Ma
salve!
Ho
appena finito di scrivere il terzo cap del continuo, e sono molto preoccupata
perché mancano solo sette cap alla fine e non so quanti altri ne riuscirò a
scrivere in questo arco di tempo, quindi mi sa che non sarò molto puntuale
nell’aggiornare la nuova.
Ma
ora non pensiamoci, abbiamo almeno un altro mese a disposizione…
Grazie
mille a:
vero15star:
Mi dispiace dirti che Paris- Miss Acidità comparirà di nuovo tra un paio di
cap, sigh… =( Ma almeno Rossella ha
abbassato la cresta, per fortuna, e in questo cap lei e Deb avranno un
chiarimento che coinvolge anche Eliana! E ci sarà anche il chiarimento del tuo amato Niko! Baci tesoro, ti voglio bene!
Giulls:
Si, si, Eliana è davvero simpatica! E Deb è molto cambiata esteticamente,
perché mentre a sedici anni aveva i capelli mossi e non molto lunghi, a
diciannove li ha ricci lunghi fino alla schiena, è più alta perché è cresciuta
di circa 5 centimetri ed è magra, dato che è aumentata di soli due chili da
quando era dimagrita e ci ha guadagnato molto grazie all’altezza… Beata lei!
xD Un bacione, ti voglio bene!
kirya:
Ma grazie, sei un tesoro, mi fai arrossire come una pazza! ^^ Riguardo ad un eventuale altro ragazzo che
si immischierà, mi dispiace dire che non ci sarà nessun’altro, ma qualche
piccolo casino non mancherà,eheh! =D
giunigiu95:
Infatti, orai Deb on è più interessata a Niko, ed è meglio per lei visto che
orai vive sotto lo stesso tetto della sua ragazza che da molto simpatica
potrebbe diventare una serial killer! xD Andrea farà il bravo,promesso!
freeze:
E’ tutto ok, ho chiamato degli operai che ricostruiranno tutto lo stucco caduto
dalla faccia di Silvia, non preoccuparti! xD xD Niko ha fatto quella faccia
perché è cosciente del fatto che avere Deb tra i piedi vuol dire ricordare
molto spesso gli sbagli commessi e il fatto di doverle dare una spiegazione
cosa che succederà in questo cap. E la cara Eliana non sa assolutamente nulla
della vecchia “simpatia” tra i due, e lo verrà a sapere sempre in questo cap! =)
_New_Moon_:
Wow, mi sa proprio che io e te siamo telepatiche, ci sono troppo
coincidenze! =D Davvero ti immaginavi
come sarebbero stati i protagonisti in futuro?Allora sono contenta di averti
accontentata inconsapevolmente! ^^ Grazie mille per i complimenti, sei sempre
troppo buona!
A
Lunedì o martedì,
la
vostra milly92.
Capitolo 48
L’Amore Non Va Mai In Vacanza
“Uff,
ma che ti sei portata dietro, tutta Maddaloni?” sbottò stanco Giuseppe la
mattina del 6 agosto mentre prendeva l’ennesimo trolley e lo trascinava su per
le scale.
“Ma
guarda che maleducato! Ti sei offerto tu di darmi una mano” gli ricordai,
mentre prendevo la borsa e controllavo se dentro c’era la pen-drive con dentro
le mie canzoni preferite e il mio racconto.
“Ehi,
se me la dai dopo vado su internet e ti scarico le modalità di iscrizione
all’università” disse Andrea indicandola.
“Oh,
si, certo” risposi porgendogliela e prendendo a mia volta uno dei tre giganti
trolley che mi ero portata dietro.
Eravamo
nel parcheggio del palazzo in cui avrei abitato, circondati da numerose auto.
“Ehi,
Deb, benvenuta!” esclamò Rossella.
Mi
voltai, ma non vi trovai nessuno.
“Sono
sopra!” aggiunse. Alzai lo sguardo, e vidi che era affacciata al balcone del
terzo piano, con i lunghi capelli sciolti e indossando una tuta rosa.
