e mormorando: “Questo andrà bene”.

Ci sedemmo al primo tavolino che trovammo, mentre la ragazza continuava a scrutarmi nervosamente.

“Cioè, tu vuoi dirmi che non sai niente, sai solo la storia tra me a Andrea?” domandai esterrefatta.

“Si, non lo so! Ma se ti decidi  parlare!” .

Il fatto che si stesse accalorando mi convinse ad essere molto cauta nel raccontare. “Beh, vedi, tre anni fa io ero la life coach di Niko…” .

“Questo lo so, l’ho visto in tv” mi interruppe.

“Ed io avevo fatto i provini per conoscerlo, ero pazza di lui. Lo conobbi, e… E un giorno, un fatidico venerdì 13, lui mi baciò” dissi, sentendo quasi un po’ di nostalgia.

“Lui ti baciò? Non è che sei tu…?” iniziò minacciosa Eliana, mentre io sgranavo gli occhi.

“Eli, ma sei pazza? E poi lui nemmeno ti conosceva, cosa pretendi?” la rimproverò Rossella, prima di esortarmi a continuare.

Eliana si zittì e mi guardò, in attesa.

“Ma mi baciò davanti ad alcune telecamere a mia insaputa, dopo aver fatto una piccola dichiarazione,  in modo che potesse valere come provino, dato che era stato invitato a far parte del cast di un film…” proseguii. Chissà perché, a quell’affermazione il suo volto si rilassò. “Quando me lo confessò ovviamente mi arrabbiai di brutto, così litigammo. E qui entra in gioco Andrea”.

Lanciai uno sguardo a Rossella, che confermò. “Si, in quel periodo io e Andrea stavamo insieme, ma io mi presi una piccola cotta per Massimo, così lo lasciai”.

“Tu ti prendesti una cotta per Massimo?”.

Eliana era davvero sconvolta, ma il cameriere i interruppe. Ordinammo, e quando egli si allontanò Eliana era ancora sconvolta. “Cioè, era un caos! Che mi sono persa!” disse, mettendosi una mano sulla fronte.

“E da quel momento” proseguii, “Io e Andrea ci avvicinammo, passavamo tantissimo tempo insieme, per me lui era l’unico su cui potessi contare, finchè… Finchè Rossella non se lo riprese”.

Inutile dire che Eliana ascoltava sempre più sconvolta.

“Si, ma tra di noi era solo sesso, poi la settimana dopo io venni eliminata, ci rimasi male, invece lui no. Mi aveva usata solo per far ingelosire Deb” dichiarò Rossella.

“Nel frattempo io avevo fatto pace con Niko, anche se ci limitavamo solo al saluto e qualche parola ogni tanto, ma la sera in cui Rossella venne eliminata lui stava male, aveva febbre e mal di gola e… E mi baciò, dicendomi che era un gesto che proveniva dal cuore. Ovviamente io sapevo che stava delirando, così non vi badai; quella sera stessa discussi con Andrea, ci chiarimmo, e due giorni dopo ci mettemmo insieme. Gli volevo davvero bene, Niko non faceva più parte dei miei pensieri, e non ero nemmeno più la sua life coach, ma il giorno prima della finale Niko mi… Mi rivelò che io gli piacevo a partire dalla terza settimana”.

Continuai a spiegare, a narrare quella storia, rivivendola attimo dopo attimo. Fui contenta di constatare che usare i verbi al passato con Niko non mi faceva male, cosa che invece succedeva quando parlavo di Andrea e della nostra separazione.

“Ma ti prego, non arrabbiarti con Niko, si vede che non voleva raccontartela per non complicare le cose” la scongiurai alla fine, mentre passeggiavamo per Piazza di Spagna.

Eliana scrollò le spalle, fissandomi. “Non posso negare di essere un po’ delusa, ma se penso che hai rischiato di diventare anoressica per colpa mia…”.

“Ora è tutto passato, davvero, sono qui, abito con voi, e vi voglio già bene” dissi, sorridendo. “Lasciamoci il passato alle spalle, ora tu stai con Niko, Rossella con Pierre e… E io raccontando questa storia ho capito quanto voglio bene ad Andrea, anche se l’ho rivisto solo pochi giorni fa” rivelai.

Le ragazze sorrisero affettuosamente, e ci stringemmo in un abbraccio collettivo. Mi sentii felice, come mi sentivo tanti anni prima con le mie migliori amiche.

“Ehi, anche noi vogliamo un abbraccio!”.

Ci voltammo,e  dietro di noi vedemmo Niko, Pierre ed Andrea.

“Ma che fai, ci perseguiti?” domandai rivolta ad Andrea dopo aver salutato gli altri due.

“No, ti perseguito” rispose solare lui. “Ricorda che mi devi ancora un appuntamento” mi rammentò abbracciandomi. 

“Si, lo so” risposi, gettando via la mia armatura di ferro e stringendolo a mia volta. “E comunque oggi ho sbagliato… L’amore non va mai in vacanza”.

Andrea stava per ribattere quando Niko lo precedette. “In realtà io vorrei parlarti un attimo” disse.