“Ehi,
coinquilina!” la salutai, agitando la mano radiosa. Mi sentivo davvero leggera
come una bollicina, salutare la mia famiglia non mi aveva per niente
intristita, anche perché erano venuti i Gold Boyz a prendermi, evitandomi il
viaggio in treno.
“Mi raccomando, ragazzi, è nelle vostre
mani!” aveva detto mamma mentre caricavamo le valigie nell’auto.
“E fatela studiare” aveva aggiunto papà.
Si era capito che quello per un suo modo carino per dire: “Non distraetemela”.
“Non fatela tornare più indietro, per
favore, ora che ho la camera tutta per me!” aveva esclamato mio fratello,
sempre attaccato al cellulare come una ventosa.
“Sali,
su, Giuseppe già ha portato la prima valigia” mi invitò, mentre annuivo curiosa
e mi trascinavo dietro la valigia, con Andrea alle calcagna. Una volta giunti
nell’ingresso del palazzo, adornato da alcune piantine, il ragazzo chiamò
l’ascensore ed entrammo, non senza difficoltà. Il risultato fu che ci trovammo
quasi spiaccicati l’uno contro l’altra a causa delle due valigie che ci
circondavano.
“Che
piacere prendere l’ascensore con te” ironizzò, mentre l’ascensore si fermava di
botto, con un grande tonfo, e mi fece quasi cadere addosso a lui.
“Ah
ah” risposi, senza trovare niente di buono da dire, visto che come al solito
sentivo le mie guance infiammate.
Per
fortuna Francesco aprì la porta e iniziò a trascinarsi dietro solo la prima
valigia, così potetti fingere di essere rossa a causa del peso della restante,
che era la più grossa in assoluto.
“No,
no, devi assolutamente chiudere gli occhi, prendila tu l’altra valigia, Dante!”
sibilò Rossella, venendomi incontro e mettendomi le mani davanti agli occhi.
“E’ un rito iniziato da Eliana e mi ha portato fortuna, qui ho trovato
l’amore…” spiegò.
“Ma
dai, è agosto, l’amore è in vacanza” risposi ironica mentre mi guidava verso
l’ingresso dell’appartamento.
Sentii
Andrea ridere; quanto avrei potuto vedere che faccia aveva fatto!
Non
sapevo decisamente come mi sentivo al riguardo; quando c’era mi comportavo
peggio di quando avevo sedici anni, ma quando non c’era mi mancava da morire e
non facevo altro che pensarlo. Però continuavo a ripetermi che era troppo
presto per trarne conclusioni, dovevo conoscerlo di nuovo, scoprire quanto
fosse cambiato davvero…
“Tadà!”
disse infine Rossella, togliendomi le mani dagli occhi e lasciandomi
improvvisamente accecata dall’improvvisa luce che mi aveva avvolta in contrasto
con il precedente buio.
Davanti
a me c’era un salone abbastanza ampio, con due divani color avorio, un tavolino
basso di vetro e una piccola tv. Appesi alle pareti c’erano vari quadri che
rappresentavano frutta morta, paesaggi e, in fondo, un quadro raffigurante
Eliana e uno Rossella.
“Oh,
non farci caso, è un omaggio della padrona di casa, è una pittrice e ha
insistito nel poterci fare un ritratto, immagino che morirà dalla voglia di
fartene uno appena ti vedrà” disse Rossella.
“Ho
visto solo il salone e già mi sembra tutto favoloso” ammisi, piacevolmente
sconvolta.
“Debora!
Ciao, fatti salutare! Scusa, mi sono appena svegliata!”.
Eliana
mi stava venendo incontro, tutta sorridente e con indosso solo un top e dei
mini pantaloncini.
Mi
diede un bacio sulla guancia e mi abbracciò, come se fossimo delle vecchie
amiche.
Sono una stupida, come ho potuto
diventare un mostro solo per essere come lei? Non è come pensavo…
“Figurati,
dopotutto sono solo le nove” la compresi, ricambiando l’abbraccio. “Allora,
dai, voglio vedere il resto della casa!” esclamai.
Restai
ancora più sorpresa nel vedere il resto della casa, era un appartamento di 160
m2; la mia stanza era grande, con un letto matrimoniale, un grande armadio, una
specchiera, una scrivania e una finestra luminosa che si affacciava su un
giardino ben curato. Da lontano potevo anche intravedere il Colosseo. La cucina
era la stanza più luminosa, i due bagni erano un po’ più piccoli, ma mi dissi
che mi sarei trovata benissimo quando firmai il contratto d’affitto con la
padrona di casa, la signora Ernesta, che, come aveva previsto Rossella, mi
domandò di potermi ritrarre appena avevo un po’ di tempo libero.
“Allora,
l’unica cosa che devi conoscere solo le regole” mi disse Eliana mentre eravamo
nel salotto con i Gold Boyz, intenti nel sorseggiare del caffè.
“Si,
dimmi” risposi subito, immaginandomi
chissà quali regole rigide e noiose.
“Tranquilla,
ne sono solo quattro” mi tranquillizzò Rossella, sorridendo di sbieco in
direzione di Andrea.
“Regola
n°1: la spesa si fa una volta a settimana, ogni settimana va a farla una di noi
e poi, conservando lo scontrino, divideremo la spesa per tre” iniziò Eliana.
Annuii,
mentre Rossella procedeva. “Regola n°2: le pulizie le facciamo così come ci
troviamo, non ci sono ruoli prestabiliti ma cerchiamo di tenere la casa il più
ordinata possibile”.
“Regola
n°3: se si vuole organizzare una festa, si chiede prima il consenso alle altre
due e se le altre il giorno dopo sono impegnate, tocca pulire a chi ha
organizzato la festa. Regola n°4: ognuno
di noi è libera di portare a casa chi vuole, basta che avvisa le altre se
qualcuno si ferma a pranzo o a cena” terminò Eliana, mentre io continuavo ad
annuire, dicendomi che non erano severe.
“Perfetto”
dissi. “Sarò una coinquilina D.O.C. , e Rossella lo sa visto che a già
coabitato con me in passato”.
“Si,
confermiamo” rise Andrea, guadagnandosi un’occhiataccia da parte mia.
“Ah,
dimenticavo di autorizzarti ad entrare dalla finestra, Andrea, visto che avete
le camere vicine” sghignazzò Eliana.
“Cosa?”
domandai esterrefatta, scatenando le risate generali.
La
mattinata trascorse piacevolmente, anche se terminai a mezzogiorno e mezza di
sistemare i miei vestiti e il resto della mia roba. Guardando la data sul
display del cellulare, però, mi accorsi di una cosa che avevo dimenticato.
“Ragazze,
ragazze!” esclamai subito, correndo in cucina, dove Eliana stava cucinando.
“Dimmi”
disse lei tranquillamente. “Rossella è in bagno”.
“No,
niente, è che mi sono appena ricordata che domani è il compleanno di Andrea e
visto che lui mi organizzò una festa tre anni fa, vorrei…”.
“Capito,
capito” mi rispose subito la ragazza, allargando gli occhi e sorridendo
compiaciuta. “Tranquilla, grazie al nostro aiuto gli farai trascorrere un
compleanno indimenticabile” mi tranquillizzò, facendomi l’occhiolino.
“Si?”
domandai dubbiosa.
“Si,
ma non urlare che di là c’è la loro cucina” mi ammonì, continuando a sorridere
solarmente.
Come
faceva ad essere cosa calma, placida e
tranquilla?
“Cosa
succede?” domandò spensieratamente Rossella, entrando nella stanza ed alzandosi
i lunghissimi capelli con un elastico.