Mi staccai da Andrea, incredula. Mi voltai istintivamente verso Eliana che annuì silenziosamente.

“Ok…” mormorai, quasi a testa bassa, imbarazzata. Mi voltai anche verso Andrea che sorrideva placidamente; evidentemente sapeva l’argomento delle parole che Niko mi avrebbe detto.

Niko così fece segno di seguirlo poco distante, mentre gli altri si riunivano a parlottare tra loro.

“Ehm, ti chiedo di scusarmi se non ti ho parlato già al battesimo”  iniziò. “Anche perché parlarti mi è d’obbligo ora che tu vivi qui ed io mi sono comportato malissimo con te tre anni fa”.

“Ti ascolto” dissi, anche un po’ curiosa.

Fece un piccolo sorriso prima di iniziare il suo discorso. “Innanzitutto sappi che alla finale non ti ho presa in giro, i miei sentimenti per te erano sinceri. Dopo che ci siamo separati ho trascorso un periodo molto incasinato, ti pensavo spesso, ma… A fine giugno, ad un concerto, mi dissero che avrei duettato con una cantante emergente di Napoli e il giorno delle prove… Io…” a questo punto gli mancarono le  parole, sembrava emozionato. “Io ero sul palco, stavo cantando, e all’improvviso vidi Eliana salire sul palco, con un vestito azzurro addosso e il suo magnifico sorriso… E da lì non ci ho capito più niente e… quello che provavo per te è scomparso” ammise.

“Capisco,so cosa intendi” dissi annuendo. Il sentirlo palare così mi aveva fatto quasi emozionare a mia volta, mi sembrava di star leggendo un romanzo d’amore e al momento poco importava che io avessi sofferto per tutta quella storia.

“Si, e da quel momento ho iniziato a corteggiarla senza sosta. Mi sentivo in colpa nei tuoi confronti, anche perché al contrario vedevo Andrea che soffriva per la tua assenza, e mi imposi di scriverti una lettera in cui ti spiegavo tutto, e ho rimandato finchè non sei venuta al concerto e… Mi scuso per quello stupido sms” mormorò infine, abbassando il capo.

Sospirai. “Niko, io ci sono stata di merda. Ho sentito tutti quei mesi andati in fumo, e sono diventata stronza, sono dimagrita per cercare di sembrare più bella perchè volevo diventare come Eliana e fartela pagare un giorno, quando mi avresti rivista e ti saresti pentito di aver scelto lei! Ti rendi conto?” esclamai, presa da un’improvvisa foga.

“Lo so, lo so. Ma comunque  un pò ora lo invidio ad Andrea, eh” ironizzò squadrandomi. Lo guardai acida, così si affrettò ad aggiungere: “Volevo semplicemente chiarire e chiederti di scusarmi, anche perché ora Andrea non ti darà pace finchè non uscirai con lui ed io non voglio avere nessun rancore nel consigliarlo come amico se tra voi succede qualcosa” fece  sinceramente.

“Cosa posso dirti… Ok, ti scuso” dichiarai.

“Grazie” disse sorridendo. “Mi hai tolto un peso dallo stomaco”.

Scrollai le spalle, accennando un sorriso, e ci stringemmo la mano con un’aria buffissima.

Ritornammo dagli altri e Andrea subito mi prese in disparte.

“Sei ancora convinta del fatto che l’amore non va mai in vacanza?”  domandò dolcemente.

“Si” dissi più decisa che mai. 

“Meno male che lo hai capito” esclamò. “Per questo sarai felice di uscire domani sera con me” aggiunse, falsamente minaccioso.

“Ma domani è il tuo compleanno!”.

“Lo so, e per questo come regalo voglio questo appuntamento…” insistette.

Ci sorridemmo, e questa volta fui io a gettargli le braccia al collo. “Farò in modo che i festeggiamenti per il tuo primo quarto di secolo siano indimenticabili…”.

Andrea rise, prima di lanciare un’occhiata spazientita a Rossella. “Non si sta mai zitta, quella.  E tra parentesi, ti ringrazio lo stesso per la festa a sorpresa che ti ho impedito di organizzare…!”.

Lo guardai, sbalordita e sorpresa.

“Le pareti della cucina sono molto sottili, ricordalo in futuro…!”.

 

Qualche Anticipazione:

“Ovviamente…?” domandò nuovamente, divertito, continuando ad avvicinarsi finchè non mi appiattii contro il muro e mi cinse la vita con le braccia.

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 “L’appuntamento è stasera, fino ad allora non dobbiamo vederci e… far si che ciò si ripeta, ok?” domandai, imponendolo più a me stessa che a lui.

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“Mi raccomando, fai il più tardi possibile e non fare la santarellina. Almeno in modo eccessivo” mi ammonì lei mentre uscivo di casa, sorridendo.

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“Io non ce l’ho mai avuta con te” disse semplicemente, riacquistando il sorriso. “Ma ora, dai, andiamo, la cena ci aspetta”

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“Guarda che è anche il mio desiderio, dopo stasera ho capito che in certe occasioni il cervello non va ascoltato…” gli rammentai, sorridendo e avvicinandomi.

  
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