“Dobbiamo
organizzare una festa a sorpresa ad Andrea, domani è il suo compleanno”
bisbigliò Eliana, accennando alla parete vicina.
Rossella
annuì, prima di dire, pensierosa: “Ma io so che voleva organizzare una cena con
noi, diceva che 25 anni sono importanti, è un quarto di secolo…”.
“E
lo festeggerà con lei, no? Così sarà ancora più speciale!” disse brevemente
Eliana.
“Ma
dai, piantala con queste illusioni, ti ripeto…” iniziai, arrossendo.
“Si,
si, mi ripeti che tra di voi con c’è niente di niente, che vi dovete ancora
conoscere, anzi, riconoscere… Ma ciò
non ti impedisce di preoccuparti del suo compleanno e di organizzargli una
festa a sorpresa, vero?” domandò la ragazza con aria furba.
Stava
per ribattere quando Rossella disse: “Sento puzza di bruciato”.
“Eh,
anche io la sento, Debora non ce la conta giusta!” asserì Eliana.
“No,
Eli, sento una vera puzza di bruciato! Cosa hai infornato?!” domandò Rossella,
mentre io scoppiavo a ridere ed Eliana, capito il senso della domanda, correva
verso il forno.
“No,
cavoli, avevo preparato la pasta al forno per festeggiare la tua venuta…” disse
mortificata un minuto dopo, mentre esibiva un vassoio bruciato di pasta al
forno.
Rossella
la guardava senza sapere cosa dire.
“Dai,
qual è il problema? Possiamo uscire e prendere qualcosa in un ristorante,
dopotutto sono nuova qui, potrete mostrami la città, conosco solo la zona
principale!” la incoraggiai. Per quelle poche volte che ero andata a Roma
sapevo che ristoranti e locali non chiudevano mai fino alla sera.
“Si,
dai” accettò Rossella.
Eliana
non sembrava convinta, continuava a scrutare il vassoio con aria mortificata.
“No, sei appena venuta, sei stanca dopo il viaggio…”.
Scrollai
il capo, decisa. “Eli, sono state solo due ore di viaggio, e per di più in
buona compagnia, cosa vuoi che sia? Dai, vestiti ed usciamo!”.
Alla
fine si convinse, e per l’una eravamo tutte e tre fuori nel cortile, intente
nel salire nell’auto di Rossella.
“Ehi,
ragazze, dove andate?” urlò la voce di Andrea.
Alzammo
lo sguardo,e lo vedemmo affacciato al balcone, con indosso solo dei
pantaloncini neri, a torso nudo.
Non svenire, non svenire! Però, che
cavolo, quanto è bello…
“Mi
portano in giro per Roma” spiegai, mentre mi riprendevo dallo shock.
“Si,
pranziamo fuori” aggiunse Rossella.
“Ah,
ok. Ma tornate presto, che alle cinque vi aspetto a casa per il caffè”
dichiarò, sorridendo e ritornando dentro.
Quando
entrammo nell’auto, notai che le due ragazze mi guardavano insistentemente.
“Cosa
c’è?” domandai, mentre abbassavo il finestrino.
“Hai
fatto una faccia quando l’hai visto, ihih” sghignazzò Eliana.
“Infatti,
è la stessa che facevo io fino a due anni fa” aggiunse pensierosa Rossella,
prima di tapparsi la bocca guardarmi
preoccupata.
La guardai di rimando, mentre la solita marea
di pensieri mi invadeva.
Ma cosa sto facendo? Condivido la casa
con lei dopo tutto quello che è successo? Ed Eliana, poi, forse se non fosse
stata per colpa sua non mi sarei…. Ammalata…
“Deb,
scusa, sto cosa stai pensando” disse Rossella, mentre Eliana metteva in moto.
“Scusami, purtroppo il fatto che mi sia piaciuto Andrea è incancellabile, sono
stata davvero cattiva con te a volte,
ma era solo attrazione fisica, se non fosse stato per il suo aspetto non mi
sarebbe mai piaciuto, invece ora io ho Pierre, lo amo da impazzire, quindi
giuro che non mi metterò mai in mezzo tra voi … E sai che ho sempre tifato per
te, gliel’ho sempre detto ad Andrea che quella giusta per lui sei sempre stata tu”
terminò, mettendomi una mano sulla spalla.
Scrollai
le spalle, decidendo però di esternare i miei pensieri. Eliana ci ascoltava
silenziosamente, forse si sentiva esclusa.
“Ok,
ma, mi dispiace ammetterlo, sei stata davvero cattiva… Ricordi quando venni al
concerto?” le rammentai.
Rossella
annuì, così mi decisi a proseguire, a dire davvero tutto. Non bisognava parlare
solo di Andrea.
“E
ricordi in che modo brutto e barbaro mi hai detto che Niko si era fidanzato?”
domandai.
Sentii
Eliana trattenere il respiro. “Niko? Cosa c’entra?”.
Guardai
allarmata Rossella, che chiuse gli occhi come per invocare la pazienza. “Eliana
non sa di questa piccola parentesi”.
“Quale
parentesi?” continuò lei allarmata, accostandosi vicino un piccolo ristorante e
mormorando: “Questo andrà bene”.
Ci
sedemmo al primo tavolino che trovammo, mentre la ragazza continuava a
scrutarmi nervosamente.
“Cioè,
tu vuoi dirmi che non sai niente, sai solo la storia tra me a Andrea?” domandai
esterrefatta.
“Si,
non lo so! Ma se ti decidi parlare!” .
Il
fatto che si stesse accalorando mi convinse ad essere molto cauta nel
raccontare. “Beh, vedi, tre anni fa io ero la life coach di Niko…” .
“Questo
lo so, l’ho visto in tv” mi interruppe.
“Ed
io avevo fatto i provini per conoscerlo, ero pazza di lui. Lo conobbi, e… E un
giorno, un fatidico venerdì 13, lui mi baciò” dissi, sentendo quasi un po’ di
nostalgia.
“Lui
ti baciò? Non è che sei tu…?” iniziò minacciosa Eliana, mentre io sgranavo gli
occhi.
“Eli,
ma sei pazza? E poi lui nemmeno ti conosceva, cosa pretendi?” la rimproverò Rossella,
prima di esortarmi a continuare.
Eliana
si zittì e mi guardò, in attesa.
“Ma
mi baciò davanti ad alcune telecamere a mia insaputa, dopo aver fatto una
piccola dichiarazione, in modo che
potesse valere come provino, dato che era stato invitato a far parte del cast
di un film…” proseguii. Chissà perché, a quell’affermazione il suo volto si
rilassò. “Quando me lo confessò ovviamente mi arrabbiai di brutto, così
litigammo. E qui entra in gioco Andrea”.
Lanciai
uno sguardo a Rossella, che confermò. “Si, in quel periodo io e Andrea stavamo
insieme, ma io mi presi una piccola cotta per Massimo, così lo lasciai”.
“Tu
ti prendesti una cotta per Massimo?”.
Eliana
era davvero sconvolta, ma il cameriere i interruppe. Ordinammo, e quando egli
si allontanò Eliana era ancora sconvolta. “Cioè, era un caos! Che mi sono
persa!” disse, mettendosi una mano sulla fronte.
“E
da quel momento” proseguii, “Io e Andrea ci avvicinammo, passavamo tantissimo
tempo insieme, per me lui era l’unico su cui potessi contare, finchè… Finchè Rossella
non se lo riprese”.
Inutile
dire che Eliana ascoltava sempre più sconvolta.
“Si,
ma tra di noi era solo sesso, poi la settimana dopo io venni eliminata, ci
rimasi male, invece lui no. Mi aveva usata solo per far ingelosire Deb”
dichiarò Rossella.
“Nel
frattempo io avevo fatto pace con Niko, anche se ci limitavamo solo al saluto e
qualche parola ogni tanto, ma la sera in cui Rossella venne eliminata lui stava
male, aveva febbre e mal di gola e… E mi baciò, dicendomi che era un gesto che
proveniva dal cuore. Ovviamente io sapevo che stava delirando, così non vi
badai; quella sera stessa discussi con Andrea, ci chiarimmo, e due giorni dopo
ci mettemmo insieme. Gli volevo davvero bene, Niko non faceva più parte dei
miei pensieri, e non ero nemmeno più la sua life coach, ma il giorno prima
della finale Niko mi… Mi rivelò che io gli piacevo a partire dalla terza
settimana”.
Continuai
a spiegare, a narrare quella storia, rivivendola attimo dopo attimo. Fui
contenta di constatare che usare i verbi al passato con Niko non mi faceva
male, cosa che invece succedeva quando parlavo di Andrea e della nostra
separazione.
“Ma
ti prego, non arrabbiarti con Niko, si vede che non voleva raccontartela per
non complicare le cose” la scongiurai alla fine, mentre passeggiavamo per
Piazza di Spagna.
Eliana
scrollò le spalle, fissandomi. “Non posso negare di essere un po’ delusa, ma se
penso che hai rischiato di diventare anoressica per colpa mia…”.
“Ora
è tutto passato, davvero, sono qui, abito con voi, e vi voglio già bene” dissi,
sorridendo. “Lasciamoci il passato alle spalle, ora tu stai con Niko, Rossella
con Pierre e… E io raccontando questa storia ho capito quanto voglio bene ad Andrea,
anche se l’ho rivisto solo pochi giorni fa” rivelai.
Le
ragazze sorrisero affettuosamente, e ci stringemmo in un abbraccio collettivo.
Mi sentii felice, come mi sentivo tanti anni prima con le mie migliori amiche.
“Ehi,
anche noi vogliamo un abbraccio!”.
Ci
voltammo,e dietro di noi vedemmo Niko,
Pierre ed Andrea.
“Ma
che fai, ci perseguiti?” domandai rivolta ad Andrea dopo aver salutato gli
altri due.
“No,
ti perseguito” rispose solare lui.
“Ricorda che mi devi ancora un appuntamento” mi rammentò abbracciandomi.
“Si,
lo so” risposi, gettando via la mia armatura di ferro e stringendolo a mia
volta. “E comunque oggi ho sbagliato… L’amore non va mai in vacanza”.
Andrea
stava per ribattere quando Niko lo precedette. “In realtà io vorrei parlarti un
attimo” disse.
Mi
staccai da Andrea, incredula. Mi voltai istintivamente verso Eliana che annuì
silenziosamente.
“Ok…”
mormorai, quasi a testa bassa, imbarazzata. Mi voltai anche verso Andrea che
sorrideva placidamente; evidentemente sapeva l’argomento delle parole che Niko
mi avrebbe detto.
Niko
così fece segno di seguirlo poco distante, mentre gli altri si riunivano a
parlottare tra loro.
“Ehm,
ti chiedo di scusarmi se non ti ho parlato già al battesimo” iniziò. “Anche perché parlarti mi è d’obbligo
ora che tu vivi qui ed io mi sono comportato malissimo con te tre anni fa”.
“Ti
ascolto” dissi, anche un po’ curiosa.
Fece
un piccolo sorriso prima di iniziare il suo discorso. “Innanzitutto sappi che
alla finale non ti ho presa in giro, i miei sentimenti per te erano sinceri.
Dopo che ci siamo separati ho trascorso un periodo molto incasinato, ti pensavo
spesso, ma… A fine giugno, ad un concerto, mi dissero che avrei duettato con
una cantante emergente di Napoli e il giorno delle prove… Io…” a questo punto
gli mancarono le parole, sembrava
emozionato. “Io ero sul palco, stavo cantando, e all’improvviso vidi Eliana
salire sul palco, con un vestito azzurro addosso e il suo magnifico sorriso… E
da lì non ci ho capito più niente e… quello che provavo per te è scomparso”
ammise.
“Capisco,so
cosa intendi” dissi annuendo. Il sentirlo palare così mi aveva fatto quasi
emozionare a mia volta, mi sembrava di star leggendo un romanzo d’amore e al momento
poco importava che io avessi sofferto per tutta quella storia.
“Si,
e da quel momento ho iniziato a corteggiarla senza sosta. Mi sentivo in colpa
nei tuoi confronti, anche perché al contrario vedevo Andrea che soffriva per la
tua assenza, e mi imposi di scriverti una lettera in cui ti spiegavo tutto, e
ho rimandato finchè non sei venuta al concerto e… Mi scuso per quello stupido
sms” mormorò infine, abbassando il capo.
Sospirai.
“Niko, io ci sono stata di merda. Ho sentito tutti quei mesi andati in fumo, e
sono diventata stronza, sono dimagrita per cercare di sembrare più bella perchè
volevo diventare come Eliana e fartela pagare un giorno, quando mi avresti
rivista e ti saresti pentito di aver scelto lei! Ti rendi conto?” esclamai,
presa da un’improvvisa foga.
“Lo
so, lo so. Ma comunque un pò ora lo
invidio ad Andrea, eh” ironizzò squadrandomi. Lo guardai acida, così si
affrettò ad aggiungere: “Volevo semplicemente chiarire e chiederti di scusarmi,
anche perché ora Andrea non ti darà pace finchè non uscirai con lui ed io non
voglio avere nessun rancore nel consigliarlo come amico se tra voi succede
qualcosa” fece sinceramente.
“Cosa
posso dirti… Ok, ti scuso” dichiarai.
“Grazie”
disse sorridendo. “Mi hai tolto un peso dallo stomaco”.
Scrollai
le spalle, accennando un sorriso, e ci stringemmo la mano con un’aria
buffissima.
Ritornammo
dagli altri e Andrea subito mi prese in disparte.
“Sei
ancora convinta del fatto che l’amore non va mai in vacanza?” domandò dolcemente.
“Si”
dissi più decisa che mai.
“Meno
male che lo hai capito” esclamò. “Per questo sarai felice di uscire domani sera
con me” aggiunse, falsamente minaccioso.
“Ma
domani è il tuo compleanno!”.
“Lo
so, e per questo come regalo voglio questo appuntamento…” insistette.
Ci
sorridemmo, e questa volta fui io a gettargli le braccia al collo. “Farò in
modo che i festeggiamenti per il tuo primo quarto di secolo siano
indimenticabili…”.
Andrea
rise, prima di lanciare un’occhiata spazientita a Rossella. “Non si sta mai
zitta, quella. E tra parentesi, ti
ringrazio lo stesso per la festa a sorpresa che ti ho impedito di
organizzare…!”.
Lo
guardai, sbalordita e sorpresa.
“Le
pareti della cucina sono molto sottili, ricordalo in futuro…!”.
Qualche Anticipazione:
“Ovviamente…?”
domandò nuovamente, divertito, continuando ad avvicinarsi finchè non mi
appiattii contro il muro e mi cinse la vita con le braccia.
___________
“L’appuntamento è stasera, fino ad allora non
dobbiamo vederci e… far si che ciò si
ripeta, ok?” domandai, imponendolo più a me stessa che a lui.
___________
“Mi
raccomando, fai il più tardi possibile e non fare la santarellina. Almeno in
modo eccessivo” mi ammonì lei mentre uscivo di casa, sorridendo.
___________
“Io
non ce l’ho mai avuta con te” disse semplicemente, riacquistando il sorriso.
“Ma ora, dai, andiamo, la cena ci aspetta”
___________
“Guarda
che è anche il mio desiderio, dopo stasera ho capito che in certe occasioni il
cervello non va ascoltato…” gli rammentai, sorridendo e avvicinandomi.